Quarracino. L’Aborto in Argentina: l’Indifferenza di Papa Bergoglio

26 Dicembre 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, José Arturo Quarracino ci ha inviato questo articolo estremamente interessante sulla controversa legge sull’aborto in discussione in Argentina, e sull’indifferenza mostrata dal Pontefice regnante. Buona lettura. 

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Ci sono momenti in cui avere ragione è tutt’altro che piacevole, perché, al contrario, lascia un sapore molto amaro nell’anima, ad esempio, in questioni in cui è in gioco la difesa della nascente vita umana e il destino di un Paese, in questo caso l’Argentina.

Il 14 dicembre Sandro Magister ha pubblicato sul suo blog Settimo Cielo un articolo intitolato “Papa Francisco censurato, ogni volta che parla contro l’aborto”. A seguito di questo articolo, ho scritto una serie di considerazioni, con l’intento di dimostrare che in realtà quella che sembra essere una censura del pensiero di Bergoglio sull’aborto è in realtà una strategia calcolata a freddo, in cui l’attuale Papa è dottrinalmente e teoricamente contrario all’aborto, ma in realtà, in pratica, permette e tollera l’attuazione e la legalizzazione delle politiche abortive.

Il mio amico Magister è stato così gentile da pubblicare le mie riflessioni, il 17 dicembre, in un articolo intitolato “Non censura, ma silenzio calcolato”. Una lettera dall’Argentina sul Papa e l’aborto” , in cui sostengo che in realtà papa Bergoglio accompagna l’iniziativa dell’aborto intrapresa dal “presidente” Alberto Fernández e dalla vicepresidente Cristina Kirchner, con lui e la gerarchia della Chiesa argentina che esercitano una gentile opposizione “per i fotografi”, per nascondere il velato sostegno dato all’iniziativa criminale del genocidio per legalizzare la pena di morte prenatale.

L’11 dicembre la Camera dei deputati della Nazione ha pronunciato un mezzo giudizio per legalizzare l’aborto, in tempo velocissimo nel suo trattamento nelle commissioni e nella sessione ufficiale che ha finito per approvare il progetto e inviarlo al Senato nazionale per l’approvazione definitiva.

In tre giorni le commissioni senatoriali hanno preparato una relazione che ratifica il mezzo giudizio, e venerdì 11 la relazione è stata approvata, per essere discussa in una sessione ufficiale martedì 29 dicembre prossimo.

Ma prima ancora, un’immensa maggioranza del popolo argentino è scesa in piazza in diverse città e province, manifestazioni che si sono concluse il 28 novembre in giorni massicci di difesa della vita umana nascente e di rifiuto del progetto di aborto del governo. I media hanno dovuto coprire queste manifestazioni nei loro programmi di informazione. D’altra parte, i sondaggi seri sostengono, secondo i loro ultimi sondaggi, che il rifiuto della legalizzazione raggiunge il 60% degli intervistati, contro il 27% che sostiene l’aborto.

Da lunedì 14 dicembre è stata indetta una Marcia per la Vita per lunedì 28 dicembre, che partirà da Plaza de Mayo (dove si trova la sede del governo nazionale) per il Congresso Nazionale, dove il giorno successivo si discuterà l’approvazione o il rifiuto del disegno di legge. La marcia sarà guidata dall’immagine della Vergine di Luján, patrona della Repubblica Argentina.

Ma per il 26 e 27 dicembre sono state indette marce e manifestazioni praticamente in tutte le 23 province argentine, nelle rispettive capitali e in altre importanti città.

Le gerarchie religiose, sia cattoliche che protestanti che evangeliche, sono ben consapevoli di tutte queste iniziative, ma hanno deciso di accompagnarle con una dichiarazione puramente istituzionale e una giornata di “preghiera e digiuno”, nello stesso tempo in cui una grande maggioranza della popolazione si è chiamata a manifestare pubblicamente. Sembra che “i pastori con l’odore delle pecore” abbiano perso l’olfatto e non odorino le loro pecore, in significativa coincidenza con i pastori mercenari di cui parla il Vangelo secondo Giovanni (capitolo 10).

Ma ciò che colpisce e sorprende è il silenzio fragoroso e assordante di papa Bergoglio su questo argomento, di cui è sufficientemente informato, ma su cui non fa alcuna dichiarazione pubblica, ma tiene un silenzio assoluto.

Ne è la prova il Messaggio Urbi et Orbi che egli ha proclamato ufficialmente il giorno di Natale, come è tradizione nella Chiesa. In questo messaggio Bergoglio fa esplicito riferimento ai temi da lui abitualmente trattati – la questione ecologica, il covid-19 e la pandemia, la fratellanza universale, i vaccini in corso – e ai Paesi sui quali chiede preghiere e accompagnamento spirituale: Siria, Iraq e Yemen; Libia; Mediterraneo orientale, ebrei e palestinesi; Libano; Nagorno-Karabakh e Ucraina: Burkina Faso, Mali e Niger; Etiopia, Mozambico, Sud Sudan, Nigeria e Camerun; America, in particolare Cile e Venezuela; Filippine e Vietnam; e infine il popolo Rohinya a Myannar.

Dell’Argentina, il suo paese natale, neanche una parola. Nel suo Messaggio Bergoglio “camminava” attraverso diversi Paesi dei cinque continenti, ma nessuna notizia dall’Argentina, come se non esistesse.

Questa indifferenza conferma ciò che di solito viene commentato da vescovi e sacerdoti vicini a Bergoglio: “l’aborto non è una questione così importante come l’ambiente o i migranti”.

Quando in Argentina c’è il serio rischio che la pena di morte prenatale venga legalizzata, il Papa argentino è ufficialmente muto. Ma purtroppo, con questo atteggiamento, Bergoglio sembra tollerare che una tale abominevole aberrazione diventi ufficiale, diventando così complice passivo della legalizzazione dell’aborto, al di là delle sue lettere private.

Papa Bergoglio ha deciso di comportarsi come Ponzio Pilato, lavandosi le mani del caso dell’aborto in Argentina?

E visto che pochi giorni fa, l’8 dicembre, è stata ufficializzata la sua “nomina” a cappellano della Sinarchia globalista internazionale, nel Consiglio per il capitalismo inclusivo, è chiaro che il prezzo da pagare per una tale posizione è il silenzio ufficiale del Vaticano sulla legalizzazione dell’aborto, promosso per alcuni decenni dagli stessi poteri che lo hanno reso “cappellano” del loro apparato politico globalista.

Cosa dice Sant’Ignazio di Loyola di tutto questo?

 

José Arturo Quarracino

26 dicembre 2020

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43 commenti

  • boanerghes ha detto:

    EVANGELO COME MI E’ STATO RIVELATO

    Pilato aveva già sentito parlare di me. Fra i suoi centurioni c’erano alcuni che ripetevano il mio nome con amore riconoscente, con le lacrime agli occhi e il sorriso nel cuore, e parlavano di me come un benefattore. Nei loro rapporti al Pretore, interrogati su questo Profeta che attirava a sè le folle e predicava una dottrina nuova in cui si parlava di un Regno strano, che ero un mite, un buono che non cercava onori di questa terra e che inculcavo e praticavo il rispetto e l’ubbidienza verso coloro che sono le autorità.
    La domenica delle palme, Pilato attratto dal clamore della folla, si era affacciato sulla via ed aveva visto passare su un’asinella un uomo disarmato, benedicente, circondato da bimbi e da donne. Aveva compreso che non poteva certo essere in quell’uomo un pericolo per Roma.
    Vuol dunque sapere se io sono re Nel suo ironico scetticismo pagano, voleva ridere un poco su questa regalità che cavalca un asino ….
    Pilato, seduto sul suo seggio, mi scruta, perchè io sono un enigma per lui. Sgomberasse l’anima dalle sollecitudini umane, dalla superbia della carica, dall’errore del paganesimo, comprenderebbe subito. Chi sono. Ma come può la luce penetrare dove troppe cose occludono le aperture perchè la luce entri?
    Pilato non può capire quale sia il mio Regno. E, quel che è doloroso, non chiede che Io glielo spieghi. Al mio invito perchè egli conosca la verità, egli, l’indomabile pagano, risponde: Che cosa è la verità? e lascia cadere con una alzata di spalle la questione.
    Anche voi, miei Pilati di ora, lasciate cadere con una alzata di spalle le questioni più vitali….
    Perchè non persistete a chiedere: Cosa è la verità? Essa, la Verità, non chiede che di farsi conoscere, per istruirvi su di essa. Vi sta davanti come a Pilato e vi guarda con occhi di amore supplicante, implorandovi: Interrogami. Ti istruirò.
    Pilato mi lascia dove sono, senza interrogarmi di più, e va dai malvagi che hanno la voce più grossa e che si impongono con la loro violenza. E li ascolta, questo sciagurato che non ha ascoltato me e che ha respinto con una scrollata di spalle il mio invito a conoscere la verità. Ascolta la menzogna.
    Quanti pilati che ha il ventesimo secolo. Dove sono gli eroi del cristianesimo che dicevano si, costantemente si alla verità, e no, costantemente no alla menzogna?
    E’ più perdonabile Pilato. Non voi, che avete un retaggio di venti secoli di cristianesimo per sorreggere la vostra fede…
    Pilato è un falso buono. Buono è Longino, che, meno potente del Pretore e meno difeso, in mezzo alla via, circondato da una moltitudine nemica, osa difendermi, aiutarmi, concedermi di riposare, di confortarmi con le donne pietose, di essere soccorso dal Cireneo e infine di avere la Mamma ai piedi della Croce. Quello fu un eroe della giustizia, e divenne per questo un eroe di Cristo.

    • Donna ha detto:

      Grazie per aver riportato questo stralcio della bellissima testimonianza mistica, riguardante la vita di Gesù , lasciata dalla Valtorta.
      L'”Evangelo che mi è stato rivelato”della mistica Valtorta, l’ho letto e riletto piu volte,ed è a dir poco edificante. Con i suoi scritti ispirati accompagna dentro il Mistero e lo avvicina .
      Pio XII se non erro ne autorizzo la pubblicazione così come scritto senza filtri. Personalmente penso che leggerlo possa fare gran bene all’anima.

    • Enrico Nippo ha detto:

      “Pilato … che ha respinto con una scrollata di spalle …”: ancora con questa storia?

      Però Pilato “è più perdonabile”: quindi è assai probabile che sia stato perdonato.

      In ogni caso, molto, molto meglio Pilato che Giuda.

      • Boanerghes ha detto:

        Non è questione di chi è meglio o peggio.
        Pilato e Giuda sono molto diversi nella loro mancanza.
        Gesù stessa afferma che se per assurdo l’inferno non fosse esistito, sarebbe stato fatto apposta per Giuda, considerato l’enormità del suo peccato e la sua ostinazione.
        Sarebbe stato perdonato anche lui, ma tutto ha rifiutato, tutti gli aiuti del Dio fatto uomo.
        Il peccato contro lo Spirito Santo non è perdonabile.
        Pilato era pur sempre un funzionario romano e adorava l’imperatore di Roma e i falsi dei romani.
        E non ha fatto tre anni di seminario come gli apostoli

        • Enrico Nippo ha detto:

          Chissà se Boanerghes sarebbe stato così sicuro di sé se si fosse trovato in mezzo alla vicenda duemila anni addietro.

          • Boanerghes ha detto:

            L’ho già detto tempo addietro: sarei stato tra quelli che avrebbero crocifisso il Signore.

          • Enrico Nippo ha detto:

            Mi scusi, ma non è un’incongruenza?

            Lei che ieri Lo avrebbe crocifisso accusa i crocifissori di oggi?

      • stefano raimondo ha detto:

        Di tutte, la figura di Ponzio Pilato è quella che mi sprona maggiormente alla riflessione, è una figura non scontata e nella quale posso identificarmi. Vedo Pilato come una persona che non è troppo formale ma neanche in preda a fanatismo ideologico, diciamo che Pilato parrebbe non essere né ottuso né psichicamente instabile, mi piace la sua lucidità, la sua decisione, il suo modo severo e parco di porsi.

        (Mi attengo a ciò che emerge dalla narrazione ufficiale: chissà come si svolsero veramente i fatti, non c’è alcuna fonte storica attendibile riguardante determinati eventi).

  • Giovanni ha detto:

    È durissimo per un cristiano cattolico sapere ciò che al giorno d’oggi fanno I suoi massimi pastori. Ma immaginate il dolore di tante suore, sacerdoti e missionari, che stanno dando la vita per vivere e annunziare il Vangelo. Dobbiamo pregare, testimoniare e santificare noi stessi per meritare la grazia di Dio su questa generazione di mostri. Dio non ci giudicherà per I commenti inviperiti che scriveremo a fronte di queste notizie, ma per le preghiere e le opere di bene che avremo fatto per riscattare le anime dei nostri fratelli e le offese rivolte a Dio.

  • Gianfranco ha detto:

    Le osservazioni di Quarracino a Magister erano talmente OVVIE che non si capisce proprio come abbia potuto Magister scrivere un articolo così privo di senso!

    • Guess who ha detto:

      Perché Magister, come Socci e come molti altri, è un conservatore. Bravissimo e onesto giornalista, ma conservatore.
      E i conservatori sono il vero, enorme problema del cattolicesimo moderno, quelli che hanno permesso al modernismo di dilagare, perché, come i tiepidi dell’Apocalisse, ogni volta che i tempi cambiano fanno quel passo indietro quasi impercettibile che, agli occhi dei modernisti, li fa apparire ortodossi, ma nella realtà è un ennesimo impercettibile passo che conduce la Chiesa verso il burrone.
      Sono stati i conservatori che, nell’ultimo secolo, hanno permesso di nascondere la polvere sotto il tappeto, con quella patina di ortodossia che copriva tutto il marcio che si stava accumulando.
      E ora che tutto sta venendo alla luce (da questo punto di vista possiamo affermare con certezza che nell’elezione di Bergoglio ha avuto un ruolo importante lo Spirito Santo) non sopportano che, fra il “marcio”, ci siano anche alcuni dei loro punti fermi.
      Ecco quindi che preferiscono individuare in Papa Francesco la “scheggia impazzita”, l’anomalia atterrata da Marte e pensare che, una volta conclusa la sua parabola, a meno che non eleggano un’altra “anomalia”, la Chiesa tornerà a essere splendida splendente.

  • Maria Michela Petti ha detto:

    «Cosa dice Sant’Ignazio di Loyola di tutto questo?».
    Dovrebbe ben conoscerlo ogni figlio spirituale del Santo ed agire di conseguenza.
    Rispondendo con una brevissima lettera autografa, del 22 novembre scorso, alla deputata pro life Victoria Morales Gorleri, alla richiesta avanzata dalle “mujeres de las villas” di un suo autorevole intervento a sostegno della loro campagna in difesa della vita nascente, Bergoglio elogiandone l’impegno puntualizza: «bisogna tenere presente che non si tratta di una questione primariamente religiosa ma di etica umana, anteriore a qualsiasi confessione religiosa», sospendendola a due interrogativi: «È giusto eliminare una vita umana per risolvere un problema? È giusto affittare un sicario per risolvere un problema?».
    Concetti ribaditi in una lettera del 5 dicembre ai suoi ex alunni e compagni di scuola e resa nota dai vescovi argentini, nella quale aggiunge una critica ai media che – a suo dire – non farebbero conoscere ai fedeli ciò che “dice veramente il papa”, ma rilancerebbero ciò che gli stessi media “gli fanno dire”.
    A proposito dell’elenco dei Paesi per i quali ha chiesto preghiere e vicinanza, opportunamente in un articolo de “Il Messaggero” si fa notare che il papa «Elenca le minoranze perseguitate, compreso i Royngya in Myanmar ma tralascia quello che accade ai tibetani, agli Uiguri e a quello che succede ad Hong Kong». Talvolta il tacere non è meno eloquente del parlare: parola di Plinio.

    • Briciola ha detto:

      Il fatto più inquietante dell’informazione religiosa che ci viene somministrata in questi giorni , consiste nella sostituzione di Cristo, come centro della nostra fede con la persona di Bergoglio. Essere cattolici, secondo il coro dell’informazione vaticana e filovaticana , sembra significhi solo ed esclusivamente essere ammiratori , laudatores, e in sostanza, cortigiani di papa bergoglio.
      Sul numero di Venerdì di Repubblica, in edicola lo scorso Giovedì, c’è un articolo a firma Filippo Di Giacomo che si conclude facendo notare che è dalla metà degli anni 80 che i religiosi abbandonano opere, case e territori della loro tradizione per spingersi verso periferie e frontiere lontane. Filippo di Giacomo osserva che perfino le loro opere testimonial, le università romane ed europee, sono state lasciate deperire tanto da apparire, nell’attuale orizzonte della cultura cattolica, scuolette di poco conto.
      Dove vanno ? Basta scorrere le cronache dei drammi ecologici, culturali, pastorali di Africa, Asia e America Latina. Vanno a piantare e irrigare semi che altri saranno chiamati a raccogliere. Un’esempio ? Da metà anni Ottanta i gesuiti ( in Italia adesso mantengono solo 3 scuole : ne avevano 13), sono rientrati nella Cina continentale e collaborano nelle università statali e in quelli che furono i seminari della “Chiesa patriottica”.
      Sembra che per il momento i frutti li raccolga solo il governo cinese. Per il momento.

  • Paolo Giuseppe ha detto:

    Il 19/8/2013 il papa dichiarava in una intervista a padre Spadaro quanto segue: «Non possiamo insistere solo sulle questioni legate all’aborto….. Il parere della Chiesa, del resto, lo si conosce, e io sono figlio della Chiesa, ma non è necessario parlarne in continuazione».
    E bravo Bergoglio, ma allora non capisco (sono un po’duro) perchè un giorno sì e l’altro pure lo stesso papa parla di poveri e di povertà.
    Ho l’impressione che il papa parli di certi argomenti, tra questi l’aborto, solo per dovere d’ufficio. O sbaglio?

  • Antonio Cafazzo ha detto:

    … e che dire della legge sul “suicidio assistito” (anche per 12enni in crisi esistenziale) approvata dal regime comunista spagnolo (18/12/2020) con il ruggito dei cardellini della gerarchia cattolica?
    I 17 goals dell’ agenda 2030 della Sinarchia Globalista Internazionale con il Cappellan-Servente Bergoglio non li ferma piú nessuno. Solo Yahveh quando – arcistufo – decide di lavarci con un diluvio2 oppure farla finita definitivamente passando la palla a Gesú.
    (Se oggi consultate il sito http://www.treccani.it troverete nella portata il faccione del pro-assassinio J.B. con questa didascalia “La cometa Joe Biden nel cielo americano”. Buon viaggio, pecore e pecoroni di americani, verso la vostra Nazareth …)
    Comunque dall’Argentina giungono anche notizie CONFORTANTI sulla vigoria di alcuni cristiani.
    Protagonisti dell’evento (17 dicembre 2020):
    – il sacerdote Camilo Dib, vicario della parrochia N.S. del Carmen di Malargue (Mendoza – Argentina);
    – il vescovo Taussig (quello che tempo fa ha chiuso un fiorente seminario perché i seminaristi erano tradizionalisti circa la comunione in bocca ed altre questioni dottrinali).
    In una riunione convocata dall’ormai noto vescovo per sanzionarlo circa la sua disubbidienza (sempre sul problema della comunione) il sacerdote ha menato un paio di pugni al suo pastore. Poi lo ha spinto in cucina e qui il Taussig è finito per terra.
    Il sacerdote, ovviamente, è stato “misericordiato”. E il vescovo “martire”? E’ ancora presto per la canonizzazione.

  • Januensis ha detto:

    Fuori tema, o meglio altra location, come dicono i giovani.
    TG3 regionale (ovviamente Liguria) di oggi, ore 14. Vien data la notizia del rinvenimento , su di una spiaggia libera di Imperia di un feto di circa 5 mesi, completamente formato, Di cosa si tratta ? Parte la caccia alla madre che ha abbandonato detto feto, con la scusa che potrebbe avere una forte emorragia. Ma tutte le donne hanno , dopo il parto, il periodo di 40 giorni di lochiazione. Ma se la madre è giovane e disperata, potrebbe non saperlo. Poiché il feto è di 5 mesi si applicano le leggi relative all’infanticidio. Ma una cosa è la notizia nella sua crudezza, un’altra la somma ipocrisia che permette l’aborto domestico, od ospedaliero prima di una certa data e perseguita la madre in caso contrario. E se si fosse trattato di un’aborto spontaneo ?
    L’unica cosa certa è il fatto che la permissività imperante porta a queste conseguenze drammatiche. Forse non c’è stato nessuno a cui la donna avrebbe potuto rivolgersi.
    Ma ora, i solerti tutori dell’ordine dovranno vagliare per ore e ore le telecamere di sorveglianza della zona nel tentativo di individuare una donna che fosse scesa con un involto verso la spiaggia libera e ne fosse ritornata senza l’involto. Assurdo, semplicemente assurdo.

  • giovanni ha detto:

    E’ commovente sapere attraverso lo scritto dell’ autore che in Argentina tante persone si battono contro l’omicidio abortuale. Purtroppo dall’ uomo vestito di bianco e dalla gerarchia in maggioranza apostata non possiamo aspettarci ne’ ci aspettiamo cio’, fatto salvo un miracolo simile alla conversione di S. Paolo. Un annotazione il giorno 25/12 su una rete nazionale , secondo me’, e ‘ cominciato il processo di revisione degli scritti del Nuovo Testamento che ha come obiettivo finale la retrocessione di NS GESU’ CRISTO da VIA ,VERITA’ E VITA per la vita eterna al ruolo di profeta ordinario per poi magari farLo definitivamente scomparire. Il tutto finemente addobbato e condito dai soliti esperti in scritti sacri. Hanno proprio molta fretta di raggiungere gli obiettivi fissati dal loro padrone.

  • Carlo ha detto:

    È una verità di Lapalisse che Bergoglio sia il vicolo cieco, la menzogna e la morte. Il nemico oggi sono i falsi cattolici che ancora lo chiamano Papa.

  • Lelume ha detto:

    S. Ignazio suo Padre e fondatore lo prenderà a calci in c*** ….

    Quarracino cosa ci si può aspettare da una testa di “correttore-demolitore”?
    Lei parla di Ponzio Pilato?
    Caro Sig. Lei, Ponzio Pilato ha aperto un dialogo con Gesù, e Gesù risponde nella verità.
    Ma questo omino vestito di bianco, è più tetro di Caifa, Anna,….
    Perché non lo invitate a ritornare in Patria e lo processate per tutti i suoi delitti? tanto Papa non lo è e forse nemmeno sacerdote.
    Poiché, dalla sua notizia, dell’8 dicembre, ha acconsentito di sporcare detta data, cosa ci possiamo ancora aspettare?
    la sua santa benedizione “urbi et orbi”?.
    Per fortuna le parole di tale benedizione non sono sue, ma della Chiesa Cattolica Romana costruita sul sangue dei martiri per amore della Verità.
    Oggi S.Stefano protomartire, della Verità🙏🙏🙏🙏

    • Enrico Nippo ha detto:

      Sì, è ora che questo volgare luogo comune di Pilato che “se ne lava le mani” a dire “ma a me che me ne frega!” venga messo da un parte una volta per tutte.

      • Boanerghes ha detto:

        A parte che al riguardo esiste tutta una trattazione riguardo a Pilato fin dai padri della Chiesa, potrebbe leggersi ciò che il Signore dice al riguardo nell’evangelo come mi è stato rivelato.
        Perché prendere Pilato come ricercatore della verità, è pura fantasia. Sapeva bene che l’uomo che aveva innanzi a sé era il più innocente nei confronti di Roma, e questo perché tutta la vita pubblica di nostro Signore è stata monitorata dai soldati e centurioni che si trovavano un po’ ovunque in Palestina, e i cui rapporti nulla dicevano contro Gesù di Nazareth.
        Pilato ha avuto paura, paura davanti a Roma di non saper gestire il territorio affidatogli ed ha compiuto la scelta sbagliata, che Roma gli ha successivamente fatto pagare.
        A Pilato, servo di Roma e delle sue divinità, di conoscere la verità non gliene fregava proprio nulla.

        • Enrico Nippo ha detto:

          Pilato ha trattato magistralmente prima il sinedrio sia il popolo inneggianti al “crucifige!”.

          Quanto al Pilato “servo di Roma e delle sue divinità” ce ne fossero di cristiani altrettanto servi di Dio.

          E poi senza Roma, e perciò senza il suo “servo” Pilato, il cattolicesimo (romano che più romano non si può) ce lo sognavamo.

        • Lelume ha detto:

          Grazie, Boanerghes, mi permetta questa mia replica:
          Pilato, Console dell’impero di Roma, doveva obbedire alle leggi -temporali- di Augusto
          Bergoglio, vicario e capo della Chiesa di Gesù Cristo – legge Eterna.
          C’è una certa differenza.

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      urbi et orbi? Sì una volta. Adesso è ai sordi ed orbi .

  • paolo deotto ha detto:

    Francamente ciò che mi stupisce davvero è lo stupore per questi atteggiamenti di Bergoglio. Pover’uomo, ma cosa deve fare ancora per far capire che lui è un nemico di Cristo? Idolatra (pachamama e affini), negatore dell’unicità della Fede cattolica per la salvezza, seminatore di dubbi. Eccetera. E ha già stravolto abbastanza la composizione del collegio cardinalizio per avere la sicurezza che il suo successore sia come lui (se non peggio). Io credo che ciò che dobbiamo fare è pregare il Signore, perchè dopo averci punito con un “francesco” fasullo, ci doni un nuovo San Francesco.

    • MARIO ha detto:

      Un nuovo San Francesco?
      Stia attento che questo non sia l’ultimo… Ne approfitti!

    • Donna ha detto:

      Temo che potrà solo andare velocemente peggio, dopo il falso profeta è previsto l’anticristo!

  • marco ha detto:

    Il fatto che uno che si dice papa (ma non Vicario di Cristo a quanto pare) taccia su un argomento del genere dà la misura dell’abisso nel quale è precipitata la Chiesa. Se non è l’abisso dell’abominio, grazie forse a qualche chierico ancora fedele che cerca con logori arnesi di tenere dritta la barra che il timoniere forza verso mancina, è comunque l’abisso dell’irrilevanza e della resa. La chiesa militante si è trasformata, insomma, nella chiesa rinunciante, per iniziativa o per viltà del clero. Vedremo se il popolo di Dio saprà tenere testa a questi traditori.

    • Valeria Fusetti ha detto:

      Caro Marco, non faccia così… non si lasci prendere dallo sconforto. Si consoli ! Conosciamo tutti questa sensazione che ci porta, a volte più a volte meno, ad esclamare con il Salmista ” Signore ascolta il mio grido, siano le tue orecchie attente al mio grido d’aiuto ! (…) L’anima mia anela al Signore più che le guardie non anelino al mattino, più che le guardie al mattino.” Ma non dobbiamo, almeno mi sembra, lasciarci sopraffare dal senso di abbandono, di sconfitta della Chiesa ! Cristo è sconfitto ? No ovviamente, sarebbe ridicolo e tragico affermare una aberrazione del genere. Ed allora come può essere più o meno in un baratro il Corpo di cui Cristo è il Capo ? Nel baratro ci sono, o ci andranno , coloro che sono nella Chiesa ma non ne fanno veramente parte. Sono dei poveri ” scappati di casa”, e in quella casa da cui sono evasi ci torneranno, a loro tempo. Piano piano i mulini del Signore macinano… macinano … macinano. Lentamente, in modo tanto impercettibile che non lo avvertiamo, ma loro continuano, ed improvvisamente tutto questo macinare diventa evidente ! Il Signore è fedele, e ci ha dato pure Sua Madre per occuparsi di noi. Con la cura e l’amore che ha profuso per il suo Bimbo divino così fa anche per noi, non curandosi se le persone di “potere” nella Chiesa ignorano i suoi consigli, forse pensando che lei, povera giovinetta sposata con un silenzioso falegname, che per il mondo e solo uno scarto moglie di uno scarto, madre di un altro scarto lo sia davvero. Poveretti.

  • Donna ha detto:

    Cosa dice Sant’Ignazio di Loyola di tutto questo? Gli direbbe quello che Gesù ha detto a Pietro, nel momento che Pietro diciamo così”aveva smarrito la fede” Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».

  • Maria Cristina ha detto:

    A Natale papa Francesco ha detto che “Gesu’e’nato scartato”.
    Ma i veri “scartati”sono i bambini non nati, i bambini che non hanno avuto neppure la possibilita’di nascere perche’abortiti. Gli “ultimi”sono proprio loro . Perche’non dirlo chiaramente Urbi et Orbi ? Perche’ in messaggi rivolti all’ONU o a tutto il mondo, il papa non parla mai di questi veri scartati ,piu’dei emigranti, di questi veri ultimi , piu’ultimi di qualsiasi povero che almeno ha il dono della vita?
    Milioni di scartati ogni giorno . Il papa dovrebbe gridarlo Urbi et Orbi. Ma la sua popolarita’ fra atei e femministe calerebbe…

    • Stefano ha detto:

      @maria cristina.
      Non solo fra atei e femministe, ma anche tra il variegato mondo dei pervertiti, depravati, pederasti, pedofili.. In una parola, dei suoi amiconi gay. Senza tralasciare i maggiori organi di informazione e di stampa (tutti rigorosamente “de sinistra”) che gli garantiscono in cambio di questo e altri meticolosi silenzi o, peggio ancora di veri e propri assist, (vedi da ultimo la penosa dichiarazione di favore allle unioni tra depravati) un adeguata protezione mediatica, necessaria a non far conoscere l’impressionante quantità di scheletri nell’armadio che possiede.

  • Speranza ha detto:

    Cosa dice Sant’Ignazio? Che sta andando tutto a rotoli… e se la sentirà, di fronte a tanto scempio, di pregare Dio affinché trattenga ancora la Sua ira? Che parli o non parli, l’ex vicario di Cristo autoridottosi a vicario del padrone del mondo, è già chiaro da un pezzo che sia la più grande disgrazia che negli ultimi tempi potesse capitarci. Uno che il giorno di Natale magnifica e invoca sul mondo la distribuzione equanime del dio vaccino quale “luce di speranza”, è di per sé uno che dichiara da solo ciò che in realtà desidera essere. È un dato di fatto incontrovertibile.
    Altro non resta che pregare per lui, per la sua sciagurata corte e per il mondo intero perché apra gli occhi e non si lasci trascinare dalle magnifiche lusinghe infernali. La Madonna Santissima non smetta di soccorrerci.