Viganò: l’Apostasia del Vertice della Chiesa Non Potrà Essere Evitata.
24 Dicembre 2020
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, vi offriamo questa intervista che l’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha rilasciato a Maike Hickson, di Lifesitenews. Buona lettura.
§§§
Archbishop Vigano with Dr. Maike Hickson
on empty Papal Altar
Omnes dii gentium dæmonia.
Ps. 95, 5
Eccellenza, in un mio recente articolo ho fatto notare che l’Altare Papale della Basilica Vaticana non viene utilizzato da quando fu profanato dall’offerta presentata all’idolo della pachamama. In quella circostanza, alla presenza di Bergoglio e della sua corte, fu compiuto un gravissimo sacrilegio. Qual è il Suo pensiero in proposito?
La profanazione della Basilica Vaticana nel corso della cerimonia conclusiva del Sinodo Panamazzonico ha contaminato l’Altare della Confessione, dal momento che sulla sua mensa è stato posto un vaso dedicato al culto infernale della pachamama. Trovo che questa ed altre analoghe profanazioni di chiese e altari ripropongano in qualche maniera altri gesti analoghi avvenuti nel passato e consentano di comprenderne la vera natura.
A cosa si riferisce?
Mi riferisco a tutte le volte in cui Satana si è scatenato contro la Chiesa di Cristo, dalle persecuzioni dei primi Cristiani alla guerra di Cosroe contro Bisanzio, dalla furia iconoclasta dei Maomettani al Sacco di Roma per mano dei Lanzichenecchi, e poi la Rivoluzione francese, l’anticlericalismo dell’Ottocento, il Comunismo ateo, i Cristeros in Messico e la Guerra civile in Spagna, fino agli esecrabili delitti dei Partigiani comunisti durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale e alle forme di cristianofobia che vediamo oggi in tutto il mondo. Ogni volta, invariabilmente, la Rivoluzione – in tutte le sue molteplici varianti – conferma la propria essenza luciferina, lasciando emergere la biblica inimicizia tra la stirpe del Serpente e la stirpe della Donna, tra i figli di Satana e i figli della Vergine Santissima. Non si spiega altrimenti questa ferocia contro la Madonna e i suoi figli.
Penso in particolare all’intronizzazione della “dea ragione”, che ebbe luogo il 10 Novembre 1793 nella Cattedrale di Notre Dame a Parigi, in pieno Terrore. Anche in quella circostanza l’odio infernale dei rivoluzionari volle sostituire al culto della Madre di Dio il culto di una prostituta, eretta a simbolo della religione massonica, portata a spalle, su una portantina, e collocata in presbiterio. Le analogie con la pachamama sono molteplici e rivelano la mente infernale che le ispira.
Non dimentichiamo che il 10 Agosto 1793, pochi mesi prima della profanazione di Notre Dame, era stata eretta in piazza della Bastiglia la statua della “dea ragione”, nelle sembianze della dea egizia Iside: è significativo ritrovare questo richiamo ai culti dell’antico Egitto anche nell’orrido presepe che oggi campeggia in Piazza San Pietro. Ovviamente le analogie che riscontriamo in questi eventi si accompagnano anche ad un elemento assolutamente nuovo.
Vorrebbe spiegarci in cosa consiste questo elemento nuovo?
Mi riferisco al fatto che mentre fino al Concilio – o, a voler essere indulgenti, fino a questo “pontificato” – le profanazioni e i sacrilegi erano compiuti da nemici esterni alla Chiesa, da allora gli scandali vedono coinvolti attivamente i vertici stessi della Gerarchia, nel silenzio colpevole dell’Episcopato e nello scandalo dei fedeli. La chiesa bergogliana sta dando di sé un’immagine sempre più sconcertante, in cui la negazione delle verità cattoliche si accompagna all’affermazione esplicita di un’ideologia intrinsecamente anticattolica e anticristica; e in cui non si nasconde nemmeno più il culto idolatrico di false divinità pagane – ossia dei demoni – che vengono propiziate con atti sacrileghi e profanazioni delle cose sacre. Mettere quel vaso immondo sull’Altare della Confessione è un gesto liturgico, con una precisa valenza e uno scopo non solo simbolico. La presenza di un idolo della “madre terra” è un’offesa diretta a Dio e alla Vergine Santissima, un segno tangibile che spiega in qualche modo le molteplici esternazioni irriverenti di Bergoglio nei riguardi della Madonna.
Non vi è dunque da stupirsi se chi vuole demolire la Chiesa di Cristo e il Papato Romano lo faccia proprio dal più alto Soglio, secondo la profezia di Nostra Signora alla Salette: «Roma perderà la Fede e diverrà sede dell’Anticristo». Mi pare che oggi non si possa più parlare di semplice “perdita della Fede”, ma si debba prendere atto del passo successivo, che si esplicita in una vera e propria apostasia, così come l’iniziale sovversione del culto cattolico con la riforma liturgica si vada evolvendo in una forma di culto pagano che comporta la sistematica profanazione del Santissimo Sacramento – specialmente con l’imposizione della Comunione nella mano, col pretesto del Covid – ed in un’avversione sempre più evidente nei riguardi dell’antica liturgia.
In sostanza, molte forme di iniziale “prudenza” nel dissimulare i veri intenti dei Novatori stanno venendo meno, rivelando la vera natura dell’opera dei nemici di Dio. Il pretesto della preghiera comune per la pace che ad Assisi legittimò lo sgozzamento di polli e altre abominazioni scandalose, oggi non serve più, e si teorizza che la fratellanza tra gli uomini può prescindere da Dio e dalla missione salvifica della Chiesa.
Qual è la Sua valutazione degli eventi a partire dallo scorso Ottobre 2019, in particolare l’abbandono del titolo di Vicario di Cristo da parte di Bergoglio, il fatto che non abbia più celebrato all’Altare Papale e la sospensione della celebrazione pubblica della Messa a Santa Marta?
Il principio filosofico secondo il quale «Agere sequitur esse» ci insegna che ciascuno si comporta conformemente a come è. Chi rifiuta di farsi chiamare Vicario di Cristo evidentemente ha la percezione che questo titolo non gli si confaccia, o addirittura guarda con disprezzo all’eventualità di essere Vicario di Colui che con le parole e i fatti dimostra di non voler riconoscere e adorare come Dio. O più semplicemente non considera che il proprio ruolo al vertice della Chiesa debba coincidere con il concetto cattolico del Papato, ma con una sua versione aggiornata e “demitizzata”. Allo stesso tempo, non considerandosi Vicario di Cristo, Bergoglio può anche esimersi dal comportarsi come tale, adulterando con disinvoltura il Magistero e dando scandalo all’intero popolo cristiano. Celebrare in pontificalibus all’altare eretto sulla tomba dell’Apostolo Pietro farebbe sparire l’argentino, metterebbe in ombra le sue eccentricità, quell’espressione perpetuamente disgustata che non si perita di dissimulare ogniqualvolta che celebra le funzioni papali: molto meglio primeggiare sul sagrato deserto di San Pietro, in pieno lockdown, riservando a sé l’attenzione dei fedeli altrimenti rivolta a Dio.
Ella riconosce quindi il valore “simbolico” degli atti di papa Francesco?
I simboli hanno un loro valore preciso: fu simbolica la scelta del nome, la decisione di vivere alla Domus Santa Marta, l’abbandono delle insegne e delle vesti proprie del Romano Pontefice, come la mozzetta rossa, il rocchetto e la stola, o lo stemma papale sulla fascia. È simbolica l’enfasi ossessiva su tutto ciò che è profano, ed altrettanto simbolica l’insofferenza verso tutto ciò che simbolicamente richiama contenuti specificamente cattolici. È forse simbolico il gesto con cui, all’epiclesi della Consacrazione della Messa, Bergoglio ogni volta copre completamente il calice, lo tappa con la mano, quasi a voler impedire l’effusione dello Spirito Santo.
Così, come nell’atto di inginocchiarsi dinanzi al Santissimo Sacramento si testimonia la fede nella Presenza Reale e si compie un atto latreutico nei confronti di Dio, nel non inginocchiarsi davanti al Santissimo, Bergoglio proclama pubblicamente di non volersi umiliare dinanzi a Dio, mentre non ha alcun problema a mettersi carponi davanti a degli immigrati o a funzionari di una repubblica africana. E nel prostrarsi davanti alla pachamama alcuni frati, suore, chierici e laici hanno compiuto un atto di vera e propria idolatria, onorando indebitamente un idolo e rendendo culto ad un demone. I simboli, i segni, i gesti rituali sono dunque lo strumento tramite il quale la chiesa bergogliana si manifesta per ciò che è.
Tutti questi “riti” della nuova chiesa, queste “cerimonie” più o meno accennate, questi elementi presi in prestito da liturgie profane non sono casuali. Essi costituiscono uno dei passaggi della Finestra di Overton verso l’accettazione di ciò che in realtà Bergoglio aveva già teorizzato nei suoi interventi e negli atti del suo “magistero”. D’altra parte lo stregone che fa il segno di Shiva sulla fronte di Giovanni Paolo II e il Buddha adorato sul tabernacolo di una chiesa di Assisi si comprendono nella loro perfetta coerenza con gli orrori odierni, esattamente come in ambito sociale prima di considerare accettabile l’aborto al nono mese si è dovuto legittimarlo in casi più limitati, e prima di legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso si è prudentemente preferito lasciar credere che la tutela della sodomia non avrebbe messo in discussione l’istituto del matrimonio naturale.
Vostra Eccellenza ritiene quindi che questi eventi avranno uno sviluppo ulteriore?
Se il Signore, Sommo ed Eterno Sacerdote, non si degnerà di porre fine a questa azione di pervertimento generale della Gerarchia, la Chiesa Cattolica verrà sempre più oscurata dalla setta che le si sovrappone abusivamente. Noi confidiamo nelle promesse di Cristo e nella speciale assistenza dello Spirito Santo, ma non dobbiamo dimenticare che l’apostasia dei vertici della Chiesa fa parte degli eventi escatologici e non potrà essere evitata.
Ritengo che le premesse poste finora – e che rimontano in buona parte al Vaticano II – conducano inesorabilmente in modo sempre più esplicito verso una “professione di apostasia” dei vertici della chiesa bergogliana. Il Nemico esige fedeltà dai suoi servi e se all’inizio pare accontentarsi di un idolo di legno adorato nei Giardini Vaticani o di un’offerta di terra e piante posta sull’Altare di San Pietro, a breve egli pretenderà un culto pubblico e ufficiale, che sostituisca il Sacrificio perpetuo. Si concretizzerebbe cioè quello che profetizzò Daniele a proposito dell’abominazione della desolazione che sta nel luogo santo. Faccio notare l’espressione precisa della Sacra Scrittura: «Cum videritis abominationem desolationis stantem in loco sancto»; è scritto chiaramente che questo abominio starà, si troverà cioè in una posizione di sfrontata e arrogante imposizione di sé nel luogo che le è più alieno ed estraneo. Sarà uno sfregio, uno scandalo, una cosa inaudita dinanzi alla quale mancano le parole di condanna.
Cosa ci aspetta, se le cose continuano in questa direzione?
Ciò a cui stiamo assistendo rappresenta a mio parere la prova generale per l’instaurazione del regno dell’Anticristo, che sarà preceduto dalla predicazione del Falso Profeta, il Precursore di colui che compirà la persecuzione finale contro la Chiesa prima della vittoria definitiva e schiacciante da parte di Nostro Signore.
Il “vuoto simbolico” dell’Altare Papale non è solo un monito per quanti fingono di non vedere gli scandali di questo “papato”. Esso è in qualche maniera un modo con cui Bergoglio vuole abituarci a prendere atto di una mutazione sostanziale del Papato e della Chiesa stessa; a vedere in lui non già l’ultimo di una lunga serie di Romani Pontefici ai quali Cristo ha ordinato di pascere le Sue pecore e i Suoi agnelli, ma il primo capo di una multinazionale filantropicache usurpa il nome «Chiesa Cattolica» solo perché gli consente di godere di un prestigio e di un’autorità difficilmente eguagliabili, anche in tempi di generale crisi religiosa.
Il paradosso è quindi evidente: Bergoglio sa che può distruggere efficacemente la Chiesa e il Papato solo se viene riconosciuto come Papa; ma allo stesso tempo non può esercitare il Papato nel senso stretto del termine, perché così facendo dovrebbe necessariamente parlare, comportarsi e apparire come il Vicario di Cristo e il Successore del Principe degli Apostoli. È lo stesso paradosso che vediamo in ambito civile o politico, dove chi è costituito in autorità per governare la cosa pubblica e promuovere il bonum commune è allo stesso tempo emissario dell’élite e ha il compito di demolire la Nazione e violare i diritti dei cittadini. Dietro a deep state e deep church vi è sempre il medesimo ispiratore: Satana.
Cosa possono fare i laici e il clero per scongiurare questa corsa verso il baratro?
La Chiesa non appartiene al Papa, e men che meno ad una conventicola di eretici e fornicatori che con l’inganno e la frode è riuscita ad arrivare al potere. Dobbiamo quindi unire la nostra fede soprannaturale nell’azione costante di Dio in mezzo al Suo popolo con un’opera di resistenza, così come consigliato dai Padri della Chiesa: il Cattolico ha il dovere di opporsi alle infedeltà dei suoi Pastori, perché l’obbedienza che egli deve loro è finalizzata alla gloria di Dio e alla salvezza delle anime. Denunciamo quindi tutto ciò che rappresenta un tradimento della missione dei Pastori, implorando il Signore di abbreviare questi tempi di prova. E se un giorno dovessimo sentirci dire da Bergoglio che per rimanere in comunione con lui dobbiamo compiere un atto che offende Dio, avremo un’ulteriore conferma che costui è un impostore, e che come tale non ha alcuna autorità.
Preghiamo, quindi. Preghiamo tanto e con fervore, memori delle parole del Salvatore e della Sua vittoria finale. Saremo giudicati non per gli scandali di Bergoglio e dei suoi complici, ma per la nostra fedeltà all’insegnamento di Cristo: una fedeltà che inizia dalla vita in grazia di Dio, dalla frequenza ai Sacramenti, dai sacrifici e dalle penitenze che offriamo per la salvezza dei Ministri di Dio.
Qual è il Suo auspicio per il prossimo Natale?
Il mio augurio è che questi tempi di prova ci permettano di vedere che dove non regna Cristo Re, si instaura inevitabilmente la tirannide di Satana; dove non regna la Grazia, si diffonde il peccato e il vizio; dove non si ama la Verità si finisce per abbracciare l’errore e l’eresia. Se molte anime tiepide non hanno saputo finora rivolgersi a Dio riconoscendo che solo in Lui possono trovare la piena e perfetta realizzazione della loro esistenza, forse possono ora capire che senza Dio la nostra vita diventa un inferno.
Come i pastori si prostrarono in adorazione ai piedi del Re Bambino, deposto nella mangiatoia ma significativamente rivestito delle fasce che nell’antichità erano prerogativa dei sovrani, così noi dobbiamo raccoglierci in preghiera attorno all’altare – fosse anche in una soffitta o in una cantina per sfuggire alla persecuzione o ai divieti di assembramenti – perché anche nella povertà di una cappella clandestina o di una chiesetta abbandonata il Signore scende sull’altare ad immolarsi misticamente per la nostra salvezza.
E preghiamo di poter vedere il giorno in cui un Papa tornerà a celebrare il Santo Sacrificio all’Altare della Confessione, nel rito che Nostro Signore insegnò agli Apostoli e che essi tramandarono intatto nei secoli. Sarà anche quello un simbolo della restaurazione del Papato e della Chiesa di Cristo.
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Tag: hickson, lifesitenews, natale, vigano
Categoria: Generale
Possibile che non riusciamo ancora a capire nulla dai gravi accadimenti che ci stanno capitando?. Cos’altro deve ancora accadere perché non si debba più continuare a offendere in questa maniera oltre misura il Signore e deciderci di cambiare vita, implorando al Signore il suo intervento per cambiare il corso attuale della Sua Sposa, la Chiesa, che si sta prostituendo senza vergogna?
Dobbiamo forse aspettarci un Brandano da Petroio, il pazzo di Dio, che a Roma nel giorno di giovedì santo del 18 aprile 1527, mentre Clemente VII benediceva in S. Pietro la folla, già sbigottita per i recenti prodigi annunzianti sventura (quali un fulmine caduto sopra il Vaticano -combinazione mi ricorda quello caduto sul cupolone di S.Pietro per le dimissioni di Benedetto XVI- e il sacrilego furto della corona dal capo della Madonna nella chiesa di S. Maria in Traspontina – combinazione stessa chiesa ora profanata con il culto della Pachamama..), mentre il Papa benediceva, Brandano gli gridò:
“Bastardo sodomita, per i tuoi peccati Roma sarà distrutta…., confessati e convertiti, perché tra quattordici giorni l’ira di Dio si abbatterà su di te e sulla città !”.
E avvenne il Sacco di Roma da parte dei lanzichenecchi, chiese, abitazioni e meravigliose opere d’arte distrutte, sacrilegi inauditi, uccisione di migliaia di cittadini e sacerdoti, donne e suore violentate e in aggiunta… il regalo di una grande epidemia (la peste). La morte del papa avvenne subito dopo.
La pandemia che stiamo vivendo, nulla ci dice?
Non vi è bisogno di un Brandano per essere avvisati: le empietà che stanno avvenendo sono chiarissime e le sante informazioni che apprendiamo col colloquio personale con Dio, con i sacramenti, e confrontate con la meditazione dei documenti della dottrina di sempre della nostra santa Chiesa, assieme ai tanti articoli di siti cattolici (veramente cattolici come questo attuale) di cui il Signore si serve per la formazione di una coscienza nella quale la Verità brucia santamente la tua anima con il Suo fuoco.
Sono tantissime le cose di cui il nostro Sig Bergoglio deve chiedere perdono (non so se chiamarlo Papa, visto che non si riconosce come Vicario di Cristo e non se chiamarlo sacerdote perché non so di quale religione lo è, visto che non si considera cattolico a causa di un Dio non cattolico).
Ma Sig Bergoglio, (mi appello alla parresia da Te invocata), prendendo in considerazione l’avvenimento scandaloso della dea pagana Pachamama (gravemente offensivo contro Dio: Ti ricordi cosa dice il 1° comandamento), ma non ti eri accorto che in quel funesto giorno nei giardini vaticani assieme all’idolo della madre terra Pachamama vi era anche l’idolo fallico Priapo, esplicita firma dell’inganno diabolico? Non Ti accorgevi di tutto questo?
Ah, se Tu potessi dichiarare ferma vergogna per quello che è avvenuto sotto il tuo comando, chiedere pubblicamente perdono a Dio Padre, piangere per lavare il peccato di idolatria nel quale sei caduto e dare così un nuovo corso alla santa Chiesa che non è TUA ma di CRISTO a Te affidata per confermare i tuoi fratelli e così esercitare pienamente e santamente il munus di Vicario del figlio di Dio.
GLI IDOLI ADORATI IN VATICANO E NELLA CHIESA SANTA MARIA IN TRANSPONTINA – CONTRO L’APOSTASIA (google.com)
Se scorrete le foto di questo sito troverete il Priapo steso nei giardini vaticani in quella posizione sconveniente.
Che vergogna!
Dal cap.44 , versetti 9 e successivi.
“Si radunino insieme tutte le nazioni, si riuniscano i popoli ! Chi tra loro può annunciare questo e farci udire le cose passate ? Presentino i loro testimoni per essere giustificati ; o ascoltino essi e dicano : E’ vero !
I miei testimoni siete voi, dice l’Eterno, insieme al servo che ho scelto affinché voi mi conosciate e crediate in me, e comprendiate che sono io. Prima di me nessun Dio fu formato e dopo di me non ve ne sarà alcuno.
Io, io sono l’Eterno, e all’infuori di me non c’è Salvatore.
Io ho annunciato, salvato e proclamato, e non c’era alcun Dio straniero tra di voi ; perciò voi siete miei testimoni, dice l’Eterno , e io sono Dio.
Prima dell’inizio del tempo io sono sempre lo stesso, e nessuno può liberare dalla mia mano ; quando io opero, chi può ostacolarmi ?. ”
Così dice l’Eterno, il vostro Redentore, il Santo di Israele.
Avete letto l’omelia di Francesco di questa notte?
Grandiosa!
Apparizione di Kibeho nel paese del nuovo cardinale Antoine Kambanda la Madonna disse ad Alphonsine Mumureke la prima veggente dei tre riconosciute dalla chiesa in presenza del Cardinale Seppe:”Dirai al mondo intero che LA FEDE E L’APOSTASIA AVERRANO IN MODO SUBDOLA”. Chiunque aspetta l’apostasia clamorosa si sbaglia. Come la notte non viene di un colpo cosi verra l’apostasia e la Fede. INFATTI LA VERGINE MADRE DEL VERBO DICEVA:SVEGLIATEVI ALZATEVI LAVATEVI E GUARDATE ATTENTAMENTE CIO CHE VI MOSTRO. DISSE ANCORA:”Perche quando vi illumino non camminate e quando viene il buio vi mettete a correre? CERCATE I LIBRI SU KIBEHO CAPIRTE PERCHE SIAMO IN QUESTA SITUAZIONE E COME NE USCIREMO. NEL 1982 disse Pregate senza sosta per la chiesa perche avrà da soffrire in futuro prossimo. Sopratutto la chiesa africana. Disse ancora”:sono venuta qui a preparare la via per mi o Figlio convertitevi finché vi è ancora tempo.ci sarà un momento in cui desidererete convertirvi ma non sarà piu possibile. Non rimandate la conversione. Vi chiedo di meditare il rosario tutti i giorni e il martedi e venerdi aggiungere anche il rosario dei sette dolori perche il MONDO E IN RIBELLIONE CONTRO DIO……”Questo è un riussunto piccolo perche le apparizione hanno durato due anni intensi e alitri 6 anni solo una volta all’anno per Alphonsine.Il giorno della consacrazione della chiesa della Madonna Addolorata ci fu il miracolo del sole in presenza del cardinale Seppe. La profezia sulla chiesa non è ancora riveata.preghiera sacrificcio penitenza ci aiuterà ad uscire da questo deserto. Se ve lo dice un ‘immigrata africana credetemi questa situazione è molto seria mettiamoci in ginocchio.
Apparizione di Kibeho nel paese del nuovo cardinale Antoine Kambanda la Madonna disse ad Alphonsine Mumureke la prima veggente dei tre riconosciute dalla chiesa in presenza del Cardinale Seppe:”Dirai al mondo intero che LA FEDE E L’APOSTASIA AVERRANO IN MODO SUBDOLA”. Chiunque aspetta l’apostasia clamorosa si sbaglia. Come la notte non viene di un colpo cosi verra l’apostasia e la Fede. INFATTLA VERGINE MADRE DEL VERBO DICEVA:SVEGLIATEVI ALZATEVI LAVATEVI E GUARDATE ATTENTAMENTE CIO CHE VI MOSTRO. DISSE ANCORA:”Perche quando vi illumino non camminate e quando viene il buio vi mettete a correre? CERCATE I LIBRI SU KIBEHO CAPIRTE PERCHE SIAMO IN QUESTA SITUAZIONE E COME NE USCIREMO. NEL 1982 disse Pregate senza sosta per la chiesa perche avrà da soffrire in futuro prossimo. Sopratutto la chiesa africana. Disse ancora”:sono venuta qui a preparare la via per mi o Figlio convertitevi finché vi è ancora tempo.ci sarà un momento in cui desidererete convertirvi ma non sarà piu possibile. Non rimandate la conversione. Vi chiedo di meditare il rosario tutti i giorni e il martedi e venerdi aggiungere anche il rosario dei sette dolori perche il MONDO E IN RIBELLIONE CONTRO DIO……”Questo è un riussunto piccolo perche le apparizione hanno durato due anni intensi e alle6 anni solo una volta all’anno per Alphonsine.Il giorno della consacrazione della chiesa della Madonna Addolorata ci fu il miracolo del sole in presenza del cardinale Seppe. La profezia sulla chiesa non è ancora rivellata.preghiera sacrificcio penitenza ci aiuterà ad uscire da questo deserto. Se ve lo dice un ‘immigrata africana credetemi questa situazione è molto seria mettiamoci in ginocchio.
Trovo che questa ed altre analoghe profanazioni di chiese e altari ripropongano in qualche maniera altri gesti analoghi avvenuti nel passato e consentano di comprenderne la vera natura. Mi riferisco a tutte le volte in cui Satana si è scatenato contro la Chiesa di Cristo..
mons. Viganò, il sangue dei martiri non lo si può puramente paragonare a questa insolenza diabolica! Il sangue dei martiri non è una profanazione! il sangue dei martiri porta la luce, la pachmama le tenebre. Là ci sono le tenebre e rimarranno finché lei non si decide di ordinare sacerdoti in comunione con Benedetto XVI le sue saranno parole al vento, contatti per favore don Minutella ed aprite un seminario per i solati che dovranno combattere la futura battaglia.
A tutti quelli che ancora giustificano Bergoglio e non lo considerano un ariano riascoltino il messaggio Urbi et Orbi, ha dovuto dire sommessamente che è nato l’INVIATO di Dio.
Dimenticavo :
“quell’espressione perpetuamente disgustata che non si perita di dissimulare ”
è una traduzione sbagliata:
“non RIESCE a dissimulare” o semmai “non si perita di MOSTRARE”.
Formidabile, davvero!
Una picconata dopo l’altra, senza un attimo di calo di tensione, grande insegnamento.
E per favore, non accostiamo mons. Viganò a Minutella!
Certo. Minutella è infinitamente superiore.
L’operaio è sempre disprezzato. Il soldato soldato semplice non riceve mai il giusto tributo, si rilascia una intervista e si è lodati, si percorrono con sacrificio migliaia di chilometri a dire la verità ed a impartire i sacramenti e si viene denigrati. Perché Gesú ha ordinato agli apostoli di fare interviste sagaci.
Per favore non facciamo confronti di questo tipo. Di fronte alla gravità di quanto ci viene descritto da un illuminato pastore della chiesa e di fronte alla desolazione che ci avvolge e ci avvolgerà il nostro unico pensiero, così come ci viene chiesto, è solamente quello di pregare, pregare, e pregare ancora affinchè il Buon Dio abbia misericordia di noi.
“Bergoglio sa che può distruggere efficacemente la Chiesa e il Papato solo se viene riconosciuto come Papa;…”
“E se un giorno dovessimo sentirci dire da Bergoglio che per rimanere in comunione con lui dobbiamo compiere un atto che offende Dio, avremo un’ulteriore conferma che costui è un impostore, e che come tale non ha alcuna autorità.”
Rimango sempre più perplesso da Monsignor Viganò. Forse non sa quando fanno “1+1” perché altrimenti c’è lo direbbe penso. Ci deve questo in nome della Verità che è Cristo.
Ma invece parla in un modo sibillino è così facendo usa lo stesso linguaggio di Papa Bergoglio.
Personalmente ho molto male con gli insegnamenti del Papa, ed di conseguenza ho molto male con mons. Viganò.
Peccato !
Faccio gli auguri di Buon Natale a tutti voi ! Per primo à signor’ Tosatti che ci ospita senza distinzione, poi a tutti quelli che in un modo o un altro cercano ancora quella stella che conduce al Signore. Che il Signore vi faccia la grazia di mostrarsi a voi, che illumini sempre la vostra strada e che vi affianchi in ogni momento di debolezza !
«invece parla in un modo sibillino»
Beh, insomma! Si può benissimo dissentire completamente da ciò che dice Mons. Viganò, e non sarò certo io qui ad tentare di dissuaderla, ma dire che parla “in modo sibillino”… è come dire che Bergoglio dice “pane al pane e vino al vino”.
Io non dissento ma semplicemente cerco di ragionare.
Ne Papa Bergoglio, ne mons. Viganò nominano le cose. Qui nessuno chiama pane il pane, o vino il vino. Qui si parla di pan di Spagna, cafone o ciabatta, si parla di spumante di frizzante di vermentino o valpolicella. L’accento non sta nel soggetto che è il pane o il vino ma sta nel predicato.
Non so cosa lei capisce nelle parole che ho messo fra le virgolette ma per me il messaggio è chiaro. Ma, finché non è stato detto niente di chiaro sono io quello che suppone, anche se per induzione o deduzione la conclusione è solo una.
Torniamo à mons. Viganò : si è dichiarato forse che questo Papa non è Papa ? Non ! Ma perché non lo rispetta, non lo riconosce e lo “dichiara” pure impostore eretico e profanatore ?
E Papa Francesco non è forse eretico ? O adulatore ? O bestemmiatore ? Si che lo è perché con gli atti l’ha talmente dimostrato che è inutile riparlare. Ma ci sono sempre quelli che lo difendono sfacciandosi l’ex-cathedra (facendo di fatto un Papa in atto, per riparlare dell’articolo di don Curzio sù questo stesso sito).
Dunque si, sono sibillini tutti e due perché il fondo c’è ma non mettono la forma. E come la forma dà l’essere, il Male non esiste !
Perchè è Viganò e non Elton, e quindi dice quello che vuole dire Viganò e non quello che vuole dire Elton.
E quello che dice è molto chiaro ed esplicito, e per niente sibillino. E stia tranquillo che in Santa Marta dà molto più fastidio quello che dice Viganò, di quanto potrebbe dire un infuriato Elton.
Visto che è chiaro per lei, può rispondere per favore a due semplici domande?
Secondo mons. Viganò, Papa Francesco è Papa o no ?
Secondo mons. Viganò, Papa Francesco è impostore o no ?
La ringrazio!
Non le sembra di essere un po’ pesante? Ma legga e capisca quello che vuole! Cosa vuole che interessa a me delle sue ubbie!
Per Lei è sibillino? E chi glielo proibisce! Lo consideri pure tale, sa cosa viene in tasca a me?
Chi vede tutto questo e continua a tacere è complice di questa apostasia, Mons. Viganò di è giustamente scagliato contro il presepe diabolico allestito in Vaticano, ma avete visto la stella a 8 punte dell’albero di Natale?
La stella a otto punte è un simbolo esoterico occulto che viene usato dalla Massoneria e per i Massoni rappresenta Satana, che chiamano Lucifero, perché per loro è il portatore di Luce, detto anche Venere, nel suo aspetto di stella del mattino che, al mattino, risveglia i dormienti e incita alla rivolta contro i dogmi del Cristianesimo. E’ un simbolo molto antico questo, in quanto nell’antica Mesopotamia Venere era la terza divinità della triade astrale mesopotamica. Il suo simbolo era la stella a otto punte, in quanto il suo ciclo astronomico è legato ad un periodo di otto anni.
Lo stesso simbolo ambiguo si trova anche nelle carte dei Tarocchi
…e adesso pure dentro al Recinto di Pietro, cuore della cristianità, complimenti a colori che hanno consentito tutti questo.
Il commento l’ho scritto dal telefono, e quindi ci sono alcuni errori, per i quali chiedo scusa.
SANTO NATALE A TUTTI VOI!
Interessante analisi di Vigano’.
A me risulta che l’apparizione della Salette sia stata riconosciuta, ma il segreto, riscoperto non molti anni fa’ nell’archivio vaticano, no.
Grazie Eminenza,lei illumina il mio cammino insieme al mio caro pastore Don Minutella.Viva Cristo re
” a volte , è meglio sembrare un pò folli , piuttosto che troppo vili .” E’ follia pensare che mons.Viganò abbia perfettamente ragione ? Bene , in questo caso anche io sono folle . E non voglio essere considerata dai miei figli ,una vile. Metterò nella mani di Gesù Bambino la richiesta di illuminarmi. Emma
“Chi ha orecchi da intendere, intenda”. “In attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro Salvatore Gesù Cristo”.
Intervista che fa riflettere molto e fa pensare anche a Fatima, e ai suoi segreti che, a ben vedere, tali non sembrano più.
Per completezza di informazioni:
https://unric.org/it/lassemblea-generale-dichiara-il-4-febbraio-la-giornata-mondiale-della-fratellanza-umana/
https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2020-12/papa-francesco-speciale-enciclopedia-treccani.html
Lettura interessante – a prescindere dal giudizio non nuovo dell’autrice dell’articolo sul conto di mons. Viganò, questa volta concentrato in un aggettivo – sul presepe di Piazza San Pietro, più precisamente su non meglio precisati costi per il suo allestimento, con il presunto coinvolgimento di Torzi, il finanziere arrestato l’estate scorsa in Vaticano, nell’ambito delle indagini sullo scandalo con al centro il palazzo di Londra.
Scandalo che non smette di riaffiorare, nonostante gli sforzi per spegnere il clamore. Non si sentiva il bisogno di un tale richiamo (con un’aggiunta, sempre in tema) oggi, nel giorno di Natale!
Nel mio commento di ieri, proprio alla riflessione di mons. Viganò, auspicavo un qualche riscontro al millantato “costo zero” della messa in scena. E invece… già si avanza qualche dubbio…
https://www.huffingtonpost.it/entry/il-presepe-di-guerre-stellari-e-una-nevicata-da-due-miliardi-di-dollari_it_5fe46711c5b66809cb305159
Forse, visto che il baratro è inevitabile, sarebbe meglio dedicarsi alla propria interiorità.
Cito da Meister Eckhart, Il Natale dell’anima.
«Dov’è il re dei Giudei che ora è nato?» (Mt. 2,2).
Osservate anzitutto dove avviene questa nascita. Io affermo, come ho già fatto più volte, che questa nascita eterna avviene nell’anima nello stesso modo che avviene nell’eternità: è una sola e medesima nascita. E in verità si compie nell’essenza e nel fondo dell’anima […] nell’interiorità dell’anima, dove mai un’immagine potè penetrare, né mai alcuna delle facoltà dell’anima si rispecchiò […].
Ora l’anima con le sue facoltà si è dispersa e distratta nell’esteriorità, ciascuna alla sua opera: la potenza di vedere nell’occhio, la potenza di udire nell’orecchio, la potenza di gustare nella lingua. E nella stessa misura esse sono più deboli a compiere interiormente la loro opera, poiché ogni facoltà che si riversa al di fuori è imperfetta. Perciò, se l’anima vuole esplicare all’interno un’energica attività, deve revocare a sé tutte le sue facoltà e raccoglierle, fuori dalle cose sparse, in un’azione interiore […]. Raccogli dunque tutta la tua ragione e tutto il tuo pensiero e torna verso il fondo, dove il tesoro giace nascosto. Se ciò deve avvenire, sappi che devi abbandonare ogni altra cosa: devi giungere all’ignoranza se devi trovare il tesoro […].
Se il tuo occhio vuol vedere tutte le cose, il tuo orecchio ascoltarle tutte, il tuo cuore averle tutte presenti, è inevitabile che la tua anima sia frantumata e dispersa in tutte quelle cose. Perciò dice un dottore: «Quando un uomo vuol compiere un’opera interiore deve raccogliere in sé tutte le sue forze, come in un angolo della sua anima, e allontanarsi da tutte le immagini e le forme: allora può agire. È necessario ch’egli entri in uno stato di oblio, d’ignoranza.
Tranquillità e silenzio devono esserci laddove questa parola dev’essere udita; e ad essa non si può arrivare in modo migliore che rimanendo immobili e silenziosi; allora si può ascoltare, si può comprendere: nell’ignoranza! Quando non si sa più nulla, essa si fa sentire e si rivela […].
Qui ci si deve elevare a una forma superiore di conoscenza: questa ignoranza non nasce dall’ignoranza, ma dal sapere! Qui noi dobbiamo essere ignoranti per mezzo del sapere divino: la nostra ignoranza è allora nobilitata e ornata dalla conoscenza soprannaturale. E qui noi, mantenendoci in uno stato di passività, siamo più perfetti di quando operiamo. Perciò un dottore ha detto che l’udito è superiore alla vista poiché la saggezza si impara più con l’udito che con la vista, e si è più saggi per mezzo dell’udito […].
L’udito va più verso l’interiorità, la vista di più verso l’esterno: lo stesso atto del vedere lo dimostra […]. L’attività con cui ascolto la parola divina è in me, mentre l’attività del vedere è diretta lontano da me: nell’ascoltare sono passivo, nel vedere attivo. Ma la nostra beatitudine non riposa sulla nostra azione, ma sulla nostra passività di fronte a Dio […].
I discepoli di s. Dionigi gli chiesero perché Timoteo li superasse tutti in perfezione. Egli rispose: «Timoteo è un uomo passivo di fronte a Dio; chi supera in ciò gli altri, è più perfetto». Così la tua ignoranza non è una mancanza ma la tua più alta perfezione, e il tuo patire è la tua azione più alta!
In questa misura tu devi liberarti da tutte le tue attività e ridurre al silenzio tutte le tue facoltà, se vuoi che davvero si realizzi in te questa nascita; se vuoi trovare il Re appena nato, devi lasciar da parte tutte le cose che potrai trovare e abbandonarle dietro di te!
Mah, veramente direi che Gesù era avvolto in fasce come lo erano tutti i neonati fino a circa cent’anni fa.
A parte ciò, volando più basso, mi piacerebbe che Viganò, Tosatti, Magister, De Mattei e pliniani e via dicendo commentassero la dichiarazione di Bergoglio sul “santo vescovo” che era accusato di essere comunista perché era contro la povertà (=Helder Camara) ma “finalmente” ora è stato aperto il processo di beatificazione.
Sarebbe facile confutare quel sofisma, ma vedo che non lo fa nessuno…
Ci provo io: amare i poveri non è sinonimo di essere contro la povertà. E non basta essere contro la povertà per essere santi. Nè tanto meno basta dire di essere contro la povertà per esserlo effettivamente.
come Bergoglio ?
Molti, molti anni fa cercai di leggere un libro scritto da dom Helder Camara. L’autore era già celebre. Ma, sinceramente, non riuscii a capire a cosa fosse dovuta la sua fama.
Se prendiamo in considerazione un libro pubblicato negli stessi anni dei testi di dom Helder Camara, ovvero LA FORZA DI AMARE di Martin Luther King ci troviamo di fronte ad un un’opera capace di colpire il cuore dell’ascoltatore . Forse per questa sua capacità di coinvolgere gli ascoltatori Martin Luthrr King ha dovuto subire il martirio.
Purtroppo mons. Viganò ha pienamente ragione, ha centrato in pieno il problema: l’apostasia del vertice della Chiesa non può più essere evitata, anche perché l’abbiamo sotto gli occhi, ha un nome e cognome J.M. Bergoglio; ovviamente, però, è figlia, ormai sessantenne, della chiesa roncallianza e montiniana, del loro infausto CV II, del clero ribelle rivoluzionario modernista (teologi della Nouvelle Théologie, Theilard de Chiardin, Agostino Bea, Dossetti, Lercaro & Co. Quindi Bergoglio non rappresenta altro che il liquidatore fallimentare di una ditta ormai in crisi da decenni, e questa è solo la spallata finale ad opera di un agente segreto reclutato dalla mafia di san gallo e imposto al collegio cardinalizio dopo aver fatto sloggiare (con le buone o con le cattive) J. Ratzinger, su cui ormai i massosatanisti vaticani non potevano più contare per portare a termine l’opera intrapresa.