Il Pontefice contro Marine Le Pen. Ma il “Date a Cesare…” che Fine ha Fatto?
16 Marzo 2021
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, siamo capitati per caso su questo articolo di un quotidiano francese, che ci sembra interessante riportare nella nostra traduzione. E mi sembra che l’osservazione della futura candidata alla Presidenza sia ben condivisibile. In un Paese dove la cristianità è in via di scomparsa, le chiese vengono bruciate e oltraggiate, l’islamismo (radicale e non ) è in crescita, e la Chiesa è sotto attacco da parte di un laicismo rampante di che cosa si preoccupa il Pontefice regnante? Del fatto che Marine Le Pen possa essere eletta…ma non dimentichiamo che il Rassemblement National ha una politica sull’immigrazione clandestina ben diversa da quella della Chiesa. E che i clandestini – almeno in Italia – costituiscono un bel business, per coop e caritas. Buona lettura.
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Marine Le Pen contro Papa Francesco, nuovo episodio. Questo lunedì 15 marzo, il presidente del Raggruppamento nazionale (Rassemblement national) ha attaccato (di nuovo) il pontefice, preoccupato per la crescita del candidato di estrema destra nei sondaggi di opinione, secondo i commenti riportati da L’Observateur.
Il settimanale rivela il contenuto di un incontro tra il capo della Chiesa cattolica e diverse personalità francesi, dall’attivista ambientale Cyril Dion all’imprenditrice Eva Sadoun e al fondatore del movimento Coexister Samuel Grzybowski.
Durante questi scambi, l’attuale vescovo di Roma ha così evocato la situazione politica in Francia. Un amico mi ha detto: “In Francia, se continuiamo così, avremo Marine Le Pen come presidente”. Non voglio essere sgradevole o dire al vostro paese cosa fare. Ma è preoccupante. […] Sono preoccupato per l’aumento del populismo”, ha detto il Papa, sostenendo l’emergere di un “populismo” o di un contrasto al populismo Un’opinione personale sulla scena politica francese che ha abbastanza irritato il deputato del Pas-de-Calais, che ha evocato il Vangelo per rispondere al Papa.
“Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio”, ha twittato Marine Le Pen, ingiungendo al successore di Benedetto XVI di non avventurarsi in territorio politico. “Sono convinto che molti credenti sarebbero felici se il Papa si occupasse di ciò che accade nelle chiese piuttosto che nelle urne. Lasciamo che ognuno faccia ciò che è destinato a fare”, ha aggiunto.
Una risposta seccata che ne ricorda un’altra, formulata nell’agosto 2019, quando Papa Francesco aveva espresso la sua preoccupazione legata all’ascesa del “sovranismo” e del “populismo” in Europa. Una dichiarazione considerata all’epoca “angosciante” dall’eletta di estrema destra, rimandandolo (di nuovo) ai suoi affari spirituali.
A dire il vero, i dirigenti del partito lepenista non perdono occasione per attaccare il Papa, ritenuto “immigrazionista”. Nel dicembre 2016, Gilbert Collard o Louis Aliot erano infastiditi dalle osservazioni tolleranti – si potrebbe dire “cristiane” – del vescovo di Roma nei confronti dei migranti.
“La Chiesa cattolica è fuori dalla realtà: in nome dell’accoglienza degli altri, ci rifiuta. Essa è rappresentata oggi da vescovi politici, sono avversari della fede”, era il commento apertamente irato di Gilbert Collard . Eletto nel 2014 con l’appoggio del FN, Robert Ménard si è chiesto da parte sua se Papa Francesco non finirà per fare il pellegrinaggio alla Mecca.
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Tag: le pen, observateur, papa
Categoria: Generale
@ Mario valtortiano:
guardi che è proprio nel Poema/Evangelo che si trovano decine di passi riferentesi alla bestemmia.
Se prende come riferimento la Valtorta, non può dire che non esisteva la bestemmia come la pensiamo noi.
Chiaramente in quest’opera della Valtorta non viene menzionata la parola precisa dell’offesa blasfema. Ma essere c’era
Preoccupazioni dei Papi prima di Francesco : Ateismo, peccati ,perdita delle anime, calo di vocazioni e di fedeli
Preoccupazioni di Francesco: ambientalismo, populismo, ecumenismo, tradizionalisti
Nemici dei Papi prima di Francesco: il peccato mortale, la bestemmia , Le eresie, l’islam ( che invadeva )
Nemici di Francesco: Salvini ,Le Pen , Trump. A quando Meloni ?
Santa Caterina infiererebbe contro costui per aver messo l’ uomo al posto di Dio
Questo signore che siede sul soglio di ietro di teologia niente sa, infatti si guarda bene dal solo accernarne,: non gli rimane di parlare di altro , calcio, politica come si fosse in piazza alla domenica o in taverna coi i ghiottoni
Vorrei farle notare che esistono dei laici che nel corso della loro vita, si sono applicati, hanno letto e studiato la Bibbia.
Vedi il nostro stilumcuriale emerito.
Qualcuno qui li chiama teologi di strada.
Ma non trova che sia meglio un teologo di strada piuttosto che uno che ha passato la sua vita a studiare come avanzare nel cursus honoris ecclesiastico ?
Sommo Pontefice e Imperatore:
dice il Poeta: “…il governatore del mondo, detto Principe Romano, deve tendere con tutte le sue forze a questo scopo, cioè a far sì che in questa aiuola umana si possa vivere nella LIBERTA’ e nella PACE.”
Ne consegue che, in mancanza del Principe Romano (o Imperatore o Monarca), il suo ruolo debba essere assunto (pur se obtorto collo…) dall’altra e più importante guida del genere umano: il Pontefice Romano, a cui TUTTI devono essere sottomessi(!) per volontà di “Colui che è il reggitore di tutte le cose spirituali e temporali”.
E l’attuale Sommo Pontefice sembra svolgere egregiamente i due compiti affidatigli.
La sottomissione invece lascia alquanto a desiderare… purtroppo.
E.C. – Il mio commento voleva essere una risposta a ENRICO SALVI.
E’ la seconda volta oggi… non capisco.
Mario,
un Prete che fa le veci del Re o dell’Imperatore?
Stai scherzando, spero.
Cosa mai ci si può aspettare da un papa che dalla loggia di san pietro, inizia il suo breve discorso papale con un ” buona sera” anziche un teologico ” sia lodato gesu cristo “
“Nei Vangeli non c’è una sola parola che autorizzi una qualche commistione tra l’aldiqua (e quindi la politica) e l’aldilà cioè la salvezza eterna.”
E gli scribi e i farisei (il cosiddetto “Tempio”) cos’erano? Erano il potere politico (teocratico) reale, quello che è riuscito a mettere in croce Gesù Cristo, nonostante Pilato, cioè il potere romano, volesse salvarlo.
Gesù è inesorabile con chi strumentalizza il nome di Dio per i propri interessi personali o politici.
Questo è il vero significato del 2° Comandamento:”Non nominare il nome di Dio invano.” Anche perché gli ebrei non sapevano nemmeno cosa fosse la bestemmia, così come la intendiamo noi.
Gesù è inesorabile con chi strumentalizza il nome di Dio per i propri interessi personali o politici.
Questo è il vero significato del 2° Comandamento:”Non nominare il nome di Dio invano.” Anche perché gli ebrei non sapevano nemmeno cosa fosse la bestemmia, così come la intendiamo noi.
Mi sembra che questa sia una sua interpretazione personale. E comunque nei Vangeli Gesù se la prende con scribi e farisei non perché avallassero l’occupazione romana (e nella sua epoca invece non mancarono personaggi carismatici e religiosi del genere) ma perché badavano alla forma della legge e non alla sua sostanza. E i suoi seguaci continuarono sulla stessa linea, scontrandosi con le autorità solo quando gli si chiedeva una sottomissione religiosa.
Sì, ma “gli scibi e farisei… badavano alla forma della legge e non alla sua sostanza” proprio prchè quello era il modo più semplice e più efficace per garantire il loro potere e sottomettere la povera gente, nel nome di regole e precetti spacciati per leggi divine.
Se questo non è usare il nome di Dio per i propri interessi…
Magari erano sinceri…credevano che fosse proprio quello il nocciolo della religione…non lo sappiamo. E magari volevano salvare il popolo. Le ribellioni politiche – vedi i samaritani – erano finite con uno sterminio.
Dott. Tosatti,
in verità le mie osservazioni riguardo a scribi e farisei (e in generale a “quelli del Tempio”) non sono frutto di elucubrazioni personali, ma derivano dalla lettura dell’opera maggiore di Maria Valtorta: “L’Evangelo come mi è stato rivelato.”
In questi scritti, in particolare, la descrizione DETTAGLIATA dell’operato (quasi giornaliero…), dei discorsi e spiegazioni, prodigi e miracoli, soccorso e aiuto ai più bisognosi, ecc. … compiuti da Gesù nei tre anni di vita pubblica, illuminano e chiariscono (in modo mirabile ed esauriente) molti aspetti che inevitabilmente nei Vangeli, per la loro esposizione estremamente sintetica, possono risultare non del tutto chiari o nascosti.
Mi scuso se ogni tanto voglio rendere il dovuto omaggio a Maria Valtorta…
Riguardo ai Samaritani… credo che lei volesse riferirsi piuttosto agli Zeloti.
Con tutto il rispetto, i mistici sono una cosa, i testi storici un’altra. No, si trattava proprio dei samaritani. La rivolta del monte Garizim, che Pilato represse con una crudeltà persino eccessiva per Roma.
E.C. – Naturalmente il mio commento voleva essere una risposta a PAOLO GIUSEPPE.
Quello che lei asserisce non è esatto perché quando Cesare agisce come se fosse Dio, entrando in ambiti che non gli spettano quali il diritto alla vita, a partire dal concepimento fino alla morte naturale, colui che al momento è il Vicario di Cristo e con lui tutti i veri cristiani hanno il diritto-dovere di opporsi a tali tirannici provvedimenti.
I cristiani che si rifiutano di dare questa testimonianza sono degli apostati come quelli che, nei primi secoli, bruciavano l’incenso all’imperatore onorandolo abusivamente come Dio per paura di essere perseguitati e martirizzati.
L’unico modo di ribattere alle lagne di Bergoglio è invertirle di senso. In questo caso, anziché rinfacciargli l’ingerenza (che pure c’è), dire: il populista è lui. E ribattere sul tasto “Bergoglio=populismo” fintantoché lui non la pianta di ciarlare di populismo solo a proposito di nazisti e affini (che per lui sono le temibili destre, ovviamente).
Bergoglio= populismo.
Papa Francesco=populismo.
Mi cadono le braccia e non solo.
Stiamo ancora qui a discutere dei rapporti tra politica e religione.
Gesù è venuto per manifestare la grandezza del Padre e per salvare l’umanità. Nei Vangeli non c’è una sola parola che autorizzi una qualche commistione tra l’aldiqua (e quindi la politica) e l’aldilà cioè la salvezza eterna.
Aggiungo che, da un punto di vista umano, Gesù trascura totalmente di condannare l’occupazione romana e che l’invito a pagare il tributo a Cesare è una vera e propria bestemmia per qualsiasi palestinese dell’epoca.
D’altra parte che i preti non capiscano niente di politica è noto e Bergoglio è il capo dei preti.
Se i preti semplicemente non capissero di Politica sarebbe anche accettabile, in realtà non capiscono, o meglio capiscono ciò che vogliono perchè sono in gran parte di stampo progressista. Con segni, parole ed opere hanno trasformato Dio in qualcosa di “umano, troppo umano”, fino a rendere poco visibile la differenza tra Dio e l’Uomo.
A riprova di quanto sopra affermato chiedo:
1) Avete mai sentito un Prete nell’omelia parlare di famiglia, eppure un tempo essa era detta “Chiesa domestica”. Noto spesso la dimensione sociale nell’Omelia, quasi mai quella familiare.
2) Domenica scorsa sono andato alla messa “vetus Ordo” e mi è accaduto di commuovermi durante il canto eseguito durante la Comunione. Chiedo: come è possibile commuoversi con le vivaci melodie suonate alla chitarra proprie di molta liturgia ispirata al CVII? Certo, tutto è possibile, però..
All’epoca in cui visse Gesù i palestinesi non esistevano. Lo stato era Israele, ma gli abitanti venivano indicati come giudei se abitavano in Giudea , Galilei se abitavano in Galilea, e così via.
Questi sono gli infortuni in cui si incappa quando da parte di un pontefice si entra troppo nel merito della politica.
Con questo non voglio asserire che un papa non abbia mai il diritto di intervenire in tale mondo ma dovrebbe farlo esclusivamente in difesa dei princìpi non negoziabili tra cui non si trovano, ad esempio, le politiche migratorie.
Comunque, anche in questo papa Francesco è incoerente.
Infatti, in passato è intervenuto contro Trump per la costruzione del muro sul confine tra USA e Messico (trascurando che era stato iniziato dal presidente democratico Clinton) ma ora da parte sua non ho sentito nessuna parola di biasimo per Biden che ha arrestato e respinto molti clandestini. Che poi Biden sia favorevole all’aborto al nono mese, in realtà un vero e proprio infanticidio, sembra che non importi nulla all’attuale pontefice (quello invece sarebbe stato un princìpio non negoziabile a difesa del quale sarebbe dovuto intervenire).
Per non parlare del “dovere etico” di vaccinarsi, senza nemmeno curarsi di chiedere alle autorità dei vari Paesi di chiarire che si tratta, come stiamo vedendo dalle reazioni avverse e dalle sospensioni delle somministrazioni, di farmaci sperimentali.
Chiaro che col Poeta siamo su un altro pianeta, dato che da bravi democratici liberal-risorgimentali e comunisti non abbiamo più il Re (figurarsi l’Imperatore!), tutta via il brano che conclude la “Monarchia” potrebbe aiutare a schiarirsi un pochino e le idee.
“L’ineffabile Provvidenza ha posto dunque innanzi al l’uomo due fini cui tendere: la felicità di questa vita, che consiste nell’esplicazione della propria specifica facoltà, ed è simboleggiata nel paradiso terrestre, e la felicità della vita eterna, che consiste nel godimento della visione di Dio, e costituisce il paradiso celeste; ad essa quella facoltà specifica dell’uomo non può elevarsi senza il soccorso della luce divina.
A queste [due] beatitudini, come a [due] fini diversi, occorre giungere con mezzi diversi. Alla prima infatti perveniamo per mezzo degli insegnamenti filosofici, purché li mettiamo in pratica operando secondo le virtù morali e intellettuali; alla seconda invece perveniamo per mezzo degli insegnamenti divini che trascendono la ragione umana, purché li seguiamo operando secondo le virtù teologiche della fede, speranza e carità.
Sebbene quel fine e quei mezzi [naturali] ci siano stati additati dalla ragione umana, quale si è manifestata a noi compiutamente attraverso i filosofi, e sebbene quel fine e quei mezzi [soprannaturali] ci siano stati indicati dallo Spirito Santo, che ci ha rivelato la verità soprannaturale a noi necessaria attraverso i profeti, gli scrittori ispirati, Gesù Cristo, figlio di Dio a lui coeterno, ed i suoi discepoli, tuttavia la cupidigia umana indurrebbe a dimenticarli, se gli uomini, come cavalli spinti dalla loro bestialità a percorrere vie traverse, non fossero trattenuti sulla retta strada «con la briglia e con il freno».
Per questo l’uomo ebbe bisogno di una duplice guida, in corrispondenza del duplice fine, cioè del Sommo Pontefice, per condurre il genere umano alla vita eterna mediante la dottrina rivelata, e dell’Imperatore, per dirigere il genere umano alla felicità terrena attraverso gli insegnamenti della filosofia. E siccome a questo porto [della felicità terrena] nessuno o pochi, ed anche questi con eccessiva difficoltà, potrebbero approdare, se il genere umano — sedati i flutti della cupidigia esposta ad ogni seduzione — non riposasse libero nella tranquillità della pace, il governatore del mondo, detto Principe Romano, deve tendere con tutte le sue forze a questo scopo, cioè a far sì che in questa aiuola umana si possa vivere nella libertà e nella pace.
E siccome la disposizione di questo mondo è conseguenza della disposizione propria dei moti celesti, affinché le utili iniziative [imperiali] di libertà e di pace possano trovare applicazione adatta ai luoghi e ai tempi, è necessario che quel governatore del mondo sia stabilito da chi ha una visione complessiva ed immediata della disposizione globale dei cieli. Ora questi è soltanto Colui che ha preordinato tale disposizione come mezzo per poter subordinare provvidenzialmente tutte le cose ai suoi piani. Ma se è così, solo Dio elegge, egli solo conferma, non avendo altri superiori a sé.
Dal che si può ricavare questa ulteriore conseguenza, che né gli elettori attuali, né quelli che, in qualunque modo, sono stati detti «elettori» si possono chiamare con tale titolo, ma piuttosto vanno considerati come «annunciatori della scelta provvidenziale di Dio». Onde avviene che talvolta coloro, cui è stata conferita questa carica di annunciatori, sono travagliati da discordie, dovute al fatto che tutti o alcuni di essi, ottenebrati dalla nebbia della cupidigia, non riescono ad individuare chiaramente l’elezione fatta da Dio.
Così dunque risulta evidente che l’autorità del monarca temporale gli deriva, senza intermediario alcuno, dalla fonte stessa di ogni autorità, fonte che, pur essendo tutta raccolta nella roccaforte della sua semplicità, si espande in molteplici ruscelli per la sovrabbondanza della sua bontà.
Mi pare ormai di aver raggiunto la meta che mi ero proposto. Difatti è stata dimostrata la vera soluzione della questione se al buon ordinamento del mondo sia necessario l’ufficio del Monarca, dell’altra questione se il popolo romano si sia appropriato di diritto dell’Impero, ed infine dell’ultima questione se l’autorità del monarca dipenda immediatamente da Dio o da qualcun altro. La soluzione data all’ultima questione non va però intesa in senso così stretto, da escludere che il Principe romano non sottostia in qualcosa al romano Pontefice, poiché la felicità di questa vita mortale è ordinata, in qualche modo, alla felicità immortale.
Cesare pertanto usi verso Pietro di quella reverenza che il figlio primogenito deve usare verso il padre, affinché, illuminato dalla luce della grazia paterna, possa illuminare con maggior efficacia la terra, al cui governo è stato preposto solo da Colui che è il reggitore di tutte le cose spirituali e temporali”.
Teoria non del tutto allineata al magistero pontificio più o meno coevo.
Normale. C’è (c’era) anche il magistero imperiale.
Povero Ottone III di Sassonia…ci credeva.
Il papa non ha una idea pubblica e un’altra nel privata. Cio’ attiene la politica e i suoi fautori. Il papa si occupa di fede e morale cercando di portare a Dio il maggior numero di anime tenendole nella retta dottrina, come fa’ il pastore che guida le pecore verso l’ovile. Tutto quello che va’ oltre non rientra fra le competenze assegnate da NS Gesu’ Cristo al successore di Pietro. Cio’ posto, In relazione a questo pontificato, la discussione mi pare oziosa. Nel senso che sono talmente tante le posizioni politiche espresse , addirittura in varie encicliche, che chiunque dica l’opposto si colloca o fra i provocatori, che circolano regolarmente sui blog, oppure non ha i mezzi per leggere la realta’ .
Quest’anno si celebra Dante.
Andiamo a vedere cosa dice il Poeta a proposti di Dio e di Cesare nella “Monarchia”.
Questo pontefice deve capire che è
capo di uno stato che per sua
natura è spirituale ;quindi
dovrebbe dire che non di
solo pane vive l’uomo , ma
di ogni parola che viene da
Dio .
Quindi la politica non lo
riguarda , ho letto poco
fa che i suoi amici
islamisti hanno decapitato
parecchi bambini in
Mozambico , vediamo
se ci fa una lectio
magistralis sulla fratelli
tutti e ci dice un’altra
volta di porgere l’altra
guancia .
Chiunque si opponga, anche timidamente, al genocidio degli europei viene debitamente bastonato dal moralista di turno. Oggi spettava alla Chiesa fare da mazziere. Ma non s’illudano i vari servetti dei poteri forti: nessuno sarà risparmiato.
Caro Stefano, parole sante.
Buongiorno, mio personale pensiero.
Bergoglio (forse) ha espresso privatamente una propria opinione. La Le Pen gli dice pubblicamente di occuparsi delle chiese (ossia: di pensare ai fatti suoi).
Se ne deduce che per la Le Pen non si può esprimere, neppure privatamente, un’opinione critica su di lei.
Conclusione: ha ragione Bergoglio a guardarla con preoccupazione.
Privatamente davanti a un gruppo di persone politiche? Non è privatamente, è in pubblico.
E allora? È vietato esprimere una opinione?
No, ma può essere di parte, inopportuno, ingiusto, e soprattutto fuori delle competenze.
Chiunque ha competenza per esprimere un’opinione su un politico e nessuno è imparziale nel farlo. La sua mi sembra un’obiezione un po’ capricciosa.
Non stiamo parlando di chiunque, a meno che lei non giudichi papa Bergoglio un chiunque. Non nego che possa avere una sua validità, questa tesi.
E’ un dato di fatto che in Francia i catto comunisti non esistono (o quasi), perché la Francia è talmente laicizzata, e i “laici” francesi sono talmente anticattolici, che in pratica nessuno di loro si definisce cattolico. Nemmenonella versione “catto comunista”, anche se di cattolico ha solo il prefisso.
E, di fatto, cattolici francesi o, almeno, i praticanti, sono tutti di “centrodestra”, se vogliamo usare una definizione politica.
O, meglio, VOTANO per partiti che non fanno dell’odio alla fede cattolica il loro programma elettorale.
Un Papa che si schiera contro di loro, senza cercare nemmeno un contatto per capire e farsi capire, senza tentare nemmeno una mediazione (così almeno sembra), può dare uno scandalo enorme.
Una presa di posizione, quella del Papa, che, non spinge alla fede i laicisti, confermandoli così sulla strada della perdizione, e che rappresenta un pericolo per la fede dei pochi cattolici rimasti in Francia, anche se, per esistere ancora, dovrebbero ormai avere una fede anche a “prova” di Papa Francesco.
Ma un Papa non dovrebbe cercare la salvezza delle anime? E questa non dovrebbe avvenire pascendo e guidando il gregge invece di scandalizzarlo, e facendo in modo che le pecore fuori dall’ovile possano entrare?
Queste accuse di populismo fanno ridere perchè vengono da un populista.
Il problema è lessicale : con lo stesso termine POPULISMO vengono indicati fenomeni opposti.
Ho spesso notato che, qui tra noi, si esprimono giudizi utilizzando i termini senza entrare nel merito. E questo crea incomprensioni.
se vuole entro nel merito: il populismo di Bergoglio è in realtà peronismo (ovvero far finta di stare dalla parte dei poveri e del pueblo, mentre in realtà si va a letto con i Rotschild e Soros), mentre quello di cui è accusata la Le Pen è sovranismo (difesa dei confini, divieto di accesso ai clandestini, ecc..quello che il Vaticano fa in casa sua ma condanna in pubblico).
Chiaro . Ottimo .
Ha ragione Marine Le Pen
Dichiara di non voler essere sgradevole e di non voler dire al paese dei ricevuti in udienza cosa fare o non fare. Ma: nessuno gli può vietare di manifestare – smentendo l’asserita premessa – le sue fin troppo note preoccupazioni per le sorti del mondo intero, su cui si sente chiamato ad esercitare un’influenza incondizionata, in virtù di una malintesa interpretazione dell’autorevolezza morale che dovrebbe suggerirgli di non sconfinare oltre l’ambito dell’esercizio delle sue funzioni. O anche per questo devono correre ai ripari i giuristi vaticani provvedendo alla scrittura di precise norme comportamentali???
Sono note, al momento, le repliche inappuntabili alla sua “invasione” di campo politico, dove per la verità ha già dato prova di godere di piena libertà di parola e di successo nell’ esercizio della moral suasion, come da dichiarazioni di capi di Stato e politici, non italiani (per ora) che si profondono nel citarlo e chiamarlo a testimone nel definire un impegno programmatico ispirato al verbo bergogliano.
Si ricorderà la foto del bacio di Macron al papa. Vedremo se la sortita di ieri resterà senza effetti a breve, a livello di diplomazia; perché, nonostante le sempre più frequenti operazioni messe a segno in fatto di oscuramento di notizie scomode, qualcosa trapela sempre. Così come trapelano, e in abbondanza, quelle riguardanti vicende non certo edificanti di membri della sua “famiglia” allargata, che aggravano la perdita di credibilità nella Chiesa, e che meriterebbero – queste sì – un intervento papale deciso e imparziale, che purtroppo sembra restare un pio desiderio. Così come non è pervenuta la condanna aperta e chiara dei numerosi atti di vandalismo contro luoghi di culto e simboli religiosi, verificatisi in varie parti del mondo.
Aggiungo…però è evidente che un signore EUrinomane non può sottrarsi agli imperativi del Parlamento Europeo, perfino nella pratica del linguaggio corrente. Anzi, spesso lo ha anticipato…
https://www.ilgiornale.it/news/cronache/ora-lue-vuole-imporre-neolingua-politicamente-corretta/
Ma se proprio deve occuparsi di politica, perchè questo signore non dà un’occhiata a ciò che accade in Canada?
https://www.aldomariavalli.it/2021/03/16/canada-padre-rischia-il-carcere-perche-si-oppone-al-cambio-di-sesso-della-figlia-minorenne/
Sono cose che gridano vendetta al Cielo, ma forse lui, col Cielo, ha un pessimo rapporto.
Marine Le Pen non mi è mai piaciuta, ma con le parole dell’antipapa è forse meglio ravvedermi. Lei ha sicuramente qualche merito. Bergoglio ha questo valore euristico, come incarnazione della menzogna. Per essere nel giusto, basta invertire quello che dice.
Caro dott. Tosatti, il “date a Cesare” che sostiene la Le Pen, come evidentemente fa lei e come fanno tutti coloro che vogliono togliere Cristo dalla politica, è chiaramente un rovesciamento dei termini, per come impostati da Cristo stesso.
Qui non si tratta di “dare” a Cesare, ma di “dire” a Cesare cosa sia moralmente corretto fare e cosa no.
La risposta della Le Pen è assolutamente “gallicana” e squalifica sia lei, come cattolica, sia i politicanti da strapazzo e sedicenti cattolici che la sostengono. Oltre a ciò è una risposta di una tale volgarità, da qualificare il personaggio.
La lamentela non dovrebbe consistere nel dire al papa di “farsi i fatti suoi” (l’esercizio del potere politico, da parte di chiunque, sono affari suoi) ma casomai di intervenire anche laddove vi siano altre violazioni della morale cattolica, come per esempio rispetto a Biden.
Quindi: “non meno Papa, si faccia i cavoli suoi”, ma “più Papa, si ingerisca di più”.
Mi auguro che lei stia scherzando.
Guardi che è ineccepibile. Cesare è sottomesso sempre al potere spirituale. Questo insegna la tradizione Cattolica.se lei appartiene a quella destraccia gallicana che opina diversamente, si informi bene e si ravveda.
Ci aspettiamo qualche dura reprimenda di un sedicente cattolico devoto che vuole far pagare gli aborti a tutti gli americani, con i soldi delle tasse. Ma temo che dovremo attendere moooooolto a lungo. Si vada a leggere quello che è stato scritto e detto negli ultimi duecento anni sulla separazione fra Stato e Chiesa.
Assolutamente no. Il Papa può e deve ingerirsi in qualsiasi materia politica implicante profili morali (quindi, potenzialmente, sempre). Il cattolico, chiaramente, non ha alcun diritto di dire al Papa di occuparsi dei fatti propri con la scusa del “dare a Cesare”.
D’altra parte, sono sicuro che se il Papa avesse manifestato preoccupazione verso Biden lei non avrebbe tirato fuori la storia di Cesare; e se Biden avesse risposto ai vescovi americani di preoccuparsi dei pedofili delle loro parrocchie, Lei avrebbe fatto un commento diametralmente opposto.
Quindi ho ragione io: la Le Pen (e Lei) dovete inchinarvi e baciare la pantofola, mentre legittimamente potreste avanzare critiche per il fatto che il Papa non manifesti perplessità anche nei confronti di altri politici non del tutto in linea con la morale cattolica (per esempio, Biden).
Lieto dello scambio di idee, saluto cordialmente.
Guardi, il bacio delle pantofole lo lascio a lei. E la invito a leggersi tutto quello che è stato detto e scritto sulla separazione fra Chiesa e Stato da un paio di centinaia di anni in qua. La verità è che abbiamo qualcuno smaccatamente di parte, e di una parte ben precisa. Il che indebolisce enormemente la sua credibilità anche sui temi che dovrebbero essere suoi propri. E questo è il problema. Si occupa troppo di ciò che non dovrebbe riguardarlo direttamente e invece lascia che nel suo orto polli e galline razzolino come vogliono (magari anche contro natura…).
“Quindi ho ragione io” .
Bah…
Sior Silvano si ofenda mica, ma me mi sembra che il Vangelo non dice “date a Cesare” ma “rendete a Cesare”. Le palanche sono di Cesare? e alura datecele indietro a lui e che se le tenga! E al Signore dateci quello che ci va a Lui: la sottomissione, il rispetto dei suoi comandamenti, la lode, il ringrasiamento…. tutto insomma quello che non sono palanche e intromissione in degli affari del mondo dei soldi e della politica. Pota! me mi anno insegnato così. Forse lei invece per gola delle palanche dice il contrario.
Signor scarpe grosse, ho qui un libro di un certo Domenico Del Rio, dal titolo “I gesuiti e l’Italia”.
A pag.468 si parla di un incontro tra Giovanni Paolo II e i vertici della Compagnia. Un paio d’anni dopo la sua elezione al pontificato. Giovanni Paolo II rimprovera i vertici per quello che sta accadendo dentro la Compagnia. Ma non scende in particolari. Invece, alcuni gesuiti , più intransigenti si premurano di far sapere cosa sia accaduto in quello che, fino a quel momento era l’ordine più rigoroso e fedele alla Chiesa, mentre, in quel momento (i primi anni del pontificato di Giovanni Paolo II) passava per l’ala sinistra e più progressista della cattolicità. Il continente preso di mira è sopratutto l’America. Una documentazione piuttosto acre informa che : “Negli Stati Uniti numerosi giovani gesuiti non credono né alla vita soprannaturale, né che Gesù è Figlio di Dio. Non vanno più nemmeno in Chiesa. Alcuni, elevati a posti di responsabilità, hanno adottato un’analisi marxista della società. C’è un pauroso abbassamento generale dei criteri di morale sessuale nella vita religiosa, principalmente per ciò che concerne l’omosessualità. In USA si sta diffondendo tra i gesuiti la concezione di una cosiddetta terza via , per religiosi votati alla castità, vale a dire né celibato, né matrimonio, ma rapporti affettuosi con donne amiche. Non parliamo poi , in tutti questi teologi e moralisti, dell’assenza di fedeltà ed obbedienza verso il Vaticano.”
Evidentemente anche in Argentina…
Credo che il Papa e’ la causa prima di questa situazione: chi ha sentenziato “Chi sono io per giudicare?”, lasciando che questa sua affermazione fosse del tutto decontestualizzata e strumentalizzata?
Chi ostinatamente ed ostentatamente evita di criticare tutte le politiche immorali di vari governi contro la famiglia e la vita stessa?
Com’e’ quella storia della pagliuzza e della trave?
Se Marine Le Pen (questa volta, e periodicamente altri politici seguiranno), “sbrocca”… beh… dopotutto mi sento di comprenderla.
In ogni caso il Santo Padre potrebbe chiedere lumi al suo confessore Scalfari (o e’ il Papa il confessore di Scalfari… non si capisce bene…), che alcuni anni fa sentenziava draconiano che i presbiteri, per il solo fatto di essere presbiteri, non avevano titolo per parlare di politica, in riferimento all’aborto e divorzio, lamentando inaccettabili ingerenze valicane negli affari italiani
> più Papa, si ingerisca di più
Mi ricorda tanto “+ Europa”, e considerando come sta andando a finire, mi rallegra un po’
Ho cercato su Wikipedia la composizione della Assemblea Nazionale francese. La maggioranza, con più di 500 deputati sostiene Macron.
La minoranza, poco più di 200 deputati comprende socialisti, sinistra estrema.
O sono orbo io o i seguaci di Marin Le Pen sono 4 gatti. Praticamente quasi invisibili.
Di che temere allora ?
La Francia ha un sistema elettorale a doppio turno, per cui la rappresentanza puo’ non riflettere numericamente il peso dell’elettorato.
Finora gli sforzi di Marine Le Pen non l’hanno portata all’Eliseo.
Fare pronostici per le future elezioni presidenziali potrebbe essere un’azzardo sia per noi che per Bergoglio.
Il modo di pensare dei francesi è diverso dal nostro.
Leggevo stamane alcune pagine di un libro in cui si parlava dei Patti Lateranensi. Mi domandavo come sarebbe il nostro oggi se i Patti Lateranensi non fossero stati mai stipulati.
Mi domando se in Francia esista una legge concordataria simile ai nostri Patti Lateranensi.
FIorse posso perdonare Santa Caterina da Siena per aver riportato il papato da Avignone a Roma.
Ma non perdonerò mai Napoleone I per avercelo rimandato dopo 8 anni di cattività in Francia ( PioVI e Pio VII)
non se lo poteva tenere ?