Istanza ai Vescovi Italiani: no Green Pass e Discriminazioni nelle Chiese.
7 Settembre 2021
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, ieri il presidente della Conferenza Episcopale Italiana ha ricevuto nelle sue mani, consegnato personalmente, questo testo che trovate qui sotto e che ben volentieri pubblichiamo. La lettera è stata firmata sia dall’avv. Gianfranco Amato (Giuristi per la Vita) che dall’avv. Francesco Fontana (Iustitia in Veritate) . Buona lettura.
§§§
IUSTITIA IN VERITATE
***
AL CARD. GUALTIERO BASSETTI
PRESIDENTE DELLA CEI
31 agosto 2021
Eminenza,
poiché i fedeli “hanno il diritto, e anzi talvolta anche il dovere, di manifestare ai sacri Pastori il loro pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa” (can. 212 § 3), esprimiamo con fermezza ai Pastori della Chiesa italiana il nostro
DISSENSO
circa l’obbligo del vaccino anti-covid e circa l’imposizione della vaccinazione di massa anche nei luoghi di culto, nelle strutture ecclesiali e nei seminari, per i seguenti motivi:
- la vaccinazione di massa comporta l’insorgere delle varianti, non garantisce l’immunità ed espone al rischio di contrarre gravi patologie;
- è un provvedimento discriminatorio che distrugge l’umano e il tessuto sociale sia nell’ambito della società civile sia dentro la Chiesa, creando un conflitto tra vaccinati e non vaccinati;
- con la prossima approvazione del nuovo protocollo curativo da parte dell’Unione Europea, che avrà luogo in ottobre, decadrà l’emergenza che autorizza la sperimentazione dei vaccini genici anti covid-19, e poiché verrà meno la condizione che presume l’inesistenza di altre terapie, di conseguenza non sarà più possibile imporre obbligatoriamente farmaci sperimentali e in gran parte inefficaci, come sono appunto i sopraddetti vaccini genici anti covid-19.
Inoltre, poiché con il Decreto Legge n.105 del 23-7-2021 il Governo italiano ha imposto la Certificazione Verde Covid-19, o green-pass, per coloro che si spostano in entrata e uscita da territori classificati in “zona rossa” o “zona arancione”, per coloro che accedono a residenze sanitarie assistenziali o altre strutture, e per chi partecipa alle feste per cerimonie civili e religiose,
CI OPPONIAMO
all’imposizione del sopraddetto green-pass in occasione di feste per cerimonie religiose e soprattutto per l’accesso nei luoghi di culto e per la partecipazione alla Messa e ai Sacramenti, o a qualunque attività nella vita della Chiesa (compresi campi scuola), in forza dei seguenti motivi:
– con il Decreto Legge 105, che impone il green-pass, ci troviamo di fronte ad un abuso plurimo di normative, artatamente confusionarie, e ad una babele di provvedimenti riesumati;
– viene fatto uno sfregio di ogni principio di diritto naturale;
– a questo ormai tragicamente consueto sfregio, si aggiunge la violazione specifica dell’art. 3 della Costituzione italiana con l’introduzione di una discriminazione incompatibile con il Regolamento CE 953/21, che ha ribadito la risoluzione del Consiglio d’Europa del 27-1-2021, n. 2631, confermando e garantendo la tutela della libera scelta rispetto alla vaccinazione.
Non solo. Far dipendere dal green-pass l’accesso ad un luogo di culto, far dipendere dal green-pass la partecipazione ad una cerimonia religiosa, o alla vita della comunità ecclesiale o parrocchiale, o addirittura alla Messa e ai Sacramenti, e così via, contrasta soprattutto con le leggi canoniche e – nel caso dell’accesso ai Sacramenti – va contro il diritto divino. Perciò
DENUNCIAMO
l’imposizione del green-pass nelle chiese e in tutti i luoghi sopraddetti già messa in atto in modo illegittimo in alcune Diocesi sparse sul territorio italiano da alcuni Vescovi e Sacerdoti, come testimonia la documentazione qui allegata, e chiediamo ai Pastori di non esigere l’obbligo del vaccino anti-covid, che oltre ad essere un farmaco incerto crea problemi di coscienza in tanti cattolici per la cooperazione con l’aborto; domandiamo ai Pastori di rispettare la libertà dei fedeli, attenendosi alle indicazioni della Congregazione per la Dottrina della Fede, che ha dichiarato: “La vaccinazione non è di norma un obbligo morale e perciò deve essere volontaria” (Nota del 21-12-2020).
Siano ammoniti tutti i Pastori soprattutto a non negare i Sacramenti ai non vaccinati, e si ricordi loro che secondo le leggi della Chiesa “i ministri sacri non possono negare i Sacramenti a coloro che li chiedono opportunamente, siano ben disposti e non ne abbiano dal diritto la proibizione di riceverli” (can. 843 § 1). Si richiamino i Vescovi all’obbedienza alle recenti disposizioni della CEI circa la libera partecipazione di tutti i fedeli alla Messa e alle Processioni, senza escludere chi non ha il green-pass.
Infine, poiché dal prossimo 6 settembre inizierà la discussione parlamentare per la conversione del Decreto Legge n. 105 che ha introdotto il green-pass, rivolgiamo formalmente questa
ISTANZA
a Lei, Eminenza, come Presidente della CEI, e per mezzo di Lei tutti i Vescovi della Chiesa italiana, affinché si alzi la voce e si condanni pubblicamente l’imperterrita legiferazione in sacris posta in essere dal Governo italiano mediante il Decreto Legge n.105, che, limitando la partecipazione alle feste per cerimonie religiose, compie un’ingerenza abnorme nella sfera giuridica della Chiesa in contrasto con l’art. 7 della Costituzione e le norme concordatarie.
Con ossequio, il Presidente dell’Associazione “Iustitia in Veritate”
Avv. Francesco Fontana
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Categoria: Generale
Grazie di cuore per aver dato voce a tanti.
Almeno qualcuno si muove
Che fierezza la mia amata Italia!
Finalmente leggo di una richiesta fatta a schiena dritta.
Altro che ingincchiarsi, implorare, farsi tappetino alla Martufello….
Non ci smentiamo mai.
Sono contenta.
Avrei aggiunto che intanto noi preghiamo Elia perché scenda a fare quello che sa fare molto bene
Voglio vedere cosa risponderanno, e quale tono useranno.
Perchè devono rispondere…. Per il momento rivolgo un ringraziamento sentito agli avvocati Amato e Fontana. Un grande passo in avanti, almeno verso la madre Chiesa.
Non risponderanno, come il loro capo non ritenne di rispondere a quattro cardinali.
Per rispondere bisogna argomentare, motivare, essere convincenti. Sono cose che sanno di non poter fare.
Caro dottor Tosatti, a volte non riesco a leggere tutto : molto è il materiale che ci propone e sempre in grado di suscitare discussioni appassionate.
Ora, mi sembra di ricordare che , prima che scoppiasse la pandemia, si stava cercando di introdurre in Italia il cosiddetto G5 , applicazione connessa ai nostri telefoni cellulari che avrebbe potuto acquisire ogni informazione riguardante i nostri spostamenti .
Questa ipotesi di lavoro sembrò essere stata accantonata con l’arrivo della cosiddetta pandemia. Ma proprio l’introduzione del green pass al seguito della pandemia fa pensare a una sostituzione solo nominale , ma con lo stesso scopo. Ovvero un’altro passo verso la subordinazione dei nostri paesi alla Cina.
Quindi , poiché è nota la persecuzione del governo cinese nei confronti dei cristiani, l’utilizzo del green pass per quanto riguarda le cerimonie religiose ad un governo filocinese darebbe la possibilità di schedare (telematicamente ) coloro che vanno in Chiesa.
Ottimo lavoro quindi quello fatto dai promotori della richiesta sopra riprodotta.
Mi risulta che stiano già installando le antenne G5, a meno che la notizia pubblicata non sia una fake. Non credo che si siano fermati. Anzi…
L’iniziativa di questi bravi uomini di legge è esemplare nei toni e nei contenuti. Non ci si riesce a capacitare di come la Chiesa si sia potuta appiattire sul culto del lasciapassare vaccinale così passivamente (sarà colpa delle recenti aperture all’omoerastia?): negare le messe, negare i sacramenti in nome del vaccino, equivale a negare il bimillenario cammino della Chiesa stessa. Basterebbe questo a imporre una seria riflessione sulla natura di ciò che attualmente va sotto il nome di Chiesa e su chi attualmente va sotto il nome di papa.
Qualche giorno fa un forumista inseri’ un link ad una intervista fatta poco dopo l’ascesa di Bergoglio al soglio pontificio ad un medico agopunturista cinese che esercitava la sua professione in quel di Buenos Aires
Letta tutta. Sembra che il rapporto tra Bergoglio e l’agopuntore sia stato intenso e duraturo. Agopuntura e massaggi. All’inizio tre volte a settimana e poi a scalare. È possibile che durante le sedute abbiano chiacchierato come due vecchi amici. Ora, quanto rivelato da Bergoglio durante il trattamento agopunturistico sarà potuto arrivare in qualche modo al governo cinese ? E, in base alle Sue stesse parole sarà potuto diventare ricattabile ?
I giuristi: ultimo baluardo!!!
Splendida e doverosa iniziativa degli avvocati Amato e Fontana che ringraziamo, mentre attendiamo gli sviluppi.
Ottima l’idea di consegnare la “posta a mano”💌