Lettera Aperta di Docenti dalle Marche: Green Pass è Misura Discriminatoria.
28 Settembre 2021
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, ci è giunta questa lettera aperta di un gruppo di docenti delle Marche, che mi sembra giusto e interessante portare alla vostra attenzione, e in cui si denuncia il Green Pass come una misura chiaramente discriminatoria. Buona lettura e condivisione.
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Lettera aperta alla società civile di Docenti di Scuola secondaria in merito alle recenti disposizioni normative, altrimenti denominate green pass
In questo inizio d’anno scolastico 2021/’22, intendiamo, in quanto Docenti di Scuola secondaria, esprimere disagio e sconcerto nei confronti delle strategie e delle decisioni con cui le Autorità politiche e scolastiche stanno gestendo una situazione ritenuta di emergenza, di fronte ai pericoli della pandemia causata da SARS-COV2.
Da marzo 2020, siamo stati chiamati a far fronte comune per permettere alla comunità educante, di cui siamo parte, di continuare a svolgere con professionalità i suoi compiti e il suo ruolo, in vista di obiettivi essenziali per la tenuta del tessuto sociale e, soprattutto, per la formazione e la crescita dei giovani che ci vengono affidati dalle famiglie. Oggi assistiamo al profilarsi di decisioni che, pur adottate nominalmente per restituire spazi di crescita e libertà, finiscono per alimentare atteggiamenti e comportamenti discriminatori e vessatori, sulla base di assunti ancora oggetto di dibattito scientifico e nell’inerzia rispetto a risoluzioni che potrebbero effettivamente aumentare la sicurezza del vivere comune in spazi socialmente condivisi.
In diciotto mesi poco o nulla, infatti, è stato realizzato, rispetto all’anno scolastico precedente, per garantire la messa in sicurezza dei trasporti, sui quali la possibilità di contagio è intuibile; non c’è stato nessun provvedimento finalizzato a una significativa riduzione del numero di studenti per classe, quando i locali scolastici, anche in condizioni ordinarie, sono spesso inadeguati a contenere numero di alunni ed attività coerenti con finalità didattiche appropriate – addirittura, nel Decreto Legge del 6 agosto 2021 n.111, riguardante le Misure urgenti per la messa in sicurezza delle attività scolastiche, si precisa come sia possibile derogare al rispetto della distanza minima di un metro (!) fra gli alunni, qualora “ le condizioni strutturali – logistiche degli edifici non lo consentano”–; si è scelto di insistere unilateralmente sulla vaccinazione, pur nella consapevolezza che essa non può evitare il contagio.
Abbiamo osservato, costernati, l’invito alla vaccinazione rivolto a studenti, anche minori, nonostante il rapporto rischio/ beneficio, in tale fascia d’età, lo sconsiglierebbe, come non hanno mancato di far notare importanti organi di sorveglianza e controllo nonché eminenti personalità, appartenenti all’ambito medico-scientifico, di tutto il mondo.
Il cosiddetto green pass si profila come una misura discriminatoria e vessatoria nei confronti di soggetti che per varie ragioni, anche mediche, non facciano ricorso alla inoculazione del vaccino; a loro è imposto un test invasivo, a cui sottoporsi ogni quarantotto ore, sulla cui affidabilità, per altro, si continua a discutere in ambito medico- scientifico, impedendo il ricorso a test meno invasivi e quasi introducendo, per tali soggetti, un obbligo vaccinale mascherato, in palese contrasto con regolamenti europei e dettato costituzionale.
Il green pass, inoltre, rischia di essere controproducente anche rispetto alle finalità dichiarate dall’attuale Governo e dal Ministero dell’Istruzione: mentre obbliga a un costante monitoraggio coloro che per diversi motivi, lo sottolineiamo ancora, non ricorrono alla vaccinazione, lascia non controllati, addirittura in misura annuale – anche qui, in contraddizione con evidenze scientifiche e per motivi apparentemente solo politici – coloro che, pur in possesso di green pass, possono essere contagiati e contagiare.
Ciò che potrebbe accadere, da qui a breve, con la ripresa dell’attività scolastica ordinaria, è facilmente desumibile da quanto si osserva in Paesi che hanno già ampiamente attuato la campagna di vaccinazione e che registrano, nuovamente, un aumento di focolai di contagio, con casi anche gravi proprio fra le persone vaccinate.
Non possiamo tacere il passaggio, nel D.L.111 del 6 agosto 2021 all’art.1 comma3, in cui si ammette la deroga alle disposizioni presenti al comma 2, lettera a – sull’obbligo all’utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie – “qualora alle attività didattiche e curriculari (sic!) partecipino esclusivamente studenti che abbiano completato il ciclo vaccinale”. Non può essere sfuggito all’attenzione del legislatore come tale passaggio leda il diritto alla riservatezza dei dati sanitari degli studenti e, soprattutto se minori, delle loro famiglie. Inoltre, non sembra difficile immaginare a quali comportamenti marginalizzanti o, addirittura, violenti potrebbe dare luogo tale deroga nelle classi, e questo dopo anni di indicazioni, da parte delle più alte cariche dello Stato e dello stesso Ministero dell’Istruzione, rivolte a favorire comportamenti accoglienti ed “inclusivi”, rispettosi della persona e delle differenze di cui è portatrice.
Se lo scorso anno scolastico siamo tornati alla didattica in presenza, anche grazie alle considerazioni ministeriali sulla sicurezza delle scuole, confermata per altro da importanti studi scientifici, che senso ha l’adozione di una normativa gravemente discriminatoria?
Se coloro che si sono vaccinati possono, come ribadiscono autorevoli scienziati e come, purtroppo, confermano gli ormai numerosissimi casi anche nel nostro Paese, contagiarsi e contagiare, quale grado di sicurezza può garantire il cosiddetto green pass?
La nostra visione educativa rivendica il legame con una tradizione plurimillenaria, che ha elaborato gerarchie valoriali di riferimento tali da escludere che garanzie di benessere ed esigenze di sicurezza possano andare a discapito della centralità della persona umana, della sua dignità e dei suoi diritti fondamentali; diversamente rischiamo, parafrasando Tacito, di fare il deserto e chiamarlo… “salute”.
Massimo Antonelli
Olimpia Tonici
Anna Pennesi
Francesco Maria Castiglioni
Stefania Albertini
Pamela Fratini
Sabrina Gobbi
Alessandra Pantaleoni
Stefano Petracci
Pierluigi Vitellozzi
Francesca Pelis
Gabriela Pelis
Isabella Mezzabotta
Licia Diotallevi
Luana Cognigni
Lucilla Cervigni
Ileana Fini
Maria Elisa Catalini
Aurelia Cannarsa
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Tag: docenti, green pass, marche
Categoria: covid
Mi sono commossa nel leggere la lettera, perché con semplicità e chiarezza avete messo in luce tutti i punti critici sia del green pass che della gestione della scuola . Avete la mia stima per il vs impegno e coraggio . …N.b. Andiamo avanti con la lotta per la libertà e verità …anche noi sanitari sospesi ce la stiamo mettendo tutta ..Forza ragazzi …e spero ritornerete al vs posto per insegnare l amore e li valori della vita ai vs alunni …un grande abbraccio