Gotti Tedeschi: Capire le Scelte della Chiesa di Papa Bergoglio…
3 Gennaio 2021
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, offriamo alla vostra attenzione una riflessione che il prof. Ettore Gotti Tedeschi ha pubblicato su Duc in Altum, il blog di Aldo Maria Valli. Ci sembra che sia molto interessante, e degna di essere meditata con cura. Buona lettura.
§§§
Capire le scelte della Chiesa di papa Bergoglio
Da tempo cerco di interpretare, con fatica crescente, il complesso obiettivo strategico della Chiesa di oggi, caratterizzato da (annunciate) rivoluzioni teologico–dottrinali e da recenti alleanze globali.
L’impressione d’insieme, preliminare, è che, consapevolmente o no, si stia cercando di proporre un Cristo che ci aiuti a adattarci al mondo, un Cristo che animi l’uomo di questo secolo anziché insegnargli a disdegnare e rifiutare il mondo, perché, in questo secondo caso, l’uomo ne risulterebbe danneggiato.
Non è necessario spiegare perché siamo diventati un mondo che si è globalizzato e vive ormai di interrelazioni che non tollerano diversità di visione morale e comportamentali, non tollerano diversità di razza, sesso, religioni, assolutismi e dogmi vari, doveri diversi e diverse educazioni. Poiché si è convinti che questo mondo globalizzato, uniformizzato e interrelato faccia bene ai diritti umani (molto meglio del modello proposto dalla Chiesa), la missione evangelizzatrice della Chiesa stessa non può opporsi, ma deve solo conformarsi, per non apparire nemica dell’umanità intera.
Ecco forse in parte spiegata la rivoluzione teologico-dottrinale in atto. Ma essendo il cristianesimo una religione rivelata, diventa necessario uno sforzo per far evolvere la Rivelazione e il Cristo dei Vangeli, troppo “rigido e assoluto”, che pretende di essere lui solo “la via, la verità e la vita” e impone di parlare secondo il “sì sì, no no”, perché il resto viene dal maligno. Si direbbe quindi che la Chiesa si sia apparentemente convinta di dover riuscire a proporre un diverso Cristo, per il bene dell’umanità. Preferisco non pensare ad altre ipotesi…
Si direbbe anche che la Chiesa abbia scelto un paio di principi strategici per sostenere questa decisione. Uno politico, per evitare scontri e dimostrare volontà di dialogo, e uno scientifico, per avere appunto giustificazioni garantite dalla scienza.
Il principio politico sembra essere indispensabile per riconoscere pubblicamente che questo mondo è “la realtà”, da cui non si può prescindere. Pertanto, alcune sue pretese vanno assecondate, a partire dal netto no ai sovranismi e a quelli che vengono giudicati fondamentalismi ideologici, perché avere una visione certa, nitida, significa creare divisioni e conflitti. Sempre per non creare conflitti con il mondo e non danneggiare l’uomo, ecco anche l’apparentemente contraddittoria adesione ai principi del Great Reset, alla ricerca del dialogo con una ben selezionata parte del capitalismo liberista da un lato e del capitalismo comunista dall’altro.
Il principio scientifico lo ritroviamo nell’alleanza con la scienza, considerata necessaria per spiegare e giustificare sia l’evoluzione nella Genesi sia l’evoluzione di Cristo stesso. Il mondo evolve, noi evolviamo, questa l’evidenza. Occorre dunque trovarne il fondamento scientifico. Per capire e rendere credibile il “disegno intelligente” si ritiene sia necessaria la scienza, la sola che interpreta correttamente e spiega la teoria evoluzionistica. Ma per poter arrivare a riscrivere addirittura la Genesi non basta la scienza in senso generico. Sono necessari due veri e propri partner scientifici e due santi testimoni.
I due partner scientifici sono Albert Einstein (1879-1955) e Pierre Teilhard de Chardin (1881-1955). Einstein scoprì che l’universo non è statico, ma dinamico (e non prevedibile). Teilhard de Chardin (gesuita e scienziato evoluzionista) intuì che anche lo spirito umano evolve nel tempo, prendendo coscienza di cosa è la Creazione. L’evoluzione dello spirito fa prendere coscienza all’uomo dell’evoluzione della natura, della vita, del concetto di bene e di male, di libero arbitrio, di peccato, di inferno e paradiso. Di tutto, in pratica. Per Teilhard de Chardin, infatti, l’evoluzione è un movimento verso una maggiore maturità e conoscenza della mente. Va detto che il pensiero di Theilard preoccupò l’allora Sant’Uffizio e il filosofo cattolico Jacques Maritain (vi trovarono sintomi di panteismo), ma fu apprezzato dal teologo gesuita Henri-Marie de Lubac, il quale trovò persino collegamenti del suo pensiero con quello di san Paolo. Fu apprezzato anche da papa Paolo VI e da Joseph Ratzinger, sia da cardinale (Theologische Prinzipienlehre, Principi di teologia cattolica, del 1982), sia in quanto papa Benedetto XVI (omelia nella cattedrale di Aosta, 2 agosto 2009).
I due santi testimoni, necessari per cercare di far accettare questo pensiero dal mondo cattolico, sono san Bonaventura e san Francesco d’Assisi. La re-interpretazione del loro pensiero ha permesso di proporre il ridimensionamento del peccato originale e di enfatizzare l’interpretazione dell’Incarnazione quale amore visibile di Dio e non invece come necessario rimedio al peccato originale. In pratica, Dio non si è incarnato per salvarci, ma per la stessa ragione della Creazione: per Amore. Non credo sia necessario sottolineare l’impatto di questa considerazione teologica.
Nell’ultimo secolo una delle maggiori preoccupazioni dei teologi è consistita nel tentativo di conciliare le Verità eterne con le mutevoli condizioni della realtà, cercando di unire fede, teologia e scienza. È evidente che questi teologi sono preoccupati per il bene dell’uomo, come possiamo non riconoscerlo? O invece possiamo e abbiamo proprio il diritto e il dovere di non riconoscerlo?
Ettore Gotti Tedeschi
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Tag: chiesa, duc in altum, gotti, valli
Categoria: Generale
“Noi non siamo esseri umani che vivono un’esperienza spirituale. Noi siamo esseri spirituali che vivono un’esperienza umana”.
Pierre Teilhard De Chardin
Beh, almeno su questo possiamo convenire. O no?
Tanto è vero che, di riffe o di raffe, l’esperienza umana è una tribolazione, un castigo purificatore dagli eccessi della carne che opprimono l’anima, cioè l’essere spirituale.
O no?
A proposito di Teilhard de Chardin, nel 1962 il “Sant’Uffizio” (così allora si chiamava, quando funzionava la Congregazione per la Dottrina della Fede) emise il seguente «Monitum del Sant’Ufficio contro Theilard de Chardin»:
«Certe opere del P. Pietro Theilard de Chardin, comprese anche alcune postume, vengono pubblicate ed incontrano un favore tutt’altro che piccolo (affatto disdicevole).
Indipendentemente dal dovuto giudizio in quanto attiene alle scienze positive, in materia di Filosofia e Teologia si vede chiaramente che le opere menzionate racchiudono tali ambiguità ed anche errori tanto gravi, che offendono la dottrina cattolica.
Di conseguenza, gli Eccellentissimi e Reverendissimi Padri della Suprema Congregazione del Santo Ufficio esortano tutti gli Ordinari e i superiori di Istituti Religiosi, i Rettori di Seminari e i Direttori delle Università, a difendere gli spiriti, particolarmente dei giovani, dai pericoli delle opere di P. Theilard de Chardin e dei suoi discepoli.
Dato in Roma, nel Palazzo del Santo Ufficio, il 30 giugno 1962»
Nel corso degli anni più volte i prelati progressisti hanno tentato di far annullare il “Monitum”. L’ultima richiesta a Bergoglio è del 2018. Non si sa se è stata accolta, ovviamente non ci sarebbe da meravigliarsi se sì.
Purtroppo non c’e’ neppure piu’ bisogno di alcun annullamento: non solo il “monitum” e’, di fatto “lettera morta” (mi stupisce, infatti tale richiesta), ma ormai e’ il concetto stesso di retta dottrina a essere, piu’ che attaccato frontalmente (ecco la furbizia!), piuttosto aggirato, ignorato, eluso….e cio’ in pieno accordo col climax profano dominante: “proclamare UNA verita’ e’ gia’ una prassi intollerante” (inutile denunciare la contraddizione di un simile postulato). Diciamola tutta: va benissimo denunciare “la dittatura del relativismo”, ma se la Chiesa docente rinuncia a proclamare “dai tetti” la Verita’, allora il secolo sara’ esortato, se non obbligato, a sottomettersi a quella “dittatura”.
T. de Chardin: “Mediante l’Ostia transustanziata l’operazione del sacerdote si estende al Cosmo stesso”.
J. Ratzinger: “consacrare il mondo perché diventi ostia vivente, perché il mondo diventi liturgia”.
Chiaro?
Il Teilhard de Chardin non era semplicemente eretico, era un apostata. Scrive padre Calmel nella sua bellissima “Teologia della storia”: “Le pagine di Teilhard de Chardin, che riportiamo più sotto, non formulano un’eresia sulla fede, ma ci traggono di colpo fuori dalla fede; fede e religione vengono alterate e fatte consistere in un’evoluzione e trasformazione della società umana e della città terrena. Trasformazione che viene del resto concepita secondo i sogni abnormi di un falso messianismo, riveduti e corretti per un’epoca di progresso tecnico e di potenza illimitata dello stato”.
Rimarca Maritain: “La teologia teilhardiana è una gnosi cristiana e in più, come tutte le gnosi da Marcione ai nostri giorni, è una theology-fiction (fanta-teologia)” [J. Maritain “Il contadino della Garonna”]. Se pensiamo al ruolo decisivo di un padre de Lubac, grande difensore di T. de Chardin, i conti tornano. Anche De Lubac era un buon fanta-teologo: “Provvidenzialmente indispensabili per l’edificazione del Corpo di Cristo, gli «infedeli» devono beneficiare a loro modo degli scambi vitali di questo Corpo. Per un’estensione del dogma della comunione dei santi, sembra dunque giusto pensare che, benché essi non siano di per sé posti nelle condizioni normali per la salvezza, potranno nondimeno ottenere questa salvezza in virtù dei legami misteriosi che li uniscono ai fedeli. In breve, essi potranno essere salvati perché fanno parte integrante dell’umanità che sarà salvata (- H. DE LUBAC, Catholicisme, les aspects sociaux du dogme, Cerf, 1938, p. 173.).
PAGINE DI PADRE CALMEL:
Come, dunque, possiamo prevedere gli sviluppi futuri della fede terrena?
Senza dubbio, sotto forma di una lenta concentrazione della forza d’adorazione umana attorno a un cristianesimo giunto gradualmente allo stato di “Religione per la Ricerca e lo Sforzo”. Il primo grande avvenimento che si dovrà produrre (indubbiamente un avvenimento che è già in corso) sarà lo scisma fra i credenti e i non credenti nell’Avvenire del Mondo: questi ultimi logicamente perduti per ogni Credo (svuotato di ogni funzione e oggetto) e per ogni conquista (divenuta priva di interesse e valore); i primi, biologicamente trascinati ad aderire a un unico organismo religioso nel quale la Fede nel Mondo si presenta con i due caratteri di coerenza indefinita ai fatti e di coestensione alla durata che contraddistinguono le cose reali. Il Mondo deve convenirsi nella sua massa, oppure deperirà per necessità fisiologica. E, se si convertirà, sarà per convergenza attorno a una Religione dell’Azione che si rivelerà gradualmente identica e sottomessa al Cristianesimo fedelmente prolungato fino al limite di se stesso.21
In altre parole, il cristianesimo prolungato fino al limite di se stesso si riassorbe nel divenire cosmico o sociale. Non ha un oggetto specificatore infinitamente distinto dal mondo e dal soprannaturale. In presenza di questo conflitto fra la fede cristiana e la fede moderna, che cosa dobbiamo fare per salvare il Mondo?
a) Una prima soluzione consisterebbe nel respingere, condannare e sopprimere (se possibile) la nuova religione come una proliferazione diabolica. Questo metodo è stato infatti tentato, ma con risultati che non potevano che essere cattivi dal punto di vista positivo. Arrestare il movimento moderno è soltanto un tentativo impossibile (poiché tale movimento è legato allo sviluppo stesso della coscienza umana), ma un simile gesto avrebbe in sé qualcosa di ingiusto e di anticristiano: per quanto condannabili possano essere molte forme prese dalla ” fede nel Mondo “, queste procedono da un innegabile sforzo di fedeltà alla vita (vale a dire all’azione creatrice di Dio), che devono essere rispettate. Infatti il movimento, che non è altro se non una trasformazione che si opera nella “anima naturaliter religiosa” dell’intero genere umano, ha già penetrato, come era inevitabile, lo stesso Cristianesimo. I cristiani, a seguito di un cambiamento inerente alla massa umana di cui fanno parte, già non possono più adorare esattamente come avveniva una volta (prima dell’apparizione dello Spazio e del Tempo). In altri termini: l’adorazione cristiana deve cambiare poiché non si indirizzerà più allo stesso oggetto divino (Dio e suo Figlio Gesù Cristo) che è stato rivelato una volta per tutte (*).
b) Ne deriva che allo spirito si prospetta un’altra soluzione, più soddisfacente e più efficace della “condanna”;. E sarebbe la seguente: scoprire e dimostrare che, nella sua essenza, la moderna ” Religione della Terra ” altro non è che uno slancio verso il Cielo che s’ignora, di modo che le energie che sembravano tanto minacciose per la Chiesa, costituiscano al contrario un flusso nuovo capace di ravvivare il vecchio fondo cristiano. Non condannare, ma battezzare e assimilare. È chiaro che il Mondo nascente (il solo che conti), sarebbe virtualmente convertito in un solo colpo se si riconoscesse che la nuova divinità che adora è precisamente il Dio cristiano più profondamente concepito. Questa congiunzione dei due astri divini, è possibile? Sì, lo credo. 22
Il mondo nascente, ossia l’insieme delle forze di civilizzazione (e di perversione) che sono all’opera nel mondo, vale a dire la città terrena in divenire, impregnata dei veleni della città del demonio e peraltro sollecitata dalla grazia: tutto ciò, indistintamente, è quanto deve essere assimilato alla santa Chiesa.
Sotto l’influenza dei poteri quasi magici che la Scienza gli conferisce per guidare la marcia dell’Evoluzione, è inevitabile che l’Uomo moderno si senta legato all’Avvenire, al Progresso del Mondo da una specie di religione spesso tacciata (penso a torto) di neopaganesimo. Fede in qualche prolungamento evolutivo del Mondo interferente con la fede evangelica in un Dio creatore e personale; mistica neoumanista d’un In-Avanti che si scontra con la mistica cristiana dell’In-Alto: in questo apparente conflitto fra la vecchia fede in un Dio trascendente e una giovane “fede” in un Universo immanente, si situa esattamente (se non vado errato), attraverso ciò che ha di più essenziale, sotto la sua duplice forma scientifica e sociale, la crisi religiosa moderna.
Fede in un Dio e fede nell’Uomo o nel Mondo… Le due Fedi (Fede in Dio e Fede nell’Uomo), lungi dall’opporsi l’una all’altra, rappresentano al contrario le due componenti essenziali di una mistica umano-cristiana completa,.. Insomma, è impossibile andare In-Alto senza spostarsi In-Avanti. Su tale punto, il Pensiero cristiano – avendo approfondito nello spazio di una generazione, sotto la pressione del pensiero profano, le nozioni di Partecipazione e di Incarnazione – è quasi giunto ormai ad armonizzarsi al nostro tempo, per il maggior sollievo delle anime credenti e non credenti, e certamente per la più alta gloria di Dio. E non stiamo certo esagerando l’importanza di questo primo successo.23
20 Si possono vedere nel Lexique Teilhard de Chardin, di Cuénot, Plon, Parigi, i termini: neocristianesimo, neo-Chiesa, neo-Logos, – in Teilhard de Chardin di MAGLOIRE e CUYPERS (nuova sede editoriale: 4, rue Guisarde, Parigi), vedere i termini Cristo-cosmico, Cristo-evolutore, cristico, pancristico.
21 Science et Christ, Seuil, Parigi, pp. 144 e 145.
22 Ibid., pp. 159-160.
23 Ibid., pp. 260-261.
(*) Fu così che il vescovo di Metz, Paul Schmitt, osò dichiarare a Saint-Avold, nel settembre 1967:
Il mutamento della civiltà che noi viviamo comporta dei cambiamenti non solo nel nostro comportamento, ma anche nella concezione che abbiamo tanto della creazione quanto della salvezza apportata da Gesù Cristo (Bulletin officiel de l’évêché de Metz, 1 ottobre 1967, citato da Itinéraires, n° 118.).
La fama di Teilhard si deve al complesso d’ inferiorità degli uomini di Chiesa nei confronti delle scienze empiriche; essi videro nel gesuita, infaticabile scavatore di ossa, colui che avrebbe ri-conciliato scienza e religione. Purtroppo tale equivoco fu possibile dall’ indebolimento, già allora !, della preparazione in campo metafisico di molti chierici. Nessun tomista (nemmeno un arcidilettante come me) potrebbe prendere sul serio quel confondere la Transustanziazione del pane e del vino, che come tali (sostanza), dopo le parole del sacerdote, NON ESISTONO PIÙ, con il cosmo che, seppure anch’ esso interessato dalla Redenzione, dopo la Parusia (“nuove terre e nuovi cieli…”) RESTERÀ MATERIA CREATA! Un fenomeno analogo è accaduto col Rahner; chierici (dispiace dirlo ma, ne conoscete qualche seguace laico ?) intimiditi dalla sua retorica ne hanno fatto una specie di conciliatore tra Chiesa, ovviamente “arretrata” (da sessant’ anni un tormentone che ancora sopravvive) e “pensiero moderno”. Anche per questo secondo gesuita vale il discorso; basta leggere qualche pagina del grande, compianto p.Tyn, oppure del suo esegeta p. Cavalcoli, per guarire velocissimamente da quella nefasta timidezza che si diceva prima. Il meccanismo si è ripresentato col marxismo, collo strutturalismo, coll’ ermeneutica, ec : per paura di sentirsi oscurantisti o passatisti, molti, troppi presbiteri hanno preso qualche fuoco di bivacco, spesso ormai ridotto a brace!, per chissà quali novelle aurore…
«infaticabile scavatore di ossa»…
… bisogna aggiungere: false. Come “scienziato” era un truffatore.
Leggendo l’omelia di Papa Benedetto nella cattedrale di Aosta si coglie della riflessione la particolare progressione impressa su un tema centrale: l’Annuncio di Cristo ad una umanità che ha sete di Lui, osservata nelle drammatiche condizioni esistenziali che traducono la paralisi odierna.
Il mondo, un oceano di male ed ingiustizia che può essere vinto dall’amore di Dio, oceano di bene attraverso la Croce, patibolo di salvezza per gli uomini. “Un fiume di bontà, verità, di amore. Così Dio perdona trasformando il mondo perché ci sia realmente una forza, un fiume di bene più grande di tutto il male che possa esistere “.
Determinante la funzione salvifica del “sacerdozio” in relazione al capitolo 15 quando San Paolo lo associa all’apostolato, mistero risonante nelle parole di Ratzinger :
“consacrare il mondo perché diventi ostia vivente, perché il mondo diventi liturgia”.
Il pensiero teologico del Papa vede compiersi il regno di Dio attraverso il sacrificio eucaristico di cui la Croce è l’evento che si rinnova liturgicamente. Quando cita la liturgia cosmica, non teme di richiamarsi anche alla visione di Teilhard de Chardin, ma la traduce personalmente come tempo di pienezza tra cielo e terra, rivelazione compiuta di un mondo trasformato, in adorazione di Dio.
Il Dio lontano che diventa vicino, che sfama la fame di ogni vivente. Parole da meditare, che introducono al mistero della regalità di Cristo, nostro Alfa ed Omega.
L’annuncio di cui parla il Papa chiede di sfidare il mondo aprendo la porta a Cristo, facendo nostra la fame di amore e di giustizia.
Il traguardo non è la conformazione al mondo nella fattispecie di un Cristo confuso panteisticamente nei cicli evolutivi del cosmo, e la capacità di stabilire dialogo con la vera scienza dimostra l’altezza di un pensiero che non teme il confronto quando condotto lealmente, nonostante il rischio di qualche fraintendimento…..
Sforzo che la Chiesa non può evadere, ma sostenere con la consapevolezza di essere depositaria di una Verità che sconfina su tutte le domande possibili.
Un ricercatore di neutrini mi confidò qualche tempo fa che in questi frammenti infinitesimali della materia si legge l’origine dell’universo e che se la scienza arriva a certi risultati, dovrebbe poi avere il coraggio di lasciar parlare la teologia.
Quella seria ovviamente…..
“se la scienza arriva a certi risultati, dovrebbe poi avere il coraggio di lasciar parlare la teologia.”
Verissimo ! La pseudo scienza è atea. Ma la conoscenza dei meccanismi dell’Universo fisico, compresi quelli esistenti nel corpo degli esseri viventi, non può che portarci a pensare che tutto sia stato creato da una superiore intelligenza che tutto ha creato e tutto governa, pur nel rispetto della nostra libertà (che benchè limitata è enorme).
Concordo Stilumcuriale Emerito, la vera scienza è un viaggio di conoscenza e bellezza, la pseudoscienza gioca sporco, trae in inganno gli ingenui, e soprattutto non conduce da nessuna parte. Peggio ancora per chi, dopo avere estremizzato un aspetto del cosmo, ne fa un assoluto divino, immanente alle cose, quando basterebbe rievocare la Rivelazione per incontrare il Dio Persona.
Concordo, Stilumcuriale Emerito, la vera scienza è un viaggio di conoscenza e bellezza, la pseudoscienza gioca sporco, adotta come metodo l’inganno e soprattutto non approda da nessuna parte. Peggio ancora per chi, dopo avere enfatizzato un elemento del cosmo, ne fa un assoluto immanente dove relegare il divino. Basterebbe ripercorrere la Rivelazione per incontrare il Dio Persona.
NOSTRA SIGNORA DI ANGUERA – REGINA DELLA PACE
“Cari figli, voi siete importanti per la realizzazione dei Miei Piani. Aiutatemi. Vi chiedo di mantenere accesa la fiamma della vostra fede. State vivendo in un tempo peggiore del tempo del diluvio ed è giunto il momento del vostro sincero pentimento. Allontanatevi dal peccato. Il mio Signore vi ama. L’umanità si avvia verso l’abisso dell’autodistruzione che gli uomini hanno preparato con le proprie mani. Non tiratevi indietro. Restate Uniti a Me. Io mi prenderò cura di voi. Vi state muovendo verso un futuro in cui pochi rimarranno saldi nella verità. Il diavolo diffonderà confusione ovunque e molti perderanno la fede. Soffro per quello che viene per voi. Siate docili. Quello che dovete fare, non rimandatelo a domani. Fatevi coraggio e testimoniate ovunque che voi siete nel mondo, ma non siete del mondo. Avanti in difesa della verità. Io sarò sempre insieme a voi, anche se non mi vedete…”
Se vuoi leggere tutto:
https://reginadelcielo.wordpress.com/2021/01/03/nostra-signora-di-anguera-regina-della-pace-174/
A proposito del tema dell”evoluzione” dei dogmi , dei principi, della morale , insomma di tutto ciò che riguarda la Tradizione bimillenaria della Chiesa , che deve ” evolvere ” vediamo come Gesù risolse questo tema a proposito del divorzio.Altro che ” evoluzione ” dei tempi e dei costumi ; Gesù riportò la questione indietro nei secoli fino al ” Principio ” spazzando via la tolleranza di Mosè .
Ora Bergoglio si appresta a celebrare la sua Esortazione apostolica ” evolutiva ” ( e a imporne la celebrazione ) cioé A.L. per i 5 anni dall’ uscita e per un intero anno.Perchè fa quello che nessun Papa , che io sappia , ha mai fatto?Per dividere ancora di più la Chiesa su un tema così fondante come l’indissolubilità del matrimonio e a imporsi , facendola venire inesorabilmente allo scoperto ,su quella parte che ancora resiste alle sue false aperture. Scrisse infatti Bergoglio su A.L. ” Vi sono DIVERSI MODI di interpretare alcuni aspetti della dottrina…..” ma quando il Consiglio episcopale per la famiglia della Conferenza episcopale polacca stese un documento in cui INTERPRETAVA A.L. alla luce del magistero precedente….apriti cielo ! Bergoglio andò su tutte le furie e mise sotto torchio la Conferenza episcopale polacca mentre il card.Parolin se ne uscì con un ” Ma vi rendete conto ? Volete rompere l’unità della chiesa ? “. Deduzione logica : l’unita della chiesa é rappresentata dall’UNICA INTERPRETAZIONE , come lui stesso ebbe a dire , la sua mediante la approvazione della lettera privata di vescovi argentini fatta diventare persino ” magisterium autenticum “.Quindi una imposizione forzata che fa di A L. il nuovo peradigma da cui parte la sua”rivoluzione politico dottrinale ” come dice perfettamente Ettore Gotti Tedeschi.
“…in una società in cui viene riconosciuto perfino il diritto di porre fine alla propria vita – leggi: eutanasia – e quello di abortire – leggi: diritto di uccidere un essere umano innocente nel seno di sua mamma – davvero non c’è posto per un piccolo e modesto diritto come quello di NON vaccinarsi?” : to be or not to be? (liberi di decidere se vaccinarsi o meno) That is the question…
https://www.aldomariavalli.it/2021/01/02/lettera-a-mattarella-il-dovere-di-vaccinarsi-e-tutti-gli-altri-doveri-dimenticati/
Teilhard de Chardin ammette in Cristo «una terza natura, che non sarebbe nè umana né divina, ma cosmica»[ Cit. in G.Frénaud- L.Jugnet –Th.Calmel, Gli errori di Teilhard de Chardin, Edizioni dell’albero, Torino,1963, p.38.]. Il che è chiaramente eretico. Ecco come Teilhard de Chardin vede il senso profondo dell’Eucaristia: “Mediante l’Ostia transustanziata l’operazione del sacerdote si estende al Cosmo stesso, il quale nel susseguirsi dei secoli viene gradualmente trasformato dall’Incarnazione, che mai si compie. Non c’è che una sola Messa nel Mondo, per tutta la durata del tempo: la vera ostia, l’ostia totale, è l’Universo, penetrato e vivificato dal Cristo, in modo sempre più intimo…”.[ Pierre Teilhard de Chardin, Œuvres, t. 10, Comment je crois, Ed. du Seuil, Paris, 1969, p. 90. Si tratta del testo di una conferenza inedita del 1923, op. cit., pp. 73-91]
Litanies, scritte dal gesuita Teilhard de Chardin sul verso di un’immagine di Nostro Signore: “Jésus : Cœur du Monde ; Essence Moteur de l’Évolution”.[ Op. cit., p. 293]
«È la grande visione che poi ha avuto anche Teilhard de Chardin: alla fine avremo una vera liturgia cosmica, dove il cosmo diventi ostia vivente. E preghiamo il Signore perché ci aiuti a essere sacerdoti in questo senso, per aiutare nella trasformazione del mondo, in adorazione di Dio, cominciando con noi stessi. Che la nostra vita parli di Dio, che la nostra vita sia realmente liturgia, annuncio di Dio, porta nella quale il Dio lontano diventa il Dio vicino, e realmente dono di noi stessi a Dio».
http://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/homilies/2009/documents/hf_ben-xvi_hom_20090724_vespri-aosta.html
“Questo scenario così variegato delle mie Celebrazioni eucaristiche me ne fa sperimentare fortemente il carattere universale e, per così dire, cosmico. Sì, cosmico! Perché anche quando viene celebrata sul piccolo altare di una chiesa di campagna, l’Eucaristia è sempre celebrata, in certo senso, sull’altare del mondo. Essa unisce il cielo e la terra. Comprende e pervade tutto il creato. Il Figlio di Dio si è fatto uomo, per restituire tutto il creato, in un supremo atto di lode, a Colui che lo ha fatto dal nulla. E così Lui, il sommo ed eterno Sacerdote, entrando mediante il sangue della sua Croce nel santuario eterno, restituisce al Creatore e Padre tutta la creazione redenta. Lo fa mediante il ministero sacerdotale della Chiesa, a gloria della Trinità Santissima. Davvero è questo il mysterium fidei che si realizza nell’Eucaristia: il mondo uscito dalle mani di Dio creatore torna a Lui redento da Cristo”- ECCLESIA DE EUCHARISTIA
La domanda (retorica?) del professore meriterebbe di essere presa in considerazione da qualcuno formatasi a quei corsi di teologia che non hanno perso affatto importanza e forza trainante, come qualche avventata dichiarazione, di dubbia – immediata – interpretazione, avrebbe lasciato intendere.
A me, che non mi ritengo all’altezza delle dotte e acute osservazioni esposte nell’articolo in esame, sembra – per dirla con parole terra terra – che si stia presentando un Cristo umanizzato (come è stato fatto con la Madonna) al punto da farlo sembrare uno di noi, per realizzare il “sogno” – meglio l’utopia – di elevarci al Suo livello di umanità, ricamato sulla falsariga del messaggio evangelico reinterpretato a proprio uso e consumo. Per quieto vivere, per coinvolgerci nella realizzazione di un neoumanesimo, passivamente e beatamente certi di quella salvezza che nel sacrificio della Croce ce ne ha garantito la rendita vita natural durante.
Per una fortuita coincidenza, la lettura dell’articolo del prof. Gotti Tedeschi mi porta ad esprimermi in tal senso proprio oggi, nel 500.mo anniversario dell’emanazione della Bolla “Decet Romanum Pontificem” (3 gennaio 1521), con la quale papa Leone X scomunicò Martin Lutero, dando seguito all’avvertimento disatteso contenuto nella precedente “Exsurge Domine” (15 giugno 1520; bruciata in pubblico) di ritrattare i propositi in linea con la dottrina hussita.
Provvidenzialmente mi fa rientrare nei ranghi la seconda Lettura della Liturgia odierna (Ef 1) «per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati (17,18) in lui siamo stati fatti anche eredi, predestinati – secondo il progetto di colui che tutto opera secondo la sua volontà (11)».
Di fronte ai frequenti attacchi alla fede, che richiedono sforzi spesso avvertiti al di sopra delle mie possibilità, mi soccorre la certezza che nulla è impossibile a Dio, che nel Figlio incarnatosi per amore ha mantenuto intatta la divinità che nessuno può negarGli e che non è da noi. A lui, nel giorno del Giudizio, ognuno dovrà rispondere della misura in cui avrà corrisposto ai doveri del proprio stato e alla speranza cui siamo stati chiamati.
Stimato EGT,
Quando la Chiesa faceva il suo mestiere di “istituzione” fondata da Cristo per “continuare” la Sua missione, non aveva bisogno di “rivoluzioni teologico-dottrinali” e di “nuove strategie” politico-scientifiche per parlare e farsi ascoltare dai bipedi ragionanti (anche perché l’uomo ontologicamente è sempre lo stesso “bipede ragionante e peccante”). Ogni tanto “si riformava” per ripristinare la sua “purezza” di costumi e dottrinale ma nella sua consapevolezza di essere “rivelata” EDUCAVA l’incolto e l’erudito, affascinava e convinceva con la sua TEOLOGIA della storia (l’UNICA teologia della storia duratura e suadente). Su questa certezza ha fondato una civiltà che ha retto il mondo fino a qualche decennio fa. Poi ha perso la “fede” in sé stessa, nella sua “missione” affidatagli (e pertanto anche la Fede) e si è buttata nella psicologica-sociologia-economico-scientifica strategia “mondana” perchè sentiva la “concorrenza”. Ed ora, mosca nocchiera della Sinarchia, si auto-parla ed i bipedi semi-ragionanti tirano a campa’ finché la morte non li separi da questo mondo “globalizzato”. Dunque ha fracassato alla grande e – tristezza – preserverà “diabolicamente”.
Unica speranza è che neppure questa “corruzione” genetica fermerà la RIVELATA Teologia della storia. Neppure il Deologo (sic, con la ‘D’) della Sinarchia.
Curiosità.
«Roma ed io abbiamo due concezioni diverse del mondo.
Talvolta, nutro un vero e proprio odio verso tutto ciò
che la storica e naturale Istituzione di Cristo oggi rappresenta!».
(Teilhard de Chardin)
Chissà se Ratzinger lo sapeva.
Ratzinger sembrò affascinato dagli studi di Teilhard , per cui
la noosfera è la terza fase dello sviluppo della Terra, successiva alla geosfera (materia inanimata) e alla biosfera (vita biologica). Così come la nascita della vita ha trasformato in maniera significativa la geosfera, così la nascita della conoscenza ha trasformato radicalmente la biosfera , E Dio non se ne era accorto…
Amoris laetitia, lo dico da ex bergogliano, a cui quest’anno verra’ dedicato un anno di studio e’ ciò che mi fa diffidare da Bergoglio.
Son divorziato…mi basta la comunione spirituale e cercare di riavvicinarmica quella sacramentale. Poi ci può essere la carita’ di Dio o casi specialissimi. Ma ….mi domando perche’ questa apertura. Tralascio il resto dell esortazione (mi pare sulle gioie del sesso?) perche’ sto ancora “studiando” quel punto, e comunque questo anno se ne parlera’.
Ha ragione , l’omelia è del 24-7 , fu archiviata il 2-8 .Mi scuso. Grazie EGT
” Benedetto XVI inoltre ha affermato che quella di Teilhard fu una grande visione ovvero per cui alla fine avremo una vera liturgia cosmica, e il cosmo diventerà ostia vivente[4]: è l’idea della noosfera. “- Omelia di Benedetto XVI per i Vespri nella Cattedrale di Aosta Archiviato il 2 agosto 2009 in Internet Archive. 24/07/2009
Il 2 agosto 2009 Papa Benedetto XVI era ritornato a Castelgandolfo. Ho cercato l’omelia che avrebbe pronunciato nella cattedrale di Aosta ma non sono riuscito a trovarla.
Ha ragione , l’omelia è del 24-7 , fu archiviata il 2-8 .Mi scuso. Grazie EGT
” Benedetto XVI inoltre ha affermato che quella di Teilhard fu una grande visione ovvero per cui alla fine avremo una vera liturgia cosmica, e il cosmo diventerà ostia vivente[4]: è l’idea della noosfera. “- Omelia di Benedetto XVI per i Vespri nella Cattedrale di Aosta Archiviato il 2 agosto 2009 in Internet Archive. 24/07/2009
Per Pierre Teilhard de Chardin, la noosfera è una specie di “coscienza collettiva” degli esseri umani che scaturisce dall’interazione fra le menti umane. La noosfera si è sviluppata con l’organizzazione e l’interazione degli esseri umani a mano a mano che essi hanno popolato la Terra. Più l’umanità si organizza in forma di reti sociali complesse, più la noosfera acquisisce consapevolezza. Questa è un’estensione della Legge di complessità e coscienza di Teilhard, legge che descrive la natura dell’evoluzione dell’universo. Pierre Teilhard de Chardin sostenne, inoltre, che la noosfera sta espandendosi verso una crescente integrazione e unificazione che culminerà in quello che egli definisce Punto Omega, che costituisce il fine della storia. Cioè INTERNET .
bella riflessione ma a mio parere non è corretto l’assunto di base. bergoglio non è un traghettatore su acque tormentate alla ricerca di approdo bensì un tassello del puzzle gigantico.
bergoglio serviva e serve per sdoganare per intero l’arazzo nuovo.
qui di seguito un passo ulteriore.
https://www.youtube.com/watch?v=M40XGKtthfg
vadano in malora i loro piani cadano nelle reti che hanno teso.
…Sub tuum praesidium
confugimus,
Sancta Dei Genetrix.
L’ansia di essere approvati e legittimati dal mondo mi ricorda il D’Alema che, giunto alle soglie del potere (1996) invocava rivoluzioni liberali e raccoglieva elogi e sostegni dalla Confindustria (per il dopo Prodi).
Gli esiti di questo ritrarsi dall’agone – il si sì, no no è “divisivo”, orrore! – sono una tiepida e interessata benevolenza e, in definitiva, la totale irrilevanza.
Proprio nel momento presente, quando una testimonianza radicale, pur nell’impari confronto con i poteri asserviti all’avversario, lascerebbero comunque semi di verità e riscatto di cui altri potrebbero cogliere frutti preziosi.
A mio avviso non c’è proprio più nulla da capire. La situazione è chiarissima.
Sono un fautore, come già espresso più volte, della valanga inarrestabile che deve abbattersi sul villaggio a valle. Il mondo gira come deve girare e non può essere altrimenti. La ruota del Fato ha il suo moto incontrastabile che ha da compiersi. Se invece di Fato diciamo Divina Provvidenza il “programma” non muta di una virgola e anzi diventa addirittura sconcertante: tutto, assolutamente tutto ciò che accade al singolo e alla società, nel bene e nel male, è la Divina Provvidenza a volerlo e/o permetterlo. Non si scappa. Ci si metta l’anima in pace.
Se volgiamo uno sguardo retrospettivo a breve, medio e lungo termine intuiamo che tutto ciò che è successo non poteva non accadere. Lo stesso vale per ciò che sta accadendo e accadrà: ciò che accade non può non accadere e ciò che accadrà non potrà non accadere.
La volontà umana partecipa di questo meccanismo inesorabile e contribuisce al suo moto sul quale, però, nessun rito e nessuna preghiera possono esercitare un’influenza, ciò che sta accadendo dimostrandolo appieno. E non può non sorgere la certezza che la Divina Provvidenza indirizzi gli accadimenti del mondo sempre secondo il Suo disegno e non secondo quello degli uomini, che pateticamente vorrebbero fosse quello loro e non quello della Divina Provvidenza.
A togliere ogni residua speranza che la ruota del Fato almeno freni il suo moto, è un’affermazione di Romano Guardini da La Rosa Bianca:
«Di certo nessuna grande azione, nessuna opera autentica, nessuna relazione umana sincera è possibile senza che l’uomo vi arrischi ciò che è suo».
Non si dovrà insistere molto sul fatto che, al momento, non vi siano uomini disposti a rischiare ciò che è proprio, dalla propria posizione nella società, che induce spesso all’anonimato, alla propria vita, qui trovandoci nella dimensione eroica del tutto estranea al castrante mondo piccolo-borghese (ovviamente nato dalla “resistenza antifascista”) che “garantisce” (😆) “a tutti” (😆) le “democratiche libertà costituzionali” (😆).
Diciamocelo senza infingimenti: mangiare due volte al giorno, avere un tetto, una macchina, uno scooter, vestiti, televisore, frigorifero, condizionatore, computer, smartphone, almeno qualche giorno di vacanza e quant’altro sono le conquiste che ci ha portato il “progresso”, riducendoci ad esseri ben inquadrati nell’ordine liberal-democratico (ovviamente antifascista) che ci lascia la libertà del cane legato al palo e che può solo abbaiare, ma di cui ci accontentiamo volentieri visto che tutto sommato si vive “in sicurezza”, uno dei dogmi moderni più rispettati insieme all’altro: “essere tutelati”: e già, una volta che si “in sicurezza” e “tutelati” che altro si vuole per diventare morti viventi?
«Sventurata la terra che ha bisogno di eroi», diceva spudoratamente Bertolt Brecht. E infatti, senza eroi lo si vede quanto è fortunata la terra! Non è una fortuna essere tutti appiattiti e coatti nella democratica pavidità? Non è una fortuna che nei sacri palazzi e nelle stanze delle istituzioni civili si aggirino torme di Orchi?
Ci sarebbe da chiedersi se davvero si possa vivere il Vangelo senza essere eroi. Senza rischiare i propri beni e la propria vita, peraltro sulle orme del Cristo.
Invece una terra che non partorisce più eroi è destinata allo sfacelo, l’eroe essendo il sussulto vitale che s’erge glorioso sulla necrosi del mondo moderno e progredito. Mi viene in mente proprio adesso la “terre gaste” nei romanzi (veri!) dei Cavalieri della Tavola Rotonda: dov’è l’Artù di oggi? Dove il Parsifal? Ma sì, meglio guastarsi la vita parlando (invano) di covid e di sfracelli vaticani e repubblicani. “In sicurezza”, ovviamente.
« … senza che l’uomo vi arrischi ciò che è suo»: verità scottante e mortificante, pietra tombale su ogni possibilità di riscatto.
Bellissimo e chiarissimo ! Questo dovrebbe esser un editoriale in prima pagina di un quotidiano serio . Altro che le false banalità di Galli della Loggia sul Corriere o le ipocrisie di Scalfari su Repubblica o le sodomizzanti sviolinate di Tarquisio su Avvenire . Bravo Valli e bravo Tosatti, valete più voi due di un cosiddetto quotidiano serio . Ma poi , quale è un quotidiano realmente serio oggi ?
Bell’articolo pregevole per la sua sintesi , segnalo tuttavia che Einestein nel 1917 formulo’ la teoria dell’universo statico , teoria che in seguito giudico’ “il mio piu’ grande errore” .
Rivide il suo giudizio a seguito della scoperta del big bang, e della conseguente espansione dell’universo , fatta dal prete cattolico Georges Edouard Lemaître, il quale fu “scippato” della paternita’ della scoperta da Hubble che arrivo’ alle stesse conclusioni poco tempo dopo.
Solo recentemente gli e’stata resa giustizia e adesso la legge si chiama Hubble-Lemaitre.
Per quanto riguarda Teilhard de Chardin, questi puo’ avere ragione solo se fosse vera la teoria dell’evoluzione.
Ma e vera ?.
A me risulta che si chiami ancora teoria.
Dall’ acritica accettazione di questa favoletta moderna tutti gli errori di questa falsa chiesa.
La teoria dell evoluzione può benissimo essere vera. E qui mi preme ribadire che Darwin disse: non sopravvive il migliore, ma il più adatto.
L’antropocene ha sconvolto il mondo. Sempre che venga accettato il termine.
Tehillard diceva un altra cosa-a mio avviso- che partendo dal punto alfa si arrivava a un punto omega, nell evoluzione spirituale che instaurerebbe il Regno di Dio. Io non credo all evoluzione spirituale dopo Auschwitz e non troppi dissimili orrori. Il catechismo ribadisce il punto Omega puo’ essere solo un miracolo: la Parusia.
Ha ragione , come si fa a credere nell’evoluzione spirituale ?!.
Il mondo non e’ stato mai, mai, nella sua intera storia, cosi’ profondamente conficcato nella materia.
Persino gli aztechi con i loro sacrifici umani ( che non sono certo scomparsi ai nostri giorni, solo che oggi si chiamano salute riproduttiva e guerre umanitarie , eutanasia ecc ), erano piu’ spirituali di noi.
Cristo stesso non e’ venuto ad innovare ma a portare a compimento , reinstaurando tuttavia la signoria di Dio sul mondo e l’amore per il prossimo, sepolto dai fariasei sotto un cumulo di usanze e costumi postumi che avevano finito per piegare la volonta’ di Dio ai capricci e all’avidita’ dell’ uomo.
La spiegazione di Darwin – che ignorava il 99,99% dei complessisimi meccanismi chimici , biologici e fisiologici oggi noti – prende in esame solo dei micro adattamenti.
La macroevoluzione, i salti di specie, le nuove funzionalita’ organiche, le interazioni tra esse e un altro milione di funzionalita’ irridicibilmente complesse, restano del tutto inspiegate, e solo l’ arbitraria – per espellere Dio dal mondo ogni strumento e’ buono – estenzione illogica di quelli, i micro adattamenti ribaltati su tutta la scala, ha propagandato alla sua teoria.
Ed intanto gli gnostici dialogano fra loro …Immaginate un dialogo , manifestamante concordato parola per parola, sulla chiesa tra un agnostico come Galli della Loggia e un irrilevante teologo leccacalzini come BrunoForte .
CORRIERE DELLA SERA DI OGGI
Bruno Forte: «Il bisogno e la ricerca di Dio restano sempre vivi e presenti»
Ernesto Galli della Loggia: «Ma il futuro della Chiesa è solo tra le plebi?»
Declino, democrazia: dibattito a due voci sul cristianesimo tra l’Arcivescovo di Chieti-Vasto e l’editorialista del Corriere della Sera
Cro Tosatti , mi riferisco al dialogo tra il teologo BrunoForte e lo storico Galli Scaraffia della Loggia , apparso oggi sul Corriere . Vorrei evidenziare che laicisti e apostati si sono impossessati della chiesa e persino delle sue prospettive . Dialogano, sull’avvenire della chiesa , due nemici della chiesa sui maggori quotidiani . E i Carlo Maria Viganò sono censurati e oltraggiati. Felice e sereno 2021 , cari Ernestolucetta e Brunetto . Voi avete capito tutto…
Ho letto l’articolo citato. A parte alcune banalità di Brunetto Laccacalzini Forte , ciò che vale la pena leggere è la sua esaltazione di Amoris Laetitia che considera esempio dell’amore di Dio verso le coppie in crisi .Mamma mia ,che ipocrita ! Dio , secondo Brunetto le ama tanto da giustificare il loro peccato e renderle esemplari per altre coppie ?