Eucarestia e Aborto: i Vescovi USA Vanno Avanti, a Grande Maggioranza.

19 Giugno 2021 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, la Conferenza Episcopale americana ha deciso, a stragrande maggioranza, di continuare nella redazione di un documento sull’eucarestia, che è stato oggetto di tentativi di blocco, da parte dei vescovi legati ai democratici statunitensi (quelli che abbiamo definito il “partito McCarrick) e anche da parte di qualche prelato molto pro-del a Roma. Un ultimo tentativo è stato compiuto durante l’assemblea, chiedendo di concedere spazio illimitato alla discussione, nell’evidente sforzo di rendere impossibile un voto. Ma non ha avuto successo. Come ricorderete, il problema è l’accesso all’eucarestia di personalità pubbliche – come la speaker della Camera, Nancy pelosi, e il presidente Joe Biden – che si proclamano cattolici, e poi agiscono attivamente, a livello nazionale e internazionale per promuovere e diffondere l’aborto, e togliere gli eventuali limiti a questa pratica. Come potete vedere QUI e QUI. Vi offriamo il resoconto di quanto accaduto nella nostra traduzione dell’articolo di The Catholic World Report. Buona lettura.

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La Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti questa settimana ha votato per andare avanti su diversi punti di azione, tra cui una bozza di un documento di insegnamento sull’Eucaristia.

Riuniti virtualmente per la loro annuale assemblea generale di primavera, i vescovi statunitensi hanno votato giovedì per iniziare a redigere “una dichiarazione formale sul significato dell’Eucaristia nella vita della Chiesa”. Il voto ha avuto luogo dopo un ampio e, a volte, acceso dibattito mercoledì e giovedì, con alcuni vescovi che si opponevano alla mossa di iniziare a redigere il documento.

La misura è passata con un voto di 168 a 55, con sei astensioni. Una maggioranza semplice era richiesta per il passaggio del punto di azione. Il comitato dottrinale dei vescovi statunitensi condurrà ora il processo di redazione del documento, con l’input di altri comitati della conferenza. Una bozza del documento potrebbe essere pronta per essere discussa, emendata e votata dai vescovi alla loro riunione di novembre – che attualmente è programmata per essere tenuta di persona a Baltimora, Maryland.

I risultati delle votazioni per i vari punti di azione della riunione di primavera sono stati annunciati venerdì pomeriggio, nel terzo e ultimo giorno della riunione. I vescovi hanno anche autorizzato lo sviluppo di una dichiarazione sul ministero dei nativi americani, approvato diverse traduzioni liturgiche e approvato una dichiarazione pastorale sul ministero del matrimonio.

Hanno anche tenuto una consultazione canonica su due cause di canonizzazione, per il Servo di Dio P. Joseph Verbis LaFleur, e il Servo di Dio Marinus (Leonard) LaRue. I vescovi hanno votato a schiacciante maggioranza per “considerare opportuno avanzare a livello locale” le loro cause di canonizzazione.

Un punto di azione, che chiedeva ai vescovi di “autorizzare lo sviluppo di una nuova dichiarazione formale e di una visione globale per il ministero dei nativi americani / nativi dell’Alaska”, è passato con un voto schiacciante di 223 a 6.

Tre punti di azione riguardavano l’approvazione delle traduzioni ICEL di letture e preghiere per la festa della Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa, così come le traduzioni di preghiere e intercessioni per la Liturgia delle Ore e una traduzione dell’Ordine della Penitenza.

I punti di azione sono passati con un voto di 188 a 2, 186 a 3 (con un’astensione), e 182 a 6 (con due astensioni), rispettivamente. I punti richiedevano i due terzi di tutti i vescovi della Chiesa latina presenti per votare a favore dell’approvazione.

Un altro punto di azione, per autorizzare la redazione di un quadro pastorale nazionale sui giovani e i giovani adulti, è passato con un voto di 222 a 7. I vescovi hanno anche votato per approvare una bozza di un quadro pastorale sul matrimonio e il ministero della vita familiare “Chiamati alla gioia dell’amore”, che è passato con un voto di 212 a 13, con quattro astensioni.

I vescovi hanno avuto un ampio dibattito prima di votare per autorizzare la redazione di un documento di insegnamento sull’Eucaristia. Una proposta di schema del documento, fornita dalla commissione per la dottrina, includeva gli insegnamenti della Chiesa sulla “Presenza Reale” di Cristo nell’Eucaristia, la domenica come giorno santo, l’Eucaristia come sacrificio, e la dignità per ricevere la Comunione.

Una proposta nel primo giorno dell’assemblea di modificare l’ordine del giorno per consentire un dialogo illimitato sulla bozza della dichiarazione si è protratta in un’ora di dibattito. Anche se la proposta è fallita con il 59% dei vescovi che hanno votato contro, il dibattito di giovedì si è protratto a lungo dopo la fine prevista dei lavori.

Le votazioni sono state estese di un’ora in più giovedì sera a causa dell’ampio dibattito sulle questioni.

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20 commenti

  • Un curioso paragrafo ha detto:

    Nell’articolo c’è un curioso paragrafo dedicato all’Alaska. Stato acquistato dagli Usa, pagando al venditore, cioè lo zar di Russia la cifra pattuita. Ma tra i Santi della chiesa russa, si commemora anche un santo, mi sembra sant’Hermann di Alaska, che viene considerato l’evangelizzatore dell’Alaska stessa. È quindi possibile che gli autoctoni siano ancor oggi ortodossi.
    Perché i vescovi cattolici se ne stanno occupando ?

  • Davide Scarano ha detto:

    Sembra che l”eccezione italiana” lodata dal Cardinal Ruini e da Giovanni Paolo II si sia trasferita negli Stati Uniti, ciò è una buona notizia loro, meno per noi. A proposito di ciò vorrei sottolineare un atteggiamento che mi sembra di poter rilevare in molti sacerdoti ed anche nella comunità dei cristiani: il “facilismo” nell’accostarsi all’Eucarestia e, di contro, la ritrosia nel confessarsi. A ben vedere questa è una delle chiavi della crisi della Chiesa, a parte il numero sempre più ampio di coloro che non sia accostano più alla Santa Messa, cioè il pensare che la salvezza sia semplice ed a buon prezzo, mentre l’esperienza personale di ciascuno di noi dovrebbe insegnarci che ciò che costa poco spesso è di cattiva qualità. Mi sembra però opportuno concludere questo mio intervento con una preghiera per i sacerdoti affinchè riescano a sciogliere la durezza del cuore di molti di noi e così riescano a compiere la loro missione essenziale che, non dimentichiamo, è quella di salvare le anime.

  • Giovanni ha detto:

    Caspita, dall’esame del documento la situazione è gravissima, al limite dell’irrecuperabile. Speriamo presto NS Gesù Cristo ponga fine a tutto ciò, sono pessimista circa un ritorno alla scrittura.

  • Pongo ha detto:

    Tosatti non esulti troppo!
    È già stato chiarito che si tratterà solo di linee guida non vincolanti e che non riguarderanno espressamente i politici.
    Piuttosto…veda con che maggioranze hanno espresso per l’implementazione di amoris laetitia e di christus vita.
    Poi capirà chi ha vinto davvero.

  • Augusta ha detto:

    Il parroco della mia parrocchia, peraltro un sant’uomo, durante un’omelia disse testualmente che “l’Eucarestia é un simbolo, un segno…”
    La situazione è grave?
    No é drammatica!

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Che sia di esempio e incoraggiamento per l’esatta interpretazione e applicazione del principio di “sinodalità”… quella autentica, non camuffata.
    È questo l’unico dato positivo, certo non di poco conto, che la tre giorni di acceso dibattito fra i vescovi statunitensi consegna ai cattolici di tutto il mondo. Vescovi che non si sono lasciati sfiorare dal timore dell’accusa di “soffrire di amnesia” (lanciata all’ indirizzo dei confratelli italiani nell’episcopato per aver temporeggiato a lungo prima di accogliere l’invito a promuovere un percorso sinodale) e hanno offerto una testimonianza di coraggio.
    Bisognerà, però, attendere il documento finale messo in conto con la proposta condivisa a larga maggioranza per conoscere la reale, esatta, portata dell’impegno assunto in riferimento alla questione cruciale in esame e per capire se e in che misura sarà stata ristabilita l’unità fra i membri dell’episcopato americano, invocata a più voci, anche se talvolta (anzi: troppo spesso) si stenta a riconoscere il significato inequivocabile attribuito a tale richiesta.

  • monica ha detto:

    “Una proposta di schema del documento, fornita dalla commissione per la dottrina, includeva gli insegnamenti della Chiesa sulla “Presenza Reale” di Cristo nell’Eucaristia, la domenica come giorno santo, l’Eucaristia come sacrificio, e la dignità per ricevere la Comunione.”
    Deo Gratias.
    Ma se bisogna ribadire questi fondamenti della dottrina , da catechismo di 5 elementare, la situazione é ben grave.

    • Nicola Buono ha detto:

      Sì , se occorre ribadire quesi punti fermi dogmatici la situazione è grave. Ma la stessa situazione peraltro secondo me è presente in tutta la Chiesa Cattolica dell’Europa Occidentale con percentuali maggiori per quanto riguarda i modernisti che non ci credono. La stessa cosa andrebbe fatta cioè ribadire altri punti fondamentali della Dottrina Cattolica: Inferno, Purgatorio, Evangelizzazione, Confessione come Sacramento di Cristo che toglie i peccati e soprattutto ribadire tanti peccati mortali come tali.

  • Centro alti studi strategici ha detto:

    Tenendo presente le recenti tensioni coll’ impaziente ala modernista, non si escluda una temporanea, e tattica, sospensione delle ostilità, da parte vaticana, col centro “woitiliano” , ancora fortissimo negli USA.

    • Enotrio ha detto:

      Dalla nostra italietta è difficile capire la realtà USA. Non dimentichiamoci che quello stato fu fondato dai Padri Pellegrini che erano sostanzialmente in fuga da un’ Europa devastata dalle guerre di religione.
      Il nuovo stato doveva essere uno stato in cui la Parola del Signore doveva essere rispettata : il fatto che la cerimonia di insediamento presidenziale sia sostanzialmente un giuramento sulla Bibbia ce lo fa capire .
      Quindi il clima in cui si trovano ad operare i Vescovi USA secondo me è diverso da quello italiano.
      Monsignor Viganò ha vissuto negli USA ed è quindi venuto in contatto con quella realtà.
      Temo che gli alti papaveri romani non siano altrettanto consapevoli.

      • : ha detto:

        Guardi che l’«italietta» e “sua”, non “nostra”. La “nostra”, con tutte le sue disgrazie ed aberrazioni, anche se prossima a defungere in quanto Nazione, resta l’«Italia».

      • Marcello ha detto:

        Gli alti papaveri romani ? Il problema della chiesa, oggi, è proprio quello : avranno o no fede gli alti papaveri romani ?
        Sono capitato stamane su di un brano del Vangelo di Giovanni poco conosciuto. Siamo al capitolo 7, versetti compresi tra il 37 e il 52.
        Gesù continua la sua predicazione affermando : 《Se qualcuno ha sete venga da me e beva. Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, da dentro di lui sgorgheranno fiumi di acqua viva.》
        È chiaro che queste parole si riferiscono allo Spirito Santo che avrebbero ricevuto coloro che avrebbero creduto in Lui. Infatti, nel momento in cui predicava, Cristo non era stato ancora glorificato.
        Alcuni nella folla credevano in Lui pensando che lui fosse il profeta e il Cristo. Ma altri dubitavano perché la Scrittura afferma che il Cristo venga dalla progenie di Davide e quindi da Betlemme, luogo di cui era originaria la famiglia di Davide. E Gesù risultava provenire dalla Galilea.
        Ad ascoltare Gesù c’erano anche le guardie inviate dai sacerdoti e dai farisei con l’ordine di catturarlo , ordine a cui non obbedirono perché, come riferirono al loro ritorno, nessuno aveva mai parlato come lui.
        I farisei risposero quindi alle guardie : “Siete stati sedotti anche voi ? Ha qualcuno dei capi o dei farisei creduto in lui ? Ma questa plebaglia che non conosce la legge è maledetta “.
        Quindi è qui che nasce il problema .
        Se i capi non credono in Cristo .
        Mille anni sono agli occhi di Cristo come un sol giorno .