Deporre il Papa? Don Curzio Nitoglia. Perché Si È Giunti A Tanto.
14 Dicembre 2020
Marco Tosatti
Cari Stilumcuriali, un lettore del nostro blog ci ha invitato a leggere e a rilanciare un articolo dal titolo certamente provocatorio, tratto dal libro di don Curzio Nitoglia, “Deporre il papa?”. Ci è sembrato interessante proporvelo, anche in relazione alle polemiche seguite alla presentazione del libro di don Alessandro Minutella. Buona lettura.
§§§
Alcuni autori, di fronte al “caso Bergoglio”, soprattutto a partire dall’Esortazione apostolica Amoris laetitia (19 marzo 2016), hanno raccolto delle firme, lanciato delle petizioni per far deporre papa Francesco e far nominare un altro Papa.
Costoro si son posti il problema se si potesse deporre il Papa caduto oggettivamente nell’eresia materiale. La maggior parte ha risposto negativamente, appellandosi all’assioma Prima Sedes a nemine judicetur. Solo pochi autori hanno proposto, con una certa insistenza, l’opzione di deporre papa Bergoglio per nominarne un altro al suo posto, ma con poco successo e séguito.
Le Edizioni Radio Spada hanno pubblicato il libro Deporre il Papa? di don Curzio Nitoglia, riguardo questo problema pungente1.
Questo libro può aiutare il lettore a formarsi un’idea su ciò che i migliori teologi cattolici dicono riguardo all’ipotesi del Papa eretico ed eventualmente da deporsi. Infatti, queste pagine raccolgono quello che i teologi, i Padri ecclesiastici e i Dottori scolastici (sino a padre Reginaldo Garrigou-Lagrange) hanno scritto a riguardo dell’eventuale ipotetica eresia materiale di un Papa e della sua possibile deposizione da parte dell’Episcopato o del Collegio cardinalizio.
Il libro può tornare utile affinché il lettore possa studiare – con una certa facilità e senza dover far ricerche complicate e difficili – la dottrina esposta dai teologi, ma senza nessuna pretesa o volontà di “definire” né di “obbligare a credere”.
La Prima Sede non sia giudicata da nessuno
Il Papa non può essere giudicato da nessuna autorità umana o ecclesiastica (Imperatore, Episcopato, Collegio cardinalizio) con un giudizio di valore canonico/giuridico, come se egli fosse un suddito di essa, poiché l’unico superiore del Papa è Gesù Cristo, di cui il Papa è Vicario immediato e prossimo e, quindi, il Romano Pontefice non ha nessun uomo (laico o anche ecclesiastico) al sopra di sé al di fuori di Gesù, che se è vero uomo è anche vero Dio.
Infatti, se l’ipotesi di un’eventuale mancanza di Fede separerebbe un Papa caduto nell’errore contro la Fede dal corpo della Chiesa e la mancanza della grazia santificante lo separerebbe dall’anima di essa; la Giurisdizione, invece, non ne verrebbe scalfita poiché essa riguarda il governo della Chiesa, che è una Società visibile e non può essere privata dell’autorità che la governa per la mancanza di grazia o di fede, che sono abiti soprannaturali, spirituali e invisibili, mentre il governo o la Giurisdizione di una Società visibile debbono essere visibili. Quindi il Papa ipoteticamente eretico non sarebbe membro vivo della Chiesa per mancanza di grazia, non farebbe parte del corpo della Chiesa per un suo ipotetico errore contro la Fede, ma ne sarebbe pur sempre capo visibile quanto al governo o alla Giurisdizione. (cfr. Domingo Bañez, In IIam-IIae, q. 1, a. 10, Venezia, 1587, col. 196; Ch.-R. Billuart, Cursus theologiae, III pars, Venezia, 1787, pp. 66; II-II pars, Brescia, 1838, pp. 33-34, 123 e 125; R. Garrigou-Lagrange, De Christo Salvatore, Torino, Marietti, 1946, p. 232).
L’Autorità di un Papa in atto è essenziale alla Chiesa
L’Autorità è l’essenza di ogni Società temporale e spirituale e, quindi, anche della Chiesa, che è una Società perfetta d’ordine spirituale, onde il Papa in atto (e non un Papa virtuale) non è accidentale, ma essenziale e necessario alla sussistenza di essa. Senza un Papa che regni in atto il Corpo mistico sarebbe simile a un corpo senza forma o anima, ossia morto. Essendo l’Autorità il principio di unità e di essere della Società, questa non sarebbe più una né esisterebbe senza Autorità. Quindi, il Papa non è accidentale, ma essenziale per la sussistenza della Chiesa (cfr. San Tommaso d’Aquino, C. Gent., IV, c. 76). Senza un Papa che regni in atto non sussisterebbe il Corpo Mistico. Il Papato virtuale, la Chiesa virtuale non sono compatibili con la divina Istituzione della Chiesa fondata da Cristo sulla persona fisica e realmente attuale di Pietro (e così per i suoi successori: i Papi, sino alla fine del mondo).
È lecito informare il Pontefice dei suoi eventuali errori
Tuttavia è lecito portare un giudizio logico (soggetto, complemento oggetto e predicato) sugli atti del Papa; per esempio: «Pio XII (soggetto) ha definito (predicato verbale) l’Assunzione di Maria in Cielo (complemento oggetto)»; inoltre è parimenti lecito portare un giudizio logico su atti pastorali o esortativi, ma non dogmaticamente definitori e obbliganti, ad esempio: «papa Francesco (soggetto) ha insegnato esortativamente (predicato verbale) che anche i peccatori pubblici, i quali vogliono persistere nello stato di peccato grave, possono ricevere i Sacramenti dei vivi (complemento oggetto)»; oppure: «Giovanni Paolo II, seguendo la pastorale del Concilio Vaticano II, ha insegnato che l’Antica Alleanza non è mai stata revocata». Questi, infatti, sono solo giudizi puramenti logici, analoghi a “il cielo (soggetto) è (predicato verbale) blu (complemento oggetto)”, insomma sono una constatazione di un fatto e “contro il fatto non vale l’argomento” e non sono una sentenza giuridico/giudiziale e penale con valore canonico.
Il Concilio Vaticano I (DB, 1831) ha definito solennemente la dottrina del Primato del Papa, che ha sul gregge di Cristo un’autorità giurisdizionale o di governo, piena, suprema, universale, immediata e ordinaria sia per quanto concerne la Fede e i Costumi sia per quanto riguarda la disciplina2.
L’Episcopato non solo non è superiore al Papa, ma nemmeno è eguale a lui. Gli errori del Conciliarismo e del Gallicanesimo, che insegnano la superiorità del Concilio sul Papa e che la giurisdizione dei Vescovi deriva direttamente da Dio e non tramite il Papa, sono stati condannati dalla Chiesa (cfr. DB, 1322 e 1589) ed hanno ricevuto il colpo di grazia col Vaticano I. La Chiesa è stata fondata su Pietro come roccia primaria e fondamentale e il Papa quale successore di Pietro le è essenziale; l’Episcopato pure è di istituzione divina, ma subordinatamente al Papato. Ogni potere discende da Dio direttamente sul Papa e da questi sui Vescovi3.
Conclusione
Il professor Cyrille Dounot nel suo libro La déposition du Pape hérétique (Parigi, Mare & Martin, 2019), al capitolo 7°, Paul VI hérétique? La deposition du Pape dans le discours traditionaliste (p.164), conclude così: “Dopo aver letto gli scritti degli Autori favorevoli alla deposizione del Papa ritenuto eretico, si constata uno scacco finale. Qualsiasi sia la via intrapresa per arrivare alla soluzione del problema, nessuna di esse è praticamente realizzabile. L’unica via percorribile sembra quella della visione soprannaturale, in cui le anime dei fedeli aspettano l’intervento dell’Onnipotenza divina. La teoria della deposizione di papa Paolo VI durante il suo Pontificato (la chiusura del Concilio Vaticano II nel 1965 e la promulgazione della Nuova Messa nel 1969), ha mostrato i suoi limiti e la sua incapacità pratica di giungere a una soluzione. Essa resta un’ipotesi molto difficile da mettere in pratica. […]. Si capisce che umanamente la situazione è inestricabile. Bisogna attendere che la divina Provvidenza, in un modo o in un altro, indichi la strada che permetta di uscire dall’impasse”.
Perché si è giunti a tanto?
Secondo un teologo degli anni Cinquanta, don Pacifico Massi, una sorta d’istinto di conservazione sarebbe all’origine della preoccupazione di salvaguardare la Chiesa da possibili deviazioni di un Pontefice romano: “Le dottrine contrarie al Primato pontificio sono state originate dall’istinto di conservazione, operante anche nel corpo della Chiesa come in ogni ente vivente, contro l’eventualità di un Papa indegno, che conducesse la Chiesa alla rovina. Anche Juan de Torquemada sentì questo istinto, ma seppe conservare un sano equilibrio che non gli consentì di recedere dai retti princìpi, e neppure gli permise di tacere di fronte ad eventuali errori passati o ipoteticamente futuri dei Papi in un’acquiescenza passiva e colpevole”4.
False soluzioni
Oggi si ripropongono alcune soluzioni di fronte alla situazione disastrosa in cui versa l’ambiente ecclesiale specialmente durante il Pontificato di Francesco.
Infatti mentre bisognerebbe a) conservare un sano equilibrio, senza rinnegare i princìpi della Fede ed inoltre b) non tacere davanti ad eventuali errori contro la Fede e i Costumi dei superiori – purtroppo ai nostri giorni – 1°) c’è chi ripropone la teoria conciliarista e vorrebbe far deporre il Papa, in quanto eretico, dall’Episcopato; 2°) chi asserisce che bisogna accettare i Decreti del Concilio Vaticano II obbligatoriamente anche se sono solamente pastorali, come pure l’insegnamento puramente “esortativo” di Francesco (cfr. Esortazione Amoris laetitia, 19 marzo 2016); 3°) infine c’è anche chi afferma la vera Dottrina cattolica, evitando i due errori per eccesso (Servilismo) e per difetto (Conciliarismo/ fine Apostolicità) come i due burroni, che stanno a destra e a sinistra della vetta di una montagna sulla quale si trova la vera soluzione “in medio et in culmine altitudinis et non mediocritatis / nel giusto mezzo di altezza e non di mediocrità” (R. Garrigou-Lagrange, De Revelatione, Roma, Ferrari, 1918).
La sopportazione, quindi, non è l’unico rimedio. Infatti San Tommaso d’Aquino insegna che il cattivo prelato può essere corretto – privatamente e dottoralmente, ma non autoritativamente e giurisdizionalmente – dall’inferiore che ricorre al superiore denunciandolo, e se non ha un superiore umano (come nel caso del Papa), ricorra a Dio affinché lo corregga o lo tolga dalla faccia della terra” (IV Sent., dist. 19, q. 2, a. 2, qcl. 3, ad 2).
Certamente è necessario evitare l’errore (per eccesso di “obbedienza” indiscreta) che porta all’appiattimento o al Servilismo dei fedeli, dei Vescovi e dei Cardinali nei confronti di un Papa, che oltrepassa i suoi poteri, i quali sono limitati dal Diritto e dalla Rivelazione divini. Il Profeta li chiama “cani muti incapaci di abbaiare” (Is., LVI, 10). In questo caso è lecito e doveroso ammonire il Papa dell’errore o dell’abuso di potere che sta compiendo e abbaiare quali Domini canes (come fece San Paolo con San Pietro ad Antiochia, Gal., II, 11-14; At., XV, 13-215) e guardare in faccia la triste realtà senza nascondere la testa nella sabbia come fa lo struzzo o giudicare autoritativamente e giurisdizionalmente il Papa, il che equivarrebbe a negare praticamente il Primato di Giurisdizione del Papa e sarebbe pertanto almeno materialmente eretico.
Come scriveva il Gaetano (Apologia de comparata auctoritate Papae et Concilii, Roma, Angelicum ed. Pollet, 1936, p. 112 ss.), citando il De regimine principum dell’Angelico (lib. I, cap. V-VI), il rimedio ad un male così grande come “un Papa scellerato” è la preghiera e il ricorso all’onnipotente assistenza divina su Pietro, che Gesù ha promesso solennemente. Infatti, il Dottore Comune insegna che normalmente i più propensi a rivoltarsi contro il tiranno temporale sono i “discoli”, mentre le persone giudiziose riescono a pazientare finché è possibile e solo come extrema ratio ricorrono alla “rivolta” contro il tiranno temporale. Quindi, il Cajetanus, conclude che se occorre aver molta pazienza con il tiranno temporale e solo eccezionalmente si può ricorrere alla rivolta armata e al tirannicidio, nel caso del Papa indegno o “criminale spirituale” (V. Mondello, La Dottrina del Gaetano sul Romano Pontefice, Messina, Arti Grafiche di Sicilia, 1965, p. 65) non solo non è mai lecito il “papicidio” e la rivolta armata, ma neppure la sua deposizione da parte del Concilio, che è inferiore al Pontefice Romano e quindi non lo può inquisire giuridicamente e deporre. Quindi si deve invitare a pregare per il “Pontefice scellerato” affinché Dio gli apra gli occhi o glieli “chiuda”. Per cui è lecito recitare l’Oremus “pro Pontifice nostro Francisco…”, come nominarlo al Canone della Messa affinché Dio provveda alla sua persona nel modo che Egli ritiene migliore (non siamo noi a dover suggerire a Dio quale esso sia), senza invalidare la Messa o cadere nel peccato di “Eresia e Scisma capitale”.
Per quanto riguarda il dovere di non obbedire a ordini illeciti, anche se fossero dati dal Papa, sempre Valerio Gigliotti nel libro diretto da Cyrille Dounot, La déposition du Pape hérétique, (Parigi, Mare & Martin, 2019) al 2° capitolo, La chute du Pape: entre renonciation et déposition, scrive (p. 63) che il Cardinal Hostiensis Enrico da Susa6 nella Summa Aurea (lib. III, cap. 8, par. 4), nel XIII secolo, seguendo San Tommaso d’Aquino, “ammette la possibilità di riprendere pubblicamente il Papa, a certe condizioni ben definite, pur riaffermando con forza il principio inderogabile Prima Sedes a nemine judicatur”. Si tratta, in breve, di una correzione o ammonizione fraterna, professorale, dottrinale (come quella di San Paolo verso San Pietro ad Antiochia), ma non di un giudizio penale, giurisdizionale e giuridico portato sul Papa che non ha superiori umani, per cui, conclude il Gigliotti: “Si può solo pregare Dio per il Papa che errasse nella fede e chieder alla Chiesa celeste o trionfante di intercedere per lui, poiché né l’Imperatore, né il Clero (Episcopato/Cardinalato e Sacerdozio), né i fedeli hanno il potere superiore al Papa in modo di poterlo giudicare canonicamente. Quindi l’anima del Papa si trova solo nelle sue stesse mani e, se dovesse ostinarsi nell’errore senza poter essere giudicato canonicamente e deposto da nessuna autorità umana, e se morisse in questo stato cadrebbe sotto il severo giudizio di Dio, che solamente può giudicare penalmente il Papa essendo a lui superiore” (V. Gigliotti, cit., p. 64).
Comunque lo stato in cui si trova la Gerarchia cattolica oggi non lascia ben sperare. Il male prodotto dal Vaticano II è talmente profondo, universale e infermamente preternaturale che solo Dio con la sua Onnipotenza può mettervi rimedio: “Abissus abissum invocat”.
In quest’ora di agonia dell’ambiente ecclesiale – prodotta dall’azione diabolica, che si è servita della giudeo/massoneria quale suo strumento principale, come quando Gesù nel Getsemani, il Giovedì Santo, disse ai Giudei che erano venuti a prenderlo: “Questa è l’ora vostra [del Giudaismo rabbinico/talmudico, ndr] e del potere delle tenebre [le forze infernali, ndr]” (Lc., XXII, 53) – cui seguirà immancabilmente la sua Risurrezione gloriosa e trionfante (come avvenne dopo la Passione e Morte di Gesù, di cui la Chiesa è la continuazione nella storia)7 occorre 1°) mantenere la Dottrina sempre insegnata dalla Chiesa e 2°) evitare gli errori a) per difetto (Conciliarismo/fine dell’Apostolicità della Chiesa di Cristo), che diminuiscono l’autorità del Primato papale; b) per eccesso (Servilismo), che ritengono il Papa sempre infallibile anche quando rinuncia all’assistenza infallibile dello Spirito Santo, non definendo dogmaticamente e non obbligando a credere per la salvezza dell’anima (come è avvenuto nel pastorale Concilio Vaticano II); infine 3°) oggi bisogna soprattutto continuare a fare ciò che la Chiesa ha sempre fatto (S. Vincenzo da Lerino, Commonitorium, III, 15) evitando di sbandare “a destra” o “a sinistra.
Pietro Palinuri
§§§
STILUM CURIAE HA UN CANALE SU TELEGRAM
@marcotosatti
(su TELEGRAM c’è anche un gruppo Stilum Curiae…)
E ANCHE SU VK.COM
stilumcuriae
SU FACEBOOK
cercate
seguite
Marco Tosatti
SE PENSATE CHE
STILUM CURIAE SIA UTILE
SE PENSATE CHE
SENZA STILUM CURIAE
L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA
AIUTATE STILUM CURIAE!
ANDATE ALLA HOME PAGE
SOTTO LA BIOGRAFIA
OPPURE CLICKATE QUI
Questo blog è il seguito naturale di San Pietro e Dintorni, presente su “La Stampa” fino a quando non fu troppo molesto. Per chi fosse interessato al lavoro già svolto, ecco il link a San Pietro e Dintorni.
Se volete ricevere i nuovi articoli del blog, scrivete la vostra mail nella finestra a fianco.
L’articolo vi ha interessato? Condividetelo, se volete, sui social network, usando gli strumenti qui sotto.
Se invece volete aiutare sacerdoti “scomodi” in difficoltà, qui trovate il sito della Società di San Martino di Tours e di San Pio di Pietrelcina
Condividi i miei articoli:
Tag: deporre il papa?, nitoglia, una cum
Categoria: Generale
L’ultimo Papa è stato Simone di Giona, detto Pietro.
Alla faccia anche dell’elenco dei papi di S. Malachia.😀😀😃😃😃
La questione non è se Bergoglio sia o no eretico o se si possa o no destituire un papà, ma è se la votazione che ha eletto Bergoglio è nulla o no, ex Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis.
Bisognerebbe poter dimostrare che gli elettori di SanGallo abbiano coartato la volontà di tutti i conclavisti o della maggioranza d’essi. E questo è da escludere.
Basterebbe di uno. La questione non riguarda il numero di voti, ma se c’è stata corruzione o no.
Nitoglia ha torto.
Un eretico cessa di essere membro della Chiesa in modo automatico (scomunica ipso facto latae sententiae): non è necessaria alcuna dichiarazione o condanna formale (ferendae sententiae). Ergo un eretico in quanto separato dalla Chiesa non può esserne a capo. Questo è l’infallibile insegnamento della Chiesa.
Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco sono eretici manifesti in quanto hanno pubblicamente professato e approvato insegnamenti infallibilmente condannati dal magistero della Chiesa: dunque costoro sono separati dalla Chiesa. Quindi devono essere qualificati come antipapi eretici. Ne consegue che la sede apostolica è vacante dal 1958.
Aspetto pure il Papa che le aggrada di più
Conciso e preciso. L’ultimo papa è sta Pio XII.
Di grazia: dal momento che si è eretici se volontariamente e in modo continuato si nega una dottrina dogmatica proclamata dal Magistero infallibile della Chiesa, vorrebbe elencarmi quale dottrina della Chiesa proclamata come definitiva sia stata infranta dai papi succitati? Può la Chiesa Cattolica, come l’ha voluta Cristo, rimanere senza papa per circa 100 anni? Il Magistero ordinario di un papa può essere modificato da un altro papa , diversamente tutto il Magistero papale sarebbe infallibile
Un Papa può modificare il magistero ordinario del predecessore ove questo magistero non abbia il crisma dell’infallibilità. Esiste infatti un Magistero ordinario infallibile che è quello che ribadisce la dottrina sempre professata dalla Chiesa o la approfondisce eodem sensu eademque sententia. Si deve cogliere nel magistero il contenuto, il tono, le formule utilizzate: infallibile non è solo il magistero ex cathedra che è abbastanza raro del resto.
Buona lettura:
https://vaticanocattolico.com/202-eresie-del-vaticano-ii/
https://vaticanocattolico.com/anti-papa-giovanni-xxiii/
https://vaticanocattolico.com/anti-papa-paolo-vi/
https://vaticanocattolico.com/anti-papa-giovanni-paolo-i/
https://vaticanocattolico.com/anti-papa-giovanni-paolo-ii/
https://vaticanocattolico.com/anti-papa-benedetto-xvi/
https://vaticanocattolico.com/anti-papa-francesco/
Io non lo so se Bergoglio e’ eretico (non sono un teologo e non pretendo di esserlo), diciamo che il dubbio c’e’. Ma vorrei spiegare in che senso secondo me chiedersi se Bergoglio e’ eretico e vada spodestato e’ la domanda sbagliata.
Io quello che rimprovero a Bergoglio e’ un’altra cosa, che forse non c’entra con la teologia ma che trovo che sia la sua vera colpa. Per me, Bergoglio e’ un traditore.
Capisco che la teologia ha le sue categorie, e quella del “tradimento” forse non ne fa parte. Tradire e’ piu’ un concetto militare che religioso, forse. Ma sarebbe il caso che si prendesse in considerazione quando si analizza il suo operato.
Indipendentemente dalle questioni teologiche, io sento che Bergoglio e’ uno che sta tradendo la Chiesa. Questo e’ quello che non mi piace di lui e del suo essere “papa”. E credo che in molti condividano questo stato d’animo.
Non sarebbe il caso di cominciare a esaminare la questione da questo punto di vista e lasciare da parte la (scivolosa) questione del papa eretico?
Vorrei spiegare un aspetto importante della cosa: Bergoglio potrebbe benissimo NON essere eretico, perche’ con furbizia “formalmente” lui salva le apparenze, ma se veramente sta lavorando per rivoluzionare la Chiesa dietro alle parole con cui si cautela per non passare per eretico, allora e’ un traditore e come tale andrebbe trattato e giudicato, a prescindere da tutto il resto, che sia eretico o meno.
E’ su questo campo che dovrebbe essere esaminata l’intera questione-Bergoglio, non su quella dell’eresia, dove secondo me non si cavera’ un ragno dal buco, perche’ sara’ sempre facile per i suoi lacche’ dire “eh, ma non e’ eretico, hai visto che poi ha detto che blablabla…tutto in linea con la dottrina della Chiesa”.
Pensateci.
Se fosse esistito un popolo ancora cattolico, come nel Medioevo, avrebbe cacciato via giorgetto a calci facendo irruzione in Vaticano, senza troppe paturnie teologiche, facendolo figurare tra i Papi deposti della storia (successivamente definiti antipapi).
PAROLE SANTE.
Inoltre, qui il problema non è tanto deporre il papa. E’ che il gesuita in bianco NON è papa.
Questo e’, giustamente, un altro problema. Che il cardinale Pell ha preso di petto. Si, si, no, no.
E’ noto che io sono “bergogliano” di tendenza ma ormai come dice Nitoglia “lo sopporto”. Cioe’ lui e’ papa e io cattolico. Io ad esempio non mi accosto alla comunione, nemmeno me lo dicesse chiaro. Da sposato con una divorziata.
A me Ratzinger non piaceva e sbagliai. A parlar male si sbaglia quasi sempre. Ma quel vestito bianco ecc….
Di certo ora Ratzinger non puo’ normare il papato emerito Bergoglio potrebbe e dovrebbe! Ma a qualcuno sta confusione fa’ comodo?
Non sono minutelliano…ma io penso che la cosa andrebbe normata..senno’ veramente può apparire un segno. Un papa emerito che parla…Non c’e’ mai stato nella pur travagliata storia della chiesa (parla e a volte interviene sulla dottrina, come sul celibato..).
Agamennon, Gianfranco,
Appunto!
Per una volta tanto mi tocca usare una parola che non mi piace : storicizzare.
Quando fu costruito l’edificio teorico dell’ inamoviblita’ del Papa si era in tempi in cui vigeva il conflitto con l’impero, con il mondo, e , quindi, giocoforza, si ritenne opportuno, contro le mire egemoniche del potere temporale, costruire un muro intorno alla fugura del pontefice.
Nessuno all’epoca avrebbe mai potuto, neanche con la fantasia piu’ sfrenata, immaginare l’incubo che sta vivendo oggi la chiesa, un papa eletto dalla massoneria scalzando un altro papa, a sua volta erede di una chiesa divenuta, rinnegando il suo mandato, ancella del mondo.
Le cose stanno, oggi, in modo molto diverso da tutti gli ormai polverosi filosofemi di allora.
Leggo nell’articolo: “il cielo (soggetto) è (predicato verbale) blu (complemento oggetto)”.
In terza elementare, ai miei lontani tempi, diverse bacchettate in classe, e poi un par di ceffoni a casa, non ce li avrebbe tolti nessuno. Oltre, ovviamente ad uno zero spaccato. Ma noi, ragazzini cresciuti per strada, e non in seminario, non ambivamo a diventar teologi…
Ha ragione. L’avevo notato anch’io. Va be’ che siamo nell’era del pressappochismo e degli improvvisati, ma a tutto c’e’ (o dovrebbe esserci) un limite.
Ha proprio ragione: IDIOZIA COLOSSALE, per voler fare il maestrino…
Sutor, ne ultra crepidam.
Avrei voluto invitare l’autore di questo scritto ad un attento ripasso dell’analisi logica la quale, proprio perché logica, non può brancolare nel pressappochismo; ma sarebbe stato come guardare il dito anziché la luna. Comunque, sempre a rigor di logica, a voler fare troppo i saccenti in certe argomentazioni, a volte si rischia di impantanarsi…
Personalmente sono molti i punti che non condivido.
Il cielo (soggetto) è blu (predicato nominale). Cominciate dalle aste.
Il.cielo non e’ blu. Lo vediamo blu. 🙈😁
Va bene. Ma quando il papa dicesse che Gesù è morto di freddo e che non è risorto, o quando dicesse che era solo un uomo, dovremmo continuare a pregare perchè Dio faccia capire a lui quello che ha già fatto capire a noi? Il riferimento è lui, non siamo noi, per cui c’è un livello oltre il quale il silenzio disciplinato in ossequio a un’autorità papale che approfitta della sua posizione per far passare errori su errori diventa complicità. Mi rendo conto di affrontare politicamente un problema che non è politico; ma è un fatto che si tratta di un problema umano, per noi uomini con i nostri limiti di energia e di fede, al quale siamo chiamati a rispondere con le nostre forze. E non tutti sono capaci di una preghiera così profonda come quella che si presupporrebbe con un esclusivo ricorso alla stessa, senza prima cadere nella disperazione nel vedere lo schiacciasassi procedere senza neanche degnare di uno sguardo i nostri sforzi. Anche se parliamo di piani diversi, è lo stesso che accade a molti elettori americani, certi che c’è stato un broglio senza che ci sia nessuno che voglia riconoscere quello che è palese. La perdita di fiducia nella democrazia, in questo caso, è naturale. E la perdita di fiducia nella Chiesa, nel primo caso, è ineluttabile. Non tutti hanno una fede così forte da reggere ad attacchi del genere e di questi la Chiesa si dovrebbe interessare. Una Chiesa che parla solo ai Santi che chiesa è?
Nitoglia dice giustamente che il Papa non può essere giudicato (giuridicamente) e deposto da nessuno (infatti il Papa non ha superiori gerarchici umani, ma è sottoposto solo a Dio).
Nitoglia poi dice che il papa eretico (o ateo, o apostata, pagano, satanista, adoratore di dei pagani…) è sempre papa. Nitoglia parla esplicitamente solo di papa eretico ed ateo, ma le altre categorie sono una conseguenza della sua posizione.
Quindi, esplicitando anche le conseguenze dottrinali e logiche:
-un individuo non cattolico può essere papa.
-la fede cattolica non è essenziale al papa.
-un individuo che non è membro della chiesa può essere il capo della chiesa e può governarla (un individuo che non appartiene a un gruppo ne è al tempo stesso il capo e può dare ordini).
-un individuo che appartiene ad una setta o a una falsa religione ed è fuori dalla Chiesa può essere al tempo stesso il capo, l’autorità legittima della Chiesa.
-è volontà divina che la Chiesa possa essere governata da membri di altre religioni o da atei e satanisti.
-il vicario di Cristo può riconoscere come propri superiori i falsi dei (o i capi di altre sette o altri poteri terreni).
-Chi rifiuta totalmente il ruolo di papa lo è comunque (basta che governi).
-il fedele cattolico deve considerare come proprio capo un ateo, un eretico, un islamico, un satanista, ….
-il ‘papa’ satanista non può essere cacciato/detronizzato.
Già questo dovrebbe far accapponare la pelle in quanto evidentemente assurdo e malefico. Approfondendo inoltre ci sono conseguenze pratiche e dottrinali ancora più aberranti (chiesa incoerente, divinità imperfetta, ecc…). Già qui ci si potrebbe fermare.
Quale è la giustificazione che Nitoglia (insieme ad altri) dà del papa non cattolico, che è fuori dalla chiesa e ne è il capo legittimo?
Lui dice che il papa non cattolico è vero papa e capo della chiesa perché ‘mantiene la giurisdizione’. La Chiesa, siccome deve avere un governo visibile, siccome deve avere un capo vivo regnante (altrimenti scomparirebbe), allora deve per forza poter avere come papa un non cattolico, perché è solamente necessario che sia un individuo che governi. Di conseguenza l’esistenza del corpo mistico può dipendere da non cattolico che governa tirannicamente e porta avanti una falsa religione .
Con questo sofisma il papato quindi viene praticamente scisso in due parti: il governo (giuridico) e gli aspetti spirituali. Gli aspetti spirituali sono praticamente ‘superflui’ perché chi non li possiede è sempre papa, mentre l’essenziale per essere papa è il governo, il potere giuridico, l’aspetto legale.
Il papato quindi è declassato a un qualcosa di giuridico, mentre lo scopo del papato e la fede sono sminuiti, non essenziali.
In realtà nel papato il governo, lo scopo, la fede e la sottomissione alla vera divinità sono inscindibili. Il governo della Chiesa deriva da Dio ed ha uno scopo preciso, non è un qualcosa di socio-giuridico del tipo ‘eleggiamo qualcuno, visto che serve uno che deve comandare’.
C’è quindi nella posizione di Nitoglia una scissione enorme tra verità e potere, tra spirituale e materiale (in particolare sociale-giuridico), dove la verità e lo spirituale sono subordinati.
In realtà il principio di unità della Chiesa non è l’autorità giuridica (tutti in un gruppo sotto un uomo che comanda) ma l’unità spirituale (Autorità divina, fede e di conseguenza l’autorità papale).
Non è necessario che ci sia sempre un papa in vita affinché ci sia la Chiesa, ci possono anche essere periodi di sede vacante (casi limite, particolari), quindi la frase “Senza un Papa che regni in atto non sussisterebbe il Corpo Mistico” è errata.
Il papa non cattolico è in realtà un antipapa ed è deposto direttamente dalla divinità (detto altrimenti si autoesclude perché rifiuta il ruolo di papa ed esce dalla Chiesa). L’antipapa mantiene solo aspetti esteriori (abito, potere economico, consenso sociale, ecc…) e dà ordini illegittimamente, è un abusivo, un impostore.
Se qualcuno ha delle obiezioni o pensa che ci siano errori lo dica e argomenti, spieghi. Non perda tempo a scrivere chi vuole solo offendere, chi si appella unicamente all’autorità del Nitoglia o di altri, chi usa solo slogan e non argomenti, chi pensa che la verità non si può conoscere e sulla base di questo pretende superbamente che tutte le posizioni siano equivalenti.
Lui dice che il papa non cattolico è vero papa e capo della chiesa perché ‘mantiene la giurisdizione’. La Chiesa, siccome deve avere un governo visibile, siccome deve avere un capo vivo regnante (altrimenti scomparirebbe), allora deve per forza poter avere come papa un non cattolico, perché è solamente necessario che sia un individuo che governi. Di
Quindi i sedevacantisti ecc. ecc. sarebbero in errore?
Mi dispiace fare una domanda provocatoria ma essenziale: ma don Curzio Nitoglia non si riteneva fuori dalla Chiesa cattolica post conciliare?
Ha cambiato idea o avevo capito male io?
PER IL RESTO CONCORDO PIENAMENTE. Escluso il pregare perche’ “gli chiuda gli occhi”. Umano troppo umano?
So’ che il cristianesimo e’ follia ed e’ una porta stretta eppure, i santi pregano per i loro nemici; lasciando a Dio il giudizio finale.
Sì ma anche senza che noi preghiamo l’età e il colesterolo sortiranno lo stesso effetto. Prima o poi , certamente , forse meglio prima che poi, ma “nessuno può riscattare sè stesso ” . Neanche il Papa.
Dicono che il colesterolo e’ come il covid. Esiste ma non uccide. E’ una caga×a pazzesca direbbe -dopo 30 anni di dieta- il ragionier Fantozzi.
In quanto alle messe contro (o preghiere) soprattutto cantate: costano ancora moltissimo 😁
https://youtu.be/OoSJsxfu4bQ
Risposta a miserere2:
Semplificando al massimo: Nitoglia era sedevacantista ma ha cambiato posizione. Ora lui dice che il sedevacantismo è errato e che è giusta la posizione del ‘papa ateo, eretico, ecc…’. Dice che la sede vacante porterebbe a una situazione in cui ci sono pochissimi veri vescovi e pochi fedeli, perché la maggioranza starebbe con l’antipapa e quindi per lui la chiesa sarebbe ‘scomparsa’.
Risposta a don pietro paolo:
Io invece ho l’impressione che lei non legga i commenti, visto che continua da tempo a sparare frasi fatte o contraddittorie senza esaminare il contenuto. Molti stanno ancora aspettando invano riposte serie da parte sua sulla pachamama. Quanto al tema di questo articolo: cosa ho detto di errato? che un papa deve essere cattolico e non può essere satanista? che un individuo fuori dalla chiesa non può esserne il capo?
-AG-TA,
Non posso rispondere su quello che non so. È ora di finirla con questa pachamama. Io non la conosco e non la voglio conoscere . Sicuramente sarà SUA e non mia, visto che la richiama sempre. Per conto mio, se la può fare fritta, bollita o come le aggrada meglio. E visto che ce l’ha sempre sulla bocca, cosa che a me fa ribrezzo solo a nominarla, visto che come dice il Signore la bocca parla dell’abbondanza del cuore, immagino che ne essere anche attratto e quindi se la può anche sposare.
Le faccio notare che Cristiano cattolico si diventa col battesimo e che il battesimo non lo può essere annullato da niente e da nessuno: ne’ il peccato personale , ne’ l’eresia, nè l’andare all’inferno. Cattolico romano (purtroppo dobbiamo aggiungere a cattolico anche romano perché anche gli scismatici ed eretici si definiscono cattolici) è il battezzato che è in comunione con la sede di Pietro e quindi con il papa, al di là dei meriti o demeriti del vescovo di Roma, come viene evidenziato nell’articolo. Non si è più cattolici quando volontariamente ci si allontana dalla sede di Pietro ed è contraddittorio dire che un papa non sia cattolico . Queste cose gliele avrebbe dovuto spiegare chi dice di aver ricevuto dalla Madonna le chiavi di San Pietro e chi è stato nominato dalla Stessa parroco di Italia.
Prego il dott. Tosatti di non censurare questo mio intervento.
Risposta a pietro paolo (tanto i titoli sono opzionali, come insegna il non-vicario).
La tua risposta è inqualificabile. I.V.B. Sei tu che hai difeso ripetutamente gli atti idolatrici di Bergoglio (inventandoti scuse bizzarre) ed è Bergoglio che ha fatto fare i riti pagani e ha fatto intronizzare la Pachamama (demone) a San Pietro con tanto di processione quindi queste accuse orrende che mi fai valle a fare a lui. Poi vediamo cosa succede.
Quanto al secondo punto. Non hai capito quello che ho scritto. Io non ho mai detto che il battesimo si annulla, ma che l’apostata, l’eretico e il membro di altre religioni sono fuori dalla Chiesa (scomunicati, autoesclusi). E’ illogico che un individuo apostata, eretico, satanista, scomunicato sia al contempo il capo della Chiesa. Quindi tale individuo è un antipapa, un impostore, non un semplice papa indegno. Questo è un principio, vale a prescindere dai possibili vari casi concreti.
Infine, è troppo comodo accusare a prescindere le persone di essere dei fanatici, dei settari, dei poverini ignoranti, seguaci di Don Minutella, bollato come il ‘matto’.
Don Pietro Paolo dice: “Non posso rispondere su quello che non so. È ora di finirla con questa pachamama. Io non la conosco e non la voglio conoscere”…
La conosce e riconosce Bergoglio, che ad essa rende culto pubblico. Se non sai di che si parla e non vuoi saperlo, nessuno ti obbliga ad intervenire a vanvera.
-AG-TA,
Ho l’impressione che dalla sua lunga “requisitoria” si può solo evincere che lei non conosca appieno che cosa significhi essere cattolico e chi lo è realmente. Del resto, la solita salsa. Difatti, l’esperienza prova che se si parla con gli aderenti di altre confessioni cristiane ognuno di essi ritiene di essere cattolico e considera i cattolici veri, quelli che si ancorano alla solida roccia di Pietro e dei suoi successori, scismatici o peggio eretici
X -AG-TA e Gaetano2,
Al di là dei titoli che se valgono per i farisei di tutti i tempi, non valgono neanche un fico secco davanti a Dio (cfr Mt. 23, 8-10), Non c’è bisogno che ve lo dica io, ma credo che voi sapete come il buon senso definisce le persone che come voi danno del “tu” a un’altra senza il permesso di questa. Se poi queste persone vivono in modo maniacale fisime indotte tipiche degli esaltati, allora è meglio farle cuocere nel proprio brodo.
Don Pietro Paolo, ti ci si rivolge come meriti. Intervieni a vanvera su fatti che non puoi negare e allora dichiari di non conoscerli e di non volerli conoscere. Sei ipocrita e più ancora ridicolo!
Degno adepto dell’accoglione.
Gaetano 2 ,
su questo “modello” di ridicolo Carlo Verdone ha costruito la comicità del personaggio del figlio nel film :” In viaggio con papà” dove è
un bambino mal cresciuto ,ma dal corpo di adulto che sfarfalleggia con le mani sulle labbra
emettendo fonemi infantili :” Brrru, brrrru ,brrrru…”, per non udire
le realistiche verità che non vuole conoscere perchè turberebbero il suo quadretto idilliaco di una vita che gli riesce comoda .
Gaetano 2 ,
ridicolo ? Infatti , su questo genere di tipo Carlo Verdone ha costruito la comicità del figlio nel film :” In viaggio con papà” . La figura grottesca di un bambino viziato ma dall’aspetto adulto che sfarfalleggia con le dita sulle proprie labbra emettendo fonemi infantili :
” Brrruuu,brrlluuu, brrruuuu…” ,allo scopo di non udire alcune verità capaci di turbare le sue visioni idilliache della realtà nelle quali sta comodo .
Adriana 1, è vero me lo ricordo
Ti stracci le vesti per il ‘tu’ dopo che per tantissimo tempo hai continuato a prendere in giro gli interlocutori e insultarli trattandoli come dei malati di mente fanatici, senza rispondere alle obiezioni.
Ti interessa l’educazione (verso di te) ma non ti interessa minimamente dei gravi atti di Bergoglio, per te può fare quello che vuole (anche riti pagani, anche dare del “diavolo”, “serpente brutto che fa schifo” a Gesù). Tanto sono cose normali o scusabili, tanto sono cose inventate dai fanatici, tanto tu non sai di cosa si parla, anche dopo averne parlato a lungo fino a un momento prima.
Il tuo è un enorme fallimento.
“Bisogna attendere che la divina Provvidenza, in un modo o in un altro, scelga la strada che permetta di uscire dall’impasse”
Mi pare questa la conclusione più intelligente e per la quale si debba rivolgere fervide preghiere al Signore.
E fra le varie strade potrebbe esserci , perchè no?, quella di un’ autonoma scelta da parte del protagonista di farsi da parte.
Impensabile?
Nulla è impossibile all’Autore della folgorazione verificatasi sulla via di Damasco.
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2020/12/14/papa-francesco-censurato-ogni-volta-che-parla-contro-l%e2%80%99aborto/
“Cari amici,
grazie per la mail. Mi ha molto rallegrato riceverla e mi fa piacere sapervi tanto inquieti per il bene della Patria. L’amore per la Patria è un valore fondamentale, indica amore per i padri della Patria, amore per le tradizioni, amore per il popolo della Patria. A volte penso (osservando alcuni paesi d’Europa) che conti, più che l’amore per la Patria, l’amore per l’”azienda” che porta avanti il paese… e quando vedo questo mi viene in mente la poesia di Jorge Dragone: “la nostra Patria è morta”.
[…] Per quanto riguarda “la proprietà privata” non faccio altro che ripetere la Dottrina Sociale della Chiesa. In verità alcuni prendono le mie affermazioni per trasformarle o interpretarle secondo il loro punto di vista. San Paolo VI e San Giovanni Paolo II, a questo proposito, si sono espressi in maniera ancora più dura. Credo che nelle Parrocchie e nelle Scuole Cattoliche la Dottrina Sociale della Chiesa non sia spiegata abbastanza, soprattutto nel periodo che va da Leone XIII ad oggi; ecco perché tanti malintesi. Un santo vescovo, per il quale è stata avviata la causa di canonizzazione, diceva: “Quando mi occupo dei poveri dicono che sono un santo; ma quando chiedo qual è la causa di tanta povertà mi danno del comunista”. ”
(Mi sono limitato a citare)
Stando così le cose per il prossimo conclave perché non proporre al cardinali di proclamare papa Giuseppe Conte o ancor meglio, vista la parità di genere, il suo portavoce Rocco Casalino.
Anche la loro sede infatti non può essere giudicata da nessuno!
Stando così le cose per il prossimo conclave perché non proporre al cardinali di proclamare papa Giuseppe Conte o ancor meglio, vista la parità di genere, il suo portavoce Rocco Casalino.
Anche la roro sede infatti non può essere giudicata da nessuno!
Posto che: il Superiore del papa, Cristo Gesù, è il Superiore di tutti, non si dimentichi che: «nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sottoterra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre» (Fil 2, 10-11). “Ogni ginocchio”, per come la intendo, sta ad indicare che anche l’“autorità” papale ha un confine ben chiaro, che esclude ogni abuso di potere, sebbene non sia passibile di giudizio da parte di qualsiasi altra autorità umana. Non si dimentichi anche che: Uno solo è infallibile in senso lato e la stessa riconosciuta infallibilità papale è ristretta in un ambito ben preciso. Qualcosa vorrà pur dire il fatto che si sia accennato nel corso di questo pontificato (e non prima; anche da parte di qualche canonista) alla necessità di normare i “poteri” del papa.
Il papa è il capo visibile della Chiesa, fondata sulla roccia che è Pietro; tuttavia all’atto della sua fondazione fu precisato: la “mia Chiesa”. La Chiesa non è di un papa; nello specifico di Bergoglio come si sente ripetere con insistenza ai giorni nostri, per l’eccessivo personalismo impresso nell’azione di governo dell’istituzione.
Si ammette la correzione fraterna. Si è visto però come sia miseramente fallito il tentativo – inizialmente discreto e successivamente pubblico – di una minoranza sparuta di cardinali e vescovi, rimasto imbrigliato nella rete di complicità e omertà, per pusillanimità e/o per interessi non proprio consoni al ministero sacerdotale.
Da quanto rilevato (senza pretendere che siano esatte le mie osservazioni) mi sembra che l’ostacolo insormontabile sia nella contrapposizione fra l’accentramento di poteri – diverso da un esercizio autorevole del mandato, che invero sarebbe quello di «confermare i fratelli nella fede» – in un soggetto indisponibile ad un rapporto dialettico (in palese contraddizione con l’ evocata sinodalità) e la complessità di questioni che restano fuori da un programma di azione che prevede priorità ben note, stante anche la quotidiana informazione sui temi immancabilmente all’ordine del giorno.
L’unico punto che mi sembra, senza ombra di dubbio, ci trovi tutti d’accordo è che la soluzione allo stallo attuale sia nelle mani di Dio. Continuare a fare il processo al passato e ai suoi protagonisti (che, per la maggior parte, sono stati già soggetti al giudizio di Dio) temo allontani la soluzione del problema e porti alla semplicistica conclusione: tutti colpevoli, nessun colpevole.
Le responsabilità sono individuali e personali. I problemi di oggi – anche se affondano le radici in un passato più o meno remoto – chiamano ad un’assunzione di responsabilità gli attori presenti oggi sulla scena. Che almeno ci si chieda se non siano peggiorati per un concorso di cause che non si sia stati in grado di riequilibrare e che cosa si possa e si debba fare per migliorare una situazione arrivata ad un punto di non ritorno.
“Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». Il Signore rispose: «Qual è dunque l’amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà a capo della sua servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro. In verità vi dico, lo metterà a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà nel giorno in cui meno se l’aspetta e in un’ora che non sa, e lo punirà con rigore assegnandogli il posto fra gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più” (Lc 12, 41-48)
La Chiesa è di Cristo, ma l’ha affidata ai suoi servi. La Parola sopra riportata non esclude che qualche servo possa comportarsi male (“cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi”), ne’ ha perso la sua autorità conferitagli per il suo comportamento infedele. La storia narra episodi di tanti servi infedeli e nonostante ciò la Chiesa naviga verso l’escaton. Questo dovrebbe evitare a chiunque, nel bene e nel male, pur esercitando il suo ufficio profetico, di porsi a giudice e “scomunicare” le autorità legittimamente poste dal Signore. A tutti è richiesto di essere fedeli a Cristo e al suo insegnamento. Poi, Il giudizio di Grazia o di condanna per ogni uomo tocca solo a Lui
Di grazia: quale “scomunica” ha letto nel mio commento e chi avrei scomunicato? O non mi sarebbe consentito esprimere il mio parere? Parere, non giudizio. Questa prerogativa la lascio volentieri a chi ritiene di avere l’ esclusiva di correggere senza saper approfondire parole e bisogni di un interlocutore. Di prediche ne ho sentite fin troppe. Paolo VI precisò che la Chiesa non ha bisogno di maestri, ma di testimoni. Anche perché Uno solo é il Maestro. I ministri si facciano piccoli e aiutino a mettere in pratica l’insegnamento. Grazie!
M.M.P.
Mi creda: Quella considerazione non era rivolta a lei. Mi dispiace che l’abbia intesa in questo modo
Volete sapere perché non potrete mai neanche tentare di deporre il Papa? La ragione vera intendo…
Se lei è così ben informato sui misteri vaticani e mondiali, ci dica, ci dica: sono, siamo, immagino in tanti, curiosi.
Voglio conoscere la ragione vera!…vorrei!
Attendiamo fiduciosi, “noli tardare”. 🙂
D’altra parte mi sono imitato a rilevare che qui ognuno dice la sua e ciò non contribuisce certo alla chiarezza.D’altra parte mi sono imitato a rilevare che qui ognuno dice la sua e ciò non contribuisce certo alla chiarezza.»
E quindi?Tutti zitti?
Le ricordo che da quando è nata la Chiese che ognuno dice la sua.
Lei presume che N.S. si stia sganasciando dalle risate?Ha forse un filo diretto con l’Altissimo?E dica:cosa consiglia?Sentiamo.
“Le ricordo che da quando è nata la Chiese che ognuno dice la sua”.
Appunto, e i risultati si vedono, specialmente di questi tempi.
Sarebbe bene che ognuno presumesse di meno di sapere come stanno le cose e come dovrebbero essere.
signor. palinuri lei confonde la parasceva (la vigilia di pasqua) del vangelo di giovanni tenutasi il giovedi con la pesach ((pasqua) del venerdi,lc-7,13.
Non sono un teologo e anzi ho una certa idiosincrasia per le disquisizioni teologiche. Detto questo, leggendo il seguente passaggio:
“Il Papa non può essere giudicato da nessuna autorità umana o ecclesiastica (Imperatore, Episcopato, Collegio cardinalizio) con un giudizio di valore canonico/giuridico, come se egli fosse un suddito di essa, poiché l’unico superiore del Papa è Gesù Cristo, di cui il Papa è Vicario immediato e prossimo”
mi e’ venuta spontanea la domanda: nel momento in cui il papa regnante rinuncia per sua stessa scelta a essere Vicario di Cristo, questo argomento per cui il papa non puo’ essere giudicato da nessuno, e non puo’ essere deposto, etc. necessariamente non si applica piu’…
E’ cosi’?
La risposta a questa domanda si trova nell’articolo, subito dopo il paragrafo da Lei citato: il Papa è il capo della Chiesa visibile, quindi anche se egli non credesse di avere Cristo sopra di lui, in terra continuerebbe a non esserci alcuna autorità a lui superiore: “…se l’ipotesi di un’eventuale mancanza di Fede separerebbe un Papa caduto nell’errore contro la Fede dal corpo della Chiesa e la mancanza della grazia santificante lo separerebbe dall’anima di essa; la Giurisdizione, invece, non ne verrebbe scalfita poiché essa riguarda il governo della Chiesa, che è una Società visibile e non può essere privata dell’autorità che la governa per la mancanza di grazia o di fede, che sono abiti soprannaturali, spirituali e invisibili, mentre il governo o la Giurisdizione di una Società visibile debbono essere visibili. Quindi il Papa ipoteticamente eretico non sarebbe membro vivo della Chiesa per mancanza di grazia, non farebbe parte del corpo della Chiesa per un suo ipotetico errore contro la Fede, ma ne sarebbe pur sempre capo visibile quanto al governo o alla Giurisdizione”. Invero ci fu un Papa, Leone XII, deposto dall’imperatore Ottone I tramite un Concilio ed il suo successore è riconosciuto valido dalla Chiesa; ma era il X° secolo, prima che il conciliarismo (teoria della superiorità del Concilio sul Papa) fosse definitivamente condannato dal Magistero.
Giovanni XII, non Leone
…e magari, per meglio farlo capire, presta anche culto a divinità sataniche… Mi unisco alla domanda se me lo permette
Ma dove lo ha visto scritto che il papa ha rinunciato ad essere Vicario di Cristo? Un conto è non fregiarsi di un titolo e un conto è rifiutare il ruolo. se uno è papa è e resta sempre Vicario di Cristo, sia che si faccia chiamare con questo titolo sia che non vi si faccia chiamare
@don Pietro Paolo: io rispondo a domande, non a sofismi.
Ne “il cielo è blu”, blu non è complemento oggetto, ma predicato del soggetto, si impara in prima media. E quella frase è l’unico “giudizio logico” tra gli esempi riportati, gli altri sono enunciati dichiarativi. Sia in Aristotele che in Kant, per giudizio logico si intende l’unione di un soggetto ad un predicato tramite la copula del verbo essere. Qua sembra che si faccia un po’di confusione tra logica filosofica e analisi logica-grammaticale, senza avere le basi né di una né dell’altra.
Ne “il cielo è blu”, blu non è complemento oggetto, ma predicato del soggetto, si impara in prima media. E quella frase è l’unico “giudizio logico” tra gli esempi riportati, gli altri sono enunciati dichiarativi. Sia in Aristotele che in Kant, per giudizio logico si intende l’unione di un soggetto ad un predicato tramite la copula del verbo essere. Qua sembra che si faccia un po’di confusione tra logica filosofica e analisi logica-grammaticale, senza avere le basi né di una dell’altra.
Sono completamente d’accordo.
Ma non vedo dove sia lo scandalo – e lo dico a coloro che protestano per le aggiuntive riflessioni sul ruolo del papa.
Mi sembra, al contrario, del tutto capace di chiarire a riguardo di un fenomeno molto importante, quello di don Minutella.
Non dimentichiamo che don Alessandro è ormai seguitissimo con numero di simpatizzanti, per non dire seguaci, che molte parrocchie si sognerebbero. E il problema è che una delle posizioni di questi fedeli è l’aver smesso di partecipare alla messa. Di questo, vi garantisco, Gesù non si fa risate!
L’articolo attuale da a mio avviso una grande chiarezza quando dice che solo Dio può mettere pace a questa situazione perchè, anche giuridicamente, nessuno può ‘mettere le mani ‘addosso’ al ruolo del papa se non il papa stesso e Cristo.
Vi pare poco? Guardate che chi non va più a messa, seguendo la guida di don Minutella, lo fa perchè reputa di essere eretico. Leggendo quanto contenuto qui avrebbe una parola di conforto e di coraggio nel tornare ai Sacramenti.
Infine, ci tengo a dire che la Chiesa dovrebbe contattare don Minutella e stabilire un tavolo di dialogo, senza la pretesa, almeno per ora, di convertire nessuno. Ma almeno parlare. Infatti, come dicevo, il fenomeno Minutella sta raggiungendo livelli non comuni e che fa fare delle domande.
Ad esempio: se don Minutella è nel male a fare quello che fa, perchè Ratzinger non lo convince che è nel torto? Mi direte che l’emerito non si presterebbe a cose del genere. Però ribadisco che qui non si tratta di una setta da 10 pazzi fuori di testa ma di un sacerdote da decine di migliaia di seguaci.
Oppure…perchè dai vertici della Chiesa non lo chiamano per chiarire? Si è pur dialogato con Kung o simili!
Insomma: non torna la cosa. Non torna che si dichiari questo sacerdote come il male e festa finita. Se è il male, non è carità cristiana il portarlo al bene.
Auspico, dunque, che avvenga un incontro fra don Minutella e chi ha buona volontà di parlare con lui, magari rispondendo a tutte le accuse che don Minutella fa. Magari non si arriverà a nulla…ma almeno un tentativo c’è perchè non vorrei essere al loro posto quando Cristo chiederà loro se hanno fatto TUTTO il possibile per tornare alla pax Christi
Correggo un errore nel mio intervento. Alla frase seguente “Se è il male, non è carità cristiana il portarlo al bene.” ci deve essere un punto interrogativo alla fine. Quindi:
Se è il male, non è carità cristiana il portarlo al bene?
Chiedo venia…
Si capiva dal contesto.
Finalmente un ragionamento serio. Don Minutella da sempre avrebbe voluto consultarsi con i suoi superiori, che però, non si sono umilmente prestati a ciò. Questo per non Amore/Misericordia, scagliandogli addosso due scomuniche, la privazione della Parrocchia e dello stipendio. Sarà felicissimo di farlo, anche perché, sa di essere nella Verità. Averne di Preti/Testimoni come Don Alessandro Minutella.
Ora lei da già un giudizio. Io preferirei rimanere nel mezzo proprio, fra i due dialoganti.
Io non ho assolutamente dubbi nel credere alla buona fede di don Alessandro. Lo zelo lo divora, come dice la Scrittura (anche se mi pare troppo),
Ma non posso ignorare che Ratzinger, cardine di tutta l’impianto ecclesiologico di Minutella, abbia detto delle cose incontrovertibili.
Faccio di nuovo esempio: l’emerito ha espressamente detto che da una tal data va eletto il nuovo pontefice perchè la sede sarà vacante. Come farebbe, Ratzinger, a sbagliare così grossolanamente (l’esistenza di due papi, cosa impossibile) chiamando la necessità di un nuovo pontefice se lui stesso si ritiene ancora tale?
Direi a don Minutella che o Ratzinger ha perso il senno oppure non può più essere pontefice nonostante gli elementi distintivi (talare bianca e firma PP).
Se Ratzinger ha perso l’intelletto, non deve essere seguito…ma se è lucido perchè fa cose come questa creando una divisione lacerante nella Chiesa e favorendo l’uscita di migliaia di fedeli dalla messa i quali lo fanno per fedeltà a lui?
Cioè…se io sapessi dell’esistenza di migliaia e migliaia di persone che si fanno del male perchè hanno interpretato male una mia parola, non accorrerei senza indugio a chiarire che hanno capito male o che io ho sbagliato a dire quella parola?
Papa Ratzinger ha lasciato su invito MISTICO, per il bene della Chiesa. Deve cadere tutto il sozzo, perché dopo, risplendera’ più bella che.mai. Ha ingannato tutti i suoi nemici che ardivano la sua rinuncia. Ha eseguito con un’Arguzia senza pari.
Negli anni 80 si sarebbe detto: ha vinto il.premio “pane e volpe”. 😄
Pure Salvini ha abdicato con un’arguzia senza pari. Si vedra’ alla fine. Il problema e’ il tempo intermedio. 🙈
“Deporre il Papa?”
Il Papa non può essere deposto da nessuno!
Deporre uno, spacciato come papa, che presta culto a pachamame ed altre divinità sataniche, se si fosse in grado sarebbe giustissimo.
La situazione più grave è, invece, da parte dei ,”cattolici”, considerare papa un adoratore di idoli satanici e che indica di NON voler essere Vicario di NSGC, mostrando di non essere nemmeno in grado di distinguere un vero Papa da un impostore.
Amen
Poiché Gesù ci ordina di amare tutti, anche i nemici, prego ogni mattina la Vergine Maria affinché faccia aprire gli occhi a Bergoglio, ma se non avviene presto questo cambiamento dovrò pagare il Signore che glieli faccia chiudere, perché il cosiddetto presepio esposto a San Pietro supera ogni limite. E’ proprio vero che l’idiozia impera in Vaticano!
Mi par di sentirlo: “ma tu guarda questi in che pantano di concetti e di parole sono andati a cacciarsi.
Io gli parlo della semplicità dei gigli del campo e loro si complicano la vita mettendosi a disputare di teologia!”
Qui non siamo più all’esegesi.Il lettore deve avere un filo diretto con Gesù Cristo.
E se venisse appurato che è stato eletto con metodi non “ortodossi”?
“E se venisse appurato…”
Più appurate di testimonianze confermate ed atti che sono stati pubblicamente mostrati, cosa potrebbe esserci?
Secondo me ,lei ha centrato il problema:l’elezione fasulla di un papa da parte di un collegio massonico È VALIDA CANONICAMENTE O NO?
mi sa che sia sto Papa a deporre lui Gesù Cristo , prima
“Questo libro può aiutare il lettore a formarsi un’idea …”
Mamma mia! Aiuto! Al solo leggere l’articolo mi è partita la cirignoccola! Ancora altre idee? Altre esegesi? altre interpretazioni? ANCORA?
E adesso giù tutta una serie di commenti favorevoli e sfavorevoli infarciti di contro-citazioni.
Io penso che Cristo, nella Sua immensa e per noi esseri umani inconcepibile compassione se ne stia facendo di risate!
Mi par di sentirlo: “ma tu guarda questi in che pantano di concetti e di parole sono andati a cacciarsi.
Io gli parlo della semplicità dei gigli del campo e loro si complicano la vita mettendosi a disputare di teologia!”
Se tu fossi convinto di ciò che hai scritto dovresti stare zitto.
Perché dovrei stare zitto? Dovrebbero parlare scrivere solo coloro che contribuiscono alla confusione generale?
D’altra parte mi sono imitato a rilevare che qui ognuno dice la sua e ciò non contribuisce certo alla chiarezza.
Ma dove vorrebbe andare a parare con queste polemiche di qualunquismo dottrinale? Il Signore ci ha dato l’intelletto e la fede. Usare l’intelligenza, chiedere la luce dello Spirito Santo (consapevoli dei propri limiti), per cercare di inquadrare i giusti termini di un problema enorme, qual è quello della attuale crisi di fede delle società occidentali e, più gravemente, di parte consistente delle gerarchie ecclesiastiche è vietato?
Da chi? Da lei?
È nostro diritto/dovere cercare di capire eventuali possibilità d’azione: anche la preghiera e i sacrifici sono azione, tanto più se, come argomentato nell’articolo, non possiamo materialmente fare di più.
Vuole che non venga esercitato il discernimento e l’azione conseguente?
Si stracci pure le vesti, le sue però.
Io non vieto un bel niente. Perciò la pregherei i di non attribuirmi cose che non ho detto,
Molto più semplicemente mi trovo sulla sponda opposta di coloro chem come lei, pensano di risolvere un “problema enorme” parlandone e scrivendone a profusione.
Il “qualunquismo dottrinale” è proprio quello che vien fuori dalla fiumana di interventi … fiume.
Io non le ho affatto attribuito cose che lei non detto esplicitamente. Sa riconoscere la punteggiatura? Ha visto i miei punti di domanda?
Il suo sarcasmo sarebbe comunque fuoriluogo anche se riferito a persone poco competenti di diritto canonico e teologia che, confuse e non confermate nella fede, facessero domande, più che legittime e comprensibili, sul da farsi in una situazione di confusione dottrinale come quella attuale della Chiesa.
Il suo intervento beffardo è irrispettoso di tanti fedeli che si pongono, e hanno il diritto/dovere di farlo, seri problemi di coscienza circa la confusione dottrinale di questo pontificato.
Se per lei la cosa fa ridere Gesù Cristo e prova compassione, libero di avere tanta presunzione, ma un altro grande vescovo e teologo, Sant’Agostino, sapeva esporre ai semplici le Verità di fede per guidare il proprio gregge nelle problematiche del suo tempo e non disdegnava i loro interrogativi.
Fare bene teologia o occuparsi con competenza di diritto canonico, secondo la propria capacità e vocazione, è cosa bella e buona e il Signore può solo compiacersi quando, umilmente, persone competenti lo fanno utilizzando l’intelletto e la luce della Grazia.
Nello specifico l’articolo è scritto da persona competente che ha spiegato-citando teologi e canonisti sicuramente più competenti di lei: San Tommaso d’Acquino, il più celebre-, perché dal punto di vista canonico non è possibile destituire un papa (validamente eletto, aggiungo io, ma questo è un altro problema che non veniva affrontato dall’autore).
Se la cosa la infastidisce è libero di seguire altri blog ecclesiasticamente corretti.
Gesù Cristo non è venuto a insegnare teologia e diritto canonico, bensì tutt’altro. O lei non se n’è accorto?
Mi sembra che questo signore si sia fermato al titolo. Bisogna aprirlo e leggere i FATTI avvenuti e documentati, poi uno è padrone di dire anche che Gesù Cristo è morto di freddo.