BDV Visita il Palazzo dell’Informazione. Trova Addetti Stampa e Servetti in Grembiulino.
9 Novembre 2021
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, la situazione attuale è tragica non solo per questioni politiche, ma perché i contrappesi della democrazia rispetto all’esecutivo, e cioè la magistratura e l’informazione risultano totalmente asserviti a quello che non è sbagliato definire un regime. D’altronde la gente, per fortuna, comincia ad accorgersene: il calo di vendite rispetto al 2020 oscilla fra l’8 e il 9 per cento, e proprio oggi ho letto che globalmente la televisione registra un calo fortissimo di spettatori. Ecco, di questo si occupa oggi la nostra Benedetta De Vito. Buona lettura.
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Qualche giorno fa un caro amico, che è stato ai tempi nostri presidente dell’Ordine dei giornalisti, mi ha mandato un messaggino per ricordarmi che dovevo votare per il rinnovo della dirigenza dell’Odg e di andar presto a controllar nella casella mia di posta pec per trovar le password, fare il mio dovere, esercitare il mio diritto e dare un nome e un cognome alle mie preferenze. Ho letto e riletto le parole di E. rigirandomele in testa come cingomma, sorridendogli tra me e me con amicizia antica, e non sapevo se rispondergli oppure no e se dirgli, di nuovo (avendogli io già spedito un pezzo che scrissi qualche tempo fa sullo stato di Covid finale in cui giace la categoria) quel che penso dei miei “colleghi” di oggi che mi paiono tutti quanti (o quasi) trasformati in garruli addetti stampa e servetti in grembiulino.
Ho lasciato correre, lo sa già, mi conosce da tanti tantissimi ani, e così non gli ho risposto e se ho votato o meno lo terrò per me, ma vorrei qui ribadire quel che penso e vedo tutt’intorno a me del giornalismo italiano. Anzi, sapete che vi dico, andiamo proprio ora nella redazione online del Corriere della Sera, che era per me giovanissima, un mito e una meta (e ora non più) e divertiamoci a far le pulci a quel che un tempo era il re dei giornali italiani.
Entro, non vista, nella redazione che non è più l’allegro carosello pieno di chiacchiere e fumo, dei film americani (e anche di quando ero giovane io), ma un posto triste, lugubre e desertificato dal virus, odoroso di disinfettante, tra giornalisti mascherati. Un tristo ospedale delle notizie vere da far ammalare agonizzanti sui lettucci di parole e di quelle false da stender sugli altari. Appoggio la mia borsa sul desk del caporedattore e sbircio la pagina che è già online. “Posso?, domando ben educata. “Certo, certo” risponderebbe lui se solo mi vedesse.
Leggo la prima notizia e mi fermo, basita: ma come, gli chiedo, al primo posto non mettete una notizia, ma il parere del dottor Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità? E non un parere medico, come da lui ci si attenderebbe, ma una bella legnata contro chi scende in piazza per difendere in modo sacrosanto la propria libertà.
Ha le cuffie, non mi sente. E vorrei domandargli se i giornalisti del Corsera, che hanno difeso, volta a volta, anche il diritto degli squali di portare le mutande rosa, non hanno più a cuore la gente, la libertà, il popolo? Puzzano, risponderebbe, a nome di altri, e respirano e consumano. Insomma sono di troppo. Ha cambiato idea, con gli anni, si matura. Olé!
E aggiungo, via mail, perché così posso comunicare con il “giornalista”: oh non potevate metter come notizia importante quella del concerto di un rapper satanista che ha riunito miriadi di giovani e giovanissimi, senza mascherina, tutti accalcati al bercio della Bestia rap, e che durante il “concerto” sono morti forse otto ragazzi, forse, perché forse sono di più? Mi risponde che, bè, è capitato in America… Embè, perché, riprendo la nostra chat, vi siete affrettati a celebrare quel gruppetto di ragazzotti truccati in mutandoni, detti i “maneschi” che han trovato l’America in America? B-b-b balbetta, perché sono italiani. Ma in America. E per me ci possono restare con la bella compagnia che li ha applauditi, Magari!
Scendo con lo sguardo alla seconda notizia: ullalà! Che delizia, dopo aver bastonato chi si oppone alle torture di questa emergenza inventata dal mago di Oz, ecco, in seconda notizia, il ministro della Sanità, il pallido Speranza (senza speranza), dar gli ordini prossimi venturi per quanti, inconsapevoli, si sono incamminati lungo il “grim (path) pass”, ovvero il tetro sentiero che conduce alle porte dell’inferno, già aperte sul Quirinale, con buonapace di quanti, tra i cattolici, si ostinano a veder nella mostra alle Scuderie una esposizione come un’altra, mentre è una chiara sfida, in secondo livello di lettura, alla Santa Romana Chiesa e alle Parole Sante di Nostro Signore Gesù Cristo. Il tetro sentiero ha per tappe continue, le ripetute vaccinazioni. Infatti, inoculate le due dosi, dopo aver ingannato gli italiani affermando che con il vaccino ti salvavi la vita e anche la salvavi agli altri, si scopre che nossignore, abbiamo scherzato oibò, bisogna far la terza dose. E chisseneimporta se è inutile per la “variante Delta” che oggi la fa da padrone.
Ma come ancora? Certo, lo dice Speranza. Ma sarà l’ultima? Sì, buonanotte. C’è proprio da fidarsi, eeeh? Vi avverto: ci saranno vaccinazioni annuali, o forse semestrali, altrimenti niente tessera per sopravvivere. O ti inoculi o crepi. Hanno già cominciato, feroci e nessuno li ha fermati, anzi quelli che si opponevano sono stati trattati come gli untori manzoniani. Roba da pazzi.. Così quelli, tutti soddisfatti, vanno avanti. Buahahaha (risata satanica) Scopriamo poi, perché le buone notizie di Speranza hanno parti gemellari, che sul tetro sentiero ora si incamminano anche i bambini. Al via a dicembre le vaccinazioni per i “bimbi”. Che dolce, Speranza, li chiama bimbi, allora è umano… Intanto in America ai bambini vaccinandi si fa intendere, con uno spot che fa venire i brividi anche a Malefica e a Crudelia Demon, che il siero darà loro superpoteri…
Oh, aspetta, aspetta, è uscita una nuova notizia. Ma certo, ecco il bollettino di guerra Covid, che, con solenne puntualità esce alla sera, quando la notte solleva le inquietudini e accende la paura (tutto studiato!) per annunciarci, oggi, domenica 7 novembre, che i morti sono… 26. Sì, avete letto bene, sono appena 26. E chissà se con o per Covid. Perché mentre per i morti di “malore improvviso” ci regalano graziosamente nomi cognomi e storie, dei morti di Covid nulla, solo cifre fredde, numeri inquietanti. I morti da Covid non hanno né nome né cognome e non hanno faccia. A meno che non si tratti di un no vax che, cattivo, cattivissimo, peste della società, si è ammalato e, tiè, ben gli sta!
Allora i giornalisti, riattivati come dal morso di un vampiro, partono con i dettagli e foto e la cocciutaggine del suo errore che gli ha portato la morte. Buahaha, risata satanica… Va bene, ora basta, vedo che è uscita una notizia di sport, si vede che non sapevano come altro spaventare e allora, dai, è domenica sera, finiamola qui. Ho messo la pizza in forno e presto andrò a nanna, con il mio Santo Rosario tra le dita, che a volte, durante la notte, mi pizzica la schiena, ma anche così lo amo, è la mia arma, la mia speranza, la corda d’oro che mi tiene salda e legata al Signore, nelle montagne russe di questo mondo al contrario.
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Tag: bdv, de vito, giornali, informazione
Categoria: Generale
Bellissimo articolo letto con interesse non tanto per averci descritto magnificamente e con ottimo stile il grado di caduta etica e servile del giornalismo italiano in particolare di quello che resta nelle ex prestigiose testate nazionale, ma, per chi non è esperto di queste cose come il sottoscritto ,di averci dato degli spunti di metodo e di analisi per come come leggere i giornali e i media in generale . Certo avevamo intuito che qualcosa non funzionava tant’e’ che proprio ieri sera 8 nov. tg1 ore 20 sfilza di riprese e notizie strappalacrime ben impaginate iniziando con un piccolo bambino afghano e poi con la nave a Palermo piena di donne e Bambini che sbarcano anche se di donne bambini i se ne vedevano ben pochi seguita da interviste lmielose di addetti ai” salvataggi”.
Ma a parte questo siamo ancora in democrazia liberale o ci avviamo anestetizzati verso una dittatura tecnocratica facilitata da potenti mezzi di comunicazione ben controllati da potenti gruppi . recenti esempi storici non mancano..
e noi cosa possiamo fare leggere e navigare sui blog scrivendo delle lettere ? Il metodo della carta verde passo dopo passo dove ci può portare? Qualcosina anche i più tiepidi e pigri possiamo farla ?
Concordo con Carlo. Ed è ancor poco quello che ha ricordato…La differenza è che per decenni hanno scritto in giacca, cravatta e grembiulino,,,invece ora hanno eliminato la giacca e la cravatta: hanno tenuto solo il grembiulino.
ha ragione Carlo, il corrierone è sempre stato una grancassa della propaganda.
Conclusione della vignetta (o fumetto) di testa:
“… MARIO HA INFETTATO TUTTO IL SUO UFFICIO.”
Sempre colpa sua… e dei suoi simili… (Mario Draghi, Mario Bergoglio, ecc.). Peggio dei virus!
Attenzione: chi osa leggere questo commento, corra subito a farsi il tampone.
Il potere mediatico si abbevera, da tempo immemore, alla fonte del potere detenuto dai signori di questo mondo, realizzando una perfetta simbiosi che garantisce l’autoconservazione e la difesa dei privilegi degli appartenenti all’insieme interconnesso, a scapito della professionalità (della maggior parte) degli informatori. Con grave offesa alla nobiltà di un mestiere nato e che si professa al servizio della verità, e finito nel risucchio del servilismo.
Non mancano “lezioncine” di anni più recenti – senza costringere il pensiero a volare nel passato più lontano – ad illuminare sull’accondiscendenza dei mestieranti alla linea editoriale dei propri datori di lavoro, a loro volta sempre in sintonia con il “potente” di turno. È questione di sopravvivenza economica in primis, che riguarda tutti, e di mantenimento dello status professionale da cui si trae sussistenza.
Che fare? Non è difficile cercare le verità nascoste con i mezzi tecnologici moderni, salvare la lucidità mentale e restare collegati a chi è disposto ad ascoltare anche le campane che non emettono suoni troppo forti, secondo le proprie possibilità sia pure ridotte ai minimi termini. Senza rincorrere i piazzisti e combattere contro i mulini a vento.
Anche i modelli presentati alle sfilate di alta moda della menzogna cedono sempre – cederanno – il passo a quelli delle tendenze subentranti. E … hai visto mai? che anche il pubblico ben disposto attratto dall’incanto delle passerelle non decida prima o poi – tifando, ovviamente, per il prima – di rinunciare a momenti di inutile illusione.
Scusate, sbigottisco. Chi ha scritto questo post viene per caso da una realtà parallela? Parla del Corriere e dei giornalisti che ci scrivono come di una cosa che ha avuto un “prima” e un “dopo”? Cioè prima del covid il Corriere sarebbe stato un giornale dove si era liberi di scrivere la verità? Ha letto la nostra redattrice di questo post le prime pagine del Corriere – che so – della dichiarazione di guerra di Mussolini, dell’invasione della Polonia, della celebrazione dei fasti dell’Impero? Ah, no è forse più giovane: ha letto le prime pagine del dopo-Ustica, del dopo la strage di Piazza Fontana, o dell’uccisione di Moro? E a proposito di quei tempi e di grembiulini, ha mai sentito parlare di P2, del direttore Di Bella, di Rizzoli? Veramente non ha mai avuto un dubbio che forse il Corriere fosse uno strumento di propaganda? Veramente magari ha pensato alla direzione di Piero Ottone – butto esempi lì a caso – come ad un momento di grande libertà di stampa ed emancipazione? Veramente ha pensato che ci scrivessero Sciascia, Pasolini, Moravia, per il bene della crescita culturale del paese (e non per smantellare magari i bastioni della Tradizione)? Non le è venuto in mente che il Corriere – come il resto della stampa peraltro, ma parliamo del Corriere – esiste per essere l’amplificatore della classe dominante del momento? Questo è il vero guaio con il cosiddetto “mondo della Tradizione”: della modernità non ci hanno capito un tubo, ma proprio zero. Fanno “politica”. A “destra”. E gli altri fanno politica, “a sinistra”. E finché andranno avanti così saranno presi a calci nel deretano dalla storia. Stanno completamente sotto all’orizzonte della possibilità di comprensione del “processo storico”. E quindi purtroppo anche di cosa accade dentro alla Chiesa e nel deposito dottrinario stesso. Forse è la Volontà di Nostro Signore, avere questa gente, questa che si oppone alle cose presenti, totalmente cieca ed incapace di capire la modernità. Perché i tempi si compiano. Se invece volete essere “politicamente” efficaci, lasciate i tabarri e i gilerini di cachemire e studiate, studiate, studiate.
Lei ha perfettamente ragione. L’unica cosa che mi lascia perplesso è il giudizio su Sciascia e Pasolini: qualcosa di giusto e di vero penso che l’abbiano fatto e detto, anche se il fatto di farli scrivere su quel giornale rispondeva probabilmente ad un disegno.
Gianni Riotta: pericolosissimo mentitore!!!
Nemico pubblico!!!.
Fra le intenzioni del nostro rosario quotidiano metto il trionfo del Cuore Immacolato di Maria, affinché avvenga presto e tutte le forze del male vengano risucchiate nell’orrido luogo da cui sono uscite. Viviamo nell’attesa, totalmente immersi nella grande tribolazione. Non è tardo a venire il Bambino Gesù con la sua meravigliosa promessa di bene. Che ora sia questa la speranza del nostro cuore.