Pezzo Grosso, il Papa e la Proprietà. Ma San Tommaso? Ma Sant’Ignazio?
1 Dicembre 2020
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, Pezzo Grosso ha letto la più recente esternazione del Pontefice regnante in tema di proprietà privata, secondo cui “non è intoccabile”, e ha subito dato di piglio non alla penna ma al computer – anzi allo smartphone – per consegnare alla vostra attenzione alcune chiose alla prosa pontificia. Buona lettura.
§§§
Caro Tosatti, come dice Fausto Bertinotti: finalmente un Papa che sa fare il suo mestie! (il sindacalista?).
Ma sappiamo tutti che nessun diritto è assoluto ed intoccabile (tranne quello di abortire, o no?).
Già Bergoglio aveva ricordato che la proprietà è un furto, citando Martin Lutero in una intervista recentissima sul Corriere della Sera. Per Martin Lutero <non soccorrere i poveri è un furto ai loro danni>.
Insomma la nuova Dottrina sociale della Chiesa la ispira ormai Lutero, medicina per la chiesa. Poveri noi!
Vediamo di chiarire questo punto sulla proprietà privata il cui diritto per Bergoglio è “toccabile “.
L’articolo 42 della Costituzione ne riconosce saggiamente la legittimità e la garantisce. Certo stabilendone i modi di acquisto e i limiti di utilizzo per assicurare la funzione sociale, soprattutto rendendola accessibile a tutti.
Mica dice che chi non è riuscito ad accedervi deve esser compensato per esser stato derubato da chi ci è riuscito. Si immagini Tosatti quante richieste di <class action> verrebbero fatte verso chi non soccorre i supposti poveri, quelli del reddito di cittadinanza dei 5stelle, intendo….
Secondo me non è stato spiegato a Bergoglio che la proprietà è un diritto fondamentale dell’uomo ed è uno stimolo a impegnarsi personalmente e a non contare sullo stato assistenziale.
La diseguaglianza, in un contesto di libertà e di diritto, è conseguenza di selezione dovuta a capacità diverse ed impegno. Se fosse dovuta a violenza e sopruso, si tratterebbe di abuso, ed è l’abuso che pertanto va colpito, non una norma di legge corretta.
Mi domando a volte se Bergoglio abbia studiato la Summa Teologica di San Tommaso d’Aquino.
La Scolastica del mondo medioevale non si occupava stretto senso di economia, ma dei bisogni dell’uomo, e lo faceva utilizzando la ragione alla luce della Rivelazione. San Tommaso, ispirandosi all’Etica Nicomachea di Aristotele, capì l’importanza della proprietà privata e la considerò lecita e persino utile perché stimola l’uomo a produrla e conservarla meglio di quanto non farebbe con la proprietà collettiva.
Ma San Tommaso spiega anche che la proprietà privata genera la pace, perché il conflitto nasce quando i beni e le cose sono in comune!
Sappiate che San Tommaso capiva ed accettava anche la diseguaglianza fra le creature e nei beni posseduti.
Nel discorso, sempre qui sotto riportato, il Papa dice anche una cosa che mi ha incuriosito: “Nel Vangelo, quello che Dio ci chiede è di essere Il popolo di Dio, non l’élite di Dio. Perché quelli che seguono la via dell’élite di Dio, finiscono per il noto clericalismo elitario che, lavora per il popolo, ma niente con il popolo, senza sentirsi un popolo”.
Ma tu pensa!
Ma Cristo non aveva detto ai discepoli che dovevano essere “la luce del mondo”, raccontando loro la parabola della Lampada? Ma non aveva anche affermato: “Voi siete il sale della terra, ma se il sale diventa insipido, con che lo si salerà? Non è più buono a nulla se non a esser gettato via e calpestato dagli uomini”(Mt 5,13).
Ma da quanto tempo don Bergoglio non fa gli esercizi spirituali di sant’Ignazio?
PEZZO GROSSO
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Tag: pezzo grosso, proprietà, sant'ignazio
Categoria: Pezzo Grosso
Begroglio culturalmente impreparato si attacca all’ideologia più becera. Come, al solito, vietato seguire le sue confabulazioni per non cadere in errore.
Secondo Forbes (non secondo la Pravda: secondo Forbes) in Italia ci sono 36 persone (persone: non società) che hanno un patrimonio totale di 130 MILIARDI di euro. Secondo voi è comunismo una patrimoniale del 10% su queste persone, mentre ci sono poveri che non hanno da mangiare? E’ comunismo tassare persone che guadagnano, spesso grazie a transazioni finanziarie che nulla danno al resto dell’umanità, 50 milioni di euro l’anno? Solo chi è in malafede può pensare che il Santo Padre voglia penalizzare chi si guadagna il pane col sudore della fronte. Qui si parla di persone (e non voglio entrare nel merito di come hanno costituito il loro patrimonio, quasi sempre ereditato) che hanno così tanti soldi da neanche sapere quanti sono. Vergogna, siete in malafede.
E’ arrivato lo sprovveduto n. 2, questo poi con la virtuosa indignazione incorporata. Caro amico dormiente, quando si svegliera’ dal suo confortevole sonno, dia un’occhiata al programma di Davos sul futuro della proprieta’ privata, ma non intesa nel senso dei trilioni di dollari dei capitalisti usurai che da soli hanno il 95% delle ricchezze dell’intero pianeta – peraltro quasi tutti estimatori di Bergoglio e di casa al Vaticano, come Bill Gates, Zuckerberg, etc, ma nel senso dei poveracci (tutti gli altri, cioe’ noi: cioe’ anche lei) a cui verra’ tolto anche il diritto di possedere una casa e financo un frigorifero.
Si svegli amico, si svegli finche’ e’ in tempo, e faccia attenzione, perche’ per quelli come lei, estimatori del “santo padre”, alla stregua di Soros, Zuckerberg, Bezos e Bill Gates il risveglio rischia di essere peggiore dell’incubo. https://www.databaseitalia.it/entro-il-2030-non-possederemo-nulla-e-ne-saremo-felici/
Ci sarebbe anche da ricordare al vescovo di Roma e ai suoi scrivani provocatori la drammatica vicenda di Anania e Saffira, Atti degli Apostoli, cap 5,4.
Pietro ricorda ad Anania che terreno e denaro ricavato dalla vendita erano totalmente nelle sue disponibilità, non vi era alcun obbligo di donare tutto il ricavato (trattenendo in realtà parte del ricavato ma fingendo di donare tutto e tentando di ingannare Dio) o una parte definita della somma.
Come dice San Paolo si deve donare con gioia secondo coscienza.
[4] Prima di venderlo, non era forse tua proprietà e, anche venduto, il ricavato non era sempre a tua disposizione? Perché hai pensato in cuor tuo a quest’azione? Tu non hai mentito agli uomini, ma a Dio”.
Solo il proprietario del bene conosce i bisogni e i progetti della propria famiglia o impresa, non si può stabilire a priori l’obbligo di donare una certa percentuale fissa ai poveri (individuati in base a quali criteri?): se una famiglia ha preventivato un investimento produttivo che darebbe lavoro e benessere ad altre persone e l’obbligo di elemosina impedisse o riducesse tale la possibilità di investimento, si avrebbe un aumento del bene comune?
Purtroppo il complesso d’inferiorità di parte della Chiesa nei confronti del mondo e delle fatue ideologie dominanti ha portato a scimmiottare le perniciose ideologie marxiste (periodo post conciliare) producendo la teologia della liberazione in sud America e correnti similari in Europa.
Tutt’oggi i liturgisti ci propongono tra letture degli Atti il Cap 4, 32-35 in cui si narra della condivisione dei beni nella prima comunità cristiana di Gerusalemme (una sorta di prima comunità comunistica secondo tante omelie degli anni ’70-80), ma non il politicamente scorretto Cap.5 su Anania e Saffira, come se tale condivisione fosse obbligatoria e non libera, come rimarcato da San Pietro.
Da aggiungere che, come evidenziato dal card Biffi, San Paolo dovette chiedere aiuto economico alle comunità più ricche (Corinto, se non ricordo male) per aiutare la comunità di Gerusalemme ridotta in povertà dalla consuetudine di privarsi totalmente del capitale fondiario (i terreni) anziché donare (liberamente) parte o tutto della rendita annuale che si avrebbe avuto mantenendo il terreno.
Io sinceramente, quando il Papa parla, non gli capisco proprio niente e rimango ammareggiato e contrariato. Sembra veramente un sindacalista o, quasi, un comunista. E io sono cresciuto in comunismo (sono dell’Europa centrale) !!! Sono molto sensibile a queste esternazioni (Economia di Francesco e menate verie), perchè le idee hanno delle conseguenze e queste possono essere crudeli!!! E quando è che la proprietà comincia ad essere un furto? ‘E un prerogativo di ogni persona umana di decidere – e un giorno ne dovrà rendere conto al Giudice Supremo – quanti di suoi beni darà ai poveri. Se queste decisioni le si vuole usurpare il sistema, la società, o addirittura un papa, può finire male. E poi, oggi, con le tasse e contributi che paghiamo per mantenere in piedi le strutture sociali e sanitarie, dico che mi offende sentirsi dare del “elite” o cose simili. Le nostre società sono basate sui principi di solidarietà. La Chiesa torni a parlare dei dieci commandamenti, della responsabilità individuale, è lì la via anche alla giustizia sociale…
ma Becciu ha letto le sparate peroniste di Bergy? E perchè comprava le borsette da 1000 euro alla Marogna?
Giusto per ricordarsi, Becciu era un uomo di punta di Bergy prima che lo trovassero con le mani nel sacco…
Secondo me’ bisogna tenere sempre presente quale e’ l’ obiettivo dell’ uomo vestito di bianco. Questa e’ la chiave di lettura di quasi tutte le sue esternazioni che tendono a dilaniare, disgregare e desacralizzare in chiave buonista ogni cosa (il lupo travestito da agnello ) L’ obiettivo e’ distruggere quello che rimane della Chiesa Cattolica per poi confluire in un unica religione mondiale. E si e’ , purtroppo, a buon punto
caro Tosatti, legga gli interventi di Sergio ( 1 e 2 ) . Paolo, Casimiro ed Alberto. Costoro hanno ricevuto e trascritto la Velina Cei-di aAssisi , da trasmettere ai StilumCuriae . Ma costoro del pensiero di GP II non sanno altro che quello che è stato ordinato loro di pensare. Si leggano CentesimusAnno.
Scusi dottore Tosatti , ma chi sono sti pazzi che hanno riserve sulla proprietà privata ? Neo-Bolscevici bergogliani ? Ignoranti e folli , avete nostalgia di Lenin ?
Alda , le rispondo io : perchè Spadaro ha capito che il vero termometro dell’intellighenzia cattolica lo trova in StlumCuriae. E per capire come quando e perchè ,lui e Bergoglio verranno processati nel processo terreno di Norimbergabis , per reati contro la cristianitò, deve leggere StilumCuriae
La proprieta’ privata e’ un furto e non si puo’ nemmeno più fare gli espropri proletari perché non c’e’ più prole. 😊
“il vero termometro dell’intellighenzia cattolica lo trova in StlumCuriae” Speriamo proprio di no, altrimenti siamo messi davvero male.
Accipicchia Tosatti, gli organizzato di Assisi DisEconomy of Bergoglio si son scatenati sul suo blog oggi per questo argomento .A meno che non sia solo un poverino che ha cambiato sette nomi. Ma per dire le stesse cose errate , purtroppo. La corruzione educativa camuffata sotto il nome di SanFrancesco . Che ignominia !
Piú elite che il lievito dell´impasto!
Secondo la più tradizionale e ortodossa dottrina cattolica, la proprietà ha come limite superiore quello che è necessario a una vita degna. Oltre questo limite, i beni appartengono a quelli che ne hanno bisogno. Il solo diritto del proprietario è scegliere a chi va l’elemosina. Il diritto di proprietà assoluto è una dottrina massonica. È molto triste vedere che in questi tempi di tenebre, il papa eretico può essere più ortodosso dei suoi critici soi-disant tradizionalisti.
Lei e’ proprio un povero sprovveduto. Mi fa quasi tenerezza. Vada a leggersi le recenti direttive del forum di Davos sui programmi per il futuro della proprieta’ privata, e su come intendono modificare l’umanita’ intera, e cominci a farsi un paio di domande, altro che dottrina cattolica sulla proprieta’ privata.
E poi provi a svegliarsi e a chiedersi a che gioco sta veramente giocando il signor Bergoglio. https://www.databaseitalia.it/entro-il-2030-non-possederemo-nulla-e-ne-saremo-felici/
Ricordare la funzione positiva, a livello sociale ed economico, della proprietà privata e perciò sottolineare anche la sua legittimità è giusto.
Fare il tifo per l’accumulo delle ricchezze non è in linea con il Vangelo.
Gesù Cristo é nato povero e è vissuto da povero e ci ha messo in guardia dai pericoli della ricchezza.
La famiglia di Giuseppe non era precisamente una famiglia povera . Sia Giuseppe che Maria appartenevano alla casa di David, che era stato re di Israele . Maria era parente di Elisabetta che aveva un marito sacerdote, e quindi godeva di una posizione di prestigio nel popolo di Israele.
Quello che Gesù chiede ai suoi seguaci è di cercare innanzitutto il regno di Dio e garantisce l’assistenza della Divina Provvidenza a coloro che faranno ciò.
Il distacco dal beni materiali, per i seguaci di Cristo deve essere individuale e volontario. Credo di sapere che un apprezzato artista (e quindi pagato per il suo valore) finanzi , di nascosto, cioè in forma anonima, diverse parrocchie nello stato in cui vive e dove non esiste l’8 per mille .
Il Papa non ha detto che la proprietà è illegittima, ovviamente. Sono i TFP a cui obbedisce il dott. Tosatti a creare equivoci, perché sono servitori di mammona e vogliono perpetuare i propri privilegi in barba ai poveri.
Carina, questa! Scopro che obbedisco. E lei a chi obbedisce? Non a un cervello raziocinante, temo.
Che dire delle immense ricchezze finanziarie del Vaticano?
Paragoniamo il conto corrente dello stilumcuriale medio con i fondi più o meno onesti dei cardinali e dei monsignori che ci danno lezione su quanto sia meritoria la povertà? La povertà altrui, però.
Quanto a Papa Woitila, evidentemente la frase qui ciitata risente del fatto che tutto sommato veniva dal mondo comunista. Il suo anticomunismo era di natura spirituale e non escludeva una certa diffidenza verso il capitalismo.
ma dove piffero hai letto esortazione a fare il tifo per l’accumulo ?? tipica considerazione da Bergoglio boy’s
Gesù Cristo è nato come un povero rispetto alla situazione sociale del tempo ma non era certamente un povero poichè Maria sua madre proveniva da una famiglia molto benestante. Suo nonno, San Gioacchino a leggere il protovangelo di San Giacomo (che non essendo sinottico non vuol dire che debba essere considerato inattendibile) era un generosissimo ma ricco pastore di greggi e armenti che a quel tempo dava la misura del grado di ricchezza di una persona e di una famiglia. Un po’ come succede oggi in Sardegna (tanto per fare l’esempio di un contesto agro-pastorale) dove il possesso di un numerosissimo gregge e numerosi capi bovini e caprini denota lo stato di benessere di una famiglia. Giuseppe, lo sposo di Maria e padre putativo di Gesù, non era neanche lui l’ultima ruota del carro nella comunità di Nazareth perché esercitava un’arte pregevole che gli consentiva, in base alle aspettative del tempo di mantenere decorosamente la sua sacra famiglia. Dunque basta con il luogo comune della povertà di Gesù. Semmai egli ha sempre rinunciato a tutto avendo a cuore di portare a termine l’amorosa missione che il Padre gli aveva affidato. E’ nato in una stalla perchè i suoi genitori terreni non hanno trovato una migliore sistemazione e perchè così doveva essere secondo il disegno divino nella circostanza di quel viaggio per il censimento, ma per il resto della sua vita adolescenziale e fino all’età di trenta anni egli ha vissuto con devota sottomissione a suo padre e a sua madre che venerava con un amore filiale inimmaginabile, ed è morto in croce da innocente come un agnello immolato su un altare sacrificale ma non ha mai detto una parola contro il diritto naturale alla proprietà anzi, nella parabola dei talenti egli incoraggia l’iniziativa e ne tesse le lodi ma ha sempre biasimato e condannato la brama di ricchezza individuale e l’avarizia, contrari al principio dell’uso dei beni ricevuti in funzione non solo di realizzazione personale ma anche di tipo sociale. Quello che conta più di ognoi altra cosa è che egli è veramente il Figlio di Dio venuto nella Carne ed egli stesso vero Dio ma anche vero uomo, di fronte al quale la ricchezza, la povertà, la proprietà e simili perdono di significato.
Dopo il monsignor bolletta che sottrae denaro al popolo (e non solo ai ricchi) ecco il verbo del novello economista: non esiste proprietà privata. Ha superato persino il pensiero di Marx dimenticando che questo tipo di teoria ha fatto nella storia milioni di morti . Alla faccia dell’uguaglianza e della giustizia!
San Giovanni Paolo II, Laborem Exercens n. 14 : “La tradizione cristiana non ha mai sostenuto questo diritto come un qualcosa di assoluto ed intoccabile. Al contrario, essa l’ha sempre inteso nel più vasto contesto del comune diritto di tutti ad usare i beni dell’intera creazione: il diritto della proprietà privata come subordinato al diritto dell’uso comune, alla destinazione universale dei beni”.
https://www.ilgiornale.it/news/cronache/papa-choc-sulla-propriet-privata-non-intoccabile-1906839.html
sergio , rilegga tutto l’articolo di PezzoGrosso .Dall’inizio alla fine ,e se non lo ha capito , chieda aiuto a sua zia ragioniera.
Prima di tutto si dovrebbero rammentare al vescovo di Roma i Dieci Comandamenti -a parte alcuni già dimenticati e violati con superbia: “Io sono il Signore Dio tuo”, vedi abominio della pachamama, “Non commettere adulterio”, “Non commettere atti impuri ” e “Non desiderare la donna d’altri”, vedi “Amoris laetitia”, “Ricordati di santificare le feste”, vedi covid19 con chiusura delle chiese e impedimento a ricevere i Sacramenti e a celebrare la festa più importante dei cristiani: la Pasqua-, ci sarebbero anche altri due comandamenti che ammoniscono: “Non rubare ” e ” Non desiderare la cosa d’altri “: che senso avrebbero tali comandamenti se non esistesse il diritto naturale alla proprietà privata?
Forse che “Io Sono, JVWH”non ha fatto corsi di aggiornamento modernista per essere più misericordioso e caritatevole?
Che insulso che sono! Non ho considerato che ai tempi di Mose`non esistevano registratori!
Almeno sette comandamenti su dieci sono da aggiornare pastoralmente!
E.C. “JHWH “
E niente, Bergy è un cretino.
Condivido. Un confusionario ignorante, demagogico e presuntuoso come tutti gli ignoranti. Volendo dare una patina intellettuale ai suoi pensierini da quarta elementare, si fa persino fatica a capire cosa volesse veramente dire: “Nel Vangelo, quello che Dio ci chiede è di essere Il popolo di Dio, non l’élite di Dio. Perché quelli che seguono la via dell’élite di Dio, finiscono per il noto clericalismo elitario che, lavora per il popolo, ma niente con il popolo, senza sentirsi un popolo”.
Forse Bergoglio ha letto qualche scritto di Jose Maria Escriva’ che, nell’organizzazione da lui fondata, cercava di arruolare dei condottieri, non dei gregari, per l’esercito di Cristo.
Personalmente ritengo che la visione di Escriva’ non sia in sintonia con il Vangelo di Cristo, dove si chiede di fare il bene nel segreto e di scegliere le posizioni più umili.
come lei ?
anche lei cara Carmen , rilegga il PezzoGrosso ,bene .E se non lo capisce chieda aiuto al sacrestano della sua parrocchia .
Ritornando ad essere serio, ho riflettuto su un fatto. Una delle parabole molto care a Bergoglio è quella del Cristo Giudice finale. Gesù dice alle pecore che stanno alla sua destra : –avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere ecc. ecc. Venite , benedetti dal padre mio …–
Ma gli affamati e gli assetati dove sono? Non è che per caso ce ne sono di più fra i capri che fra le pecore? Perché se i benedetti dal Padre sono quelli che hanno dato da mangiare e da bere (che pertanto non possono essere poveri) i poveri dove sono?
Ecco, vede Tosatti, a causa della pandemia il PIL è diminuito. Come dice il vangelo siamo stati de-pilati. 🙂
Vi prego non prendetemi per un de-mente. 🙁
Bergoglio è ignorante sia in diritto costituzionale italiano che di tutte le più grandi democrazie e sistemi liberali del mondo dove il diritto di proprietà è riconosciuto, e perfino del Vaticano che si avvale di tale diritto. Se egli veramente pensa che la proprietà è un furto e che non soccorrere i poveri sia un furto ai loro danni, cominci a pagare allo Stato italiano i 5 miliardi di Eruo che gli deve per ICI e IMU non pagata negli anni scorsi e così quantificata dalla Corte competente Europea che lui, essendo un antisovranista dichiarato, esalta. Con ciò che dice Bergoglio dunque si sta autoaccusando di derubare i cinque milioni di poveri italiani di una risorsa che se fosse da lui versata li solleverebbe dalla miseria e dalla povertà. Mettiamolo alla prova, induciamolo in tentazione e vediamo se è solo capace di predicare “bene” ma razzolare male. Dubito però che egli voglia aprire i cordoni della borsa e pagare il suo debito nei confronti dei poveri italiani, perché in tale caso è sempre meglio essere tentati piuttosto che essere abbandonati alla tentazione.
Voi siete per la chiesa del privilegio, Papa Francesco per la chiesa dei poveri. Voi siete gretti, lui è generoso. Dio vi chiederà conto del vostro egoismo.
Eccone un altro 🙄🙄🙄
Ma i bergoglionidi perché vengono sempre qui?
La chiesa di papa Bergoglio è tutt’altro che povera.
Nemmeno i nuovi cardinali si stanno avviando verso la miseria più nefasta.
Noi cercheremo di difendere quel poco o tanto che abbiamo onestamente guadagnato. Se non vi sta bene, andatevene in Amazzonia.
Alda , le rispondo io : perchè Spadaro ha capito che il vero termometro dell’intellighenzia cattolica lo trova in StlumCuriae. E per capire come quando e perchè ,lui e Bergoglio verranno processati nel processo terreno di Norimbergabis , per reati contro la cristianitò, deve leggere StilumCuriae
@Paolo, capisco il tuo profondo ragionamento. Adesso pero’ potresti spiegare a noi tutti, tu che sei tanto per la chiesa povera per i poveri, quanta percentuale del tuo stipendio lasci ogni mese per i bisogni dei poveri? Piu’ o meno del 50%?
Caro amico, e’ ora di mettere in pratica i grandi ideali che dite di vivere cosi’ intensamente, e dare voi per primi l’esempio. Vedi mio caro, di buoni cattolici “armiamoci e partite” ne abbiamo visti e continuiamo a vederne tanti. A cominciare da Bergoglio. Sei anche tu uno di loro?
Ma nessuno dei commentatori ha letto il numero 14 dell’Enciclica Laborem Exercens di San Giovanni Paolo II?
Infatti è preso da lì. Criticano Bergoglio ma senza saperlo attaccani Woytjla. Se ne parla qui:
http://www.cattoliciromani.com/8-principale/52188-interviste-dialoghi-e-testi-non-magisteriali-di-papa-francesco/?page=91
Dove, citando questo blog, gli viene dato il gentile titolo di porcilaia… carini i cattolici romani. Com
https://www.ilgiornale.it/news/cronache/papa-choc-sulla-propriet-privata-non-intoccabile-1906839.html
San Giovanni Paolo II, Laborem Exercens n. 14 : “La tradizione cristiana non ha mai sostenuto questo diritto come un qualcosa di assoluto ed intoccabile. Al contrario, essa l’ha sempre inteso nel più vasto contesto del comune diritto di tutti ad usare i beni dell’intera creazione: il diritto della proprietà privata come subordinato al diritto dell’uso comune, alla destinazione universale dei beni”.
https://www.ilgiornale.it/news/cronache/papa-choc-sulla-propriet-privata-non-intoccabile-1906839.html
“la via dell’élite di Dio”? Questa mi mancava. Se è un altro slogan estemporaneo del solipsismo di Bergoglio, spero che qualcuno abbia la bontà di delinearmi con parole semplici, alla portata dell’uomo qualunque, quale sia questo percorso… riservato ai privilegiati secondo il suo metro di giudizio? che -ahimè – conosco fin troppo bene…
Io sono rimasta al: siamo tutti uguali davanti a Dio; non aggiungo il “perché”, per non scivolare su un terreno reso fin troppo viscido. A sostegno di quello in cui ho sempre creduto, invoco San Paolo: «Da parte dunque delle persone più ragguardevoli – quali fossero allora non m’interessa, perché Dio non bada a persona alcuna – a me, da quelle persone ragguardevoli, non fu imposto nulla di più».(Gal 2.6)
Come faccia il papa a sfoggiare la solita supponenza, con un certo stile intellettuale, nel trattare una varietà di temi che richiedono specifiche competenze, mi risulta alquanto incomprensibile e – sinceramente – insopportabile, per il sempre attivo sistema dei vasi comunicanti fra soggetti di ambiti che dovrebbero essere ben distinti: ministri del culto (meglio: che tali dovrebbero essere) e politici, che giocano una partita intercambiabile sullo stesso piano di gioco. Proprio in questi ultimi giorni sul versante politico è stata fatta balenare l’ipotesi della patrimoniale, ed ecco spuntare la lezioncina papale in proposito.
Quanto a studi teologici e esercizi spirituali, praticati o meno dal papa, ricordo solo che con un bigliettino autografo di compiacimento alla suora argentina che ha portato a termine il progetto – di cui era a conoscenza e che aveva appoggiato – della palazzina con alloggi destinati all’accoglienza di trans, le garantiva la benedizione di Gesù che (cito a memoria, ma mi è rimasto ben impresso nella mente): non è andato in seminario e non ha studiato teologia. Mi astengo da ogni commento aggiuntivo…
Ma, durante la quaresima che precede la santa Pasqua, il vescovo di roma , non va ad Ariccia con tutta la curia romana proprio per fare gli esercizi spirituali ?
Se Cristo è il Logos preeterno ovvero la sapienza di Dio, era o meglio è Onnipotente ed Onnisciente: dice bene chi afferma che non avrebbe dovuto frequentare il seminario . È l’unico uomo che essendo Dio non ha bisogno di studiare .
@Bruno
Questo lo sa anche un bambino che inizia la catechesi per la preparazione alla prima Comunione. Vada a leggersi il bigliettino, poi mi chiarirà in maniera convincente il motivo per cui ha pensato bene di metterlo per iscritto e in quella precisa circostanza. Forse perché la suora non era nemmeno al livello del suddetto bambino?
Noi vecchi abbiamo chiari questi concetti proprio perché abbiamo studiato il vecchio catechismo. Ma i giovani che si sono trovati di fronte a una narrazione confusa forse questi concetti da prima comunione non li hanno ben chiari. Anche quelli che hanno studiato in prestigiosi istituti cattolici sono alla ricerca , quando comprendono la limitatezza della dottrina ricevuta, di una dottrina più solida, senza accorgersi che una frequentazione più assidua della Sacra Scrittura potrebbe essere loro di aiuto. Potrebbero così capire che il parlare volutamente confuso di Bergoglio non trova corrispondenza nelle parole di Cristo e degli apostoli che si è scelto.
Faccio una domanda essendo completamente a digiuno dell’argomento in questione. Una domanda che nasce dal guardarmi intorno.
Quand’è che la proprietà comincia ad essere un furto?
Qual è il criterio, se esiste, secondo il quale la quantità di proprietà rientra nella liceità?
Oppure non vi sono limiti, cosicché c’è chi ha moltissimo e chi non niente, e va bene così?
Buongiorno, doverosamente segnalo che la esternazione è in realtà una citazione da un’enciclica di Giovanni Paolo II. Posto un link col riferimento:
http://www.cattoliciromani.com/8-principale/52188-interviste-dialoghi-e-testi-non-magisteriali-di-papa-francesco/?page=91
la risposta più esplicita la troviamo osservando Piazza San Pietro alla domenica….. Per chi sta scrivendo? Per chi sta parlando papaperòn?
Comunque sorge spontaneo chiedersi se il discorso di Bergoglio non abbia a che fare con la becera intenzione di una patrimoniale di cui si sta meditando al governo…..un assist?….ormai,visto la deriva, è lecito pensarle tutte!
Che Bergoglio sia in contatto costante con il governo italiano e non solo non è una possibilità è una certezza. E magari si fermassero solamente ai contatti… Saluti.
Massimiliano
Ha ragione P.G., come sempre brillante e simpatico. Bergoglio e i suoi accoliti ed epigoni sono inascoltabili anche quando sembra, dico sembra, che dicano delle belle cose. Ultimo esempio: OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO
Basilica di San Pietro, Altare della Cattedra
Domenica, 29 novembre 2020
http://www.vatican.va/content/francesco/it/homilies/2020/documents/papa-francesco_20201129_omelia-nuovi-cardinali.html
Riprendendo un vizio che sembrava aver abbandonato ha estratto due parole dalle letture del messale per fare tutto un discorso che con le due letture ( Is 63, 16b-17.19b; 64, 2-7
e Mc 13, 33-37) c’entra come questo mio discorso c’entra con la teoria della relatività generale di Einstein.
Ha poi raggiunto vette altissime quando ha invitato i giudici a ” fare delle loro sentenze una poesia per guarire le ferite dei poveri etc. etc. e proteggere la madre terra ”
Poteva mancare il richiamo ecologico?
“Nel Vangelo, quello che Dio ci chiede è di essere Il popolo di Dio, non l’élite di Dio. Perché quelli che seguono la via dell’élite di Dio, finiscono per il noto clericalismo elitario che, lavora per il popolo, ma niente con il popolo, senza sentirsi un popolo”.
L’ambiguità è nell’uso del termine “popolo”, dove B. confonde volutamente il concetto moderno e politico di popolo con quello cristano di Popolo di Dio.
Sgrammaticato peraltro, perché in italiano si dice “finire con” e non “finire per”.
Ma caro Pezzo Groso , dopo le assurdità che abbiamo sentito al convegno di Assisi ,Economy of Francesco, di che si meraviglia ??
leggete :
MiL – Messainlatino.it: L’Economia di Francesco: lo Stato e la Natura prima della Persona. Cristo? Nemmeno menzionato.