Che Cosa ha Detto Veramente Gesù alle Nozze di Cana. Investigatore Biblico

5 Giugno 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, mi sembra interessante offrire alla vostra attenzione e riflessione questo articolo apparso sul sito dell’Investigatore Biblico, che ci dà una spiegazione letterale della frase pronunciata da Giù rivolto a Maria alle nozze di Cana. E ne trae una conseguenza intrigante molto interessante. Buona lettura. 

§§§

 

Sono anni che medito un versetto del Vangelo di Giovanni la cui traduzione non mi ha mai convinto del tutto. Questa mattina, durante la mia preghiera quotidiana, come un lampo di luce, il Signore ha illuminato la mia mente ‘bacata’, e, finalmente, credo di averne capito il pieno significato.

Come sempre, voglio condividere con voi queste “scoperte” bibliche: credo possano aiutare tanti a comprendere meglio il testo evangelico. In caso non siate d’accordo, saranno di certo spunti interessanti e la gioia di condividere l’amore per il Signore.

Il versetto a cui mi riferisco è inserito nel brano delle nozze di Cana, il primo miracolo pubblico di Gesù (Gv 2,1-12).
All’interno del racconto di questo miracolo è scritta una frase che, da come è stata tradotta, fa apparire Gesù come un maleducato o, comunque, con un atteggiamento scortese nei confronti di Sua Madre.

Quando la Santa Vergine si accorge che durante i festeggiamenti delle nozze viene a mancare il vino, si rivolge a Gesù con una semplice frase: “Non hanno più vino” (v.3). La risposta di Gesù, riportata dalle traduzioni correnti, è piuttosto sconcertante.
Gesù pare che manchi di rispetto alla Madonna.

Sicuramente siete a conoscenza della traduzione a cui mi riferisco. Chissà quante volte ci è apparsa come una nota stonata.

CEI 1974: “ che ho da fare con teo donna? Non è ancora giunta la mia ora”.

La CEI 2008, in particolare, si distingue ancor più per profonda noncuranza e sottile affinità al protestantesimo, traducendo come segue:

CEI 2008: “Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora”.

Riguardo la CEI 2008, mi chiedo: Gesù può davvero essersi rivolto alla Madonna con un “che vuoi da me, donna”? Ci sono, in italiano, espressioni ben più colorite, che chiunque di noi ha usato – lungi da noi il bigottismo -; il senso è proprio quello. Sfumature linguistiche esistenti in qualsiasi lingua e in qualsiasi epoca, si suppone.

Mi permetto, quindi, di dubitare fortemente che l’intenzione di Gesù con sua madre fosse proprio quella utilizzata in modo sgarbato, quasi fosse infastidito dalla sua presenza. Se Cristo è perfetto nella carità, non accetto di pensare che abbia potuto, seppure uomo, avere toni privi di amore nei confronti di Maria. Per questo andiamo a investigare il testo greco.

“καὶ λέγει αὐτῇ ὁ Ἰησοῦς· Τί ἐμοὶ καὶ σοί, γύναι; οὔπω ἥκει ἡ ὥρα μου”.

τι εμοι και σοι γυναι
ti emoi kai soi gunai

→ cosa a me e a te donna (letterale)

Disposte in questo modo le parole della traduzione letterale non hanno un senso compiuto. Per comprendere è necessario fare riferimento all’Antico Testamento, senza la cui luce non è possibile comprendere con pienezza il Nuovo Testamento.

Ripetiamo, la traduzione letterale della fatidica frase è: cosa a me e a te donna.

In ebraico il concetto di reciprocità ‘tra me e te/noi e voi’ eccetera’ si esprime con le seguenti parole:

bin’i uv bin’echa
ביני  וביניך

Vediamo degli esempi veterotestamentari:

Dio disse: “Questo è il segno dell’alleanza, che io pongo tra me e voi e tra ogni essere vivente che è con voi per le generazioni eterne.” (Genesi 9,12)

Porrò la mia alleanza tra me e te e ti renderò numeroso molto, molto“.  (Genesi 17,2)

Ci sia un’alleanza fra me e te, come ci fu fra mio padre e tuo padre.” (1 Re 15,19).

Questi versetti vogliono essere solo un piccolissimo esempio, dove si usano le stesse parole ebraiche bin’i uv bin’echa.

Segue, quindi, il vero senso di quelle parole. Non si tratta di una risposta villana, ve l’assicuro.

———

La traduzione corretta è:

che differenza c’è tra me e te o Donna? Non è ancora giunta la mia ora”.

———

In realtà Gesù ha voluto dire a Sua Madre: “Che differenza c’è tra me e te o Madre? Questo è un miracolo che puoi compiere anche tu, perché la mia ora non è ancora giunta”.

E’ uno scambio d’amore tra Madre e Figlio. Uno scambio d’amore grandissimo! A differenza di quanto riportato nelle traduzioni italiane, questo versetto svela l’amore profondo che lega Gesù e Sua Madre Maria.

Qualcuno si chiederà: la Madonna poteva compiere il miracolo?

La risposta è: Certamente.

La Madonna nella sua vita terrena era sicuramente in grado di compiere miracoli, che, per inciso, hanno compiuto anche peccatori come i discepoli di Gesù.

Nessun miracolo compiuto da Maria ci è stato mai tramandato, a quanto sappiamo.

La questione è che, probabilmente, Maria non ne ha mai voluto compiere.

La frase successiva ci chiarisce in merito, nel v.5: “Fate quello che vi dirà”.

La Madonna non ha mai voluto attirare l’attenzione su di sé. Nel Vangelo la vediamo quasi sempre in silenzio, nascosta. Doveva, al contrario, emergere la Luce di Gesù, Dio. Ed è indicativo che i miracoli di Gesù e il Suo ministero pubblico inizino proprio dopo quella frase di Maria.

Non sarebbe corretto dire che Gesù stesse aspettando il placet di Maria per dare inizio al Suo ministero, ma di certo possiamo dire che il Signore abbia sigillato l’incipit della Sua vita pubblica con QUELLE PAROLE DI MARIA SANTISSIMA.

Quel “tra me e te” segna l’inizio del ministero INSIEME A MARIA, la quale ha seguito il Figlio fino alla Croce, in obbedienza silenziosa a Dio Padre.

Ciò che l’evangelista San Giovanni ha inteso sottolineare, a mio modesto parere, è lautorevolezza che la Madre esercitava sul Figlio Divino. Un’autorevolezza non intesa in un senso mondano di comando, ma derivata dalla Forza dell’Amore esistente tra i due, forza di Amore che non lascia scelta.

Nella stessa accezione l’Apostolo Paolo afferma:

Poiché l’amore del Cristo ci spinge…” [2 Corinzi 5,14]

(letteralmente: preme noi)

Qui la spinta è una vera e propria costrizione che non violenta la nostra volontà, ma infuso l’Amore in noi, nei fatti, non lascia altra scelta che accordare la richiesta che ci è stata fatta.

A tale richiesta, sostenuta da Amore Divino, non si può dire di no, secondo la più nota espressione: ogni tuo desiderio è un ordine.

Ecco, quindi, il senso profondo delle parole di Gesù.

Cristo, notate, dice: “Non è ancora giunta la mia ora”, poi, al contrario, accontenta la richiesta della Madre. San Giovanni sottolinea che la Vergine Madre ha il potere di abbreviare i tempi e cambiare le circostanze. La Vergine Madre, tramite la sua umiltà, ha potere su Dio stesso.

Consiglio a tal proposito la lettura di questo capitolo del sito Amicisantaveronicagiuliani

Riassumendo, penso che questa interpretazione, così come ho esposto, possa dare seriamente un contributo al procedere dello studio del dogma di Maria Corredentrice. Un Dogma discusso e non certo caro al filone protestante ed ecumenico.

Tornando al versetto, la Vergine Maria ha la piena funzione di Corredentrice. Perché, ci si chiede? Perché Dio ha voluto così.

In contrasto pieno con qualsiasi dettame di alcune chiese protestanti che tendono a sminuire il ruolo di Maria, se non eliminarlo, e accusando chi è Mariano di fare idolatria della Madonna. Poco tempo fa si è discusso in questo articolo dell’argomento.

Lungi da me la pretesa di aver risolto questo nodo con un semplice articolo di un blog, per carità.

Ma si pongano le basi per studiare bene il testo originale!

Avere un’interpretazione più chiara di Gv 2 permetterebbe, in primo luogo, di eliminare questo ignobile strafalcione del “Gesù maleducato”, in secondo luogo, dando spazio alla corretta lettura dell’amore Divino intercorso e intercorrente tra Gesù e Maria, porre le basi per definire una verità di Fede importantissima.

L’argomento richiede studio e approfondimento. Spero di essere in grado di scrivere ancora su questo punto, portando nuovi punti di riflessione.

Come di consueto, apro l’invito agli ‘studiosi’ visitatori del blog, interessati al tema, studenti di teologia, sacerdoti, o semplici amatoriali. Non nascondiamoci dietro i titoli. La mia mail è da me letta con regolarità: spero di trovare qualche sorpresa nella casella.

In particolare rivolgo un invito a qualsiasi seminarista stia preparando una tesi sulla Vergine Maria: contattatemi via mail per un interessante confronto sull’argomento. Fornirò spunti, con altri passi del Vangelo, come anche apprezzerò di riceverne a mia volta.

Investigatore Biblico

§§§




Ecco il collegamento per il libro in italiano.

And here is the link to the book in English. 


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36 commenti

  • unaopinione ha detto:

    Eppure eppure, credo che il miracolo delle nozze di Cana sia il miracolo piú anomalo di Gesú perché:
    a differenza di tutti gli altri miracoli é la Madre a chiedere al Figlio di fare un miracolo, appunto;
    Gesú fa il miracolo solo perché non ci siano contrattempi spiacevoli allo svolgimento di un´avvenimento di chiusura di una cerimonia religiosa di minore importanza e pure privato (la mancanza di vino sarebbe stato un serio contrattempo, ma il banchetto nunziale non ne avrebbe sofferto in maniera determinante; al contrario, quasi tutti gli altri miracoli di Gesú implicavano la tutela di beni importanti quali la salute, la vita, ecc., soprattutto dell´anima);
    dichiara espressamente che, in base al contesto in cui si trova, non é una cosa che rientra negli atti della Sua missione (: “la mia ora non é ancora arrivata”). Anche la moltiplicazione dei pani e dei pesci (trasmutazione?) rientra nella sua missione (dar da mangiare alle persone che lo hanno seguito nelle Sue pubbliche predicazioni).
    é un miracolo, diciamo, a bassa intensitá (trasformare l´acqua in vino e non p.e.: resuscitare i morti, guarire i malati, liberare gli indemoniati, ecc,); da un punto di vista della “difficoltá dell´esecuzione” é forse il piú “semplice” che Gesú ha fatto (se cosí si puó dire da un punto di vista umano) e, a mio parere, si pone addirittura al di sotto della moltiplicazione dei pani e dei pesci.
    Ora … se Gesú accetta di accontentare la richiesta della Madre per salvare il buon andamento di un banchetto nunziale, rifiuterá mai le successive richieste della Madre in Cielo di salvare le anime umane? Questo miracolo mi dice che la risposta é un:”No!” Per questo motivo mi sembra che il miracolo delle nozze di Cana sia il piú importante di tutti, in relazione alla Sua missione, perché Gesú di fatto dice alla Madre: „Chiedimi tutto quel che vuoi, non importa cosa … da Dio quale sono, io te lo faro, ora e per sempre …”.
    E questo ha delle conseguenze incommensurabili per il genere umano: il Figlio (che é Dio) fará di tutto per acconsentire alle richieste della Madre di salvare le anime umane, fosse anche questa una sola (perché di questo si tratta ogni volta che appare a noi di questi tempi e non di salvare il banchetto festaiolo di qualche governante putridamente corrotto).
    Ma sono solo pensieri … (sicuramente giá pensati prima da altri).
    Nota: da quanto ho scritto é chiaro che non condivido il pensiero di Investigatore biblico circa la possibilitá della Madonna di fare miracoli autonomamente. Ma forse sbaglio (se fosse cosí, spero che con il tempo mi si chiarirá l´errore).

  • unaopinione ha detto:

    Riprendendo quanto scritto da vari postisti.
    Se mia madre mi chiedesse di fare qualcosa (esempio: “Non abbiamo piú pane” = “Fai in modo da procurarlo”), io non risponderei mai a mia madre con una frase come quella riportata dalla Bibbia Ad un´estranea, sí. E se anche all´estranea dicessi “Non é giunto il mio momento” (facendole capire che comunque lo faró), glielo faccio dopo e non ora.
    Invece una frase come “Donna, che vi è più fra Me e te?” con Maria che dice agli inservienti; “Fate quello che Egli vi dirá” e con Gesú che mette subito a tacere le preoccupazioni della Madre procurando il vino in modo miracoloso, mi dice che queste sono le parole vamente pronunciate (= “Ormai non sono piú sotto la tua potestá e tu mi stai chiedendo di fare qualcosa che appartiene solo a Dio … ma vengo incontro alla tua richiesta”. – per me é anche da notare che la Madre dice: “Figlio, …” e il Figlio risponde: “Donna, …” e non “Mamma …”), perché non vi é nessuna contraddizione con lo svolgimento successivo dei fatti (mentre nel caso che Gesú avesse pronuciato le parole riportate nella Bibbia, per me vi sarebbe contraddizione).
    Conclusione: é mio parere che il testo biblico é giunto a noi alterato nelle parole, e questo giá fin dal testo Greco (in duemila anni quante volte, uno prima e uno dopo, hanno modificato i testi biblici – e qui si tratta sostanzialmente di un “piú” che manca – per adattarli secondo i vari momenti alle proprie esigenze di potere o altro?; una prova: http://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Gv2%2C1-11 – un unico fatto e tre versioni, per non parlare poi di tutte le altre).
    Il tutto rafforza inoltre la mia convinzione che i testi scritti da Maria Valtorta gli siano stati dettati da Gesú.

  • ARGENIO ha detto:

    Il tentativo di Investigatore Biblico è apprezzabile, pur essendo e restando un tentativo.

    Credo che il limite principale risieda nel non tenere conto della versione latina, cioè del testo tràdito e onorato dalla Chiesa apostolica romana nel corso dei secoli e approntato in un’epoca in cui greco e latino (oltre che l’antico ebraico) erano lingue vive.

    I tentativi di “ristrutturazione” dei biblisti moderni, anche quando lodevoli, stanno al testo della Vulgata come la liturgia del collegium bugninianum sta al Vetus Ordo Missae. Sono cioè un costrutto intellettualistico, che in molti casi finisce per condurre i fedeli fuori strada (l’attuale adulterazione del Padre nostro ne è esempio eclatante, così come l’idea di rendere saluto dell’angelo a Maria – il χαῖρε greco – con il significato letterale di “rallègrati” (che è un po’ come intendere “ciao” nel senso di “schiavo”).

    Quindi, grazie all’Investigatore per il suo interessante spunto, che va tuttavia considerato un semplice invito all’approfondimento.

  • il Matto ha detto:

    Sulla Croce muore l’umanità di Gesù.

    La Croce, dunque, a ben guardare, è il passaggio obbligato per l’umanità, se questa deve risorgere.

    Chiaro che la resurrezione riguarda il corpo umano, ed essa esige la

    CROCI-FISSIONE (APERTURA) DELL’IO UMANO PROPEDEUTICA ALLA SUA TRASFIGURAZIONE.

    Le braccia aperte sulla Croce, sono l’abbraccio universale del DIO-UOMO il cui Sacro Cuore s’apre al centro della croce, punto di convergenza ed irradiazione di ogni latitudine, longitudine e profondità.

  • Franco S. ha detto:

    Sono un po’ basito dall’arroganza e maleducazione non contro-argomentata che leggo in alcuni commenti. In fondo il blogger investigatore biblico pone una sua illuminazione, o intuizione sulla questione che non mi pare per nulla strampalata. Se la Chiesa si fosse mossa con tale pochezza di intenti come leggo in certi commenti, probabilmente non avrebbe mai tramandato profezie. Che come sempre sono state osteggiate. Non ho intelletto sufficiente per comprendere e per poter affermare se questo articolista abbia ragione, ma di certo mi ha lasciato un senso di gioia e ammirazione per Maria. Di certo leggere questa riflessione slancia l’animo su temi elevati, a differenza di molto pattume e polemiche sterili che leggo anche in tanti siti presunti cattolici. Per quanto mi riguarda penso che la Madonna sia stata eccome partecipe di quello che Dio ha predisposto. E correndentrice mi sembra un appellativo perfetto. Che diventi dogma in questa Chiesa dubito. Potrebbe al contrario diventare dogma Madre Terra, corredentrice di Dio Natura e zio Ecologia. Grazie Marco Tosatti che condivide questi interessantissimi articoli. Franco

    • ARGENIO ha detto:

      Condivido questa sua osservazione. Ciò che mi lascia maggiormente perplesso, tuttavia, è l’invito di alcuni commentatori ad appoggiare l’interpretazione delle scritture sull’esegesi proposta da testi non riconosciuti come autoritativi e, anzi, esplicitamente respinti come tali. È un grave errore, che in un blog cattolico va senz’altro stigmatizzato con decisione.

      • unaopinione ha detto:

        Chiedo scusa. Respinti da chi? Un grazie anticipato per una risposta abbastanza dettagliata.

  • Don Pietro Paolo ha detto:

    Con tutto il rispetto per l’ investigatore bibblico, la sua sua è interpretazione che è forzatamente basata su altri brani bibblici con espressioni quasi simili, ma non è per niente convincente e con conclusioni completamente inaccettabili. Maria è vera Madre di Gesù e quindi di Dio, ma è anche sua creatura: “Figlia del tuo Figlio”, per cui la frase giovannea in questione non è una mancanza di rispetto di Gesù nei confronti di sua Madre. Io, prete, la uso con mia madre quando lei si intrufola negli affari del mio ministero sacerdotale. Con questo non voglio sminuire l’importanza della infallibile intercessione di Maria Ss. Ella, pur definendola giustamente “Onnipotente per grazia”, non è l’autrice di miracoli in quanto i miracoli li fa solo Dio. Maria è Onnipotente perché non c’è nulla che il Figlio le rifiuta. Per quanto riguarda la Redenzione, di Redentore ce n’è uno solo: Gesù Cristo, il Figlio della Vergine Maria. Maria, come ogni creatura, è stata redenta dal suo Figlio, Lei però nello stesso atto del concepimento, per questo è Immacolata Concezione. Il titolo di Corredentrice le si può dare perché la Corredentrice per eccellenza è la Chiesa in quanto Corpo di Cristo. Maria, il membro più nobile del Corpo di Cristo, come tutti i santi, è Corredentrice. L’apostolo dice: “completo nella mia carne ciò che manca ai patimenti di Cristo”. Quindi, la corredenzione di Maria non è sufficiente per se stessa, per se stessa inefficace, non è indipendente da quella di Cristo e non aggiunge nulla.
    Con quello che ho scritto non intendo sminuire la Beata Vergine Maria che venero come mia Signora e amo grandemente come Madre.

    Per rispondere a qualcuno che parla di “io” umano in Gesù Cristo, rispondo: Gesù non ha un “io” umano, in quanto Persona Divina. È il Verbo di Dio che si è incarnato e assumendo la natura umana, divenendo vero uomo, è rimasto la Seconda Persona. Quindi pur avendo 2 nature, due volontà, due intelligenze…non è due persone. È una sola Persona ed è Persona divina e quindi ha un solo Io, quello Divino. In teologia: l’eterna ipostasi del Verbo unisce a Sé una natura umana priva di sussistenza propria (anipostatica) che viene ipostatizzata dal Verbo e ne diventa strumento ( enopostatica).

  • Virginio ha detto:

    Questo non è l’unico caso in cui i testi sacri ci lasciano perplessi; il povero profano, che vorrebbe avvicinarsi alla fede conseguendo una maggiore conoscenza e migliore interpretazione della scrittura, si trova in uno stato di deludente attesa sino a che non si imbatte fortuitamente, leggendo o ascoltando, in qualche spiegazione convincente che spazzi ogni dubbio. Non esistono spiegazioni ufficiali di tanti particolari raccontati; le letture durante le funzioni religiose ci passano sopra senza che i fedeli conseguano alcuna maggior conoscenza.

  • Claudia ha detto:

    @ Enrico Nippo

    Se l’io identifica la persona, essendo Cristo persona divina, come potrebbe avere un io umano?

    • Enrico Nippo ha detto:

      Gesù ha fame, sete, dorme, si arrabbia e piange: ciò appartiene alla Sua natura umana quindi al Suo io umano, e non, evidentemente, al Suo io divino.

      A seguito del Concilio di Calcedonia del 451 d.C. la Chiesa ha chiarito, contro le eresie di Eutiche e Nestorio, come la natura divina e la natura umana di Cristo siano unite nell’unica Persona del Verbo (la c.d. unione ipostatica).

      L’unione, dunque, non viene fatta nella natura, come se una natura unita all’altra fosse sostenuta da una terza natura, ma avviene nella Persona (dalla lingua greca antica ipostasis), o meglio nel Sussistente distinto nella natura divina (cfr. Tommaso D’Aquino, I Sent. 25, q. 2., a. 1) cosicché nessuna delle due nature venga diminuita o distrutta.

      Qui aggiungo un mio parere: la nostra mente (mente umana) non può arrivare a concepire (a meno di un’illuminazione dello Spirito Santo) il mistero della perfettissima, equilibratissima coesistenza della natura divina e della natura umana in Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo. E se si pone in dubbio l’io umano di Gesù, la Sua umanità scade in un’apparenza, e se Gesù è stata una mera apparizione …

      • Claudia ha detto:

        La natura è una cosa, la persona un’altra, caro Enrico Nippo

        • Enrico Nippo ha detto:

          Come ha citato Gabriele dal Catechismo:

          482 Cristo, essendo vero Dio e vero uomo, ha una intelligenza e una volontà umane, perfettamente armonizzate e sottomesse alla sua intelligenza e alla sua volontà divine, che egli ha in comune con il Padre e lo Spirito Santo”.

          Un’intelligenza e una volontà umane implicano necessariamente un io umano. Non può darsi una natura umana priva di un io intelligente e volente, poiché l’uomo è fatto ad immagine e somiglianza di Dio.

          “Non come voglio io ma come vuoi TU”: ecco l’io umano di Gesù che prima, infatti, suda sangue e dice “passi da me questo calice”.

          In Gesù è l’Uomo che suda sangue, non certamente il Dio.

      • Don Pietro Paolo ha detto:

        Noppo,
        Se lei pensa che ci sia un io umano in Gesù, sdoppia Gesù non nelle nature ma in due persone e cade nell’eresia di Nestorio. Così Non potrebbe nemmeno chiamare Maria Madre di Dio, perché la Vergine sarebbe solo la madre della ipotetica persona umana. Invece, Gesù è vero Dio e vero uomo, unica Persona quella del Verbo di Dio e quindi ha un solo IO, quello divino. Per questo Maria può benissimo essere chiamata ed è vera Madre di Dio. Se Gesù mangia. beve, dorme, …lo fa per la sua natura umana. Poiché è la persona che mangia e non la natura e Gesù è Dio, si può dire senza scandalizzarsi che Dio ha mangiato, ha bevuto…ed è morto. I teologi parlano di “comunicazione degli idiomi”. Questa è DOTTRINA CATTOLICA

        • don Marco ha detto:

          Innanzitutto Cristo non è una persona divina, ma è una persona (ipostasi) che ha due nature: la natura divina è la natura umana. Gesù Cristo è quindi vero Dio e vero uomo. Per quanto riguarda l’io umano, non so cosa si vuole intendere con questo termine, non essendo un termine teologico ma psicologico. Ma l’io nella psicologia è una componente della volontà e Gesù Cristo ha due volontà: la volontà divina e la volontà umana essendo appunto Gesù Cristo vero Dio e vero uomo. Negare l’io umano, o la volontà umana, significa cadere nell’eresia del monofisismo, eresia che negava la vera umanità di Cristo. Questa è la dottrina cattolica. Consiglio sempre di formarsi su testi come la Somma Teologica di San Tommaso (il compendio dell’Edizione Studio Domenicano va benissimo per chiarire questi punti. Su Cristo vero Dio e vero uomo si vedano le pp. 334-402 che corrispondono alla parte III qq. 1-59 della Somma), il compendio di teologia dogmatica di Ott e la teologia dogmatica del Bartmann in 3 voll, oltre gli splendidi compendi di teologia varia che don Nitoglia pubblica sul suo sito. Per evitare affermazioni teologiche assurde e fantasiose e per una teologia solida occorrono libri solidi di teologia.

  • silvio esposito ha detto:

    Lodevole il tentativo di fare una buona esegesi di questo passo. Essendo il passo difficile per la mancanza di un “PIU’ “, come ha spiegato Gesù a Maria Valtorta, è preferibile accogliere umilmente l’aiuto che ci dà Gesù. “Che vi è più fra Me e te? “Prima ero tuo, unicamente tuo. Tu mi comandavi, Io ti ubbidivo. Ti ero “soggetto”. Ora sono della mia missione.
    Non l’ho forse detto? (Luca 9, 62; Vol 3 Cap 178; Vol 4 Cap 276) “Chi, messa la mano all’aratro, si volge indietro a salutare chi resta, non è adatto al Regno di Dio”. Io avevo posto la mano all’aratro per aprire col vomere non le glebe, ma i cuori, e seminarvi la parola di Dio. Avrei levato quella mano solo quando me l’avrebbero strappata di là per inchiodarmela alla croce ed aprire con il mio torturante chiodo il cuore del Padre mio, facendone uscire il perdono per l’umanità.
    Quel “più”, dimenticato dai più, voleva dire questo: “Tutto mi sei stata, o Madre, finché fui unicamente il Gesù di Maria di Nazareth, e tutto mi sei nel mio spirito; ma, da quando sono il Messia atteso, sono del Padre mio. Attendi un poco ancora e, finita la missione, sarò da capo tutto tuo; mi riavrai ancora sulle braccia come quand’ero bambino, e nessuno te lo contenderà più, questo tuo Figlio, considerato un obbrobrio dell’umanità, che te ne getterà la spoglia per coprire te pure dell’obbrobrio d’esser madre di un reo. E poi mi avrai di nuovo, trionfante, e poi mi avrai per sempre, trionfante tu pure in Cielo. Ma ora sono di tutti questi uomini. E sono del Padre che mi ha mandato ad essi”.
    Ecco quel che vuol dire quel piccolo e così denso di significato “più” ».

    8 Maria ordina ai servi: «Fate quello che Egli vi dirà». Maria ha letto negli occhi sorridenti del Figlio l’assenso, velato dal grande insegnamento a tutti i “vocati”. E ai servi: «Empite d’acqua le idrie» ordina Gesù.
    Vedo i servi empire le giare di acqua portata dal pozzo (odo stridere la carrucola che porta su e giù il secchio gocciolante). Vedo il maggiordomo mescersi un poco di quel liquido con occhi di stupore, assaggiarlo con atti di ancor più vivo stupore, gustarlo e parlare al padrone di casa e allo sposo (erano vicini).
    Maria guarda ancora il Figlio e sorride; poi, raccolto un sorriso di Lui, china il capo arrossendo lievemente. È beata.
    Nella sala passa un sussurrìo, le teste si volgono tutte verso Gesù e Maria, c’è chi si alza per vedere meglio, chi va alle giare. Un silenzio, e poi un coro di lodi a Gesù.
    Ma Egli si alza e dice una parola: «Ringraziate Maria» e poi si sottrae al convito. I discepoli lo seguono. Sulla soglia ripete: «La pace sia a questa casa e la benedizione di Dio su voi» e aggiunge: «Madre, ti saluto».
    La visione cessa.

    9 Gesù mi istruisce così:
    «Quando dissi ai discepoli: “Andiamo a far felice mia Madre”, avevo dato alla frase un senso più alto di quello che pareva. Non la felicità di vedermi, ma di essere Lei l’iniziatrice della mia attività di miracolo e la prima benefattrice dell’umanità. Ricordatevelo sempre. Il mio primo miracolo è avvenuto per Maria. Il primo. Simbolo che è Maria la chiave del miracolo. Io non ricuso nulla alla Madre mia, e per sua preghiera anticipo anche il tempo della Grazia. Io conosco mia Madre, la seconda in bontà dopo Dio. So che farvi grazia è farla felice, poiché è la Tutta Amore. Ecco perché dissi, Io che sapevo: “Andiamo a farla felice”.
    Inoltre ho voluto rendere manifesta la sua potenza al mondo insieme alla mia. Destinata ad essere a Me congiunta nella carne — poiché fummo una carne: Io in Lei, Lei intorno a Me, come petali di giglio intorno al pistillo odoroso e colmo di vita — congiunta a Me nel dolore, poiché fummo sulla croce Io con la carne e Lei col suo spirito, così come il giglio odora e colla corolla e coll’essenza tratta da essa, era giusto fosse congiunta a Me nella potenza che si mostra al mondo.
    Dico a voi ciò che dissi a quei convitati: “Ringraziate Maria. È per Lei che avete avuto il Padrone del miracolo e che avete le mie grazie, e specie quelle di perdono”.
    Riposa in pace. Noi siamo con te».

    • Boanerghes ha detto:

      La ringrazio per l’intervento, mi ha risparmiato di scrivere il mio che si rifà appunto alla rivelazione privata della Valtorta.
      Che c’è …ancora… tra me e te?
      Gesù sta compiendo la sua missione di salvezza, e non è più sottomesso alla Madre, per quanto la Madre fosse il suo più grande sostentamento e consolazione

  • carmela ha detto:

    Mi piace l’interpretazione dell’investigatore biblico. Maria ha una onnipotenza supplicante ed è sicuramente corredentrice.

  • Bianca ha detto:

    L’articolo mi sembra interessante, anzi molto interessante. Introduce il miracolo di Cana nel vero quadro del rapporto tra Gesù e sua madre.
    Vedete a noi manca tutta la poesia dei Vangeli apocrifi che parlano anche dell’infanzia di Gesù e di quei miracoli non pubblici , ma anzi nascosti e segreti di cui solo i genitori erano stati testimoni.

  • Terenzio Moretti ha detto:

    Il mio confessore, un frate francescano, mi indicò i libri della Valtorta. Li ho trovato molte spiegazioni da parte di GESÙ. Qualcuno li ha mai letti?

    • Giorgio ha detto:

      Io li ho letti tutti (12 Volumi), qualche anno fa, perché me li aveva passati un mio amico, che adesso non c’é più. Ricordo che la lettura mi dava una grande pace, anche se ho trovato qualche descrizione piuttosto (per i miei gusti, s’intende!) ampollosa! Il mio consiglio: leggeteli tutti. Il vostro spirito ne rimarrà affascinato e arricchito!

  • Angelo ha detto:

    Non credo che Investigatore Biblico possa ricavare alcunchè dagli interventi di Francesco, Matteo e Claudia. Se ci riesce dimostra di essere un fine interprete dell’intelletto umano.

    • Gabriele ha detto:

      Se ti fossi preso la briga di leggere il dotto articolo del padre domenicano segnalato da Claudia, avresti visto che in esso si cita Giovanni Paolo II, il quale interpreta quell’episodio evangelico in un’ottica di partecipazione di Maria all’opera della Redenzione (ed infatti papa Wojtyla in un’altra sua catechesi chiamò Maria “Corredentrice”): ciò potrebbe far contento l’Investigatore Biblico.

  • Paolo ha detto:

    Incredibile….si manipola testualmente il Vangelo per arrivare a dimostrare il NON dogma di Maria Corredentrice…. complimenti

  • francesco sibilio ha detto:

    Il problema, lo risolve in modo mirabile, come sempre la Va ltorta. Così risponde Gesù : cosa c’è PIU’ tra me e te donna? Questo più sta a significare, che orma Lui ha iniziato la vita pubblica. Quindi ha iniziato quello che aveva predetto dodicenne alla Madre. Cioè mettere al primo posto la volontà del Padre Celeste agli affetti umani. Fosse anche Sua Madre. Tuttavia obbedisce Colei che era la volontà di Dio fatta carne.

    • Brasi ha detto:

      👍 Per qualsiasi dubbio/spiegazione non c’è di meglio che consultare quest’opera miracolosa e pure molti “dotti” nemmeno la conoscono o la sminuoscono ad opera umana e a romanzo.

    • silvio esposito ha detto:

      Giusto. Da quando usiamo, purtroppo, il metodo storico, scientifico, letterario ci affidiamo alla nostra mente e mandiamo in soffitta santi e mistici, dimenticando che Gesù ha detto: “Ai piccoli è rivelato il regno dei cieli”. Affidiamoci a questi piccoli. Non a caso Gesù chiama la Valtorta “Il piccolo Giovanni”.

  • Matteo Candido ha detto:

    Credo che la verità su Maria Corredentrice possa apparire in piena luce solo se si parte dal fatto che l’io umano, che in Gesù non ci può essere, si abbia invece, e nella perfezione assoluta, solo in Maria. Se il ‘fine’ della creazione è la formazione del Corpo mIstico di Cristo, in Cui si collocano alla fine tutti i cristiani, la perfezione di questi ultimi, che permette ad essi l’effettivo accesso al Cristo Mistico, è proprio quella del loro ‘io’ umano, di quell’io che raggiunge l’ assolutezza solo in Maria e che, per essere efficace per essi, lse o devono riprodurre il più possibile in sè.

    • Gabriele ha detto:

      “L’io umano in Gesù non ci può essere”: il Docetismo. Urge tornare alle basi, al dogma di Gesù Cristo vero Dio e vero uomo. Catechismo della Chiesa Cattolica:
      479 Nel tempo stabilito da Dio, il Figlio unigenito del Padre, la Parola eterna, cioè il Verbo e l’immagine sostanziale del Padre, si è incarnato: senza perdere la natura divina, ha assunto la natura umana.
      480 Gesù Cristo è vero Dio e vero uomo, nell’unità della sua Persona divina; per questo motivo è l’unico mediatore tra Dio e gli uomini.
      481 Gesù Cristo ha due nature, la divina e l’umana, non confuse, ma unite nell’unica Persona del Figlio di Dio.
      482 Cristo, essendo vero Dio e vero uomo, ha una intelligenza e una volontà umane, perfettamente armonizzate e sottomesse alla sua intelligenza e alla sua volontà divine, che egli ha in comune con il Padre e lo Spirito Santo.
      483 L’incarnazione è quindi il mistero dell’ammirabile unione della natura divina e della natura umana nell’unica Persona del Verbo.

    • Enrico Nippo ha detto:

      “L’io umano che in Gesù non ci può essere”.

      Affermazione come minimo sconsiderata.

      Se Gesù, oltre che vero Dio è anche vero uomo, ha anche un io umano.

      A ben vedere, negare l’io umano di Gesù equivale a negare l’Incarnazione, cioè l’assunzione da parte di Dio della natura umana, dalla quale non può escludersi l’io.

      Cristo ha potuto redimere l’umanità proprio perché l’ha assunta in tutto e per tutto tranne che per il peccato.

      L’io umano non è peccato, è l’uso che se ne fa che è suscettibile di peccato.

  • Claudia ha detto:

    L’articolo di questo Investigatore Biblico è per metà scopiazzato da altro sito, per metà inventato (da dove ricava la parola “differenza”?) ed un po’ troppo ambizioso, visto che proclama un Dogma (la Corredentrice) che la Chiesa ancora non ha stabilito.

    Per chi volesse iniziare a leggere qualcosa di più intelligente, può cominciare da qui:

    https://www.amicidomenicani.it/a-cana-sembra-che-gesu-risponda-quasi-nervoso-alla-madonna-chiamandola-donna-cosa-ce-tra-me-e-te-e-forse-una-traduzione-dal-greco-sbagliata/

    • silvio esposito ha detto:

      Esatto.

    • Giorgio ha detto:

      @Claudia
      Non capisco l’espressione “chi volesse iniziare a leggere qualcosa di più intelligente”! Solo quello che legge lei è intelligente? Io ho letto anche quello che è stato indicato da lei ma non lo trovo “più intelligente”. E’ semplicemente la testimonianza che altri come l’estensore di questo articolo e prima di lui si sono posti lo stesso problema! Non vedo proprio dove sia la minore intelligenza di chi si pone il problema e voglia tentare di risolverlo!