Il Coraggioso Rubicone dei Vescovi USA. Commento di Robert Royal.
23 Giugno 2021
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, penso che sia interessante offrire alla vostra attenzione e riflessione questo commento di Robert Royal, su The Catholic Thing. Tratta della decisione a grande maggioranza dei vescovi americani di continuare a lavorare su un documento che illustri il valore e il senso dell’eucarestia. E anche – indirettamente – su che cosa voglia dire essere cattolico, contro la strumentalizzazione che alcuni personaggi politici (Nancy pelosi e Joe Biden saltano alla mente) fanno della religione. Buona lettura.
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Quasi tre quarti dei vescovi statunitensi (166-58) hanno votato venerdì per preparare un documento sui cattolici che ricevono la Santa Comunione. La bozza sarà poi discussa e votata al loro incontro annuale di novembre. La conferenza episcopale non ha l’autorità di dire a specifici politici come Joe Biden e Nancy Pelosi di non presentarsi alla messa (anche se i singoli vescovi possono). Il che è un peccato, perché la Chiesa ha raggiunto una specie di Rubicone in America.
Il momento è senza precedenti. Il vescovo Liam Cary di Baker, Oregon, l’ha detto proprio così: “Non abbiamo mai avuto una situazione come questa in cui l’esecutivo è un presidente cattolico che si oppone all’insegnamento della Chiesa”. Diversi vescovi – Gomez, Naumann, Daly, Hying e altri – hanno anche parlato coraggiosamente. E l’arcivescovo di SF Cordileone (“cuore di leone”) lo ha detto senza mezzi termini: “La nostra credibilità è in gioco. Gli occhi di tutto il paese sono su di noi in questo momento”.
Non è una sorpresa che sia sorto uno scontro sulla ricezione e sulla natura stessa dell’Eucaristia ora che abbiamo una presidenza cattolica progressista. Sappiamo già che la maggioranza dei cattolici americani pensa – se ci pensa affatto, visto che tre quarti non partecipa mai alla Messa – che l’Eucaristia non è il Corpo e il Sangue di Cristo. Le forze ostili alla Chiesa sono felici di citare questo fatto.
Permettere ai leader – ai più alti livelli di governo ora – che si definiscono cattolici di continuare a promuovere vigorosamente l’aborto (dimenticate il “personalmente contrario” dei giorni passati), l’omosessualità e i limiti alla libertà religiosa significa che quel poco di influenza pubblica che la Chiesa ancora mantiene è su una strada veloce verso l’oblio. Siamo in pericolo di attraversare una linea dopo la quale la Fede sarà sotto attacco non solo da un mondo aggressivo con una comprensione completamente diversa di ciò che significa essere umani – ma dagli stessi cattolici ribelli.
Per esempio, sempre venerdì, sessanta membri del Congresso (tra i quali i capisaldi dell’aborto come Rosa De Lauro e Alexandria Ocasio-Cortez) hanno firmato una lettera congiunta ai vescovi, su carta intestata del Congresso, presumendo di istruirli sull’insegnamento cattolico. Potete leggere qui questo testo strabiliante, che esorta i vescovi a non fare un passo drastico per “una questione”. In queste due parole, la sfida ai vescovi diventa chiara: per un gran numero di cattolici pubblici, la distruzione di centinaia di migliaia di vite umane nell’utero ogni anno è solo un’altra “questione”.
La stampa laica e certi cattolici progressisti hanno propagandato la lettera (sebbene siano stati stranamente incuriositi dal fatto che 17 cattolici democratici non si siano uniti agli altri 60). Essi sostengono che la lettera è in armonia con i metodi non conflittuali di Papa Francesco: invitare le persone, piuttosto che condannarle. Ma questo approccio è stato provato per decenni. E non c’è stato alcun “effetto Francesco” recente – una marea di persone che tornano alla Chiesa a causa dell’approccio più morbido. Se questa fosse una strategia pastorale efficace, la Germania sarebbe piena di convertiti e reduci. Il che, purtroppo, non è il caso.
I sessanta membri del Congresso si appoggiavano pesantemente al Concilio Vaticano II, che invitava a leggere i “segni dei tempi”. (Gaudium et Spes, ¶4) Qualunque fosse la situazione nel 1965, i segni dei tempi ora indicano tutti il continuo declino della Chiesa e la rapida ascesa di varie correnti sociali attivamente ostili al cattolicesimo.
Siamo abituati ai politici che fanno dichiarazioni pubbliche a proprio favore. Questi membri del Congresso hanno ripreso l’argomento di pochissimi vescovi che non ci dovrebbe essere una “weaponization” dell’Eucaristia. In parte hanno ragione. Ma chi sta cercando di minacciare chi, quando la Chiesa sta semplicemente cercando di mantenere le proprie discipline di fronte all’amministrazione più aggressivamente anti-cattolica di sempre?
L’insegnamento della Chiesa sull’Eucaristia e su chi dovrebbe riceverla rimane quello che è sempre stato. Persino Papa Francesco, in uno sforzo calcolato per suggerire diversamente riguardo al divorzio e ai risposati, si è limitato a suggerire piccoli cambiamenti in due ambigue note a piè di pagina in Amoris Laetitia. Questa diffidenza indica che persino lui – che molti sostengono essere contrario alle attuali mosse dei nostri vescovi – non è disposto a contraddire apertamente ciò che la nostra tradizione ha affermato fin dall’inizio.
Triste a dirsi, alcuni vescovi americani – i soliti sospetti – continuano con argomenti stiracchiati e molto deboli contro l’azione. Il Cardinale Cupich ha sostenuto che prima che i vescovi possano fare qualcosa, dovrebbero coinvolgere i legislatori cattolici pro-aborto per scoprire perché credono e agiscono come fanno.
C’è qualcuno che non lo sappia già? O chi pensa che sollevare questo punto sia qualcosa di diverso da una (piuttosto povera) tattica dilatoria? È sicuro che il cardinale sa esattamente perché, diciamo, il senatore Dick Durbin (D-IL) sostiene l’aborto e molto altro. Il precedente arcivescovo di Chicago ha incontrato Durbin più di una volta e gli ha spiegato perché ha sbagliato. L’ha fatto Cupich?
Tra gli altri soliti sospetti, il vescovo di San Diego Robert McElroy ha ripetuto la sua accusa di “armare” l’Eucaristia e si è persino spinto a dire che disciplinare i dissenzienti sarebbe una “teologia dell’esclusione e dell’indegnità”. Ma il vescovo californiano sta confondendo qui i termini politici e religiosi.
Può essere impossibile nell’America post-postmoderna “escludere” o chiamare qualcuno indegno. Ma Gesù stesso, che non era un triangolatore politico, avvertiva spesso le persone che, con le loro azioni, potevano escludersi dalla vita eterna. E San Paolo, che conosceva la fede quanto chiunque a San Diego, scrisse: “Perciò chiunque mangerà questo pane e berrà questo calice del Signore indegnamente [Greco: anaxios], sarà colpevole del corpo e del sangue del Signore”. (1 Corinzi 11:27)
I nostri vescovi americani hanno fatto qualcosa di coraggioso, persino bello. E dovranno affrontare giorni turbolenti e brutti per questo. Non hanno iniziato questa battaglia, e alcuni – che non erano responsabili della cattiva catechesi con cui abbiamo sofferto per decenni – pagheranno il prezzo di altri che sono stati lassisti o riluttanti a parlare. Ma hanno affrontato un momento decisivo. Vincere o perdere nell’arena politica, meritano il nostro rispetto e la nostra gratitudine.
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Ecco il collegamento per il libro in italiano.
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Tag: catholic thing, robert royal, rubicone, usa
Categoria: Generale
Non vorrei apparire Bastian contrario (anche per non appropriarmi del nick di un co-utente), ma definire «coraggioso» il «Rubicone», cioè in pratica la decisione dei Vescovi statunitensi (parte, non tutti) di confermare quanto un bambino ai primi insegnamenti del Catechismo già sa, mi sembra veramente fuori luogo.
Anzi, una volta fatta questa ovvia mossa: cioè confermare la non liceità a ricevere la Comunione dai “cooperatori di delitti contro la vita e scomunicati” (vedi NOTA in calce) ritengo esser logico applicare delle pene cattoliche (di quale genere non so) agli altri Vescovi che, evidentemente, ritengono lecito dare la Comunione ai “cooperatori di delitti contro la vita e scomunicati”. Pena – ritengo – molto più pesante per quei “pastori”, che hanno la responsabilità del retto insegnamento della Dottrina cattolica alle loro pecorelle, rispetto a quanto dovrebbero essere applicate ad un laico che sostenesse la stessa blasfema posizione.
NOTA – «La cooperazione formale a un aborto costituisce una colpa grave. La Chiesa sanziona con una pena canonica di scomunica questo delitto contro la vita» (Catechismo della Chiesa Cattolica, 272)
Talvolta ci vuole coraggio anche per esprimere cose apparentemente ovvie. Se la maggioranza, i Poteri ecc. non le giudicano tali.
105. Che cos’è la Chiesa?
La Chiesa è la società dei veri cristiani, cioè dei battezzati che PROFESSANO la FEDE e la DOTTRINA di GESÙ CRISTO, partecipano a’ suoi sacramenti e UBBIDISCONO ai PASTORI STABILITI da LUI. (non dalla mafia s. Gallo) 👇
🔴 Nel 2004, PAPA BENEDETTO XVI, allora cardinal JOSEPH RATZINGER, Prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, ha scritto un MEMORANDUM ai VESCOVI CATTOLICI STATUNITENSI, spiegando l’applicazione del CANONE 915 alla questione dei politici favorevoli alla scelta.
La lettera spiega che il caso di un politico cattolico che “faccia costantemente campagna e voti per le leggi permissive SULL’ABORTO e SULL’EUTANASIA” costituirebbe una “COOPERAZIONE FORMALE” CON UN PECCATO GRAVE e per di più “MANIFESTO”.
In questi casi, scrive RATZINGER :
🔶“il suo pastore dovrebbe incontrarlo, istruirlo SULL’INSEGNAMENTO DELLA CHIESA, informarlo che NON deve presentarsi per la santa comunione finché non abbia posto termine all’oggettiva situazione di peccato, e avvertirlo che IN CASO CONTRARIO L’EUCARISTIA GLI SARÀ NEGATA”.
SE EGLI PERSEVERA’ nel PECCATO GRAVE e si presenta ancora per la SANTA COMUNIONE, “il MINISTRO della SANTA COMUNIONE DEVE RIFIUTARSI di DISTRIBUIRLA.”
http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2020/10/card-burke-i-politici-cattolici-che.html?m=1
ERGO:
Se è VERITÀ di fede che GESÙ CRISTO ha promesso di governare la Sua chiesa in “PERPETUO” attraverso la persona del Suo “legittimo Vicario”, che si aspetta a RICONOSCERE PAPA BENEDETTO, quale unico detentore del MUNUS INFALLIBILE DI PIETRO, MAI REVOCATO? (udienza 13 febbraio 2013)
👑 Leone XIII ( Satis Cognitum )
“Siccome il SUCCESSORE di PIETRO è “UNO” SOLO… In primo luogo, è CERTA ed EVIDENTE la NECESSITÀ DELL’UNIONE dei vescovi col “SUCCESSORE” di PIETRO; poiché, sciolto questo VINCOLO, necessariamente si scioglie e si DISPERDE la stessa moltitudine dei CRISTIANI, così da NON poter formare in alcun modo “UN SOLO CORPO” e “UN SOLO GREGGE.”
La SALUTE della CHIESA dipende dalla “DIGNITÀ” del “SOMMO SACERDOTE”, e SE NON GLI SI DÀ UN “🌟POTERE” SPECIALE e “SUPERIORE” a TUTTI, vi saranno NELLA CHIESA tanti SCISMI, quanti sono i sacerdoti.”
Permettetemi di rinnovare il mio accorato appello ai vescovi e ai sacerdoti del Movimento Sacerdotale Mariano:
Se davero AMATE CRISTO E AVETE PIETÀ DEL SUO CORPO MISTICO DA 8 ANNI DILANIATO DAGLI ASTUTI NEMICI CHE HANNO USURPATO IL TRONO DI PIETRO, USCITE ALLO SCOPERTO CON CORAGGIO E RICONOSCETE PUBBLICAMENTE L’UNICA AUTORITÀ DIVINA SULLA TERRA CHE ANCORA LO RAPPRESENTA:
“PAPA BENEDETTO XVI” ❗️
I Vescovi americani che hanno preso una chiara posizione in merito all’ Eucaristia (per cui del cuore della Fede, della Sacra Liturgia e del dogma), e all’aborto (per cui in merito alla morale, e perciò all’obbedienza a Cristo, mediante la Chiesa nostra Madre e Maestra), meritano la gratitudine di qualsiasi fedele cattolico, qualsiasi sia la Nazione in cui vive cercando di onorare Nostro Signore. L’unico possibile Governo Universale è quello di Nostro Signore Gesù Cristo, il Re dei Re e Signore dei Signori, colui che questo mondo l’ha creato. Il resto dei miseri postulati ad impadronirsi di questa carica sono delle scimmiette, scimmiette che cercano di farsi grandi stando sulle spalle di colui che è conosciuto anche come la scimmia di Dio. E da quella posizione non è che mostrino un gran che’.
È la Santa Romana e Apostolica Chiesa Cattolica che dice CHI È CATTOLICO o meno, e NON l’individuale fedele!!
I vescovi americani si muovono.
E quelli italiani?
Fermi come un semaforo, e sempre sul rosso