I Tesori della Musica Sacra: Mira il Tuo Popolo, Bella Signora.

28 Marzo 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, il Maestro Aurelio Porfiri continua con noi il suo viaggio affascinante fra i tesori della musica sacra di ogni tempo. Oggi ci invita a riflettere su un canto tradizionale che di sicuro molti conoscono. Buona lettura e buon ascolto.

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MIRA IL TUO POPOLO (Tradizionale)

Alla Beata Vergine Maria sono stati dedicati brani musicali di ogni tipo, a volte veri capolavori della musica sacra. Anche nella devozione popolare i canti a lei dedicati (chiamati “canzoncine mariane”) sono in numero stratosferico. Ogni popolo ha cantato le lodi della Beata Vergine con canti in lingua o in dialetto. Da noi ci sono alcune canzoncine che certamente sono ancora nella memoria del popolo, pensiamo per esempio a quelle che provengono da Lourdes o da Fatima, i grandi santuari. Ma se devo sceglierne una per la sua popolarità probabilmente mi orienterei su Mira il tuo popolo, un canto che è veramente diffuso su tutto il territorio nazionale e pezzo d’obbligo per le bande musicali durante le processioni.

C’è incertezza sull’origine del canto. Alcuni pensavano fosse opera di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, altri di un detenuto del carcere di Pisa in epoca più recente (troviamo queste informazioni in alcune note di un libro sulle Opere ascetiche di Sant’Alfonso). Altri lo attribuiscono al vescovo Guido Maria Conforti, santo fondatore dei padri saveriani. A me anni fa fu data per certa la notizia che il canto era stato composto da Lorenzo Perosi. Insomma, vediamo che esistono veramente tante versioni sull’origine di questo popolarissimo canto.

Quale le ragioni della sua popolarità? È certamente un brano ben congegnato, con una strofa in minore e un ritornello in maggiore sulle parole “anch’io festevole corro ai tuoi piè, o Santa Vergine, prega per me!”. È una melodia elevata ma pienamente nelle corde di un popolo orante, un mix di buona fattura musicale e fruibilità di massa.

In un libro di Maria Antonietta Schiavina, Alberto racconta Sordi, abbiamo il popolare attore farci questo racconto: “Però mi commuovo anche ascoltando canzoni o frasi di tipo patriottico, per esempio gli inni come Fratelli d’Italia, che ogni volta mi fanno venire la pelle d’oca. Ma c’è una preghiera che cantava sempre in chiesa mamma, che mi provoca più di ogni cosa una grande commozione. «Mira al tuo popolo o bella signora che pien di giubilo oggi ti onora. Anch’io festevole corro ai tuoi piè o Santa Vergine prega per me.» Ecco, quel “O Santa Vergine” mi dà il classico nodo in gola, perché ogni volta mi ricorda mia madre, che quando la cantava si commuoveva fino alle lacrime. Io le chiedevo il perché di quel pianto, ma poi sentivo arrivare la stessa commozione e incominciavo a piangere anch’io”. Bello questo ricordo del popolare attore romano e in tema di cinema o spettacolo, non possiamo dimenticare come questo canto viene spesso ascoltato in film e sceneggiati vari, essendo immediatamente riconoscibile dal pubblico che subito sa collegare quei suoni con un evento religioso mariano. Forse questo è uno dei pochi canti ad avere avuto una diffusione universale, grazie alle sue parole che invitano ad invocare la Beata Vergine nel tempo del pericolo e di debolezza.

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4 commenti

  • Chiara ha detto:

    Grazie, grazie per queste ottime righe. E anche per aver inserito la versione di Bocelli, che non avevo mai sentito.

  • egt ha detto:

    Grazie maestro Porfiri , è sempre un piacere leggere i suoi interventi, E’ consolante , EGT

  • Giovanni Gobber ha detto:

    Sull’origine del canto è forse interessante osservare che “ai tuoi piè” fa rima con “per me”. Nell’italiano settentrionale le due “e” finali sono chiuse. Non così nella pronuncia toscana. Può questo indicare una fattura settentrionale?

    • Giovanni Gobber ha detto:

      Scusate la imprecisione: nella pronuncia standard italiana piè ha la e aperta e me ha la e chiusa. Non rimano.