Mascarucci: Perché la Chiesa di Francesco Scomunica, e Non Risponde?
12 Aprile 2021
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, Americo Mascarucci ci offre questa riflessione su un fatto ecclesiale di attualità che ha colpito la sensibilità di molti. Lo ringraziamo, e vi auguriamo buona lettura.
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In difesa di don Bernasconi: una scomunica sospetta che nasconde la paura della verità
Due coincidenze mi hanno impressionato leggendo l’assurda vicenda (almeno per me) che ha avuto per protagonista don Enrico Bernasconi, il sacerdote scomunicato per non aver riconosciuto Bergoglio come papa e aver continuato a ripetere che l’unico pontefice legittimo e tuttora regnante è Benedetto XVI. Confesso che questo dibattito non mi ha mai molto appassionato. Personalmente ritengo che il papa sia Francesco; soffro in quanto cattolico e figlio devoto dell’unica vera Chiesa in cui risiede la salvezza e in cui è depositata la verità di fede, nel dover sempre più spesso prendere le distanze da questo pontificato, criticandone le continue derive ideologiche mondialiste sempre più incentrate sull’agenda Soros e sempre meno sul Vangelo di Cristo (che non è quello liberamente interpretato da Bergoglio e dai bergogliani). Ma nonostante ciò sono convinto che il papa sia Francesco e che l’eucaristia vada celebrata in comunione con lui.
Parlavo di due coincidenze: la prima riguarda il fatto che la scomunica di don Enrico Bernasconi sia diventava pubblica a poche ore dalla morte di Hans Kung, il teologo svizzero che nonostante le sue posizioni chiaramente eretiche su molte fondamentali questioni di fede (dall’infallibilità papale alla divinità di Maria, finendo con la resurrezione di Cristo) non è stato mai scomunicato (nonostante si continui ad accusare san Giovanni Paolo II di essere stato un papa autoritario e di aver perseguitato i teologi non allineati); quello stesso Kung che autorevoli personalità della Chiesa e i principali media cattolici hanno omaggiato con tutti gli onori. Mentre il cardinale Walter Kasper, che pure era amico di Kung ed è un convinto progressista come era lui, ha avuto il merito di definire sbagliate le posizioni del teologo sulle principali questioni motivo di contrasto con la Chiesa, il vescovo di Chieti-Vasto Bruno Forte ha invece “sdoganato” le teorie del “nuovo Lutero” fino a definirle patrimonio della Chiesa e utili ad animare il dibattito sul ruolo del Concilio Vaticano II e su quanto ancora resta da compiere (pietà di noi o Signore).
La seconda coincidenza riguarda il fatto che la discussione intorno alla scomunica di don Bernasconi vada ad incanalarsi in una settimana fondamentale per la vita della Chiesa cattolica, ovvero la prima dopo Pasqua, conosciuta come la settimana della Divina Misericordia, istituita proprio dal reazionario e antidemocratico (così lo definiva Kung) Giovanni Paolo II. Va detto che Bergoglio non finisce mai di stupirci in fatto di misericordia, riportandoci alla mente un suo illustre predecessore, Paolo IV, al secolo Gian Pietro Carafa, che resse la Chiesa dal 1555 al 1559 passato alla storia come intransigente e inflessibile inquisitore contro cardinali, sacerdoti e teologi dell’epoca sospettati di simpatie luterane. Ma se Paolo IV aveva dalla sua un’ottima giustificazione, quella appunto di dover combattere e arginare le eresie protestanti che rischiavano di insinuarsi all’interno della Chiesa, oggi ci appare non soltanto ingiusta, ma diremmo addirittura infondata, una scomunica come quello impartita contro don Bernasconi.
Quale sarebbe la colpa di questo sacerdote? Quella di continuare a considerare Benedetto XVI il papa legittimo? Premesso che questa convinzione è profondamente radicata in larga parte del mondo cattolico, la scomunica impartita ci appare oggi contraddittoria non soltanto sul piano teologico, ma ancora di più sul piano storico.
Come tutti sanno infatti la Chiesa cattolica venera come santi due illustre figure provenienti dall’ordine domenicano: si tratta di santa Caterina da Siena e di san Vincenzo Ferreri, due giganti della fede che però, essendo vissuti all’epoca del grande scisma d’Occidente che divise la Chiesa dal 1378 al 1417 si trovarono su fronti opposti. Santa Caterina a sostegno del papa di Roma e san Vincenzo al fianco dell’antipapa di Avignone. Dopo il Concilio di Costanza che riportò l’unità nella Chiesa e soprattutto definì quali fossero i papi da considerare legittimi e quali gli antipapi, nulla impedì di riconoscere come santo Vincenzo Ferreri che, pur essendosi impegnato per ricomporre lo scisma pressando l’antipapa Benedetto XIII affinché rinunciasse al trono in favore di un nuovo papa universale, di fatto si trovò dalla parte sbagliata, ovvero dalla parte di quella che poi è stata identificata come l’anti-Chiesa, o Chiesa scismatica (va detto che nell’arco di quei quarant’anni entrambi i papi rivendicavano la piena legittimità e gli stessi ordini religiosi, i domenicani su tutti, erano lacerati al proprio interno dalla disputa verso quale papa dovesse essere riconosciuta obbedienza).
Nel caso di Benedetto XVI va detto che il suo modus operandi rappresenta un fatto unico nella storia della Chiesa che inevitabilmente apre una serie di dubbi e interrogativi perfettamente legittimi (indipendentemente dal fatto che li si possa o meno condividere).
Personalmente ritengo che vada chiarito una volta per tutte il grande equivoco relativo alle modalità con cui Benedetto XVI si è dimesso. Non sono un esperto canonista, quindi evito di addentrarmi nel merito del dibattito inerente il “munus petrino” anche se ritengo che il tacere questo aspetto evitando di fornire i necessari chiarimenti, faccia sorgere il legittimo sospetto che forse si preferisca non smuovere delle acque che potrebbero dar corso ad una tempesta. In fondo Ratzinger non ha mai rivendicato nulla, Bergoglio fa il papa a tutti gli effetti, le accuse di chi solleva dubbi sulla legittimità delle dimissioni di Benedetto e dell’elezione di Francesco restano nell’alveo delle ipotesi sollevate dai “soliti ambienti tradizionalisti” e dunque perché fornire spiegazioni e confutare tutti i dubbi sollevati, quando si può tranquillamente far finta che il problema non esista?
Il fatto che la scomunica di don Enrico sia avvenuta senza un processo canonico, nell’ambito del quale il sacerdote avrebbe potuto difendersi portando prove a supporto della tesi secondo la quale Benedetto XVI sarebbe tuttora l’unico papa della Chiesa, sembra tanto l’ennesima prova a conferma della volontà di non scoperchiare il pentolone e innescare un dibattito dentro la Chiesa dagli esiti imprevedibili (ma persino l’Inquisizione concedeva agli accusati la possibilità di difendersi).
Tuttavia senza entrare nei dettagli più specificatamente “tecnici”, basta fare alcune considerazioni terra-terra, da “sora Maria” per poter affermare che la scomunica di don Bernasconi non ha motivo di esistere visto che non riguarda questioni di fede ma aspetti puramente canonici e giuridici. Basta porsi delle semplicissime e banali domande alla portata di tutti.
Perché Benedetto XVI dopo essersi dimesso ha scelto di restare in Vaticano? Perché non si è ritirato ad esempio in Germania o in un monastero comunque lontano dalle mura leonine? Ratzinger è forse prigioniero di Bergoglio come Celestino V lo fu di Bonifacio VIII che lo rinchiuse nella Rocca di Fumone per timore che i francesi, che proprio come oggi contestavano la legittimità delle dimissioni del pontefice e l’elezione del suo successore, potessero rimetterlo sul trono dopo aver deposto Bonifacio? Considerando che questa ipotesi è da scartare senza ombra di dubbio per quale motivo allora Ratzinger ha deciso di restare in Vaticano di fatto avvalorando l’idea dei “due papi”?
Perché Bergoglio ha accettato che potesse esistere un “papa emerito” figura mai contemplata in precedenza nella storia della Chiesa? Perché non ha preteso che Benedetto XVI tornasse cardinale come avvenuto per esempio dopo il Concilio di Costanza nel caso dell’antipapa Giovanni XXIII? Baldassarre Cossa che fu eletto papa dai cardinali della cosiddetta “obbedienza pisana”, quella che scaturì dal Concilio di Pisa (il primo convocato per ricomporre lo scisma d’Occidente e che fu rigettato sia dal papa romano che da quello avignonese dividendo ulteriormente la Chiesa), dopo essersi sottoposto all’autorità del nuovo papa Martino V eletto dal Concilio di Costanza che lui stesso aveva convocato prima di essere deposto, fu riammesso nel sacro collegio in veste di cardinale ma senza il titolo di “papa emerito” (per secoli nella Chiesa si è dibattuto inoltre se fosse giusto considerare Giovanni XXIII un papa legittimo prima della deposizione, controversia conclusa soltanto nel secolo scorso con l’esclusione del Cossa dall’annuario pontificio). E’ vero che Ratzinger non è stato deposto ma si è dimesso come Celestino V, ma perché si è creata questa figura “ambigua” del papa emerito quando si sarebbe potuto tranquillamente ritirare tornando cardinale?
Quando a Pio XII giunse la notizia che Hitler aveva ordito un piano per rapirlo e deportarlo in un convento austriaco, il pontefice scrisse un atto di rinuncia consegnato nelle mani di suor Pascalina Lehner alla quale riferì, come dalla stessa dichiarato anni dopo: “Qualora dovessi cadere nelle mani dei tedeschi renda pubblica la mia rinuncia in modo che il mondo sappia che è stato fatto prigioniero il cardinale Pacelli e non il papa”. Perché Pio XII sapeva perfettamente che la rinuncia al pontificato avrebbe comportato il ritorno allo status precedente, quello appunto di cardinale.
Perché Benedetto XVI si è voluto ritagliare questo ruolo di papa emerito e perché Francesco l’ha accettato? E perché Ratzinger ha continuato a vestirsi di bianco e a ribadire in questi otto anni le sue posizioni spesso in aperto contrasto con quelle di Bergoglio fino a farsi bollare come “antipapa”(come ai tempi del Sinodo sulla famiglia quando ribadì il suo no alla comunione ai divorziati risposati e alle unioni civili)? E perché ha sempre sostenuto che nella Chiesa c’è un solo papa senza mai aggiungere però che questo papa non è lui ma Francesco, come invece hanno sempre liberamente interpretato i media forse dando per scontato ciò che scontato in realtà non sarebbe?
Insomma, sono tanti gli aspetti da chiarire intorno alla rinuncia di Benedetto XVI, al modo e alla forma in cui è avvenuta e al perché si sia deciso di lasciar “coabitare” i due papi sotto lo stesso tetto. Dubbi che non possono essere chiariti scomunicando senza processo tutti coloro che, dentro la Chiesa e fra i membri del clero, sollevano legittimi dubbi sull’effettiva rinuncia di Ratzinger e sulla legittimità dell’elezione di Bergoglio. Dubbi per altro rafforzati dai pareri di esperti canonisti che hanno passato al vaglio la dichiarazione di rinuncia di Benedetto scoprendo tante sospette anomalie, errori di latino impensabili per un teologo della competenza del papa emerito che in Vaticano si è corsi a correggere maldestramente, passaggi sibillini che sembrerebbero disseminati apposta per innescare dubbi di legittimità. Perché Ratzinger lo abbia fatto è tutto da capire, al di là delle ipotesi più o meno credibili che sono state avanzate.
Ma resta la domanda di fondo: perché la Chiesa di papa Francesco preferisce mettere a tacere e intimidire con la scomunica chi avanza dubbi invece di confutare certe accuse nel merito? E tornando al punto di partenza, la riposta più plausibile sembra proprio risiedere nel timore di scoprire che effettivamente non tutto è chiaro e trasparente all’ombra del Cupolone a cominciare da chi, fra i due papi, sia davvero quello regnante; magari “di fatto” ma non “di diritto”. Forse si preferisce aspettare che il papa emerito lasci questo mondo per chiudere definitivamente la questione evitando un dibattito che potrebbe riservare spiacevoli sorprese?
Americo Mascarucci – giornalista e scrittore
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Ecco il collegamento per il libro in italiano.
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Tag: bernasconi, mascarucci, scomunica
Categoria: Generale
Mi scusi, lei si pone tanti interrogativi ma la risposta lei l’ha già data.
Il Papa Paolo IV scomunicava chi da cattolico insegnava teorie luterane, oggi chi insegna teorie luterane scomunica chi vuole rimanere cattolico.
Pensa che Bergoglio sia il vero Papa o è un papa-vero.
Gesù Cristo ha detto a Pietro conferma i tuoi fratelli nella Fede. Agli apostoli ha detto sia il vostro parlare si, si, no, no. Bergoglio mette confusione e divisione ( forse ha letto solo la frase di Cristo in Mt10,34 :”.. non sono venuto a portare la pace ma la spada ” saltando il versetto 32 e non arrivando al 36 . E’ cattolico questo?
Abbiamo provato a dare una risposta ai suoi molti e leciti interrogativi qui. https://www.marcotosatti.com/2021/04/09/cionci-la-possibile-ricostruzione-del-piano-b-di-benedetto-xvi/
Mi pare abbastanza evidente il perché non vogliono fare un processo canonico né a don Bernasconi né a Don Minutella
Si può scomunicare qualcuno senza un processo, senza dargli la possibilità di spiegarsi o di fare ammenda?
Può fare ammenda, se l’orgoglio non glielo impedisce. Credo che il Vescovo avrà avuto vari colloqui con lui e senz’altro non si sarà emendato. Spero che chieda clemenza, perché la scomunica è “latae sententiae” e c’è tutto un procedimento canonico da seguire.
Solo adesso sono riuscito a leggere il dibattito in corso. Allora sottoscrivo quanto detto da don Pietro Paolo e invio il mio ultimo contributo dato nel dibattito di Andrea Cionci, tanto l’argomento è sempre lo stesso. Aggiungo solo che la scomunica, ipso facto, vien da “ben lontano” e non è solo dei giorni nostri.
“Carissimi, desidero fare l’ultimo e decisivo intervento sull’argomento, in seguito mi taccio. Come ho detto in precedenza, sarebbero molto lunghe e articolate, e ne sono sicuro, non ascoltate, le argomentazioni che si potrebbero fare. Ma per chi desidera può andare a rispolverare lo studio dogmatico di Michele Schmaus sulla “CHIESA”, e in particolare il paragrafo 176 da pag. 610 fino a pag. 629 che riguarda : “Potere di ordine e potere di giurisdizione” e senz’altro avrete le idee più chiare. Ora voglio riportare un dogma della Chiesa proclamato dal Concilio Vaticano I, ma prima voglio fare una breve riflessione: Papa Benedetto XVI ha rinunciato ad essere il Vescovo di Roma, perchè prima lo era (credo che sia palese ed assodato o avete dubbi su questa realtà e verità?). I cardinali in conclave hanno scelto un nuovo Vescovo di Roma, che si è appellato: Papa Francesco, Vescovo di Roma (lo ha detto lui stesso dalla loggia di San Pietro; ve lo ricordate?). Ebbene la dogmatica insegna che il primato di successore di Pietro è del Vescovo di Roma. E allora riportiamo ciò che afferma il dogma proclamato dal Concilio Vaticano I sull’esempio dei Concili ecumenici di Lione e di Firenze; il Concilio stabilisce: “Chi dunque afferma… che il vescovo di Roma non è il successore di Pietro in questo primato, sia scomunicato” (Denz. 1825). Quindi è proposizione di fede che il vescovo di Roma, quale successore dell’apostolo Pietro, è titolare di fatto del primato. Benedetto XVI è semplicemente, oggi, il “Vescovo emerito” di Roma; è stata una sua libera, ponderata scelta, fatta non a cuor leggero, ma dopo molta preghiera e travaglio interiore, e dopo una pace interiore. Sempre lo Schmaus afferma che “riguardo al potere di ordine” del papato solo il titolare può rinunziare con effetto giuridico; cosa che ha fatto Benedetto XVI e di conseguenza non ha più potere papale, gli sono rimaste, come lui stesso ha detto, “la croce” e “la preghiera”. Lasciamolo in pace e facciamo i “buoni” cattolici, se ci riusciamo, senza presunzioni e senza pregiudizi. Ora sta a voi se rimanere nella Chiesa o separarvi da Essa. La scomunica ha questo effetto.”
Ma lei che ne dice se il “vescovo di Roma” si permette le adorazioni di divinità pagane in Vaticano, le proiezioni di scimpanzè e gorilla su San Pietro il giorno dell’Immacolata, la difesa dei gay invocando tutele legali, la definizione di Maria come “meticcia” e tante altre vaccate su cui la gerarchia non dice un accidente (anche perchè i pochi sfigati che contestano venogono silurati)? Io un tipo del genre non lo voglio seguire, sembra più affine alla Gretina, alla Clinton, a questi personaggi qui. Se davvero è il vescovo di Roma, allora è Roma che non è più fedele ai principi cattolici. Non sono sbagliata, io sono sbagliati loro, punto. E mi rifaccio al Papa di prima.
Paoletta, lei segua Cristo Signore e Maestro, sii a Lui fedele ed obbediente e non sbaglierà mai. Ascolti San Paolo: “Quando uno dice: ‘Io sono di Paolo’ e un altro: ‘Io di Apollo’ non vi dimostrate semplicemente uomini? Ma che cosa è mai Apollo? Cosa è Paolo? Ministri attraverso i quali siete venuti alla fede e ciascuno secondo che il Signore gli ha concesso. Io ho piantato, Apollo ha irritato, ma è Dio che ha fatto crescere. … Non c’è differenza tra chi pianta e chi irriga, ma ciascuno riceverà la sua mercede secondo il proprio lavoro” (1 Cor 3,4-8). Sarà Dio a giudicare i nostri cuori e le nostre azioni; non è compito nostro giudicare gli altri. Correggerli fraternamente sì, quando ci è possibile e se fossimo in grado di farlo, ma sempre con “carità”, per non incorrere anche noi nel “giudizio” severo. “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra”.
Davvero lei ritiene che seguire uno che fa ‘ste cose sia seguire Cristo (di cui ha fatto sparire la definizione “vicario”)? Non si tratta di giudicare Bergy, ma di prendere per buono quello che fa o lascia fare. Vista così lei potrebbe tollerare perfino un “Papa” omicida.
Io non ho pretese teologiche né giuridiche, tuttavia oggi come oggi ci troviamo in una situazione mai vista, da una parte c’è Benedetto XVI che si è dimesso ma è rimasto comunque papa emerito, continuando a vestirsi di bianco e a fare altre cose di pertinenza del pontefice, dall’altra abbiamo Francesco, molto probabilmente eletto da un conclave irregolare, con cardinali scomunicati , ma se questo non fosse rilevante, un pontefice che ha portato in Vaticano un idolo pagano , offendendo il primo Comandanento, senza nessuna ombra di dubbio.
Io vado a Messa per ricevere Gesù, quando leggono la frase “in unione con..” io penso:”Gesù, Tu sai, pensaci Tu!
Io andrei cauta a scomunicare a destra e a manca , e , se fossi in voi, non sarei così certa di essere nel giusto.
E come al solito Don Minutella non viene citato, come se non esistesse… come se non fosse stato il primo a ricevere die scomuniche per aver denunciato le eresie bergogliane perchè pentolone troppo pericoloso da scoperchiare… diciamo le cose dalla A alla Z! Don Bernasconi come Don Alessandro… queste scomuniche della falsa chiesa sono medaglie al valore, il valore che dimostrate nel difendere la saba dottrina cattolica e l’unica spisa di Cristo in comunione con l’unico papa legittimo BXVI!
Io sono da molto tempo convinto che la votazione che ha eletto Bergoglio Sommo Pontefice sia nulla, ex Universi Dominici Gregis, perché vi ha partecipato chi non aveva diritto, in quanto non più Cardinale, perché scomunicato latae sententiae, come l’eretico Kasper e i mafiosi di San Gallo, ma reputo che disquisire se il Papà sia Francesco o Benedetto XVI sia una perdita di tempo, una debolezza del tutto umana, che non porta a risultati. Pensare che chi avrebbe il potere di dirimere la questione, il Collegio dei Vescovi, lo faccia è pura follia, perché non tutti i Vescovi sono nella verità. Quindi, non resta che affidarsi a Dio e attendere la sua giustizia. Purtroppo per me, che desidero la Chiesa purificata da apostati, eretici, farabutti, ladri e sodomiti, i tempi del Signore non sono i nostri e penso di non riuscire a vedere la soluzione, comunque non ho dubbi che il Cuore Immacolato di Maria vincerà e, poiché giustizia è la virtù di dare a ciascuno il suo, i malfattori subiranno le conseguenze delle loro azioni.
Americo Mascarucci – giornalista e scrittore dice di essersi impressionato leggendo l’assurda vicenda di Don Enrico Bernasconi, sacerdote della Chiesa Cattolica, scomunicato senza processo canonico per non aver riconosciuto Jorge Mario Bergoglio quale legittimo pontefice della Chiesa e di aver invece continuato a ritenere il Santo Padre Benedetto XVI quale unico e vero Papa. Mascarucci cita anche le ragioni per le quali dice di soffrire ritenendosi figlio (presumo) della vera Chiesa, unica e salvifica, ma contraddittoriamente, a mio giudizio, nonostante “prenda sempre più spesso le distanze da questo pontificato (sic!) criticandone le continue derive ideologiche” ecc. ecc. ribadisce che però il papa è “Francesco” e che, ciliegina sulla torta, l’Eucaristia vada celebrata in comunione con lui. Poi si domanda perché la Chiesa di Francesco scomunica e non risponde.
Insomma, a mio modestissimo parere, una dimostrazione di cerchiobottismo questa, da far impallidire perfino Antonio Di Pietro, inventore del termine per definire chi sta nel mezzo di una questione e non prende posizioni nette, per cui con un colpo al cerchio e uno alla botte si mantiene in equilibrio dando ragione a entrambi alla faccia dell’evangelico “si si – no no” indicato da Gesù Cristo quale misura inequivocabile di coerenza, onestà e fedeltà alla verità.
Il signor Americo Mascarucci si pone quella domanda dirimente ma non si accorge che la risposta è contenuta nella domanda stessa ed è di una evidenza cristallina: la Chiesa di Francesco scomunica e non risponde proprio perché è la Chiesa di “Francesco” e non è la Chiesa di N.S. Gesù Cristo, di Divina e non di umana emanazione, che egli ha fondato all’unico scopo di salvare le anime mediante la diffusione della sua Parola, del suo autentico Vangelo e con il dono dei Sacramenti fonte di santificazione.
E se la Chiesa è di Francesco-Bergoglio e non è di Gesù Cristo allora è una contro-Chiesa, una Chiesa contraffatta. Una Chiesa che non potrà mai essere il Corpo Mistico di Cristo ma semmai dell’Anticristo. E in una siffatta falsa Chiesa, che non può che essere capeggiata da un falso papa, lo Spirito Santo non può operare perché se vi è comunione con un falso papa non può esservi comunione con Cristo. E poiché la Chiesa insegna che il Primo Agente che opera la Transustanziazione delle Specie Eucaristiche nella Santa Messa è lo Spirito Santo, a che serve l’atto strumentale del sacerdote quando l’offerta del Sacrificio viene fatta “una cum” chi non è il Papa, giacchè la Chiesa insegna che il Vicario di Cristo in terra è garante dell’unità della Chiesa e la rappresenta? “Ubi Petrus ibi Ecclesia” ma se non vi è il vero Pietro non può esserci la vera Chiesa. Veramente viene da chiedersi se questo non sia il tempo dell’abolizione del Sacrificio profetizzato nelle Sacre Scritture.
Ora, Gesù Cristo ha sempre annunciato l’avvento del Regno dei Cieli e indicato sé stesso come il Messia atteso, l’agnello sacrificale per la redenzione degli uomini e l’esempio da imitare. Le sue parole e i suoi discorsi non hanno mai divagato in stravaganze assurde, come invece ci ha abituato Bergoglio in questi ultimi otto anni e le sue rivelazioni teologiche, sebbene molte non afferrabili con la sola ragione sono state custodite gelosamente come un tesoro dai Padri della Chiesa succedutisi in duemila anni, superando eresie terribili e scismi dolorosi con la forza di una Fede incrollabile che, grazie alle preghiere del Signore hanno fatto in modo che sempre, Pietro, il suo Vicario pro-tempore in attesa del suo ritorno, confermasse i suoi fratelli nella Fede.
Bergoglio invece non risponde e non conferma nessuno se non i suoi adulatori e coloro che lo assecondano o che lo hanno intronizzato in Vaticano affinchè cambiasse la Santa Chiesa da essi ritenuta indietro di quattrocento anni, contraffacendola e facendola diventare un qualcosa di non più cattolico. Senza con questo voler fare il suo difensore d’ ufficio, ecco perché Don Enrico Bernasconi non si riconosce in questa falsa Chiesa ma si riconosce in quella bimillenaria Cattolica e Apostolica governata da Papi veri l’ultimo dei quali è S.S. Benedetto XVI, che non hanno mai deviato dalla Vera Dottrina di Colui che ci ha mandato il suo Figlio Unigenito per indicarci la via. Ecco perché Don Enrico Bernasconi non può riconoscersi in comunione con chi non è papa e annuncia un altro Vangelo (fosse anche un angelo del cielo). Ecco perché la falsa Chiesa di Bergoglio non sopporta e cerca di distruggere chiunque non accetta i suoi diktat (mentre i dogmi sono opinabili) e chi non si adegua alle nuove direttive, segno evidente di contraffazione della Sposa del Signore.
Certo è abbastanza stucchevole che Americo Mascarucci – giornalista e scrittore, ignori il fatto che quanto sta soffrendo oggi Don Enrico Bernasconi lo soffre da alcuni anni il suo confratello, amico e guida “del piccolo gregge” Don Alessandro Maria Minutella. Evidentemente Mascarucci non è informato su questo fatto (per altro di dominio pubblico per essere stato il primo fra i sacerdoti cattolici a denunciare l’impostura in atto) oppure non conosce la vicenda e perciò non ne parla. Sarà così. Lo spererei , perché diversamente verrebbe da pensar male, peccando, certo, ma indovinando le vere ragioni.
E senza voler fare ugualmente il difensore d’ufficio di Don Alessandro Maria Minutella, che non ne ha certo bisogno, stamattina egli nella sua rubrica quotidiana che ho avuto modo di ascoltare oggi pomeriggio si è comportato da vero signore, citando la riflessione di Mascarucci pubblicata dal nostro stimatissimo Tosatti pur facendo trasparire l’amarezza e la delusione di fronte all’ennesima cecità e scorrettezza nei suoi confronti. Forse il Signore vuole ulteriormente saggiarne la resistenza, la perseveranza e la dedizione in questa missione di verità affidatagli, anche quando ingiustamente viene ignorato, mi auguro non in malafede, o magari con la perfidia di secondi fini volti a fomentare divisioni e gelosie fra le guide spirituali del piccolo gregge cattolico. Ma, qualunque sia la ragione non ci riusciranno. Mai.
E se Ratzinger avesse forse bisogno della IMMUNITÀ diplomatica di un Capo di Stato?
imbroglio non è nessun papa. Le dimissioni del papa Benedetto XVI sono state estorte ed invalidate dal medesimo.
Viva i veri sacerdoti come Don Minutella che non si piegano innanzi alla impostura, difendendo la veritá enon abbandonando Benedetto XVI nella sua prigionia.
Don Minutella, due volte teologo, paga con la croce della scomunica e dell’ostracismo mediatico il fatto di dire la Veritá, che è sempre scomoda.
Partecipare a oscuri rituali in comunione con imbroglio è un sacrilegio per il quale i tiepidi laici e gli stregoni di imbroglio renderanno conto a Dio Padre.
Troppo facile criticare imbroglio ma consacrare l’Ostia in comunione con lui.
Don Minutella due volte teologo? Ma scherziamo? Non è teologo nemmeno una volta, ma come si fa a sostenere le sciocchezze dell’una cum…?
Don on Minutella non sarà teologo, ma sicuramente Bergoglio non è papa, bensì un impostore, un agente della mafia vaticana nemica di Cristo, della Chiesa Cattolica e dell’ umanità intera. Se non verrà processato e scomunicato in questa vita, se la vedrà comunque con Cristo Giudice, e saranno cavo amari, molto amari per lui. Chissà che tra i testimoni dell’ accusa non si ritrovi anche don Minutella, oltre a Lucifero, che ora lo protegge e poi se lo porterà con sé agli inferi…
In effetti se bergoglio è come si mostra, in parole è opere, celebrare la messa in unione con lui è come mettersi in comunione con Giuda.
Mica va tanto bene questa questa cosa qui.
Don Pietro Paolo si dice convinto che il Signore abbia voluto le dimissioni di Benedetto XVI . E perche mai ?
tali,dimissioni hanno forse portato buoni frutti, hanno visibilmente fatto del bene alla Chiesa? O hanno portato cattivi frutti : la divisione, il dubbio, lo sconcerto, lo smarrimento, tra i cardinali, i vescovi, il clero e il popolo cristiano…L’ esultanza e il giubilo di tutti i nemici della Chiesa: atei, massoni, eretici.
Puo’ una decisione buona, ispirata da Dio , portare cattivi frutti ? O forse Benedetto si e’ sbagliato ? Credeva , come testimonia Mons. Ganswein, di avere pochi mesi da vivere. Invece il Signore lo lascia ancora in vita , non lo richiama a se, ed e’ ancora con la mente lucidissima. Benedetto continua a dire che non si e’ pentito di aver dato le dimissioni. Pero’ sempre lo stesso Mons. Ganswein dice che e’ molto preoccupato, ad esempio per il Sinodo tedesco.
Insomma contraddizioni e qualcosa di poco chiaro aleggiano ancora , dopo otto anni! , su queste dimissioni , che non hanno portato buoni frutti, che non hanno dato la tranquillita’ e serenita’ d’ animo allo stesso Benedetto, che non e’ morto e non e’ sprofondato in uno stato senile ma soffre ancora nel suo cuore nel vedere e capire certe cose ( ricordiamo il commosso libro scritto con il card. Sarah su il celibato ecclesiastico Dal profondo dei nostri cuori )
Davvero siamo sicuri, come Don PietroPaolo, che il Signore ha voluto queste dimissioni ? E perche’ mai ?
Cosa significa questo?
Maria Cristina,
Arcana Dei! Vedremo, col tempo scopriremo tante cose e vedremo meglio l’opera nascosta e sapiente di Dio che guida la sua Chiesa. Quando Mosè fu mandato dal faraone e costui rispose malamente alle sue richieste, visti i risultati, Mosè si lamentò con Dio e lo stesdo popolo di Israele ne trasse scetticismo.
Egregio Mascarucci,
Non essere in Comunione col romano Pontefice che attualmente, come crede lei ed io, è Francesco comporta già la scomunica “latae sentenziare”. Ciò significa che l’interessato di sua spontanea volontà si è separato dalla comunione ecclesiale. Il vescovo, in questo caso, visto la dichiarazione pubblica dell’interessato, dopo averlo richiamato, al suo rifiuto di emendarsi, non può che eseguire le conseguenze dell’avvenuta scomunica.
Poi, al di là degli errori di latino del Papa emerito (“errare umanum est”, e anche i giganti sono uomini), della sottana bianca (come se fosse l’abito a fare il monaco, in questo caso il papa), il coabitare nello stesso spazio (sebbene in sedi differenti), queste non sono motivazioni plausibili per negare l’esser papa di Francesco. Per quanto riguarda la validità della rinuncia di papa Benedetto, fatta liberamente, non capisco perché ci si ostini ancora a crederla una farsa. Addirittura si parla di piano B? Mah! Sarò un sempliciotto, ma io credo alle parole di Benedetto: “Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20.00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del NUOVO SOMMO PONTEFICE) (11/02/2013). E di affermazioni sulle sue dimissioni ce ne sono tante. Magari ci resteranno oscure le motivazioni e cosa ci sia dietro quel: “me lo ha detto Dio” a dimettermi, ma è certo che Benedetto XVI è stato papa ma non lo è più. Il fatto che si faccia chiamare “papa emerito” non avalla per niente l’ipotesi di due papi. C’è un papa regnante e uno che fu papa e quindi è ora “emerito”; che ritorni ad essere cardinale o no, non è importante: in ogni caso non potrebbe governare lo stesso la Chiesa. A me non da fastidio chiamare Benedetto “papa emerito”. Difatti, essendo stato vescovo di Roma e in quanto tale papa, adesso è vescovo emerito di Roma e quindi papa emerito. Per cui, come ogni vescovo emerito non è più il vescovo titolare della diocesi che reggeva ( e in ogni diocesi c’è un solo vescovo), altrettanto l’emerito Benedetto non è più il vescovo di Roma e quindi non è più il PAPA. Per quanto poi riguarda l’assurda posizione di quanti, con inedita posizione teologica, dicono che l’emerito in questione ha rinunciato al “ministero” ma non al “Dono”, ho avuto modo di scrivere altrove che una tale operazione è impossibile in quanto i doni di Dio vengono dati in vista del ministero. Il ministero non si può separare dal Dono. Una volta venuto meno il ministero, fra l’altro concesso per elezione dei cardinali, scompare anche il dono. Il diventare papa non esige un sacramento e NON IMPRIME NESSUN CARATTERE. Ma poi: può dire un uomo a Dio, quand’anche fosse il papa, ” rifiuto questo e tengo per me quest’altro”? La cosa che mi fa più soffrire in tutta questa querelle è che indicando Benedetto XVI come il vero papa non gli si dà onore. Se n’è fatto di lui una persona spregevole: pauroso, perché “ricattato” (dove è andato a finire la fedeltà fino al martirio?), portatore di confusione, di divisioni e di guerre intestine, fautore di peccato in quanto espone i fedeli a falsa venerazione di Santi (dulia) proclamati tali da uno che, secondo costoro, non è Papa e così via..
..Io credo che veramente il Signore ha voluto le dimissioni di Papa Benedetto, che resta un faro di umiltà e di sicura dottrina, e che lo ha voluto accanto a Francesco come Padre e sostegno in un momento molto triste per la Chiesa e per il mondo. Che lo Spirito del Signore spiri forte sulla Sposa di Cristo, la guidi e la sostenga e che la Vergine Immacolata l’aiuti e la difenda dagli attacchi interni ed esterni.
SCUSI DON, SONO NICKNAMES IL “PIETRO PAOLO”?. MI SCUSI, METTIAMOLA CHE NON É ESISTITO MAI IL GRUPPO MAFIOSO SAN GALLO, NON SONO ESISTITI QUEL GRUPPETTO DI “cardinali” DELINQUENTI. NON SONO ESISTITE IRREGOLARITÁ NEL “conclave” 2013; E FOSSE ESISTITA LA RINUNCIA VALIDA DI BENEDETTO. METTIAMOLA COSÍ. ED ANCHE FOSSE STATO DI PARTENZA LEGITTIMO berORGOGLIO. MA SE A LEI COME SACERDOTE NON GLI BASTANO UNA, DUE, TRE…PIÚ DI CENTO ERESIE (E C’È UN GRUPPO DI SACERDOTI ARGENTINI CHE LI RACCOGLIE…NON LO DICO IO!), ABERRAZIONI, DI QUEL SOGGETTO INSERVIENTE DEI soros, hell’s gates, E NON ULTIMO, ADORATORE DI pachamama, ED É COSÍ SENZA ME E SENZA MA IL LUNGO ELENCO DELINQUENZIALE…PERCHÉ SA, TUTTO QUESTO ALLA FINE L’UNICO VERO TRAGICO FINE É L´UCCISIONE DELL´ANIME. SUE ABERRAZIONI CON COLORO CHE INVECE AIUTARE PORTARE VIA DALLE ABERRAZIONI, PER ESEMPIO SESSUALI, L´AIUTA MANTENERSI NEL PECCATO MORTALE; DUNQUE L´UNICO GRANDE EX COMUNICATO, IPSO FACTO PRIMA É berORGOGLIO; jorge, ma realtá è il drago, berORGOGLIO. DUNQUE UN EXCOMUNICATO NON PUÓ EXCOMUNICARE NESSUNO. DUNQUE DA UN BEL PO CHE NON C’È UN PAPA COME IMMAGINATE, E TANTO PER LEI NON ESISTE BENEDETTO XVI. berORGOGLIO È EXCOMUNICATO MOLTO PRIMA DI DON ALESSANDRO MINUTELLA O QUESTO ULTIMO CASO, IL BRAVISSIMO DON ENRICO BERNASCONI, A CHI APPROFITTO INVIARE TUTTA LA MIA STIMA E RICONOSCENZA, ED UMILE MA POTENTE UNIONE NELLA PREGHIERA, PERCHÉ ANCHE SE LUI SUBISCE QUESTA FARSA, RESTA SACERDOTE TALE E QUALE LO SONO IO CHE SONO PURE PARROCO, E DA QUI, PERIFERIA DI CARACAS, CHE BENE CONOSCE IL parolin e lo stesso berORGOGLIO, CHE QUI MI INDIRIZZAVA LETTERE DA BUENOS AIRES, L´INVIO UN FORTE ABBRACCIO E RINGRAZIAMENTO, PER IL CORAGGIO E LA VERITÁ, CHE PURTROPPO MANCA A LEI, “DON PIETRO PAOLO”. (MI SCUSI USO CARATTERI GRANDI, PERCHÉ STÓ SENZA OCCHIALI QUESTI GIORNI E QUELLI QUI A STILUM CURIAE SONO TROPPO PICCOLI, COSÍ POSSO VEDERE MEGLIO CERCANDO NON ERRARE PIÚ DEL NORMALE MIO POVERO ITALIANO, GRAZIE)
Padre Luis,
probabilmente don Pietro Paolo le dà tanto fastidio, perché si sente chiamato in causa anche lei, quando lui afferma:
“Non essere in Comunione col romano Pontefice che attualmente è Francesco comporta già la scomunica “latae sentenziare”.”
Ma guardi che la stessa cosa l’ha detta anche il Card. Sarah un anno fa:
“La verità è che tanti scrivono non per testimoniare la verità, ma per opporre le persone le une contro le altre, per danneggiare i rapporti umani. A costoro non importa la verità.
Il Diavolo divide, oppone la gente, l’una contro le altre. La verità è che la Chiesa è rappresentata sulla terra dal Vicario di Cristo, cioè il Papa. E chi è contro il Papa è ipso facto fuori dalla Chiesa.”
Per cui si metta il cuore in pace… se ci riesce…
A me sembra che, a dispetto di ciò che affermate voi, è la chiesa bergogliana che scandalizza e divide.
Mi dica lei come si fa a essere in unione con un pontefice che ha portato un idolo demoniaco in Vaticano.
Mi scusi, ma io non mi prosterò davanti alla Pachamama .
Non mi interrogo più se il papa è Benedetto o Francesco, mi ryvolgo a Gesù e Maria,
(Scusate l’errore)
*MI rivolgo a Gesù e Maria SS., direttamente, così non sbaglio.
In attesa di conoscere la verità.
Brava Milli, lasci perdere Mario e Pietro Paolo, e si tenga stretta a Gesù, Giuseppe e Maria. Le ricordo una profezia di Padre Pio da Pietralcina ” quando accadranno queste cose ( apostasia, falsi papi, eresie) non credete più a nessuno”: figurarsi se possiamo andar dietro alle farneticazioni ( per usare un eufemismo,) di Bergoglio e della sua ciurma di apostati e traditori…
Caro Don Pietro Paolo, a me sembra che le scelte di Papa Benedetto abbiano contribuito non poco ad ingenerare confusione. Inoltre, l’assimilazione della Sede di Pietro ad una qualsiasi sede episcopale è risibile, perché il papa viene eletto innanzitutto e soprattutto per provvedere alla Chiesa universale e non certo alla Diocesi di Roma che, come ben sai, di vescovi e prelati in mezzo ai piedi ne ha fin troppi.
Certamente Benedetto ha rinunciato al papato, ma lo fatto in un modo così ambiguo da dare adito alle congetture di tanti. D’altronde che Joseph Ratzinger sia molto “particolare” l’ho già detto in passato e lo ridico, a dispetto di tutti quelli che lo ritengono un campione della Tradizione.
la confusione era prevedibile. Già Paolo VI e GP.II non si erano dimessi per timore di creare confusioni del genere, ma le montature create basate su sospetti non suppurtati da prove constatabili sono da non prendere in considerazione. Nell’ipotesi malaugurata che le dicerie su un papa non vero regnante fossero vere, mi chiedo: che colpa ne ha Francesco. Lui si trova sul Soglio di Pietro perché è stato eletto da gran parte dei cardinali in un conclave legittimo, addirittura indetto dallo stesso Benedetto, anche se tra loro c’erano i cosiddetti appartenti alla mafia di S. Gallo. Per quanto riguarda le mie considerazioni su Benedetto XVI non sono certamente le tue, don Ettore. I papi sono uomini e come tutti noi hanno e hanno avuto i loro pregi, difetti e peccati. Anche quelli che sono stati canonizzati non sono stati indenni di mancanze e peccati. La storia ci insegna. Ognuno dovrà rendere conto a Dio del suo operato. noi in quanto presbiteri, il papa in quanto papa. “A chi molto è stato dato, molto sarà richiesto”. Io , nonostante il marasma che attraversa la Chiesa, sono fiducioso in quanto non pongo la mia fede negli uomini, fossero anche papi, ma nello Spirito Santo che rinnova ed è sorprendente.
Se Benedetto XVI si fosse ritirato e basta, come semplice cardinale, senza tutta la messinscena del papa emerito con annessi e connessi molto probabilmente non ci sarebbero teorie sulle sue dimissioni.
Comunque, non intendo “parlar male” di Benedetto XVI: quando fu eletto, nel 2005, tirai un sospiro di sollievo, perché già allora vi era il pericolo di avere un papa come quello attuale. Però, ciò non toglie che Benedetto XVI sia, come ho già detto, molto particolare e tutta la vicenda del papa emerito ne è un aspetto.
“Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena”.
Lasciate perdere. Mollate la presa. Non scrivete più libri, smettetela di disquisire. Tanto non giungerete a niente.
La Ruota gira frantumando qualsiasi pensiero e i libri andranno al macero o a prender polvere in qualche scaffale. Niente di più inutile dei libri.
E i miliardi di parole sprofondate nei giga dei computer? Tutto chiasso passato di cui ogni tanto ro riesuma un cadavere.
Niente di più inutile del pensiero che altro non è che una reazione della mente e nulla, proprio nulla di originale.
Vivete l’oggi – ciascun giorno – al meglio delle vostre virtù e a maggior gloria di Dio.
Tutte le argomentazioni a sostegno di don Enrixo Beinasco i di Marco Tosatti sono precise e tutte condivisibili.
Con tutto il rispetto per Tosatti trovo, però, alquanto illogico e incoerente la sua iniziale affermazione dell’articolo in cui dichiara:”Personalmenye ritengo che il papa sia Francesco”.
Dopo tanta accurata analisi e puntuale documentazione riguardante il problema : “invalidità delle dimissioni di Benedetto e invaliditadell’elezione di Francesco”, io mi sarei aspettato che la granitica certezza di Tosatti avesse riportato almeno una incrinatura. Al dila di tutto ritengo, comunque , che la destituzione di Bergoglio come falso papa risieda in fatti non solo formali ma sostanziali come la sua reiterata apostasia dalla fede cattolica è gli atti scandalosi delle sue isfacciare eresie e idolatria che hanno devastato le coscienze dei fedeli.
Le domande del giornalista mi sembrano tutte “retoriche”. E’ evidente che la rinuncia equivoca di Benedetto XVI è assolutamente voluta, è una sorta di “coactus feci” posta alla rinuncia stessa. Ma questo pone una gravissima responsabilità sulle spalle di Benedetto, che ha preferito suscitare tutta questa ripugnante situazine di confusione, gettando la Chiesa e i fedeli nelle mani di un macroscopico eretico come bergoglio e della sua cricca di modernisti e sodomiti, anziché denunciare apertamente il male e combatterlo virilmente. Aveva chiesto di pregare per lui, per non fuggire davanti ai lupi, e poi se l’è data a gambe, creando anche l’equivoca e assurda figura del “papa emerito”, un vero e proprio aborto teologico e canonistico. E’ altrettanto evidente che bergoglio e la sua cricca si guardano bene dall’affrontare la questione, perché sanno di essere palesemente in torto. Non hanno la Fede Cattolica, non sono neanche Cristiani, sono una cricca di massoni deisti che vogliono trasformare la Cattolica nell’ONU delle religioni. E perciò non rispondono, tengono chiusa la bocca e chiudono quella di chi osa porre domande e gridare che il re è nudo. Ma il re E’ NUDO e presto il vero RE gli chiederà il conto. Povero lui!…
Mah…essendo chiaro che esiste la Chiesa (da una parte) e una palude di contestatori d’accatto (dall’altra), è giocoforza che un prete debba scegliere con chi stare. Se questo prete pensava di combattere la Chiesa senza andare nella palude, con un sana scomunica gli hanno dato un aiutino. Ora potete godervi appieno questo sant’uomo!
Peraltro, le domande su Ratzinger, perché non le fate a Ratzinger? Inondatelo di lettere in cui chiedete spiegazioni. Tanto…vi fidereste di una risposta di colui che credete essere il finto Papa?
Chissà se a questa sequela di dubbi e interrogativi, oggettivamente onesti e inappuntabili, sempre più inquietanti, sarà trovata una risposta soddisfacente in un futuro messianico, attraverso processi condotti con tutti i crismi e non in modalità mediatica, attualmente imperante.
Rispondendo alla domanda del titolo all’articolo, a mio modestissimo parere: la misericordia non è tema per serenate strimpellate con una fisarmonica d’ordinanza…
All’umana miseri-a manca quell’ ex corde che fa la differenza.
1 – Concordo pienamente con SHERDEN quando dice: ” Dal 2013 ad oggi sono passati ben otto annetti, lei dove ha vissuto nel frattempo?”
2 – “aspettare che il papa emerito lasci questo mondo per chiudere definitivamente la questione”?
No, non si chiuderà affatto, perché riconoscere l’illegittimità di Bergoglio (https://www.aldomariavalli.it/2021/04/05/ancora-su-roma-senza-papa-e-papa-senza-roma/) comporterebbe, anche in un momento futuro, la decadenza di tutti gli atti da lui compiuti.
Certe scomuniche sono medaglie al valore!
Maria SS stessa implora di seguire i pochi sacerdoti sinceri e fedeli scomunicati, insieme alla raccomandazione di salvare gli antichi testi liturgici, dato che la Chiesa stravagante, li modificherà, come stiamo vedendo e sia ANATEMA.
GLORIA E ONORE A TE SIGNORE GESÙ martoriato da molti sacerdoti, che ami più della pupilla dei tuoi occhi!
“…perché la Chiesa di papa Francesco preferisce mettere a tacere e intimidire con la scomunica chi avanza dubbi invece di confutare certe accuse nel merito?…”
Egregio Mascarucci, è almeno dai tempi dei Dubia di quattro Cardinali (non esattamente dei viceparroci di campagna), che ogni perplessità anche minima sull’operato dell’argentino viene considerata alla stessa stregua di una puzzetta sganciata durante un pranzo di gala. Dal 2013 ad oggi sono passati ben otto annetti, lei dove ha vissuto nel frattempo?
Spiacente deluderla…mai dei Dubia mi sono occupsato a lungo e ho scritto diversi interventi al riguardo ma mi pare che qui si stia parlando d’altro. In questi otto anni non sono stato proprio a dormire visto che ho pubblicato due libri su Papa Francesco e il suo pontificato…. grazie dell’attenzione
E allora perché si stupisce?
Egregio Mascarucci, la mia delusione, anche dopo questa sua “precisazione” che ha il sentore della classica pezza peggiore del buco, sta nel fatto che – a rileggere la sua posizione – lei si rammaricherebbe perché nel caso specifico di tale don Bernasconi non sia stata seguita una procedura corretta. Apra gli occhi per favore: il punto non è se e cosa lei abbia scritto libri sulla faccenda dei Dubia, ma piuttosto sul fatto, acclarato e con dovizia di casi muniti di solare evidenza, che la stessa e identica procedura applicata a don Bernasconi (le specifico: condanna o defenestrazione senza appello e senza sentire le ragioni dell’accusato) viene da anni applicata a chiunque osi contraddire il mainstream di santa marta. Si informi pure, da Hasler a Becciu, passando per Muller, Gotti Tedeschi, Giani et alia, il metodo è sempre lo stesso. Solo che non vale per gli amici e gli amici degli amici (da Kasper a Martin, passando per Pena Parra, Zanchetta e rimanente caravanserraglio). Continuo a chiedermi di cosa si meravigli…
Il problema è che don Enrico Bernasconi non si è limitato a mettere in dubbio la legittimità di Bergoglio, ma sostiene per certo che Benedetto XVI sia il vero pontefice: questa posizione è oggettivamente scismatica rispetto a papa Francesco.
Per il resto, sono pienamente d’accordo con tutto l’articolo che, tra l’altro, coincide, in alcuni passaggi, con quanto ho cercato di dire, più di una volta, nei miei commenti.
Se davvero l’agire di Benedetto XVI nasconde altri fini o comunque vuole preservare un suo ruolo all’interno della Chiesa (al di là del fatto che ciò sia legittimo o meno) penso che lo sapremo fra molti anni o forse alla fine dei tempi!
12.4, nel 74° anniversario della VERGINE DELLA RIVELAZIONE (APOCALISSE) A BRUNO CORNACCHIOLA, ROMA, TRE FONTANE.
https://www.youtube.com/watch?v=ZBb1SLr0jLM
IN QUESTO VIDEO FRANCESCO LAMENDOLA CHI MIGLIORE ARTICOLÓ SUO PENSIERO, E NON C’È DUBBIO, UOMO DI GRANDE FEDE. VERGOGNOSO INVECE D. CURZIO NITOGLIA, CHE RESTA FOSSILIZZATO IN SOLO CONCETTI, SPACCIANDO CREDE LUI “SALDO NELLA FEDE”, TUTTO SENZA CAPIRE ANDREA, DISPREZZANDO OGNI APPARIZIONE O PROFEZIA PERCHE PRIVATE, E NON DI FEDE. MA QUI STÁ IL MIDOLLO DEL PROBLEMA. CHI È QUEL EX LEFEVBRISTA PER PONTIFICARE SU TUTTO E SU TUTTI, E DISPREZZARE COSÍ? NON DICE SAN PAOLO “NON DISPREZZATE LE PROFEZIE”?. SE DIO CI HA MANDATO SOPRATTUTTO SUA MADRE E NOSTRA, SPECIALMENTE DAL 1830, ANCHE SEMPRE CON PROFEZIE CHE ALLUDONO LA POLITICA DEI SATANISTI, MASSONI, ECC, COME COSTUI SI PERMETTE DI DIRE CHE NON SERVONO A NULLA, MA SOLO RESTARE NEL SUO TOMISMO, IN QUESTO CASO INFANTILE, TALE E QUALE A QUELL´IMPRESENTABILI DELL “opus” ED ALTRI GRUPPETTI, OGGI LECCASCARPE DEL berORGOGLIO? PROPRIO PER NON DARE RETTA A NOSTRA SIGNORA DEL ROSARIO A FATIMA, E NO CONVERTIRSI, PROFETIZÓ LA SECONDA GUERRA MONDIALE, E CI FU. E CHE DIRE DEL DISCORSO COMUNISTA…SI VEDA FINO CHE PUNTO QUELL´IDEOLOGIA PERVERSA OGGI CONTROLLA IL MONDO, A VOI CON DRAGHI DEI DRAGHI INFERNALE, E QUI IN VENEZUELA QUESTI BANANIERI…MA CERTO NON SONO DOGMA DI FEDE….E LE PROFEZIE DELLA BEATA ANNA CATERINA EMMERICK?, PURE ALLA SPAZZATURA SECONDO IL TALE NITOGLIA…PERCHE NON SONO DOGMA DI FEDE…. MA LE MANDA DIO PER AIUTARCI NELLA FEDE! DURO E STOLTO DI CUORE NITOGLIA TRAMONTATO!; NEL VIDEO VUOLE PASSARE DA GRANDE DOTTORE, MA ELEMENTARE…NEMMENO RACCONTA BENE COME FU L’ELEZIONE DI SAN PIO X…E RIPETE LA BALLA CHE FU GRAZIE ALL´INTROMIZIONE DELL´IMPERATORE FRANCESCO GIUSEPPE…CHE POVERACCIO…QUEL PRIVILEGIO DEL VETO NON SOLO LO POTEVA USARE, ANCHE SE ERA DIMENTICATO, MA NON FU LA PRIMA VOLTA CHE UN RE
L´UTILIZZAZI; NEL PASSATO ANCHE UN RE DI SPAGNA AVEVA TENTATO LO STESSO, E LA STORIA VERA È CHE MAI FU SCELTO UNO DESIDERATO DAI POTENTI; COME NEL CASO DI RAMPOLLA…È VERO CHE ERA CHI AVEVA FAMA DI NATURALE SUCCESSORE…QUELLO CREDEVANO DAL MACHIAVELLICO ED INFERNALE GESUITA MARTINI…COME SUCCESSORE DEL BEATO GIOVANNI PAOLO SECONDO…E FINÍ CHIEDENDO L´EUTANASIA…GIÁ SALIVA NEI VOTI GIUSEPPE SARTO, ED É VERO CHE CI FU IL VETO, MA NON FU PER QUESTO CHE ALLA FINE LO ELESSERO, MA PERCHE ANCHE S´APPREZZÓ LA SUA PROFONDA UMILTÁ, ECC. INSOMMA. TUTTO PER DIRE, CHE L’AIUTO DIVINO DELLE PROFEZIE DELLA TEDESCA ILLUSTRANO OGGI ALLA PERFEZIONE QUESTA VICENDA DEI DUE PAPI. E LA MOSSA CHE CERCA SPIEGARE QUI IL CARO ANDREA, DEL TUTTO VEROSIMILE, PERCHE APPUNTO L´UNICO VERO PAPA, BENEDETTO XVI, NESSUNO SA COME ARRIVÓ NELLA DECISIONE DI FARE TUTTO QUESTO…MA COME PAPA, SICURAMENTE ASSISTITO DAL VERO SPIRITO SANTO; L’EVIDENZA É COME SI DICE DEI GAY, CHE VIVONO DI NASCOSTO ED A CERTO PUNTO DECIDONO “USCIRE DALL’ARMADIO”, TUTTA QUESTA SCATTENATA DAL berORGOGLIO, SCIMMIA NELLE MANI DEI DELINQUENTI DI SANKT GALLEN, METTE IN EVIDENZA PER SEMPRE QUESTA FALSA CHIESA DEL DEMONIO, COSÍ PURE FATTA VEDERE DALLA MADONNA NEL TERZO SEGRETO DI FATIMA. E QUELLO CHE NON SONO RIUSCITI NESSUNO DEI 4 IN QUESTO VIDEO CHE VI RACCOMANDO, È CHE LA FINE DI TUTTO QUESTO CERTAMENTE NON È UMANA, MA COME PROFETIZZATO A SAN SEBASTIAN DE GARABANDAL, DALLA STESSA MADONNA, É CHE ARRIVERÁ LA PURIFICAZIONE MONDIALE, IL VERO RESET…E QUINDI DOPO, IL TRIONFO DEL SUO CUORE IMMACOLATO, COME VUOLE SUO TRIONFO NOSTRO IMPERATORE DEI re. PURE LO HA VISTO LA BEATA EMMERICK: “QUELLA FALSA CHIESA CREDEVA TRIONFARE….MA DIO HA ALTRI PIANI”.
ET EXPECTO TRIUMPHUM CORDIS IMMACULATI MARIAE!
Buongiorno don.
Perfettamente condivisile.
Grazie
Grazie mille, don.
Perfettamente condivisibile.
GRAZIE A LEI. IN PIÚ, PERCHE AVENDO QUESTI NOMI COME NICKNAME, FA ONORE ALLA SCELTA…DONNA DI PIETÁ, VERA ICONA DEL SANTO VOLTO, VERONICA; ED ESSENDO “ALTER CHRISTUS”, COME IL CIRENEO,
M´AIUTA PORTARE LA MIA, CHE INCLUDE IL RAMMARICO DI NON SPRIMERMI MEGLIO NELL´AMATISSIMO ITALIANO…MA LEI MI CAPISCE! DOMANI OFFRIRÓ IL SANTO SACRIFICIO PER SUE INTENSSIONI! DIO VI BENEDICE.
Oh, padre… Cosa dice?!
Grazie infinite. Sono commossa da questo spontaneo, elegante, grande gesto di estrema carità nei confronti di me stessa e dell’anima mia.
Conosco don Enrico Bernasconi.
Amorevole sacerdote . Mite, disponibile, sincero, vero amante dj Cristo, non sopporta, come noi non sopportiamo gli oltraggi sfacciati alla Sua Maestà, al Suo Sangue Preziosissimo, tanto meno a quelli nei confronti di Sua e nostra Madre.
Buon pomeriggio benedetti sacerdoti.
perchè vuole confondere , sbalordire , preoccupare, scandalizzare . Con un unico obiettivo : DISCREDITARE il Pontefice , il suo ruolo, prestigio, credibilità. Per far chiudere bottega e vendere tutto all’UNesco .Mi creda…
No, Bergoglio non vuole distruggere la Chiesa di Roma, ma vuole farla diventare un contenitore onnicomprensivo, in cui si possano venerare tutte le più assurde divinità perché tutte queste divinità sono rappresentazioni diverse dell’unico Dio. Così facendo, Bergoglio trascura quanto insegna la scienza, che cioè un messaggio è tanto più autentico quanto più è coerente con la sua sorgente, quanto più si mantiene vicino alle origini.
Se si tiene presente questa visione, Kung non è da scomunicare, perché la cosiddetta infallibilità papale viene rifiutata dalle chiese protestanti e ortodosse, e quindi deve essere cancellata affinche la chiesa di Roma possa essere contenuta nel calderone onnicomprensivo, ma deve essere cancellato Ratzinger perché si è opposto al cosiddetto ecumenismo nei confronti degli islamici.
Siamo così al paradosso che Bergoglio rivendica per sé l’infallibilità papale per avere l’autorità di estendere il dialogo ecumenico ovunque per renderlo appunto onnicomprensivo.
A don Minutella è stata inflitta la stessa misericordiosa scomunica…
Anzi, è stata addirittura raddoppiata la dose:
… TROPPA MISERICORDIA?!