Benedetta De Vito, il Greenpass, le Manifestazioni. Restare in Vedetta…

2 Agosto 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, sabato pomeriggio in tutta Italia si sono svolte delle manifestazioni contro l’imposizione del Greenpass. A Roma la nostra Benedetta De Vito ha giocato il ruolo di cronista d’eccezione, e ci offre adesso questo suo contributo alla riflessione, e ci incoraggia ad alzare lo sguardo. La battaglia è lunga…. Buona lettura.

§§§ 

In vedetta, arrampicata sul costone del Pincio, osservavo, ieri, dal mio nido verde, la piazza del Popolo deserta. Un occhio all’orologio: sono le cinque appena. Sospiro e continuo a chiacchierare con mia sorella, anche lei giunta fin qui dal suo Testaccio, per dire ancora e sempre che non ci può essere, in democrazia, un lasciapassare che discrimina chi il vaccino lo ha fatto (e  in tutta libertà, ci mancherebbe!) e chi, per motivi suoi (i miei sono etici, religiosi, e invalicabili) ha preferito non farlo. Tutti siamo italiani, vaccinati e non vaccinati, e nessun marchio verde potrà mai cambiare questa sacrosanta verità! E tutti abbiamo altresì il sacrosanto diritto di salir su un treno, mangiare una pizza, andare ad ammirare Caravaggio e Raffaello in un museo! E sia. Ora, snaso tra le fronde, e sono le cinque e un quarto: vedo una piccola folla assiepata dal lato in cui la piazza  s’appoggia alle viuzze che danno sul Lungotevere. Pochi, pochini, mi dico e forse, aggiungo, arriveranno. Sospiro di nuovo. Intanto, mentre il 6 agosto si avvicina, con il suo brutto mostriciattolo verde, i morti di o con Covid si contano appena sulle dita di piedi e mani. Ma governo e comitati già ricominciano a colorare le Regioni con i pennarelli, per tornare a mettere l’Italia sotto l’arcobaleno di Satana…

Alle 17 e 30 decidiamo di andar giù a veder che cosa accade e ad annusare la partita. E mentre siamo lì, in parata al grido di “no green pass”, ecco arrivare un gruppetto di ragazzi con maglietta in forma di divisa. A squarciagola cantano “Fratelli d’Italia”, mentre su un palco immaginario qualcuno parla laggiù. Nel viavai di gente d’ogni età, non vedo, come la sera di mercoledì scorso, né cani né bambini. E ci mancherebbe: il caldo è tanto forte che anche i vestiti sudano, il sole in dardo incoccia e picchia, l’ossigeno manca anche senza mascherina. Ecco, giusto, penso che i presenti, felici pochi, meriterebbero anche soltanto per essere arrivati fin qui, nel fiato del drago, una medaglia… Non mollano la presa anche se la politica, con la furbizia  – che è frutto di malo-pensiero – ha annacquato i tempi per l’irrigidimento del green pass, facendo slittare le nuove forche caudine,  toh guarda un poco, proprio ad agosto, quando le persone, anche quelle più determinate, vorrebbero tirare i remi in barca per un po’ e, gambe all’aria, starsene sotto l’ombrellone. Invece, no, tiè! Dalla prossima settimana, con tutta probabilità, senza il marchio verde “non si pass” anche su treni, aerei e chissà dove altro mai. Diavolo di un Draghi e di una Lamorgese che, a Lapedusa, fanno entrar, però, tutti quanti, all’arrembaggio di un Paese nudo e senza green pass…

Sono ancora a Piazza del Popolo. Mumble mumble, penso e ripenso. Resto, non resto, che faccio, mi dico e mentre mi dibatto tra il piacere di esserci e i doveri che mi attendono a casa, mando messaggi ad amici e conoscenti che, in Toscana, qui e lì, sono scesi al pari di me in piazza per la libertà. Loro, come me, recano in tasca il Santo Rosario. Il mio è azzurro, con su l’immagine di Sant’Alfonso de’ Liguori, che amo tanto e proprio oggi, guarda caso, è il giorno della festa sua. Vorrei cantare in onore suo “Tu scendi dalle stelle”, ma so che il Signore è già sceso, è qui con noi e mi guida. Vado via, saluto sorella e conoscenti e mentre me ne torno verso casa (questa volta il Tridente è aperto) m’accorgo che la gente, fuori dal cerchio della piazza, sta bellamente facendosi i fatti suoi e allibita assisto al fatto che, davanti a un negozio di sandali tedeschi, c’è una fila di almeno dieci persone, tutti lì per comperare un paio di sandali da frate, mentre il Paese affonda nella dittatura? Sento una fitta di inquietudine e, per colmarla,  avrei voglia di un gelato al cioccolato da Venchi, ma faccio a meno, in gioia di penitenza.

A casa, ho tempo di andar al piano di sopra dalla vicina e poi la cena e a nanna. Ahimè, mi giro e mi rigiro, da tutta Italia, più o meno (perché a Milano e a Torino e in altri posti le cose sono andate un poco meglio) ci sono notizie grame. I numeri sono risicati, le persone poche. E dormo male finché il bel mattino mi sveglia e sono pronta per andare a Messa. E proprio al Signore, a Lui solo, il mio Gran Consolatore, ho chiesto lumi per continuare nell’andare, in ginocchio sotto la sua Santa Croce che ci invita a non avere paura mai. Quando poi, durante la funzione, sono chiamata a leggere la Prima Lettura, ecco l’aiuto del cielo, che arriva sempre, in balsamo d’amore. Essa, la Scrittura, parla della traversata nel deserto degli Israeliti e di come si lamentassero con Mosè di averli portati via dall’Egitto dove avevano cibo e acqua in abbondanza, anche se in schiavitù. Ed eccoci, noi in tutta Italia, noi vivi, nel deserto, soli, smarriti, con il pensiero, magari, vile di preferire di essere schiavi, con la pancia piena, piuttosto che liberi, senza neppure un palco dove metter su un simulacro d’oratore. Il Signore ascolta i lamenti degli Israeliti e manda quaglie e manna. Ecco il messaggio, se continueremo, in fedeltà, unione, speranza e carità, potremo, con l’aiuto di Dio, attraversare il deserto e trovare la nostra terra promessa, che è semplicemente l’Italia di due anni fa, un’Italia magari pasticciona, ma dove potevi prendere un treno in serenità e abbracciare conoscenti, amici e mamma e papà. Un’Italia senza green pass… E sarebbe soltanto l’inizio perché la vera terra promessa è un’Italia che, convertita al Signore, abroghi le leggi che offendono la sua Santa Eterna Legge.

E prima di chiudere questo pezzo di lotta e di battaglia, vorrei portavi via dal caldo e dall’oggi per inoltrarci nelle selve germaniche ai tempi dell’impero Romano. Dopo la tragica sconfitta di Teutoburgo,  Augusto chiedeva al suo generale Varo di ridargli le sue legioni. Non poteva. Ma più avanti, sotto il regno di Tiberio, Aulo Severo Cecina inflisse ai germani una sonora sconfitta. Tutto sembrava perduto, racconta Tacito, ma a comandare i romani c’era un certo Aulo Severo Cecina che a ventitré anni era diventato tribuno militare, passando poi tutta la vita sotto le armi. Fu lui, a restituir l’onore perduto ai romani.

Coraggio, una battaglia può andar maluccio, ma è la guerra che vogliamo vincere. Una guerra santa, sotto la guida delle forze angeliche e di Maria Santissima, contro l’oscurità che invade tutta la terra. Coraggio!

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5 commenti

  • Giorgio ha detto:

    C’è qualcosa che non mi torna.
    Io ho seguito la Manifestazione in diretta su Youtube, con l’intervento, da un palco improvvisato, di quattro/cinque oratori (Bravissimo l’ultimo! – non ricordo il nome -).
    In questa pagina è riportata una eloquente immagine della Manifestazione di piazza del Popolo, mentre dal bellissimo articolo della signora De Vito sembra che la Manifestazione sia andata deserta!
    Ho capito male?

    • Da Roma ha detto:

      A Giorgio.
      Credo la foto si riferisca alla fiaccolata di mercoledì 28 luglio, con la piazza gremita. Fiaccolata realizzata con la luce dei cellulari, non con candele, per non sporcare né rendere scivolosi i sanpietrini della splendida piazza del Popolo. Piazza gremita, tante famiglie, momento suggestivo con la piccola luce di ognuno che nel momento in cui il giorno declinava andava a contribuire alla tenace luce di tutti.
      Sono riuscita ad esserci come pure alla manifestazione di sabato 31. Sabato la piazza non si è riempita subito, ma abbastanza presto sì, eravamo tanti.
      Bravissimi coloro che hanno parlato (tutti i loro interventi credo siano on line sul canale youtube di “Visione tv”). L’unica pecca è forse stata il fatto che nelle file più lontane non si è potuto ascoltare bene. Non so però se poi l’amplificazione sia migliorata, perché sono riuscita ad andare nelle prime file ad ascoltare. Nel pomeriggio afosissimo la metà piazza in ombra (una piazza enorme) si è man mano riempita ben bene.
      Un gruppo che non faceva parte degli organizzatori si è espresso per conto suo, sempre a favore della libertà, in un’altra parte della piazza (credo che a loro si riferisca Benedetta De Vito).
      Giovedì 5 agosto, leggo in internet, fiaccolata in tante piazze d’Italia: a Roma ci si vede in piazza della Rotonda (che è piazza del Pantheon, of course) alle ore 19.
      Il pomeriggio di sabato 7 ci si riunisce ancora in piazza. A Roma, è in piazza del Popolo; credo dalle 18 (da controllare). Parrebbe che questa volta oltre ad essere una manifestazione potrebbe essere una vera festa di piazza 🙂 1👍 , perché anche se il momento è drammaticissimo bisogna rialzare la testa. Non ho ancora informazioni precise.

    • Federico ha detto:

      Ero presente anch’io sabato 31 e la mia impressione è stata negativa, c’era molta meno gente rispetto alle manifestazioni principali precedenti, mi riferisco a quella di 7 giorni prima e a quella di “Libera Scelta” 3 giorni prima.
      L’atmosfera in piazza non era neppure troppo esaltante (caldo a parte), visto che parte degli organizzatori della manifestazione delle 17:30 ha preteso un cordone di polizia per separare un altro gruppo di manifestanti perché non “accreditati” e ritenuti disturbatori. In realtà si è trattato di uno spiacevole tentativo di privatizzare la protesta contro il green pass. Le manifestazioni, sapevo, erano di ordine apartitico, ma il 31 a Roma si è voluta fare una manifestazione col marchio di alcuni gruppi, tra cui quello di un candidato improvvisato alla carica di sindaco di Roma

  • Slave of JMJ ha detto:

    Letter from Archbishop Vigano to the Coalition of Cancelled Priests. (PLEASE SUPPORT THIS EFFORT IN WORD AND DEED). Thank you.

    “It is with extreme satisfaction that I have heard the news of the praiseworthy initiative in which you are involved, together with Reverend Father James Altman, in the defense of priests persecuted by their superiors due to their fidelity to the immutable Magisterium of the Church and the venerable Apostolic Liturgy.

    I can only wholeheartedly encourage you and your collaborators for this project, which I hope finds generous support among many faithful laity and perhaps some good Brothers among the clergy. In this hour of grave deviations in the Hierarchy, the commitment of lay people is essential and very important: it concretizes the prophetic words of the Venerable Archbishop Fulton Sheen, who in speaking of the End Times recalled how the salvation of the Holy Church would be achieved – besides, of course, through the intercession of the Mater Ecclesiae before the Throne of Her Divine Son – by the courageous contribution of the laity.

    During these times of apostasy, in which the de facto schism of the rebellious German pastors and many others in the world not only is not punished but even appears almost to be encouraged by the mercenaries who occupy the highest levels of the Church, it is a great consolation to witness this awakening of those who are good, who are ready to assist the material needs of persecuted priests and support them with prayer and tangible gestures of that Charity which always, in the course of history, has given unequivocal proof of the newness of the Gospel.

    Let us not forget that, if there was once a time in which the Sacred Ministers were respected for their conduct of life and for the example which they offered to the world, Satan never gave up unleashing his hatred against those whom he fears the most among men, because it is thanks to priests that the Divine Sacrifice which decreed the defeat of the Enemy of the human race is renewed in an unbloody form on our altars.

    Our Lord, the Eternal High Priest, calls his Sacred Ministers blessed when he says: “Blessed are you when they insult you and persecute you, and utter every kind of evil against you falsely because of me. Rejoice and be glad, for your reward is great in heaven. Thus have they persecuted the prophets before you” (Mt 5:1-12). Persecution is thus a manifestation of the sacrificial nature of the Priesthood, following the example of Christ: he who offers the sacrifice must also be a victim at the same time, an oblation to the Divine Majesty. It is grievous that today we must number among the persecutors not only the enemies of God who are far from the Church but even those whom the Lord has placed as Shepherds to guard His Flock. We can tremble at the thought of the punishment that awaits them, which will be all the more severe in proportion to the level of responsibility of those who, placed in authority in the name of Christ, rage with cruelty on the innocent and show scandalous connivance with the guilty.

    I permit myself to exhort all of you, dear lay faithful, not only to commit yourselves with renewed zeal in this true corporal and spiritual work of mercy towards good priests, but also to pray and offer penance and sacrifices for the conversion of the evil Shepherds and of those who, abusing their authority, persecute those who do good and preach the Catholic truth opportune importune [in season and out season – 2 Tm 4:2]. The return of so many who have strayed from the Flock of Christ, their change of heart, and the awareness of the betrayal committed against the Lord and His Holy Church will be the greatest victory that we can hope for, and which we confidently beg the Most Holy Virgin, Mother of Priests, to grant us.

    I invoke the Lord’s greatest blessing upon all of you, and in a particular way upon our beloved priests who have been ostracized, derided, estranged from their communities, struck by illegitimate sanctions, and whose reputations have been injured. Know that you all have a special place in my prayers and in my priestly heart.

    + Carlo Maria Viganò, Archbishop

    June 24, 2021
    In Nativitate S. Joannis Baptistae

    https://canceledpriests.org/archbishop-carlo-maria-vigano-former-papal-nuncio-in-sends-exclusive-letter-of-support-to-coalition-for-canceled-priests/