Vita Dura per l’Impeachment-Farsa di Trump. Maurizio Ragazzi, Washington.
27 Gennaio 2021
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, vi riproponiamo l’articolo che il dott. Maurizio Ragazzi ci ha inviato qualche giorno fa da Washington, corredato da un aggiornamento che riguarda gli ultimi sviluppi del tentativo de democratici di portare avanti l’impeachment “postumo” – non è più presidente! – di Donald Trump, sempre scritto dal dott. ragazzi. Buona lettura.
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NOTA DI AGGIORNAMENTO – La fase d’impeachment al senato comincerà l’8 febbraio. Nel frattempo, il 26 gennaio, i senatori hanno votato su di una mozione presentata da Rand Paul, senatore Repubblicano del Kentucky, volta a dichiarare l’incostituzionalità del procedimento. Nonostante la mozione sia stata respinta, la maggiore indicazione emersa dal voto e’ che ben 45 senatori Repubblicani su 50 hanno votato per l’incostituzionalità, il che rende assai improbabile che il senato raggiunga il quorum dei due terzi per condannare Trump (e, conseguentemente, per impedirgli di ripresentarsi alle elezioni del 2024, che è il vero obiettivo dei Democratici assieme alla sete di vendetta che anima sia loro che la loro base).
Il procedimento al senato non sarà presieduto dal capo della Corte Suprema, proprio perché’ la procedura non è contro un presidente in carica (di qui la plausibilissima obiezione alla sua costituzionalità). Verrà invece presieduto da un senatore Democratico, presidente pro tempore del senato, che quindi sarà giudice e membro della giuria allo stesso tempo, di assai dubbia conformità alla tradizione americana del giusto processo.
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TRE PENSIERI SUL SECONDO IMPEACHMENT DI TRUMP
(Dr. Maurizio Ragazzi – Washington)
Il nuovo Congresso USA si è aperto allo stesso modo di come si era svolto il precedente, cioe’ all’insegna di una farsa organizzata dai Democratici che lo controllano. Da bravi soldatini ordinati (ma i progressisti non sono quelli che, a sentir loro, pensano con la loro testa?), tutti i Democratici hanno votato alla Camera dei rappresentanti a favore dell’impeachment di Trump mentre, fra i Repubblicani, dieci si sono accodati a loro, e tutti gli altri hanno votato contro. Questo secondo impeachment-farsa, che segna un nuovo record per Trump rendendogli indirettamente grande onore (se non fosse lo statista di rango che è, per i Democratici non sarebbe il chiodo fisso che non li fa dormire la notte da quando è sceso in campo cinque anni fa), non meriterebbe tanti commenti. Anzi, al Senato, i Repubblicani veri (eccetto quindi quelli, che alla fine si conteranno, che non si capisce cosa facciano fra le loro fila) farebbero forse meglio a disertare questa messa in scena, andarsene nei loro distretti, e far vedere agli americani che loro si preoccupano dei veri problemi degli elettori, mentre i Democratici si accartocciano nel loro livore senza senso nel pantano di Washington. Comunque, tre brevi riflessioni su questo secondo impeachment vengono spontanee:
Il capo di accusa contro Trump, in questo secondo impeachment-farsa, è l’incitamento alla violenza. Ora, quale di queste frasi, a vostro giudizio, costituisce incitamento alla violenza secondo ogni regola di buon senso?
(a) “Siamo qui per esigere dal Congresso di fare la cosa giusta e contare solo i Grandi Elettori che sono stati scelti legalmente. So che adesso marceremo verso il Campidoglio per fare sentire la nostra voce in maniera pacifica e patriottica… Se con ci battiamo strenuamente, non ci sarà più il nostro paese”.
(b) “Mi hanno chiesto se m’interessa avere un dibattito con questo signore, ed ho risposto di no. Ho detto: ‘Se fossi alle scuole superiori, lo porterei dietro la palestra per menarlo senza riguardi”.
(c) “Non si fermeranno. Questo è un movimento. Ve lo dico io. Non si fermeranno, ed ognuno stia in campana. Perché’ non si fermeranno. Non si fermeranno prima delle elezioni a novembre, e non si fermeranno dopo le elezioni. E’ meglio che ognuno ne tenga conto. Non molleranno. Non devono mollare. Non dobbiamo mollare”.
La prima frase è stata pronunciata dal Presidente Trump all’oceanica manifestazione pacifica con i suoi sostenitori il 6 gennaio. In tutti i grandi raduni che si svolgono a Washington, dopo i discorsi i partecipanti marciano da dietro la Casa Bianca al Campidoglio o alla Corte Suprema per far sentire la loro voce, espressione dei diritti costituzionali di libertà di espressione e manifestazione. Il 6 gennaio, prima dei fattacci del Campidoglio, non c’era stato niente di diverso da quanto successo alle decine e decine di manifestazioni pacifiche pre-elettorali di Trump, in cui gli unici incidenti erano stati causati da provocatori di parte opposta. Adesso sta emergendo, da una parte che i servizi segreti forse sapevano che possibili disordini sarebbero avvenuti al Campidoglio (quindi, cosa c’entrerebbero le parole rivolte da Trump ai suoi sostenitori?), e dall’altra che elementi di gruppi estremisti di sinistra erano presenti al Campidoglio durante le violenze. (Siamo quindi proprio sicuri che l’attacco sia attribuibile solo a frange violente favorevoli a Trump?)
La seconda frase è stata pronunciata a suo tempo da Biden. Il suo significato non lascia adito a dubbi: l’unica relazione possibile con Trump è picchiarlo. Un concetto davvero pacifico, no?!
La terza frase è della Harris, durante le violenze che hanno messo a ferro e fuoco le città americane con il pretesto ideologico del “razzismo sistemico”. Alcuni commentatori si sono ovviamente arrampicati sugli specchi, distinguendo fra “proteste” e “violenze”, in modo ben poco plausibile. Le proteste erano volutamente violente, e ne sanno qualcosa le minoranze lasciate alla merce’ dei violenti dei vari gruppi anarco-comunisti!
In poche parole, se la cosa fosse seria, chi dovrebbe subire un impeachment per incitamento alla violenza? Trump o Biden/Harris?
Jeffrey Scott Shapiro, che d’incitamento alla violenza e sommosse se ne intende forse più di chiunque altro, ha analizzato fatti e diritto loro applicabile, e concluso che il Presidente Trump “non ha menzionato nessuna violenza mercoledì [6 gennaio], e tanto meno l’ha provocata o incitata”.E si arriva qui al cuore della questione. In tutta questa pagliacciata macabra (pagliacciata per la ridicolaggine delle accuse, e macabra per le tristi conseguenze per la martoriata democrazia americana), cosa contano i fatti ed il diritto, nel giudizio di chi dirige le danze? Assolutamente niente!
Cent’anni fa, dopo la rivoluzione d’ottobre, Peter Stucka, che fu presidente del tribunale supremo russo, definì il diritto, nella nuova concezione rivoluzionaria sovietica, come “sistema (o ordinamento) di rapporti sociali corrispondenti agli interessi della classe dominante e tutelato dalla forza organizzata di questa classe”. Quindi, non diritto quale mezzo di giustizia che tutela tutti, ma diritto quale imposizione arbitraria della classe dominante. E le analogie con i degenerati tempi presenti non finiscono qui. L’epoca staliniana è rimasta famosa anche per i suoi processi criminali (non nel senso che le accuse erano di natura penale, ed alla fine si è applicata la pena dell’esecuzione capitale ai condannati, ma proprio nel senso che sono stati condotti da una banda di criminali, in base a principi e procedure che di legale non avevano proprio niente). Nel suo Libro rosso su quei processi, Lev Sedov, figlio di Trotsky (sembra sia stato anche lui eliminato senza tanti convenevoli – una preghiera per la sua anima), individuò le motivazioni per quei processi (a) nella potenza della burocrazia staliniana, (b) nella distruzione definitiva dell’opposizione, (c) nella ricerca di un nuovo rapporto con l’organizzazione internazionale dell’epoca (la Società delle Nazioni) e con le borghesie degli altri paesi, e (d) nell’insaziabile sete di vendetta a livello personale.
Nonostante ogni paragone con il livello di drammaticità dei processi staliniani sia ovviamente fuori luogo, è comunque vero che anche nelle cronache americane di questi giorni si legge purtroppo di potente burocrazia anti-Trumpiana (il deep state), di volontà dei Democratici di spazzar via ogni opposizione anche attraverso riforme che alterino il quadro costituzionale, di nuovi rapporti internazionali, e di sete di vendetta contro i sostenitori di Trump, con liste di proscrizione, licenziamenti e restrizioni delle loro libertà di comunicazione. E’ forse giunto il tempo di rispolverare le nostre conoscenze di teorie e prassi sovietiche?!
La costituzione americana riserva alla Camera il potere d’impeachment, ed al Senato la facoltà di fornirne le prove ed alla fine eventualmente condannare la persona incriminata con una maggioranza qualificata dei due terzi. Dato che al Senato la divisione attuale fra Democratici e Repubblicani è di 50 a 50, per condannare Trump occorrerà dunque che 17 senatori Repubblicani si associno ai Democratici, nessuno dei quali si presume sgarri dagli ordini di scuderia. Ciò dipenderà da quanti Repubblicani avranno interesse a far fuori Trump, troppo scomodo anche per il quieto e proficuo vivacchiare di molti di loro. Ma c’è un problema, almeno in teoria. La costituzione prevede espressamente che la procedura serva a rimuovere un presidente in carica, non a condannare un ex-presidente (per la qual cosa, se proprio si vuole, esistono opzioni diverse dal teatrino dell’impeachment-farsa). Due autorità del calibro del giudice Luttig e del Professor Dershowitz hanno espressamente dichiarato quanto dovrebbe essere ovvio a tutti: se il Senato non riuscirà ad agire prima che Trump lasci la Casa Bianca il 20 gennaio, l’impeachment dovrebbe diventare ipso facto lettera morta.
Questo è vero, ovviamente, se la costituzione conta ancora qualcosa. Ma sarà così? Il senatore repubblicano Graham ha osservato che, a quel punto, sarebbe possibile allora processare anche il padre della patria Giorgio Washington, per possesso di schiavi, a distanza di oltre due secoli dalla sua morte. Graham può anche aver ragione, ma dovrebbe fare attenzione a non mettere troppe idee macabre nelle teste vuote dei tanti anti-Trumpiani ed anti-padri fondatori accecati dall’odio, che magari non vedrebbero ostacoli nel processare neanche un morto sepolto (evento per il quale, fra l’altro, esistono precedenti, ma che non e’ comunque il caso di rivisitare adesso).
In definitiva, ancora una volta i Democratici hanno prodotto un impeachment che non dice niente su Trump e sugli eventi che hanno condotto a questa ennesima commedia, ma dice tutto sui Democratici e sulla loro concezione rivoluzionaria del diritto, dimostrata anche durante le elezioni, che si sintetizza nel concetto che il diritto non sarebbe la cosa giusta, per cui si da a ciascuno ciò che gli spetta secondo la virtù di giustizia, ma solo un espediente modificabile ad arbitrio per conquistare e poi esercitare il potere.
Il lettore perdonerà i riferimenti al mondo sovietico in questo articolo, che gli potranno anche sembrare esagerati. Il fatto e’ che, essendo stato borsista all’Università Statale Lomonosov di Mosca nel 1980-81 quando, poco più che ventenne, preparavo la mia tesi di laurea italiana sui principi generali del diritto internazionale nella dottrina sovietica, ho avuto esperienza diretta degli anni declinanti dell’URSS sotto Brezhnev. Il rischio di passare da una società libera ad una imbavagliata, nella quale una burocrazia auto-nominata decide tutto e si fanno liste di proscrizione per chi osi dissentire, esiste anche per le democrazie di comprovata tradizione. Non è quindi questo il momento di minimizzare e far finta di niente, ma al contrario di essere fermi nei sani principi e coraggiosi nella (sempre pacifica) protesta contro ogni illegalità.
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Tag: impeachment, ragazzi, trump
Categoria: Generale
Per me Trump merita l’esilio in Cina per una colpa molto più grave: piacere a Tosatti e ai suoi amici.
Mi spiace dirlo, ma Trump si è comportato da tattico e non da stratega. Alla stessa maniera di un nostro politico di Destra, ottimo comunicatore come Trump, ma privo delle qualità dello stratega, che prima di aprire bocca e di mostrare i muscoli ci pensa dieci volte, uniformandosi alla strategie che gli permettono di mantenere il potere, o di conquistarlo.
Non si può fare affidamento sulla emotività – altalenante – delle “masse”, che sono sempre manipolabili da chi ha la capacità e il potere di farlo. Tramp, per imporsi all’attenzione, pensando di mantenere con ciò il potere, ha fatto sempre assalti alla baionetta “contro” qualcuno, o contro un altro “potere”. Perdendo soprattutto i suoi. Si è comportato da “despota”, fidandosi della storia dei suoi successi. Non tenendo coto dell’umore delle masse impaurite dalla pandemia…
Ora è all’angolo e sta rischiando pure la vita, oltre ai quattrini. Ha pensato che quelli che manovrano i Democratici, le televisioni, i social, i quattrini, le banche, i provocatori mercenari, i mercenari assassini, il terrorismo, LGBT, eccetera, insieme al loro “odio”, siano elementi da sottovalutare, da porre al suo livello?
Se conoscessimo la Storia sapremmo che sono gli stessi, che, odiando la dinastia dei Romanoff e la Chiesa ortodossa che la sosteneva, per una questione di interessi finanziari esclusi dalla Russia zarista, usarono massicciamente i loro soldi per sostenere il Giappone in guerra con la Russia zarista, fino a sostenere finanziariamente il bolscevismo di Lenin, onde abbattere lo Zar e di distruggerlo fisicamente, insieme alla sua famiglia e a gran parte della parentela e della Corte fedele alla Zar. Il bolscevismo, il comunismo, le “masse” asservite ad un unico potere, sono da costoro controllati dall’esterno con uomini ombra e potenti mezzi. Ed è ciò che vogliono oggi per l’Italia, per l’Europa, per gli USA, per il mondo intero: una Torre di Babele costruita da chi si è fatto “dio” e che sta scricchiolando… In Asia hanno già la Cina comunista, che è la loro “immagine” concretizzata: una élite, una nomenklatura, piena di poteri, che gestisce “masse” di anonimi, facendoli sopravvivere a loro piacimento, condannando a morte, o all’indigenza, coloro che dimostrano di essere ancora individui pensanti.
Hanno il potere di sviare l’attenzione delle “masse” su obiettivi secondari, pur di togliere l’attenzione sulle cose che sono di paravento alla élite, alla nomenklatura. Fino ad arrivare alle guerre… Se non hanno la fortuna di avere una pandemia, naturale, o creata, che catturi e assorbisca la completa attenzione delle “masse”. E’ ciò che sta avvenendo in Italia e nel mondo. Mediante medici e scienziati di regime che pontificano, mentre vengono esclusi altrettanti medici e scienziati “liberi”, che rischiano di dimostrare qualcosa di diverso. Il controllo dei social e degli organi di informazione fa in modo che l’alternativa non abbia voce e “visio”, come è stato dimostrato negli USA e in Italia.
Per sopravvivere, occorrerebbe essere puri come colombe e prudenti come serpenti. Il Nemico che abbiamo di fronte – da “amare”, ossia da “non odiare”, altrimenti ci metteremmo al suo livello di “odio” e saremmo sconfitti – è la punta della “piramide”, manovrata da Colui la cui testa sarà schiacciata dalla Donna vestita di Sole… Abbiamo le Scritture che ci dicono quale sarà il risultato finale.
Forse il nostro compito non è quello di usare la mente per contare le pagliuzze, o le travi di quelli che sono nel nostro campo, senza con ciò “indicarli” come eretici, dato che non possiamo scagliare pietre da peccatori che siamo. Lo so che è difficile contenere la piacevole – e inutile – azione inconscia della mente, che non convince chi non vuole essere convinto; però possiamo solo indicare loro la Scritture. Attaccare un papa di nome Francesco comporta pochi, o nessun rischio. Attaccare il potere occulto e occultato senza essere puri come colombe e prudenti come serpenti comporta il pericolo maggiore che è quello, oltre alla eliminazione fisica, di “essere indotti in tentazione”… Non è così, caro Marco?
Come puoi, o Dio, avere permesso i campi di schiavitù e di sterminio dei gulag, i campi di sterminio dei nazisti e i bambini che nel Congo morivano di malaria cerebrale per la mancanza del poco costoso farmaco antimalarico della Nivachina? Quanti hanno perduto la speranza e la fede a causa di ciò?
Bene, concludo. Il potere degli affari non si ferma dinnanzi allo sterminio delle “masse”, né all’uccisione di un singolo, come il giovane Regeni.
Vogliono farci credere che sia stato il criminale anti-Fratelli Musulmani al-Sisi a fare fuori la “spia” Regeni. Una vera spia non si uccide mai, ma la si scambia con una propria spia detenuta nel campo avversario. Inoltre, non si scodella un povero giovane martirizzato proprio nel giorno in cui un ministro italiano e imprenditori italiani giungevano a Il Cairo per fare affari con l’Egitto e così farli saltare. Forse i nemici interni di al-Sisi sono stati gli intermediari al caso. Magari pure pagati… Gli esecutori materiali, come da prassi, dovrebbero essere già stati eliminati e le loro ossa starebbero a calcinarsi nel deserto… Se proprio vogliamo conoscere i mandanti dell’assassinio sacrificale del giovane Regeni, andiamo a cercarli in Occidente… Meglio, però, di no.
Cosa possiamo allora fare per Trump? Possiamo solo pregare lo Spirito Santo che lo illumini sui passi da fare. Che gli guardi le spalle e gli dia la calma di cui ha bisogno per recuperare il Partito repubblicano – come ricorda LUCA ANTONIO – magari rimanendo solo nel ruolo di “icona della democrazia e del senso religioso”, che ha reso potente gli USA, standosene – come dice un proverbio cinese – sulla riva del fiume e aspettando di vedere passare i cadaveri dei suoi nemici “catto-satanisti”.
I nemici interni di Al Sisi hanno un nome : fratelli musulmani. Il presidente precedente era dei loro. Considerano Al Sisi un un’usurpatore.
Il povero Giulio Regeni era stato mandato a fare quelle indagini che lo hanno portato alla morte dalla sua professoressa dell’Università inglese, di origine islamica ed aderente ai fratelli musulmani. Quindi era un pericolo per Al Sisi. La professoressa dell’Università inglese era conscia del pericolo a cui andava incontro Giulio, ma tutto questo non le importava. Tanto peggio, tanto meglio.
Anzitutto bisognerebbe definire che cosa sono gli obiettivi strategici e gli obiettivi tattici. Per alcuni teorici della materia la differenza è data dai tempi di attuazione previsti, per altri è l’ampiezza dell’area di controllo implicata. In ogni caso il fatto che Trump abbia raggiunto in quattro anni solo obiettivi da lei definiti tattici non le consente di inferire che non avesse ben chiaro in mente alcuni obiettivi strategici al raggiungimento dei quali erano subordinati quelli tattici e che avrebbe potuto raggiungere solo in un secondo mandato. A meno che lei non sia un intimo collaboratore, confessore e consigliere di Trump. Cosa di cui mi permetto di dubitare.
Fidel Castro era uno stratega, mentre Che Guevara era un tattico. Come egli stesso si definiva. Infatti, tutto ciò che fece dopo la presa del potere a Cuba, andava contro la strategia di Castro. Che gli permise di intervenire con un po’ di castristi in Congo durante la rivolta dei Simba, pur di levarselo di torno. E da buon comunista Guevara assistette ai massacri di civili neri e bianchi senza battere ciglio: la rivoluzione comunista per il nuovo ordine mondiale giustifica il sangue innocente.
Su Trump ho espresso solo una mia opinione, come la esprimo su Salvini e su tutti gli altri. Innanzi tutto è buona norma sapere chi si ha di fronte come nemico e che potere ha. Io credo che STILUM CURIAE non sottovaluti il nemico che ha di fronte e si comporti con la purezza della colomba e la prudenza del serpente.
Trump aveva di fronte non quella massa di perfidi debosciati dei Democratici, ma il Potere da cui proviene la forza dei Democratici. Un Potere che forse già agiva con la Rivoluzione francese e con Napoleone guerrafondaio antisociale, strumento nella mani del Male, ma di sicuro sono stati attivissimi nella Rivoluzione bolscevica con lo scopo di distruggere fisicamente il Potere zarista, e quindi la Chiesa Ortodossa che lo sosteneva e che da questo potere traeva sostegno secolare. I comunisti pur di non perdere il potere sul popolo da secoli credente, fecero la chiesa ortodossa di regime, chiama, guarda un po’ – “Chiesa Viva”. Come è avvenuto con la Chiesa patriottica in Cina… Le quali, celebrando l’Eucaristica secondo le formule, fanno scendere il Cristo nel pianeta…
Lenin fu una creazione delle Logge angloamericane e dell’Alta Finanza. La stessa che aveva di fronte Trump, che ha l’Europa, l’Italia e tutti noi.
Quando morì il Compagno Berlinguer, Occhetto e Napolitano corsero negli USA dai Democratici. Molto bene. Poi andarono da David Rockefeller nel suo studio. Non ricordo se fu l’Unità, o altri a dare la notizia. Rimasi dolorosamente sorpreso. Ma come, siete andati dal nostro peggiore nemico? Oggi mi rendo conto, grazie alle informazioni di Rudolf Steiner, che sto approfondendo con ricerche su Google, che i Padrini dei Comunisti e affini “senza dio”, sono sempre “Lor Signori” dell’Alta Finanza… Monti, Letta, Renzi, PD, 5 Stelle, eccetera, Biden, eccetera, sono solo uscieri e bidelli dell’Alta Finanza. Occorre quindi prudenza e strategia e non essere solo tattici “arruffa popolo”.
Il Sommo Pontefice e Santo Padre, papa Francesco, da buon gesuita, dopo aver tuonato senza mezzi termini contro la “Civiltà Gender” e contro l’”aborto e i suoi sicari”, e dopo aver ricordato che la Chiesa misericordiosa condanna il peccato e non il peccatore, sta saltellando su altri argomenti , dei quali la Chiesa cattolica era ideologia e guida nei secoli passati, prima del socialismo, dello stato sociale e dell’ambientalismo verde. Andiamo indietro a Carlo Magno, che dette alla Chiesa poteri socioeconomici che hanno fatto questa civiltà, che oggi stanno cercando di distruggere nei suoi valori fondamentali, naturali e umani, per una nuova società diversa, materiale, criminale, sostenta da leggi inique, come ad esempio l’aborto al nono mese e la legge Zan-Scalfarotto, che ci chiuderà la bocca. Ecco uno dei motivi per i quali il centrodestra deve rimettersi “dentro” i giochi di vertice italiani ed europei per salvare il salvabile. I tempi della “purezza” estrema non sono giunti, ma arriveranno il giorno della prova. Adesso è fiato sprecato se sono rivolti alla mente di chi è al nostro schieramento interno.
Trump – pur avendo realizzato cose notevoli, (che oggi i Democratici stanno tentando di smantellare) – si è giocato il suo elettorato che temeva la pandemia, dimostrando che egli non la temeva, mentre in Italia lo stesso elettorato del centrodestra la teme, non accettando l’ipotesi che questa sia usata politicamente per mantenere un potere, o per conquistarlo. Strafottenze e sensi di superiorità, atteggiamenti alla Mussolini, richiesta di pieni poteri, possono piacere ad alcuni, ma non sono compresi dalla maggior parte della gente che è introvertita su problemi che per essa sono grandi e vitali: morte, salute, lavoro, povertà, insicurezza…. C’è un detto dalle mie parti che dice “a chi me dà da magnà, je dico vabbu”, “a chi mi dà da mangiare, lo chiamo babbo”.
Il dimissionario Conte sta iniziando ad avere l’attenzione pure nell’elettorato del centrodestra e da artigiani e piccoli commercianti… Solo perché si è assunto oggi una responsabilità di governo, in piena pandemia. Lo giustificano, pur con i suoi limiti, pur sapendo che si è circondato di inadeguati. Ma gli si riconosce coraggio. Non vedono ciò che non ha fatto, ma sperano in ciò che farà.
Il centrodestra ha uomini superiori a Conte. Però Conte vincerà, se il centrodestra non farà una proposta alternativa di “premier”, “a cui non si può dire di no”. Costui non può essere né Salvini, né la Meloni: intelligenti, di fede, che garantiscono la democrazia, ottimi comunicatori, accusati di essere sovranisti, populisti e fuori dell’Europa… Ai quali i poteri forti, l’Europa e l’Italia possono “dire di no”.
Analisi condivisibile, i capi popolo hanno sempre fatto una brutta fine, vedi i fratelli Gracchi e poi Catilina,, le masse sono volubili, si veda Nostro Signore accolto con tutti gli onori la domenica delle palme e ripudiato a favore di Barabba il venerdi’ successivo.
In politica occorre tessere reti di interessi, ci vuole tempo e metodo alla luce di una strategia.
E qualsiasi strategia politica si fonda su una sola domanda iniziale, fondamentale, imprescindibile : chi e’ il mio vero nemico al raggiungimento del mio scopo ?,
seconda domanda : a che livello sono disposto a portare lo scontro ?- ha scoperto poi, a sue spese , che il nemico era disposto a tutto , prorio a tutto , come il suo padrone assassino sin da principio , mentre lui no -, terza : chi posso coinvolgere , e con quali promesse, contro questo nemico , al livello di violenza che necessita per vincere ?.
Sulla prima Trump e’ sembrato avere un’ idea , sulla seconda buio fitto, e di conseguenza, buio anche sulla terza.
L’aggiornamento del prof. Ragazzi è esso stesso il commento alla notizia in oggetto.
Conferme e prove della veridicità dell’analisi della situazione che si registra ad appena sette giorni dall’insediamento del neo presidente – e sarebbe veramente una “novità” inimmaginabile – dimostrerebbero che la strada di Biden è tutta in salita e che la luna di miele è stata già archiviata, anche nel rapporto con gli elettori del suo schieramento. Anche il progetto di pacificazione dell’ America meriterebbe, pertanto, ben altre “benedizioni”; sempre che non abbia sbagliato io a comprendere il testo, dal momento che le lingue non sono il mio forte.
https://www.naturalnews.com/2021-01-26-situation-update-jan-26th-trump-parallel-presidency.html
«Se non ora, quando? É urgente, indispensabile, organizzare un forte contrattacco culturale nei confronti del Grande Reset, dell’egemonia della correttezza politica, dell’arroganza vittimista degli indignati e degli offesi. Occorre fermare e invertire la cancellazione di una civiltà, la nostra, che ha tremila anni (…)
Ciò che manca è il fronte, ovvero una rete articolata di strutture culturali, sociali, editoriali, di interessi diffusi che contenda l’egemonia all’avversario».
Vedi https://www.ricognizioni.it/ce-una-strada-nel-bosco/
LORO hanno la Rete e le reti tra le reti, noi abbiamo la Coscienza, un po’ di Fede e un pochino di coraggio. Siamo come Isole nel mare o forse polvere negli ingranaggi. Chi combatterà per primo non lo farà per vincere ma per salvare la propria dignità e,pure, la propria anima.
Quindi Lei conferma quel che in precedenza avevo paventato: si salvi chi può?
Impossibile organizzarsi per combattere LORO?
Non passera’, a meno che il partito repubblicano non voglia cessare di esistere.
Il loro scopo e’ gia’ stato raggiunto, nessuno ha piu’ interesse, neanche i democratici, a far perdere completamente al congresso il legame con gli elettori.
Sono tutti consapevoli della spaccatura creatasi tra il potere e il popolo votante.
Il senso di isolamento e’ palpabile.
Trump lo sa e sta facendo il buonino per evitare ai media di soffiare sul fuoco e condizionare qualche testa repubblicana debole.
Hanno già il potere. Quindi , d’ora in avanti lo scopo ultimo delle loro trame e’ conservarlo qualsiasi cosa accada. Per poterlo conservare debbono eliminare chiunque possa essere un’ostacolo . È un copione a noi già molto noto, perché qui, in Italia è già in atto da molto tempo.
Praticamente da quando il partito socialista venne travolto da tangentopoli. Visto il successo dell’operazione la medesima procedura è stata ripetuta per chiunque avesse voluto opporsi alle cosiddette trame progressiste.
Anzi effettivamente l’inizio delle procedure scorrette risale esattamente all’omicidio di Moro omicidio che doveva essere un un’esempio per tutti .
Ma Trump è veramente un ostacolo ora per i repubblicani ?.
O pur sempre una risorsa o, peggio ancora, un pericolo ? – non dimentichiamoci che se lo portano alla rottura e fonda un nuovo partito, anche con altri candidati come fece Grillo, i repubblicani alle elezioni di medio termine spariscono dal congresso-.
Meglio tenerselo buono lavorarlo ai fianchi – ha pur sempre 74 anni- e riassorbire la frattura con la base.
Comunque a breve avremo la risposta.