Il Pastore Idolo Profetizzato da Zaccaria. Di Sergio Russo e Rosanna Boccaci.
2 Marzo 2021
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Sergio Russo, l’artigiano-scrittore poliedrico che ben conoscete ci ha inviato questa riflessione, scritta insieme a Rosanna Boccacci, sullo stato della Chiesa nei nostri tempi. Buona lettura.
§§§
IL “PASTORE IDOLO”
«… Allora verrà il tempo in cui, conculcata sino ad un punto mai raggiunto, la Chiesa non sarà più libera di celebrare il Sacrificio perpetuo, e l’abominazione della desolazione sarà innalzata sul Luogo santo e sui luoghi santi, così come è detto dai profeti (Dn 9,27) e ripetuto da Me che non erro (Mt 24,15)… Ciò vuol dire che nei tre anni e sei mesi che precederanno la fine, un piccolo tempo sarà serbato infine ai fedeli per riunirsi ad ascoltare l’ultima Parola, risuonante nei loro spiriti, come invito al Cielo, mentre Michele coi suoi angeli vincerà Satana ed i suoi demoni.» (Il Signore Gesù a Maria Valtorta).
Diciamo non tutti, ma sicuramente un certo pubblico “sveglio”, quello sì, ha focalizzato la propria attenzione nel 2015, su di una dichiarazione del cardinale Godfried Danneels, primate del Belgio, quanto mai sconcertante, rilasciata in occasione di un’intervista condotta da due giornalisti, J. Mettepenningen e K. Schelkens, per la presentazione di un libro[1] (purtroppo ancora non tradotto in italiano!), da loro stessi scritto, e che riporta appunto le confidenze di quel prelato, secondo cui un gruppo di cardinali e vescovi avrebbe lavorato per anni a preparare l’elezione di J.M. Bergoglio, porporati tutti, che si opponevano a Joseph Ratzinger, un gruppo tenuto segreto, e che lo stesso cardinale Danneels ha definito: «un club mafia, che portava il nome di San Gallo!»
Ora, se una dichiarazione simile fosse stata resa pubblica in ambito politico, a dir poco vi sarebbero state diverse “interrogazioni parlamentari”, e piuttosto allarmate… Mentre, se ciò fosse stato reso noto in ambito economico-aziendale, altrettanto sarebbe partita un’accurata indagine finanziaria…
E nella Chiesa invece? Il silenzio più totale!
Ben a ragione santa Caterina da Siena esclamava: «Avete taciuto abbastanza. È ora di finirla di stare zitti. Gridate con centomila lingue. Io vedo che a forza di silenzio il mondo è marcito!»[2]
Pertanto, ad esclusione di alcune coraggiose “voci” – subito isolate, e poi emarginate – nessun ecclesiastico ha alzato timidamente la mano: per chiedere spiegazioni, per cercare di capire…
Come predisse il Signore Gesù a Maria Valtorta: «… Ciò avverrà quando anche nella mia dimora – la Chiesa – vi saranno troppi che, per umano interesse e per debolezza indegna, saranno fra i dominati dai seminatori del Male nelle loro diverse dottrine. Allora conoscerete il pastore che non si cura delle pecore abbandonate, il “pastore idolo” di cui parla Zaccaria. [cfr Zc 11,15-17].
Ricorda l’Apocalisse di Giovanni. Ricorda il dragone: il Male generatore dell’Anticristo futuro, il quale ne prepara il regno non solo sconvolgendo le coscienze ma travolgendo nelle sue spire la terza parte delle stelle e facendo degli astri fango. Quando questa demoniaca vendemmia avverrà nella Corte di Cristo fra i grandi della sua Chiesa, allora, nella luce resa appena bagliore e conservata come unica lampada nei cuori dei fedeli al Cristo – perché la Luce non può morire Io l’ho promesso, e la Chiesa, anche in periodi di orrore, ne conserverà quel tanto atto a tornare splendore dopo la prova – allora verrà il “pastore idolo”, il quale sarà e starà dove vorranno i suoi padroni.»
Né sacerdoti né religiosi, e nemmeno vescovi e neanche cardinali – peraltro questi gli unici che potevano autorevolmente intervenire – niente… solo un silenzio “assordante, e tuttavia questo silenzio, colpevole ed omertoso, nulla a che vedere con i “sacri silenzi” del Signore Gesù e dei Santi, durante la loro vita terrena…
«Chi salverà la Chiesa? Non pensate ai Sacerdoti. Non pensate ai Vescovi e ai Religiosi. Sta a voi, Laici!» disse un giorno, molto eloquentemente il vescovo Fulton Sheen.
A noi personalmente piace pensare che i tre “TI AMO”[3] pronunciati all’inizio da Pietro, sul lago di Tiberiade, ed in seguito nella voce dei suoi successori, lungo tutto il corso della Chiesa, siano stati i pontificati di Giovanni Paolo I,[4] di san Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI…
Viceversa, i tre “NON TI CONOSCO”, anch’essi pronunciati da Pietro, e poi nella voce dei suoi successori, risuonati “prima che il gallo canti due volte”,[5] siano stati: il primo in occasione della tragica eresia ariana,[6] il secondo nel deplorevole scisma d’Occidente[7] ed il terzo nel drammatico scisma protestante.[8]
Che insegnamento trarre dunque da tutto ciò?
Coloro che si sentono integralmente cattolici ed orgogliosamente credenti, e quindi davvero convinti della necessità, che possiedono i cosiddetti “tre punti bianchi”[9] in seno alla Cristianità, e tuttavia fermi e decisi dinnanzi alle contestazioni dei “progressisti”, ma egualmente liberi e indipendenti dalle chiusure dei “tradizionalisti”, essi faranno quindi propria la profonda convinzione, che fu stupendamente spiegata dal santo cardinale Jhon Henry Newman: «Senza dubbio, se fossi obbligato a introdurre la religione nei brindisi dopo un pranzo (il che in verità non mi sembra proprio la cosa migliore), brinderò, se volete, al Papa; tuttavia prima alla Coscienza, poi al Papa!»[10]
Sergio Russo e Rosanna Boccacci
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[1] Godfried Danneels: biographie (French Edition), Uitgeverij Polis 2015.
[2] “Oimé, non più tacere! Gridate con cento migliaia di lengue. Vego che, per lo tacere, el mondo è guasto.” (S. Caterina da Siena, Lettere, Edizione critica e commento a c. di Antonio Volpato, 2016).
[3] “… Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti amo». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo: «Simone di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti amo». Gli disse: «Pasci le mie pecorelle». Gli disse per la terza volta: «Simone di Giovanni, mi ami?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi ami?, e gli disse: «Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecorelle.” (Gv 21,15-17).
[4] “Una religiosa tedesca, suor Erika Holzach, già segretaria del professor Feiner, teologo e perito al Concilio, era stata scelta dal Signore, negli ultimi anni della sua vita, per ricevere ‘visioni’ riguardanti eventi ecclesiali importanti. Giovanni Paolo I sarebbe apparso più volte nelle visioni di Suor Erika. La religiosa, morta nel 1987, ‘vide’ appunto la morte di Papa Luciani: «Vedevo Papa Luciani» – scrive la Holzach – «era presente, sicuro e reale… Ieri sera, quasi alla fine della preghiera… mi è stato dato di conoscere qualcosa in modo molto chiaro: nella notte in cui fu ucciso, due uomini entrarono nella stanza da letto del Papa. Il primo aveva una siringa, l’altro doveva solo fare la guardia. Ma il Santo Padre si è svegliato e ha capito subito che volevano ucciderlo. Ha visto anche il secondo uomo, non poteva e non voleva difendersi. Ha accettato volontariamente di morire per amore. Tutto è successo molto velocemente. La cara Madre di Dio mi ha rivelato che il Santo Padre si è consegnato totalmente nell’ultimo istante, raccomandando a Lei la Chiesa e il futuro Papa.»”
[5] Vale a dire nei primi duemila anni di vita della Chiesa… poiché: “davanti al Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo!” (2 Pt 3,8).
[6] L’arianesimo (secolo IV) è un’eresia cristologica che sosteneva essere la natura divina del Figlio sostanzialmente inferiore a quella di Dio. Diversi Padri della Chiesa affermano che papa Liberio – per porre fine al suo esilio, decretato dall’imperatore – scivolò sciaguratamente in tale eresia.
[7] Per Scisma d’Occidente s’intende quel periodo di crisi dell’autorità papale che lacerò la Chiesa occidentale, dividendo l’Europa cristiana in due correnti rivali, ed ebbe come prodromo la cosiddetta “cattività avignonese”, questa a sua volta immediatamente preceduta dal papato di Bonifacio VIII (1294-1309), un pontefice molto discutibile, tacciato di simonia.
[8] Il papa che precedette tale scisma fu Alessandro VI (1492-1509), reputato da più fonti quale personaggio estremamente dissoluto, avido e nepotista.
[9] Che sono, nell’ordine: il Santissimo Sacramento, l’Immacolata Concezione ed il Santo Padre.
[10] Newman, Lettera al duca di Norfolk, pp. 236-237.
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Tag: boccacce, papa, pastore idolo, russo
Categoria: Generale
Interessante disamina ma in parte molto personale e discutibile nella parte riguardante i pontefici. Dei tre pontefici GPII e BXVI sono da considerarsi, al di là delle intenzioni, in buona parte responsabili dello scempio attuale nella Chiesa avendo si denunciato ma poi mai combattuto veramente lo “spirito del Concilio” che ha decattilicizzato la Sposa di Cristo a partire dal 58. Il primo troppo viaggiatore mentre il secondo troppo studioso hanno addormentato a mio modesto parere le coscienze dei fedeli a favore di un modernismo soft che ha avuto la sua accelerata poi con Francesco. Ma il filone rimane lo stesso.
Ben altri sono i papi santi che hanno difeso la Tradizione e il depositum fidei: Il beato Pio IX, San PIO X e l’ultimo vero Papa cattolico, Pio XII, per esempio.
Visto che parliamo di pre concilio ricordo che quella “chiesa infallibile” condanno’ all’indice gli scritti di Maria Valtorta.
Interessante disamina ma in parte molto personale è discutibile nella parte riguardante i pontefici. Dei tre pontefici GPII e BXVI sono da considerarsi, al di là delle intenzioni, in buona parte responsabili dello scempio attuale nella Chiesa avendo assecondato e mai combattuto veramente lo spirito del Concilio che ha decattilicizzato la Sposa di Cristo a partire dal 58. Il primo troppo viaggiatore mentre il secondo troppo studioso hanno addormentato a mio modesto parere le coscienze dei fedeli a favore di un modernismo soft che ha avuto la sua accelerata poi con Francesco. Ma il filone rimane lo stesso.
Ben altri sono i papi santi che hanno difeso la Tradizione e il depositum fidei: Il beato Pio IX, San PIO X e l’ultimo vero Papa cattolico, Pio XII.
Non c’è bisogno di aspettare la traduzione del libro in italiano per notizie dettagliate sulla mafia di San Gallo. E’ ben documentata su
http://www.pensionatiitaliani.it/wp-content/files/IL_PAPA_DITTATORE.pdf
di H. Sire sotto pseudonimo.
Libro serissimo, documentatissimo, che sarà prezioso per gli storici del futuro.
Suggestiva riflessione, che però, come tutte le riflessioni, risente di “come la vedono” gli Autori, e quindi è soggettiva, dunque relativa.
Può darsi, invece, sia più opportuno vivere la situazione ODIERNA, evolventesi nel PRESENTE, mantenendo la saldezza interiore con la consapevolezza che nessun inquadramento, disamina e critica può arrestarne l’evoluzione, giacché questa risponde ad una volontà trascendente il pensiero umano, destinato, per così dire, a correrle dietro. Dal che derivandone che non occorre neanche scandalizzarsi troppo.
Vivere la situazione per quella che è, OGGI, con saldezza interiore e confidenza nel conforto dello Spirito Santo.
“Qui habitat in adiutorio Altissimi, in protectione Dei caeli commorabitur”: così esordisce il Salmo 90.
Concordo .
È molto suggestivo, ma personale, i tre “ti amo” sono stati intesi negli ultimi pontefici…in che modo? Pur con tutto l’amore e il rispetto, ci sarebbe molto da dire, senza contare che ci sono stati ben altri santi pontefici.
Probabilmente la situazione attuale, così tanto profetizzata, doveva infine giungere, a noi tocca resistere saldi nella Fede.