Salvate il Soldato Tornielli. Bergoglio Taglia un’Altra Testa dopo Enzo Bianchi?

5 Marzo 2021 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Americo Mascarucci ci ha inviato questo commento alle ultime polemiche relative al “Caso Ratzinger”, non occupandosi però dei personaggi principali della questione, ma focalizzandosi su un backstage molto gustoso…buona lettura.

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Salvate il “soldato Tornielli”. Dopo Enzo Bianchi Bergoglio fa cadere un’altra testa?

 

Fra le tante curiose ricostruzioni sull’intervista di Benedetto XVI al Corriere della Sera dei giorni scorsi firmata da Massimo Franco, la più curiosa, intrigante e decisamente originale, oltre a quella del nostro stimatissimo monsignor Ics, è sicuramente quella che ci ha fornito Dagospia. Il sito di Roberto D’Agostino avanza una chiave di lettura inedita che ha per protagonista, manco a dirlo, monsignor Georg Gänswei, il segretario particolare di Ratzinger, che secondo l’autore dell’articolo avrebbe tentato così una sorta di “operazione rilancio” della propria immagine, da tempo giudicata interessante soltanto da “riviste di second’ordine”

Scrive Dagospia: “Il repulisti della sua immagine (di padre Georg ndr.) grazie al primo quotidiano italiano è forse una captatio benevolentiae di Massimo Franco aspirante (dicono i pettegoli con la tonaca) direttore del Corrierone? Oppure è un tentativo di Andrea Tornielli, da sempre press agent del vanitoso prelato tedesco, di approdare come vaticanista in Via Solferino visto che, a quanto sembra, Papa Francesco non lo vuole più vedere neanche in fotografia? Ah, saperlo!”.

E qui devo ammettere caro Tosatti di essere trasecolato. Perché non è possibile che dopo aver scaricato su due piedi il “povero” Enzo Bianchi fino ad intimargli di lasciare per sempre il monastero di Bose da lui fondato e guidato per cinquant’anni, ora Bergoglio voglia liquidare anche il direttore editoriale dei media vaticani. Non ci posso credere sinceramente, come faticavo a credere che proprio Francesco potesse rendersi complice dell’operazione “fora di ball” di Enzo Bianchi, etichettato per anni come il suo teologo di fiducia. Ora anche il più “papista” dei vaticanisti italiani (papista nel senso di stare dalla parte di tutti i papi indipendentemente da chi sono e da come si chiamino) rischia sostanzialmente di essere messo alla porta, al punto da doversi ricostruire una carriera, magari da vaticanista del Corsera come ipotizza Dagospia? Non sappiamo se l’indiscrezione sia attendibile, ma qualora lo fosse allora davvero si potrebbe dire che “non c’è più religione”.

Perché Tornielli, un passato nel settimanale di Comunione e Liberazione Il Sabato insieme ad Antonio Socci, poi vaticanista nel berlusconiano Il Giornale (sempre insieme a Socci) per poi traslocare a La Stampa ed entrare infine nei sacri palazzi, ha fama di grande “papista”. Talmente papista da essersi sentito sempre in dovere di difendere i pontefici e di sfatare tutte le ombre che si sono addensate su di loro.

Come il suo tentativo di smontare la super acclarata ostilità di Giovanni XXIII nei confronti di San Pio da Pietrelcina, fino a negare che sia stata opera sua la grande persecuzione subita dal frate con le stimmate proprio durante il pontificato di Roncalli; una persecuzione da addebitare, secondo il nostro, unicamente all’invidia del “diabolico” don Umberto Terenzi rettore del Santuario romano del Divino Amore, che di sua iniziativa e senza informare nessuno avrebbe piazzato i registratori nel confessionale del frate.  Ma appare davvero incredibile che Padre Pio possa aver subito tutte le misure restrittive che il Vaticano gli impose senza il consenso del papa. Che Giovanni XXIII fosse effettivamente estraneo alla vicenda dei microfoni nel confessionale è credibile, ma che non abbia avuto parte attiva nello pera di persecuzione lo è molto meno.

O il tentativo di smentire l’immagine di “antipapa” che i media durante gli anni del pontificato di Giovanni Paolo II e poi di Benedetto XVI hanno ritagliato intorno al cardinale Carlo Maria Martini, generata a detta di Tornielli da equivoci e da errate interpretazioni dei testi e degli interventi dell’ex arcivescovo di Milano, che invece per i due nutriva grande stima e benevolenza (a Wojtyla sicuramente, considerando che ha deposto contro la canonizzazione).

O ancora, il tentativo di smontare la “propaganda tradizionalista” a sostegno di padre Stefano Maria Manelli e dimostrare che il commissariamento dei Francescani dell’Immacolata non aveva alcun intento persecutorio da parte del Vaticano, ma che era stato deciso da Bergoglio con tutte le giuste motivazioni e accolto con favore dalla stragrande maggioranza dei frati (salvo poi ritrovarsi in più occasioni a sua volta smentito)

Con il suo blog Vatican Insider su La Stampa Tornielli ha fatto il pelo e il contropelo ai “nemici di Bergoglio” premurandosi di negare ogni volta i dissidi fra papa regnante e papa emerito, e anzi tentando di avvalorare l’idea che fra i due vi fosse totale sintonia.

Sarà un caso che nell’intervista sul Corriere della Sera, che però sembra assomigliare ad una chiacchierata informale completamente gestita e pilotata da monsignor Gänswein anche nelle risposte, Ratzinger abbia parlato con disprezzo dei tradizionalisti, fino a definire fanatici quelli che lo considerano ancora il papa legittimo? Proprio lui che ha sempre rifiutato le etichette, che ha sempre guardato con favore ai gruppi più tradizionalisti, impegnandosi fino all’ultimo per scongiurare la scomunica di Marcel Lefebvre da parte di Giovanni Paolo II e da papa per riportare la Comunità San Pio X nella Chiesa? Uno come Benedetto XVI si sarebbe mai limitato ad un giudizio così severo in modo tanto approssimativo, banale e superficiale come un prete qualsiasi, e senza entrare nel merito della controversia? Il sospetto che dietro l’intervista improbabile a Ratzinger si possano nascondere altre strategie, comprese quelle riportate da Dagospia, ci sta tutto. Ma in attesa di conferme o smentite al riguardo, per favore salvate almeno il “soldato Tornielli”. Non sia mai che dopo Enzo Bianchi, anche lui finisca nell’elenco, ormai sempre più nutrito, dei bergogliani “sedotti e abbandonati”.

 Americo Mascarucci- giornalista e scrittore

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13 commenti

  • nipass39 ha detto:

    Sarebbe interessante ascoltare la versione dei fatti relativi all’intervista dallo stesso Massimo Franco.
    Perchè non intervistarlo?
    Non già perchè sia convinto della sua propensione alla sincerità, ma per cercare di cogliere fra le righe delle sue risposte i MOTIVI RECONDITI dell’intervista e le MANOVRE SUBDOLE dei vari registi e attori messi in campo.
    Come la maggior parte dei giornalisti. il Franco mi sembra il tipo che, sotto l’aspetto bonario e dimesso, procede per “teorie preconcette” e dissimula sentimenti arrivistici,

  • Maria Michela Petti ha detto:

    La prova che si è perso completamente il senso della misura. Non bastava il “grazie” orale che si presume sia stato pronunciato al termine della visita a papa Ratzinger?
    Evidentemente no; mons. Gänswein ha inviato un bigliettino al “Corriere”, e la Redazione non si è lasciata sfuggire l’occasione per riproporre il “nocciolo” del colloquio (mi sembra il termine più corretto).
    Repetita iuvant; avranno pensato bene da una parte e dall’altra.
    https://www.corriere.it/cronache/21_marzo_05/ringraziamento-monsignor-ganswein-l-intervista-benedetto-xvi-vignette-giannelli-39fb66e6-7da9-11eb-a517-47051ff9fbb4.shtml

  • Maria Michela Petti ha detto:

    La cronaca di questo papato si è ridotta a resoconto a puntate di una stucchevole pantomima, con il concorso di colpe di tutti i soggetti in campo, a partire dal personaggio-attore intorno al quale si sviluppa la storia arrivando ai lettori meno disincantati e più inclini a lasciarsi cullare dalle note del sensazionalismo per una momentanea fuga dalla realtà di problemi ben più gravi, passando per scrittori e giornalisti per la maggior parte impegnati a “stare sul pezzo”. Sempre e comunque…
    In attesa di conferme e smentite per fatti e misfatti, mai pervenute e che mai arriveranno – a mio modo di vedere, perché nessun segnale lascia presagire un cambio verso – si moltiplicano gli appelli a “salvare” ora l’uno ora l’altro che finisce per responsabilità proprie o per induzione con l’essere coinvolto in quello che ha tutte le connotazioni di uno spettacolo pirotecnico senza soluzione di continuità.
    A proposito di Enzo Bianchi: interessante il pezzo di “Repubblica” (al link di seguito; che ho letto senza pregiudizi nei confronti della testata) che dà conto dell’intervento – ultimo, non certo il primo; confidando che sia almeno risolutivo della vicenda – di Bergoglio il quale ieri ha ricevuto l’attuale priore di Bose e il “commissario” da lui stesso incaricato di sbrogliare la matassa, con le decisioni adottate fin dall’anno scorso, ormai note, e che hanno portato all’impasse attuale altrettanto noto. Peccato che si sia dimenticato quel particolare, non certo di poco conto ampiamente riferito nei reports sul “caso”, ovvero che ogni “disposizione” precedente ha ricevuto sempre l’approvazione del papa, il quale – si riferisce – sarebbe intervenuto alla vigilia del viaggio in Iraq per cercare di risolvere il problema. Ovviamente non si fa alcun cenno al ruolo fin qui svolto. In questa “storia”. Come in ogni altra che ha sempre registrato il protagonismo del papa regnante, e puntualmente è stata raccontata con enfasi.
    Che la causa scatenante la colossale mole di problemi di cui siamo venuti a conoscenza, causa che potrebbe essere alla base dell’attivismo di Bergoglio, non si nasconda (e, quindi, necessiti di una risposta confacente …) nella “nevrosi d’ansia” che lo spinge a “voler fare tutto e subito”, nevrosi che – ad un’ analisi attenta – non riuscirebbe a controllare adeguatamente aiutandosi con le abituali dosi di mate e l’ascolto della musica di Bach , come da asserita convinzione dichiarata al medico giornalista argentino in un colloquio del febbraio 2019, finito in una pubblicazione di prossima uscita sulla salute dei papi e che è stato anticipato solo qualche giorno dal quotidiano La Nation?
    https://torino.repubblica.it/cronaca/2021/03/04/news/monastero_di_bose_papa_francesco_interviene_di_persona_per_sanare_la_situazione-290347411/

    • Maria Cristina ha detto:

      Sulla vicenda di Enzo Bianchi e di Bose fa un ottimo articolo Sandro Magister :
      http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2021/03/04/enzo-bianchi-il-papa-e-%e2%80%9cquella-%e2%80%98volpe%e2%80%99-di-erode%e2%80%9d/

      Enzo Bianchi in uno dei suoi criptici tweet parlava di se stesso che stava in silenzio come Gesù davanti a “quella volpe di Erode”. Ma in questa vicenda chi è Erode? non si è capito anche se i difensori di Bianchi se la sono presa con delegato pontificio.
      Delegato pontificio che Bergoglio ha ieri ricevuto in udienza personale insieme al priore di Bose Manicardi.
      Dunque in questo caso chi è la volpe?

      • Maria Michela Petti ha detto:

        A capirlo! Non sono Einstein e nemmeno mi lascio intenerire dalla disavventura della potenziale vittima in questa che sembra la parodia de “Il gatto e la volpe”, sotto mentite spoglie.

        • Maria Cristina ha detto:

          pochi minuti fa una dichiarazione della Sala Stampa Vaticana ribadisce che il papa si e’occupato personalmente “di persona” della vicenda Bose e che ribadisce la sua piena fiducia in padre Amedeo Cencini , e chiede e aspetta che si obbedisca a quanto deciso nel maggio 2020.
          Caro Bianchi , adesso puoi prendertela solo con papa Francesco il Misericordioso .

          • Maria Michela Petti ha detto:

            Un papa non può ufficialmente smentire sé stesso, specie dopo tanto clamore…

          • Maria Michela Petti ha detto:

            Magari fra qualche giorno, come è nel suo stile, Bergoglio accoglierà Enzo Bianchi a Santa Marta e non mancherà la pubblicazione della foto-ricordo…
            Soltanto qualcuno ha rifiutato l’invito ad una cena in onore dell’illustre ospite, dopo averne subite …di ogni. La cosa, con signorilità, non è stata sussurrata a qualche giornalista. Ma: mai dire mai…
            So si sembrare sibillina, ma al momento opportuno, se necessario, sarò più chiara.

  • Alta portineria ha detto:

    Mi ritrovo totalmente indifferente alla sorte di Tornielli. Non credo di essere mai riuscito a leggere uno dei suoi libri. Ma, da quel poco che ricordo, Tornielli tiene famiglia. Ovvero una moglie e, sempre che la mia memoria abbia ancora qualche capacità mnemonica, almeno 3 figli. Ragion per cui, se nelle alte sfere Vaticane ci fosse qualcuno dotato di una certa sensibilità, prima di trattarlo come Enzo Bianchi, dovrebbero pensarci almeno due volte.
    Ma i contatti forniti dai giornalisti o forse dai curiali vaticani negli ultimi tempi non credo siano stati di gradimento papale. Il papa ha cercato altri interlocutori : Vanity fair, il Corriere dello sport, canale 5 con Fabio Marchese Ragona. Anzi, si direbbe che Bergoglio nutra una certa simpatia per il Vaticanista di canale 5.
    Su di un vecchio venerdì di Repubblica, che ieri esaminavo, con l’intenzione di archiviarlo nel cassonetto della raccolta differenziata c’era la recensione di un libro di Fabio Marchese Ragona uscito abbastanza di recente per la Sanpaolo editrice. Vado a memoria : parlava del diavolo in Vaticano, della visione di leone XIII con la successiva scrittura di quella preghiera che veniva letta al termine della liturgia prima della riforma. Insomma la recensione faceva venire il desiderio di acquistare quel libro.
    Più intrigante di quelli di Tornielli o no ?

  • Fabio ha detto:

    Chi non osa difendere la verità con decisione illudendosi di potersi barcamenare non è detto che ottenga clemenza.
    Non penso tanto a Tornielli quanto ad alcuni cardinali, come ad es. Sarah …….

  • toni. u ha detto:

    AFFOSSATE il caporalmaggiore Tornielli…