RVC e la Singolare Avversione dei “Pastori” Piemontesi verso la Messa Antica.

27 Luglio 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Romana Vulneratus Curia (RVC) è venuto a conoscenza della pronta immediata e rapida risposta dei vescovi piemontesi al Motu Proprio del Pontefice regnante relativo alla messa in rito antico. Vi consigliamo di leggere l’articolo pubblicato da In Tua Justitia Libera Me Domine per capire a che incredibile livello di avversione, e di insensibilità verso le esigenze dei proprio fedeli,  possano giungere alcuni “Pastori”. Buona lettura.

§§§

Caro Tosatti, allego un interessante articolo che merita considerazione.

Le diocesi piemontesi esultano all’applicazione di Traditionis Custodes.

Vale la pena leggerlo perché il Piemonte sabaudo e massonico ha dimostrato la sua leadership in proposito.

Il Piemonte dei cardinali elettori o sostenitori della elezione di Bergoglio gioisce: Bertone, Calcagno, Sodano, Lajolo, Sardi, Bertello, e il famosissimo Marchisano, che don Luigi Villa considerava capo della massoneria vaticana (deceduto nel 2014).

I nemici storici più accesi già erano stati gli arcivescovi torinesi Pellegrino e Ballestrero. Seguirono l’arcivescovo Severino Poletto, implacabile nemico del Vetus Ordo che dileggiava i fedeli del VO chiamandoli “picchiati (nella testa) del latino”.

Poi son stati e sono nemici i più importanti vescovi delle diocesi piemontesi. Alceste Catelli di Casal Monferrato, Sebastiano Dho di Alba, seguono i vescovi di Cuneo, Biella (costui, Gabriele Mana, nemico acerrimo del card. Burke).

Ma l’articolo qui allegato, alla conclusione fa una domandina che fa riflettere. Tutto questo odio per la messa tridentina è guidato dalla lobby gay? (si domanda l’estensore del pezzo).

La Sacra Sindone conservata nel duomo di Torino, dopo il tentativo di incendiarla, starà ora pensando di migrare da qualche altra parte.

“Chercher le franc-maçon et le gay”?

Che ne dite stilumcuriali?

§§§

 

 




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21 commenti

  • FRATE RANALDO ha detto:

    P.S. Per evitare fraintendimenti: il peccato contronatura resta uno di quelli che chiede vendetta al cospetto di Dio. E le lobby clericali gay sono una malapianta da estirpare senza complimenti.

  • Luciano Motz ha detto:

    Le definizioni “sinistra” e “destra” hanno origine dall’abitudine di prendere posto sugli scanni parlamentari degli appartenenti ai raggruppamenti politici e vanno viste dal seggio della presidenza; se si parte dal punto di vista del pubblico, il concetto va ribaltato. A sinistra solevano sedersi i cosiddetti progressisti, a destra i conservatori e l’uso è invalso tutt’oggi. Quindi sono definizioni della politica, che male attengono alla situazione della Chiesa. Io uso definire “Cattolici” i difensori della tradizione e “quelli che si dicono cattolici” i cosiddetti progressisti, ossia i seguaci dello “spirito del Concilio”. E sono due posizioni inconciliabili, che, come spiega don Ettore Barbieri, a livello sacerdotale possono essere accumunate solo dal vizio. Terribile costatazione, perché se tanti sacerdoti, sia progressisti che conservatori, sono accumunati del peccato contro natura, dimostrano con ciò di non aver timor di Dio e quindi, in definitiva, non avendo paura della sua certa punizione, di non credere alla sua esistenza.

  • RVC ha detto:

    Caro don Ettore . Io nel mio commento riferisco quanto letto nell’ articolo allegato .
    Comunque , Che dire ? che Bianchi possa apprezzare il Gregoriano potrebbe solo spiegare che ha buon gusto o voleva captare la vostra benevolenza.
    Sui sacerdoti omo che sono affezionati al VO , la riflessione è la stessa . Anche io ne ho conosciuti un paio connotati tali . Avevano buon gusto , apprezzavano una celebrazione più bella di quella del NO celebrata in una chiesa di Fuksas con musiche di VascoRossi .
    E’ comunque una riflessione inquietante quella che lei propone. Alcuni anni fa , durante il processo sullo scandalo di P.Maciel , fondatore dei Legionari, un teologo di una certa fama , ne prese le difese domandando quale è il peccato più grave per un cattolico. Rispose , sempre il teologo, riferendosi alla Bibba, alla Genesi al peccato originale . Spiegando che è il peccato di orgoglio . E facendo esempi di altissimi prelati manifestamente afflitti da questo peccato. Chiese: perchè non vengono anche loro processati ? anche loro danneggiano il prossimo , forse più di un disordine sessuale. Lei che ne pensa ? RVC

    • Don Ettore Barbieri ha detto:

      Penso che è certamente vero.
      Il mio intervento voleva confermare le sue parole riguardo all’episcopato piemontese: perfino Bianchi che certamente non è legato alla Tradizione trovava esagerato l’atteggiamento dei vescovi del Piemonte,
      L’altro punto, invece, non voleva essere un attacco, ma una puntualizzazione: come ho detto molte altre volte, se esiste certamente un omosessualismo di “sinistra” rappresentato dai vari padre Martin, ne esiste anche uno di “destra”, rappresentato da un’ampia schiera di “signorine” che nascondono sotto talari e palandrane varie una vita sessualmente scandalosa.
      Ora è possibile che gli omosessuali di sinistra ce l’abbiano con la Messa di S. Pio V, ma che dire di tutti questi che – davvero come i farisei del Vangelo – fanno esattamente il contrario di quanto impongono agli altri?
      No alla Comunione sulla mano perché è un sacrilegio, però sì a celebrare la Messa in stato di peccato mortale?
      No alla Comunione ai divorziati riposati, però sì ad avere il fidanzato per fare le proprie porcherie?
      Ora io non posso dirle quanti siano globalmente questi preti, però le posso assicurare di averne conosciuto molto più di due,. E come esiste una rete gay di sinistra, ne esiste un’altra di destra altrettanto efficiente e pronta a nascondere all’occorrenza i piccioncini presi in fallo, magari in qualche Istituto tanto pio dell’Italia centrale, con complicità episcopali. Chi ha orecchi capisca.
      Perciò, lei può aver ragione a sospettare la lobby gay di sinistra a voler fare fuori la Messa di S. Pio V, ma non lo dica troppo, perché c’è tanto marciume ricoperto, ripeto, da bei paramenti anche in campo opposto.
      Tutto sommato a me fa più schifo il secondo, perché ho un’alleanza spontanea all’ipocrisia e noi, purtroppo, viviamo in una Chiesa in cui c’è n’è tanta.

      • Don Ettore Barbieri ha detto:

        Allergia

        • Gabriele ha detto:

          Dall’esterno non si dovrebbero dare giudizi sull’identità sessuale delle persone, ma io ho assistito qualche volta dal vivo a messe vetus ordo e ne ho guardata qualcuna su YouTube, in cui il celebrante, dal modo di parlare e di atteggiarsi, dava palesemente l’impressione di appartenere “all’altra parrocchia” (ma temo non fosse solo un’impressione). Cosa che, invece, non ho mai riscontrato in preti novus ordo, poi rivelatisi gay, ma che in apparenza sembravano “normali” (cioè non ti facevano pensare “questa è una mezza femmina”, pensiero che invece mi è venuto guardando certi preti vetus).

          • Don Ettore Barbieri ha detto:

            Caro Gabriele, diciamo che c’è n’è per tutti i gusti. Ho conosciuto anche preti che celebravano nel NO molto effeminati.
            Il problema da me posto è che RVC ha compreso molto bene è questo: se a sinistra l’omosessualismo può essere considerato il frutto di una deriva teologica, a destra di che cosa è frutto? Di personalità malate che celano il proprio disadattamento e la propria incapacità a fare altro nella vita dietro ad una “carriera” ecclesiastica, dietro forme del passato non perché ci credano davvero, ma perché servono a nascondere le loro magagne.
            Questo omosessualismo ipocrita nuoce molto al mondo tradizionale: si tratta di soggetti attratti dagli aspetti estetici ed esteriori, senza che vi sia una vera conversione.

          • FRATE RANALDO ha detto:

            Il fatto è che di omosessuali i seminari sono pieni, non tanto perché la morale sessuale cattolica porta in quella direzione (pensiamo a espressioni come “sono innamorato di Gesù”, alla demonizzazione di Eva, all’ossessione del peccato della mutanda, che fino a qualche decennio fa era IL peccato per antonomasia), quanto perché alcune persone con tendenze omosessuali pensano di porrle sotto controllo scegliendo la via della castità sacerdotale. Poi le tendenze accampano con prepotenza le loro ragioni, e il seminarista, magari corrotto da qualche suo superiore, capitola rovinosamente. Per esperienza ho imparato a diffidare da chi scaglia fulmini e saette contro i peccati sessuali: spesso ciò nasconde un atteggiamento indirettamente autopunitivo. Così come ho imparato a diffidare da chi liquida via i peccati sessuali troppo superficialmente: spesso si tratta di un atteggiamento indirettamente autoassolutorio. Detto ciò, disordine sessuale è qualcosa di negativo e va emendato, a giustamente IL peccato per antonomiasia è la superbia, seguito da molti altri assai più gravi del disordine sessuale: pensiamo ai ladroni o ladruncoli trafficoni, a chi si costruisce una carriera, spesso una vita intera, sulle spalle degli altri (per esempio con concorsi truccati), a chi vive di menzogna e nella menzogna, magari ammantandola ipocritamente di nobili giustificazioni, a chi ha sulla coscienza gravi dolori altrui, quando non la morte di qualcuno. I peccati sessuali fanno clamore, perché portano con sé un particolare alone di vergogna, dal momento che riguardano la sfera più intima (e in fondo bizzarra e animalesca) dell’essere umano. Ma, ancorché molto diffusi, non sono né gli unici peccati né i più gravi (come aveva ben capito il sommo poeta Dante).
            Pace e bene,

            P.S. ALLEANZA per ALLERGIA come lapsus non è male. La Nuova Allergia, l’Arca dell’Allergia…

      • rvc ha detto:

        caro don Ettore , mi verrebbe da dire : ” a me lo dice ?” ma non posso dirlo…
        Quello che mi ha sempre turbato è che all’interno delle mura queste cos si conoscono , si conoscono le persone e le loro relazioni interne ed esterne . Ciò che mi incuriosisce è che quando sono attaccati , quelli di destra o sinistra , fanno fronte comune. Fanno lobby trasversale. E diventano intoccabili grazie ai dosser che han provveduto a fare o fabbricare.

        • : ha detto:

          Io penso che in una discussione alcune considerazioni, facendo salva la buonafede di chi le propone, producono il risultato di sviare l’attenzione dall’oggetto originale del tema. Voglio dire che quando si parla di Liturgia VO e NO, qualunque sia lo spunto che induce a farlo, è indiscutibile il confronto che viene fuori – anche quando non esplicitamente – o che induce istintivamente a porsi, tra le due forme (che la cosa sia giusta o sbagliata non giudico qui).

          Ora, se si passa dal riflettere dalle due forme di Liturgia, a coloro che le officiano, considerandone vizi e virtù, non solo si cessa di considerare in modo oggettivo il tema, ma lo si inquina confondendo le caratteristiche del guidatore con l’eccellenza della macchina (se l’incapace autista va a sbattere con la Ferrari contro un muro, vuol dire che la Ferrari non è migliore di una Panda).

          E’ certamente riprovevole che ci siano sacerdoti che abbiano quei turpi vizi, qualunque delle due forme di Liturgia seguano, ma metterlo in evidenza, parlare di “percentuali” (dove più dove meno – tra l’altro riferendosi a conoscenze personali, quindi senza alcun dato oggettivo), non mi sembra il massimo per fare una valutazione sulle due forme di Liturgia; anzi, non mi sembra neppure il minimo… (Ci sono ampi dibattiti e molti topic sulla corruzione morale soprattutto in campo sessuale dei preti: se ne parli lì e non qui!). Un risultato però si raggiunge: istintivamente viene da pensare: Beh! Se anche in quest’altra forma di Liturgia ci sono preti così, vuol dire che non è migliore dell’altra (qui non sto esprimendo un’opinione su quale sia migliore). Poi magari il “raziocinante” rientra nei “binari”, e va oltre tali considerazioni. Ma al distratto, a chi legge frettolosamente o… all’ “ideologizzato”, resta questa impressione. Mi pare del tutto sbagliato.

          C’è chi, forse in un altro topic, discettava sul fatto che uno è o diventa buono o cattivo secondo quale forma segua: è assurdo indagare sulle coscienze; mentre si potrebbe dire che una forma rispetto all’altra ha delle caratteristiche tali (senso e rispetto del sacro; compostezza dell’officiante e dei suoi assistenti, dovuta alla peculiarità di quella determinata forma, che induce anche i fedeli a comportarsi similmente; canti e strumenti musicali che favoriscono l’introspezione e l’elevazione dello spirito – non l’eccitazione dei sensi! – senza produrre chiasso ed esibizioni sconvenienti per ciò che sta avvenendo), che portino il buono e il cattivo a sentirsi più buono o meno cattivo; e perché no? Con l’assidua frequenza a diventarlo davvero. Ma che buoni e cattivi, grano e zizzania stiano ovunque questo non rende indifferente la diversità delle due forme, come parrebbe voler intendere da questi discorsi.

          Penso che occorrerebbe bloccare sul nascere questi tentativi (ripeto, fatti in buona fede fino a prova contraria) di confondere fischi con fiaschi. Almeno, se questo è considerato un argomento di una certa importanza.

          • ex : ha detto:

            Chiedo scusa, sono “Ex :”

            Devo abituarmi al nuovo nick, dal momento che il vecchio mi è stato sottratto da un’altra persona.

          • Don Ettore Barbieri ha detto:

            Non intendevo distrarre dall’oggetto principale della discussione, ma semplicemente rispondere ad una considerazione fatta da RVC su un’eventuale responsabilità della lobby gay nel tentativo di sopprimere la Messa di S. Pio V.

  • gabriella ha detto:

    Non dimentichiamo l’ottimo vescovo di Pinerolo

  • Paolo ha detto:

    Rovescio di cuore tutto il mio scarso apprezzamento per i pastori piemontesi (ma non quelli di campagna, quelle sono brave persone). Che dire? Ci penserà il Signore a raddrizzarli e correggerli… e preghino il buon Dio giorno e notte che non abbia la mano pesante!

  • Don Ettore Barbieri ha detto:

    Caro RVC, per quanto riguarda l’avversione dell’episcopato piemontese alla Tradizione le offro una testimonianza un po’ imprevedibile e sorprendente: quando, nel 1993, se mi ricordo bene, andammo alla Comunità di Bose con il nostro Seminario, Enzo Bianchi ci elogiò perché imparavamo anche il canto gregoriano che, ci disse, in Piemonte, era stato praticamente proibito e ci raccontò dell’accusa che era stata rivolta alla sua Comunità di avere simpatie lefebriane perché, nella Messa, l’atto penitenziale si svolgeva con il sacerdote rivolto verso l’altare.
    Quanto al “discorso gay” se vuole le mando in privato un elenco di preti tradizionalisti e attaccatissimi al VO che passano con molta disinvoltura dal sesso omosessuale alla celebrazione in rito di San Pio V.

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Non possiamo girare il vento, allora giriamo le nostre vele (proverbio Swaili).
    …finché il vento non soffierà in direzione favorevole alla nostra navigazione e non avrà spazzato via i residui del pulviscolo che condiziona le scelte…

  • Dafne ha detto:

    Anche il vescovo di Alessandria? Da quanto ho sentito dire dai suoi fedeli non ha mai represso il V.O e mi è sempre sembrato un uomo giusto …

    • emma ha detto:

      scusi Dafne , dove ha letto il riferimento al Vescovo di Alessandria ? Io non lo vedo.

      • Dafne ha detto:

        Infatti non c’è riferimento a lui, immagino si stia comportando in modo diverso da quelli citati ma volevo avere notizie precise.

  • ARMIDA ha detto:

    Qualcuno sa com’è messa la diocesi di Novara, in cui già alla vigilia del S.P. si aprì una fervida e molto contrastata stagione di messe V.O.? Il vescovo le ha già stroncate o le sta lasciando sopravvivere?