Blitz Modernista della Segreteria di Stato su San Pietro. Il Card. Burke Risponde.
14 Marzo 2021
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, nei giorni scorsi è apparso un documento della Segreteria di Stato che modificava in senso restrittivo la possibilità di celebrare la messa da parte dei sacerdoti che lo desiderassero nella Basilica di San Pietro. Inizialmente c’è chi ha pensato fosse una fake news; poi la sua autenticità è stata appurata, anche se – a quanto ci risulta – il nuovo cardinale arciprete della Basilica non ne è stato informato, neanche in maniera ufficiosa, prima dell’uscita pubblica del documento. E il documento non è firmato. A quanto ci consta, richieste di chiarimento alla Sala Stampa della Santa Sede finora non hanno trovato risposta. Ma il documento presenta molti aspetti che contrastano con le leggi della Chiesa. Qui sotto riportiamo volentieri una dichiarazione del card. Leo. R. Burke, (nella nostra traduzione) che è stato a capo della Segnatura Apostolica, cioè il massimo tribunale della Chiesa. Buona lettura.
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Dichiarazione sull’Offerta della Santa Messa nella Basilica Papale di San Pietro
IL 13 MARZO 2021
Il 12 marzo 2021, la Prima Sezione (Affari Generali) della Segreteria di Stato di Papa Francesco ha pubblicato un documento contenente alcune disposizioni riguardanti l’offerta della Santa Messa nella Basilica Papale di San Pietro in Vaticano. Il documento è indirizzato al Commissario Straordinario della Fabbrica di San Pietro, l’istituto canonico responsabile della cura della Basilica Papale, ai Canonici del Capitolo Vaticano e al Servizio Celebrazioni Liturgiche della Basilica. Sia la forma che il contenuto del documento provocano giustamente le preoccupazioni più profonde dei fedeli e, soprattutto, dei sacerdoti. Le preoccupazioni non riguardano solo la Basilica Papale di San Pietro, ma la Chiesa universale, in quanto la Basilica Papale di San Pietro è, in modo particolare, la casa spirituale di tutti i cattolici e, come tale, dovrebbe essere un modello di disciplina liturgica per le Chiese particolari.
Per quanto riguarda la forma del documento, ci sono diverse preoccupazioni.
1. Si tratta di un documento non firmato della Prima Sezione della Segreteria di Stato, senza numero di protocollo, che legifera sull’aspetto più sacro della vita della Chiesa, l’offerta della Santa Messa. Porta il sigillo della Prima Sezione con le iniziali. Mentre il documento sembra essere autentico, cioè non falsificato, non si può ritenere che sia un documento contenente una legislazione valida per la Sacra Liturgia.
2. La Segreteria di Stato non è competente per la disciplina liturgica della Chiesa e, in particolare, per quella della Basilica di San Pietro in Vaticano. Giustamente ci si chiede con quale autorità la Segreteria di Stato abbia emanato direttive contrarie alla disciplina della Chiesa universale. Un’ulteriore domanda riguarda quale processo è stato seguito per arrivare alla pubblicazione di un documento così anomalo.
3. Data l’incompetenza della Segreteria di Stato in materia, i fedeli hanno il diritto di sapere quale autorità competente ha dato il mandato alla Segreteria di Stato di legiferare in materia di Sacra Liturgia, cioè di emanare direttive riguardanti l’offerta della Santa Messa nella Basilica Papale di San Pietro.
4. La Basilica Papale di San Pietro in Vaticano ha ora un Cardinale Arciprete, ma il documento in questione non gli viene comunicato ufficialmente. Né si fa riferimento alla sua responsabilità per la disciplina liturgica nella Basilica affidata alle sue cure.
Anche il contenuto del documento è fonte di profonde preoccupazioni.
1. Il documento suppone che le Sante Messe nella Basilica di San Pietro siano attualmente offerte in un clima carente, in qualche misura, di raccoglimento e di decoro liturgico (“di raccoglimento e di decoro”). Questa non è certo la mia esperienza. Conosco molti sacerdoti, residenti a Roma e visitatori di Roma, che hanno celebrato o celebrano regolarmente la Santa Messa nella Basilica di San Pietro. Mentre mi hanno espresso la loro profonda gratitudine per l’opportunità di celebrare la Santa Messa nella Basilica, non hanno indicato che il clima in cui hanno celebrato la Santa Messa nella Basilica fosse in qualche modo privo della riverenza, del raccoglimento e della dignità che si addice al Sacramento dei Sacramenti.
2. Il documento impone la concelebrazione ai sacerdoti che vogliono offrire la Santa Messa nella Basilica di San Pietro, il che è contrario al diritto universale della Chiesa e condiziona ingiustamente il dovere primario del singolo sacerdote di offrire quotidianamente la Santa Messa per la salvezza del mondo (can. 902). In quale chiesa più che nella Basilica di San Pietro un sacerdote desidererebbe offrire la Santa Messa, che è il modo più perfetto e pieno in cui egli svolge la sua missione sacerdotale. Se un singolo sacerdote desidera offrire la Santa Messa nella Basilica, una volta che le direttive in questione saranno in vigore, sarà costretto a concelebrare, in violazione della sua libertà di offrire la Santa Messa individualmente.
3. Riguardo all’offerta individuale della Santa Messa, si deve osservare che non si tratta solo di un diritto del sacerdote, ma anche di un grande frutto spirituale per tutta la Chiesa, poiché gli infiniti meriti del Santo Sacrificio della Messa vengono applicati in modo più grande e più ampio, in modo adeguato alla nostra natura finita e temporale. È utile riflettere sull’insegnamento del Concilio di Trento, riguardo alla situazione di un sacerdote che offre la Santa Messa senza che nessun fedele riceva la Santa Comunione. Riguardo alla partecipazione dei fedeli alla Santa Messa, il Concilio insegna: “Il santo Concilio vorrebbe certamente che i fedeli presenti ad ogni Messa partecipassero ad essa non solo con la devozione spirituale, ma anche con la ricezione sacramentale dell’Eucaristia, affinché i frutti di questo santissimo sacrificio fossero loro più pienamente riconosciuti”. Prosegue affermando che: “Ma, se questo non sempre avviene, il concilio non condanna per questo come private e illecite le Messe [can. 8] in cui solo il sacerdote si comunica. Piuttosto le approva e le loda, perché anch’esse devono essere considerate veramente Messe comunitarie, in parte perché in esse il popolo si comunica spiritualmente e in parte perché sono celebrate da un ministro pubblico della Chiesa, non per il suo solo bene, ma per tutti i fedeli che appartengono al corpo di Cristo” (Sessione XXII, capitolo 6). Va inoltre osservato che un sacerdote non offre mai la Santa Messa da solo, anche se non c’è nessun altro fisicamente presente, perché gli angeli e i santi assistono ad ogni offerta della Santa Messa (can. 903).
4. Per quanto riguarda la Forma Straordinaria del Rito Romano, che il documento chiama falsamente Rito Straordinario, il documento si riferisce a “sacerdoti autorizzati”, ma nessun sacerdote in regola ha bisogno di autorizzazione per offrire la Santa Messa secondo la Forma Straordinaria del Rito Romano (Motu Proprio Summorum Pontificum, art. 2). Per di più, il documento limita l’offerta della Santa Messa secondo la Forma Straordinaria o Usus Antiquior del Rito Romano nella Basilica Papale di San Pietro alla Cappella Clementina, a quattro orari fissi. Si suppone, quindi, che, ogni giorno, solo quattro sacerdoti saranno autorizzati a offrire la Santa Messa secondo l’Usus Antiquior nella Basilica Papale di San Pietro? Poiché il diritto universale della Chiesa permette al singolo sacerdote, in tali circostanze, di offrire la Santa Messa, sia secondo la Forma Ordinaria (Usus Recentior) sia secondo la Forma Straordinaria (Usus Antiquior), la direttiva in questione è in diretta violazione del diritto universale della Chiesa.
5. Il documento legifera anche che le Messe concelebrate siano animate liturgicamente dal servizio dei lettori e dei cantori. Mentre la disciplina liturgica della Chiesa prevede il servizio dei lettori e dei cantori, non è il loro scopo quello di animare la Sacra Liturgia. Solo Cristo, nella cui persona il sacerdote agisce, anima la Sacra Liturgia. Pertanto, non si deve pensare che l’offerta individuale della Santa Messa sia in qualche modo meno animata, nel vero senso spirituale, della Messa concelebrata.
6. Per il bene della fede cattolica e per il buon ordine della Sacra Liturgia, l’espressione più alta e perfetta della vita della Chiesa in Cristo, il documento in questione dovrebbe essere annullato immediatamente, cioè prima della sua presunta data di efficacia del 22 marzo prossimo. Inoltre, il pensiero che sta alla base di tale documento dovrebbe essere corretto, mentre la disciplina della Chiesa universale e la dottrina liturgica che la sottende vengono esposte ai fedeli.
In conclusione, la disciplina della Chiesa riconosce il diritto, anzi il dovere, dei fedeli cristiani di far conoscere ai loro pastori le loro preoccupazioni su questioni che riguardano il bene della Chiesa e, parimenti, di farle conoscere a tutti i fedeli cristiani (can. 212 §3). Data la gravità della situazione rappresentata dal documento in questione, è mia speranza che molti fedeli cristiani per i quali la Basilica di San Pietro è, in un senso particolare, la loro chiesa madre, e, soprattutto, molti sacerdoti di tutto il mondo faranno conoscere a Papa Francesco e alla sua Segreteria di Stato la loro forte opposizione al documento in questione.
Raymond Leo Cardinale BURKE
Roma, 13 marzo 2021
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Tag: san pietro, segreteria di stato, vetus ordo
Categoria: Generale
Scusate la domanda, ma se un sacerdote va dal sagristadomani e domanda di celebrare senza pubblico con il Messale della Formastraordinaria, le verrà detto che non si può per la famigerata nota dalla SE, elui dice che carta canta, che quello vietato sono le messe nel “ritostraordinario”, e lui celebra nel “Rito Romano, in formastraordinaria”, la faccia del sagrista diventerebbe rossa oppure verde?Perché ovviamente, non le lascerà celebrare, contradiritto. Ma il diritto (quello canonico, civile, naturale e anche geometrico)fà tempo che è stato cacciato da Oltretevere…… da ormai nove anni…..
Mentre la Chiesa è in fiamme e la Fede è colpita mortalmente, il supplicante cardinale si preoccupa con le regoline interne della basilica. Sarebbe infinitamente comico se non fosse infinitamente tragico.
Ci riprovo…..
Oggi i versetti sono tre, ma molto significativi. Provengono da Siracide, che forse era un po’ più illuminato di certi teosofi moderni.
Sir 5, 5-7 :
[5] Non esser troppo sicuro del perdono
tanto da aggiungere peccato a peccato.
[6] Non dire: “La sua misericordia è grande;
mi perdonerà i molti peccati”,
perché presso di lui ci sono misericordia e ira,
il suo sdegno si riverserà sui peccatori.
[7] Non aspettare a convertirti al Signore
e non rimandare di giorno in giorno,
poiché improvvisa scoppierà l’ira del Signore
e al tempo del castigo sarai annientato.
I Papi sono uno, due o nessuno ? A mio parere dopo aver assistito in televisione alla Santa Messa per la comunità filippina e poi all’Angelus, ho concluso che i Papi sono tre : Benedetto XVI, Francesco a e Francesco b. Non mi dilungo perchè chiunque può constatarlo da sè: nella chiesa odierna a cominciare dal capo supremo è tutta una autocontraddizione.
Lo Spirito Santo vegli su di noi e ci conforti nella fede.
Ho smesso di chiedermelo, però so chi non devo seguire.
Leggo che alcuni fanno l’ipotesi che si tratti di uno scherzo. È possibile, ma mi sembra strano che allora non ci sia stato nessun comunicato per smentire. Visti i tempi che corrono, sono propenso a credere che non si tratti di uno scherzo. Il diavolo ha sempre avuto paura della Liturgia correttamente intesa, insomma della vera Santa Messa, ed è naturale che faccia di tutto per sopprimerla. Poi, il fatto che il documento abbia delle carenze formali non è strano. Ormai chi lavora per distruggere si sta muovendo in modo sempre più disordinato, forse perché sa che il suo tempo sta per finire e si arriverà presto al redde rationem. È una ragione in più per intensificare le preghiere e fare tutto il possibile per difendere la Liturgia.
Senza alcun intento polemico, voglia comprendere il cardinale Burke la mia perplessità circa il finale della dichiarazione, in particolare per l’appello ai laici a reagire all’ennesima prevaricazione in virtù dello specifico diritto riconosciuto. In base a quale elemento si potrebbe ancora credere e sperare che la voce dei fedeli sia ascoltata, là dove è rimasta inascoltata quella di autorevoli membri della gerarchia ecclesiastica, lui compreso cofirmatario anche dei Dubia? Dunque: va bene informarci con dovizia di rimandi a norme canoniche. Mi chiedo, però, da ignorante in materia, se non siano consentiti anche ai “principi della Chiesa” percorsi alternativi da intraprendere, nel pieno rispetto delle regole, per arrivare al superamento di una situazione di stallo, con conseguenze non certo onorevoli e vantaggiosi per l’Istituzione, sottoposta ad attacchi di ogni genere provenienti anche dall’interno. Non vada dimenticato l’avvertimento di Benedetto XVI sulla presenza – nefasta – dei “nemici nella Chiesa”.
Non è il documento portato oggi all’ attenzione pubblica il primo ad essere emesso e diffuso in forma anomala rispetto alla prassi seguita fino a qualche tempo fa. Ricordo la Nota del 18 febbraio scorso – non firmata e priva di riferimenti protocollari, timbri e quant’altro – diramata dal Governatorato dello Stato Città del Vaticano, esplicativa del precedente Decreto firmato dal presidente card. Bertello riguardante precise direttive e disposizioni circa la campagna vaccinale in atto, più specificamente per la parte concernente i casi di dipendenti novax.
Il card. Burke, inoltre, fa riferimento a messe celebrate in San Pietro per le quali non hanno trovato conferma i rilievi mossi nel contestato Decreto oggi attenzionato. Sì, forse, in tempi precedenti l’inizio della pandemia, perché da quel dì gli organi di informazione non hanno mancato di diffondere notizie e foto-notizie su una Piazza San Pietro quotidianamente deserta e sull’assenza di fedeli in fila ai posti di controllo per accedere alla Basilica.
Consiglierei sommessamente ai moralizzatori da tastiera, pronti in questa sede a puntare il dito (e a sottolineare con i vari colori a disposizione gli errori altrui) per condannare quelli che si esprimono in dissenso dalle loro “verità” – che dovremmo accettare per atto di fede – a farsi un viaggio in Rete, non limitato a SC, per verificare se siano casi patologici quelli che qui trovano voce e di trovare una soluzione congrua all’ insofferenza personale di un “odio” non debitamente circostanziato e in palese contrasto con quella linea evangelica di cui si ritengono degni alfieri che, invece, impone di non giudicare per non essere giudicati e di non condannare per non essere condannati, perché nella stessa misura con cui l’avranno fatto saranno giudicati e condannati. Mettano in pratica il messaggio delle Letture della Liturgia odierna: fare (non dire, soltanto) la verità, camminare nelle opere create perché camminassimo in esse, per essere testimoni autentici della Luce.
Infine, scusandomi per la lunghezza di questo commento, ringrazio chi ha provveduto opportunamente a ricordare gli appartenenti alla schiera degli ex « sessantottini oggi al potere (e i loro “padri”, naturalmente)».
Buogiorno, il Suo scritto è parzialmente chiaro fino a metà. Poi diventa quasi incomprensibile.. Mi dispiace perché l’argomento è interessante. Percepisco astio (o delusione?) nei Suoi toni. Non credo sia giusto che Lei lasci credere questo ai lettori del blog.. Perche non scrive le stesse cose con parole semplici circostazindo meglio le Sue complicate affermazioni? Grazie
Se si riferisce al consiglio ai moralizzatori, dovrebbe risultare chiaro che intendo rivolgermi a coloro che costantemente muovono accuse ai commentatori di questo blog, spesso anche con aggiunta di offese personali e allusioni, senza dimenticare le frequenti provocazioni, che non ho mai provocato e alimentato, riuscendo a scansare qualche tranello che mi è stato teso.
Lo stile censorio, inoltre, anche se non rivolto direttamente ai miei interventi, è estraneo al mio modo di comportarmi, nel rispetto di tutti e di chiunque. Anche perché frequento SC – e come me la maggior parte dei commentatori e lettori – per aiutarmi nell’approfondimento di alcune questioni, collegate ad altre personali di una certa gravità.
Nella prima parte del commento lamento i vari interventi a mezzo stampa di alcuni alti prelati, che spesso sollecitano iniziative da parte dei fedeli, senza che nei fatti agiscano di persona. E sono molto stanca di leggere alcune interviste svolte in stile cerchiobottista.
Spero di aver soddisfatto la Sua richiesta. Cordialmente.
La ringrazio. È tutto molto più chiaro. Comprendo la Sua delusione per le reazioni da noi spesso giudicate “troppo tiepide” da parte di cardinali e alti Prelati . Personalmente data la situazione, tengo in grande considerazione la “tempesta” nei cuori dei fedeli ma soprattutto dei presbiteri consacrati. Sconcerto e dolore, quasi sorpresa – smarrimento per questo “cambio di paradigma”.. Non è facile, soprattutto per Loro.. .. Poi guardo spesso anche l’altra parte, anch’essa reale, della chiesa.. Anzi, molto più reale: il Signore regna ancora in moltissimi cuori.. Questa Sua presenza nella Sua Chiesa malata finirà per dissolvere le ideologie che l’ammorbano. Più che una Speranza è per me, una certezza. Ogni bene.
Manca la firma…avete guardato bene alla base dello scritto? In questi casi la carta è un po’ bruciacchiata e ci sono tracce di grasso…
Tutto va bene nel migliore dei mondi possibili.
Parlando della basilica di San Pietro, volevo chiedere ai ben informati se il vaso nero, donato dalla sciamana amazzonica durante il sinodo amazzonico, si trovi ancora sull’altare di San Pietro.
Non c’è qualcuno di buona volontà che potrebbe farlo sparire o farlo seccare, con qualche goccia di glifosato o acqua salata? Magari acqua benedetta con tanto sale benedetto.
La “sciamana amazzonica” è probabile che ti passerà davanti nel Regno dei Cieli, visto che Cristo dice che a voi che vi credete così buoni passeranno davanti perfino i ladri e le prostitute.
Paco, lei è un trolletto da due soldi. Pensi se passerà lei.
Non è a noi che passeranno avanti ma ai farisei e agli scribi. Noi non siamo nè farisei nè scribi, ma lo siete voi per “mandato” pontificio. Mandato di un pontefice che dice che il cristianesimo non è una ideologia, non è un insieme di norme da seguire, ma poi è lui stesso un fanatico ideologo, per di più sconclusionato e prepotente. .
Paco-Paoletta-SE: un bel triangolino quale esempio di soggettivismo piuttosto spinto.
Tutti e tre cattolici, immagino.
Enrico Salvi invece un bel puntino isolato quale esempio di casinismo estremo forse parzialmente anche cattolico.
Sul “puntino isolato” bersaglio centrato.
Sul “casinismo” proprio no, visto che sono un propositore del raccoglimento silenzioso.
Vorrei comprendere da Stilumcuriae se egli davvero pensi che “Paco” o altri che talora scrivono qui lo facciano per “mandato pontificio”.
@Milli
Dopo la Pachamama dovrebbero fare messe di riparazione …ma per fare ciò, è necessario credere che Gesù Cristo è unica Via Verità è Vita ,vero Dio e vero Uomo…. ma poiché ora modernismo,sincretismo e relativismo è il triplice credo in Vaticano…purtroppo dovremo attendere la conversione ….
Sig.Paco, ma lo sa almeno di cosa stiamo parlando? Buona domenica anche a lei.
Si tratta con ogni probabilità di uno scherzo : qualche buontempone, in possesso di un foglio di carta intestata della segreteria di stato, si è divertito a impartire una serie di ordini assolutamente improbabili per vedere l’effetto che fa.
Ma proprio per far capire che si trattava di uno scherzo non ha messo né firma, né altri segni che ne potessero garantire l’autenticità.
Il buontempone voleva forse vedere chi avrebbe reagito con indignazione agli ordini impartiti dal pezzo di carta con l’intestazione della Segreteria di Stato. Sarebbe stato, in sostanza, una forma di censimento dei nominativi di coloro che avrebbero reagito con la dovuta indignazione.
Per il momento i nomi censiti sono quelli di Maria Guarini Marco Tosatti, e del cardinale Burke. Nomi già noti alle autorità che si occupano di disinformazione.
Più che disinformazione la definirei controinformazione.
Può darsi. Tenga conto che i sessantottini oggi al potere (e i loro “padri”, naturalmente) hanno sempre avuto in odio la Messa “privata”. Paolo VI dovette ribadire la sua importanza contro coloro che sostenevano che non avesse alcun valore. Il celebrare ai vari altari della Basilica, poi, risveglia a questi signori un’immagine preconciliare: che cosa sono tutte queste Messe in contemporanea? Gua! Bisogna concelebrare! Non parliamo poi del rito di San Pio V.
Per comprendere appieno queste posizioni occorre guardare a personaggi come Alberto Melloni o Andrea Grillo, quelli per i quali il Concilio è lo spartiacque tra Antico e Nuovo Testamento.
D’altronde, il fatto che sia stata ordinata una Visita apostolica alla Congregazione per il Culto divino lascia pensare che l’opera di demolizione di ciò che restava ancora in piedi è sempre in corso.
Che scherzo strano, e che strano che l’unico a reagire sia stato un cardinale americano e non i diretti interessati allo scherzo.
God bless him!
Oppure si tratta di un noto stratagemma ben conosciuto (e applicato) dai pasdaran del pampero: buttare un sasso e nascondere la mano, giusto per osservare l’effetto che fa. Se le reazioni sono tiepide o numericamente irrilevanti o, ancora meglio, provengono da personalità già marchiate come “nemico del papa” o “tradizionalista” (e di questi tempi pare che sia assai peggio che fascista), allora – pian pianino si potrà proseguire sulla strada e buttare un altro sasso, ogni volta più grande, fino a quando la perturbazione che esso provoca non sembrerà “normale”.
Il card. Burke attende una risposta? Mi pare una pia illusione: per questioni ben più importanti la “risposta” che ha ricevuto è stata solo uno sprezzante silenzio. Sarà già tanto se non farà la fine di qualche altro dimissionato all’istante.