Di Sistema o di Rottura? Traditi da M5S e Lega, Milioni di Voti in Libertà

11 Ottobre 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, mi sembra interessante offrire alla vostra attenzione questo editoriale scritto da don Samuele Cecotti sul settimanale diocesano di Trieste a commento del primo turno elettorale. Interessante perché quello che scrive don Cecotti è agevolmente trasferibile a livello nazionale, dove lo smascheramento del Movimento 5Stelle come forza di disturbo di uno scontento diffuso, e le sciagurate scelte politiche della Lega dall’altro hanno rimesso in libertà larghe fasce di elettorato, che si sente – giustamente – tradito e che non vede in quei partiti chi voglia opporsi a misure illiberali totalitarie crescenti. Buona lettura, in attesa di sviluppi futuri…

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Domenica e lunedì̀ si è votato in im- portanti città italiane, tra cui Trieste, e l’esito elettorale ci consente ora una valutazione delle dinamiche politiche fotografate dalle urne.

Da queste votazioni emergono due dati su tutti con innegabile evidenza: 1) l’altissima astensione; 2) la débâcle di Lega e M5S.

La metà degli aventi diritto al voto ha scelto di non recarsi alle urne. Quindi l’esito elet- torale è stato determinato da una minoranza. Puniti dal voto le due forze, M5S e Lega, trionfatrici delle ultime politiche. Il M5S a guida Conte pare sul punto di scomparire (nella nostra Trieste, ad esempio, il M5S è stato ampiamente superato dal neonato Movimento 3V, capace di raccogliere quasi il 5% su posizioni dichiaratamente no-vax), la Lega conserva, invece, ancora una significativa massa di voti ma, rispetto alle europee del 2019, il consenso è più che dimezzato. Ad uscirne malconce sono dunque due forze politiche di chiara matrice populista ac- comunate dall’essersi convertite a forze di maggioranza del governo Draghi. La parabola discendente del M5S è, a dire il vero, più antica risalendo già ai governi Conte. Non così la Lega, da anni in costante crescita di consensi sino alla svolta moderato-centrista con Draghi. Una simile emorragia di voti non sorprende. A beneficiare del voto dei leghisti delusi è certamente FdI, il partito guidato dalla Meloni erede di Msi-An, ma soprattutto si ingrossa il mare del non-voto.

La massa di elettori che questa volta ha scel- to di non recarsi alle urne è composta in gran parte da grillini e leghisti delusi e sfiduciati, convinti ormai che nessuna forza partitica voglia rappresentare le idee in cui credono, idee alternative (da sinistra o da destra) al

consenso convergente delle forze di governo su una piattaforma moderato-centrista-euro- peista. Non è marginale neppure il giudizio sull’emergenza covid, la campagna vaccinale, il green-pass, etc.

La batosta elettorale subita da Lega e M5S, unita alla massiccia astensione, apre spazi enormi di agibilità̀ politica per soggetti parti- tici, già esistenti o di nuova fondazione, che si pongano come interpreti di quelle istanze populiste-sovraniste e anti-sistema che molti italiani riconobbero in Lega e M5S ma che ora non riconoscono più.

Che spazio hanno i cattolici in un simile quadro? Ebbene, due sono le opzioni: i cattolici possono volersi interni alla compagine attua- le di governo esprimendo una cultura politi- ca moderato-europeista (con lievi sfumature progressiste o conservatrici), è la via scelta dai cattolici democratici del Pd e dai cattolici liberali di FI e dei diversi cespugli centristi. Ideologicamente, volendo fare un parallelo atlantico, è il cattolicesimo dei Dem USA, è il cattolicesimo di Biden.

Oppure i cattolici possono tentare la via del sovranismo identitario cercando di guidare l’opposizione come forza ideale alternativa al moderatismo europeista, ponendo nuova- mente in testa all’agenda politica questioni come l’identità cristiana, la sovranità nazio- nale, la difesa della vita e della famiglia, la natalità, la libertà educativa, la piccola pro- prietà privata e la libertà d’impresa da difen- dere contro l’invadenza dello Stato. È ciò che avviene negli USA dove il trumpismo, ormai consolidato come egemonico nel campo repubblicano, è sempre più̀ connotato da un protagonismo cattolico militante, si veda la galassia dei media cattolici pro-Trump e l’astro nascente del GOP Ron De Santis.

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9 commenti

  • Il Matto ha detto:

    Il voto non conta un tubo.
    E’ un escamotage per far credere alla democrazia che non esiste e mai esisterà.

    La democrazia è la maschera dell’anarchia.

    Per questo me ne frego!

    • Luciano Motz ha detto:

      Peccato, perché Il Matto esprime sempre concetti apprezzabili, però stavolta è andato in tilt come un vecchio flipper.

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      “Il popolo non conta nulla, per lui conta uno solo”
      “Il Duce ha sempre ragione ”
      ” L’italiano se ne frega”
      Firmato: Mussolini.

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Ritengo di improbabile adottabilità, e conseguente attuazione, la scelta preferenziale dell’alternativa ispirata al modello americano. Per il discriminante supporto offerto ai cattolici USA da membri dell’episcopato schierati, apertis verbis, in difesa di principi “non negoziabili” e con l’altrettanto determinante contributo dei media non assoggettati alla “dottrina” dominante.

  • Davide Scarano ha detto:

    “Che spazio hanno i cattolici? due sono le opzioni”: semplificando, ma non troppo, verrebbe da dire che l’opzione è unica ed esistono due tipologie di cattolici, quelli che hanno abbracciato la novità -considerati i cambiamenti introdotti in materia di liturgia sarebbe più corretto dire rivoluzione- del Concilio Vaticano II e quelli invece che, resisi conto, dello sfacelo di questi tempi, cercano altrove verità e carità.
    Se osserviamo i cambiamenti nei segni liturgici, che spesso, come insegnano le scienze sociali, sono spesso più profondi ed efficaci di quelli che avvengono nelle parole, possiamo ragionevolmente affermare che quella conciliare è stata una vera e propria rivoluzione che, per maggiore chiarezza, andremo di seguito a descrivere brevemente.
    Dal tempo eterno del gregoriano si è passati all’allegretto di molti canti liturgici, dal “difficile” del latino si è passati al “facile” del volgare, dalla fatica dello stare inginocchiati si è passati al confort dell’imbottitura, dalla prevalenza dell’ordine liturgico a quella della spontaneità del celebrante, e infine il cambiamento più importante: “la Messa è verso Dio o verso l’Uomo? Cosa è davvero la Messa e quindi la Fede cristiana e la Chiesa cattolica? La somma dei cambiamenti ha reso la Croce, che invece Cristo ha posto a base della Fede, sempre meno visibile nel rito attuale; ciò la rende tanto più insopportabile quanto più si palesa nelle nostre vite. E’ come se fossimo diventati fragili come vetri, o, come è stato affermato da sociologi statunitensi, fiocchi di neve, incapaci quindi a resistere ai primi colpi di sole.
    Quanto alla politica verrebbe da pensare che se due forze di opposizione hanno camaleonticamente cambiato atteggiamento perchè non potrebbe avvenire con la terza? Quanto alle prospettive, spero che col tempo “l’eccesso di verità” del Sistema potrà convincere molti che esso è appunto un “eccesso” e la narrazione prevalente è troppo a senso unico per essere ritenuta credibile.

  • Nuccio Viglietti ha detto:

    Aggiungiamoci pure da… Fratelli d’Italia…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/