Successo e Declino Usa: Polibio ne Aveva già Intravisto le Cause.

20 Gennaio 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, il dott. Maurizio Ragazzi ci offre questa riflessione sullo stato delle cose negli Stati Uniti,  e il suo stretto legame con la perdita della fede, e con la distruzione operata dai democratici del sistema di bilanciamento fra i vari poteri. Buona lettura.

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Successo E Declino Usa: Polibio Ne Aveva Già Intravisto Le Cause 

 (Dr. Maurizio Ragazzi – Washington)

 

La trattazione della storia della letteratura greca di Raffaele Cantarella ha accompagnato gli studi liceali della mia generazione. Le pagine stringate[1] che Cantarella dedica a come Polibio avesse affrontato la questione dell’affermazione e poi del declino delle grandi potenze non è solo una sintesi convincente del pensiero del grande storico greco di ventidue secoli fa, ma anche uno spunto ideale per valutare il significato del tristissimo insediamento di un’amministrazione Democratica a Washington il 20 gennaio.

Polibio vede la causa dell’affermazione prodigiosa di Roma nel mondo antico innanzitutto nella sua costituzione, “mirabilmente equilibrata” fra monarchia (consoli), aristocrazia (senato) e democrazia (plebe). Ebbene, anche in America, gli osservatori più perspicaci (compresi i visitatori stranieri come Tocqueville)[2] hanno sempre attribuito gran merito, non solo alla coordinazione fra livello federale e statale, ma anche a quell’equilibro di potere legislativo, esecutivo e giudiziario, oggi noto dovunque con l’espressione anglosassone di checks and balances. Ma è proprio questo mirabile equilibrio che i Democratici hanno preso di mira, trasformando il sistema elettorale (vera spina dorsale di ogni assetto costituzionale) in una barzelletta, contestando da tempo il sistema di elezione del presidente attraverso i collegi elettorali (punto focale, assieme al numero dei senatori, della parità fra grandi e piccoli stati dell’Unione), e facendo circolare proposte sull’incremento del numero dei giudici alla Corte Suprema, che così diventerebbe un organo del tutto politicizzato, frustrando il concetto stesso di equilibrio dei poteri.

L’altra componente, vero segreto del successo di Roma, è per Polibio la sua organizzazione militare, sia in quanto a tecnica e sia, soprattutto, in quanto “alle grandi virtu’ dell’onore e del sacrificio e della devozione alla patria”. Anche qui c’è un’analogia con l’orgoglio e l’affetto che gli americani hanno storicamente avuto per le loro forze armate. Ma, anche qui, c’è un totale scollamento con quanto i Democratici sono andati seminando da anni. Basti solo pensare (a) al tour di scuse internazionali intrapreso da Obama all’inizio della sua presidenza (che, nella sua assurdità, conferma come sia buona norma chiedere scusa per i propri peccati invece che per quelli degli altri), (b) alla pervicacia dei Democratici nel perseguire politiche favorevoli al transessualismo nell’esercito, come se da queste dipendessero i successi militari, e (c) alla guerra dichiarata dagli stessi Democratici e dai loro sostenitori a tutto quanto sia patriottico, come dimostrano la distruzione di statue da parte di teppisti invasati e la cancellazione della propria cultura, che porta i progressisti a riscrivere la storia americana attraverso la lente deformante di un “razzismo sistemico” inventato di sana pianta, del quale oggi non c’è prova, per non parlare dei vaneggiamenti in merito ad un non meglio identificato “suprematismo bianco” che, a sentir loro, sarebbe il principale problema degli Stati Uniti.

Polibio metteva in guardia che le stesse eccellenze cui Roma doveva i suoi successi non l’esimevano dal destino di tutte le cose umane: “Che tutto ciò che esiste debba soggiacere a rovina e a mutamento, è cosa che non abbisogna di parole; e la stessa necessità di natura è sufficiente a confermare tale verita’. E due sono i modi, secondo i quali avviene la naturale corruzione di ogni organismo politico: quello che viene dall’esterno e quello che è ingenerato”. A questa legge non è alla fine sfuggita Roma, e prima o poi non le sfugiranno neanche gli Stati Uniti. È già arrivato il tempo del declino irreversibile?

Da decenni, è in atto quella crisi di fede in Dio e di ricerca della verità, che ha condotto alla degenerazione morale americana (e dell’intero occidente), dal divorzio all’aborto all’edonismo contraccettivo all’omosessualismo. La brillantissima presidenza Trump ha segnato il sussulto della parte migliore dell’America contro la prospettiva di arrendersi al declino (make America great again). L’amministrazione che adesso s’insedia darà invece il colpo di grazia ai già martoriati Stati Uniti? Sarà Biden (seppur improbabile in un ruolo di tale nobiltà tragica) il novello Scipione che piange sulla rovina degli USA, distrutti primariamente, a differenza di Cartagine, dallo stesso Biden e dai suoi compari piuttosto che da nemici esterni? O, nonostante i Democratici, gli americani riusciranno ancora a sollevarsi (pacificamente, s’intende!), confidando nell’aiuto della Madre di Dio? La risposta che sapranno dare a questa domanda basilare segnerà in gran parte il futuro di tutto l’occidente.

[1]           La letteratura greca dell’eta ellenistica e imperiale (nuova edizione, 1968), pp. 153-156.

[2]           Tocqueville tratta espressamente della costituzione federale nella Prima Parte, Capitolo 8, della sua celebre opera La democrazia in America del 1835 (undicesima edizione italiana a cura di Giorgio Candeloro, 2017), giudicata, con un po’ d’enfasi, “ad un tempo il miglior libro mai scritto sulla democrazia ed il miglior libro mai scritto sull’America” (a pagina xvii dell’introduzione di  Mansfield e Winthrop alla traduzione inglese del libro di Tocqueville, pubblicata a Chicago nel 2000).

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12 commenti

  • paolo deotto ha detto:

    Uno dei primi atti del Biden è stata la nomina a sottosegretario alla Sanità di un signor o signora Levine, di nome Rachel (o Rachelo? Boh), “transgender”. La patologia al potere. Ha già tuonato (per quanto possa tuonare un uomo come lui) contro il “suprematismo bianco”.
    A questi personaggi non si può neanche rimproverare il fatto di mentire. Perchè ormai per loro la menzogna è il parametro della vita. Ricordate cosa dice Catalano a Virgilio ? (Inferno, Canto XXIII): «Io udi’ già dire a Bologna
    del diavol vizi assai, tra ’ quali udi’
    ch’elli è bugiardo, e padre di menzogna».
    Con Biden l’America si getta nuovamente nel baratro da cui si stava tirando fuori. Senza l’aiuto di Dio non potrà farcela e rischia seriamente lo sfascio

  • Cesaremaria Glori ha detto:

    Purtroppo non si vedono all’orizzonte né profeti, né Uomini nuovi capaci di imporsi all’attenzione della gente comune e delle élite, di figure religiose capaci di galvanizzare le folle e nello stesso tempo renderle determinate ma pacifiche sino al sacrificio personale. E se queste figure mancano è troppo tardi per ribaltarne le cause che furono la perdita delle virtù morali e del rifiuto dell’autodisciplina sin dalla prima infanzia. Il buonismo e il concetto errato di libertà hanno esautorato la fermezza dei caratteri e l’autodominio della volontà

  • Marco Matteucci ha detto:

    DURANTE L’ULTIMO REGNO DEL MIO AVVERSARIO, LE GRANDI NAZIONI SARANNO GUIDATE DA GOVERNI TRASGENDER!

    In questi tempi di tenebre spirituali e di perversione in cui satana che comanda il mondo si è addirittura introdotto dentro Recinto Santo di Pietro e la stragrande maggioranza dell’umanità sembra soggiacere compiaciuta alle ideologie aberranti dei nuovi padroni del mondo, mi sembra importante riproporre un messaggio che la Santa Vergine rivelò a Enoch nell’ormai lontano 2016 e che oggi appare come un nitido fotogramma dei terribili momenti che stiamo vivendo e che stanno portando alla progressiva dissoluzione del genere umano.

    Se vuoi leggere tutto:
    https://reginadelcielo.com/2021/01/20/durante-lultimo-regno-del-mio-avversario-le-grandi-nazioni-saranno-guidate-da-governi-trasgender/

  • un versetto al giorno ha detto:

    Ecclesiaste 1,9
    — C’è forse qualcosa di cui si possa dire:
    “Guarda, questa è una novità”?
    Proprio questa è già stata nei secoli
    che ci hanno preceduto.–
    Conseguenza dell’avvicendamento delle generazioni: ogni generazione deve riscoprire ciò che le generazioni precedenti avevano già scoperto. E così la storia si ripete.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    “historia magistra vitae. ”
    Grande sentenza di Cicerone ampiamente smentita dalla storia stessa.
    Mah! Posso dire mah ?

  • Marco Matteucci ha detto:

    “Sono orgoglioso di ciò che abbiamo raggiunto insieme. Voglio che sappiate che il movimento che abbiamo avviato è solo all’inizio, il meglio deve ancora venire”.

    WASHINGTON DC, Martedì 19 Gennaio 2021

    Il Presidente Donald Trump ha pronunciato il suo discorso di addio alla nazione questo pomeriggio, il giorno prima che il democratico Joe Biden venga formalmente insediato alla Casa Bianca come nuovo presidente degli Stati Uniti, definendo i suoi quattro anni di mandato un “onore oltre ogni descrizione”.

    “Quattro anni fa abbiamo lanciato un grande movimento nazionale per ricostruire il nostro Paese e rinnovarne lo spirito”, ha detto Trump. “Sono davanti a voi veramente orgoglioso di ciò che abbiamo raggiunto insieme. Abbiamo fatto quello per cui siamo venuti qui, anzi molto di più.

    Questa settimana si inaugura una nuova amministrazione e preghiamo per il suo successo nel mantenere l’America sicura e prospera”, ha continuato.

    Trump ha ringraziato la sua famiglia, che “riempie il mio mondo di luce e di gioia”, il vice presidente Mike Pence e la sua famiglia, il capo di stato maggiore della Casa Bianca Mark Meadows, il suo gabinetto, lo staff della Casa Bianca, i servizi segreti e le forze dell’ordine e i militari in tutto il paese.

    “Siamo una nazione di patrioti incredibili, determinati e amanti della fede che vogliono che la nostra nazione prosperi e sia buona”, ha proseguito il presidente. “Tutti gli americani sono rimasti inorriditi dall’assalto al nostro Campidoglio. La violenza politica è un attacco a tutto ciò che abbiamo a cuore come americani. Non potrà mai essere tollerato.

    Quattro anni fa sono venuto a Washington come l’unico vero outsider mai eletto” ha detto, rivendicando i suoi successi in economia, commercio, autonomia energetica, riordino giudiziario, risposta al virus cinese, ha ricordato gli accordi di pace in Medio Oriente e altro ancora.

    “Sono particolarmente orgoglioso di essere il primo presidente da decenni che non ha iniziato nuove guerre”, ha sottolineato.

    “Abbiamo ripristinato la potenza americana in patria e la leadership americana all’estero”, ha dichiarato. “Abbiamo costruito la più grande economia della storia del mondo.”

    “Il più grande pericolo che dobbiamo affrontare adesso è una perdita di fiducia in noi stessi, una perdita di fiducia nella nostra grandezza nazionale”, ha avvertito Trump. “Siamo e dobbiamo essere sempre una terra di speranza, di luce e di gloria per tutto il mondo.

    Ora, mentre mi preparo a consegnare il potere a una nuova amministrazione a mezzogiorno di mercoledì, voglio che sappiate che il movimento che abbiamo avviato è solo all’inizio”, ha assicurato ai suoi sostenitori. “Il meglio deve ancora venire.”

    Trump ha confermato all’inizio di questo mese che avrebbe infranto la tradizione presidenziale rifiutando di partecipare all’insediamento di Biden.

    Secondo quanto riferito da voci di corridoio dello studio ovale, Pence si è ostinatamente rifiutato di aderire all’iniziativa del suo presidente, anche se fonti ben informate confermano che in un precedente colloquio, avvenuto qualche settimana fa nell’orto della Casa Bianca, l’avesse voluto salutare con un bacio.

  • laura cadenasso ha detto:

    In natura sia l’ aurora che il tramonto possiedono una loro bellezza -diversa ed evidente- di colori e luci. Queste parole -di piacevole lettura- ne sottolineano la chiara differenza E ci lasciano una delicata SPERANZA nell’ aiuto della Madre di Dio…in MARIA ! Grazie Maurizio, mi sembra di conoscerti…

  • Luca Antonio ha detto:

    Oggi pero’, con la tecnologia, i cardini natuarli sembrano tutti saltati.
    Se vi fosse stato un naturale avvicendamento di forze naturali, questo sarebbe gia’ avvenuto, la maggioranza e ‘ stanca della malvagita’ e falsita’ che vede intorno a se’;
    Ma qui abbiamo a che fare con forze preternaturali, che si incarnano in una oligarchia criminale, in una setta “eletta” che vuole sovvertire il cielo con la terra, anzi con gli inferi, cercando di fare, a tale scopo, dell’intero mondo la sua preda.
    Si sono impossessati di tutto, potere finanziario, economico, politico, giudiziario e mediatico.
    Sono pochi, ma grazie ai mezzi di disinformazione, tutti nelle loro mani, riescono ad puntellare, quando occorre , per il solo tempo necessario, il loro dominio oligarchico monopolista , con una oclocrazia – altra scoperta di Polibio-, ben pagata, che non trova mai l’opposizione del popolo eterodiretto, in quanto essa stessa, l’oclocrazia, viene investita dei diritti di “popolo”.
    L’ inganno e’ globale, ma mostra tuttavia le prime crepe.
    Quanto ci vorra’ per far crollare questo muro di guano, non e’ dato conoscere, ma la prima cosa da fare per Trump, se ne avra’ voglia, la prima in assoluto, e’ quella di sfruttare il consenso di cui ancora gode per creare , finanziandosi dal basso, dei media alternativi.
    Qui in Italia, occorrerebbe invece una legge che ricrei la guardia pretoriana, del parlamento in questo caso, che alla bisogna, giustizi , o almeno defenestri i parlamentari traditori della Repubblica.
    Beh…si’ …lo so cosa vorreste dirmi..ma fatemi sognare ogni tanto !.

  • Enrico Nippo ha detto:

    Apprezzabile articolo, specialmente laddove si riferisce a Roma riguardo alla «sua costituzione, “mirabilmente equilibrata” fra monarchia (consoli), aristocrazia (senato) e democrazia (plebe)» e «alla sua organizzazione militare, sia in quanto a tecnica e sia, soprattutto, in quanto “alle grandi virtù dell’onore e del sacrificio e della devozione alla patria”».

    Ma, a parte che la plebe democratica era ben distinta dalla monarchia e dall’aristocrazia, mi sembra alquanto azzardato vedere un’analogia fra Roma gli Stati Uniti, ed anzi, a mio avviso, ciò rappresenta un abuso: la Civiltà Romana non ha nulla a che vedere con la … statua della libertà, progettata dal Fratello Muratorere Frédéric Bartholdi e costruita dal Fratello Muratore Gustave Eiffel (quest’ultimo realizzatore, non a caso, anche dell’omonima Torre rivoluzionaria parigina). Statua e torre simboli della sovversione, quind, irrimediabilmente anti romani e perciò difficilmente accostabili “alle grandi virtù dell’onore e del sacrificio e della devozione alla patria” che invece sono attributi del democraticamente vituperato sovranismo.

    Il tutto, senza dire che sono proprio i democratici, non solo negli Stati Uniti (vedi la schifezza che soffoca l’Italia e non solo) i portabandiera del progressismo dissolutore della società, ciò confermando, se mai ce ne fosse bisogno, che se mancano la monarchia e l’aristocrazia, la democrazia diventa una bestia immonda.

    • Paolo Giuseppe ha detto:

      @ Enrico Nippo
      “Se mancano la monarchia e l’aristocrazia, la democrazia diventa una bestia immonda”.
      Mah!

      • Enrico Nippo ha detto:

        Mi dica cosa hanno prodotto e cosa stanno producendo di pulito, soprattutto dal punto di vista morale, tutte le democrazie del mondo.