Mascarucci, Zan: Caro Tarquinio, con lei la Pezza è assai Peggiore del Buco.
21 Maggio 2021
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, Americo Mascarucci commenta la risposta a un lettore data dal direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, in merito al DDl liberticida Zan, e all’improvvida esternazione del presidente della CEI, il cardinale Gualtiero Bassetti. Buona lettura.
§§§
Caro Tarquinio, con lei la pezza è assai peggiore del buco
Come se non fosse stato sufficiente l’intervento del cardinale Gualtiero Bassetti a certificare la compiacenza dei vescovi verso il ddl Zan, ecco che a perfezionare il concetto, e a renderlo ancora più chiaro, ci ha pensato il direttore del quotidiano della Cei Avvenire, rispondendo ad un lettore legittimamente indignato per quel “il ddl Zan non va affossato ma migliorato”.
Ecco che Marco Tarquinio, da bravo avvocato d’ufficio del presidente Cei nonché suo editore di riferimento, ha replicato al lettore con il consueto stile ecumenico e perfettamente omologato all’ideologismo di turno della Conferenza Episcopale.
Tuttavia la risposta del direttore è densa di riferimenti che non possono non apparire imbarazzanti ed inconcepibili per chi si sta battendo, con tutte le forze, contro una legge liberticida che rischia di portare all’indottrinamento gender per legge.
Scrive Tarquinio: “Ogni testo di legge può essere cambiato in meglio nel corso dell’esame parlamentare, ma il cosiddetto ddl Zan deve esserlo in alcune parti cruciali per essere all’altezza dell’obiettivo che si propone – contrastare intolleranze, discriminazioni e violenze nei confronti di persone omosessuali o transessuali – e per non servire ad altre e oblique operazioni”.
E qui c’è già la prima grave scivolata. L’esimio Tarquinio ignora che la legge è chiamata a punire ogni forma di intolleranza e discriminazione contro la persona, e non contro determinate categorie di persone. E se può essere tollerata un’aggravante per odio razziale diventa francamente inspiegabile un’aggravante legata alla tendenza sessuale, che è una pulsione individualista e non una questione di razza. La legge è uguale per tutti e non può essere diversa per alcuni. Con il ddl Zan le persone omosessuali e transessuali diventano diverse da tutte le altre, al punto da necessitare di trattamenti differenziati dal punto di vista legale.
Chi ha commesso violenze contro gay, lesbiche, transessuali è stato fino ad oggi punito dalla legge come merita per aver aggredito, picchiato, o nel peggiore dei casi anche ucciso, una persona omosessuale; perché appunto si tratta di una persona che come tutte ha il diritto di vivere la propria vita come crede, di amare chi crede, di baciare chi crede e di camminare per la strada con chi crede. Perché dunque stabilire una discriminazione per legge? Perché sancire il principio che l’aggressione contro un gay è più grave di quella contro un qualsiasi cittadino eterosessuale che magari sta camminando mano per la mano con la fidanzata e viene aggredito perché la morosa piace ad un altro? Possibile che non abbiate compreso il reale pericolo di questa legge che trasformerà l’identità di genere in un bene giuridico da tutelare con leggi speciali, quando questo privilegio non è previsto nemmeno per l’istituto giuridico della famiglia?
Tarquinio prosegue: “Per la nostra parte, argomentiamo da un anno a questa parte, facendo cronaca, documentando, verificando gli esiti di normative analoghe all’estero, spendendo opinioni e accogliendo la obiezioni al testo ‘così com’’ arrivate da personalità di diverso orientamento, cattolici e no, di centro, di destra e di sinistra, giuristi autorevoli (compresi due presidenti emeriti della Corte costituzionale) e femministe, attivisti del mondo lgbt”.
Ad Avvenire dunque non interessa portare avanti un punto di vista “cattolico”, ma trovare la perfetta sintesi ecumenica fra le varie posizioni in campo, senza scontentare nessuno e anzi venendo incontro a tutti. Poco importa se poi questo comporterà di fatto una censura verso i cattolici che seguendo il catechismo della Chiesa e l’insegnamento di San Giovanni Paolo II oseranno ancora definire l’omosessualità “un disordine morale”. L’importante è aver mediato e soprattutto aver raggiunto un compromesso (dis)onorevole.
E se non fosse chiaro quando detto finora, il solerte direttore rimarca ancora il concetto, con tanto di bacchettata finale al lettore che si è permesso di criticare Bassetti : “Sono in tanti a vedere i nodi aggrovigliati nell’articolato sul contrasto di omotransfobia, misoginia e abilismo votato alla Camera e a volerlo differente. Per questo sbaglia di grosso chi pretende di irreggimentare il dibattito in un ‘sì’ e un ‘no’ secco e a prescindere, come ha fatto Fedez o come fa lei esprimendo il suo libero dissenso”.
Ecco appunto, se non fosse ancora sufficientemente comprensibile, per Tarquinio non bisogna andare alla scontro ma mediare, cercare il compromesso, tendere la mano e magari accontentarsi pure di farsi tappare la bocca se necessario; perché l’importante non è difendere l’identità cattolica dell’Italia e della società e quelli che fino a non molto tempo fa erano considerati valori “non negoziabili” (fra questi la difesa della famiglia fondata sul matrimonio), ma andare d’amore e d’accordo con tutti, compreso il mondo Lgbt con cui si deve dialogare, ci si deve confrontare e si deve scendere a patti; perché come dice papa Bergoglio “servono ponti e non muri” e alla fine i cattolici fanatici ci fanno pure schifo.
La chiosa finale poi è da oscar. Scrive Tarquinio: “Tutti possono contribuire a dare forma a una norma più lineare ed emendata, non divisiva e in certi punti inquietante come l’attuale. Una norma, dico spesso per farmi capire e per tagliar corto, che «si occupi al cento per cento di omofobia» e non miri a cambiare il lessico giuridico (e ciò a cui esso dà sostanza) e i valori (valori, non idee e atti odiosi e violenti!) a colpi di sanzioni penali. Il cardinal Bassetti, confermando le preoccupazioni nutrite anche dai vescovi italiani, l’ha detto chiaro e tondo, con pacatezza assoluta e rispetto per ogni Istituzione e parte in causa. E prima di tutto con rispetto per le persone e per la verità delle cose”.
Il messaggio è chiaro. Nessuno scontro con Zan e i sostenitori del ddl (poveri scemi quelli che continuano ad andare in piazza a manifestare) perché non serve affossare, ma migliorare. Come se tutto fosse forma e non sostanza, come se bastasse cambiare i contenuti linguistici o formulare meglio gli articoli per aver risolto il problema. E non si accorge il direttore del quotidiano dei vescovi che non è in gioco il singolo articolo da chiarire, ma il concetto di società che si sta tentando di costruire; una società dove punire l’omofobia altro non diventerà che il pretesto per mettere a tacere a suon di “intimidazioni giudiziarie” tutti quelli che continueranno ad opporsi alla ideologia gender e a rifiutarsi magari di far seguire ai figli corsi scolastici che la promuoveranno sotto la neutra dicitura di “educazione contro le discriminazioni” (del resto esempi del genere nelle scuole si sono già visti).
Ma del resto non c’è da stupirsi se Tarquinio ha saputo darci ancora una volta un esempio di come per il suo giornale valga il motto; “mano ai nemici, legnate agli amici”. A meno che, e a pensar male si fa peccato, ad ispirare la deriva ultra moderata verso il ddl Zan non sia stata la pubblicità con cui la Chiesa Evangelica Luterana d’Italia sta chiedendo l’otto per mille, con l’immagine di due donne che si abbracciano e sotto la scritta “l’amore è amore senza differenze”. Un tipo di propaganda che dimostra come per i luterani il “dio denaro” venga prima di ogni valore, a tal punto da schierarsi in favore delle unioni gay nel momento di massima visibilità sul tema per fare cassa. Paura forse che il bottino dell’otto per mille vada tutto ai protestanti?
Americo Mascarucci- giornalista e scrittore
§§§
Ecco il collegamento per il libro in italiano.
And here is the link to the book in English.
STILUM CURIAE HA UN CANALE SU TELEGRAM
@marcotosatti
(su TELEGRAM c’è anche un gruppo Stilum Curiae…)
E ANCHE SU VK.COM
stilumcuriae
SU FACEBOOK
cercate
seguite
Marco Tosatti
SE PENSATE CHE
STILUM CURIAE SIA UTILE
SE PENSATE CHE
SENZA STILUM CURIAE
L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA
AIUTATE STILUM CURIAE!
ANDATE ALLA HOME PAGE
SOTTO LA BIOGRAFIA
OPPURE CLICKATE QUI
Questo blog è il seguito naturale di San Pietro e Dintorni, presente su “La Stampa” fino a quando non fu troppo molesto. Per chi fosse interessato al lavoro già svolto, ecco il link a San Pietro e Dintorni.
Se volete ricevere i nuovi articoli del blog, scrivete la vostra mail nella finestra a fianco.
L’articolo vi ha interessato? Condividetelo, se volete, sui social network, usando gli strumenti qui sotto
Condividi i miei articoli:
Tag: man, mascarucci, tarquinio
Categoria: Generale
Non sono solo i luterani a considerare per primo valore il dio denaro, la stessa considerazione è il primo pensiero della gerarchia vaticana, per capirlo, basti il silenzio del Vaticano sull’eresia della chiesa tedesca. Silenzio che non è d’oggi, ma viene da lontano, se si è avuto la spudoratezza di elevare al rango di Cardinale l’eretico Walter Kasper è solo perché la ricchissima chiesa tedesca dispensa denaro. Quanto alle affermazioni del presidente della CEI sul ddl Zan, al momento ho pensato che Bassetti è un citrullo, ma difficilmente i citrulli vengono promossi al rango di Cardinale, per cui probabilmente siamo in presenza di una patologia detta popolarmente demenza senile.
Anche la difesa di Tarquinio potrebbe rientrare in tale fattispecie, ma Tarquinio è ancora giovane, molto probabilmente si tratta solo di salvare il posto che gli consente di mettere insieme pane e companatico, perché di questi tempi trovare un’altra occupazione, imitando il suo predecessore, gli sarebbe impossibile.
Ottimo articolo! Alla domanda finale “Paura forse che il bottino dell’otto per mille vada tutto ai protestanti?”….e se fosse proprio questo l’auspicio?!!! D’altronde la direzione intrapresa è quella ormai!
“paura che il bottino vada ai protestanti”? Mascarucci, ma secondo lei perchè mai sulle gaie benedizioni teutoniche è calato un silenzio assordante?
La discussione del disegno di legge Zan è stata rinviata a dopo l’estate . In quei giorni ci saranno anche le elezioni amministrative in alcune città capoluogo. La propaganda politica potrebbe soverchiare col suo fracasso l’approvazione silenziosa della legge al Senato.
Così come il papa ha tenuto riservato l’incontro ad alto livello dentro le mura vaticane.
Se poi , a settembre o dintorni , qualcuno osasse pronunciarsi contro il disegno di legge Zan, potrebbe facilmente essere accusato di utilizzare una legge sacrosanta per bassi scopi elettorali.
Non dobbiamo dimenticare che detta legge è stata presentata dopo che si erano accesi i riflettori sul caso Bibbiano.
Ho letto che tutti i minori strappati alle famiglie di origine sono ritornati a casa. Ma se la legge Zan fosse stata in vigore sarebbe bastato accusare i genitori di omofobia per impedire il rientro dei minori a casa.
E se qualche impiegato nelle sacre stanze dovesse essere accusato dalla legge italica di aver violentato qualche cittadino italiano, detto cittadino potrebbe essere accusato di omofobia.
Senza conseguenze pecuniarie o penali.
Che bella cosa la legge Zan !!!
La legge è uguale per tutti. Quindi non c’è bisogno di altre leggi, si può aumentare la pena per ogni reato contro qualsiasi persona e basta. Con il Dl Zan si afferma solo che la legge non è uguale per tutti. Ci sono i privilegiati che oggi possono essere i gay, un domani i politici (basta pensare allo scudo penale durante la pandemia), i sanitari (basta pensare all’obbligatorietà dei vaccini e la contraddizione del consenso informato che bisogna firmare per forza…). In quanto ad Avvenire si può affermare tassativamente che non è il giornale dei cattolici. Non leggetelo più. L’unico giornale dei cattolici è il Vangelo di Nostro Signore Gesù Cristo.
Non leggere più Avvenire (meglio sarebbe chiamarlo Regredire!) é la conclusione pratica più immediata e più giusta. Ringraziamo il Padre Eterno perché in molte Chiesa non si ha più la sfacciataggine di proporne l’acquisto all’entrata!
“avvenire” è uno dei tanti giornali che servono più ad allontanare dalla Fede che ad altro.
Esercitare violenza nei confronti di un sodomita è più grave che esercitarla verso un non-sodomita, esattamente come esercitare violenza contro una donna è più grave che esercitarla verso un uomo, tanto è vero che ormai l’orrendo neologismo “femminicidio” è diventato di (scellerato) uso comune. Questa è la mentalità bacata che va per la maggiore (o sembra andar per la maggiore).
Mi stupisco che ancora non siano stati coniati altri sbalestrati neologismi quale “gaycidio” e “transicidio”.
Senza dire della difficoltà che avranno i cronisti a riferire di violenze a … quale genere? Come si “percepiva” il violentat*?
😂😂😂
Ormai siamo oltre la frutta.
Ha ragione Sig. Nippo, abbiamo sorbito anche caffe e liquorino, stiamo per alzarci da tavola e in genere e’ il momento di pagare………………….
Ottimo articolo dottor Mascarucci ! Soprattutto mi ha colpito l’attenzione riguardo alla pubblicità della Chiesa evangelica luterana in Italia. Lo sa che non l’ho ancora vista ?
Certo, in questi giorni siamo rintontoliti dalle pubblicità in favore dell’8 per mille e del 5 per mille. Associazioni totalmente sconosciute si affacciano sul teleschermo vantando meriti.
Ma li avranno davvero questi meriti ?