RVC: Mons. Stankevičs, la Sua Coscienza e Göring. Che Fu Condannato…
19 Dicembre 2020
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Romana Vulneratus Curia (RVC per amici e nemici) è giunto a conoscenza dell’iniziativa presa dall’arcivescovo di Riga, Lettonia, Stankevičs in tema di unioni civili e matrimonio fra persone dello stesso sesso. E ne è rimasto francamente sconcertato. Anche perché l’arcivescovo, di origini polacche, regnante Giovanni Paolo II ben difficilmente si sarebbe permesso…ma con l’attuale Pontefice, invece…Le Corti hanno modelli immutabili nei secoli. Buona lettura.
§§§
Caro Tosatti. In questa chiesa qualsiasi prete neghi il peccato vien esaltato come misericordioso.
Come si può leggere nell’allegato link, l’Arcivescovo di Riga, mons, Zbigņevs Stankevičs, si è rivolto al parlamento della sua Lettonia per sollecitare il riconoscimento legale delle unioni omo… Spiegando con un concetto tanto caro a papa Bergoglio, che “si devono trovare motivi per unire, non dividere“.
Questo reiterato invito bergogliano a fondere il bene con il male e il vero con il falso, pur di non creare divisioni, è stato già oggetto di valutazioni da quando questo tipo di vocabolario è stato imposto con il famoso “chi sono io per giudicare”.
Imporre (da parte di una autorità morale) che è vero ciò che è falso, senza permettere di distinguere, è ipocrisia, inganno e slealtà? o no?.
La perversione deve sembrare sempre molto umana. Da parte del “perverso” deve esser considerata naturale e non mortificabile, da parte del mondo che osserva, deve esser comprensibile e tollerabile.
Scrisse l’Oscar Wilde pentito che: “nella mia perversità e per amore di tale perversità, mutai le cose buone in male e le cose cattive in bene”.
Magari questo arcivescovo di Riga, nell’intento di compiacere papa Bergoglio e conformando al suo pensiero la propria coscienza, sta pensando di proporre una specie di santificazione del peccato, con il fine misericordioso di lasciare il povero peccatore in pace, con coscienza tranquilla e soddisfatto della sua assoluta normalità.
Scrisse il luogotenente del Fuhrer, Göring nel 1938: “Io non ho coscienza, la mia coscienza è Adolf Hitler”.
Ma al processo di Norimberga non hanno riconosciuto il suo rifiuto di coscienza personale e fu condannato a morte.
Ci pensi arcivescovo.
Una preghiera per questo.
RVC
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Tag: bergoglio, matrimonio gay, Stankevičs, unioni civili
Categoria: Generale
Il problema è che ci siamo tutti fatti condizionare dal buonismo e dal presupposto che la pace ed il buon vivere siano valori ai quali vale la pena sacrificare tutto il resto. Così non è. Ce lo ha detto Gesù che non era venuto a portare la pace ma la divisione. Perché Lui è la Verità e la Verità, assoluta ed unica è per forza divisiva perché è come una lama affilata, non ammette compromessi. Se cerchiamo di addomesticare la Verità per il quieto vivere, tradiamo Gesù dichiarando di amare altre utilità terrene più di Lui. Cerchiamo di non essere ipocriti e decidiamoci una volta per tutte: o con Lui o contto di Lui, non ci sono compromessi possibili.
In Lettonia, come in altri Paesi finalmente liberi dal Comunismo, la Costituzione tutela espressamente il matrimonio tra uomo e donna.
Ora si fa pressione su questi paesi affinché si uniformino all’Occidente “evoluto”. Quindi qui abbiamo un vescovo il quale, anziché spiegare razionalmente che cosa sia un matrimonio e perché l’omosessualità sia sbagliata, ciancia a sproposito di “ideologie”, in modo da presentare come “conservatore” chi difende il matrimonio vero.
Questo modo ingannevole ed erroneo di presentare le cose ha in sé già i prodromi della capitolazione. E’ questa la cosa davvero triste: un pastore che, anziché apprezzare i laici di buona volontà, li rinnega per amore del quieto vivere.
Segnalo che da ieri sul sito della Chiesa cattolica lettone:
https://katolis.lv/2020/12/arhibiskapa-skaidrojums-par-vina-teikto-saeimas-komisijas-sede/
– usando la traduzione automatica di Google – si può leggere una lunga dichiarazione del Vescovo Stankevich in merito alle sintesi divulgate dalla stampa.
E’ sempre buona cosa verificare alla fonte le informazioni.
La mie parole, di modesto e traballante cristiano hanno un peso: riguardano la stretta cerchia di familiari, amici e conoscenti.
Le parole del mio vescovo hanno un peso più grande: riguardano tutta la mia diocesi.
Le parole del papa sono pesantissime: riguardano il mondo. Per questo devono essere pronunciate con attenzione, precisione, chiarezza.
Allora sono perplesso, a dire poco, di fronte al mitico “Buonasera” al posto del bimillenario “Sia lodato Gesù Cristo” del giorno dell’elezione, perchè quest’ultima semplice frase è un vero programma dottrinale/pastorale, non una semplice frase buttata lì.
E sono perplesso, a dire poco, di fronte all’altrettanto mitico “Chi sono io per giudicare” perchè si lascia intendere che l’omosessualità è lasciata al giudizio del primo che passa per la strada.
E sono ancora più perplesso, anzi mi girano le glorie, di fronte alla affermazione urbi et orbi del papa: ” Ciò che dobbiamo creare è una legge di convivenza civile”.
Allora è molto comodo e politicamente correttissimo seguire la corrente impersonata dal capo perchè le parole del papa sono sempre pesantissime, nel bene e nel male. E i pochi vescovi dissenzienti, direi refrattari, in genere fanno una brutta fine cioè “fora di pé!” (fuori dai piedi).
Certo che questi “colonnelli “della Chiesa fanno cadere le p…ehm ,le braccia .
Da martiri della Fede a maritozzi di Bergoglio .
Stankevics ha probabilmente solo sete di carriera. Da quando esiste papa Francesco ci hanno provato in tanti a cambiare totalmente bandiera. Ad alcuni é andata male, ad altri benissimo. Uno di questi ultimi é Mario Grech ora cardinale, ex arcivescovo di Gozo. L’ho conosciuto bene. Sotto papa Benedetto era un conservatore di primo pelo. Da quando c’è papa Francesco ha remato in ben altra direzione. Un prete di Gozo , mio amico, mi ha detto che il mutamento è stato sconcertante. Dal giornale diocesano alle omelie. Finché ce l’ha fatta. Gozo é un’isola maltese, il popolo é molto praticante e tendenzialmente tradizionale. Anche la gente lo ha capito. E infatti adesso é cardinale. E’ terribile vedere questo ridicolo cambio di pelle, per ottenere favori e carriera. L’importante é resistere perché prima o poi saremo liberati
“CERCHIAMO sempre
ciò che ci UNISCE,
MAI quello che ci DIVIDE.”
Giovanni XXIII
Quindi il “concetto tanto caro a papa Bergoglio, che si devono trovare motivi per unire, non dividere“ non è una novità bensì una trovata roncalliana vaticanosecondista che ha cominciato a sfasciare la Chiesa 60 anni addietro.
Bergoglio è perfettamente in linea con la “primavera” conciliare. Perciò finiamola di considerarlo un fuoriuscito eretico e usurpatore.
Da Roncalli a Bergoglio i conti tornano. Alla perfezione.
Se oggi piove e devo uscire prendo l’ombrello. Non mi interessa sapere se cento anni fa, come oggi, c’era il sole.
Roncalli è morto il 3-6-1963 ed è stato Papa dal 28-10-1958 . Ha regnato per 4 anni e 8 mesi.
Adesso da 7 anni e 8 mesi al suo posto c’è J. Mario Bergoglio.
E’ a lui che dobbiamo parlare.
“Se oggi piove e devo uscire prendo l’ombrello. Non mi interessa sapere se cento anni fa, come oggi, c’era il sole”
Perfetto stile zen. Naka Ima: al Centro Adesso. Complimenti.
Ma da Ima (Adesso) in poi stai attento a non riferirti mai più (come hai fatto spesso) a ciò che è successo ieri, o un anno fa, o venti anni fa o … un minuto fa.
Non dovresti neanche rispondere a questo mio intervento perché non appena lo hai letto è già passato, e già appartiene a ieri.
Il Bergoglio di cui “oggi” di cui vuoi parlare non esiste. Esiste solo quello di ieri.😉
Non ho detto che dobbiamo parlare “di” Bergoglio ma “a” Bergoglio. Tra “di” e “a” c’è una bella differenza, mi pare!
Perdona l’insistenza.
Fino ad oggi si è parlato e si continua a parlare “di” Bergoglio. E tu, mi sembra, non fai eccezione.
Quanto al parlare “a” Bergoglio, è una pia illusione, anche perché se c’è un sordo alle critiche mi sembra proprio Jorge.
Altri tempi, altre corti di “giustizia”! All’epoca non era scoppiata l’epidemia di “misericordia”… pare che pure Nostro Signore ne sia “un po’ malato”… parola del papa. Non possiamo non credergli, anche perché – qui e ora – in qualità di Suo rappresentante ne sta dando un assaggio, secondo il suo (del papa) insindacabile giudizio.
La “coscienza” (consapevolezza) di Bergoglio/Francesco.
Il sangue di San Gennaro il 16 dicembre del 2020 non si è liquefatto (ahinoi!!) ma il problema è sapere quanto è amato in cielo il Papa Regnante (e quindi sapere come dobbiamo porci nei suoi confronti).
Il 21 marzo 2015 – festa di San Benedetto (notare che un altro Papa portava e porta il nome di Benedetto) – il Papa Francesco visita Napoli e nella cattedrale bacia la reliquia di San Gennaro. Il sangue si liquefa inaspettatamente ma PARZIALMENTE. Al che Francesco dice: “il Vescovo ha appena annunciato che il sangue si è mezzo liquefatto. Possiamo vedere che il Santo ci ama solo A METÀ”.
Domande:
Se nel 2015 – nel giorno della festa di San Benedetto (con il papa Benedetto a mezzo servizio) – il sangue di San Gennaro si liquefa solo parzialmente (e Bergoglio dice che il Santo lo ama a “metà”) cosa vuol “significare” che il 16 dicembre 2020 – vigilia del compleanno di un Francesco in piena forma e “a tempo pieno” – il sangue di San Gennaro non si è liquefatto per niente?
Che in cielo Francesco è “interamente” non amato?
Neanche il cardinale Sepe attira i miracoli .
come è cambiato Stankevics !! Nel 2014 fece un intervento pubblico sui gay che stavano distruggendo la Chiesa. Nel Sinodo sulla famiglia , sempre nel 2014 , firmò l’appello a favore della famiglia. E’ sempre stato vicino ad ambienti conservatori e tradizionalisti. Che gli sarà successo ? Minaccie , ricatti o lusinghe ?
Coerentemente, però, Göring, dopo la condanna, si suicidò, prima che fosse eseguita, per non dare ai suoi giudici la soddisfazione di essere stati loro a farlo fuori.