3 Ottobre 2021 Pubblicato da Marco Tosatti

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, nei prossimi giorni avrà luogo un evento per ricordare a 450 anni di distanza una delle battaglie che di sicuro si può dire che abbiano fatto la Storia: la vittoria delle forze cristiane a Lepanto. Qui sotto trovate una breve presentazione dell’avvenimento. Buona lettura, e partecipazione.

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L’8 ottobre 1571 le forze cristiane federate sotto la bandiera pontificia nella Lega Santa, e guidate da Don Giovanni D’Austria posero fine in maniera schiacciante alla spinta propulsiva sul mare verso ovest delle forze turche ottomane. Quattrocentocinquanta anni e un giorno dopo, l’epica vittoria di Lepanto sarà celebrata, su iniziativa della Comunità Opzione Benedetto, con un convegno che dalle 18:00 si svolgerà a Napoli nel salone della sede della Lega Navale.

Dopo il saluto del presidente della sezione napoletana, avv. Alfredo Vaglieco, il fatto – il suo contesto, le navi, i condottieri, la battaglia e le conseguenze – sarà descritto dallo storico Alberto Leoni, autore fra tante opere di Storia militare del cristianesimo e La Croce e la Mezzaluna: le guerre tra le nazioni cristiane e l’Islàm, che mostrerà anche lo svolgimento della battaglia.

Ma il fatto ebbe sin da subito nella coscienza dei protagonisti, e oltre, anche una dimensione soprannaturale. Questa indusse il Papa san Pio V a istituire per il 7 ottobre la solennità di Maria SS. del Rosario (prima, “della Vittoria”, ed è a questa vittoria che è intitola una delle più belle piazze di Napoli), e ad aggiungere alle litanie lauretane l’invocazione auxilium christianorum, nonché il senato di Venezia a iscrivere sul quadro posto nella sala delle adunanze per celebrare il trionfo, Non virtus, non arma, non duces, sed Maria Rosarii victores nos fecit. Se ne occuperà Maurizio Brunetti, curatore e traduttore dell’opera di D. Calloway, Campioni del rosario. Eroi e storia di un’arma spirituale.

Seguirà una rassegna iconografica, curata dalla storica dell’arte Sara Magister.

Infine, Giovanni Formicola tratterà dell’eredità e del significato di “Lepanto” oggi. La prima, condensabile nella consapevolezza, oggi come allora, del fatto che l’islàm, nonché uno dei tanti fatti della storia, e persino provvidenziale, è tra i più irriducibili nemici del cristianesimo (ma può essere vinto), e quindi della necessità di affrontarlo, soprattutto spiritualmente e con iniziativa missionaria.  Il secondo, scrisse a don Juan –  “l’ultimo crociato”, comandante a soli ventiquattro anni della flotta cristiana – il futuro Papa Urbano VII, allora nunzio apostolico in Spagna, non poteva essere compreso da mente umana per la grandezza della vittoria, “ma ogni giorno, ogni ora, se ne evidenziava con maggiore chiarezza l’importanza e venivano alla luce nuovi effetti e conseguenze”. Insomma, come ebbe a dire Cervantes, volontario nella battaglia, “Lepanto” fu “l’avvenimento più illustre che mai videro i secoli passati, i presenti, né mai vedranno i futuri”, reso possibile anche dal motivo dominante delle prediche dei cappellani a bordo delle navi, “Nessun Cielo per i codardi!”.

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Tag: 450 anni, lepanto, opzione benedetto

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