Formicola. Maradoneide, Covid 19 e La Narrazione del Contagio. Dov’è?

20 Dicembre 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, mi sembra giusto e opportuno condividere con voi queste riflessioni che Giovanni Formicola ha inviato a un gruppo di amici. Sono una riflessione lucida e spassionata sulla realtà, sulle bugie, sulle isterie e sulle voglie di ducettismo che si sta spargendo come una vera e propria pandemia – quella più pericolosa del Covid – a tutti i livelli di potere nella nostra politica. In particolare nei personaggi di una sinistra – vedi il partito Democratico, vedi LEU – che più perdono consensi, più duceggiano a sproposito. Povero Paese, poveri noi, in mano ad avventurieri corrotti, bugiardi e incapaci. Senza che i grandi giornali svolgano un minimo, ma veramente minino lavoro che non sia di adulazione del potere e di diffusione di un terrore cieco, abdicando cosa una qualsiasi forma di decenza professionale. Buona lettura.

§§§

E’ ufficiale.

Ho atteso un po’ di più dei canonici quindici giorni d’incubazione – siamo a venticinque – per affermarlo senza più tema d’essere smentito.

Ci hanno privato della Messa e quindi di Dio, rinchiusi, segregati, distanziati, mascherati, rovinati, contro ogni diritto naturale e positivo. Ma anche inutilmente. La terroristica narrativa che tanto odio o almeno diffidenza sociale ha generato, secondo la quale possiamo “salvarci” da una brutta influenza, la cui letalità – a tutto voler concedere – non supera da nessuna parte lo zero virgola zero qualcosa, solo mascherati, chiusi in casa, distanziati, segregati, impoveriti e senza atti pubblici di culto, è stata clamorosamente smentita.

Il 25 e 26 novembre scorsi, a Napoli e provincia (non propriamente, con tutto il rispetto, Scurcola Marsicana), decine e decine di migliaia di persone, forse complessivamente qualche centinaio di migliaia, si sono accalcate, smascherate, abbracciate cantando e zompando (nugoli di particelle droplet nell’aria), per ore e ore, ben oltre le 22:00, per celebrare Maradona, appena scomparso. Altro che presenza dei fedeli in chiesa, “assembrata” o non che sia.

Quell’uomo là, quello che voleva mandare i lanciafiamme ad una festa di laurea, s’è ben guardato di proferir verbo di condanna – sapeva bene quanta impopolarità gliene sarebbe derivata -, e nessun’altra autorità è intervenuta, né censurando, né disponendo la dispersione delle folle.

S’è inaugurato una sorta di “maradonamente corretto”, al di là del bene e del male sanitario.

Ora, in quei due giorni il dato dei contagi registrava circa tremila positivi in Campania. Se anche minimamente avessero ragione i ducetti del CTS e i loro manutengoli politicanti su distanze, assembramenti, mascherine, coprifuochi etc., ad oggi avremmo dovuto registrare un pauroso picco del dato della positività, graficamente rappresentabile come quello dei voti per Biden, signo dato, a una certa ora della notte degli scrutini. Ed invece siamo a meno di mille positivi, che com’è noto non vuol dire tutti ammalati, e tant’è: non duemila in più, ma duemila in meno.

Sempre rimanendo a Napoli, con espressione propria del mio popolo, nun c’è bisogno ‘a zingara (non c’è bisogno della zingara) per capire che siamo ingannati ogni giorno da misure tanto vessatorie quanto inutili e ingiustificabili. Con le quali ci stanno togliendo anche il Natale e il suo tempo magico per le famiglie (ma se pensano ch’io non vedrò le mie nipotine, e in ben più di sei a tavola, si sbagliano di grosso). Misure che non hanno nessuna incidenza sulla diffusione del contagio. Come, al di là del ragionevole dubbio, ha dimostrato la loro violazione di massa senza conseguenze in occasione della maradoneide (anche in Argentina, e molto di più), con la dimostrazione più attendibile, quella empirica, quella dei fatti. Togliersi la maschera, e tornare a vivere, non fa male, non può far male, anzi. Napoli l’ha provato, anche se per una causa discutibile.

Un’ultima osservazione, rivolta ai nostri uomini di Chiesa, di qualunque rango, e più in generale a tutti  fedeli. Sarebbe bene che tutti riflettessimo al fatto che la motivazione d’una causa percepita buona e alta vince la vile paura di ammalarsi e di morire. Peccato che questa causa, oggi, non sia rinvenuta nella fede, nel culto, nell’Eucaristia, ma nell’omaggio alla memoria di Maradona. E così, le folle, anziché fuori le chiese a reclamare il diritto e il dovere del culto, nonché la Messa di mezzanotte per il Natale, hanno “celebrato” la loro maradoneide fuori lo stadio, che adesso non è più intitolato a san Paolo.

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21 commenti

  • Ali ha detto:

    Ottimo articolo. Grazie avv. Formicola.
    Veramente una nube tossica di follia è scesa sugli italiani, che continuano a non adoperare la logica.
    Si è capito (o almeno si sono infine delineati, malgrado le menzogne di chi comanda, i mezzi per capirlo) che confinamento, chiusure, bavaglio, ossessione del distanziamento, sono dannosi e non servono contro il Covid (anzi): basta confrontarsi con gli altri paesi e si constata che chi ha più chiuso, ristretto, confinato e imbavagliato ha più morti o ha un analogo numero di morti rispetto a chi ha maggiormente rispettato la libertà e il buon senso.
    Si è visto che paesi con molti meno morti del nostro, o con un numero analogo, non hanno mascherato i cittadini, persino i bambini, in questo modo eccessivo, avvilente e per tantissimi versi dannoso alla salute.
    Si è capito che la sarabanda dei numeri è priva di credibilità e di coerenza, con cifre terrorizzanti e di effetto elaborate -benché ufficiali- con criteri sbagliati, incompleti, dubbi o falsi.
    Si è capito, si è testimoniato che le cure per i malati di Covid non sempre cominciano quando dovrebbero cominciare le cure di qualsiasi malattia, cioè quando si manifestano i sintomi, né vengono subito effettuate dove sarebbe naturale che incomincino, cioè a casa del malato; né somministrate con i giusti rimedi, cioè con medicine che ci sono e che hanno dato buoni risultati e che stranamente vengono ostacolate, ma, per alcuni giorni che invece sarebbero preziosi per disinnescare la pericolosità della malattia, le cure si limitano a quanto ci dicono a semplici antipiretici: mentre al contrario alcuni medici fin dalla scorsa primavera curavano a casa e guarivano con medicine già ben conosciute, eppure venivano snobbati quando non avversati.
    A un popolo intelligente e, sembrava, disincantato come il nostro dovrebbe ormai essere palese, a prescindere dai colori politici (mai così confusi; e, spesso, così praticamente identici nel decidere molte azioni liberticide), che molto si sta giocando con la salute e con la morte, e molto si sta giocando anche con la verità, da parte di chi ha il potere; mentre, diversamente da paesi grossomodo al nostro livello economico, nulla di veramente efficace si sta facendo per salvare l’Italia dell’economia concreta, l’Italia del lavoro, dell’intrapresa e dei risparmi, l’Italia dei figli e del futuro, l’Italia della cultura, dell’identità, delle tradizioni e dello spirito; nulla si sta facendo per salvare una grande quantità di italiani dalla depressione e dal suicidio. Dovrebbe essere palese che l’Italia sarà venduta a pezzi (negozi, alberghi, edifici storici… ) e tutta insieme (mediante debiti a strozzo), sfiancata, invasa, immiserita e schiavizzata.
    Eppure, noi italiani, diversamente da quanto è accaduto e accade in altri paesi, non siamo tutti lì davanti a palazzo Chigi e davanti al Parlamento e al Quirinale e ai palazzi delle presidenze di Regioni, pacificamente ma senza deflettere, a centinaia di migliaia, a milioni, in tutte le città, a difendere, silenziosi, miti ma irremovibili, la libertà, i figli, i diritti e il futuro (e anche la salute perché oltre alle altre malattie trascurate anche il Covid non sempre è curato bene). No.
    Siamo avvolti, impestati, da questa nube velenosa di irrazionalità, paralisi, sottomissione cieca. Galleggiamo a stento nel mare di manipolazioni in cui siamo immersi, e non ci rendiamo conto che la nostra vera vita e quella dei nostri figli, se non reagiamo, affonderanno.
    Per la verità siamo anche, e questo forse è il punto, completamente privi di guide sotto qualsiasi forma.
    Non so che soluzione ci possa essere ma so che non dobbiamo stancarci di parlare, comunicare, urlare.
    E, noi credenti, ovviamente pregare.

    • Milli ha detto:

      Condivido tutto ciò che ha scritto. Posso confermare che il protocollo di cura del governo è sbagliato e porta le persone in ospedale.
      Io a Lodi, mio padre in Emilia Romagna, lui risulta positivo, gli chiedo se ha preso degli antinfiammatori , lui no, prende tachipirina per giorni (tanto è quasi asintomatico, dice lui), poi passa al solo cortisone (senza copertura antibiotica), il giorno dopo in prontosoccorso e adesso in terapia intensiva, sedato e drenato.
      Noi lodigiani questa primavera abbiamo visto le persone morire come foglie, allora non si conoscevano cure, grazie al divieto ministeriale di non fare autopsie. Ma adesso le cure ci sono, dottori che usano il cervello come il dott.Cavanna hanno salvato tutti i loro pazienti, eppure il loro protocollo è stato ostacolato e censurato dai media.
      Le persone non muoiono per il Covid, ma per la
      criminale malasanità italiana , per il business del vaccino e per ottenere il probabile Grande Reset.

      • Milli ha detto:

        Correzione: divieto ministeriale di fare autopsie.
        Grazie, ministro Speranza (mai nome fu più sbagliato).

        • Ali ha detto:

          Grazie signora Milli per la Sua testimonianza.
          Prego per Suo padre e gli auguro la pronta guarigione.
          Se mi posso permettere, mando a Lei un fraterno abbraccio.

  • Antonio ha detto:

    Per ragioni geografiche il segnale mi arriva e seguo spesso la televisione della Svizzera italiana: devo dire per onestà che quanto a enfasi sul Covid non sta affatto indietro a quella dell’Italia italiana. Però, tanto per fare un esempio, in questi giorni in Canton Ticino gli impianti sciistici sono aperti (e si aspettano molti arrivi da altri Cantoni che li hanno chiusi, nonché ovviamente dall’Italia). Per Natale ci sarà anche lì una stretta: chiusi bar e ristoranti. I gestori degli impianti si stanno organizzando per la distribuzione di pranzi d’asporto agli sciatori. L’idea di bloccare tutta la popolazione in casa non è stata presa in considerazione. Sarà interessante verificare se nelle prossime settimane in Svizzera si registrerà un’ecatombe virale postnatalizia.

  • giovanni ha detto:

    Ieri invece, il riccardo cuor di leone campano ha emesso una ordinanza che oltre a far fare una figuraccia di proporzioni epiche al governo centrale, ha chiaramente mandato il messaggio ca’ cummmann’ io / qua comando io .
    E quelli a Roma zitti e mosca.

  • Marco ha detto:

    Errata corrige .prego postare il mio commento su
    .L’abolizione del contante
    Grazie marco

  • Marco ha detto:

    D’accordo
    però nella chiesa gira pure il detto ripetuto alcune volte da papa bergoglio :il denaro sterco del demonio .sarebbe interessante fare l esegesi di questa frase e confrontarla con la dottrina sociale della chiesa. Dico questo xché tra i cattolici questo modo di intendere il denaro è molto diffuso .
    Grazie per un eventuale approfondimento per fare chiarezza e sfatare certi pregiudizi

    • Giovanni Formicola ha detto:

      Rispondo con la parabola dei talenti – Gesù non usa mai il male per esemplificare il bene, e soprattutto Lui e gli apostoli avevano una cassa (Gv 12,6), era il banchiere, per così dire, un po’ discutibile -, e ricordando che la frase è attribuibile a Lutero.
      Grazie e saluti cordiali
      Giovanni Formicola

    • Bastian contrario ha detto:

      Anche questa installazione mi convince poco.
      Certo, ha degli sponsor illustri, ma è sostanzialmente difficile vedere il rapporto tra le figure dei personaggi famosi e i corrispettivi personaggi del presepe.
      Quando, secoli fa, i committenti venivano raffigurati nel presepe assumevano l’identità di uno dei personaggi del presepe ed erano riconoscibili solo dal volto.

  • cattolico ha detto:

    non solo.un sindaco,ex magistrato, cambia il nome dello stadio da San PAOLO a maradona abitué dei camorristi,e la chiesa non dice niente

    • Briciola ha detto:

      Sono d’accordo. Se qualcuno avesse voluto onorare Maradona, avrebbe potuto farlo senza cambiare nome allo stadio.
      Non vorrei che questa scelta fatta a Napoli potesse condizionare gli amministratori di altre città.

  • Enrico Nippo ha detto:

    No potrebbe darsi che le nostre case siano le nuove catacombe nelle quali nessun può ficcare il naso e ci si possa mettere alla Presenza di Dio, che è poi quello che conta.

    Di tutto si può privare un uomo, persino della Santa Messa, ma nessuno può privarlo della presenza a sé stesso e a Dio.

    D’altro canto quello che sta succedendo, per un’evoluzione (involutiva) inarrestabile, è permesso da Dio. Quindi, al fine, è una prova.

    Forse sarebbe bene praticare la presenza se stessi e a Dio che, come dice il Catechismo, “è in cielo, in terra e ogni luogo. Egli è l’Onnipresente”.

    E così la faccenda non sarebbe poi così tragica.

    “Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti” dice Gesù.

    E allora perché non lo facciamo?

    • Boanerghes ha detto:

      È più facile che il mondo si possa reggere senza il sole, che senza la S. Messa.
      S. Pio da Pietrelcina

  • Marco Matteucci ha detto:

    NOSTRA SIGNORA DI ANGUERA – REGINA DELLA PACE
    Messaggio N. 5.060 | Sabato 19 Dicembre 2020
    “Cari figli, Il Mio Gesù attende il vostro Sì sincero e coraggioso. Non allontanatevi dalla Sua Grazia. Quello che dovete fare, non rimandatelo a domani. Vi chiedo di intensificare le vostre preghiere. Vivete in un tempo di grandi tribolazioni ed è giunto il momento del vostro ritorno al Signore. Aprite i vostri cuori e accogliete la volontà di Dio per la vostra vita. Io sono venuta dal Cielo per chiamarvi alla conversione. Datemi le vostre mani e Io Io vi condurrò a Colui che è il tuo unico vero Salvatore. Il Mio Gesù vi ama. Accogliete il Suo Vangelo e rimanete fedeli agli insegnamenti del vero Magistero della Sua Chiesa. Verrà il giorno in cui la Verità di Dio sarà disprezzata da molti consacrati. Ci sarà grande confusione e divisione nella Casa di Dio e pochi saranno saldi nella fede. Qualunque cosa accada, restate al fianco di Gesù. Avanti senza paura. Io supplicherò il Mio Gesù per voi….”

    Se vuoi leggere tutto:
    https://reginadelcielo.wordpress.com/2020/12/20/nostra-signora-di-anguera-regina-della-pace-167/

  • Creazionista ha detto:

    Se a Natale mi fermeranno ovunque sia dichiarerò solo che mi muovo per fare quello che mi pare in osservanza ai miei diritti costituzionali e che non sono tenuto a dire a chicchessia dove vado. Se mi multano porterò in tribunale tutti, dai vigili in su, fino alla cassazione.
    Per l’avvocato Formicola a prescindere da quanto sopra: è possibile in gruppo denunciare l’abusivo del colle per mancata tutela della costituzione? Qualunque sia il costo se condiviso diventerebbe accettabile. Ci faccia sapere per favore cosa pensa

    • Don Ettore Barbieri ha detto:

      Il Presidente della Repubblica non è penalmente responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, ma è incriminabile chi fa risalire al Capo dello Stato la responsabilità delle azioni del governo. Ha le stesse prerogative del Re. Può essere accusato di altro tradimento o attentato alla Costituzione ed essere deferito davanti alla Corte costituzionale soltanto in Parlamento e mi pare ci voglia una maggioranza qualificata.

      • Don Ettore Barbieri ha detto:

        Mi correggo. Basta la maggioranza assoluta; inoltre l’art. 279 del Codice penale che puniva la lesa irresponsabilità del PdR riguardo agli atti del governo è stato abrogato nel 2006.

    • Giovanni Formicola ha detto:

      In teoria, gli estremi per una denuncia ci sarebbero. Però credo che anche a proporla in tanti avrebbe lo stesso trattamento di un esposto presentato da un ebreo alla Gestapo per discriminazione razziale.
      Ricordo quanto narrava Francesco Misiani – uno dei fondatori di Magistratura Democratica – nel suo libro La toga rossa (mai smentito e men che mai querelato), circa le riunioni che facevano in Procura a Roma per trovare il modo di proteggere l’allora presidente Scalfaro da varie accuse per scandali con i servizi segreti, in quanto era il baluardo per negare le elezioni al centrodestra dopo il famoso “ribaltone” del 1996. E ci riuscirono. Oggi non andrebbe diversamente.
      Grazie e cordialità
      Giovanni Formicola