Il “Partito McCarrick” Vuole Bloccare la Discussione sull’Aborto dei Vescovi USA.

26 Maggio 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il “Partito McCarrick”, cioè quei vescovi e cardinali che a Roma e negli Stati Uniti sono cresciuti senza vedere, sapere e dire  quello che l’ex cardinale, grande amico dei Democratici, degli Obama e dei Clinton, e sponsor di un accordo con la Cina comunista  faceva per anni, si sono mossi e continuano farlo alla sola idea che i vescovi USA facciano il loro mestiere. E cioè mettere in evidenza la strumentalizzazione della loro “fede” compiuta da persone come Nancy Pelosi e Joe Biden, “devoto cattolico” secondo i suoi press agent, e allo stesso tempo il più fervoroso sostenitore dell’aborto in ogni momento. D’altronde posto che Planned Parenthood, il più gigantesco abortificio del pianeta ha sostenuto e sostiene economicamente i Democratici, non c’è da stupirsi: vogliono il controvalore per i propri finanziamenti.

Ma torniamo al “Partito MacCarrick”. Più di 60 vescovi americani ( su un totale di circa 434) hanno firmato una lettera all’arcivescovo José Gomez, il presidente della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti (USCCB), esortandolo a non andare avanti con i piani per una discussione completa della sfida posta da importanti cattolici che si oppongono all’insegnamento della Chiesa sul diritto alla vita.

Il sito di notizie Pillar, che ha dato la notizia della lettera dei vescovi, riferisce che questi vescovi dicono che la conferenza manca di un “alto standard di consenso” sulla questione della coerenza eucaristica.

La lettera in effetti dice che l’USCCB dovrebbe accantonare una discussione che la conferenza ha già approvato per l’agenda della sua prossima riunione.

Tra i prelati di spicco che hanno firmato la lettera, riporta Pillar, ci sono i cardinali Wilton Gregory, Blase Cupich e Sean O’Malley. Il cardinale Timothy Dolan ha originariamente espresso il suo sostegno, ma poi si è ritirato dopo aver visto il testo della lettera, dice Pillar.

Il cardinale Cupich avrebbe fatto pressione sul Vaticano per intervenire sulla questione, spingendo la recente lettera del cardinale Luis Ladaria, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, a dire che l’USCCB non dovrebbe emettere alcuna lettera a meno che i vescovi americani non possano raggiungere un forte consenso – un risultato che sembra altamente improbabile alla luce delle loro chiare divisioni pubbliche.

Anche se il Cardinale Ladaria ha avvertito la gerarchia americana che una dichiarazione forte potrebbe essere divisiva, non ha suggerito che l’USCCB dovrebbe rimandare la discussione della questione. Il funzionario vaticano ha anche osservato che i singoli vescovi sono liberi di attuare le proprie politiche riguardo alla coerenza eucaristica, senza aspettare l’approvazione della conferenza episcopale.

Il cardinale Cupich è stato impegnato in un dibattito pubblico con altri prelati di spicco – tra cui gli arcivescovi Samuel Aquila, Salvatore Cordileone e Charles Chaput, e il vescovo James Wall – sulla ricezione della Comunione da parte di politici che sfidano gli insegnamenti morali della Chiesa. Lo stesso dibattito ha infuriato all’interno della Chiesa americana per decenni. Ma l’elezione di un presidente cattolico, che sostiene fortemente l’aborto legale illimitato su richiesta, ha portato nuova attenzione alla sfida.

Pillar riferisce che una copia della lettera dei vescovi è stata fatta circolare tra i funzionari della Segreteria di Stato vaticana. Il cardinale Cupich ha evidentemente suggerito che la Segreteria di Stato potrebbe indirizzare l’USCCB a modificare la sua agenda – come ha fatto il Vaticano nel 2018, chiedendo ai vescovi americani di rinviare la discussione sullo scandalo McCarrick.

Più recentemente, all’inizio di quest’anno la Segreteria di Stato – apparentemente sollecitata dal cardinale Cupich – ha chiesto all’arcivescovo Gomez di ritardare la pubblicazione di una dichiarazione che criticava il presidente Joe Biden. La dichiarazione dell’Arcivescovo Gomez è stata resa pubblica solo dopo una dichiarazione di Papa Francesco nel giorno dell’inaugurazione, molto più favorevole al nuovo Presidente.

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10 commenti

  • CARMELO ha detto:

    Caro Tosatti, ecco la risposta alla sig.ra Claudia sul perchè c’è bisogno di discutere quando qualcuno sbaglia.
    “Se il tuo fratello commette una colpa, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; 16 se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. 17 Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all’assemblea; e se non ascolterà neanche l’assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano”. (Matto 18, 15-17)

  • Claudia ha detto:

    Se si ritiene che la USCCB debba discutere del tema, si ammette che sul tema possano esserci diverse posizioni legittime. Come mai si dà per scontato che la risposta giusta sia una invece che l’altra?

    • Marco Tosatti ha detto:

      C’è il Catechismo, la Dottrina della Chiesa, Documenti della CdF. Ma non si dà nulla per scontato. Ma rifiutarsi di discutere è una soluzione?

      • Claudia ha detto:

        Se a certe domande rispondono già certi documenti e se la risposta possibile in base a quei documenti è una sola, non vedo l’utilità di discutere. Cioè, se si sa già che l’approccio più liberale di un Cupich è sbagliato, a cosa serve discutere con Cupich?

        • Marco Tosatti ha detto:

          Non lo dica a me, non sono io che decido l’agenda della USCCB…

        • Sherden ha detto:

          O forse, visto che la posizione di Cupich è di ostacolo a quanto dicono il Catechismo, la Dottrina della Chiesa e i Documenti della CdF, la domanda giusta dovrebbe essere: “che ci sta a fare ancora il pastore Cupich alla guida del suo gregge?”

  • Maria Michela Petti ha detto:

    I vescovi americani rifiutano di coprire le divisioni al loro interno con il cerotto della parolina magica “unità” .
    L’aggiornamento del The Pillar riporta dichiarazioni di altri membri autorevoli di quell’episcopato, che non intendono iscriversdi al partito di McKarrick, forte di ogni benedizione…
    https://www.pillarcatholic.com/p/cordileone-usccb-agenda-letter-totally

  • Iginio ha detto:

    Tosatti, scusi, lasci perdere i vescovi americani e si concentri su quelli italiani, con la loro ridicola assemblea in preparazione dell’altrettanto ridicolo sinodo.
    Aspetto commenti sulle seguenti due scene:
    1. l’assemblea della CEI coi vescovi che applaudono papa Francesco cercando di evitare di essere i primi a smettere di applaudire (è quello che si vedeva in tv!). Una scena che ricorda un noto episodio della Russia di Stalin descritto da Solgenitsin.
    2. I suddetti vescovi che non sanno cantare il Veni Creator e quindi hanno bisogno dei libretti e di un frate che guidi il coro.

    Quale delle due scene è più patetica?

  • Carlo ha detto:

    La chiesa già puzza. È morta. Ma quale chiesa è morta. Non certo la Chiesa Cattolica, immortale, il cui capo è il Cristo, Dio Nostro Signore. Non la chiesa satanista di Bergoglio, che vive momenti di apoteosi nella sua vittoriosa implosione delle strutture ecclesiali tradizionali. La chiesa che è morta è la chiesa di Laodicea, la chiesa tiepida e vomitevole, la chiesa “conservatrice”, la chiesa della inclusione e della mescola dell’eresia e dell’ortodossia, la chiesa di Giovanni XXIII, Paolo Vi e Giovanni Paolo II e anche del giovane Ratzinger, che poi si è pentito e proprio per questo è stato rinunciato dalla mafia bergogliana. Questa è la chiesa morta.