Deotto, i “Vaccini”: Grazie a Gianni Rivera, un Uomo Serio (e quindi Libero)
13 Giugno 2021
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, l’amico e collega Paolo Deotto ci manda questa riflessione che condividiamo in toto su Gianni Rivera e la sua posizione sui cosiddetti “vaccini”. Ricordo ancora il suo goal contro la Germania, ai Mondiali. E ricordo le polemiche di cui era oggetto, con autore Gianni Brera, che lo definiva un “abatino”. Avercene anche adesso, nel calcio e fuori, di “abatini” così, con la schiena dritta e la testa lucida…Ma qui abbiamo solo Lucertole crestate e Generali da fureria, che dispongono delle vite altrui. Buona lettura.
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Grazie a Gianni Rivera, un uomo serio (e quindi libero)
Per chi, come me, è un “diversamente giovane”, Gianni Rivera è stato un idolo (calcistico, beninteso). Era uno sportivo completo, un giocatore al tempo stesso elegante e potente. Rivera era il migliore in assoluto ai tempi di un calcio che era sport e non era ancora diventato la folle macchina da soldi del giorno d’oggi. Le maglie dei calciatori non grondavano di scritte pubblicitarie degli sponsor e un calciatore professionista guadagnava senza dubbio bene – e del resto la cosa aveva un senso, perché la vita professionale di uno sportivo è breve – ma non arrivava di certo agli scandalosi livelli attuali.
Era un mondo diverso. Era quel mondo sportivo in cui lui, Gianni Rivera, se non il più grande di certo uno dei più grandi, al fischio di inizio della partita si faceva il segno della Croce. Iniziava un’impresa importante e l’uomo saggio si affidava non solo alle sue capacità, ma anche al Signore.
Era anche il tempo in cui tanti sportivi potevano essere presi come esempio per la gioventù. Altri tempi, migliaia di anni fa.
Dobbiamo quindi ringraziare Gianni Rivera, perché di nuovo, da vero campione, è stato capace di “farci sognare”, di strappare quell’applauso che viene spontaneo davanti a una bella impresa.
Il nostro campione ha dato un esempio di libertà, quindi di dignità. Ha fatto una cosa straordinaria in questi tempi in cui il consenso generale, acritico e pecoresco, è diventato una folle religione.
Ha dichiarato al giornalista Bruno Vespa, in una trasmissione televisiva molto seguita, che lui, Rivera, non ci pensa neanche a fare il mitico Vaccino, con la “V” ben maiuscola, il vaccino che non è un vaccino, è un atto di fede pagana, è un dovere indiscutibile, è la salvezza universale.
Qui non mi interessa discutere sul vaccino. Chi è così coraggioso da leggermi sa bene come la penso in materia.
Qui mi interessa ringraziare Gianni Rivera, che ancora una volta ha dimostrato di essere un vero campione, perché ha messo la nota stonata nello stucchevole coro del consenso, perché ha dimostrato di essere un uomo libero, di essere ciò che, a quanto pare, non interessa più al belante gregge intossicato dalla propaganda di regime.
Il Bruno Vespa è andato in tilt. E ben gli sta, così magari si ricorderà che il giornalista non è il portavoce del Potere, non è il costruttore del consenso, ma dovrebbe essere quel professionista che informa, che aiuta il pubblico a capire, che approfondisce liberamente e seriamente.
E per chiudere vorrei ricordare un altro esempio di libertà che ci venne da Rivera. Nel 2012 l’allora commissario tecnico della Nazionale, Cesare Prandelli, evidentemente desideroso di mostrarsi disciplinato e ossequiente al Pensiero Unico che già ammorbava l’aria, fece un curioso appello al cosiddetto “coming out” ai calciatori “gay”. Insomma, invitò i calciatori omosessuali a farlo sapere coram populo.
Rivera nell’occasione si limitò a dire: «ognuno si organizza la vita come vuole, ma non sapevo neanche che nel mondo del calcio ci fossero dei gay, è una novità assoluta per me. Se c’erano giocatori gay ai miei tempi e non lo dicevano, potrebbero fare la stessa cosa adesso. Non capisco a cosa possa servire dirlo in giro, mica gli eterosessuali lo vanno a dire in pubblico».
Poche e chiare parole di buon senso. Parole di un uomo libero.
Grazie, Gianni Rivera. Ci hai fatto sognare nei favolosi anni sessanta e settanta, con il tuo numero 10 sulla maglia. Ci hai fatto sognare anche oggi, con il tuo esempio di dignità e libertà.
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Ecco il collegamento per il libro in italiano.
And here is the link to the book in English.
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Tag: arengario, covid, deotto, rivera, vaccini
Categoria: Generale
Per me babbeo è chi segue Burioni. Anche perchè ‘sti virologi cambiano idea ogni 30 secondi…
Com’è sempre accaduto e puntualmente riaccadrà, a tempo debito la Storia metterà le cose a posto, e figure come Burioni, Bassetti, Pregliasco, Cristanti, Ricciardi, Capua, Galli, ecc., finiranno per pagare dazio.
Condivido l’omaggio a Gianni Rivera, grande calciatore e grande uomo, ma dubito che lui non sapesse che nel mondo del calcio anche allora ci fossero omosessuali, perché molti anni fa è stato testimone di nozze di un mio caro amico e suo ex compagno di squadra che aveva il vizietto di essere ambidestro.
Scusi, e perché doveva saperlo? Non era mica il suo confessore. Se c’erano omosessuali avevano il buon gusto di non pubblicarlo, come invece fanno oggi; perché oggi tra l’altro ne traggono un guadagno.
P.s. – ammesso che sia vero quello che Lei riferisce a proposito di quel tizio, non dimentichiamo che quella condizione un tempo, era considerata infamante; e molte volte erano accusati di quello per il semplice motivo di lanciare un’offesa. Perfino i ragazzini quando litigavano fra di loro, per offendere dicevano: “sei un ricch…”, a volte senza nemmeno sapere cosa significasse. E poteva capitare che, una volta presa la nomea ingiustamente, questa circolasse liberamente.
Forse ,ai suoi tempi , ciò che era privato rimaneva privato.
Gregio sig. Burioni, Gianni Rivera certamente sara’ ricordato per altri decenni per la sua classe in campo e fuori campo. A pandemia finita lei, invece, lei difficilmente sara’ ricordato..
Se entrasse oggi in “partita” facendosi il segno della Croce, dopo una dichiarazione del genere – a causa della medesima – sarebbe energicamente “catechizzato” a non strumentalizzare i simboli religiosi.
Su Gianni Rivera è stato “twittato” un’rriverente definizione (a dir poco): praticamente gli è stato dato del babbeo, come a tanti altri che la pensano come lui.
Un modo di esprimersi da grossi burini – come direbbero a Roma – cioè da… burioni.
Al di là della mia vecchia fede milanista dei tempi giovanili (ora un po’ sbiadita, come i miei capelli) sono felicissimo di condividerea nch’io con il mitico Gianni Rivera l’onorificenza di “babbeo” (in senso buri/o/nesco).
Naturalmente nemmeno io sono prono a big-pharma.
Che andassero a ç@**** tutti, anche i pennnivendoli di regime.
A proposito di sport ed allineamento al Pensiero Unico Mondiale, volevo segnalarvi il Premio ( se ne inventano di ogni tipo pur di celebrare qualcuno ed il pensiero dominante) SPORT E DIRITTI UMANI ideato da Amnesty International. Quest’anno il premio è andato ad un ex calciatore che ogni duextre compare per sponsorizzare l’invasione di clandestini h24 ed i salvataggi in mare e la politica di accoglienza ( = soldi e diritti pagati da noi ai clandestini) . In passato il premio è andato al Pescara calcio per la sua politica contro l’odio e la discriminazione..ecc Ecco ormai anche lo sport è contaminato e marcio. Ultimamente ci sono stati in Inghilterra tifosi che hanno fischiato l’inginocchiarsi dei calciatori in una partita in favore di BLM. Hanno detto di essere a favore di BLM ma che non c’èntra niente con lo sport che non deve essere lasciato in pace dalle battaglie politiche, insomma lo sport è sport e lasciatecelo godere senza inzupparci la politica od altro. Bravi ( parzialmente perché però poi approvano BLM).
Massimo rispetto ed ammirazione per Gianni Rivera, uomo libero e leale. Detto da un interista.
bravo grog!!!Mi permetto di associarmi:e sono 2 interisti….:e magari prendere’ posizione anche Mazzola!
Immagini dal G7: i potenti della Terra non portano le mascherine e se ne fregano dei distanziamenti. Solo gli inferiori di casta devono seguire le regole da loro decise contro il coviddi, in questo caso i camerieri e i giornalisti. Ipocriti!
Foto di Biden e Macron per il popolo bue:
https://www.google.com/amp/s/www.firstpost.com/world/g-7-leaders-unveil-plan-to-rival-bri-but-remain-hesistant-on-bidens-plan-to-publicly-call-out-china-9711231.html/amp
Poi però, che fanno?
https://mobile.twitter.com/principe978/status/1403637577471741952
Mi risulta che sui social Burioni lo abbia definito babbeo, ma d’altra parte lui definisce babbei tutti quelli che non la pensano come lui e non seguono il gregge.
Detto da lui è un complimento.
Assolutamente d’accordo. Pagherei perché desse del babbeo pure a me…
Un inchino a Gianni Rivera, come uomo libero e grande calciatore. Sul paludoso individuo che si strofina ripetutamente le mani evito di pronunciarmi ritenendolo inutile , poiche’ sono convinto che le sue ” specializzazioni ” di vecchia data, siano note a tutti gli esseri pensanti.