Il Vescovo dell’Opus Dei a Favore delle Unioni Omosessuali in Svizzera
17 Settembre 2021
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, ci sembra interessante proporre la nostra traduzione di questo articolo apparso su Life Site News, che ringraziamo per la cortesia, a firma di Maike Hickson. E che riguarda un vescovo dell’Opus Dei, la realtà ecclesiale un tempo considerata una colonna della dottrina cattolica tradizionale. Buona lettura.
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Il 26 settembre, il popolo svizzero voterà in un referendum sulla questione se ci debba essere o meno il “matrimonio per tutti”. Il vescovo svizzero Joseph Maria Bonnemain, il nuovo vescovo cattolico di Coira, è entrato ripetutamente nel dibattito, affermando di non avere obiezioni alle unioni e ai “matrimoni” omosessuali, ma chiedendo che il matrimonio tra uomo e donna venga poi rinominato per “differenziarsi”. In nessun punto egli presenta l’insegnamento della Chiesa sulla peccaminosità degli atti omosessuali.
Bonnemain sta seguendo qui l’esempio del pontefice stesso, poiché Papa Francesco sembrava avere una posizione simile quando ha pubblicamente approvato le unioni civili tra persone dello stesso sesso – pur non chiamandole “matrimonio” – e quando allo stesso tempo è rimasto in silenzio sull’insegnamento della Chiesa sulla peccaminosità degli atti omosessuali.
Il 21 ottobre 2020, un documentario intitolato Francesco ha debuttato a Roma. In quel film, il Papa ha detto le seguenti parole sulle unioni civili omosessuali: “Quello che dobbiamo creare è una legge sulle unioni civili. In questo modo sono coperti legalmente. Mi sono battuto per questo”.
Con i suoi commenti, il vescovo Bonnemain sembra essere in linea con la posizione di Papa Francesco. Come LifeSiteNews ha riportato in febbraio, Bonnemain era stato nominato contro la volontà delle autorità ecclesiastiche locali, che, secondo le regole locali, hanno voce in capitolo nella nomina di un nuovo vescovo. Dopo che queste hanno respinto Bonnemain, Papa Francesco stesso era libero di scegliere un nuovo vescovo, e lo ha fatto. Uno dei primi passi pubblici di Bonnemain fu allora quello di annunciare che non avrebbe avuto un proprio stemma episcopale – una decisione molto insolita. Inoltre, in una delle sue prime interviste dopo il suo insediamento come vescovo di Coira, Bonnemain si mostrò in una sala di allenamento a sollevare pesi.
Il 73enne vescovo Bonnemain è un membro dell’Opus Dei, e la sua accettazione pubblica delle unioni omosessuali non sembra preoccupare l’Opus Dei. Tuttavia, allo stesso tempo, l’Opus Dei ha recentemente sospeso un prete africano, padre Jesusmary, per aver rimproverato il sostegno pubblico di Papa Francesco alle unioni civili tra persone dello stesso sesso. Come padre Jesusmary ha detto a LifeSiteNews in agosto: “Il 4 marzo 2021, ho ricevuto una lettera dal vicario dell’Opus Dei in Costa d’Avorio che mi informava che ero stato bandito dalle messe pubbliche, dalle confessioni e dalla predicazione a causa della mia attività su Facebook e Twitter, che è stata percepita come un attacco diretto al Papa”. Egli vede ora, dopo l’approvazione pubblica del papa alle unioni civili tra persone dello stesso sesso, “un’apparente vittoria dell’etica della situazione sulla morale cattolica tradizionale”.
Questo nuovo sviluppo in Africa solleva la domanda su dove si trova l’Opus Dei: sono ancora fedeli agli insegnamenti perenni della Chiesa cattolica – come difeso anche dal loro protettore e promotore, Papa Giovanni Paolo II – o anche loro ora si sono adattati al nuovo magistero bergogliano di approvare le relazioni omosessuali?
Consideriamo prima le dichiarazioni dello stesso Bonnemain fatte nelle ultime settimane alla luce del prossimo referendum del 26 settembre in Svizzera. Il 17 agosto, Bonnemain ha partecipato a una discussione ospitata dal canale pubblico svizzero SRF. In questa discussione, gli è stato chiesto se si opporrebbe ad una certa donna (Miss S.) che desidera sposare la sua compagna. Egli ha risposto: “Non ho nulla in contrario”.
“Sono solo dell’opinione che ogni forma di discriminazione dovrebbe essere eliminata e che, allo stesso tempo, ci sia una differenziazione ragionevole”, ha continuato, aggiungendo che per lui si tratta solo di “se cose diverse vengono chiamate con lo stesso nome”.
Vale a dire: Il vescovo Bonnemain approva il “matrimonio” omosessuale e chiede solo di fare una differenziazione semantica.
Più tardi, il 26 agosto, il prelato svizzero ha pubblicato un articolo in cui spiega ulteriormente il suo pensiero: “Penso che sia buono e giusto che, nell’ambito dello Stato, diverse forme di relazioni stabili ricevano diritti e doveri e che, nella cabina elettorale, tutti (uomini e donne) decidano liberamente e in base alle proprie convinzioni cosa sia meglio per proteggere e promuovere queste unioni”.
Il vescovo Bonnemain, ancora una volta, approva positivamente le unioni civili tra persone dello stesso sesso.
“È per me evidente che anche altre forme di partnership possono essere orientate verso un amore duraturo”, ha esposto.
“La mia unica preoccupazione è – e qui non sto né giudicando né liquidando: Chiedo di mantenere questa differenza quando si nominano [questi diversi “matrimoni”]”.
Inoltre, il vescovo Bonnemain chiede, nel suo articolo sopra citato, che i lettori non dimentichino il matrimonio originale, che ora cerca di chiamare “bio-matrimonio”, anche se ammette che questo termine è un po’ scomodo. Ma il fatto è che il suo adattamento allo spirito del tempo si spinge fino al punto di non chiedere nemmeno una ridenominazione di queste nuove forme di “matrimonio”, ma di proporre invece di dare un nuovo nome al matrimonio tradizionale. Di conseguenza, un partecipante al dibattito del 17 agosto alla televisione svizzera ha chiesto al vescovo Bonnemain se le sue proposte non fossero solo “raffinatezze semantiche”.
Quando gli è stato chiesto se approverebbe l’uguaglianza dei diritti per le diverse forme di matrimonio a condizione che il matrimonio tradizionale sia rinominato, il vescovo Bonenmain ha risposto con le parole: “Sì, non ho nulla contro il nostro Paese che dia loro [nuove forme di “matrimonio”] uguali diritti”. Egli desidera semplicemente che il matrimonio tradizionale, con marito e moglie, con figli e nonni, non “venga dimenticato” perché tale matrimonio tradizionale è un “arricchimento” per la società.
Pur ignorando l’insegnamento della Chiesa sull’omosessualità, il vescovo Bonnemain ha anche esposto che “Dio ci ama tutti e ci amerà sempre tutti, indipendentemente da come ci comportiamo, da come ci sentiamo; questo è il fondamento della nostra fede cristiana”. Ha poi invocato una “pastorale specializzata” per le coppie omosessuali, ma solo all’inizio perché, alla fine, dopo una “integrazione di una diversità” e “indipendentemente dall’orientamento sessuale”, ogni persona può essere integrata nella propria parrocchia”. Vale a dire, tale “cura pastorale specializzata” deve essere “solo una soluzione intermittente”.
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Tag: lgbt, opus dei, svizzera, vescovo
Categoria: Generale
Non è nemmeno solo il Cristianesimo che rifiuta l’idea di Dio che accetta l’uomo così come è. Perfino nelle antiche tradizioni pagane, in un mondo dove i pagani non brillavano certo per decenza dei costumi, e con un idea della divinità come Uno impersonale, si riteneva che la visione della monade/Uno/Sommo Bene etc.non potesse essere raggiunta in nessun altro modo che attraverso la purificazione della mente e dei sensi e vivendo il più virtuosamente possibile. Lo stesso, naturalmente, si ritrova nelle religioni orientali.
Con la scusa della bontà di Gesù Cristo si è ormai trasformato il Cristianesimo in un offensivo “vogliamoci tutti bene” laddove nessuno sforzo personale è richiesto. Il problema è che ci interessa Dio solo se è lui a venire incontro a noi… siamo una società di frignoni, deboli e viziati fino al midollo, e meritiamo tutto quello che sta succedendo.
A Gabriela
Si sta guastando tutto.
Proprio come quando in un paniere di belle mele sane, una sola rovina le altre.
Ciò succede però perché il coltivatore non controlla bene e spesso .Se poi il coltivatore non se ne intende…
Inoltre mi chiedo che senso abbia insistere sul concetto che Dio ci accoglie come siamo e indipendentemente da come operiamo.
È chiaramente l’opposto di ciò che dice la Sacra Scrittura tutta, dal Vecchio al Nuovo Testamento; contrasta con la Tradizione, con il pensiero dei Padri e dei Dottori della Chiesa; contraddice la vita dei Santi; vanifica e persino ridicolizza il sacrificio dei Martiri.
Ciò dimostra che si tratta di falsa Chiesa, della parodia della Santa Chiesa. Non mi spiego proprio la cecità della gente.
La musica cambierebbe se qualcuno, magari un fanatico di segno opposto, cominciasse a uccidere costoro, con l’intento dichiarato di far pulizia?
Direbbero che il Signore ama l’assassino così com’è?
O bisognerebbe correggere anche le tavole di Mosè?
A me pare infatti che tutto ruoti intorno al sesso.
Ed è logicamente e teologicamente chiaro : il Signore delle Tenebre, regista non più occulto di questi attori macabri, persegue la morte delle creature di Dio. Lui aborre la vita, che è il frutto del sesso sanamente onteso e usato.
Quindi le unioni sterili, l’aborto, il gender, i sieri ogm mutanti il DNA…Il caos al posto del cosmos insomma
La bruttezza al posto della bellezza. Lui é l Signore delle mosche che si cpmpiaccioni fella putredine della decomposizione, non delle api che suggono il liquore dei fiori.
Ma consideriamo se ciò che spacciano da oltre un secolo per arte, in tutte le sue forme, possa dirsi tale!
Mi piacerebbe che il dott.Tosatti aprisse un dibattito su questo argomento.
Se si prescinde da Colui che dal disordine primigenio ha creato l’ordine e l’armonia, si finirà giocoforza di nuovo nel buco nero.
L’amarezza è grande e penso che raggiungerà livelli da fiele…
Approfitto per ringraziarti dell’offerta di amicizia, stimabile Gabriela.
Non sono sui social, ma se ti fa piacere puoi chiedere tu al dott.Tosatti il mio indirizzo di posta elettronica. Buona Domenica!
Grazie sempre
Perché meravigliarsi, se fino all’altro ieri il papa – nella conferenza stampa on air di ritorno da Bratislava – ha ribadito, per l’ennesima volta, la necessità del riconoscimento legale dei diritti “di due persone che si vogliono bene”, sul modello della legge francese in materia? Ha aggiunto, però, che altro è il matrimonio… almeno questo.
Il “ma anche” non è forse l’anello di congiunzione, discorsivo e programmatico, del magistero dell’accoglienza a 360° e dell’inclusione, che aiuterà a rendere la Chiesa più attraente e non faccia scappare i giovani, soprattutto, a causa della rigidità? Non poteva mancare, certo, il cavallo di battaglia anche nei vari discorsi che ha pronunciato nella tre giorni in Slovacchia, con la condanna della religiosità ingessata. Ci vuole “creatività”…
C’è una parte (grossa) del clero che ha queste preferenze e non lascerà mai il “servizio attivo”. Per questo il Santo Padre ha molto opportunamente predisposto l’indispensabile e salvifico scisma, che non è solo fattuale e strisciante, ma canonico, dato che oggi c’è un papato e un antipapato. https://www.byoblu.com/2021/09/13/papa-e-antipapa-linchiesta-parte-5/ Questo, proprio per “procedere a una purificazione della Chiesa nel suo insieme” come scriveva in Ein Leben, mi pare, e come sottolinea anche nella seconda lettera al card. Brandmueller, decodificata, di prossima pubblicazione. Come si può solo pensare di poter andare avanti così? C’è dunque una nuova formazione religiosa, di lontana derivazione cristiana che è a favore di queste cose, tutta protesa verso il sociale e l’ecologia. Il problema è che per ora c’è uno scambio sedi. E questo non va bene.
A mio avviso vi sono alcuni aspetti della paideia cattolica, specie nella formazione seminariale, pericolosamente suscettibili di inviluppi omoerotici. *** All’adolescende dell’Opera, tanto per fare un esempio in tema con il post, veniva detto di rispondere a chi gli chiedeva perché non avesse la fidanzatina: “Sono innamorato di Cristo”, si poneva in campo, ovvero nella mente del ragazzo, un concetto non privo di ambiguità. *** Non è raro che l’idea di sublimare la sessualità finisca per tradursi in un una traumatica torsione della stessa.
La mia impressione è che, nell’opera di Escriva’ , nell’intento di preservare i giovani si impongano limiti troppo gravosi e sostanzialmente innaturali. Ma la mia è una opinione derivata dalla lettura di un libro di Escriva stesso.
Se ti viene proposto un traguardo che non sei in grado di raggiungere è ovvio che tu possa cadere in depressione. Sei frustrato.
«nell’intento di preservare i giovani si impongano limiti troppo gravosi e sostanzialmente innaturali».
Non conosco Escrivà né l’Opus Dei, ma in cosa consistono quei “limiti troppo gravosi e sostanzialmente innaturali”?
In quel libro (cammino) letto più di mezzo secolo fa, si chiedeva al giovane lettore di desiderare di essere capo e guida per gli altri membri del popolo di Dio.
Gli si chiedeva di eccellere nel suo lavoro quotidiano, creandosi così un forte senso di inferiorità se non ci fosse riuscito.
Si aggiungeva poi che il matrimonio era per la truppa e non per lo stato maggiore di Cristo.
Ma non è detto che i miei ricordi siano corretti.
In un libro sull’opus dei scritto da una adepta che poi era uscita si affermava che dentro l’opus avveniva una riscrittura costante della storia dell’opus stessa e di coloro che dopo un certo periodo di adesione avessero deciso di andarsene. Un qualcosa che faceva ricordare il 1984 di Orwell.
@BASTIAN CONTRARIO Tu sei nato per essere un leader, dice quel libro. Il carrierismo è una delle passioni principali di Opus. Se uno ha fatto carriera, e non importa come, può essere anche un figlio di buona donna ma è portato in palmo di mano. Ma forse la domanda di Ex: non era così innocente e si riferiva a un genere di limite.
Il Vangelo non è favorevole all’amore universale.
Cristo afferma di aver portato la spada, parla delle divisioni dentro una stessa famiglia. E sempre Cristo indica un modello di famiglia ben preciso. Uno studioso evangelico di chiara fama ha inoltre scritto un libro sulla autentica traduzione del Cantico dei Cantici . Se questo studioso ha ragione ci sarebbe molto materiale per molti articoli del nostro investigatore biblico. Anche se la traduzione autentica potrebbe turbare le Sue caste orecchie.
Cari vescovi e cardinali perché non SCOMUNICATE l’antipapa che insegna una dottrina diversa da quella di Cristo e non lo “DEPONETE” dal trono di Pietro?
CHE ASPETTATE A LIBERARE LA CHIESA DAI NEMICI SUOI SEGUACI ?
“AD TUENDAM FIDEM” (1999) Giovanni Paolo II:
🔴 Can. 1436 – § 1. COLUI CHE NEGA UNA VERITÀ DA CREDERE PER FEDE DIVINA e CATTOLICA o la mette in dubbio oppure RIPUDIA totalmente LA FEDE CRISTIANA e legittimamente ammonito non si ravvede, SIA PUNITO COME “ERETICO” O COME “APOSTATA” CON LA “SCOMUNICA MAGGIORE”;
non esclusa la “DEPOSIZIONE” 👇
🔴 Antipapa BERGOGLIO:
“SI ALLA LEGGE SULLE UNIONI OMOSESSUALI”
(https://youtu.be/X_9aVWcy4Fs)
“9 Chi va oltre e “NON” dimora nella dottrina di Cristo, NON HA DIO;
🌟chi dimora nella dottrina di Cristo, ha il Padre e il Figlio. ( https://youtu.be/hdA6mZBIy_A)
🔴🔔 Se qualcuno viene a voi e NON reca questa dottrina, NON RICEVETELO IN CASA e non salutatelo, 11 perché CHI LO SALUTA “PARTECIPA” ALLE SUE OPERE MALVAGIE.”
(2Giov 1:9-11 LND)
E quindi, anche chi celebra il Santo Sacrificio della messa in comunione con l’antipapa anatema, PARTECIPA alle sue opere malvagie!!!
L’impressione che qualcuno aveva avuto al momento dell’ascesa del cardinale di Cracovia al soglio pontificio era che l’Opus gli avesse fatto da sponsor. Per illustrare questa tesi mi era stato indicato un trafiletto su di un quotidiano in cui si parlava di una visita di Woytila ad una delle sedi romane dell’Opus nei giorni immediatamente precedenti il conclave.
Già all’epoca circolavano indiscrezioni secondo cui in quel turbolento conclave cardinali con simpatie per l’Opera, fra i quali il Wojtyla, si scagliarono violentemente contro la Compagnia di Gesù, allora principale antagonista di Opus Dei su tutta la linea. Qui non è importante soffermarsi sui torti e le ragioni delle due organizzazioni contendenti, ma sottolineare come in effetti l’idillio fra Giovanni Paolo II e Opus Dei fu molto intenso ed ebbe implicazioni di grande momento. Ancora oggi l’Opera percepisce Giovanni Paolo II come il “suo” papa.
Sign. Panezio, perché giudica ingiustamente un papa santo, affermando che ancora “OGGI” l’Opera “OPUS DEI” percepisce Giovanni Paolo II come il “suo” papa?
Perché se è vero che “OGGI” i vescovi dell’OPUS DEI approvano le leggi sulle unioni omosessuali e sospendono i sacerdoti fedeli alla Dottrina di Cristo, è chiaro che questi vescovi non sono più in comunione con papa Giovanni Paolo II, come neppure con l’attuale papa Benedetto XVI, i quali hanno sempre CONDANNATO con fermezza IL RICONOSCIMENTO “LEGALE” delle UNIONI OMOSESSUALI❗️
Piuttosto, credo sia più corretto ammettere che anche l’OPUS DEI non fa più parte della chiesa di Cristo, avendo scelto di militare nella “CATTEDRA” INIQUA DELL’IMPOSTORE contro quella del legittimo Pietro.
Legga bene ciò che ho scritto e non mi attribuisca giudizi che non ho emesso. *** Che Opus Dei veda in Giovanni Paolo II il suo papa di riferimento è semplicemente UN FATTO (lo scrivo maiuscolo come piace a Lei). Così come è UN FATTO che tra Giovanni Paolo II e Opus Dei vi fu corrispondenza di amorosi sensi, tanto che egli le ritagliò ad hoc il ruolo di prelatura personale e ne proclamò santo il fondatore. *** Fu ciò un bene? Ognuno avrà al riguardo la sua opinione.
Signor Dubbio …..Le assicuro che qualora lei riuscisse a riconoscere in questo messaggio l’amore infinito della Nostra Mamma Celeste, i suoi DUBBI svaniranno per sempre….
La Madonna ai Sacerdoti Suoi figli prediletti
(11 febbraio 1979)
..🌟Oggi il mio Cuore Immacolato trepida, è angosciato nel vedere la Chiesa interiormente DIVISA.
Questa DIVISIONE, penetrata all’interno della Chiesa, è il terzo segno che vi indica con sicurezza che per essa è giunto il momento conclusivo della dolorosa purificazione…
*L’interiore DIVISIONE si esprime nel modo con cui si tende a lasciare solo, quasi nell’ABBANDONO anche il VICARIO di GESÙ, PAPA Giovanni Paolo II, che è figlio da Me particolarmente amato e illuminato.
Il mio Cuore di Mamma è ferito nel vedere come sovente il silenzio e il vuoto dei miei figli circondano la parola e l’opera del SANTO PADRE, mentre dagli AVVERSARI egli viene sempre più “COLPITO” ed “OSTACOLATO”.
A causa di questa interiore DIVISIONE il suo stesso ministero non è sufficientemente sostenuto e propagato da tutta la Chiesa, che Gesù ha voluto UNITA intorno AL SUCCESSORE di PIETRO.
*Il mio Cuore materno si addolora nel vedere che persino alcuni Pastori RIFIUTANO di LASCIARSI GUIDARE dalla sua Parola illuminatrice e sicura.
Il primo modo di essere divisi dal Papa è quello dell’aperta RIBELLIONE.
◾Ma vi è anche un altro modo più subdolo e più pericoloso: è quello di “proclamarsi apertamente uniti”, ma di DISSENTIRE INTERIORMENTE da Lui, di lasciare cadere nel vuoto il suo magistero e di fare, nella pratica, il contrario di quanto Lui indica.
Oh, Chiesa, MISTICO CORPO del mio Gesù, nel tuo doloroso cammino verso il Calvario, sei giunta alla undicesima stazione e ti vedi STRAPPATA e LACERATA NELLE TUE MEMBRA ancora crocifisse!
Che dovete fare voi, miei figli, apostoli del mio Cuore Immacolato e Addolorato?
Dovete diventare seme nascosto, pronto anche a morire, per la interiore UNITÀ della Chiesa.
Per questo ogni giorno vi conduco al più grande amore ed alla FEDELTÀ al PAPA ed alla Chiesa a
Lui unita.
Per questo oggi vi partecipo le ansie del mio Cuore materno; per questo vi formo
all’eroismo della santità e vi porto con Me sul Calvario.
Anche per mezzo di “voi” potrò così fare
uscire la Chiesa dalla sua dolorosa purificazione, perché in Lei si possa manifestare al mondo
tutto lo splendore della sua RINNOVATA UNITÀ ».
FIGLI DELLE TENEBRE, ANDRANO A FINERE NELL´INFERNO. PERCHE SONO IMPAZZITI DA TROPPI ANNI…CACCIATO IL SACERDOTE AFRICANO CHIAMATO JESUSMARY, PERCHE DIFFENDE LA VERA LEGGE DIVINA, INVECE FANNO VESCOVO A QUESTO NATO A BARCELLONA, SPAGNA, UN VECCHIO CRETINO DI 73 ANNI, MENTRE berORGOGLIO CACCIA AD ALTRI VESCOVI CON 75 ANNI; DUNQUE INTEGRATO ALLA MAFIA SANTK GALLEN, ANCHE CHIAMATO JOSEPH MARIA, COME LORO FONDATORE…CHE NON SI É VISTO ACCANTO UN SANTO COME MONS. MARCEL LEFREBVRE QUANDO LOTTAVA CONTRA IL PURE ERETICO montini. SONO GAYS ANCORA DENTRO L´ARMADIO, E SOLO SI MOSTRA FACCENDO PALESTRA…PERFINO USANO SAN GIUSEPPE, SPOSO DELL´IMMACOLATA MADRE SEMPRE VERGINE ASSUNTA E CORREDENTRICE, PER TRAVESTIRSI DI CASTITÁ…LO DICO PERCHE A WIKIPEDO SI DICE CHE FU CONSACRATO VESCOVO DEL DEMONIO, LO SCORSO 19 MARZO DI QUESTO ANNO…PURE IL berORGOGLIO ICEberg INIZIÓ UFFICIOSAMENTE QUESTO COLPO DI STATO VATICANO UN 19 MARZO, E QUESTO ANNO UN SHOW USANDONE ANCORA SAN GIUSEPPE, MA DEL TUTTO FALLITO, PERCHE LA VERITÁ É CHE ALLE MAGGIORANZE NON NE FREGANO PIÚ NIENTE DI QUANTO FA LA FALSA CHIESA. DUE LESBICHE CHE PRATTICANO QUELLO, FINIRANO CON LORO NELL´INFERNO. QUESTA É L´UNICA VERITÁ. SONO IMPAZZITI, E LA PAGHERANO COME MERITANO.
ET EXPECTO TRIUMPHUM CORDIS IMMACULATI MARIAE.
Sa, saro padre Luis Eduardo, a me l’Opera ha sempre dato un’impressione strana, l’idea che ci fosse qualcosa fuori posto. Giudicarla una setta, pur riconosciuta dalla Chiesa e anzi elevata a prelatura personale da uno dei romani pontefici, è forse eccessivo. Ma nel suo impianto di fondo qualcosa di settario, secondo me, c’è. Oltre a ciò mi pare che Opus Dei sia pervasa da un generale carattere di opportunismo, se non di affarismo. Impressioni personali, ripeto, ma suffragate da una conoscenza non superficiale né puramente indiretta. Circa la questione dell’omosessualità, oltre ai rilievi che ho espresso qui in altri commenti, non ho elementi concreti per affermare che in senso all’Opera sia concretamente diffusa. Mi limito a osservare che il tradizionale atteggiamento dell’Opera nei confronti della sessualità è, a mio avviso, viziato da tratti repressivi e ossessivi, e nel complesso insano. Né credo che tale atteggiamento sia stato in tempi recenti sottoposto a sostanziali correzioni di rotta.
Grazie carissimo Panezio. Io posso giudicare da più vicino. Mia mamma fu tra le prime ad entrare nell’opus quando negl’anni ’60 arrivarono in Venezuela. Ho una sorella che fu loro “numeraria” per 30 anni, ed uscì sfinita, esaurita, e non c’è la faceva più nell’idolatria verso il fondatore. Tale e quale accade ad un mio nipote, per 18 anni “numerario”. Ho fatto scuola con loro da bambino e nell’università a Roma, “Santa Croce”. Cè gente buona, come dapperttutto li, ma in generale infantili agrappatti come dici è una setta. Con la storiella della “buona formazione” ci cascano in tanti, ed in contrasto con quello che resta fuori, gesuiti degenerati in primis, si capisce. Ma poi fai la Teologia li, e non raccontano che la metà della Vera Storia, per esempio riguardo la trappola del con.vat.II.
Il Beato Giovanni Paolo II che ne fu parte, come il santo Mgr. Marcel Lefebvre, sicuramente sempre fu tracciato dal coraggio e volere veramente “aggiornare” l’ Evangelizzazione. Ma poi capì fino in fondo la crisi putrefatta della Chiesa, e cercò al meglio andare contro. Allora, perche in generale a quella gente pure li è naturale, seconda pelle, l’ipocresia, e non solo l’opus, ma il caso del messicano immondo del “fondatore” dei legionari…e veramente il Beato GP II, vedeva la parte buona di loro.
In una mia visita in Messico, ho concelebrato nell’università dell’opus a Città del Messico, con uno di loro. Da molti anni celebro solo Tradizionale e mai più la modernista. Nel momento della pace, come facevo sempre con ogni sacerdote, ho dato al celebrante “principale” un forte abbraccio. Finita la Santa Messa costui mi invitò un caffè nel suo ufficio. Mi disse che mai in vita sua l’avevano dato la pace così…e non ricordava quando ricevì un forte abbraccio. Poi iniziò darmi carezze nella mia mano chiedendo se li potevo abbracciare ancora. Ho capito era un gay nell’armadio, ha finito piangendo….quanta solitudine. Per un tempo io da qui Venezuela cercai aiutarlo scrivendoci le mails. Ma a certo punto lui tornò al suo ruolo d’ipocresia e d’idolatria verso loro “fondatore”. Ci credo assolutamente al piano sopra trascritto dalla cara Gabriella dal messaggio del Cuore Immacolato, al santo P. Stefano Gobbi…non acaso finì sua corsa terrena un 29 giugno…dei S.S. PIETRO E PAOLO. Mi scusi gl’errori, e vado per celebrare adesso il Santo Sacrificio. T’abbraccio e Benedico, caro Panezio. Saluti alla Magna Grecia!
Caro padre Luis Eduardo, quanto Lei scrive conferma le mie impressioni (e alcune delle mie esperienze) riguardo all’Opus Dei. Il culto del fondatore sembra anche a me avere qualcosa di idolatrico e insieme di infantile. *** Ancora in tempi relativamente recenti, alle esequie di una persona appartenente all’organizzazione (come soprannumerario) mi è toccato sentire un’omelia di venti minuti a base di frasi e aneddoti “edificanti” dei soli Escrivà, Àlvaro del Portillo e Giovanni Paolo II, con particolare insistenza sull’incomparabile saggezza del primo. *** L’esaltazione acritica del fondatore carismatico è, diciamo, una condizione necessaria di ogni setta. *** Circa l’omosessualità, l’episodio che Lei riferisce (le avances omoerastiche del sacerdote opusiano), è molto eloquente. La Sua non è la prima storia del genere che mi viene riferita riguardo all’ambiente opusiano. Diciamo, per intenderci, che a balia dall’Opera io un figliuolo non lo manderei. E ancor meno una figliuola. *** All’Opera inoltre penso che vada imputata in misura non marginale l’equazione che ha viziato molte delle manifestazioni pubbliche del pontificato di Giovanni Paolo II, e cioè la cessione di sacralità a vantaggio di una spettacolarizzazione spesso ruffianamente giovanilistica. *** Molto ci sarebbe poi da dire sul ruolo e sulla figura di Navarro Valls, ma de mortuis, nihil nisi bene… *** Grazie, come sempre per le sue sempre schiette e illuminanti conferme di prima mano. La ricordo, caro padre Luis Eduardo, alla Santa Trinità e alla nostra Vergine Madre nelle mie preghiere.
Esatto ! Avevano un pagliaccio, per davvero così, che lo portavano per 7 anni, dalla Spagna, per far ridere Karol Wojtyla nelle’audienze per loro….quello era travestito da pagliaccio…per arrivare oggi al pagliaccio impostore travestito da “papa” a chi loro s’inginocchiano…
https://m.youtube.com/watch?v=f49zWuKIWq4
Invece questa dedico al pagliaccio berORGOGLIO:
https://m.youtube.com/watch?v=bbTWJTK2oCs
Carissimo Panezio, scusi ancora torno, prima iniziare adesso guardare per l´enessima volta in vita mia, questo film, che vi raccomando…perche oggi é il 358 DIES NATALIS, del santo francescano, e per me, e si mi scusi, piú amato e piú grande che il proprio Vero San Francesco dÁssisi…, SAN GIUSEPPE DA COPERTINO. Nel mio ultimo viaggio in Italia, non molto fa, ho avuto la grazia, desiderata da decenni, d´andare una volta appunto a COPERTINO, perche ad Osimo, dove ha vissuto gl´ultimi 9 anni della sua vita, per Grazia immensa pure sono andato piú volte. E sempre mi domando come mai la Provvidenza ci donó un santo di questa portata, piú che estasi erano veri VOLI, l´Europa d´allora, seppe di questo caso unico, straordinario, tra migliaie si convertí pure un principe luterano, tedesco… invece come dimenticano…per non parlare della maggioranza dei falsi “francescani” oggi. Insomma, anche se nel film cé un po di fantasia ed alcuni dati non sono esatti, aiuta moltissimo per non perdere la Speranza; Dio stá guardando tutto quanto hanno fatto e fanno nella Sua Chiesa, convertita nel prostibolo con la putana piú impazzita che é il berORGOGLIO, ma quando compariremo davati Lui, con la morte, pure mostrerá a SAN GIUSEPPE DA COPERTINO, e sará piú crudele l´inferno per loro. Anche oggi sono 59° del Dies Natalis di Teresa Neumann…incredibile vita tutta nel dolore, nel martirio. Invece quelli seguono quell´allucinante josé maría Escrivá, fanno pena veramente. Buona visione !:
Tempo fa un sacerdote aveva in questo blog assicurato che l’Opera è sana, soltanto fa buon viso a cattivo gioco. La mia impressione è invece che non da ieri in Opus Dei spiri un’aria molto diversa da quella dei fasti wojtyliani. *** Se è vero che un certo braghettonismo si può probabilmente annoverare tra le cifre storiche dell’Opera, è anche vero che esigenze molto concrete, diciamo di ordine politico-economico, possono avere indirizzato l’organizzazione verso un repentino mutamento di rotta e di stile. *** Il tanto desiderato status di prelatura personale del pontefice ha indubbiamente prodotto notevoli vantaggi, ma può rivelarsi, e forse si è già rivelato, un’arma a doppio taglio. Esso costringe infatti l’Opera ad assecondare su tutta la linea l’azione del papa, qualunque essa sia e chiunque egli sia. *** Con l’elevazione a prelatura personale e la canonizzazione spray del fondatore carismatico è d’altronde giunta a cristallizzazione una vocazione clerodulica e papolatrica a mio avviso da sempre ben presente in Opus Dei. *** Si tratta semmai di capire se e in quale misura all’interno dell’organizzazione si siano fatte strada quelle che potremmo chiamare “attitudini omosessualiste”, vale a dire concezioni e atteggiamenti anche solo implicitamente suscettibili di un’involuzione in tale direzione.
Un grosso punto interrogativo è costituto, in Italia, da don Mauro Leonardi, anche lui Opus Dei, che va dicendo sciocchezze da un po’ di anni.
Noi ci siamo sempre immaginati l’Opus come un monolite e forse lo era, ma può essere che si stia sfaldando..
Monolitico mi pare lo spirito di appartenenza, con il suo elementare insieme di regolette, cementate dalla ben nota riservatezza (che mi sembra sconfinare con una compiaciuta segretezza). Monolitico è il culto dell’onnipresente fondatore. Rispetto al passato l’Opus di oggi dà l’impressione di sapersi interfacciare più e meglio con il mondo esterno: forse ciò avviene anche per esigenze di cassa. Ad ogni modo io inserirei l’Opera nell’elenco delle realtà chiesastiche da evitare accuratamente.
I veri cristiani obbediscono al legittimo Papa Benedetto XVI, e solo ai vesvovi e saverdoti a lui uniti.
Perché solo papa Benedetto ha ricevuto da Cristo il “MANDATO” o MUNUS di “custodire” il deposito della fefe e della vera “dottrina.”
🔴 11. La Chiesa insegna che il rispetto verso le persone omosessuali NON PUÒ PORTARE IN NESSUN MODO ALL’APPROVAZIONE del comportamento OMOSESSUALE oppure AL RICONOSCIMENTO “LEGALE” delle UNIONI OMOSESSUALI❗️
Il bene comune esige che le leggi riconoscano, favoriscano e proteggano l’unione matrimoniale come base della famiglia, cellula primaria della società.
◾Riconoscere legalmente le unioni omosessuali oppure equipararle al matrimonio, SIGNIFICHEREBBE non soltanto APPROVARE UN COMPORTAMENTO DEVIANTE, con la conseguenza di renderlo un modello nella società attuale, ma ANCHE OFFUSCARE VALORI FONDAMENTALI che appartengono al patrimonio comune dell’umanità.
🔴🔴🔴 La CHIESA NON PUÒ NON DIFENDERE TALI VALORI, per il bene degli uomini e di tutta la società.
Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, nell’Udienza concessa il 28 marzo 2003 al sottoscritto Cardinale Prefetto, ha approvato le presenti Considerazioni, decise nella Sessione Ordinaria di questa Congregazione, e ne ha ordinato la pubblicazione.
Roma, dalla sede della Congregazione per la Dottrina della Fede, il 3 giugno 2003, Memoria dei Santi Carlo Lwanga e Compagni, Martiri.
Joseph Card. Ratzinger
Prefetto
http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20030731_homosexual-unions_it.html
Evidentemente hanno “normalizzato” anche la diocesi di Coira. Nei decenni scorsi, anche grazie a Giovanni Paolo II, aveva vescovi considerati “conservatori”, contro cui periodicamente si sollevava la canea dei cosiddetti progressisti. Adesso l’anomalia è stata corretta dal Papetto Tanto Buono Con Tutti.
A proposito di Svizzera: l’avete sentita quella sulle donne che qualcuno vorrebbe anche tra le guardie svizzere del Vaticano? Evvaiii…..
Se si tratta di belle figliuole potrebbe essere una buona misura di contrasto all’omosessualità dilagante 😉
Sono d’accordo. Non sarebbe male una qualche presenza femminile laica dentro le mura leonine…
Assumeranno delle lesbicone.. 😂😂
Ehm… Componetevi!
(e non mi rispondete: “proprio tu parli”)
@GAETANO2 Si chiama sano realismo. Il problema casomai è che le svizzere non sono famose per la loro avvenenza.
Evvabbé, scadiamo!
De ‘sti tempi bisogna aver la boccabbuòna, alternative presso don Ciccio sono come quel tale Caramsa, mi pare, o cosa del genere…
@ Iginio,
Prima che ragazze svizzere con la divisa della Guardia attribuita a Michelangelo entrino a far parte delle attrattive del “panorama” vaticano, dovranno concretizzarsi alcune condizioni imprescindibili. Prima fra tutte: la ricostruzione della caserma, per la quale una Fondazione benefica ad hoc ha iniziato da anni la raccolta fondi per la realizzazione dell’ambizioso progetto, totalmente – ed è il caso di ricordarlo – a suo carico con un contributo stanziato a dicembre scorso dal Governo Federale.
La decisione, poi, di un “possibile” cambiamento nell’ organico del Corpo con l’inserimento di “alabardieri” (???) al femminile, spetterà al Papa.
Per ora: si tratta di congetture favorite dal “chiacchiericcio” che negli ultimi tempi si è andato intensificando, di pari passo con l’eccessiva esposizione mediatica che il “complesso” mondo vaticano si è guadagnato. È lo stesso presidente della Fondazione a sottolineare le congetture giornalistiche che si sono amplificate a seguito di una sua dichiarazione alla stampa circa alloggi adatti ad accogliere anche le donne, in un futuro imprecisato, previsti dal progetto per la ricostruzione della caserma, di cui non è ancora stata fissata la data di inizio dei lavori. Poi: si vedrà… E, forse, tutto – o il contrario di tutto – potrà succedere come ci sta insegnando il tempo che stiamo vivendo.
Tanto per avere idee più chiare:
https://www.aciprensa.com/noticias/permitira-la-guardia-suiza-mujeres-en-el-futuro-experto-aclara-informes-17299
https://www.admin.ch/gov/it/pagina-iniziale/documentazione/comunicati-stampa.msg-id-81575.html