Vagabondi, di Polvere, di Mariella Vallesi. Un Viaggio, e Molti Racconti.
26 Agosto 2021
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, in questi giorni di riposo ho letto un libro che mi ha inviato un amica, Mariella Vallesi. Un libro all’apparenza leggero, Vagabondi di Polvere, Rcconti Umoristici e Fantastici, che l’autrice ha pubblicato in proprio. Come dicevo leggero all’apparenza; ma in realtà non così tanto come vorrebbe sembrare. Racconta di un viaggio, reale, compiuto tempo fa, a Santiago de Compostela, e di molte altre cose. Ne pubblichiamo un episodio, qui sotto; e ve ne consigliamo la lettura.
§§§
Tragitto LIGONDE – PALAIS DE REY
Ieri abbiamo dato appuntamento al tassista Louis, che parla italiano per aver lavorato 30 anni nel cantone svizzero, per le 9,30. Dato che non devo camminare, per le vesciche ai piedi, raggiungiamo in macchina Palais de Rey. Abbiamo bisogno di un bancomat, di comprare un paio di occhiali da sole, i miei si sono rotti e di riposare un pò. Facciamo tutto questo poi ci sediamo ai tavoli di un bar per la nostra birretta fresca quotidiana e cosa incredibile a credersi vediamo: una donna sulla trentina, scarponi ai piedi, imponente zaino in spalla che spinge davanti a sé una carrozzina. Dentro una bambina di due anni circa che beata guarda intorno lieta e soddisfatta. Che donna! Chissà da dove verrà?! Avevo letto e sentito dire di cose simili, ma vedere con i propri occhi cancella ogni dubbio. E non finisce qui. Durante la nostra sosta passano due italiani di Milano: sono partiti da Saronno il 4 aprile, quattro mesi fa, ed hanno percorso 2000 km a piedi passando per le Alpi, la Francia, i Pirenei e tutto il cammino di santiago. Hanno 65 anni e sembrano due leoni: tranquilli con due polpaccioni incantevoli percorrono ora 20 km al giorno e si riposano la domenica, dopo aver avuto piedi sanguinanti e aver perso almeno quattro unghie: roba da matti! Mi fermo a parlarci un po e mi dicono che ho il senso del cammino per il fatto che anziché correre per arrivare alla meta, come fanno tanti che sembra voler dimostrare chissà cosa e chissà a chi, mi fermo a sostare all ombra di un albero o a parlare con mucche, pecore, cani e tutti gli animali che incontro sul cammino. E folle? No, è bello! Continuo a diffidare di chi percorre più di 20 km al giorno, come Novella, una ex-bancaria di Modena, che incontreremo questa notte nel nostro albergue di Palais de Rey che ha i piedi pieni di vesciche infettate per aver camminato troppo e non essersi mai fermata un giorno di più a riposare i suoi sfiniti piedi, poverini! In camera con noi oltre Novella c è un medico-pellegrino spagnolo che curerà anche la mia vescica e mi dirà, dopo averla controllata che domani potrò riprendere il cammino. Il medico del pronto soccorso mi aveva detto di stare ferma fino a cicatrizzazione avvenuta. Mah! Chi ne dice una, chi ne dice un altra. Trascorriamo la notte e domani si vedrà.
RIFLESSIONE DEL GIORNO: Meglio essere un formaggio tra due topi che un ammalato tra due dottori (Padre Pio).
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Se siete interessati ad avere una copia di Vagabondi di Polvere, potete scrivere direttamente all’autrice: a vallesimariella60@gmail.com. Buona lettura!
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And here is the link to the book in English.
Y este es el enlace al libro en español
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Categoria: LIBRI
Buona sera a tutti.
Ringrazio di cuore il dottor Marco Tosatti per l’accoglienza in casa sua di questo volumetto di racconti che porto nella memoria come un gioiellino, perché è come una ciambella venuta bene: leggero e di sostanza.
Rispondo qui agli interessati circa la modalità dell’acquisto.
Il prezzo a cui è stata venduta una copia fino ad oggi è di 15 euro,ma ora vorrei venderne ad un totale di 20 euro a chi ne acquista due insieme. (spese di spedizione a mio carico).
Il mio iban postale è IT96A0760114500001038860654.
Gradito il bonifico postale.
In privato darò l’indirizzo, come l’interessato dovrà darlo a me, per la spedizione.
Infine, tengo a precisare, che molto volentieri intendero’ devolvere parte del ricavato a questo blog del Tosatti che percepisco morbido, come una poltrona in salotto.
Grazie.
Ci sentiamo in mail 💙🚶♂️🚶♀️🚶♂️🍒💙
Buonasera dottor Tosatti e tutti.
I libri ordinati sono stati inviati 💌 ai rispettivi indirizzi, questo pomeriggio.
Arriveranno ai destinatari verso la metà della settimana prossima.
Grazie per la fiducia accordata e buona lettura. 📚 💙
Questo articolo non può non far citare quello che a Roma e specialmente nel Rione Monti è conosicuto come “penitente del Colosseo” ed in genere nel resto d’Europa come il “vagabondo di DIO” : il grande santo pellegrino Benedetto Giuseppe Labre.
Ah, sì?
Interessante. Non sapevo.
Mi informo. Grazie
Non so come iniziare questo commento, per il semplice motivo che questo capitolo è fantastico!!! appena ho letto la prima frase e come se sono stata catapultata nel racconto, come se io stessi percorrendo quei kilometri, con lo zaino in spalle e mi vedevo ridere scherza nella gioia più piena con te Mariella, la caduta delle unghie, le vesciche ai piedi i fastidi che danno. ma è meravigliosooooo grazie per questa piccola esperienza al quanto bellissima.
Eh, eh! Pare facile! 😀
Camminare ogni giorno per 20 km con uno zaino di 12 kg sulle spalle, avendo lasciato tutto, per restare ore ed ore a tu per tu con se stessi, inizialmente non è facile.
Si piange amici, sul Cammino di Santiago.
E si ride di gioia.
Tantissimo.
P. S. : scende pure il colesterolo 😀
Bellissimo Mariella ho letto lo stralcio del capitolo e nella sua semplicità mi portato sul cammino insieme a te…. Mi farebbe davvero piacere riceverne una copia se mi dai le indicazioni di come fare per averlo e l’iban per il versamento farò questo viaggio nell’immaginario nell’attesa che un giorno possa farlo nella realtà come desidero da tempo…. Un abbraccio grande aspetto indicazioni 🥰🤗
Rispondo sopra Maria Teresa.
Per te ed altri, evitando di intasare il commentario e di ripetermi.
Grazie
Un Pellerossa in copertina: molto, molto interessante!
Buon giorno signor Nippo.
Sono un’antropologa e tra tutti i popoli privi di scrittura che gli esami universitari indirizzano a studiare, senza dubbio gli indiani precolombiani sono quelli che mi hanno appassionato di più, in assoluto.
Popolo di esseri puri che vedevano il sacro dappertutto :dall’aria, all’acqua, alla terra.
Quando gli inglesi, saputo della copiosa presenza di oro nelle praterie nordamericane, allo scopo di appropriarsene chiesero loro di vendergli quelle terre,ma i capi tribù, all’unisono, risposero che non potevano vendere la terra, perché non era di loro proprietà.
“Siamo ospiti!” risposero ” e restiamo qui, perché queste terre contengono e custodiscono gli antenati da cui discendiamo”.
Così cominciarono la persecuzione secolare che ridusse il numero dei componenti da decine di milioni che erano, a qualche unità.
La gran parte dei sopravvissuti sono chiusi in riserve, nelle quali ricevono cibo e vestiti, ma è vietato loro:
-Parlare la lingua autoctona
-Vestire alla maniera tradizionale (pelli con frange e piume)
-Accendere fuochi e ballarvi intorno.
Il tasso di alcolismo nelle riserve indiane è altissimo.
Come l’elite ami snaturare e disintegrare tutto, lo vediamo oggi, con i nostri stessi occhi.
Il racconto dedicato agli indiani d’America non è in prosa, ma in poesia.
È un poemetto corredato da disegni a matita dell’artista, anche scultore, Giovanni Calandrini, mio amico, che me li fece come dono per il compleanno dell’anno di stampa del libro.
Se ama i pellerossa, legga quel poemetto 💙💙💙
Grazie
Signora Mariella, La ringrazio molto per il Suo graditissimo intervento.
A parte la mia innata propensione verso tutti i popoli “che vedevano il sacro dappertutto: dall’aria, all’acqua, alla terra” (cosa che noi “progrediti” ci sogniamo), mi documentai molto tempo addietro sui Pellerossa attraverso tre preziosi volumetti che ora mi sento spinto a riconsiderare di nuovo:
– Frithjof Schuon, La Tradizione dei Pellerosse,
– Antonio Medrano , Frithjof Schuon, L’aquila e il corvo nel mondo degli uomini rossi;
Cesare Ferri, I Pellerossa, testimoni ed eroi.
Un codiale saluto.