Il Papa, il Conclave. Ogni Dittatore ha Bisogno di un Complotto, Prima o Poi…
24 Settembre 2021
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, vorrei tornare sulle straordinarie esternazioni fatte dal Pontefice regnante durante il suo incontro con i gesuiti in Slovacchia, e di cui ha già scritto benissimo Americo Mascarucci su queste pagine. Vorrei farlo riportando il lavoro di due persone che certamente non sono sospettabili di non amare il Vaticano, la Chiesa e il Pontefice regnante: Vik van Brantegem e Luis Badilla. Ed entrambi sono rimasti colpiti, per non dire sbalorditi (giustamente….), dalle frasi di papa Bergoglio. D’altronde quando mai nella storia di un dittatore non c’è un momento in cui si grida, più o meno strumentalmente, al complotto? Prologo di chiamata alle armi dei fedelissimi, e di inevitabili purghe…Ma lasciamo direttamente la parola a loro. Buona lettura
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Qualcuno preparava già il Conclave, durante il ricovero in ospedale di Papa Francesco? E voleva la sua morte? Nell’incontro con i gesuiti, che si è svolto domenica 12 settembre 2021, durante il suo Viaggio Apostolico in Slovacchia, di cui Civiltà Cattolica il 21 settembre 2021 ha riportato i contenuti, il castigatore del pettegolezzo e delle chiacchiere ha dichiarato: “Alcuni mi volevano morto. Ci sono stati incontri tra prelati per il conclave”. Vergognoso è dire poco, fare dichiarazioni qualunquiste del genere. “Alcuni”, “incontri tra prelati”? Nessuno ha chiesto al Vicario di Cristo chi, come, dove? Chiedo per un amico. Il Corpo della Gendarmeria dello Stato del Vaticano non ha effettuato arresti? I Promotori di giustizia vaticani non hanno aperto un fascicolo e non hanno raccolto nomi e cognomi con tutte le informazioni – e prove – del caso?
Io nun capisco a vote, che succede
E chello ca se vede
Nun se crede! nun se crede!
(Renato Carosone, Tammurriata nera).
Nella sostanza, riteniamo queste esternazioni del Papa regnante incommentabili. Ci sovviene solo un quesito. L’interrogativo stesso, rende bene l’idea della situazione surreale, nella quale il Popolo di Dio si trova. Ci chiediamo se sia più grave che “alcuni” prelati volevano morto il Papa, o lo stesso Papa Francesco che, condivide con il mondo intero, queste sue convinzioni macabre. Un fatto é certo. Il limite della decenza é stato oltrepassato da un pezzo.
L’Uomo giusto dovrebbe guardare al martirio come ad una via per la Santità. Santità che passa per il sacrificio personale di ogni cristiano, di ogni cattolico. Nel silenzio lontano dai proclami pubblici. Il Signore ha detto che saremmo stati perseguitati a causa della nostra fede in Lui. Ci ha detto che, per seguire la sua parola, avremmo pagato il prezzo più alto. La nostra stessa vita. Milioni di cristiani nel mondo ricevono minacce di morte e vengono uccisi davvero. Su Civiltà Cattolica non troviamo le loro interviste in esclusiva. Nemmeno il loro necrologio post martirio.
Non sorprende, che al mio post al riguardo sul mio diario Facebook del 21 settembre 2021 [QUI] è seguito un vivace scambio di commenti, mentre, nel contempo, a margine del meeting del Partito Popolare Europeo (PPE) che si svolge a Roma (il 21 settembre 2021 ha dedicato uno spazio dei suoi lavori all’ascolto della Chiesa Cattolica Romana), il Cardinal Segretario di Stato Pietro Parolin ha commentato con i giornalisti le esternazioni del Papa nel colloquio con i gesuiti slovacchi: «Probabilmente il Papa ha informazioni che io non ho. Sinceramente non avevo avvertito che ci fosse questo clima e poi penso, forse non avendo elementi alla mano, che si tratta di una cosa di pochi, di qualcuno, che magari si è messo in testa queste cose. Il Papa probabilmente fa queste affermazioni perché ha conoscenze e ha dati che a me non sono pervenuti» (Il Sole 24 Ore, 22 settembre 2021). «Una sostanziale e saggia presa di distanza dallo stile peronista di un Papa che promuove se stesso infangando chi lavora per lui» (Antonio Caragliu).
Un amico mi ha scritto al riguardo: «Alla luce di tutto ciò mi sorge spontanea una domanda, un Pontefice Regnante a capo per altro di uno Stato (Vaticano) non dovrebbe moderare e ponderare con maggiore attenzione le proprie esternazioni? Se le esternazioni del Romano Pontefice sono vere, ci si aspetta che oltre al suo ruolo di guida spirituale e considerato il suo status di Capo di Stato, vengano messe in atto tutti quegli strumenti necessari al fine di fare chiarezza su quanto affermato da Papa Francesco. Confido che venga fatta piena luce e che la questione, come molte altre, non finiscano inesorabilmente sotto lo zerbino. Credo che sia un atto dovuto nei confronti di oltre un miliardo di fedeli che leggendo queste parole sono rimasti esterrefatti».
Faceva ecco un altro amico: «Mi viene da dire parafrasando Andy Warhol – cosa si farebbe per 15 minuti di gloria. Indubbiamente, un Pontefice Regnante che è anche al contempo a Capo di uno Stato seppur piccolo sempre Stato è… dovrebbe prima di fare esternazioni di questa portata pesare attentamente ogni singola parola. Le affermazioni di Papa Francesco sono estremamente forti e di una gravità estrema. Bene ha fatto il Cardinale Parolin a dire la sua. Credo che sia la prima volta in duemila anni di Storia che un Pontefice Regnante faccia esternazioni di questo tipo».
Intanto, i pennivendoli non temendo rendersi ridicoli, prendono per oro collato le sconcertanti esternazioni di pettegolezzi del Papa regnante, e titolano: «LO SCONTRO IMPARI. Il papa che accusa i cospiratori ha già schierato le truppe per neutralizzarli” (Domani, 22 settembre 2021). Qui del credere che è lo Spirito Santo che elegge il Papa neanche l’ombra. L’amico Antonio Caragliu ha commentato: «Il grande fustigatore delle chiacchiere usa pettegolezzi e chiacchiere prive di qualsiasi pregio spirituale per sollecitare un sostegno personale di sapore politico… Patetico». Ha ragione da vendere Americo Mascarucci (di cui segue il commento pubblicato da Marco Tosatto sul suo seguitissimo blog Stilum Curiae): «Della serie “chi la fa l’aspetti”? Di certo un papa che è costretto a mettere in piazza i pettegolezzi del palazzo per difendersi dai nemici interni, non dimostra certo di possedere né la forza, né l’autorevolezza per continuare a regnare sulla Chiesa di Cristo».
Si potrebbe ricordare a Papa Francesco, che da sempre i Conclavi (compreso quello in cui è stato eletto lui) sono preparati con il predecessore ancora felicemente regnante e che lui non è il primo a essere attaccato dai media (il Papa emerito e i suoi predecessori San Paolo VI e San Giovanni Paolo II, avrebbero molto da dire in proposito). Il Cardinale Joseph Ratzinger disse il 10 agosto 1978: «Un Papa che oggi non subisse critiche fallirebbe il suo compito dinanzi a questo tempo». Così, l’allora Arcivescovo di München und Freisung ricordò Papa Montini, che «ha resistito alla telecrazia e alla demoscopia, le due potenze dittatoriali del presente», nella sua omelia pronunciata nella sua cattedrale quattro giorni dopo la morte di Papa Paolo VI. Il testo inedito fu pubblicato da L’Osservatore Romano a chiusura di uno speciale dedicato al cinquantennale dell’elezione di Montini al Soglio di Pietro, avvenuta il 21 giugno 1963. Ho ripreso questo testo integralmente già più volte, nella traduzione italiana, per esempio il 10 novembre 2013 [QUI]).
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Sono frasi sorprendenti, sconcertanti e insidiose al punto di incitare a pensare che qualcosa non sta andando per il verso giusto in Vaticano. Sono parole che denunciano l’esistenza di “una congiura di palazzo” come è stato detto in queste ore, “congiura” denunciata dal Pontefice senza mezzi termini e in modo diretto. Una vera bomba ad orologeria. Null’altro si aggiunge: né nomi, né luoghi, né circostanze e soprattutto non si precisa il concetto di “prelati” (forse usato come sinonimo di “cardinali”?).Decine di giornalisti si sono occupati dell’argomento e una buona parte di loro, manipolando il solito polpettone per difendere o per attaccare il Papa a prescindere – tanto della verità dei fatti e del senso comune delle parole in realtà non s’interessano molto – hanno detto di tutto e di più. In particolare si sono scatenati in acrobazie tanto infuriate quanto inconsistenti perché il cardinale Pietro Parolin ha dichiarato che lui non sapeva nulla di quanto ha detto il Papa, provando poi, come sua abitudine, a sdrammatizzare la vicenda. Ma anche al card. Parolin è arrivata addosso la vetusta manipolazione mediatica “a prescindere”. Si sa ormai che in questo ambiente l’importante è eseguire l’orientamento-guida, a favore o contro, già predefinito.
Si potrebbero fare molte ipotesi sulle parole del Santo Padre che è sempre un essere umano, come tutti, anche se soggetto di una missione e di un ministero particolare:
Il Santo Padre a questo punto ha una sola via d’uscita possibile, l’unica convincente: consegnare alla giustizia vaticana, al Tribunale Unico che presiede il dr. G. Pignattone, tutta la documentazione – nomi, cognomi, luoghi e circostanze dei “prelati che preparavano un conclave” – e che servono per dare sostegno giuridico alla gravissima denuncia di un reato – per ora presunto – che si configura quando ci si organizza per portare a compimento un’azione di questa natura nella Città Stato del Vaticano contro la persona e autorità del Pontefice regnante. Nel mondo delle nazioni e delle comunità civili, basate sul diritto, questo si chiama “golpe”.
Si tenga conto che nelle parole del Pontefice non si parla di ecclesiastici e/o laici che discutono sul futuro Papa (cosa che si fa – legittimamente e naturalmente – tutti i giorni da secoli). In due anni su oltre 100 testate di prestigio internazionale sui “papabili” sono stati pubblicati centinaia di articoli.
In questi passaggi testuali sorprendono:
1) “alcuni mi volevano morto” … (il Papa conosce nomi e cognomi … o è solo un petegolezzo?)
2) “persino incontri tra prelati” (ma chi sono questi? cardinali? sagrestani? vescovi? …) Comunque si ricordi nella Chiesa cattolica è ‘prelato’ un presbitero secolare o regolare insignito di tale titolo dalla Santa Sede e null’altro).
3) “preparavano un conclave” … Il Papa sa però che un Conclave va preceduto da un periodo di Sede vacante che finisce 20 giorni dopo la morte del Pontefice oppure 20 giorni dopo la data (ora, giorno e anno) in cui un Papa dimissionario (come nel caso di Benedetto XVI) stabilisce la fine del suo pontificato. (28 febbraio 2013 alle ore 20.00)
Inoltre un Conclave è materia che spetta solo ed esclusivamente ai cardinali, elettori e non elettori. Non prelati. E poi, dopo i venti giorni, entrati in Cappella Sistina l’elezione del nuovo Vescovo di Roma, è materia esclusiva e riservata ai cardinali elettori (che hanno meno di 80 anni di età). Papa Francesco, infatti, “fu fatto Papa in Conclave” (usando le parole del cardinale Siri) anche se lui era papabile già nel 2002. Non risulta che tra gli anni 2002 – 2013 qualcuno abbia mai detto che c’era una congiura contro Giovanni Paolo II o Benedetto XVI.
In sostanza su quanto ha detto Papa Francesco ci sono solo due possibilità di chiarimento: o è falso o è vero. Se “falso” si faccia capire che è stato un errore imprudente. Se invece è vero, si presentino le prove davanti al Tribunale vaticano. La terza via, quella del silenzio, oggi non è più efficace.
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E a corollario, ecco a voi, dall’Huffington Post, e rifacendosi all’inizio del commento (complotti, chiamata alle armi ecc.) quello che scrive Maria Antonietta Calabrò:
Inaudito. Cioè letteralmente “mai sentito”. Non si era ma sentito a memoria vaticana che un segretario di Stato “correggesse“ pubblicamente il Papa. Eppure anche questo è accaduto ieri, al termine di un’estate vaticana ammorbata dai veleni, quando il segretario di Stato Pietro Parolin ha affermato che a lui non risulta nessun incontro segreto di prelati che dopo l’intervento chirurgico a cui è stato sottoposto Francesco si sia riunito per preparare il futuro Conclave. In realtà il Papa ai confratelli gesuiti in Slovacchia (parole integralmente riportate dalla Civiltà Cattolica e pubblicate sull’Osservatore Romano) è andato molto più in là: ha detto non solo che i “congiurati” si preparavano al suo trapasso, ma che proprio lo volevano morto.
Ebbene di tutto questo il segretario di Stato non solo dice di non aver avuto nessuna contezza (“può essere che il Papa abbia informazioni che io non ho“, così in sintesi ha liquidato la questione), ma ha affermato esplicitamente che il clima all’interno delle Mura Leonine “non è teso”.
Come dire che il Papa va fuori le righe. Il “problema” è che Papa Francesco dalla fine d’agosto (una volta uscito dalla prima fase della convalescenza) è intervenuto personalmente e con molta forza a raddrizzare la narrativa che riguardava la sua salute. Si è accorto (con ritardo, lo ha detto esplicitamente) dell’”annuncio” a mezzo stampa delle sue prossime dimissioni (ma chi se non la Segreteria di Stato, avrebbe dovuto segnalargli l’uscita di Libero del 23 agosto?), e ha colto al volo l’occasione di un’intervista a lungo richiesta dalla radio della Conferenza episcopale spagnola, Cope, subito “
Durante il viaggio in Slovacchia, poi è arrivata “la bomba”, delle riunioni in Vaticano di coloro che lo vogliono morto.
L’uscita di Parolin (che da consumato diplomatico) sa naturalmente pesare bene le parole e il loro effetto, non può non essere considerata se non come la segnalazione di un suo chiaro distinguo all’interno e all’esterno del Vaticano. Dopo i tanti viaggi intrapresi negli ultimi mesi in Italia e all’estero, e le enormi difficoltà in cui la Terza Loggia è stata coinvolta a seguito dello scandalo del Palazzo di Londra. Parolin (a differenza del cardinale Angelo Becciu) non è a processo (dove forse sarà chiamato a testimoniare , dopo la sua espressa disponibilità), ma ha dovuto progressivamente lasciare ogni competenza “economica“ che prima erano in capo alla Segreteria di Stato. Prima è dovuto uscire dalla Commissione cardinalizia di Vigilanza sullo Ior, la cosiddetta banca vaticana, cui lo stesso Parolin aveva chiesto un prestito di 150 milioni di euro per rimediare al “buco” dell’acquisto del palazzo londinese, e da questa anomala richiesta nel 2019 era partita la denuncia dello stesso Ior e del Revisore generale, da cui sono scaturite le successive indagini (le udienze ripartono il 5 ottobre. Poi la segreteria di Stato è stata trasformata in un Dicastero senza portafoglio, poiché i suoi beni sono stati trasferiti all’Apsa, con la gestione in capo alla Segreteria per l’economia.
Il “controcanto” di Parolin, che cade in questa situazione, tutti hanno la sensazione che il Papa, arrivati a questo punto, non farà sconti, c’è stato anche in relazione ai rapporti tra il Vaticano e i cosiddetti “sovranisti”. Ieri Parolin ha precisato che aderire al Vangelo non è come andare ad un supermercato (dove si scelgono solo alcuni prodotti e si lasciano gli altri) ma pochi giorni prima di partire per l’Ungheria aveva espresso la sua soddisfazione (quasi un endorsement per un politico che il Papa non ha mai voluto ricevere nemmeno da ministro) per come si era svolto l’incontro tra Matteo Salvini e il Segretario per i rapporti con gli Stati arcivescovo Paul Callagher.
Nonostante la narrativa mediatica forzata anche tra i vaticanisti per sottolineare l’incontro tra il Papa e Viktor Orban, questo incontro in realtà sì è limitato all’etichetta protocollare. L’ha dovuto spiegare anche questa volta il Papa in prima persona, parlando con i giornalisti sul volo di ritorno a Roma: 40 minuti in cui Orban era presente ma a interloquire con il Papa è stato solo il Presidente della Repubblica ungherese, paese ospite del Congresso eucaristico internazionale organizzato dal cardinale Peter Erdò.
Il Papa nel suo “sfogo“ con i gesuiti slovacchi ha parlato anche degli attacchi che continuamente subisce da parte di alcuni media cattolici. La rivista dei gesuiti americani ha ricostruito che il riferimento è al potente gruppo televisivo internazionale Edtw, in cui per anni sono stati messi in onda trasmissioni in cui si è dato spazio in diretta all’ex nunzio negli Stati Uniti, Carlo Maria Viganò, ai suoi attacchi al Papa e al suo appoggio all’ex presidente Donald Trump fino ai giorni della rivolta contro Capitol Hill (6 gennaio 2021) . C’è da chiedersi quali rapporti hanno i “congiurati” di cui ha parlato il Papa e la filiera mediatica all’attacco del Pontefice. Ieri si è avuta notizia che YouTube ha bloccato la trasmissione di alcuni video dii fan dell’ex nunzio.
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Tag: complotto, conclave, gesuiti, korazym, sismografo, slovacchia
Categoria: Generale
Congiura dei Prelati in Vaticano: la perquisizione a casa di uno dei sospetti avrebbe portato al rinvenimento di un…rosario.
Poiché un attrezzo di questo genere non è più in uso da tempo in Vaticano, si ritiene che il sospettato volesse servirsene per strangolare il Papa. Proseguono le indagini.
Domenica 26settembre ore 17:00 in Piazza Castello a Torino ci sarà il NO PAURA DAY. CI SARÀ ANCHE UN INTERVENTO IN VIDEO DI MONSIGNOR CARLO MARIA VIGANÒ.
Magari ci dice anche chi è il papa… uno nessuno o centomila?
Mi sembra una affermazione degna del tipo che è: del resto, anche Stalin vedeva complotti dappertutto.Comunque mi sa che siamo alle comiche finali.
…Però Tammurriata Nera non l’ha scritta Carosone. La scrisse E.A.Mario, lo stesso autore – pensate un po’ – della canzone del Piave.
Saggiamente Rod Dreher a proposito di chi cerca certezze in mezzo al relativismo e viene insultato come “rigido” o di chi sarebbe colpevole di voler studiare il latino:
https://www.theamericanconservative.com/dreher/pope-francis-scolds-rigid-sinners/
Bergoglio non fa parte della banda COMPLOTTISTA di S. Gallo?
Si, ma a quanto pare non li ha soddisfatti abbastanza, e già da 2 anni vogliono spingere Parolin. Cardinale mondano apprezzato dalla massoneria.
Non scordiamo la sua presenza alla riunione del Bieldenberg.
Insieme a Mario Draghi, Agnelli, Rockfeller, Rotchield, e la crema della crema della Massoneria mondiale.
Già, dimenticavo
Grazie
Mi sembra il colmo dell’ipocrisia.
Quegli stessi che se lo sognano morto anche di notte, sono gli stessi che si stracciano le vesti alla notizia che qualcun altro, oltre a sognare, si da anche da fare per la successione.
Per meha una incontrollabile, enorme PAURA ! ! ! pro memoria : ieri a me, oggi a te : in suddivisione equa e solidale
E continuiamo con la saga del Papa complottista ora anche catastrofista (“il passato ci ucciderà tutti”). Il Papa che insegna, infonde Fede, Speranza… !!!!.
Alla Santa Messa di apertura dell’Assemblea Plenaria del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee ha profetizzato:
“Para hacer la Iglesia bella y acogedora tenemos que mirar juntos hacia el futuro, no restaurar el pasado, lo que desgraciadamente está de moda. Restaurar el pasado nos matará, matará a todos”,
(“Per rendere la Chiesa bella e accogliente dobbiamo guardare insieme al futuro, non restaurare il passato, che purtroppo è di moda. Restaurare il passato ci ucciderà, ci ucciderà tutti”).
E se volete un altro attraente commento sulle “profetiche” esternazioni papali dirigetevi al sito di A.M.Valli che ha riportato – tradotto in italiano – una calzante spiegazione di Wanderer sulla Bergoglio-Essenza.
https://www.aldomariavalli.it/2021/09/24/se-questo-e-un-papa/
Ma come fa Bergoglio ad affermare che possa esistere un complotto se solo qualche tempo fa , e precisamente a Marzo, ai giorni del viaggio in Iraq diceva che chi ha fede non ha nemici ?
Titolone di Repubblica , mica di una rivista gesuitica !
Ogni giorno ce n’è una per occupare gli spazi dei giornali ed evitare che si concentrino sulla MAGNA QUAESTIO, cioè il fatto che il Santo Padre Benedetto XVI non abbia mai abdicato e resti solo lui il papa. E le dimissioni, e la malattia e ora il complotto, domani saranno gli Ufo. Preparatevi: ce ne sarà una al giorno, la strategia è abbastanza ovvia e anche un po’ triste. Dalle cose che sembrano serie e che invece sono pagliacciate, alle pagliacciate che sono invece cose serie. Permettetemi di condividere questa recentissima acqusizione: https://www.byoblu.com/2021/09/22/papa-antipapa-inchiesta-13/?fbclid=IwAR3Fm7Ln_z86pOiHW9OSKixqVnvKX2Cn9_-UeSG1YqNyjrAgdioAs2QKbbo
Quando l’indice di gradimento scema, quale miglior rimedio che autodipingersi vittima di qualcosa o qualcuno pur di recuperare qualche punto?
tipo la busta coi proiettili… oltre il ridicolo
Mi vien voglia di riciclare una barzelletta anni 60-70 adattandola al tempo attuale.
Un cardinale corre al capezzale del papa gravemente ammalato e gli dice:- Santità come sta? Mi dica, posso fare qualcosa per lei? –
Il papa con un filo di voce risponde :- Sì certo! Tolga il piede dal tubo dell’ossigeno!-
Dopo queste “Confidenze” che Liala-Francesco ha raccontato al suo pubblico femminil-gesuitico non andrò piú a confessarmi da Francesco.
Non voglio che le mie concupiscenze, le mie aspirazioni occultis compaiano dopo un po’ sulle pagine dei giornali di tutto il mondo.
Ma non solo per questo.
Se gli confesso che ormai non lo sopporto piú, che ho cattivi pensieri e parole su di lui, temo che con il suo caratterino si alzi dalla sedia e mi molli un ceffone (ora i confessionali sono scomparsi e ci si confessa vis-a-vis). Senza contare, poi, che non mi darà l’assoluzione neanche se piango cinese.
Per favore, Tosatti, per queste mie necessità penitenziali mi dia l’indirizzo di Mons. Viganò.
Un tipo di penitenza molto efficace e non bisognosa di intermediario ecclesiastico è l’auto-flagellazione oppure il cilicio.
Congiura di prelati per uccidere il Papa. Wow!
Ma,almeno, questi erano muniti di greepass? Così, per sapere…
Ohibò….pian piano si stanno accorgendo che il diavolo, birichino, non fa i coperchi….e si che gli sono stati fedeli,lo hanno servito così bene…e ora?…in cambio? … complotti, odi, litigi, tradimenti…..chi l’avrebbe detto!…
Aspettiamo fiduciosi le truppe cammellate dei soliti troll bergoglioni, usi a frequentare questo sito, i quali ci spiegheranno perché e percome:
a) il pampero aveva ragione, ha un sacco di nemici-congiurati-prelati che stanno attivamente preparando la sua dipartita (ovviamente senza addurre uno straccetto, non dico di prove, ma neppure di pallida consistenza di buon senso);
b) in alternativa, che il pampero è stato male interpretato (coperchio buono per tutte le pentole, a partire almeno da Amoris Laetitia in poi);
c) in alternativa, che il pampero, dopo l’operazione con annessa anestesia, soffre di allucinazioni (fenomeno clinicamente accertato, anche se usualmente tali persone non le si manda in giro a fare dichiarazioni perentorie sulle proprie paturnie).
Orsù, siore e siori, diano pure inizio allo spettacolo, ché un po’ di buonumore ci fa bene a tutti…
E non fate finta di non aver letto l’articolo, altrimenti oltre che pagliacci sareste pure codardi.
Se tizio va a cena con Caio, Caio con Sempronio , dovrà essere deferito al tribunale Vaticano ?
O i loro discorsi vengono intercettati o prove non ne esistono.
Caro Sherden,
le “truppe cammellate” sono impegnate in battaglie ben più importanti, per potersi distrarre con piccole scaramucce solitarie di guerriglia urbana.
Oppoffarbacco! E illuminaci, dunque: quali sarebbero queste “battaglie ben più importanti” che non vi lasciano manco un minutino di tempo per commentare la notiziola che il pampero ha detto che fra i suoi c’è chi lo vuole secco?
La Chiesa: da “ospedale da campo” a campo di battaglia tutt’altro che “giusta”. Una bolgia infernale dalla quale chi riesce a star a fuori si ritenga miracolato e ringrazi Dio per lo scampato pericolo. Stretto fra contendenti di forza predominante, come vaso di coccio fra vasi di ferro, imitando Aznavour, nasconda l’angoscia che sente in sé, per evitare di essere coinvolto in intrighi di palazzo, acclarati e destinati a rimanere segreti, checché se ne dica e ci si sforzi di camuffare con manovre di bassa lega.
Nulla lascia prevedere che l’alternativa perentoria e incalzante proposta dal direttore de “Il Sismografo” sia presa in considerazione. A meno di uno scatto di decenza da parte di protagonisti e comprimari, consapevoli o inconsapevoli che siano, di trame e finalità di processi celebrati al chiuso del confessionale, con testimoni unici le pareti senz’anima di un’auletta multifunzionale in quel di Santa Marta. Le cui condanne (o archiviazione di casi sottoposti a giudizio sommario e unilaterale) nemmeno ufficializzate con atti giudiziali e secondo i canoni dell’attività giudiziaria, vengono ipso facto affidate alle sezioni, sempre attive – e sono tante! – del “tribunale del popolo” per la gioia di amanti del gossip, retroscenisti, giornalisti in funzione di giudici popolari e di tifoserie ben nutrite e ben organizzate.
Uno spettacolo di inaudita stravaganza che promette di riservarci repliche à gogo.
Ha pure aggiunto che non intende lasciare, avendo in programma di fare ancora “molte cose”. Ecco se queste “cose” sono del tipo di quelle fatte fin qui, questo sì dovrebbe impensierirci.
Storia fatta di complotti… leggi intrighi di palazzo… ergo coloro che appellano sprezzanti “complottista” chiunque ipotizzi scarsa casualità di certi eventi… dimostrano solo di non conoscere la Storia a livelli decenti…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/