Domenica delle Palme. Il Grido dal Cuore di un Fedele Cattolico.
28 Marzo 2021
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, un amico del blog ha postato questo commento, che mi sembra così bello e sentito che voglio condividerlo con tutti i lettori. Buona Domenica delle Palme.
§§§
Gesù vorrei portarti per le strade ma non me lo consentono, vorrei gridare il mio Osanna ma la mascherina me lo impedisce, vorrei lavare i piedi ai miei fratelli ma mi hanno imposto il distanziamento sociale, vorrei baciare la tua croce il venerdì santo ma mi accuserebbero di essere un untore, vorrei stringere la mano in segno augurale per la tua resurrezione (che è pure la nostra) ma devo rispettare le distanze dettate dal protocollo sanitario.
Ma se tutto questo mi viene precluso, nessuno e niente potrà impedirmi di raggiungere il cuore dei miei fratelli e dir loro che li amo in Cristo e che Cristo vince la paura, vince la morte, Cristo è l’unico Vaccino che ci renderà sani per tutta l’eternità.
Pace, pace a tutti voi carissimi, la pace di Gesù inondi i vostri cuori e le vostre vite. Né i Pifferai magici, né la Moderna proposta di salvezza, né le Astrali proposte della filosofia Zenica, né gli Sputnik che viaggiano nello spazio, né i Johnson & Johnson (che significa Geova ha favorito) potranno mai favorire niente di risolutivo perché solo Dio, in Cristo Gesù può tutto.
Auguri.
§§§
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Tag: domenica delle palme
Categoria: Generale
Errata corrige: “fratello in Cristo”.
Per motivi di lavoro non posso essere assiduo nel consultare il sito ma ieri, casualmente, ho letto la provocazione di Boanerghes al quale rispondo che applicando la regola delle proporzioni matematiche rispondo che io sto ai TDG così come Bergoglio sta al cattolicesimo. Come ben sa il tetragramma biblico YHWH non contiene vocali perché gli ebrei non le usavano pertanto alcuni studiosi hanno fatto una traslitterazione con le vocali del termine Adonai ottenendo la parola Yehowah ed altri, tra cui W. Genesius, applicando una pronuncia probabilmente più corretta il termine YAHWEH. Non essendoci però certezze assolute sul vero nome di Dio ho preferito utilizzare sarcasticamente il termine italianizzato Geova perché non ritengo che il nostro YAHWEH possa essere favorevole, e forse in modo inversamente proporzionale a Bergoglio, allo pseudo vaccino (o meglio terapia genica sperimentale) che ci viene imposto in modo anticostituzionale declinando ogni sorta di responsabilità, attraverso la firma di accettazione di chi se la fa iniettare, forse perché anche loro temono la pericolosità dell’intruglio che vogliono somministrare alle cavie uomini-topi. Ecco perché all’interno del testo che ho scritto ho preferito Geova a YAHWEH perché più opportuno in quel contesto. Caro fratellioin Cristo Boanerghes un pò di elasticità, suvvia!
Gentile dott Tosatti
per cortesia prenda atto che Johnson non ha nulla a che vedere con Geova.
Poi si può dire tutto quello che si vuole sui vaccini, compresa la critica importante dell’utilizzo di ferie abortiti.
Feti
Caro Boanerghes, ci mancherebbe! Lascio al fedele la responsabilità dell’eventuale errore, che certo non inficia la forza emotiva del suo racconto.
“”Johnson è un nome inglese, scozzese e irlandese di origine normanna. Il nome stesso è un patrono del nome dato Giovanni, letteralmente significante “figlio di Giovanni”. Il nome Giovanni deriva dal latino Johannes, derivato dal greco Ἰωάννης Iōannēs dall’ebraico יוחנן Yohanan, il che significa “Yahweh ha favorito”. Il nome è stato estremamente popolare in Europa dall’epoca cristiana come risultato di essere dato a San Giovanni Battista, San Giovanni Evangelista e quasi mille altri santi cristiani””
Geova non c’entra proprio un bel niente.
Possiede forse una Bibbia dei testimoni di Geova?
Suvvia
https://primaillevante.it/cronaca/se-non-posso-benedire-le-coppie-gay-allora-non-benedisco-neanche-le-palme/
Dopo la categoria politica degli “scappati di casa”, abbiamo anche quella ecclesiale degli “scappati dal catechismo”.
Il bello è che gli viene concesso di usare paramenti sacri, come se nulla fosse e in perfetto silenzio.
Tosatti, sa se il vescovo ha qualcosa da dire? O è pure lui impegnato a preparare la difesa del carrozzone gaio?
Bonassola, se non sbaglio, è una delle Cinque Terre. Mi chiedo quanti cattolici praticanti ci siano a Bonassola, e quante coppie omosessuali che vogliano farsi benedire.
Gentile Tosatti,
il numero degli “indigeni” desiderosi di benedizione non ha importanza. Contano le voci di Elton John, di Luxuria, di Cecchi Paone che si sono levate con furia a bacchettare il passo indietro della neochiesa rispetto alle “magnifiche sorti e progressive” ventilate in certi discorsi e scelte papali, ( mettere il giovane Cruz a capo dell’educazione dei fanciulli, per esempio, colui al quale venne indirizzata la frase:
” Chi sono io per giudicare?”).
Domanda interessante.
Io, a dire il vero, ne sottindendevo un’altra: se a uno non va quello che si afferma (da almeno duemila annetti) in casa cattolica, cosa gli impedisce di scegliersi altri lidi più accattivanti e rassicuranti?
Temo di conoscere la risposta…
Il nostro parroco di Bonassola è, con le Sue decisioni riuscito ad ottenere un servizio sul telegiornale regionale delle ore 14.
All’intervistatore ha comunicato che aveva già deciso in precedenza , grazie alle norme Anticovid di non effettuare la benedizione dei rami di palma e di ulivo , ma poi, visto il pronunciamento della congregazione per la dottrina della fede ha pensato bene di aggiungere anche questa motivazione a quanto già detto per la sospensione della benedizione .
Quello che conta è l’amore e la vecchia dottrina è superata. Così pensano gli abitanti di Bonassola. Solidarietà al parroco da molte persone dall’Italia e dall’estero.
[Per la serie la Bibbia questa sconosciuta]
Januensis,
è forse lo stesso parroco che si rifiutò di celebrare il Natale in nome delle “risorse”? Se è lui, non fa mai niente, ma stipendiato!
Anche un servizio su Rai 24 nazionale.
Detto in parole povere: togliti la tonaca e và a lavorare.
Già fatto ! Collarino bianco su pettorina grigia e delizioso maglioncino a losanghe sui toni del grigio.
Interessante il significato di Johnson & Johnson (Geova ha favorito). Ma questo significa che i testimoni di Geova ne sono proprietari e produttori?
Nella mia parrocchia i rami d’ulivo sono stati distribuiti a fine S. Messa per essere benedetti: erano i soliti rami d’ulivo, non imbustati nella plastica, consegnati a mano da alcuni volontari. Sono rimasta piacevolmente stupita, come se questo gesto consueto negli anni precedenti aprisse uno spiraglio di speranza per il ritorno alla normalità.
Mi sono imbattuto in queste parole di Galileo Galilei:
“Misurate ciò che è misurabile e rendete misurabile ciò che non lo è.”
Come garanzia scientifica dell’imbottigliamento razionalistico planetario, niente male.
Ma che c’entra questo col tema della dilagante follia del chiuditutto che ha obnubilato le menti degli ecclesiastici fino al punto di annullare secolari tradizioni e celebrazioni liturgiche?
Grido potentissimo che arrivera’ a NS Gesu’ Cristo. Buona Domenica delle Palme a tutti.
Grazie per l’augurio ma con i tempi che corrono come può essere buona? Per me era buona quando partecipavo alla benedizione degli ulivi di fianco al celebrante con l’incarico di leggere ad alta voce (senza microfono) il brano del Vangelo. E poi a casa invitavo a pranzo i miei figli con i rispettivi coniugi e figli e oltre alle uova, donavo a ciascuno di loro un rametto di ulivo benedetto. Senza stupore, ma con molta commozione.
Ad meliora!
Questa cosa non mi è chiara… Tu, laico, leggi il Vangelo???
Fuori dalla Messa mi pare che la Chiesa lo consenta. A me aveva chiesto di farlo un eccellente sacerdote, per di più liturgista. Comunque non credo che andrò all’Inferno per aver letto in pubblico il Vangelo.
“Se la fede perde lo stupore diventa sorda” e non vede altra via che quella di “rifugiarsi nei legalismi e nei clericalismi, tutte cose che Gesù condanna”.
Beh, non male queste parole di papa Francesco,
Dovrebbe essere la 360ma volta, a occhio…
Non lo sapevo. Non è che sto tutti i giorni a seguire quello che dice il papa.
Però il contenuto mi sembra ineccepibile. Lo stupore è una sorta di acqua viva, i legalismi e clericalismi sono acqua di cisterna.
Enrico perdonami ma con queste uscite mi tiri per i capelli. Il verbalismo di Bergoglio ormai è diventato stucchevole. Ti pare che stupore sia un termine che ha per contrapposto clericalismo e legalismo?
Che debbo dirti? A me pare di sì. Clericalismo e legalismo valgono farisaismo, e non sembra che i farisei fossero il massimo in quanto a religiosità. Non so neanche se sia esistito qualche fariseo poeta o filosofo.
Già che ci sono dico che i cattolici dovrebbero stare molto attenti a non fariseggiare, stando sempre a puntare il dito con Bibbia e profezie alla mano. Sempre pronti a lapidare l’adultera di turno. Con la pietra in mano e il peccato nel cuore.
“Chi è senza peccato scagli la prima pietra”: davanti a queste parole mi sento regolarmente messo all’angolo come un pugile suonato.
@ Stilumcuriale Emerito.
A me sembra che abbia ragione il Papa e che Enrico, questa volta, abbia colto la sostanza del discorso.
Lo stupore viene dal cuore (spirito), quando riconosce nel Dio rivelato la risposta a tutte le sue domande e aspirazioni più profonde, così da diventare esso stesso sorgente e alimento della propria fede, una sorta di acqua viva.
Quando invece il cuore (spirito) viene imbrigliato dalla ragione, con i suoi calcoli più o meno interessati, è più che facile che allo stupore genuino (magari iniziale) subentri la strumentalizzazione della fede a proprio uso e consumo, con tutti gli effetti negativi che ne conseguono, tra cui legalismi e clericalismi.
Allora il cuore si allontana da Dio e diventa “sordo” alla sua parola e alla sua presenza.
Dapprincipio gli umani furono ” bestioni tutto stupore e ferocia…” (Giambattista Vico). Per l’ammirazione, in effetti, ci vuole un pochino di intelletto…
Non male questa lode della regressione in nome dell’ecologia (stile Worlds Economic Center accogliente e inclusivo.)
Può darsi che lo stupore di cui parla Vico, associandolo alla ferocia, non corrisponda a quello che Platone ritiene essere l’origine della Filosofia. E, mi permetto di aggiungere, della Poesia.
La Filosofia, la Poesia, come anche la Teologia e la Scienza, non esisterebbero senza lo stupore di fronte all’Inconosciuto che … resta tale, altrimenti si avrebbe il black out di ogni ricerca.
Enrico Nippo,
“non impantaniamoci nello stupore…” “Noi? No!!!, Noi…” direbbero i componenti della famiglia Vianello.
Lui si! , invece.
Imitando, per una volta, la pignoleria di Stilum Cur.Emerito ho conteggiato l’uso della parola stupore presente nel breve fervorino papale. Stupore compare 25 volte , le frasi che, per così dire, gli fanno da corona servono esclusivamente a mettere in primo piano la necessità dello ” stupore” per la salvezza dell’anima ( in primis ed in conclusione: lo stupore nello scoprire la bellezza dell'”accoglienza” e degli “scarti” ).
Il concetto di “ammirazione”, al contrario, viene inteso -esclusivamente- come qualcosa di artificiosamente mosso dall’ambizione personale di lecca/calzini desiderosi di agevolarsi la carriera carezzando la vanagloria di qualche superiore (indegno) per ottenere un personale tornaconto.
La lingua batte dove il dente duole…una lingua che non sfiora mai il dente dell’autocritica che, per il soggetto in questione avviluppato dagli incensi dei laudatores, mi
parrebbe utilissima.
La tua anima buona,(certo che ci diamo del tu), ha colto una delle tante frasi del fervorino citato che trovava risonanza nel tuo nobile sentire, e glielo ha adattata.
Però gli haiku non potrebbero diventare oggetto di ammirazione ( o di stupore) per la loro ” spontaneità” se gli autori non avessero conosciuto gli hiragana, i katakana e gli hanji, senza contare le regole della prosodia, magari al fine di superarle…come fece il nostro povero Giacomo Leopardi il cui “Infinito” sembra possedere fascino di un haiku sull’impermanenza.
e.c….” sembra possedere il fascino “
Ciao e grazie per il nostro platonico feeling 😉
@Adriana 1.
Grazie per la tua citazione arrivata veramente a puntino.
Io ti rispondo con un’altra che non c’entra con la fede ma con la scoperta scientifica.
“Il genio è per l’1% ispirazione, e per il 99% sudore. Dunque, una persona geniale è spesso soltanto una persona di talento che ha fatto bene i suoi compiti.”
THOMAS ALVA EDISON
Enrico Nippo e Stilum Cur. Emerito,
cerco di rispondere a entrambi ,sinteticamente, altrimenti il discorso si allargherebbe a proporzioni gigantesche. Vi prego in anticipo di perdonare la mia insufficienza nell’argomentare.
Lo ” stupore” elogiato o invocato da Bergoglio viene messo da lui in contrapposizione con l’ammirazione che coglie l’uomo alla presenza di Dio. Questo mi rammenta
la prima scena del film di Kubrick,-Odissea nello spazio-,
dove uno scimmione-umanoide trova, con suo stupore, l’osso di una mascella d’asino ( o di onagro), la alza al cielo minacciosamente contro le belve che contendono a lui e alla sua tribù l’accesso alla sorgente d’acqua molte fuggono per non essere uccise, come quelle subito ammazzate.
Per la verità mi fa ricordare anche il film proiettato sul “maxischermo” costituito dalla facciata di S.Pietro, dove creature feroci-e, a loro modo innocenti- campeggiavano riempiendo la piazza delle loro urla belluine , film che suscitò lo stupore del pubblico. Stupore,( per molti motivi), non ammirazione.
La curiosità assieme al desiderio di sfuggire alla malattia e alla morte può aver dato origine alla filosofia ( che però, dice Platone, serve proprio per imparare a morire bene- accettando la morte-).
Ma , secondo me, l’ autentica curiosità davanti a un fenomeno sconosciuto può prendere radici in un essere umano dotato di intelletto, sensibilità e volontà sia di concretare la propria fantasia sia di esternarla con mezzi scientifici e artistici per cui lavora con infinita dedizione…altrimenti si rimane “bestioni”, sia pure mascherati da eterni “fanciullini”.
Da ultimo mi piace ricordare alcuni versi dei ” Sepolcri” molto eloquenti:
“Dal dì che nozze e tribunali ed are/ diero alle umane belve esser pietose/ di sé stesse e d’altrui, toglieano i vivi/all’etere maligno ed alle fiere/ i miserandi avanzi che Natura/ con veci eterne a’ sensi altri destina/ (vv.91-96).
Versi che suscitano la mia ammirazione e che paiono ispirati da Dio. Quel Dio per cui , se mi è ancora concesso, provo ammirazione.
Provare ammirazione per Dio Creatore è stata per me la molla che ha fatto scattare la Fede matura. Ma ci sono tanti precedenti nella storia di uomini infinitamente più grandi di me che sono arrivati a grandi espressioni di fede proprio attraverso la conoscenza dei tutt’altro che misteriosi meccanismi del Cosmo. Perchè, attenzione, i meccanismi del Cosmo sono misteriosi fino al momento in cui non sono ancora conosciuti: dal momento in cui sono conosciuti non sono più nè segreti, nè misteriosi. Il “non misurabile” di Galileo sono le forze che esistono ma non si toccano e non si vedono, o grandezze fisiche che agiscono in modo solo indirettamente misurabile come ad esempio l’accelerazione di gravità. Tentare di mettere in ridicolo il genio di Galileo è un atto veramente meschino.
Si, si, Adriana, nulla da eccepire su quanto affermi (posso darti del tu?), ma non vorrei che ci impantaniamo con il termine “stupore” che metto da parte.
Però devi concedere che intelletto, sensibilità e volontà vengono DOPO quella che chiami “autentica curiosità” la quale nasce a sua volta dall’“ammirazione”.
L’esternazione con mezzi scientifici o artistici di cui parli sarebbero impossibili senza l’input sensoriale che presenta all’intelletto, alla sensibilità e alla volontà l’oggetto che suscita curiosità e ammirazione e, se del caso, la sua elaborazione scientifica o artistica (dico se del caso, poiché non necessariamente la ricezione sensoriale ha da tradursi in un concreto risultato scientifico o artistico). Ricordiamo, al riguardo, l’assioma peripatetico-tommasiano: “nulla è nell’intelletto che non si trovi prima nei sensi.
Nipponicamente: gli haiku, quali brevissime e stupende poesie di tre versi, sono un eccelso esempio dell’immediatezza con cui un input sensoriale suscita un’ammirazione che si traduce altrettanto immediatamente in ispirata poesia. Starei per dire quasi con il minimo intervento dell’intelletto.
Non potendo fare diversamente, per adempiere al precetto festivo, stamattina ho sintonizzato il televisore su RAI 1 per assistere alla Messa presieduta dal Papa.
Una Messa urlata, non cantata, continuamente disturbata nei momenti di silenzio da un commentatore che ha commentato anche l’omelia ( che è già di per sè un commento). Un’omelia che anzichè stimolare all’umile adorazione del Crocifisso non parla che di stupore. E infatti sono stupito di fronte ad una Chiesa così mal ridotta.
Guarda che a messa ci si può andare….
Sì ma non a 91 anni e con invalidità 90% senza che nessuno ti possa accompagnare.
Anche nella parrocchia dell’Immacolata di Ferrara, ulivo benedetto in busta chiusa, per rispetto del protocollo anti Covid.
La cosa più sconcertante è però stata l’affermazione durante la preghiera dei fedeli, di pregare per il Papa Francesco, questo grande e santo papa, che proprio un anno fa fece da solo quella famosa preghiera in S. Pietro, sotto la pioggia battente, davanti al Crocifisso che sembrava piangesse.
Neanche con San Giovanni Paolo II ho sentito tante lodi al Papa regnante. Ritengo ci sia un qualche ordine e disposizione dell’ordinario locale. Come pure il terminare l’omelia con il classico Sia lodato Gesù Cristo, che fino ad alcuni anni addietro non lo si sentiva dire se non raramente.
Preghiera per il Papa certamente, perché si converta
Piccolo suggerimento: prima di pregare per la conversione altrui, essere certi di essersi convertiti per primi. Dio detesta la preghiera del superbo.
Sono d’accordo.
Ma io non mi sto mettendo al di sopra di nessuno.
Né prego per la conversione altrui, a discapito della mia.
Prego perché il Signore ci dia un altro Papa, un vero Papa, custode della fede trasmessa dagli apostoli.
Questo regnante sta smantellando la Chiesa.
Chi ritiene che Papa Francesco sia un grande santo, o è in buona fede o uno totale sprovveduto, volontariamente tale. E quindi che se ne vada al posto a lui assegnato.
La responsabilità di chi conduce le pecore a pascoli avvelenati è enorme.
Stupendo. È la pace di Cristo a cui dobbiamo aspirare e sappiamo che la strada per averla non è facile. Però è l’unica che ci salva. Un grande augurio al carissimo Marco e a tutti gli amici e nemici che seguono Stilum Curiae
Delizioso e molto istruttivo!
Il Verbo permea tutto!
https://youtu.be/eUtqALZ95tg
Da accogliere e ricambiare.
A proposito della “guerra degli ulivi”: stamattina ho avuto la gradita sorpresa di trovare nella cassetta della posta un ramoscello di ulivo in una busta sigillata, da parte della Parrocchia del quartiere.
Faccio mia la preghiera! Buona domenica delle Palme e Settimana Santa a tutti
Osanna! Benedetto Colui che viene nel nome del Signore!
E per quella massa di persone che presuntuosamente ed in MALAFEDE oltraggiano tutti i giorni il popolo dei fedeli e l’umanità tutta, mi sembra doveroso aggiungere questo passaggio dell’Apocalisse, che fa capire benissimo contro chi si sono andati a mettere…
Ecco, viene con le nubi e ogni occhio lo vedrà,
anche quelli che lo trafissero,
e per lui tutte le tribù della terra
si batteranno il petto.
Sì, Amen!
Dice il Signore Dio: Io sono l’Alfa e l’Omèga, Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente!