Commento del prof. Radaelli sulle Dimissioni di Benedetto XVI: è Lui il Papa.

1 Giugno 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, con piacere offriamo, per gentile concessione dell’autore, alla vostra attenzione quanto scritto dal prof. Enrico Maria Radaelli in merito alla rinuncia/dimissioni di Benedetto XVI, quelle ulteriore contributo alla discussione che si è sviluppata sull’argomento.  Buona lettura.

§§§

 

CARDINALE RATZINGER SCOMUNICA PAPA RATZINGER

(E CON LUI TUTTA LA CHIESA).

                                                                                            

E LEI, PAPA RATZINGER,

COSA ASPETTA A SALVARE SÉ (E CON SÉ TUTTA LA CHIESA)?

 

di Enrico Maria Radaelli *

 

Il 10-05-21 è uscito su Stilum Curiæ, [1] il sito diretto dal vaticanista Marco Tosatti, un articolo di due pubblicisti cattolici statunitensi, Ro-bert Siscoe e John Salza, dal titolo significativo: Ratzinger: chi nega va-lidità all’elezione papale è fuori della Chiesa(titolo originale: Cardinal Ratzinger: Beneplenists are outside the Church).

Con l’inusitato neologismo « Beneplenists », il titolo originale è più chiaro di quello italiano, perché la crasi tra ‘Benedetto’, il nome apo-stolico di Papa Ratzinger, e ‘plenisti’, ossia ‘coloro che riconoscono una pienezza di poteri a qualcuno’, individua esattamente tutti quei cattolici che ancor oggi sono convinti che la pienezza dei poteri di Papa (= ‘plenist’) va riconosciuta solo e unicamente a Benedetto XVI (=‘Bene’), ma, dicono i due articolisti, chi si attiene a tale errata con-vinzione, e dunque non riconosce l’elezione di Papa Bergoglio, sa-rebbe « fuori della Chiesa », ossia sarebbe ipso iure da se stesso mede-simo scomunicato; e ad affermare tutto ciò – ecco il motivo di quel perfido “Ratzinger” a inizio titolo – per i due Americani sarebbe an-cora lui: Joseph Aloisius Cardinale Ratzinger, qui da loro chiamato in causa nella sua qualità di Prefetto della sacra Congregazione per la Dottrina della Fede (siamo nel 1989), sicché, per i due pubblicisti, si dovrebbe concludere che se i cosiddetti “Ratzingeriani” devono rin-graziare qualcuno della situazione attuale, per cui il Cardinale Ber-goglio è il Papa e loro sono pefino autoscomunicati, questo qualcu-no sarebbe ancora il loro tanto rimpianto Joseph Aloisius Cardinale Ratzinger. Ma non è così. Non è affatto così.

 

Due sono le inflessibili eguaglianze che incontreremo in queste pagi-ne. Prima eguaglianza: nella Chiesa vi sono delle verità che, per la loro o-rigine quasi divina, appartengono a quelle che si dicono ‘sententia defini-tive tenenda’; a tali verità Pastori e fedeli debbono obbedire in modo ‘fer-mo e definitivo’, con obbedienza massima, detta de fide. Seconda egua-glianza: chi rifiuta di dare tale obbedienza de fide a tali verità quasi divi-ne si pone per ciò stesso ‘fuori della Chiesa’, cioè si autoscomunica.

Con queste pagine ci si chiede: perché il Cardinale Ratzinger nel 1989 ha riservato a un atto della Chiesa un certo trattamento e non ha riservato lo stesso trattamento all’atto opposto, così creando le pre-messe a terribili, angoscianti e peraltro inaggirabili autoscomuniche che, come vedremo, la Chiesa da se stessa a se stessa si è comminata, peraltro senza dirlo a nessuno, cioè neanche a se stessa?

Noi non ci occuperemo dell’articolo dei due studiosi, cui va dato il merito di aver saputo mettere ben in mostra un aspetto rilevante della dottrina ratzingeriana, ma ci concentreremo sulla tesi del Cardi-nale, giacché se essa fosse vera affosserebbe la tesi contraria, soste-nuta da chi scrive in questo saggio, per cui Elezione e Rinuncia pa-pali sono due atti la cui veridicità, che dovrebbe essere speculare, e dunque dello stesso esatto livello se pur diametralmente opposto, risulta invece asimmetrica, cioè di due livelli veritativi diversi, tutti a sfavore della Rinuncia, perché la Rinuncia manca degli elementi giu-risprudenziali indispensabili a essere conformata così da poter essere poi riconosciuta oggettivamente per ciò che è, come lo è l’Elezione.

 

Infatti nel 1989 il Cardinale Prefetto, concordemente a Papa Gio-vanni Paolo II, aveva stilato un importante testo dottrinale a corre-do della Professio fidei stilata da quel Pontefice, chiamandolo Nota il-lustrativa della formula conclusiva della Professio fidei, « allo scopo di spie-gare – così nella sua Prefazione, cpv III – il significato e il valore dottri-nale dei tre commi conclusivi, che si riferiscono alla qualificazione teologica delle dottrine e al tipo di assenso richiesto dai fedeli » (sottolineatura mia).

In tale Nota il Cardinale Ratzinger sostiene che tra le diverse « verità connesse con la Rivelazione che sono da tenersi in modo definitivo, ma che non potranno essere dichiarate come divinamente rivelate » (Cap. 6, cpv III), insegnate dal Magistero ordinario e universale della Chiesa in qualità di ‘sententia definitive tenenda’, ossia in qualità di verità da rico-noscere e obbedire in modo « fermo e definitivo » (ibidem), ci sarebbe an-che – ecco il motivo del nostro interesse – « la legittimità dell’elezione del Sommo Pontefice » (Cap. 11, cpv VII).

Il che, come vedremo ora pian piano, sarebbe un po’ come si dice nel titolo, che il Cardinale Ratzinger scomunica di fatto il fututo Pa-pa Ratzinger che elabora una Rinuncia invalida e tutta la Chiesa che senza batter ciglio la approva e si comporta poi come se essa fosse valida, con tutte le gravi conseguenze che sappiamo. Ma vediamo bene la cosa punto per punto.

 

Infatti, la verità dell’asserzione non è affatto scontata, e anzi par-rebbe doppiamente smentita: in primo luogo sarebbe smentita sto-ricamente dai fatti del 1130 segnalati al § 4 del mio lavoro sulla Ri-nuncia al Papato di Benedetto XVI, Al cuore di Ratzinger. È lui il Pa-pa, non l’altro (Edizioni Aurea Domus, data di pubblicazione pre-vista: settembre 2021), dal quale sono tratte queste pagine, fatti nei quali per ben otto drammatici anni metà Chiesa obbedì prima all’anti-papa Anacleto II, e alla sua morte al suo successore, l’antipapa Vit-tore IV: quelle sconvolgenti vicende fatte di lotte, schieramenti arma-ti, ribellioni, peregrinazioni da una capitale all’altra di tutta la cristia-nità di allora e cattiverie di ogni genere, dimostrano chel’elezione di un Papa non è un atto di così scontata qualifica da potersi anno-verare serenamente tra le grandi e forti verità che vanno sotto il no-me di ‘sentenzia definitive tenenda’, almeno perché il primo che avrebbe potuto e anzi dovuto servirsi di tale eccelsa e solida prerogativa, se vera, e dunque se forte ed eterno bordone di fede come asserito dal Cardinale Ratzinger, era il misero Innocenzo II, il Papa, il quale in-vece, in tutti i suoi angosciosi e commoventi pellegrinaggi su e giù per le corti d’Italia e d’Europa per raccogliere intorno a sé i consensi necessari a riguadagnare il Trono tanto odiosamente usurpatogli, pur combattivo e convinto delle proprie ragioni com’era, non se ne servì punto, mai e in nessun caso.

 

Quella che il Cardinale Ratzinger e Papa Wojtyla portano a esem-pio di verità appartenente a « dottrine … infallibilmente insegnate dal magistero ordinario e universale della Chiesa », come si dice nella Nota illustrativa, Cap. 6, cpv III, vedrebbe la propria universalità interrotta da tutti quei Pastori – Cardinali e Vescovi in primo luogo – che nelle più diverse crisi della Chiesa hanno seguito tutti i vari antipapi, a partire da Anacleto II, e poi anche da tutti quegli altri Pastori – Car-dinali e Vescovi in primo luogo – che, pur seguendo i legittimi Papi regolarmente eletti, non hanno mai usato neanch’essi un argomento tanto evidentemente a loro favore, e non l’hanno mai usato sempli-cemente perché l’argomento non c’era: non esisteva punto.

A tale ipotetica verità non si appellò infatti né il turpe Anacleto, co-m’è ovvio, che pur avrebbe avuto tutto l’interesse a dimostrare che l’elezione cui obbedire era la sua, ma neppure il perseguitato Inno-cenzo, che avrebbe avuto ancor più interesse a dimostrare che la propria elezione comportava, per la sua perfetta legittimità, la « ferma e definitiva » obbedienza de fide che sappiamo pretesa da tutte le dot-trine direttamente connesse con la Rivelazione di Cristo.

Perché nessuno dei due contendenti vi si appellò? È qui che a mio modo di vedere cadrebbe l’universalità invocata dal Cardinale Rat-zinger: perché non è universale una dottrina che interrompe la pro-pria continuità di tenuta e di riconoscimento normativo proprio nel momento in cui più dovrebbe essere individuata, vissuta e utilizzata, ma non lo è affatto, semplicemente perché non può essere indivi-duato, vissuto e utilizzato un argomento che non esiste. E chi più di un Papa avrebbe dovuto mostrare, se fosse esistito, il bene della sua utilizzazione proprio per avvalorare la propria realtà di Papa?

Si vedrà ora quanto l’asserzione ratzingeriana sembrerebbe smen-tita, oltre che storicamente, anche teoreticamente.

La Nota infatti prosegue avvertendo che chiunque non conseguisse con la dovuta obbedienza de fide, cioè assoluta, a tali ‘verità connesse’, tra cui viene rimarcata, ripeto, quella che a noi sta a cuore, della « legitti-mità dell’elezione del Sommo Pontefice », ecco: per ciò stesso costui « non è più in comunione con la Chiesa cattolica » (Cap. 6, cpv III), ossia è iure ipso scomunicato dalla Chiesa cattolica (iure ipso: ‘per disposizione deri-vante immediatamente dalla legge’, dunque scomunica che avviene sen-za atto o provvedimento applicativo). E abbiamo detto scomunicato.

Come si è visto, tale conclusione parrebbe del tutto affrettata e discutibile, perché si appoggia su un argomento che non ha basi sto-riche, e quindi è piuttosto essa, si direbbe, a decadere iure ipso.

La dottrina del Cardinale Ratzinger – peraltro suffragata dalla fir-ma del Papa allora regnante, Giovanni Paolo II – potrebbe trovare la necessaria solidità solo se ratificata da una papale locutio ex cathe-dra, cosa a mio avviso peraltro impossibile proprio per la sua incon-sistenza storica.

 

Ma, ammesso e non concesso che sia vero che l’elezione di un Papa dev’esser tenuta e obbedita come una delle tante ‘sententia definitive te-nenda’, specularmente, con eguale massima e assoluta pretesa di alto esempio ancora di ‘sententia definitive tenenda’, andrebbe messo anche l’atto con cui si realizza un’eventuale Rinuncia al Papato, ossia un’even-tuale Rinuncia a quel Munus Petrinum, o Munus Clavium, raccolto dall’au-gusto Soggetto con l’avvenuta sua elezione al Trono di Pietro.

Ma è proprio questa pur del tutto logica attesa che è impossibile, ed è impossibile proprio per le stesse leggi della Chiesa, ossia per il Codex Iuris Canonici che governa la Chiesa in ogni suo atto.

Infatti il suo Canone 332, § 2, afferma esplicitamente, come se-gnalato al § 13 di quel mio lavoro: « Nel caso il Romano Pontefice ri-nunci al suo Ufficio, si richiede, per la sua validità, che la rinuncia sia fatta validamente e che venga debitamente manifestata; non si richiede invece che qualcuno l’accetti » (sottolineatura mia), e non si richiede che qual-cuno l’accetti perché per stabilire la validità di una Rinuncia papale e dunque darle la forza di ‘sententia definitive tenenda’, la Chiesa non attende alcun consenso legittimante, giacché a stabilirlo è necessario e sufficiente soltanto che:

primo, sia corretta la sua formulazione interna;

secondo, le sia data la debita pubblicazione.

Sempreché non sia inficiata da nessuna delle quattro cause per-verse enumerate dal Canone 188 visto al § 12 del mio saggio (« La rinuncia compiuta per timore grave, ingiustamente incusso, per dolo o errore sostanziale, o per simonia, è nulla per il diritto stesso»).

La presenza di anche una sola di tali cause perverse può concor-rere a realizzare la Rinuncia nella forma errata che poi la rigorosa griglia semantica posta dal Canone 332 § 2 invaliderà senza speranza.

Importante distinzione: il Canone 332, § 2, precisa che « per dare validità … non si richiede che qualcuno l’accetti », ma, appuratane la va-lidità, tutti debbono però accettarla, così come da tutti è accettata, specularmente, una papale Elezione, pena l’autoscomunica iure ipso.

 

Sicché può avvenire che se anche tutta la Chiesa, a cominciare dallo stesso Papa rinunciante, approva una Rinuncia la cui Declaratio non è va-lidamente formulata o è causata da un movente perverso, quella Rinun-cia è e resta invalida, è e resta nulla, cioè è e resta una realtà che non e-siste, che non c’è affatto, ovvero è e resta una “non-realtà”, come sono “non-realtà” i vestiti dell’Imperatore fintamente ricamati da due gaglioffi nell’esemplare fiaba di Andersen, i quali vestiti, in verità, come sappiamo, sono per l’appunto del tutto inesistenti.

Ma: primo), chi, secondo), in base a cosa, terzo), quando, e, quarto), con quali modi la Chiesa permette che possa riconoscersi tutto ciò?

Si noti che per l’Elezione tutta questa problematica è ampiamente svolta da una normativa elaborata da Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, dove ognuna di queste quattro domande ha precise e ben circostanziate risposte giurisprudenziali elaborate, come si ve-de, da ben tre Papi, risposte che permettono conoscere come è go-vernato il suo svolgimento in ogni suo aspetto, mentre per la Ri-nuncia la problematica non è minimamente affrontata, sicché essa si pone con questi quattro vibranti interrogativi che attendono da sempre una risposta, finora mai data, altro che‘sententia definitive tenenda’:

                                                                 

– Primo, chi, chi mai stabilisce che la Declaratio di Rinuncia Papale è valida e legittima secondo la normativa richiesta dal CIC? È forse lo stes-so augusto Autore che l’ha elaborata? Si è visto che non vi sono suf-ficienti garanzie di una sua analisi obiettiva, oltre al fatto che poi possono essere presenti elementi sostanzialmente perversi esterni in cui potrebbe essere facilmente coivolto lo stesso Rinunciante, che possono intorbidare il suo atto, come segnala il Canone 188.

E allora chi è mai? È un organismo terzo chiamato ufficialmente a vagliarla? In tutto l’ordinamento giurisprudenziale della Chiesa non c’è un comma che ne indichi la fattispecie, eppure la Nota illustrativa di cui sopra e il CIC dell’83 sono stati elaborati dagli stessi medesimi altissimi Pastori: Papa Giovanni Paolo II e il suo Prefetto Joseph Aloisius Cardinale Ratzinger. Dov’è dunque la disfasia?

 

– Secondo, entro quanto tempo e con quali modalità l’autorità o l’organismo preposto a tale altissima indicazione deve dichiarare la funzionalità dell’atto? Anche a queste esigenze non corrisponde alcu-na indicazione legislativa.

 

– Terzo, nel caso la Declaratio non risponda alle normative richie-ste, che procedura è prevista per segnalare il non raggiungimento delle stesse, e, se ciò è causato da fattori patogeni esterni alla stessa (come previsto possibile per l’appunto dal solito Canone 188), come, a chi e in quali termini illustrare le difficoltà ivi nate?

 

Quarto e ultimo, e specialmente: che grado di verità è esercitato da quella che a buon diritto dev’essere riconosciuta come una ‘verità con-nessa alla Rivelazione’ – e precisamente a Mt 16,18-9 – elaborata da un Prelato elevato al massimo del Munus docendi, capace dunque di profe-rire anche infallibili e indefettibili sententia definitive tenenda’?

È vero o non è vero che dunque detta Rinuncia dovrà presentarsi per necessità come una verità posta allo stesso grado di Magistero della ve-rità che, con la sua Elezione, ha innalzato l’augusto Pastore con regolare Conclave e alla quale si dovrà dare dunque lo stesso grado di obbedienza per riconoscerne adeguatamente, all’opposto, anche la decadenza?

È vero o non è vero che è solo in tal modo che non si permetterebbe alcuna situazione che porterebbe la Chiesa alla rovina, cosa che invece sta attualmente avvenendo proprio perché la Declaratio papale di Rinun-cia oggi è lasciata in una situazione di completa anarchia dallo stesso Le-gislatore che più di tutti dovrebbe avere a cuore la sua perfetta corri-spondenza con l’atto elettivo che, come in un delicato palindromo, ne permette l’alta realizzazione?

                                                                                                            

È FORSE POSSIBILE UN’AUTOSCOMUNICA UNIVERSALE?

SÌ, È POSSIBILE: È PROPRIO CIÒ CHE STA SUCCEDENDO OGGI.

                                               

Non solo: come è evidente, ora come ora la Rinuncia papale è una Rinuncia che porta tutta la Chiesa, nella sua universalità, a comincia-re dallo stesso Papa che la formula, ad approvare una realtà che, pur non esistendo, pur non essendo, metterebbe tutta la Chiesa nell’orrenda, assurda situazione di compiere poi atti la cui natura pretenderebbe un’obbedienza de fide e non osservando la quale Pastori e fedeli ver-rebbero a trovarsi, tutti quanti sono nella loro universalità di Chiesa militante, iureipso « non più in comunione con la Chiesa cattolica », ossia autoscomunicati essi stessi medesimi dalla Chiesa cattolica che an-cora essi pur sono, secondo tutti i più legali e legittimi effetti.

Ma come può mai avvenire che tutta la Chiesa, Papa per primo, si trovi a essere scomunicata da se stessa medesima solo per non aver saputo riconoscere l’invalidità di una formula di Rinuncia scritta e manifestata da un suo Papa, e sottolineo l’assurdità persino metafisica della cosa?

In altre parole, la legittimità e la conseguente necessaria obbedi-enza de fide cui si riferisce la Nota del 1989 del Cardinale Ratzinger presuppongono la medesima legittimità legale di ciascuno degli atti che hanno preceduto e condotto all’elezione del Sommo Pontefice successore al Rinunciante, legittimità legale che nel nostro caso è costi-tuita in primo luogo proprio dalla Rinuncia stessa, che è il primo atto di Magistero su cui verificare la legittimità, e che nel caso specifico, risul-tando essa intrinsecamente invalida, e, da qui, nulla, rende invalido e nul-lo ogni atto di Magistero successivo che non la consegua come dovuto, ossia riconoscendo per l’appunto la sua invalidità e dunque nullità.

Tanto più che è lo stesso § 2 del Canone 332 che, come visto, ri-corda esplicitamente che a rendere valida o invalida una Rinuncia è intrinsecamente la sua formulazione ed estrinsecamente anche solo una delle quattro cause perverse che possono averla prodotta, elen-cate dal Canone 188, e invece non è assolutamente una sua approva-zione da parte di chicchessia, fosse pure essa anche di tutta la Chiesa.

Al contrario, si rimarca qui ancora una volta che a essere fuori dalla Chiesa è chiunque non abbia considerato la realtà dei fatti e dunque l’in-validità e la nullità della Rinuncia del 2013: il Collegio Cardinalizio nella sua totalità e praticamente tutti i Vescovi della Chiesa, a parte oggi i soli Monss. René Henry Gracida e Jan Pawel Lenga, due Vescovi che di recente hanno riconosciuto la nullità della Rinuncia come primo e imprescindibile atto d’illegalità da cui è poi nato l’illegale papato spu-rio dell’antipapa “Francesco”, alias Jorge Mario Cardinale Bergoglio.

Per otto lunghi anni tutta la Chiesa militante che ha accolto acritica-mente tutti gli atti compiuti da Benedetto XVI dopo l’11 febbraio 2013 per compiere quella “Rinuncia a metà del Munus Petrino” che tanto gli stava a cuore, si è in qualche modo autoscomunicata, a partire dai suoi Cardinali così acriticamente e ciecamente elettori di un Papa che non andava punto eletto perché, come tutti loro avevano modo di sapere benissimo, e nessuno mi toglie dalla testa che di fatto non sapessero, ossia che di fatto neanche uno di essi non fosse giunto alle conclu-sioni che erano lì davanti agli occhi di tutti e cui sono giunti tanti in tutto il mondo, non c’era alcun Papa da eleggere, e la cosa, per quanto scandalosa, inverosimile, orrenda, non deve turbare più di tanto, per-ché non è altro che l’estremizzazione radicale del secondo assunto di Romano Amerio, non a caso proposto nelle prime pagine del mio libro: « La Chiesa non va perduta – spiega il grande filosofo cattolico – nel caso non pareggiasse la verità, ma nel caso perdesse la verità » (sottolineature dell’Autore), perché persino gli Apostoli, quando il Signore fu incatenato e portato all’orrendo processo-farsa, vergogno-samente si dileguarono in un baleno tutti quanti, un vero obbrobrio.

Ora come allora è una fuga dalla realtà: un’orrenda fuga dalla real-tà, con tanto di traditore, naturalmente, e alla grande anche! Perché, voi come li chiamate un antipapa e tutta la sua cortigianeria? E tutto il labirintico e anzi ultra-labirintico escamotage ratzingeriano per re-stare Papa de iure senza esserlo de facto, o forse viceversa, tanto è uguale, cos’è mai, se non un tradimento del Logos e delle Sue infles-sibili leggi, solo però obbidendo le quali Gli si dimostra di amarLo?

Ora come allora, questa specie di strisciante autoscomunica de facto della Chiesa militante, provvidenzialmente contrastata qua e là da qualche Pastore spiritualmente più accorto, sta producendo da otto anni i più sconvolgenti effetti che sono sotto gli occhi di tutti, a partire dalla scomparsa della stessa Chiesa dalla vita del mondo, an-nullata e volatilizzata nel nulla come mai prima d’ora: la Chiesa non ha mai vissuto una crisi grave e autoannientante come l’odierna.

D’altronde, senza Papa, come di fatto è, anzi, persino con a capo un antipapa, visto che il vero Papa nega ancora di esserlo, malgrado sia evidente il contrario, come potrebbe non scomparire anch’essa?

 

Eppure questa crisi così devastante un giorno sarà ricordata solo come un misero fatto contingente cui la Chiesa militante, per mise-ricordiosa grazia di Dio, presto rimedierà, e si è visto che grazie a quei due Vescovi in qualche modo, come con una debole fiammella, anzi due, vi sta già cominciando a rimediare, ma ci vuol ben altro: ci vuole una scossa, ci vuole qualcosa di grosso, ci vuole del sangue, co-me duemila anni fa: sì, proprio come duemila anni fa, col loro sangue, amaramente piangendo sul proprio ignominioso peccato, vi rimedia-rono poi i due pentitissimi e oggi santissimi Apostoli Pietro e Gio-vanni, e poi anche tutti gli altri, tranne l’Iscariota, come si sa.

Sicché ora possiamo sperare che il movimento di correzione del-l’obbedienza da dare all’atto di elezione di un Papa si muova a capo-volgere il proprio mal consigliato giudizio e, pentita, anzi pentitissi-ma, a cominciare dai suoi Cardinali, ma poi anche da tutti i suoi Ve-scovi e Pastori di ogni ordine e grado, essa Chiesa riconosca presto e con tutto il cuore la realtà vera e reale che le sta ben di fronte: la Ri-nuncia non c’è mai stata, il Papa da obbedire è ancora, sempre e solo Be-nedetto XVI-Joseph Ratzinger, il quale, a sua volta pentito delle sciocche, fuorvianti e devastanti dottrine che lo avevano portato a falsificare le carte, finalmente lo riconosce, se ne pente, si corregge, cestina per sem-pre la famigerata Declaratio che l’aveva perduto e che aveva trascinato con sé, in un’universale scomunica, tutta la Chiesa, e dunque non solo la Chiesa è salva, ma è salvo anche chi con tanta insana e troppo ostinata protervia l’aveva trascinata sull’orlo della propria miserabile ma anche, provvidenzialmente, davvero impossibile morte.  Deo gratias!

Sì: ancora una volta, siano rese grazie a Dio, e di cuore anche! Ma sia chiaro: è la prima volta che si ringrazia Dio prima che Lui, per Sua fin troppo misericordiosa grazia, compia il gran miracolo, e qua-le miracolo!

 

*  *  *

 

* L’originale delle pagine che formano il presente articolo è costi-tuito da un’Annotazione di cinque pagine che concludono il capitolo Antefatto del libro di cui si danno gli estremi qui di seguito:

 

Al cuore di Ratzinger. È lui il Papa, non l’altro, edizioni Aurea Domus, Milano 2021, pp. LXV + 384 (= pp. 449), € 59,99 (Offerta di lancio = € 44,99; al momento richiedibile a:

https://enricomariaradaelli.it/emr/aureadomus/aureadomus.html.

 

[1] www.marcotosatti.com/2021/05/10/ratzinger-chi-nega-validita-allelezione-del-papa-e-fuori-della-chiesa-cattolica.

https://enricomariaradaelli.it/emr/aureadomus/aureadomus.html.

 

*  *  *

 

[1] www.marcotosatti.com/2021/05/10/ratzingerchinegavaliditaallelezionedelpapaefuoridellachiesacattolica.

§§§

 




Ecco il collegamento per il libro in italiano.

And here is the link to the book in English.


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65 commenti

  • G.L.Gremo ha detto:

    Ho letto il particolareggiato saggio del Prof. Radaelli dal provocante titolo “Cardinale Ratzinger scomunica Papa Ratzinger” e i susseguenti circa 60 commenti negativi, (peraltro nella massima parte generati da soli 4 o 5 lettori in conversazione fra loro medesimi).

    Senza volere qui ora partecipare alla discussione ritengo però necessario osservare come tutti tali contributi praticamente omettono di entrare specificamente nel merito degli argomenti portati a sostegno delle sue tesi dall’Autore e, poi, di controbatterli.

    Mi riferisco, ad esempio, non solo alla proposta contraddizione tra quanto scritto da Ratzinger cardinale e quanto fatto da Ratzinger papa, ma soprattutto mi riferisco ai citati precedenti storici di elezioni discusse e di ricoprenti il ruolo di papa, accettati per una decina di anni per poi essere considerati (da defunti !) antipapi .

    Tali contributi in pratica solo ribadiscono le diverse posizioni personali, più o meno pertinenti, del lettore (basate sui suoi propri personali presupposti e ragionamenti), ma ben poco o nulla entrano nel merito di quanto e di come il Prof. Radaelli espone e prova le sue di posizioni, in particolare non mettono a confronto le loro di posizioni con i citati precedenti storici possibilmente loro contrarii.

    Una tale sequela di non provati e poco pertinenti, ma martellanti ripetitivi commenti negativi ha ben poco valore intrinseco ma molto danneggia la possibilità di un giudizio equanime, positivo o negativo che sia, sul saggio e sul suo Autore.

    Non è così che si affrontano le questioni, che ci stanno a cuore, della Chiesa .
    Me ne dispiaccio.

  • daouda ha detto:

    Questa provocazione dell’autoscomunica è talmente seria come bislacca ed estremamente maltrovata giacché mina proprio quel che Radelli vuol difendere dell’istituzione ecclesiastica…

    Di per sè, ad esempio , i papi fornicatori si sarebbero autoscomunicati ispo facto come venendo a noi Francesco avendo partecipato da vescovo in Argentina ad uffici ebraici risulterebbe altrettanto essendo inelegibile a qualsivoglia grado gerarchico. Dalla riforma del calendario che infrange i canoni sulla questione della concomitanza della celebrazione della santa Pasqua con i giudei , si sarebbe ulteriormente in stato di scomunica totale.

    Come al solito posto un principio interessante, nella fedeltà ai canoni ed ai decreti della Chiesa , l’applicabilità e la congrua coerenza interna vengono utilizzate settorialmente e parzialmente ad usum delphini a quanto pare.

    In realtà lo scritto di Radaelli dovrebbe appunto far fare quella riflessione che tra le righe si può comprende : non fidarsi di Ratzinger.

    La tristezza viene invece dal risentire i tipici rimbrotti di chi affema che senza Papa non c’è la Chiesa…eh beh credo che i martiri giapponesi e le migliaglia di cristiani lì perpetuatisi da sè senza sacerdoti ( oibò è possibile? ) si ergeranno un giorno a giudicare facezie così illogiche.

  • Carlo ha detto:

    Se la scomunica valesse sempre, non si potrebbe capire la presenza nel cjc degli articoli sulle condizioni di validità delle rinuncie papali.

  • Il Matto ha detto:

    PER LA GENTILE CRISTINA

    I Matti, cara Cristina, non possono essere superbi poiché, fatte le rarissime eccezioni, non hanno nessuno con cui confrontarsi per mostrare la loro superiorità. I Matti sono circondati dal deserto: a chi dovrebbero dimostrare la loro superiorità?

    I Matti i non hanno e non vogliono avere le stampelle dello “stabilito”, senza per questo rinnegarlo (ma se Lei non è matta, come può comprendere?).

    Al confronto con un Matto, Lucifero e Blake ci fanno una figura da scolaretti.

    Un Matto vaga in un deserto senza un orizzonte e che spera non gli appaia mai davanti, perché quell’orizzonte sarebbe per lui un limite mortale.

    L’assenza di ogni “luogo” da raggiungere ed il trascendimento di ogni speranza sono la libertà del Matto. Mentre sono una prigione per i sani di mente.

    Questo, per Lei, Cristina, vuol dire fare “il saputello”?

    Se le fa piacere, continui a crederlo. Peccato, però, che il Matto non vuole sapere niente, perché ogni cosa che sa gli appesantisce le ali dell’anima.

    Il Matto non vuole “sapere”, vuole ESSERE, e all’Essere non serve di “sapere”, non serve di sperare, non serve il sillogismo, non serve il … diritto canonico.

    Un distinto e matto saluto.

  • Carlo Regazzoni ha detto:

    Infatti nel 1968 il Cardinale Prefetto, concordemente a Papa Giovanni Paolo II, questa affermazione non è esatta in quanto nel 1968 Ratzinger non era Cardinale Prefetto ne Giovanni Paolo II l’occupante della Sede di San Pietro

  • Il Matto ha detto:

    “Astieniti dalle risse e sarai lontano dal peccato,
    perché un uomo passionale attizza una rissa.
    Un uomo peccatore semina discordia tra gli amici
    e tra persone pacifiche diffonde calunnie.
    (Siracide 28, 8-9)

    In quanti saranno (saremo) a sentirci toccati profondamente da questi due versetti?

    Io dico nessuno.

    E voi che dite?

    • Micky ha detto:

      Seneca dice: “Evitare in particolar modo la folla. Non ti potrai affidare ad essa senza danno. La compagnia di molti è nociva: ognuno ci insinua o ci attacca qualche vizio; più grande è la moltitudine con cui ci mescoliamo, tanto più pericolo vi è. Non riporto mai a casa i costumi che ho portato fuori: ritorno più crudele e disumano, perché sono stato tra gli uomini”. Tradotto in chiave contemporanea: meglio stare lontani dalle discussioni nei blog😃

  • Vittoriano ha detto:

    La Strategia di Ratzinger ispirata dal 3° Segreto
    https://sebirblu.blogspot.com/2021/05/la-strategia-di-ratzinger-ispirata-dal.html
    lunedì 17 maggio 2021

    “Nessun papa si è dimesso per 1000 anni…”. Benedetto XVI spiega che non ha mai abdicato
    https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/27114419/benedetto-viii-mai-abdicato-nessun-papa-dimesso.html
    04 maggio 2021

    Aria di scisma, ma chi esce? Perché Benedetto XVI avrebbe preparato dimissioni invalide
    https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/27139387/scisma-fra-tradizionalisti-e-modernisti-ipotesi-sul-perche-ratzinger-ha-preparato-dimissioni-invalide-ricostruzione-mai-smen.html
    07 maggio 2021

    Benedetto XVI, la rinuncia è invalida: il parere del giurista Patruno
    https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/27378245/benedetto-xvi-rinuncia-invalida-parere-giurista-patruno.html
    27 maggio 2021

    La Simbologia Esoterica dei Segni al Conclave
    https://sebirblu.blogspot.com/2013/03/la-simbologia-esoterica-dei-segni-al.html
    martedì 12 marzo 2019

    • Alessandro ds ha detto:

      Hai dimenticato gli UFO e le SCIE CHIMICHE.
      Ma ragiona, ma se Benedetto aveva veramente preparato dimissione Invalide, non avrebbe già impugnato la rinuncia dopo 10 anni?
      Lo che Benedetto ha i mesi o settimane contate? Lo sai che ha quasi anni?
      Capisci che se avesse fatto quel piano lo avrebbe già avviato?

      • GINO ha detto:

        Riguardo gli ufo le consiglio gli articoli pubblicati in questo stesso blog,, riguardo le scie chimiche si informi.
        Passando alle cose serie, lei non conosce il foro interno di Benedetto XVI e cirostanze che a noi sono ignote, i documenti giuridici bisogna interpretarli nella loro oggettività.

    • Gabriela Danieli ha detto:

      Il Sommo Pontefice PIO XII in “Mystici Corporis Christi” ha ribadito questa VERITÀ:

      “GESÙ CRISTO STESSO DIRIGE DIRETTAMENTE e VISIVILMENTE LA CHIESA, ATTRAVERSO “COLUI” che RAPPRESENTA la Sua PERSONA: PIETRO❗
      🙈 Ora, vedendo come vi siete organizzati in tanti, a muover guerra a coloro che mettono in luce la VERITÀ dell’unico papa detentore del MUNUS PETRINO BENEDETTO,
      per amore di Cristo e del suo Corpo Mistico dilaniato dai lupi, credo sia mio il dovere di ammonirvi severamente:
      ” Guai a voi, seguaci del pastore iniquo, perché scandalizzate i fedeli quando affermate che GESÙ CRISTO DIRIGE DIRETTAMENTE e VISIVILMENTE LA CHIESA, ATTRAVERSO “BERGOGLIO”❗
      O non sapete voi, servi della massoneria ecclesiastica, che affermare che l’IDOLATRA Bergoglio rappresenta la persona di GESÙ CRISTO È PECCATO GRAVISSIMO contro il secondo comandamento di Dio❓🙈
      È proprio vero che questo è il tempo in cui le PECORE al seguito del Vicario di Cristo si stanno separando dai CAPRI seguaci dell’anticristo❗️
      Maranatha!
      Vieni Signore Gesù a liberare la Tua Sposa Divina dalle mani dei nemici!
      E a difendere la causa del Giusto Tuo servo Benedetto da uomini iniqui e ingannatori che hanno usurpato il suo trono per sostituire la Cattedra della Verità con la loro abominazione.

  • Claudio ha detto:

    Questo tipo di cervellotiche elucubrazioni campate sul nulla non fanno bene a nessuno, tantomeno alla Chiesa. Ratzinger ha, in modo assolutamente grave ed ingiustificabile, rinunciato al munus petrino e Bergoglio è stato legittimamente eletto ed è il Papa regnante. Se non partiamo da questo assunto siamo assolutamente fuori dalla Chiesa. Non solo: ragionamenti sconclusionati, come quelli fatti dall’autore dell’articolo, non sono per nulla funzionali alle posizioni che, soltanto per farci capire, potremmo definire tradizionaliste (in realtà la Chiesa dovrebbe essere tradizionalista per definizione). Il mio personale auspicio è quello di non vedere più pubblicata roba simile, così come quello di non vedere più pubblicate le posizioni di chi, in modo del tutto miope e francamente ingiustificato, di fronte alla realtà nega in ogni modo la pandemia presente e l’efficacia dei vaccini. Questo sarebbe il momento per una grande battaglia culturale che riportasse al centro certi valori, mostrando che concetti come il relativismo, la deificazione dell’uomo, mostrano ormai la corda. Si tratta però di una grande battaglia, appunto, culturale: bisogna saperla combattere ed avere gli strumenti per farla. Il continuare a sostenere che il Card.Ratzinger sia ancora il Papa legittimo, a parte l’ovvia insensatezza, ai fini della battaglia culturale di cui sopra è assolutamente irrilevante.

    • wisteria ha detto:

      Concordo senz’altro con Claudio, molto chiaro e logico, aggiungendo che, purtroppo, qualunque sia stato il vero intento di Benedetto, è Bergoglio che oggi comanda. Abbiamo una battaglia culturale da combattere, la prima fase della quale sarà probabilmente la difesa della liturgia latina. Non ci abbandoniamo a fantasie apocalittiche ( ad es,sulla pandemia e sui vaccini) che ci verrebbero ritorte contro dai modernisti.

    • Don Pietro Paolo ha detto:

      Convengo pienamente con lei, Claudio.
      Il mondo sta bruciando di fuoco infernale, la Chiesa è attaccata da tutte le parti e ognuno ne strappa via un pezzo, Gesù Nostro Signore viene sbeffeggiato, negato, gli si rifiuta la sua Signoria e i cattolici litigano su cose veramente campate in aria. E il demonio gongola. L’apostolo scrive: ” ti raccomandai di rimanere a Èfeso perché tu ordinassi a taluni di non insegnare dottrine diverse e di non aderire a favole e a genealogie interminabili, le quali sono più adatte a vane discussioni che non al disegno di Dio, che si attua nella fede”. Dovremmo impegnarci di più nella preghiera perché il Signore purifichi la sua Chiesa. Noi non ne siamo capaci, checché qualcuno ne possa pensare. È il momento di unirci e non di disperdere le forze. Per prima cosa, convertiamoci tutti al Vangelo e poi testimoniamo la nostra gioia di essere cristiani cattolici ad un mondo che ha perso la fede. Leggendo tutte queste favole sul papa, ho l’impressione che quei soldati che uccidono il Santo Padre, nella profezia di Fatima, siano proprio coloro che credono che scrivendo queste cose giovino alla Chiesa ed in realtà distruggono il papato e allontanano i semplici dalla vera Tradizione della Chiesa.

      • Paoletta ha detto:

        Andiamo, don Pietro Paolo, e’ difficile per i cattolici testimoniare la Fede avendo un Capo (o presunto tale) che ha concesso che in Vaticano venissero celebrati riti idolatrici come quello di Pachamama. E’ difficile testimoniare la Fede vedendo uno che si affanna a ricevere Greta Thunberg facendo credere che sia una nuova eroina, mentre e’ solo un burattino mosso da certe lobby tutt’altro che benevole nei confronti della Chiesa, ma forse benevole nei suoi confronti. Idem dicasi per Chelsea Clinton. Si rende conto che questi personaggi sono tutt’altro che cattolici e affiliati alla medesima scuola di pensiero? Quest’uomo sembra sempre alla ricerca di una facile poplarita’, e i suoi atti non portano buoni frutti, vista la decrescita totale di fedeli e offerte. Se non fosse quello che e’, tutta questa polemica su chi e’ il Papa non avrebbe ragion d’essere.

      • MARIO ha detto:

        Per don Pietro Paolo su Fatima:
        acqua…acquetta…acquina…fuochino…fuocherello…FUOCO!
        Sperando che la sorpresa non sia troppo dolorosa per tutti…

      • massimo trevia ha detto:

        D.P.Paolo:potrebbe “stare sul pezzo”e dirmi che ne pensa della “mafia di S.Gallo”o e’ chiedere troppo?E allora, con tutto il rispetto,se continuate a non parlarne avete perso ogni autorità’!!!!!!Se non si considera la realtà’ di questo se ne costruisce una falsa e non serve lo studio della teologia!Allora,mi risponde?O ignora anche ciò’ che scrisse S.G.Paolo secondo,sugli intrallazzi che se accaduti invaliderebbero un conclave?Aspetto una sua risposta……

        • Don Pietro Paolo ha detto:

          Ammettendo che ci fosse stata una cosidetta “mafia di S. Gallo”, il papa è stato eletto dal collegio cardinalizio che non è certo formato solo da quei 4 prelati “mafiosi”. Nessuno dei cardinali elettori – gli unici chre potrebbero – ha mai parlato di invalidità del Conclave, perché io dovrei credere a quanti non sanno più che cosa escogitare per dimostrare che Francesco non è il papa? Nel Collegio apostolico c’era anche Giuda, a detta di Gesù un “diavolo”, e questo non inficiava per niente l’opera missionaria che lui compiva con gli altri. Sono sicuro che La Chiesa è guidata dallo Spirito Santo e la storia ci ricorda che di papi non santi e, a volte, grandi peccatori, ce ne sono stati tanti, eppure i cattolici sono rimasti a suo posto, molti dei quali sono stati grandi Santi. Ognuno faccia il suo dovere,. Tutti saremo giudicati da Dio, il papa, i vescovi , i sacerdoti e i laici…guai a chi distrugge la sua Casa

          • Maria Cristina ha detto:

            Don Pietro Paolo , se dopo la dubbia rinuncia di Benedetto fosse diventato papa un degno successore ,non ci sarebbero stati tanti sforzi per trovare una spiegazione a questo inaudito spettacolo che e’sotto gli occhi sgomenti dei veri fedeli : il papa cattolico che si allea con tutte le forze contrarie alla religione cattolica( i massoni hanno risultato pubblicamente quando e’stato eletto,,!) che si fa complice delle forze di questo mondo, che porta sugli altari di San Pietro un idolo pagano la Pachamama, bacia e abbraccia i musulmani, mentre perseguita e distrugge ordini monastici come i Francescani dell’Immacolata i e la Messa tradizionale, che mina alla base la morale cattolica e il matrimonio . Questo pietoso spettacolo puo’essere spiegato in due modi:
            O il Signore ci ha inflitto per punirci dei nostri peccati un pessimo papa , il peggiore di tutta la storia dei papi
            Oppure Bergoglio non e’papa.

    • Paoletta ha detto:

      Ma perché considerare valido un conclave con il card. Kaspers, che non aveva i pieni requisiti per essere tra i votanti, e con il fatto che Bergoglio è stato eletto alla quinta votazione contro il regolamento che ne prevede quattro al massimo? Perché tutti dicono che va bene?

      • Alessandro ds ha detto:

        Secondo me è questo il punto dove bisogna battere, perché è facilmente dimostrabile è visibile che Kasper non è un vero Cardinale. Perché è un eretico manifesto è pubblico e perché non è in comunione con la Chiesa Cattolica, chi non è in comunione con la chiesa cattolica manca dei requisiti necessari che la natura stessa dell’ufficio richiede.
        Il diritto canonico dice che si può definire in comunione con la chiesa solo chi Professa il Credo, segue i nostri sacramenti e in altra clausola. Kasper sono anni e anni che insegna pubblicamente scrivendo lo anche sui libri che “non si deve credere nella chiesa cattolica allo stesso modo in cui si crede a Dio” (Praticamente la stessa cosa che dicono i Protestanti)
        E che i “Dogmi sono sciocchi e frettolosi” E che ” I Dogmi non sono infallibili possono essere sbagliati”
        Praticamente lui professa pubblicamente la fede Protestante, avendo di fatto aderito a un altra religione.
        La sua posizione è diversa da chi aveva già un ufficio ed è stato scomunicato mentre aveva già la potestà dell’ufficio, perché anche se sospeso la potestà c’è, mentre Chi riceve l’ufficio dopo non è valido. Può mettere atti ed essi sono validi, ma non ha la potestà dell’ufficio. Il voto in Conclave non si può delegare.
        Tuttavia Bergoglio nel frattempo anche se non è un Papa legittimo, rimane un “delegato legale”, un supplente, camerlengo, un reggente, comunque lo si voglia chiamare è lui la gerarchia più alta, perché anche se non legittimo con la legge ” Supplet Ecclesia”
        Questa legge supplet Ecclesia è stata fatta per tutelare i fedeli.

        • Donna ha detto:

          Mi sembra che a mettere in dubbio la validità del conclave e con un eccellente libro dal titolo “Non è Francesco ” (che consiglio di leggere per chi non lo avesse fatto ) fu Socci.
          Risultati?Nessuno, perché purtroppo, come si vede anche in politica,quando una cosa scotta si usa il metodo del silezio/indifferenza/insabbiamento per far cadere la faccenda in un oblio, sperando (e purtroppo molte volte è cosi) che la gente, vuoi per ignoranza o pigrizia o non interessata ,se ne dimentichi.
          Non rispondere/omettere/confondere…si potrebbe parlare di “metodo bergogliano”che guarda caso sa molto di zolfo.

          • Alessandro ds ha detto:

            Socci sarà un bravo giornalista, ma di legge e di Diritto Canonico non capisce niente. l libro di socci e la tesi di socci non sono giuridicamente valide.
            Le spiego…. Esiste una legge particolare del Conclave che sistema la storia del presunto fogliettino bruciato che si discute se rendeva la votazione nulla non esistita o nulla che si ripete. Il che poi fa partire la tesi della 4 o 5 votazioni.
            Praticamente, chi ha l’autorità di stabilire l’interpretazione e l’applicazione di una legge è solo il Papa e la Commissione dei testi legislativi (Mons. Iannone) , se c’è un dubbio su una legge vale quello che decidono loro, e la loro decisione rimarrà anche per le sentenze future che riguardano quella legge ( si chiama interpretazione autentica del legislatore) e ha forza di legge.
            In sede vacante questo potere viene concesso al colleggio cardinalizio riunito in Conclave, quindi è successo che nel dubbio su l’applicazione della legge “il collegio nel Conclave ha dato la sua ” Interpretazione autentica della legge” E che da forza di legge stessa alla loro decisione.
            E ora l’interpretazione autentica della legge che hanno dato, rimarrà anche per le sentenze future che riguardano quella legge.
            Quindi quella che Socci dice essere la 5 votazione, in realtà è la 4, e la sua tesi cade. Perché il collegio cardinalizio ne ha dato la sua “interpretazione autentica” E poteva farlo perché era sede vacante.

    • Michele ha detto:

      Parlare di efficacia dei vaccini per screditare chi argomenta diversamente è fuori tema e scorretto.
      Nello specifico si è verificato un focolaio di covid19 presso l’ospedale di Taormina dove tutti i medici, gli infermieri e i paramedici erano stati vaccinati con due dosi. Naturalmente la notizia è stata censurata, provi a immaginare se si fosse verificato il contrario: focolaio di covid19 in ospedale con personale non vaccinato. Irresponsabili! Egoisti! Terrapiattisti! Irrazionali antiscientisti!…

      Se vuole argomentare pro o contro la validità delle dimissioni di Benedetto XVI esponga i suoi argomenti senza rafforzare la sua tesi con affermazioni apodittiche e fuori tema che hanno la sola caratteristica di seguire il pensiero unico che tanti danni ha provocato privandoci dei nostri diritti naturali e costituzionali nell’affrontare una patologia dagli sviluppi gravi, ma curabile a casa se affrontata per tempo .

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Gradirei un chiarimento in riferimento alla risposta di Alessandro DS (09.40) ad un commento. Là dove sostiene che “tutte le leggi le fanno i papi ex cathedra” e pertanto “sono da eseguire” . Sarebbe da intendersi che il legiferare abbia il sigillo dell’infallibilità? Qualora così fosse (a me risulta altro sul punto) mi chiedo come abbia potuto Bergoglio apportare modifiche al Libro VI del Codice di Diritto Canonico, come da Costituzione Apostolica “Pascite gregem Dei” pubblicata oggi ? Ringrazio fin d’ ora chi avrà la bontà di fornire un’eventuale precisazione.

    • Alessandro ds ha detto:

      Intendevo dire in modo poco chiaro , senza addentrarmi nei particolari, che il70-80% diritto canonico in realtà è frutto dei Concili o decreti coperti da infallibilita’ papale.
      Non è che si sono messi li in ufficio e l’hanno inventato canone per canone sul momento., ma sono le sentenze dei Concili.
      E il diritto canonico dice che dobbiamo seguire il magistero della chiesa anche se non è stato decretato in via definitiva.
      Libro V dipende cosa hanno cambiato, sicuramente non qualcosa di ex cathedra.

  • Bea ha detto:

    Ma perché Radaelli non cita anche don Minutella, il primo, per quanto ne so, ad aver denunciato tutto ciò? Forse non lo conosce?

    • Donna ha detto:

      Non condivido la tesi “unacum”di don Minutella, ma ho stima perché ritengo le sue scomuniche ingiuste e ritengo abbia molta più fede di tanti sacerdoti ormai arresisi al modernismo.
      Ho notato anche io che anche quando si affrontano argomenti di cui lo stesso fin Minutella è anni che ne parla, non viene quasi mai citato…. chissà!

  • -AG-TA- ha detto:

    Concordo con il prof. Radaelli sulle seguenti cose:

    -Bergoglio è un antipapa
    -La rinuncia di Benedetto XVI è invalida, quindi Benedetto XVI resta il papa,
    ma con la precisazione che resta papa se e solo se:
    -ha fatto volontariamente la rinuncia falsa perché in una situazione di minaccia e impedimento al governo, e lo ha fatto come strategia contro i nemici (Piano B descritto da Cionci), non riconosce realmente Bergoglio come superiore ed attualmente non è pienamente libero di agire e esprimersi, perché controllato e consurato.
    -non è mai stato veramente eretico ma è solo un papa in parte ambiguo e che ha fatto degli errori.

    Negli altri casi Benedetto XVI non è papa e siamo in sede vacante perché:
    -non può esistere un papa non consapevole di essere tale.
    -non può esistere un papa che riconosce come papa o come superiore un altro individuo.
    -non può esistere un papa che pensa che ci siano due papi o un papato diviso in due (cioè Benedetto XVI che riconosce 2 papi, se stesso e Bergoglio).
    -non possono esistere due veri papi o un papato diviso in due (sedepluralismo), cosa che invece sembra sostenere Socci (non si capisce bene la sua posizione).
    -non può esistere un papa non cattolico

    Se Benedetto XVI ha fatto la rinuncia errata per puro errore involontario (cosa da dimostrare) o per sdoppiare il papato (anche questo da dimostrare, visto che si basa su dichiarazioni di Ganswein) o comunque è realmente sottomesso a Bergoglio (antipapa) allora non può essere papa.

  • Il Matto ha detto:

    “Chi non osa guardare in volto il sole, non sarà mai una stella”.

    Strepitoso! E’ di William Blake, ovviamente altro matto.

    Quella dei matti è la Via Diretta: lasciar perdere tutto e volare incontro al Sole. Per diventare una Stella.

    Le leggi sono trastulli per bisticciare, e che fanno dimenticare il Sole.

    Il Sole: “Dai, esci dalla gabbia e dirigiti in volo verso di Me!”.

    L’Ingabbiato: “Un momento, devo vedere cosa dice il diritto canonico”.

    • Maria Cristina ha detto:

      Una cosa che mi da’fastidio dei Matti e’la loro superbia, la loro irrisione e disprezzo delle idee altrui : non e’che discendono dal SuperSuperbo dell’Inizio, da Lucifero? Caro Matto puo’non essere d’accordo con la tesi del prof. Radaelli senza per questo assumere il tono saputello da – so ben io- Quella dei Matti sara’anche la via diretta, ma magari per toccare il fondo e il suo occupante Lucifero. Ci ha mai pensato lei? William Blake ci aveva pensato ( il matrimonio del Cielo e dell’Inferno)

  • silvano ha detto:

    Senza offesa, il dottor Radaelli è un teologo autodidatta e dilettante e questo lo si vede dai numerosissimi errori contenuti in questo articolo, così come in tutti i suoi testi che mi è capitato di leggere.
    Senza entrare nel merito di così tante sciocchezze, vorrei solo evidenziare un controsenso spaventoso insito nelle sue tesi:
    Radaelli ha passato metà della sua vita da pubblicista cercando di dimostrare che Ratzinger è un eretico, già da prima di ascendere la papato. Ha pubblicato anche un libro con questo scopo e ha alimentato un proprio sito internet continuando a sostenere questa tesi (anche qui è inutile fare l’elenco dei suoi errori).
    Se Ratzinger era eretico prima ancora della propria elezione, quell’elezione sarebbe invalida perché un eretico non può diventare validamente papa.
    Non si capisce come Radaelli superi il problema, che qualsiasi teologo avrebbe ben presente. Completamente insensato, come la sua pretesa di convincere benedetto a “salvarsi” quando forse Radaelli dovrebbe preoccuparsi di salvare sé stesso e di non ingannare i semplici.

    • MARIO ha detto:

      In effetti. Istintivamente, personaggio inquietante…
      Il quale per di più, a conclusione della sua disamina(?), invita a “rendere grazie a Dio, e di cuore anche!” perché, grazie alle sue scoperte, la Chiesa potrà ancora salvarsi.

      • Don Pietro Paolo ha detto:

        Il maligno, che continua a seminare zizzania e a fomentare divisioni, sa vestirsi di angelo di luce.

        • Maria Cristina ha detto:

          Il prof. Radaelli persona di immensa cultura e ci vorrebbe un po’piu’di rispetto da parte di coloro che di mestiere fanno i turiferai di uno vestito di bianco che di zizzania ne sta seminando da tredici anni e anche tanta, e senza neppure aver finito il corso di teologia.da che parte sta il Maligno, Din Pietro Paolo ?

  • Marco ha detto:

    Io so solo che recitare “in comunione con papa Francesco” quando non lo è ..ed inoltre si comporta da obbediente cagnolino della più bieca massoneria mi da voltastomaco…..poi mi obbligano a recitare un padre nostro che NON ha insegnato Gesu…sinceramente non ce la faccio ……. la verità è palese chi vuol continuare ad invocare questo omuncolo vestito di bianco e sentirsi in comunione con lui… lo faccia.

  • Adriana 1 ha detto:

    La disamina di E.M. Radaelli (assai corposa) è indubbiamente affascinante in quanto si estende alla metafisica, (dopo aver trattato della fisica del “dato storico”).
    Il problema mi sembra consistere nel fatto che egli si avvale dell’arma del Tomismo per “duellare” con chi, invece, usa, come arma, un pensiero derivato dall’Hegelismo. Sarà questo ultimo ad avere la meglio? E, nel sollevarsi al cielo, come il fungo della bomba atomica, riuscirà a distruggere le ultime vestigia della Chiesa ( sia sotto il profilo istituzionale/culturale, sia sotto quello della spiritualità)?

  • Alessandro ds ha detto:

    Tutto sbagliato dalla prima parola fino l’ultima, tutte inesattezze e menzogne. Tutto il ragionamento di questo professore si basa su cose inesistenti e su inesattezze.
    Professore, le insegnerò cosa dice il diritto canonico, così non sbaglierà più in futuro. Le invio “l’interpretazione giurisdizionale e dottrinale della rinuncia e degli atti compiuti da Bergoglio nel conclave dubbio” Questa interpretazione ha l’imprimatur della chiesa e del “Tribunale di 1° istanza del Vaticano”, sopra questa interpretazione solo il l’interpretazione del Papà conta di più.
    1) la rinuncia di Benedetto non è nulla come se non fosse mai esistita, ma è valida e può essere impugnata solo ed esclusivamente se lo stesso Benedetto la impegnasse, cosa che in tribunale non vincerebbe mai visto che sono 10 anni che dice pubblicamente che si è dimesso e quindi non può dire che non era sua volontà dimettersi.
    2) tutti gli atti e documenti di Bergoglio sono validi e sarebbero validi anche se venisse riconosciuto il conclave invalido, perché la chiesa per tutelare i fedeli ha stabilito la legge della “Supplet Ecclesia”, che fa modo che se un ufficio viene assegnato irregolarmente gli atti lo stesso in qualità di ” Delegato, supplente” Dell’ufficio.
    3) se non si riconosce il Papa si è scomunicati per scisma, e ci sono tanti documenti che condannano lo scisma, in quanto esternamente l’ufficio sembra assegnato regolarmente.
    ECCO L’INTERPRETAZIONE GIURISDIZIONALE PRESA DAL LIBRO DI DIRITTO CANONICO. IMPARI.
    preso direttamente dal manuale di Diritto Canonico con “imprimatur e supervisione del tribunale vaticano antecedenti alle dimissioni di Benedetto” ( fai bene attenzione ai rimandi fra Can.188, 126, 144 che vanno letti è interpretato insieme)

    Can. 188 – La rinuncia fatta per timore grave fatta ingiustamente, per dolo o per errore sostanziale, oppure con simonia, è nulla ipso iure.
    “Sono pertanto nulle le rinuncia determinate:”
    – Da violenza fisica: can 125 com.1
    – Da errore sostanziale: can. 126 ( importante il rimando al Can. 126)
    – Da solo sostanziale , tale cioè che causi un errore sostanziale.
    – Simonia a chiunque debba essere attribuita, al titolare, all’Autorità o a estranei:
    Fino a quando la Simonia non viene provata e accertata tutti gli atti che compie il simonia con sono considerati validi in virtù della can. 144 ( supplet Ecclesia)

    CAN. 126 – l’atto posto per ignoranza o per errore, che verta su ciò che ne costituisce la sostanza, o che ricada in una situazione “sine qua non” È nullo; negli altri casi è valido, tranne che sia disposto diversamente dal diritto, ma l’atto determinato da ignoranza o da errore può dar luogo all’azione rescissoria a norma del diritto.

    “L’ignoranza e l’errore”
    Per concetto di ignoranza e di errore, a cui è equiparata l’in avvertenza, l’atto che segue può essere “nullo oppure valido è rescindibile”

    1 – NULLO, se l’ignoranza o errore verrano su un elemento essenziale dell’atto (ignoranza ed errore sostanziale o o statico) o ricada in una condizione “sine qua non” ( considerato anche questo errore sostanziale)
    Esempi:
    – se una persona crede di firmare una semplice lettera, e sottoscrive invece un testamento.
    – se intende comprare il fondo A, e poi si trova ad aver acquistato il fondo B.

    2 – VALIDO, per se, negli altri casi ( errore accidentale), tranne che sia disposto diversamente dal diritto; ma Rescindibile mediante azione rescissoria a norma del diritto.
    Esempi:
    – la rinuncia a un ufficio ecclesiastico, determinata da errore sostanziale: CAN. 188
    – il matrimonio in casi determinati: CAN. 1097-1099, l’ignoranza circa la natura del matrimonio può pregiudicare il consenso matrimoniale can 1096.

    Nel frattempo chi lo sostituisce ha piena potestà e nel caso l’atto trovasse applicazione rescissoria ogni atto che il suo successore non legittimo ha posto viene ritenuto valido in virtù del CAN. 144 (supplet Ecclesia) che attenzione: non sana un atto invalido in se e non da nessuna potestà d’ufficio, ma solo nel momento che viene posto diventa valido in virtù si una “delega legale” Solo per atti esecutivi e non giudiziari o legislativi e comunque non conferisce nessun titolo e nessuna potestà oltre all’atto.

    Spero di essere stato esaustivo, l’errore di Benedetto viene considerato un errore accidentale, un piccolo cavillo fra Ministero e Ufficio che è considerato errore accidentale quindi è la rinuncia è valida in quanto lui ha detto pubblicamente diverse volte che lui ha rinunciato e che se ne è andato dal suo ufficio abbandonandolo.

    Tuttavia, il Conclave è invalido a causa dell’eretico è scomunicato Card. Walter Kasper che non è un vero Cardinale è che non poteva entrare in Conclave, e anche lui agisce legalmente tramite (supplet Ecclesia), ma per entrare in Conclave bisogna avere la pietà potestà e titolo da Cardinale legittimo che lui invece non ha.

    • Maria Michela Petti ha detto:

      Per la precisione: NON «sono 10 anni che dice pubblicamente che si è dimesso».
      Papa Ratzinger annunciò la sua rinuncia «al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro» il giorno 11febbraio 2013 e, proseguendo nella Declaratio, precisò: «dal 28 febbraio 2013, alle ore 20.00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice».

    • Paolo Meyer ha detto:

      Concordo praticamente in tutto. C’è troppa gente che parla di diritto canonico come se stesse parlando di pizzi e merletti…

  • Il Matto ha detto:

    Alla fine della lettura ho avuto bisogno di una bombola di ossigeno, l’ennesima dopo la lettura di articoli simili, infarciti di citazioni, prefazioni, scomuniche, auto-scomuniche etc. etc. etc. etc. etc.

    La Chiesa sta pagando duramente la sua tetragona costituzione fideo-legalistica per la quale il moltiplicarsi delle regole (controverse) vede aumentare le trasgressioni.

    Ci sarebbe da chiedersi cosa ne pensa Cristo di tutto questo arrovellarsi che approda al nulla, per il quale ognuno si arrocca nella sua posizione ben puntellata da “documenti” e scende in campo contro altri, ovviamente ben arroccati anch’essi nelle loro posizioni ben puntellate da “documenti”.

    Ma davvero serve tutto questo bailamme per vivere il Vangelo?

    “Beati i poveri di (in) spirito perché di essi è il Regno dei Cieli”.

    • Alessandro ds ha detto:

      Le leggi le fanno i Papi, non le fa un segretario, le fanno i Papi in persona con motu proprio e decreti ex cathedra.
      Cristo ne pensa che a Pietro ha dato le chiavi dei cieli e ogni cosa che apre e che chiude Pietro è accettata in cielo da Dio.
      Quindi tutte le leggi che hanno fatto i Papi sono da seguire, altrimenti verrebbe bene la verità di fede di primato di Pietro e di successione apostolica, il dogma della chiavi, e non ci si potrebbe chiamare cattolicicattolici, saremmo come i protestanti.

      • Il Matto ha detto:

        AIUTO !!!
        S.O.S. !!!
        HELP !!!

        Alessandro DS e Gabriela Daniela ci hanno messo, come si dice, il carico da undici.

        Canoni … nullo… valido … leggi .. unità … encicliche … costituzioni dogmatiche … scomuniche … e vai!!! Ancora … ancora … chi più ne ha più ne metta.

        Povero Vangelo dimenticato! Sostituito dal … diritto canonico!

        Matto, ancora più matto voglio diventare!!!

        Dio è un puro Nulla e in quel Nulla voglio rinascere!!!

        • Pissi pissi ha detto:

          Dio è il tutto.; è la pienezza dell’essere. In lui viviamo, respiriamo, siamo.
          Ma quando affermi che il Vangelo è stato soffocato dal diritto canonico et similia, hai perfettamente ragione.

          • Michele ha detto:

            Sono un credente modello base, peccatore, inesperto di diritto canonico; ma non condivido questo disprezzo per le norme giuridiche che la Chiesa si è data nel corso dei secoli per regolare la vita dei fedeli e dei consacrati in modo che siano sempre fedeli alla Verità rivelata e non vi siano deviazioni.
            Non mi risulta che il diritto canonico abbia “creato ” nuove verita`o nuove leggi divine: deriva dal decalogo e dai Vangeli e ha dato forma giuridica agli approfondimenti teologici che la Chiesa ha affrontato per superare i problemi di varia natura che i tempi le hanno presentato.
            Le eresie e gli scismi che si sono verificati nei secoli hanno richiesto norme sempre più precise a difesa dei fedeli, soprattutto i più semplici, e della Verità.
            Le norme canoniche servono a difendere la Verità rivelata e la Chiesa, se qualcuno ne abusa, le modifica arbitrariamente o se ne infischia è una sua responsabilità personale che non inficia la bontà delle stesse.

    • Carlo Schena ha detto:

      Caro Matto,
      Quanto è vero quello che dici!
      Se a suo tempo ho rilanciato per il pubblico italiano quel breve articolo, atomo di una disamina puntuale che smonta pezzo per pezzo l’inutile diatriba su sedevacantismo e “beneplenismo”, è stato solo per evitare ad altri connazionali di perdere tempo ed energie in discorsi fantasiosi, che saranno con ogni probabilità smentiti dalla storia, e che distraggono dalla theosis, da quella ascetica e vita interiore che tendono e ci assimilano a Dio. Distraggono dalla vera vita cristiana, rischiando di darci un sentimento di superiorità solo perché parteggiamo per Papa empio e bestemmiatore (cosa inaudita) o per un antipapa inconsapevole e senza pretesa alcuna (cosa altrettanto inaudita).
      Ciò che mi interessa non è mai stato dimostrare chi sia o non sia il papa, ma che gli amici “tradizionalisti” la smettano di perdere tempo con questa diatriba, che lascia il tempo che trova.

      • Il Matto ha detto:

        Lei rischia di essere accolto nella esigua schiera dei matti!😊

        Ora, dato che ognuno dice la sua (e che pertanto è sbagliata per definizione) anch’io dico la mia:

        e se il famoso “piccole gregge” fosse formato da soli matti? 😂

    • Gabriela Danieli ha detto:

      Gesù Cristo stesso le risponde attraverso la DIVINA AUTORITÀ dei Suoi vicari “LEGITTIMI” :
      Si.
      🔴”È ASSOLUTAMENTE NECESSARIO alla “SALVEZZA” di OGNI CREATURA UMANA che essa SIA SOTTOMESSA al ROMANO PONTEFICE❗
      Poiché la sua AUTORITÀ, benché conferita ad un UOMO ed esercitata da un uomo, NON È UMANA, MA piuttosto “DIVINA”, attribuita per bocca di Dio a PIETRO, e resa INTANGIBILE per lui e per i suoi SUCCESSORI in colui che egli, la pietra, aveva confessato, quando il Signore disse allo stesso Pietro: “Qualunque cosa tu legherai ecc.”
      🔴Perciò, chiunque si OPPONE a QUESTO “POTERE” ISTITUITO da DIO, si oppone all’ordine di Dio, a meno che non pretenda come i manichei che ci sono DUE PRINCÌPI, il che noi giudichiamo “FALSO” ed “ERETICO”.
      (UNAM SANCTAM Bonifacio XIII) .

      È giusto ricordare INOLTRE, che è DOGMA di fede che “GESÙ CRISTO STESSO DIRIGE DIRETTAMENTE e VISIVILMENTE LA CHIESA, ATTRAVERSO “COLUI” che RAPPRESENTA la Sua PERSONA: PIETRO❗
      “Mystici Corporis Christi (29 giugno 1943) | PIO XII”.

      Anche papa Leone XIII nella sua stupenda enciclica “SATIS COGNITUM” ribadisce che:
      🌟 Gesù Cristo DIEDE ALLA CHIESA, per SOMMO REGGITORE, “PIETRO”, e nello stesso tempo STABILÌ CHE TALE POTERE, ISTITUITO IN “PERPETUO” per la COMUNE “SALVEZZA”, si trasmettesse per EREDITÀ ai “SUCCESSORI” nei quali LO STESSO PIETRO sopravvive con “”PERENNE”” “AUTORITÀ”.
      http://www.vatican.va/content/leo-xiii/it/encyclicals/documents/hf_l-xiii_enc_29061896_satis-cognitum.html

      Concludo la mia risposta con le parole di papa Pio IX nella sua IMPORTANTE COSTITUZIONE DOGMATICA “PASTOR AETERNUS”:
      🔴Proclamiamo quindi e dichiariamo che la CHIESA ROMANA, per disposizione del Signore, detiene il primato del potere ordinario su tutte le altre, e che questo potere di giurisdizione del ROMANO PONTEFICE, vero POTERE EPISCOPALE, è immediato:
      🔴”TUTTI, PASTORI e FEDELI, di qualsivoglia rito e dignità, SONO VINCOLATI, nei suoi confronti, DALL’OBBLIGO della “SUBORDINAZIONE GERARCHICA” e della VERA “OBBEDIENZA”, non solo NELLE COSE che appartengono alla FEDE e ai COSTUMI, ma ANCHE in quelle relative alla “DISCIPLINA” e al “GOVERNO” della CHIESA, in tutto il mondo.
      🌟In questo modo, avendo salvaguardato L’UNITÀ della COMUNIONE e della PROFESSIONE della stessa FEDE con il ROMANO PONTEFICE, la CHIESA di CRISTO SARÀ un SOLO GREGGE sotto un 1️⃣ SOLO SOMMO PASTORE.
      🔔 Questa è la DOTTRINA della VERITÀ CATTOLICA, dalla quale NESSUNO PUÒ ALLONTANARSI senza perdita della fede e “PERICOLO” della “SALVEZZA”❗

      http://www.vatican.va/content/pius-ix/it/documents/constitutio-dogmatica-pastor-aeternus-18-iulii-1870.html

      • Gianfranco ha detto:

        Ancora non ha capito che il problema è: “CHI SIA il successore legittimo.
        Ma non si turbi: oggi è normalissimo partire a demolire una tesi senza averla capita.

      • Giuseppe ha detto:

        Alla fine della lettura dell’articolo, l’unica conclusione possibile è che, sull’effettiva tradizionalita’ del modo di intendere la vita della Chiesa in Occidente, e quindi sulla correttezza della concezione del Papato che in conseguenza di quello si è venuta formando lungo i secoli, hanno ragione gli ortodossi.

    • Valeria Fusetti ha detto:

      Me la sono spiegata così: la Chiesa Istituzione a volte fa dei pasticci, più o meno gravi, mettendosi di traverso alla Chiesa corpo di Cristo. La Chiesa ha 2000 anni, e gli uomini che si sono succeduti sono innumerevoli, innumerevoli i santi uomini e le sante donne che ci indicano la Via, la Verità e la Vita. Come percorrerla, come e quando dirla e come viverla per “raggiungere la perfetta statura di Cristo”. Poi ci sono anche gli “altri”. Nel mezzo una massa di persone che conosce il Signore, i Suoi santi Angeli a cui sono stati affidati e i fetenti diavoli che vogliono strapparli alla eterna visione beatifica. Alla fine del Tempo creato, prima che venga sostituito dall’ eternità, i santi Angeli divideranno il grano dal loglio. Il grano sarà stivato nei sacri magazzini, il loglio sarà buttato nella gehenna. Papale papale, anche se gli ultimi papi non sono tanto convinti di questa ” soluzione dualistica” essendo giunti alla conclusione “cristiani tutti”, anonimi o conosciuti, consapevoli o inconsapevoli o anche chi, piuttosto, si farebbe imparare. O impalerebbe. Siamo in uno dei peggiori periodi in cui la Chiesa sia mai stata. Sarà… Non il peggiore, penso che a noi sembri tale xché non ci è capitata la Crisi Ariana, il lento dispiegamento dell’Impero Romano, con guerre greco-gotiche, longobardi che arrivavano Ariani e poi si cristianizzavano, e nel mentre creavano la società romano-barbarica, i Concili si susseguivano per fare chiarezza con i meravigliosi dogmi che lo Spirito Santo ha donato alla Chiesa e, per suo mezzo, al mondo. Ma anche le invasioni dei Vandali e le persecuzioni dei cristiani, e i monaci Irlandesi che evangelizzavano, a piedi, l’Europa (S.Gallo !), e via dicendo… C’è stata pure la “crisi ecologica” in quel tempo, infatti in Italia, si legge, la caduta dell’Impero aveva creato un dissesto ed uno squilibrio così grave – per l’abbandono dei boschi e delle campagne – che le api stavano scomparendo. Altro che “Primavera Silenziosa” di sessantottina memoria ! Altro che Greta ! Senza ideologie e molta scienza pratica i monaci hanno, poco a poco, ridisegnato il territorio europeo, rimettendo al centro di ogni Monastero, Isola Santa, la “figura” del Paradiso Terrestre che, da quei santi luoghi, irradiava preghiera, Eucarestia e lavoro tutto attorno a se. Santificando un territorio sul quale Cristo regnava, sempre di più abbattendo gli idoli pagani, liberando uomini e donne dalla schiavitù del peccato e chiamandoli ad esistere come figli adottivi di Dio. Questo immane lavoro, questo cambiamento radicale, in cui veramente “dopo di Lui nulla era più uguale a prima” è stato fatto dal Signore, che ha comprato a caro prezzo uomini, donne, bambini e territorio poiché anche tutta la natura aspetta la redenzione dei figli di Dio. Quello che il Signore ha promesso il Signore fa, per Lui i verbi sono sempre al presente, sempre attivi. Lui vive alla destra del Padre , per cui vive nell’eternità, siamo noi che a volte viviamo troppo vicini a Belzebù e ci lasciamo ammorbare dal puzzo e rintronare dal rumore che, fatalmente, fanno le mosche ed i letamai. Ringrazio il professor Radaelli per il suo amore a Cristo ed alla Chiesa, che lo hanno ispirato ad un lavoro di ricerca ed elaborazione notevole. Se è questo lo strumento che il Signore dà alla Chiesa per affrontare in modo costruttivo questo periodo terribile, e superarlo a Sua gloria, non lo so ma posso sinceramente affermare che lo spero molto, ed a questo scopo dedicherò le mie preghiere. In cordibus Jesu et Mariae.

  • Liselotte ha detto:

    Consiglio : Leggete il libro di Don Minutella “Pietro, dove sei?”

    • Paolo Meyer ha detto:

      Don Minutella è eretico e – giustamente – scomunicato!

    • DePicchi ha detto:

      Se vuole darsi una idea di chi è Minutella:

      • GINO ha detto:

        Quindi che bergoglio ne aggiunge cento e uno di eresie è immunizzato?
        Viganò & compani che non hanno Papa sono ultra cattolici?

      • Don Pietro Paolo ha detto:

        Solo il demonio può esortare i cristiani a non andare a Messa. Se costui conoscesse la teologia cattolica saprebbe che la Messa anche se celebrata da uno spretato (o da uno scomumicato) è sempre Messa anche se illecita. Il prete, al di là di chi è il papa, con l’ordinazione ha ricevuto direttamente da Dio il Munus sacerdotale che non perderà mai: è sacerdote in eterno. La dottrina della Chiesa invece invita i cristiani a non partecipare alle Messe di eretici e scomunicati, perché illecite e chi vi partecipa coscientemente commette peccato. La Madonna non può dire cose diverse da quello che la Chiesa insegna da sempre. L’apostolo dice: ” anche se un angelo del cielo venisse e vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anatema “

        • Marco ha detto:

          Qui si parla di invocare il nome di uno che non é papa ed è psicomassonico nella liturgia come elemento di comunione e pretendere che invocando la comunione con ESSO lo Spirito Santo si tappi il naso e consacri. Siamo in un territorio nuovo ma anche più facile da capire, non si può fare una preghiera per quanto degni chiedendo cose cattive (essere in comunione con eretici o peggio…) si può fare una preghiera buona pur essendo indegni. Ovvio che se uno invece si sente in comunione con ESSO ..va tutto bene.

          • Don Pietro Paolo ha detto:

            Il papa, degno o indegno che sia, rappresenta tutta la Chiesa per cui non essere in comunione con lui significa non essere in comunione con la Chiesa, se vuole il termine giusto : “scomunicati”

        • GINO ha detto:

          Don Alessandro invita a partecipare alla messa in comunione con il vero Papa che è Benedetto XVI, se ci sono pochi preti che consentono ai fedeli la grazia di avere una messa con Benedetto XVI ne va a vostra onta e condanna. Lei perché non concede questa grazia? Mi dica io posso partecipare alla messa con l’eretico don Minutella? Se la risposta e no significa che non posso partecipare nemmeno alla messa di voi scomunicati latae sententia. Lo da che è prassi del santo uffizio di far divieto di partecipare e frequentare le strutture degli eretici? Qui si deve solo accertare chi sia l’ eretico, voi o don Alessandro, il resto è automatico. Le confido una cosa: Prima delle pachamama mi confessavo ogni mese e c’era un peccato che non voleva andarsene, ora che partecipo alla messa in comunione con Benedetto XVI e bramo di confessarmi quel peccato è sparito. Le posso assicurare che Dio mi sta concedendo delle grazie inaudite da quando seguo don Alessandro e la Chiesa di Cristo.

          • Don Pietro Paolo ha detto:

            Sarebbe interessante sapere quanti sono i sacerdoti che celebrano in comunione (???) con Benedetto…penso che saranno quanto le dita di una mano.
            Praticamente, se ho capito bene da quel delirante video, chi non vuole fare peccato deve andare a Messa da Minutella. Siccome Minutella non è presente in tutto l’orbe, a meno che non abbia il dono dell’ubiquità, chi non può partecipare alla sua messa è esonerato dal comandamento Divino. Ma vi rendete conto…

          • GINO ha detto:

            Significa che se non ci sono messe non eretiche la colpa è vostra.
            Il comandamento divino non è andare a messa con lei, ma di celebrare la festa insieme a Pietro che ci insegna tutto ciò che gli ha comandato Gesù.
            Lei non è in comunione con Pietro e vuole che io vada alla sua messa? Piccolo indiano non avrai il mio scalpo.

          • P.D.P ha detto:

            Perche’ Minutella veste di bianco ?