Douste-Blazy: Covid Sofferenza e Morte, e Chi Vede Dollari. Le Mance di Big Pharma.

23 Marzo 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae. Per capire in che situazione generale di disinformazione e di menzogna in cui viviamo, ci sembra interessante offrirvi qualche elemento raccolto nei giorni scorsi. E questo può forse aiutarci a comprendere perché si sia messa così poca attenzione da parte delle autorità di governo sulle cure al Covid 19, perché ancora – nonostante le prove sul campo da mesi siano sicure e positive – certe cure siano ostacolate, o comunque non favorite, e perché ancora i protocolli del Ministero della Salute, che Silvana De Mari, ma non solo, definisce criminali parlino di “Vigile attesa” e di Tachipirina con l’effetto di portare i pazienti in ospedale. E perché sin dall’inizio si sia messa fideisticamente ogni speranza quasi esclusivamente sui vaccini o sulle terapie a mRna. Qual è il ruolo giocato dalle grandi case farmaceutiche, che da queste cure ricavano già profitti giganteschi? Ce lo spiega in pochi minuti in questa intervista Philippe Douste-Blazy, medico, già Ministro della Sanità francese. Ecco la nostra trascrizione dello spezzone di intervista:

 

***

L’intervistatrice, Apolline de Malherbe: Non si riesce a capire perché degli scienziati…

 

DB: Infatti questo è il grande tema, che ci si pone tutti, al fondo. Lei conosce queste conferenze di Chatham House a Londra?

A: Me lo ricordi, per favore…

DB: Sono delle riunioni, molto interessanti. Completamente a porte chiuse, e unicamente con esperti. Nessuno può registrare, nessuno può prendere fotografie. Nessuno estraneo, top secret. C’è stata una riunione l’altro giorno dei responsabili delle riviste scientifiche. Lancet, New England Journal of Medicine, sono delle riviste straordinarie, quello che si scrive su Lancet è scritto su Lancet, parliamo di qualcosa di molto importante. Ma è finito per trapelare. Il patron di Lancet Richard Horton, ha detto non possiamo più continuare a pubblicare dei dati di ricerche cliniche perché i laboratori farmaceutici oggi sono talmente forti finanziariamente e arrivano ad avere delle tali metodologie per farci accettare degli studi che apparentemente sono perfetti da un punto di vista metodologico, ma che in fondo fanno dire quello che vogliono quelli là. È molto grave.

A: Ma quello che lei dice è molto grave. Sarebbero i laboratori farmaceutici che mettono una pressione – finanziaria immagino – sui risultati scientifici…

DB:  Per questo mi permetto di parlarne, perché è uno dei temi…ho fatto della ricerca per più di vent’anni della mia vita, e chi avrebbe mai potuto credere  che il direttore di Lancet avrebbe potuto dire questo, e lo stesso il direttore del New England Journal…Hanno persino detto che è “criminale”. Questa parola, “criminale” è stata usata proprio da loro.

Vedete, quando c’è un’epidemia come il Covid, ci sono delle persone che in fondo, mentre noi medici, e voi, vediamo mortalità, e sofferenza, loro vedono dollari.

***

E qui trovate i collegamenti a uno e due articoli molto interessanti, apparsi sul Times, certamente non un giornale no-vax (beato il Paese che ha ancora dei grandi giornali liberi….)

 

Questa è la nostra traduzione dell’articolo relativo a Glaxo:

I pagamenti di GlaxoSmithKline ai medici sono di nuovo in aumento, mentre la sua politica di pagamento più flessibile continua. Ha segnato un aumento del 40% da 11 milioni di dollari nel 2017 a più di 15 milioni di dollari nel 2019 negli Stati Uniti, probabilmente riflettendo il suo allentamento di una politica di pagamento dei medici precedentemente rigida.

La politica del 2016 dell’azienda, decretata dall’ex CEO Andrew Witty, ha vietato i pagamenti diretti ai medici che parlano per conto della pharma e ha contribuito a un pesante calo dei pagamenti da 30,6 milioni di dollari nel 2016 a 11 milioni di dollari l’anno successivo, secondo i dati del database U.S. Open Payments. Il conteggio di GSK è sceso ulteriormente nel 2018 a 8,9 milioni di dollari prima di aumentare nel 2019.

Questa spesa è ora in aumento in tutto il mondo. GSK ha speso 19,3 milioni di sterline per i pagamenti ai medici nel 2019, quasi il doppio dei 9,9 milioni di sterline che ha pagato nel 2017, che era l’anno in cui Emma Walmsley ha assunto il ruolo di CEO, secondo un rapporto di lunedì sul Times.

Il Times ha registrato un triplo aumento della spesa a 8,2 milioni di sterline nel 2019 in Gran Bretagna, Germania, Italia e Spagna, da 2,5 milioni di sterline nel 2017. Il Regno Unito ha registrato aumenti di pagamento dei medici da parte di GSK da 520.000 sterline a 1,6 milioni di sterline nello stesso periodo di due anni, secondo il database di Disclosure UK.

Eppure, la spesa di GSK è molto al di sotto dei concorrenti che non hanno mai adottato linee guida più severe.

L’uso da parte di Pharma di  speakers medici è una parte importante per mantenere i medici aggiornati sui trattamenti, ha detto l’azienda in una dichiarazione a Fierce Pharma.

“Affinché i pazienti possano beneficiare delle nuove innovazioni mediche, i medici hanno bisogno di accedere e comprendere gli ultimi dati disponibili e l’uso clinico del prodotto”, ha detto l’azienda. “I medici hanno detto che vogliono conoscere i nuovi dati e l’esperienza clinica attraverso programmi peer-to-peer con professionisti esperti globali che hanno esperienza diretta con i nostri farmaci”.

L’azienda ha ribadito che “la politica è limitata a prodotti selezionati in alcuni paesi ed è soggetta a controlli rigorosi”.

GSK è stata la prima e unica azienda farmaceutica a eliminare i pagamenti degli speaker ai medici, passando a utilizzare esperti interni. Faceva parte di una più ampia iniziativa di trasparenza che includeva anche cambiamenti nei pagamenti degli incentivi ai rappresentanti di vendita.

Ma la politica dei medici ha lasciato GSK in svantaggio rispetto alle aziende farmaceutiche concorrenti, nessuna delle quali ha mai seguito il suo esempio. Questo alla fine ha portato ad allentare le restrizioni nel 2018. Le modifiche hanno incluso il ripristino di alcuni pagamenti per i relatori, il rimborso dei viaggi e le tasse di registrazione ai webinar per prodotti specifici su base nazionale.

Nel complesso, i pagamenti di GSK ai medici rimangono molto al di sotto della spesa delle aziende farmaceutiche concorrenti.

Quando i pagamenti statunitensi di GSK ai medici sono scesi in picchiata nel 2017 a 11 milioni di dollari dai 30,6 milioni dell’anno precedente, per esempio, i pagamenti di Pfizer non hanno mai vacillato. Ha pagato $ 46,8 milioni nel 2016, $ 47,8 milioni nel 2017, $ 48,9 milioni nel 2018 e $ 44,7 milioni nel 2019, secondo i dati di Open Payments.

Merck & Co. allo stesso modo ha mantenuto approssimativamente lo stesso livello di pagamenti dei medici di 39,9 milioni di dollari nel 2016, 42,8 milioni di dollari nel 2017, 37,4 milioni di dollari nel 1018 e 33,7 milioni di dollari nel 2019.

È evidente che questo enorme potere finanziario, che come abbiamo visto riesce a influenzare e distorcere anche quelle che dovrebbero essere riviste scientifiche al di sopra di ogni sospetto (ricordate il caso di Lancet, che ha ritirato uno studio sull’Idrossiclorochina, che molti medici trovano utile nelle prime fasi della malattia, ma il cui costo è irrisorio…) fa nascere il sospetto legittimo sulla trasparenza e purezza di decisioni politiche in questa singolare emergenza.

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