Cosa la Chiesa non è: Associazione Umanitaria, Centro di Dialogo, ecc.
1 Ottobre 2021
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, in questa stagione così convulsa e difficile, il maestro Aurelio Porfiri ci offre questa riflessione – meditazione sull’essenza della Chiesa, a dispetto di tutti coloro che vorrebbero distorcerne significato e vita, trasformandola in una specie di ONG. Buona lettura.
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Cosa è la Chiesa?
In un tempo di Sinodi sulla Sinodalità, di chiacchiera sulle chiacchiere, di pettegolezzo sui pettegolezzi, penso sia importante tornare a considerare cos’è la Chiesa. In fondo tutti noi spesso ci accapigliamo proprio intorno alla Chiesa e sembra quasi ne perdiamo il vero significato, l’essenza più profonda. La Chiesa deve portare uomini e donne di buona volontà a vedere Dio tramite il Figlio, Gesù Cristo. In Giovanni (12, 44-50) viene detto: “Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho annunziato lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me, ma il Padre che mi ha mandato, egli stesso mi ha ordinato che cosa devo dire e annunziare. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico come il Padre le ha dette a me”.
Gesù,”« Mediator Dei et hominum »(1 Tim. 2, 5), pontifex magnus qui penetravit caelos, Iesus filius Dei, (cfr. Hebr. 4, 14), cum illud misericordiae opus suscepit, quo humanum genus supernis cumulavit beneficiis, eo procul dubio spectavit, ut ordinis rationem, inter hominem eiusque Creatorem iam peccato perturbatam, redintegraret utque miseram Adae subolem…” (Pio XII, Mediator Dei) ha affidato la Chiesa a Pietro, TU sei Pietro e su questa pietra edificherò la MIA Chiesa, cioè la Chiesa non viene regalata a Pietro, ma affidata con delle condizioni ben precise di preservarla avendo come baluardi le fonti della rivelazione attraverso cui ascoltiamo la voce del Signore che ci parla, Scrittura e Tradizione. Il Papa, come successore di Pietro è Vicario di Cristo, non Cristo stesso.
Ci sono delle belle pagine nella Meditazione sulla Chiesa di Henri De Lubac (1896-1991), teologo controverso ed esponente sommo della Nouvelle Théologie. Un passaggio a mio avviso molto significativo dice: “No: se Gesù Cristo non è la sua ricchezza, la Chiesa è miserabile. La Chiesa è sterile se lo Spirito di Gesù Cristo non la feconda. Il suo edificio crolla se Gesù Cristo non ne è l’Architetto, e se il suo Spirito non è il cemento che tiene insieme le pietre vive con cui è costruito.
È senza bellezza, se non rispecchia l’unica bellezza del Volto di Gesù Cristo, e se non è l’Albero la cui radice è la Passione di Gesù Cristo. La scienza di cui si vanta è falsa; è falsa la sapienza che l’adorna, se non convergono l’una e l’altra in Gesù Cristo, e se la sua luce non è una «luce illuminata» che tutta viene da Gesù Cristo, essa tiene immersi nelle tenebre di morte. È menzogna tutta la sua dottrina, se essa non annuncia la verità che è Gesù Cristo.
È vana tutta la sua gloria, se essa non la fa consistere nell’umiltà di Gesù Cristo. Il suo nome stesso ci è indifferente, se non evoca subito il solo Nome dato agli uomini per la loro salvezza. Non rappresenta nulla per noi, se essa non è per noi il sacramento, il segno efficace di Gesù Cristo”. La Chiesa come ente umanitario, associazione ecologica, centro di vaga spiritualità e di estenuante dialogo potrà forse emozionare alcuni, ma sicuramente isterilisce tutti.
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Tag: chiesa, de lubac, porfiri
Categoria: Generale
Attenzione a non diventare come i protestanti. La sola fede non basta. Il Signore Gesù ha detto, non chi mi dice Signore, Signore entrerà nel regno dei cieli. E San Giacomo insegna che la fede deve essere accompagnata dalle opere. Corporali e spirituali. Una chiesa protestantizzata non fa per me. Bisogna testimoniare Cristo con la dottrina e con le opere. Altrimenti si rischia di divenire ipocriti. O sepolcri imbiancati. Chi ha orecchie per intendere, intenda.
https://www.theamericanconservative.com/dreher/church-collapse-cincinnati-benedict-option/
Di quale Chiesa stiamo discutendo?
Non certo di quella “trionfante” che meritatamente ormai se la gode.
Non certo di quella “purgante” che per un pelo se l’è cavata e quindi beati anche loro.
Evidentemente stiamo parlando della Chiesta “ambulante”, dell’attuale Chiesa “militante” fatta di Pastori detti anche “Gerarchi” e di Pecore dette anche “Corpo di Cristo”.
Dopo la scarpinata dove finirà questa questa Chiesa militante?
Nella “trionfante” o nella “purgante”?
Profondissimi e scottanti dubbi. Lo dicono e lo vedono in tanti.
– I Pastori se la stanno giocando perché fanno e dicono “altro” del compito affidategli.
Dal CVII hanno cambiato strategia (“Il Concilio Vaticano Secondo più che un’assemblea episcopale sembra un conciliabolo di manifatturieri spaventati per aver perso la clientela”).
Hanno cambiato linguaggio (“La Chiesa post-conciliare vorrebbe attrarre verso “l’ovile” traducendo nel linguaggio sciapo della cancelleria vaticana i luoghi comuni del giornalismo contemporaneo”) [in N.G.Dávila, Tra poche parole, Milano Adelphi, p. 85 e p.150)
– Anche le Pecore rischiano grosso. Qualcuno le avverta. Se sono mansuete e ubbidiscono finiranno come i Pastori. Se sono indisciplinate, i bastoni ed i cani dei Pastori le fanno rientrare nei ranghi.
Questo – ovviamente – riguarda solo la cosiddetta “Chiesa”.
La Non-Chiesa – ossia l’88% dei mortali – ha altri impicci e affanni. Della Chiesa (Pastori & Pecore) non ne gliene importa un tubo e fa come se la vita fosse tutta qui.
Ma queste sono sterili disquisizioni. I pecorai mungeranno e toseranno, le pecore daranno latte e lana. I noncuranti tireranno a campà fino al momento in cui tireranno le cuoia.
Tosatti l ultimo scritto mio e’ particolarmente illeggibile , non lo.pubblichi.
Se il messaggio Evangelico viene spezzettato sillaba per sillaba, misturato con l’umanesimo, il green, i diritti di tutti a far tutto quello che vogliono, la favola che Dio perdona tutti a prescindere , tutte le religioni portano a Dio, i Dieci Comandamenti sono un antico retaggio non piu’ in voga e qualche spruzzo di pachamama. Beh, credo proprio che questa sia la ricetta adatta per svuotare il Cattolicesimo da ogni dogma e quindi favorirne la scomparsa. La strada che si percorre e’ questa. Sperare che un’altro papa torni indietro dopo tutto quello che e’ successo, mi pare un tantino azzardato. Comunque Dio fa cio’ che vuole e contiamo sul non prevalebunt.
Il problema non sono il centro di dialogo e le opere di aiuto ai poveri e bisognosi, che sono dei “doveri” che la Chiesa deve portare avanti, il punto semmai è il modo in cui vengono fatti che può essere più o meno corretto. Ma che devono essere assolutamente fatti, non c’è ombra di dubbio.
La chiesa come centro di dialogo, è una bene e una “necessità primaria”, specialmente il dialogo con le guide religiose mussulmane. Non scordatevi che molti nostri fratelli Cristiani vivono in territori dove i Cristiani sono perseguitati, vengono uccisi, torturati. Già vi siete scordati quanti Cristiani sono Stati assassinati ” Crocefissi su una croce di legno e dati alle fiamme?
Non è cosa intelligente e giusto aprire un dialogo con le guide religiose mussulmane, che hanno il potere e l’influenza di fermare o far diminuire drasticamente queste persecuzioni e assassini? I mussulmani ascoltano molto le loro guide religiose, se la loro guida gli dice di fermare le persecuzioni, loro si fermano. Non è come noi Cristiani che quando parla il Vescovo o il Prete dopo 20 minuti già facciano il contrario.
Non è forse giusto aprire un dialogo con la Cina per esempio?
A volte, si può e si deve, fare finta di rinunciare anche va certe condizioni, almeno temporaneamente, se questo significa salvare la vita per il momento a milioni di Cristiani.
Fare finta di rinunciare ad alcune principi fondamentali, momentaneamente, se questo salva le vite dei nostri fratelli.
Non è facile decidere, se sappiamo che la nostra testardaggine su un principio può costare milioni di morti il giorno dopo.
Poi la Chiesa la beneficenza e gli aiuti sociali li ha sempre fatti, e vanno assolutamente fatti. Li ha fatti con Benedetto, li ha fatti con Giovanni Paolo, sembra quasi che la chiesa abbia iniziato ad aiutare i poveri e gli immigrati solo con Bergoglio.
Ovviamente con Bergoglio questi aiuti e l’organizzazione è cresciuta esponenzialmente, perché ne ha fatto il suo cavallo di battaglia.
Aiutare i poveri e le persone in difficoltà è una delle missioni della Chiesa, se la Chiesa non avesse uno sguardo su questo, non sarebbe la Chiesa di Cristo.
Addirittura le Moschee Mussulmane a Roma hanno incominciato a seguire l’esempio della Chiesa, hanno incominciato a fornire assistenza ai poveri, centri docce e vestiti per farli lavare e cambiarsi, mense per farli mangiare, gli danno pacchi alimentari e soldi.
Il problema non sono il centro di dialogo e le opere di aiuto ai poveri e bisognosi, che sono dei doveri che la Chiesa deve portare avanti, il punto semmai è il modo in cui vengono fatti che può essere più o meno corretto.
Guardi, Alessandro che anche il Corano prescrive l’elemosina. Anzi, una particolare associazione, quella dei Fratelli musulmani, proprio con il finanziamento di organizzazioni caritative riesce a controllare i partiti politici in quei pochi paesi musulmani in cui si vota. E proprio per l’amicizia dimostrata dal Vaticano verso i musulmani, possiamo immaginare che presto ci possa essere un partito islamico qui in Italia.
Le ricordo che il presidente egiziano precedente a quello attuale era appunto un un’esponente dei fratelli musulmani e mai la persecuzione dei copti, cioè dei cristiani precalcedonesi, che sono il 10% della popolazione fu così dura in Egitto. I servizi segreti egiziani sono ancora agli ordini dei fratelli musulmani e, per mettere in cattiva luce Al Sisi con noi Italiani si inventano i casi inesistenti di Giulio Regeni e di Patrick Zaki che copto è. Una preghiera per Patrick.
Lei converrà con me che una delle missioni della Chiesa è aiutare i poveri, i senza tetto, chi scappa dalla violenza?
Altrimenti cancelliamo la parabola del buon samaritano dal Vangelo e facciamo finta di non vederla. Faccia finta di non leggere che “lasciò i soldi al locandiere per prendersi cura del povero ferito, e al suo ritorno ne avrebbe dati anche altri se non fossero bastati”.
Possiamo discutere che il modo forse può essere più sbagliato o più buono. Ma nessuno è perfetto. Magari si raggiungesse la perfezione.
Poi il dialogo interreligioso, è una ” Patata bollente”, non è semplice, noi parliamo parliamo, ma intanto domani un altro cristiano verrà crocefisso in Medio Oriente e dato alle fiamme da vivo sulla croce. Mentre noi facciamo i testardi.
Il dovere di un Papa è salvaguardare le vite dei figli, delle anime che il Signore gli ha dato in custodia.
E dal mio punto di vista, a volte nel dialogo si può “bluffare” Come al poker, ti faccio credere che ti sto venendo incontro, che rinunciò a un mio valore, ma in realtà è un bluff, sto facendo finta di rinunciarci momentaneamente per salvare milioni di vite da morte atroci.
Nessuno può non essere d’accordo con ciò che ho detto. Nessuno intellettualmente onesto e senza pregiudizi.
Credo ci siano due equivoci di fondo.
1. La maggior parte di coloro che viene in Italia nel modo che sappiamo non viene perché sta scappando da guerre eccetera. Viene per fare fortuna. Diventa dunque lecito controllare e, se del caso, respingere chi non dia garanzie di vita onesta. Anche nel 1991 gli albanesi vennero in Italia in fuga dal regime comunista. Ma poi saltò fuori, purtroppo, che molti di loro non avevano alcuna voglia di lavorare onestamente. Qualche anno più tardi, molti di costoro vennero rispediti in patria senza tanta reclame. Il fatto che scappassero da un regime comunista particolarmente brutale e idiota non li rese automaticamente santi e beati.
2. Gesù non ha mai detto: “Non importa se non credi in Dio o in Me, basta che fai la pappetta all’immigrato e gli dai una pacca sulla spalla”. Ha detto che ciò che contava veramente era quello che cercava Maria, non quello che stava facendo Marta. Se poi uno crede in Lui, allora deve dimostrarlo con le opere: tra cui quelle di misericordia corporale. Ma le opere non sono un sostituto della fede, o per lo meno non lo sono di proposito e per autogiustificarsi.
Ma mi rendo conto che nella realtà di tante parrocchie e istituzioni “cattoliche” viene veicolato invece l’altro messaggio. Lo fanno persino nella Comunità Giovanni XXIII o nell’Opera Padre Marella, che di sicuro erano veri uomini di fede mentre aiutavano i poveri e i bisognosi.
Per dialogare bisogna essere in due, in buona fede, a volerlo.
San Francesco portò l’annuncio del Vangelo al sultano mostrandosi disposto all’ordalia pur di convertirlo e salvargli l’anima. Cercate il Regno di Dio e il resto vi sarà dato in sovrappiù (la carità materiale viene dopo la salvezza dell’anima).
Non sappiamo cosa abbia deciso quell’uomo nella sua libertà fino all’ultimo istante di vita; San Francesco ha fatto quanto dipendeva da lui.
Infrangendo l’abitudine a non sovrappormi nello scambio di opinioni fra commentatori, rilevo con piacere la concordanza fra la sua e la mia in merito al “dialogo”.
Non si può essere d’accordo con tutti e su tutto. In tal caso nulla vieta di muovere delle obiezioni, purché si valuti rispettosamente il pensiero altrui, senza essere mossi dal bisogno di esternare il proprio, oltre tutto in modo non di facile spiegazione, per stessa ammissione dello scrivente ad un mio commento (di seguito). Lo stesso commentatore che, dopo aver inviato un’altra risposta, chiede al dott. Tosatti di non pubblicarla perché “particolarmente illeggibile”.
Mi scuso con Lei, Michele, per aver preso a preteso la Sua per ribadire la mia replica ad Asterix, scritta prima di aver letto tutti gli altri interventi. Come si può notare non resto nel vago, non amo scrivere alludendo e, men che meno, considero il mio esercizio quotidiano di lettura e riflessione sugli argomenti presentati su questo blog – di genere diverso dall’umoristico-avventuristico del fumetto dal quale prende nome il commentatore – un modo per trovare risposta ai miei dubbi e non per imporre la mia analisi di questioni al di sopra della mia, limitata, portata. Senza favorire polemiche, alle quali – tengo a precisare- sono rimasta sempre estranea e tale intendo rimanere.
Caro Maestro,
all’organista non interessa sapere come è fatto l’organo dentro. A lui basta saper leggere la musica e sapere che ad un determinato registro, ad un determinato pedale, ad un determinato tasto, corrisponde una certa nota.
Così a noi uomini non interessa sapere come è fatto l’uomo dentro. A noi interessa sapere che l’uomo alla vista di certe cose risponde in un certo modo, all’udito di certe cose risponde in un certo modo. E così via.
O il creatore è un ingenuo demente oppure dobbiamo ammettere che se ha dotato gli esseri terrestri superiori, di cui l’uomo è il capolavoro, di cinque sensi sapeva quello che faceva. E sapeva quello che faceva quando all’uomo ha dato l’intelligenza. L’intelligenza serve all’uomo non solo per conoscere come è fatto e come funziona il mondo, ma anche per capire che il mondo non si è fatto da sè, e che il suo creatore ha stabilito delle leggi da rispettare. Tra queste ce n’è una che dice : non nominare Dio invano. Ma oggi tutti ritengono di poter parlare a vanvera di Dio, di fargli dire ciò che fa comodo a loro, e di equipararlo agli idoli pagani . Allora, parole come “Caritas” che è una virtù teologale, diventano il nome di una organizzazione che raccoglie carta straccia e indumenti dismessi a favore dei poveri. Poveri noi!!!!!!
Quindi il famoso delfico-socratico CONOSCI TE STESSO è una bufala?
Non è una bufala, ma non è necessario per chi vuol fregare gli altri. A costoro basta sapere che cosa dire e che cosa fare per raggiungere il loro scopo.
Da qualche parte Paolo afferma che la chiesa è il CORPO DI CRISTO. Ciascuno ha il suo compito e deve compierlo perché tutto il corpo funzioni. Non si può fare a meno neppure delle parti che sembrano meno utili.
Cristo è il capo.
Ma se la Chiesa viene meno al suo compito ? Se cioè il corpo mistico di Cristo muore, cosa si deve fare per farlo risorgere ?
Io non credo al piano B. L’unica possibilita’ che concedo alle teorie del dott. Cionci e’ che Benedetto sia ancora pienamente papa “a sua insaputa”.
Sembra una battuta ma sintetizza bene.
Poi la storia e’ nelle mani di Dio, lui permette tutto.
Bisogna star attenti macnon gettare via il bambino con l’acqua sporca. La prima o una delle prime rappresentazioni dell’anticristo come umanista, filantropo ecc. si puo’ ritrovare dell’affresco di Orvieto. Poi mettiamoci SOLOVIEV, BERDJAEV ecc…Quinzio….
Ma il bene dell’anticristo (che poie’ molto tardo…Orvieto e del post 1000) e’ bene falso. L’Amore volutamente maiuscolo viene da Dio. Dio e’ uno. Qui il discorso sarebbe lungo…il samaritano era un eretico eppure fu prossimo. Quindi occhio ad affibbiare etichette di anticristi. Son misteri. Mi pare 666 significhi cesare nerone…e son 2021 anni che e’ morto. Piuttosto la carita’ non avrà mai fine. Li e’ Dio. Semmai nei papi guerrieri…..e’ discutibile. Certo Cristo salva ma perché non a insaputa di molti come si acquistano le case? Il samaritano si salvò per le sue opere non per la sua confessione religiosa.
ACQUA SPORCA non priva di una certa … limpidezza.
In realtà Bergoglio, all’atto di diventare papa Francesco, disse che la Chiesa NON era una Ong e Dio non era uno spray.
Evidentemente in conclave si era litigato su questo.
Basterebbe ricordarglielo.
E tantomeno… una bocciofila…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
Innanzitutto, e soprattutto a beneficio di qualche utente – distratto – del blog, giova ricordare che il pontefice regnante con un Atto d’ Ufficio ha dequalificato quello di “Vicario di Cristo” a “titolo storico”. E, credo non valga la pena continuare a disquisire sull’argomento.
La Chiesa, intesa come comunità di fedeli che professano la stessa fede e di fratelli in Cristo, ha dimostrato – e continua a dimostrare – di non essere un “centro di ascolto e di dialogo”, non solo nel senso che viene attribuito a quelle realtà che vanno sotto questa etichetta e che pure sono presenti nelle sedi proprie dell’Istituzione. Checché voglia far credere la narrazione corrente che declina ai quattro venti e in tutte le lingue le parole “ascolto” e “dialogo”. I fatti fanno la Storia e quelli sotto i nostri occhi raccontano il contrario delle parole con cui ci si riempie la bocca.
La Chiesa, fondamentalmente, non solo non è un’“Associazione umanitaria”, nel senso del comune sentire, ma ha persino perso il senso della finalità della sua missione, orientata a promuovere moralmente la coscienza della società, prima di occuparsi e collaborare alla sua promozione umana e materiale, cosa di per sé non disdicevole né vietata.
E, per finire, giova ricordare quanto ebbe a ribadire Benedetto XVI all’ atto del suo insediamento sulla “Cathedra Romana”, in San Giovanni in Laterano, il 7 maggio 2005, a proposito del mandato affidato al Successore di Pietro.
«La Cattedra è – diciamolo ancora una volta – simbolo della potestà di insegnamento, che è una potestà di obbedienza e di servizio, affinché la Parola di Dio – la sua verità! – possa risplendere tra di noi, indicandoci la strada», richiamando l’“espressione assai significativa” della Lettera ai Romani di Sant’Ignazio di Antiochia riferita alla Chiesa di Roma: “Colei che presiede nell’amore”.
Inequivocabile la precisazione: «il potere conferito da Cristo a Pietro e ai suoi successori è, in senso assoluto, un mandato per servire… Egli non deve proclamare le proprie idee, bensì vincolare costantemente se stesso e la Chiesa all’obbedienza verso la Parola di Dio, di fronte a tutti i tentativi di adattamento e di annacquamento, come di fronte ad ogni opportunismo».
Il dialogo puo’ essere carita’. I testimoni di Geova con la loro insistenza convertono o fan bestemmiare di più? Ci son tanti modi di evangelizzare. Chiaro che al centro c e’ la resurrezione, ripeto LA RESURREZIONE di Cristo. Puo’ essere che molti “preti” non abbiano fede. Ma fare il bene non e’ mai sbagliato. E sulla fede vorrei dire una cosa. E’ follia. Lo sapevano bene i filosofi dell’areopago. Per cui possiamo dire che gli islamici abbandonano la ragione? Ha più probabilita’ logica una sostituzione in croce della resurrezione di un morto.
Ha scritto bene: «Il dialogo può essere carità» e mi piace sottolineare il suo “può”. Nel mio commento, non mi sono espressa, in alcun senso, circa la carità “dialogante” che, per come la intendo, non ha nulla a che vedere con l’insistenza di “predicatori” a qualunque “credo” si ascrivano e che si pone in atteggiamento di umile ascolto dell’altro e di pieno rispetto di tutto il suo essere, opinioni non sovrapponibili compresi e degni di essere presi in considerazione. E, se mai – ove occorra – corretti con parole convincenti e incontrovertibili, ispirate da carità fraterna. Appunto!
Tanto meno mi sogno di negare la validità dei vari modi di fare del bene, che nemmeno mi permetto di criticare o giudicare. È compito del Giudice supremo, l’unico veramente imparziale e infallibile, che ci scruta nel profondo, il Padrone della vita che ha donato la Sua per salvarci, al Quale certamente non sfuggono quelle situazioni di abuso di potere che portano alcune creature a cadere vittime di soprusi e di ingiustizie.
E questo mi riaggancia all’elogio della carità fatto da San Paolo: «La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta» (1 Cor 13,4-7). E, qui, mi piace sottolineare – a ragion veduta – il passaggio: «non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità». Appunto!
La carità, non ridotta a beneficenza e assistenzialismo, in risposta allo stato di bisogno sfaccettato in cui versano dei soggetti, richiama in primo luogo l’esigenza assoluta di giustizia e la sua superiorità si realizza a pieno nell’esercizio – appunto! – della giustizia, che essenzialmente è riconoscimento reale, concreto, della dignità e dei diritti del prossimo. E la giustizia, a sua volta, raggiunge la sua pienezza interiore esclusivamente nella carità.
Aggiungo che tutte le grandi religioni si ritengono detentrici della verita’ assoluta. Per questo, anche per questo, Gerusalemme, la citta di Dio e la citta’ che emana la guerra nel mondo.
I laici sopportano le religioni. LEI mi pare una psichiatra. Le chiedo la differenza funzionale tra una psicosi (pazzia) e la transustanziazione. Due psicosi. La seconda legalizzata. Alle volte si intersecano e c e’ gente che sente le voci o vede i visitor ecc. Le madonne non so, ma sicuramente sara’ successo.
In realtà pochi testimoniano Dio. Il Dio di Cristo che non impone ma testimonia Amando. Certo Gesù ed egli questo un punto da stare attenti non retrocedette. Gesù fu ucciso per quella che legalmente all’epoca era una bestemmia. Sei figkio di Dio? Poteva dire per il dialogo no. Li invece disse sì. Non poteva tacere la verità. Insomma non mi è semplice spiegarmi…
Se è indirizzata a me la Sua risposta, mi corre l’ obbligo di smentire la Sua impressione: non sono una psichiatra . Commento restando alla concretezza dei fatti, senza pretendere di imporre mie deduzioni o insinuando miei dubbi, pretendendo chiarimenti da chi la pensa in modo diverso o contrario al mio. Se ciò dà fastidio, che sia il padrone di casa, il dott. Tosatti, a impedirmi di crearlo.
E tantomeno… una bocciofila!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
Credo che la Chiesa debba essere anche “ente umanitario, associazione ecologica, centro … di estenuante dialogo”, ma tutto questo, che non è il suo impegno primario, deve essere conseguenza naturale del suo annunciare e vivere Cristo. La Chiesa rispetta la filantropia di chi non è cristiano, ma Essa deve vivere e operare nella Carità
Sì,
ma resterebbe il problema di una Chiesa orfana dell’Impero, secondo quanto esposto nell’articolo precedente, A cura del Sodalitium Equitum Deiparae Miseris Succurrentis.