Mons. Ics: al Cardinale Silvestrini non Dobbiamo Solo Bergoglio, ma Conte…
25 Gennaio 2021
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, mons. Ics ha scoperto, grazie ad una recensione, che al card. Silvestrini – pace all’anima sua – non dobbiamo solo l’elezione di Jorge Mario Bergoglio al Soglio di Pietro, ma anche qualche sciagura puramente nostrana, italica, voglio dire. Buona lettura.
§§§
Mons. ICS a Tosatti.
Caro Tosatti, mi conceda stavolta di mortificare la mia tentazione di scrivere un commento, limitandomi a allegare solo il link che segue, lasciando ai suoi lettori la lettura diretta, L’articolo allegato è “illuminante”.
Il vescovo di Faenza mons. Mario Toso, è sempre stato un “bergoglino” -in pectore- fin da quando era segretario della vecchia Justitia et Pax.
Era pauperista, ambientalista, progressista, comunista, nullista….Toso si vanta di aver scritto lui una gran parte di Laudato Sì (per intenderci), ma trovo il suo illuminato pensiero anche in Fratelli Tutti.
Bene, come leggerete nell’allegato, mons. Toso pubblica e presenta un libro sul card. Achille Silvestrini, nientepopodimeno che con la Introduzione del nostro Premier Conte.
Questa iniziativa servirà a farsi nominare Cardinale, o perlomeno farsi trasferire in una diocesi di maggior rilievo di Faenza.
Ma ci pensate figlioli? Conte testimonia gli insegnamenti del card. Silvestrini.
Gatta ci cova…
A Silvestrini quindi non dobbiamo solo la nomina di Bergoglio,ma anche quella di Conte?. Le mie benedizioni.
Mons ICS
«Non è un’operazione nostalgica, ma un’opportunità per la nostra Chiesa diocesana per ripartire con slancio seguendo la testimonianza di un suo figlio». Con queste parole, mons. Mario Toso, vescovo di Faenza-Modigliana ha introdotto la presentazione del libro “Card. Achille Silvestrini”, curato dallo stesso vescovo a un anno dalla scomparsa del porporato originario della diocesi romagnola. L’introduzione del volume porta la firma del presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, che ha conosciuto Silvestrini come mentore dagli anni in cui frequentava Villa Nazareth, un collegio universitario voluto dal card. Tardini, che ancora oggi rappresenta uno dei centri culturali più importanti d’Italia. Sabato 29 agosto, inoltre, alle ore 18 nella chiesa Collegiata di Brisighella, il card. Matteo Maria Zuppi presiederà la concelebrazione eucaristica a un anno dalla morte del card. Silvestrini.
Le testimonianze e gli insegnamenti del card. Silvestrini
Un diplomatico Vaticano che era però sempre ‘in movimento’ (come testimonia già la copertina del libro, ndr) e che è stato capace di vedere la complessità della storia in tutta la sua profondità, mettendosi al servizio di una realtà che aveva come obiettivo quello di rendere migliore l’umanità. Il testo si avvale di diversi contributi: tra gli altri segnaliamo quelli del card. Menichelli, di Andrea Riccardi, di mons. Malvestiti, del gesuita Fausto Gianfreda e di mons. Celli. Gli autori trattano il rapporto di Silvestrini con la sua diocesi d’origine, il servizio prestato alla Santa Sede con testimonianze di chi lo ha conosciuto più da vicino. Il volume esce a pochi mesi dalla pubblicazione di un altro libro realizzato dalla diocesi dedicato al cardinale Pio Laghi, attraverso le cui fonti e testimonianze si vuole gettare una luce diversa sulla vita del nunzio apostolico contrastando la ‘leggenda nera’ che nel frattempo si è diffusa. «Questi libri – specifica mons. Toso – rappresentano strumenti che servono ad animare ulteriormente l’evangelizzazione e la formazione dei credenti della nostra diocesi e il loro impegno nel mondo».
Il premier Conte: “Il cardinale Silvestrini era un uomo di pace”
Il cardinale Silvestrini, per il presidente del Consiglio Conte, era anzitutto un uomo di pace, per il quale il valore inestimabile della Pax Christi non poteva restare nell’empireo delle aspirazioni teoriche, ma poteva – anzi, doveva – tradursi e attualizzarsi in regole di condotta e linee guida per tutti gli uomini. Una pace non effimera, fragile, ma quanto più possibile autentica e duratura, perché avente come fulcro un ordine voluto da Dio Padre, che comporta una giustizia più perfetta tra gli uomini. «Lavorando nei Dicasteri romani con la sua attività diplomatica – ha sottolineato Toso – Silvestrini era mosso dalla stessa fede sacerdotale dei suoi maestri, tra i quali il cardinale Casaroli, segretario di Stato. Rimanendo saldi e aggrappati a Cristo redentore, chiave della rigenerazione dell’umanità, desideravano destare nel mondo l’aurora, anche attraverso il martirio della pazienza, la diplomazia dei piccoli passi, capaci di aprire, seppure a fatica, spiragli di dialogo”.
«Il cardinale Achille – ha concluso mons. Toso – credeva nelle nuove generazioni, per le quali lavorava intensamente, auspicando preparazione spirituale e culturale, specie in un contesto in cui si sviluppano decisioni e progetti Come se Dio non esistesse, specie a livello internazionale. Quando, però, si toglie il fondamento ultimo, la conseguenza è che le persone, i giovani e le società giungono a perdere gradualmente la libertà, smarriscono il criterio e la misura dell’umano, il senso della convivialità».
Il volume può essere richiesto presso la curia diocesana di Faenza-Modigliana (curia@diocesifaenza.it).
https://www.ilbuonsenso.net/libro-achille-silvestrini-conte/
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Tag: bergoglio, conte, ics, silvestri
Categoria: Generale
Stamani a Roma, nella parrocchia San Pio X, l’elemosiniere del Papa, il cardinale Konrad Krajewski (l’elettricista) ha celebrato il funerale dRoberto Mantovani, ex calciatore dell’Hellas Verona, morto di stenti a ridosso delle mura leonine, oltre la quali dovrebbero risiedere i buoni, gli inclusori, coloro che (a parole) costruiscono ponti e non muri.
UN ALTRO MARTIRE DELLA MISERICORDIA!
Della cui esistenza un giorno il Redentore del mondo (che non è né Conte, né Biden né Jinping) a tutti coloro che non ammettono scarti umani, ma che per anni lo hanno ignorato chiederà certamente conto.
Viva Cristo RE!
Per non trascurare qualche tassello emerso dalle cronache degli ultimi giorni e che, comunque, non completa un quadro fin troppo fumoso: la scorsa settimana, alle prime luci di un’alba foriera di freddo e pioggia, è stato trovato morto un 46enne nigeriano, senza fissa dimora, “a pochi metri da Piazza San Pietro”, ricordato dal papa nel dopo Angelus di domenica 24 gennaio con queste parole: «Pensiamo ad Ewin, ignorato da tutti, abbandonato anche da noi».
Mea culpa che dovrebbe tacitare ogni critica, perché – come dichiarato dal cardinale elemosiniere in proposito, e cito a memoria – si fa tutto il possibile, ma è difficile aiutare chi non si mette nella condizione di essere aiutato. Chissà come mai questa constatazione, secondo il loro metro aureo di giudizio e che dovremmo accogliere con un atto di fede, non abbia una validità generale, così da non lasciarci esposti a ripetute lavate di testa!
Sì; ho usato di proposito tali termini (lavate di testa) perché proprio ieri è spuntato in Rete un video che ritrae un altro senza fissa dimora, completamente nudo, che ha curato l’igiene personale presso la fontanella situata lungo via della Conciliazione.
Ma: non funzionano (forse per guasto all’’impianto elettrico ???) le docce messe a disposizione per questi bisogni nei locali aperti alla destra del Colonnato di S. Pietro per volere del papa e affidati alla direzione dell’Elemosineria Apostolica???
https://www.ilmessaggero.it/vaticano/barboni_senzatetto_vaticano_san_pietro_nudo_fontana_via_conciliazione_cosa_e_successo-5723650.html
Sentire che c’è ancora qualcuno che tesse le lodi di un vescovo scomunicato latae sententiae e perciò indegno, per aver tramato e ordito il più satanico degli inganni in concorso con altri suoi pari per insediare sul più alto soglio della Sposa del Signore un impostore e demolitore in spregio e offesa allo Spirito Santo mi addolora. Se non altro il suo complice card. Godfried Danneels smentendo la stessa Santa Sede sul fatto, ha confermato tutto facendo nomi cognomi e gli oscuri propositi (forse nel tentativo estremo di ottenere il perdono del Signore con quella pubblica confessione) nel suo libro autobiografico mai smentito, ma ciò nonostante siamo ancora qui a ricordarlo perchè nessuno dimentichi. Il Santo Padre Giovanni Paolo II non a caso promulgò la costituzione apostolica Universi Dominici Gregis che rivela in tutta evidenza un contenuto profetico non solo e non tanto riguardo a quella “conventicola” ma a quanto poi avvenuto nella seconda votazione post meridiana del 13 marzo 2013 e alla sua infausta e e non canonica conseguenza. Silvestrini ha forse lasciato qualcosa di scritto al riguardo? Un testamento? Si è mai pentito per quanto ha fatto? Avrà mai pensato alle parole di Gesù Cristo rivolte a Pietro, cui donava le Chiavi del Regno dei Cieli e la facoltà di sciogliere o legare il peccato in terra e nei Cieli? Avrà mai pensato che la scomunica per quella grave condotta era proprio inflitta dal Vicario di Cristo? Poi la sepoltura in chiesa a Brisighella, le lodi funebri, i libri commemorativi con prefazione di un effimero presidente del consiglio e le concelebrazioni altolocate, lasciano il tempo che trova perchè cioò che conta è il Giudizio giusto del Signore.
Negli anni 70 uscì un manualetto per scrivere forbitamente senza dire nulla. Bastava rimescolare a piacere tra loro una serie di espressioni (soggetti, predicati e complementi) allora in voga. L’articolo segnalato è più o meno un prodotto di quel modo di scrivere, esso vale più per i collegamenti che rivela, che per i concetti che (non) esprime.
Se la cantano e se la suonano, si incenso a vicenda, uno debitore dell’altro, si fanno i nuovi santi relativisti, modernisti, sincretisti, con la visione di una “chiesa in uscita”….si,da Cristo!
Mons Toso, se il Cardinale Silvestrini ..”era mosso dalla stessa fede sacerdotale dei suoi maestri , tra i quali cardinale Casaroli…”, la sua professione primaria qual’era, il coriandolista?
Se i frutti di quella scuola, sono:
– silenzio, mai chiarezza,
– frantumazione, mai unità.
– obbedienza massonica, senza replica.
– menzogne e non verità.
-……………..
Grazie non mi interessa il pensiero del cardinale Achille né quello di Casaroli
L’Italia, l’Europa già soffrono abbastanza, poiché non c’è più nessuno che parli di GESù CRISTO, e i cristiani nel mondo intero vengono massacrati senza NESSUNA causa, e il Papa cosa fa sapere? ha dolore di sciatica.
(mi dispiace per il dolore ma il Ministero è MOLTO più grande, è ETERNO, che il Signore lo guarisca dalla sciatica)
Magari le interessa più andreotti, kssinger, gladio e toto riina. 😁 ah dimenticavo Lucio Gelli, massone atlantista. A dire il vero mai visto mafioso massoni comunisti.
Ne è sicuro?
Virus lockdown e sciatica
riducono la problematica.
http://www.vatican.va/content/francesco/it/events/event.dir.html/content/vaticanevents/it/2021/1/25/vespri-unitadeicristiani.html
🙂
Come dire che questo papato pro aborto è un aborto di papato.
«Quando, però, si toglie il fondamento ultimo, la conseguenza è che le persone, i giovani e le società giungono a perdere gradualmente la libertà, smarriscono il criterio e la misura dell’umano, il senso della convivialità».
Innegabile la verità dell’asserzione – giunta a compimento – dalla quale depennerei le ultime quattro parole, a meno che non si sia frainteso il significato – non genericamente”il senso”, l’essenza – del termine “convivialità”.
La realtà squaderna convivali piaceri, cui si è preso gusto e a cui non si riesce a rinunciare, e carmi convivali magistralmente lasciati agli atti, come confermano contenuto del testo e testimonianze di prima mano di partecipanti a banchetti corroboranti e dai lasciti ereditari preziosissimi.
Il popolo affamato saprà chi del clero ha collaborato con loro.
Ultimo sogno di Cornacchiola
Erano tutti ‘fratelli’… Preghiamo per quelli che sono viventi, per i morti non c’è più nulla da fare.