Dalla Gran Bretagna: Aborto Farmacologico: Contrordine, è Rischioso!
28 Gennaio 2021
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, uno dei tanti danni causati da questo sciagurato governo, e dall’ancor più sciagurato Ministero della Salute, con la sua banda di sinistri diffusori di terrore e non di cure, è stata la liberalizzazione dell’aborto fai da te, con l’uso della Ru 486 al di fuori dei presidi sanitari. Inutilmente è stato detto che la Ru 486 è pericolosa; l’ideologia ha prevalso sulla realtà. Ben volentieri condividiamo con voi questo articolo di International Family News, che dimostra come in Gran Bretagna ci si stia accorgendo dei rischi di questa ulteriore banalizzazione della soppressione di esseri umani. Buona lettura.
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Uno dei danni collaterali della pandemia di CoViD-19 è stato lo sdoganamento dell’aborto domestico. In Gran Bretagna, per esempio, le donne hanno potuto richiedere pillole che provocano l’interruzione della gravidanza, previo semplice consulto telefonico, o addirittura online. Facile, come ordinare la spesa. Ma anche orribile, com’è sopprimere una vita nascente, per giunta in modo algido e anonimo. Senza contare poi le complicazioni, spesso anche molto gravi, legate a questa pratica abortiva. “iFamNews” non ha mancato di rivelarle, dati alla mano. Parlare dei rischi che corre una donna nell’assumere tali pillole, tuttavia, è tabù. L’associazione Pro Vita & Famiglia è stata oggetto di un attacco mediatico per aver affisso manifesti, volutamente scioccanti, finalizzati a sensibilizzare sul tema.
I dati
Ora sono però gli stessi dati del governo britannico a svelare che le ripercussioni di un aborto fai-da-te potrebbero essere state sottostimate. Si legge infatti che tra aprile e giugno 2020, ovvero i primi tre mesi dall’inizio dell’aborto domestico, sarebbe stata segnalata una sola complicanza su 23.061 aborti farmacologici avvenuti. Un dato esiguo, che però non rincuora affatto Sally-Ann Hart, deputata del Partito Conservatore. In un articolo su Politics.co.uk, la Hart sottolinea come questo dato significherebbe che complicanze simili negli ultimi anni sarebbero state diciassette volte superiori. Secondo la deputata, non solo è «altamente improbabile» che l’aborto domestico riduca le complicanze rispetto a quello medico, ma addirittura «ridicolo».
Lo studio svedese
La Hart osserva che le ipotesi sono due: o «esiste un problema serio quando gli aborti vengono forniti in un ambiente clinico con supervisione medica diretta», oppure, più verosimilmente, non si può avere una reale comprensione dell’impatto dell’aborto fai-da-te sulla salute delle donne per mancanza di segnalazioni. A tal proposito la deputata cita uno studio svedese, il quale indica che il tasso di complicanze per aborti farmacologici è quasi raddoppiato dal 2008 al 2015, passando dal 4,2 all’8,2%. L’incremento sarebbe da attribuire al passaggio dell’aborto dall’ospedale agli appartamenti privati.
Le segnalazioni
La decisione di consentire l’aborto a casa, denuncia la baronessa Philippa Stroud, guida del think tank Legatum Institute, «è il più grande cambiamento alla legge sull’aborto avvenuto dal 1967 ed è stato fatto senza alcun intervento parlamentare o consultazione pubblica». In un articolo su The Telegraph, la Stroud ha sottolineato che «ci sono stati 52 casi ufficialmente segnalati al Dipartimento della Salute di donne a cui sono state fornite pillole abortive per posta oltre le 10 settimane di gestazione». Dopo quel termine la pillola potrebbe non produrre l’effetto voluto. E soprattutto, potrebbe aumentare i rischi di danni alla salute delle donne. «È fondamentale», conclude la Stroud, «che il governo revochi queste dannose concessioni fatte all’inizio della pandemia che si sono rivelate così pericolose».
Pillole libere
Sulla stessa lunghezza d’onda Catherine Robinson, portavoce di Right to Life UK, la quale precisa che la legge sull’aborto pre-CoVID-19 in Inghilterra e Galles era sì una legge «molto cattiva e pericolosa», ma se non altro «forniva almeno alcune protezioni minime contro gli aborti forzati e assicurava un minimo di assistenza post-aborto». La Robinson ritiene dunque che «una volta che le pillole abortive vengono inviate per posta, nessuno può essere certo di chi le prende e in quale fase della gravidanza». Pertanto, conclude, «il potenziale di complicazioni e abusi è ampio, soprattutto considerando che migliaia di donne si sono procurate un aborto con questo metodo». Informare è perciò necessario, ovviamente anche in Italia.
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Tag: aborto, international family news, ru 486
Categoria: Generale
Faccio una domanda / che differenza c’e’ fra i vari stermini che hanno costellato la tragica storia dell’umanita’ compreso l’ultimo, ebraico , che viene ricordato in ogni occasione ( mentre altri no ) e lo sterminio abortivo sistematico mondiale , reiterato nel tempo, le cui complicita’ mediche , politiche e dei diretti interessati sono note, ma talmente note che se ne conoscono tutti gli elementi identificativi e per i quali nessuna condanna viene emessa. Io non colgo la differenza , ma forse qualcuno piu’ bravo di me’ puo’ illuminarmi
INTANTO IN USA IL MALE AVANZA A POSSO DA GIGANTE
LA CROSSE, Wisconsin, 27 gennaio 2021
Il cardinale Raymond L. Burke ha condannato il piano del presidente Joe Biden di codificare come legge federale i risultati della decisione della sentenza della Corte Suprema emessa il 22 gennaio 1973 nel processo Roe vs. Wade, che di fatto rimuove ogni restrizione sulla pratica dell’aborto negli Stati Uniti, e che quindi potrà essere praticato anche fino all’ottavo mese di gestazione.
Venerdì scorso, in occasione del 48° anniversario della famigerata decisione Roe, il neo-eletto Presidente Joe Biden e la Vice Kamala Harris hanno rilasciato questa dichiarazione: “Negli ultimi quattro anni, la salute riproduttiva, incluso il diritto di scegliere, è stata sotto attacco implacabile ed estremo, l’amministrazione Biden-Harris si impegna a codificare il verdetto Roe v. Wade e nominare giudici che rispettino precedenti fondamentali come quello di Roe”.
In un’omelia nel Santuario di Nostra Signora di Guadalupe a La Crosse Domenica, il card. Burke ha lamentato il male estremo di una tale politica.
“Viviamo in tempi in cui può sembrare che il maligno stia riuscendo nel suo programma di bugie e morte. Nella nostra nazione, il governo federale vuole codificare come legge la decisione totalmente ingiusta della Corte Suprema che ha reso l’aborto legale possibile su richiesta e imponendo nelle scuole l’insegnamento dell’iniqua teoria del gender” – e ha continuato – “Allo stesso tempo, minaccia di negare la libertà di religione, la libertà dei cittadini di seguire il disegno di Dio per il mondo e per l’uomo, inscritto nella natura stessa e impresso dentro ogni cuore umano”.
A rispondere alla dichiarazione di Biden è stato anche l’arcivescovo di Kansas City Joseph F. Naumann, presidente del Comitato della Conferenza episcopale cattolica degli Stati Uniti per le attività pro-vita.
Naumann si è lamentato : “È profondamente inquietante e tragico che qualsiasi presidente lodi e si impegni a trasformare in legge una sentenza della Corte Suprema che nega ai nascituri il loro diritto umano e civile più fondamentale, il diritto alla vita, sotto il travestimento eufemistico di un servizio sanitario”.
Naumann ha ricordato a tutti i cattolici che il Catechismo afferma: “Dal primo secolo la Chiesa ha affermato il male morale di ogni aborto procurato. Questo insegnamento non è cambiato e pertanto è e continuerà a rimanere improponibile”.
Un cardinale, come una rondine, non fa primavera,
Dovrebbe essere il papa a fulminare la scomunica agli abortisti dalla finestra di san Pietro.
Oppure lasciamo perdere.
Dice bene il nostro stilumcuriale emerito. Scienza che non è scienza.
Ma, purtroppo troppe donne che non vogliono essere nonne costringono le proprie figlie a scelte disumane in nome di questa pseudoscienza.
Non so, io sono uomo, già bisnonno, e quindi nessuno viene a chiedermi consigli o pareri su questo genere di problemi. Ormai, salvo il pronipote, sono tutti adulti. Però pensavo che a decidere di abortire fossero le mamme, magari contro il parere delle nonne, ma che ci fossero donne che incitavano ad abortire le figlie per non diventare nonne non lo pensavo prorio. Mi sorprende un po’.
Ci sono mamme che, non appena le figlie adolescenti iniziano a frequentare qualche giovane dell’altro sesso, le portano in centri in cui si parla di educazione demografica, ma in cui si prescrive, con l’incondizionato sostegno delle mamme, la pillola anticoncezionale.
Gli stessi centri, sempre con l’ausilio delle mamme, provvedono ad indirizzare le ragazze verso i centri in cui si provvede all’aborto, indirizzandole e sostenendole in ogni procedura necessaria. Qualora il FATTACCIO tanto deprecato, ovvero il concepimento, dovesse verificarsi.
Ahimè che brutto articolo! Brutto nel senso che il suo contenuto ci mostra l’aspetto tragico della immoralità dilagante e della leggerezza e superficialità con cui la scienza che non è scienza e la politica che non è politica, danno via libera a leggi mortifere.