La Messa Tradizionale come Antitesi dell’Ideologia Gender.
30 Novembre 2020
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, dal sito The Remnant rilanciamo questa analisi del prof. Peter Kwasniewski, che i lettori di Stilum Curiae conoscono bene. Ringraziamo Carlo Schena per l’amicizia, e la traduzione. Buona lettura.
§§§
La Messa Tradizionale come antitesi dell’ideologia gender
Peter Kwasniewski
Per quanto possibile, provo a partecipare ogni giorno alla S. Messa presso una cappella gestita dalla Fraternità Sacerdotale San Pietro. Sebbene io prenda assai di rado il mio messalino per l’Ordinario della Messa, lo consulto invece sempre per il Proprio, cercando di pregarlo in profondità e di trarne saggezza. In effetti, non sarebbe esagerato dire che continuo a re-imparare la mia fede, e ad impararla meglio, tramite la S. Messa: è una scuola alla quale sono sempre iscritto, dove l’insegnamento è tranquillo, rispettoso, coerente, serio, ed efficace. Qui, l’apprendimento è delizioso, perché avviene senza didattismi forzati, tediosa verbosità o trovate imbarazzanti. Avviene, piuttosto, in quel modo naturale per cui un nuotatore si bagna d’acqua, se nell’acqua si tuffa.
Una cosa che mi ha davvero colpito nelle messe a cui ho partecipato questa settimana (e ogni settimana c’è qualcosa di nuovo!) è quanto fortemente la liturgia tradizionale mette in risalto tanto il lato femminile quanto quello maschile della natura umana e della vita cristiana. È assolutamente non androgina. La sequenza di feste che vanno dal 16 novembre al 20 novembre sono una splendida dimostrazione di questa caratteristica.
Il 16 novembre, ad esempio, è stata la festa di santa Gertrude la Grande, per la quale l’Epistola è tratta dal Comune delle Vergini (2 Cor, 11): “Sono geloso di te con la gelosia di Dio. Ti ho sposata con un solo marito, per presentarti come una vergine casta a Cristo”. Questo, ovviamente, viene applicato a Gertrude, ma descrive l’intera Chiesa come la casta sposa di Cristo. Il Vangelo racconta delle dieci vergini (Mt 25) che escono per incontrare lo sposo e la sposa. L’Offertorio parla delle figlie dei re e della regina. Nell’ordine spirituale, tutti ci uniamo a e veniamo resi fecondi da Cristo Re: questa è fondamentalmente la nostra vocazione battesimale.
Il 17 novembre, invece, troviamo San Gregorio Taumaturgo, uomo grande e valoroso. L’introito annuncia nobilmente: “Il Signore […] ha fatto di lui un principe, così che abbia in eterno la dignità del sacerdozio”. L’Epistola dal libro del Siracide batte sullo stesso tasto: “Egli lo ha glorificato agli occhi dei re, e gli ha dato una corona di gloria […] gli ha dato un grande sacerdozio […]”. Il Vangelo parla della immensa, infallibile forza della preghiera fatta con fede. L’Offertorio: “Ho trovato Davide, mio servo […] la mia mano lo aiuterà, e il mio braccio gli darà forza”. La Comunione: “Fedele e prudente è il servo che il signore ha preposto alla sua casa”. È tutto connotato da un carattere molto attivo e virile: quello che consideriamo ora è il sacerdozio ordinato, una partecipazione speciale a Cristo, lo Sposo, contemporaneamente Capo della Sua sposa, e colui che per lei offre la Sua vita.
Il 18 novembre è la festa della dedicazione delle basiliche dei SS. Pietro e Paolo. E qual è l’Epistola? “In quei giorni, io vidi la città santa, la nuova Gerusalemme, discendere dal cielo, da presso Dio, preparata come una sposa che si è adornata per il suo sposo”. Ancora una volta viene sottolineato il tema della chiesa nuziale. Questo tema è messo ancora più chiaramente in luce quando il sacerdote usa, per l’occasione, il prefazio gallicano, come è ora consentito fare a tutti i sacerdoti, e come ha fatto il nostro cappellano:
È veramente degno e giusto, equo e salutare, che noi sempre e in ogni luogo rendiamo grazie a Te, o Signore santo, Padre onnipotente, eterno Dio: Tu che, essendo il Datore di tutto ciò che è buono, dimori in questa casa di preghiera che noi abbiamo costruito; e che santifichi con opera incessante la Tua Chiesa, che Tu stesso hai fondato. Perché davvero questa è una casa di preghiera, espressa in sembianze di edifici visibili, un tempio per la dimora della Tua gloria, la sede immutabile della verità, il santuario dell’ eterna carità. Questa è l’arca che ci conduce, strappati al diluvio del mondo, nel porto della salvezza. Questo è l’amata ed unica sposa, che Cristo acquistò col Suo stesso sangue, e che vivifica con il Suo Spirito: nel cui seno siamo rinati per Tua grazia, nutriti con il latte della parola, fortificati con il Pane di Vita, e riscaldati con l’aiuto della Tua misericordia. Ella combatte fedelmente sulla terra, assistita dal suo Sposo e, da Lui incoronata, trionfa eternamente in cielo. E così con gli angeli e gli arcangeli, con i troni e le dominazioni, e con tutte le schiere del celeste esercito, cantiamo un inno alla tua gloria, per sempre dicendo: Sanctus, sanctus, sanctus…
Il 19 novembre è la festa di Santa Elisabetta d’Ungheria. L’Epistola è tratta del libro dei Proverbi: “Chi troverà una donna valorosa? Più delle perle pregiate essa vale. In lei confida il cuore del suo sposo […] Essa gli dà gioie, e mai dispiaceri, per tutto il tempo della sua vita”. Tutta questa lettura tratta da Proverbi, 33, per quanto la Chiesa la applichi alle donne sante, merita soprattutto di essere letta come una parabola sulla Chiesa stessa – una parabola che si incarna (per così dire) nella Beata Vergine Maria, con assoluta perfezione.
Il 20 novembre è la festa di San Felice di Valois, che apparteneva alla famiglia reale, rinunciò ai suoi beni, si ritirò in un deserto, e infine fondò un istituto per il riscatto dei prigionieri dai musulmani. La Messa Comune a lui assegnata – la Justus ut palma – è, ancora una volta, essenzialmente virile, se così si può dire, come lo è la Colletta del giorno.
Ciò che vediamo, in altre parole, è qualcosa di simile a un dialogo liturgico tra sposa e sposo, come una spola che si muove avanti e indietro, realizzando un arazzo tanto più bello quanto sono le relazioni di contrasto tra ordito e trama. E, dal momento che le feste non sono facoltative, e le letture sono in armonia con il ciclo santorale, tutto questo viene SEMPRE presentato, anno dopo anno, ai fedeli che assistono alla Messa quotidiana.
Col tempo, i fedeli non possono fare altro che essere formati secondo quelle intuizioni tradizionali – vale a dire, date da Dio – circa i ruoli degli uomini e delle donne, su ciò che è appropriato alla mascolinità e alla femminilità, sugli ideali che dovremmo porci e sui modelli che dovremmo sforzarci di imitare. Sebbene l’educazione famigliare e la catechesi giochino senz’altro il ruolo più importante nello sviluppo di una sana comprensione della dualità sessuale della natura umana e dei vari modi nei quali, all’atto pratico, tale complementarità può essere vissuta – perché sicuramente non è un sistema a “taglia unica”: ci sono single che ancora non hanno scelto una strada, vergini consacrate, mogli, madri e vedove, proprio come ci sono scapoli, fratelli religiosi, sacerdoti, mariti, padri, vedovi – non può esserci d’altra parte dubbio che anche la preghiera pubblica e formale della Chiesa giochi un fine ruolo nel fornirci esempi luminosi e senza ambiguità dai quali traiamo principi di pensiero e di azione. Questi esempi li vediamo sia nel dipanarsi stesso della liturgia, con i suoi ministri, uomini, e con le donne ornate dal velo, sia nel culto dei santi che ci viene presentato con questi formulari di Messa particolarmente appropriati.
Una cosa che amo particolarmente è che l’immagine della donna nella liturgia tradizionale è un’immagine di regalità, di dignità, di potere – non del potere sacerdotale e regale, cosa che non sarebbe né appropriata né in effetti possibile, ma piuttosto delle figlie dei re, e delle regine, il cui regnare si realizza nel servire. In altre parole, la differenza non risiede nel fatto che “gli uomini sono al comando e le donne sono servi a contratto”, ma piuttosto tanto gli uomini quanto le donne governano nei loro rispettivi regni: vengono resi perfetti da ciò che hanno in comune come battezzati, nonché da ciò che li differenzia nelle loro vocazioni specifiche. Tutti i cristiani sono, insieme, la Sposa di Cristo, la Chiesa. Le vergini consacrate, guidate dalla Beata Vergine, divengono la sposa di Cristo nel modo più completo possibile. Le madri di famiglie cristiane emulano la maternità della Chiesa e della Madre di Dio. Tutti i sacerdoti, in quanto tali, tengono il posto di Cristo divino Sposo, ed esercitano una paternità divina. Il rito romano classico ha il potere di accentuare e sviluppare ciò che è maschile negli uomini, ciò che è femminile nelle donne, ciò che è umano in tutti noi, ciò che è divino in noi, per dono di Dio.
In un momento in cui i ruoli sessuali tradizionali sono stati rifiutati e persino criminalizzati dalla società mondana, quando il valore stesso dell’umanità viene messo in discussione, il ripristino del nostro culto tradizionale è ancora più importante per evitare fenomeni come la disforia di genere, la misantropia, l’aborto e simili altre malattie psicologiche che raramente – se non mai – si sono verificate in società sane, ma che oggi stanno proliferando in un Occidente decadente, disancorato dalla natura e dalla grazia. Queste malattie si possono prevenire con un’adeguata cura dell’anima. Sono proprio i grandi riti liturgici della tradizione cattolica che servono da modelli, profilassi, vitamine e cure. Anche se questi riti non bastano da soli a garantire la salute, non avremo mai la salute nella Chiesa senza di loro.
[Traduzione a cura di Carlo Schena]
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Tag: kwasniewski, messa, remnant, vetus ordo
Categoria: Generale
Leggo purtroppo in ritardo questo post, ma non posso fare a meno di ringraziare ancora una volta Tosatti per averci fatto conoscere questo Autore.
Scusate se insisto ma è troppo bello!!! Oggi, “ecumenicamente”, si direbbe troppo … cattolico😊
Inni e canti sciogliamo o fedeli
al Divino Eucaristico Re
egli ascoso nei mistici veli
cibo all’alma fedele si diè.
Dei tuoi figli lo stuolo qui prono
o Signor dei potenti ti adora
per i miseri implora perdono
per i deboli implora pietà.
Sotto i veli che il grano compose
su quel trono raggiante di luce
il Signor dei signori si ascose
per avere l’impero dei cuor.
O Signor che dall’Ostia radiosa
sol di pace ne parli e d’amor
in te l’alma smarrita riposa
in te spera chi lotta e chi muor.
I mistici VELI … sotto i VELI che il grano compose …
VELI … RI-VELATO … RI-VELAZIONE …
Inni e canti – Bing video
I – ” Il 19 novembre è la festa di Santa Elisabetta d’Ungheria. …… Tutta questa lettura tratta da Proverbi, 33, …….”
Errata corrige: si tratta di Proverbi, 31
II – Don Farinella, è il prete (?) noto per aver chiuso la sua chiesa (San Torpete, nel cuore di Genova) a Natale del 2018 per protesta contro Salvini. Si è autodefinito “prete dal cuore laico” ….
Farinella ha chiuso san Torpete a Natale 2018, 2019, ed annuncia di volerla chiudere anche nel 2020.
Esistono dei Vescovi da quelle parti?
A proposito di sacerdoti avanzati, da povero ligustico, ho acquistato la scorsa domenica Repubblica. Nelle ricche pagine dedicate alla cronaca cittadina c’era un un’articolo di Tal sacerdote avanzatissimo, tal Paolo Farinella.
Desiderando condividere detto articolo con tutti voi, l’ho cercato aime’, invano sia sul blog dello stesso sacerdote, sia sul sito di Repubblica
Spero che qualcuno sia più capace di me in detta ricerca , altrimenti mi vedrò costretto a copiarlo, invitando voi tutti a preparare pomodori e uova marce. Metaforicamente s’intende.
Vostro Januensis
Il Farinella in detto articolo chiarisce le ragioni teologiche della non celebrazione del Natale neppure per quest’anno…
https://www.youtube.com/watch?v=ggU4axwTdCY&fbclid=IwAR3ypZ5Sc3VJtSybdnoTB9o4WQEcqKEs1AmU4L-lxcEzSl54up8uDiBtdKQ
Questo mio filmato postato su youtube dal titolo “IL GENDER VERSO IL NUOVO ORDINE MONDIALE” ha ricevuto una censura dal Team di youtube, ravvisando una istigazione all’odio. Rimarrà visibile per sette giorni. Per chi ha ricevuto queste censura sa che al secondo filmato censurato non potrà pubblicare per due settimane, al terzo verrà cancellato dal canale di youtube. Non mi sembra che io abbia istigato all’odio: ho solo messo ciò che diverse fonti hanno scritto in libri di carattere ideologico, religioso, esoterico. Sono stato altre volte censurato e oscurato per un periodo di tempo, sempre per istigazione all’odio, al razzismo, e per pornografia, tipo nuti di statue e dipinti. Ormai sappiamo che ci stiamo infilando sotto una dittatura di tipo “umanitario ecologico buonista e della fratellanza universale”. Non so se STILUM CURIAE abbia avuto minacce. Io sono già stato censurato, oltre a diversi filmati sul Gender, pure sull’immigrazione clandestina, sul Rosario di Salvini, eccetera. Si sta molto velocemente attuando quel regime dell’Anticristo così magistralmente descritto nel libro fantascientifico di Robert Hugh Benson “Il Padrone del Mondo”. edizioni Fede & Cultura, scritto da questo sacerdote nel 1907. In esso, oltre a scoperte scientifiche impensabili all’epoca, descrive il regime instaurato dall’Antiscrito, a cui si sono piegati menti illustri e la stragrande maggioranza del popolo e del clero. Era rimasto fedele solo il Papa (mi ricorda tanto la figura di Benedetto), così debole ma pieno di fede, insieme a pochi altri. Si oppose alle schiere che stavano per distruggere fisicamente questo ultimo gruppetto di irriducibili. Alla fine avvenne che…. Io so cosa accadrà fisicamente alla resa dei conti a coloro che saranno con l’Anticristo. Te lo dice bene l’Apocalisse, che però non descrive la forma… Stiamo entrando nella grande persecuzione e ci costringeranno nelle catacombe. Ma alla fine vinceremo. I Bolscevichi e lo stalinismo uccisero 170 mila religiosi ortodossi e 15 mila cattolici: una dolorosa persecuzione, finita con la caduta di quel regime. Così è avvenuto per i giacobini. Così finirà la Cina comunista. E per ultima la Massoneria. Sul campo di battaglia di Armagedon.
Forza, Marco, forza Amici e Amiche, andiamo avanti e combattiamo guardando la luna. Meglio, guardando gli Spiriti Lunari. Poichè sono essi che fanno confusione nella mente umana contro il Cristo, nostro Signore e Fratello.
Non sono un linguista ma mi pare che dire che rivelare va letto ri-velare e che significa velare di nuovo sia un po’ come dire che il femminile di concis-toro è concis-vacca. 🙂
Infatti, senza essere linguisti, basta cercare su google per vedere che l’etimologia di rivelare è dal latino revelare (re-velum), dove re sta per “indietro”: tirare indietro il velo, toglierlo. Non c’entra niente il ri di ripetere. Siamo sempre al discorso che facevo prima: informarsi prima di parlare.
Informarsi su google? 😂😂😂
Egregio signore, se invece di ridere in faccia alla gente Lei inparasse un po’ di umiltà, saprebbe che da google si accede al dizionario Treccani, all’Accademia della Crusca, ad ogni sorta di libri, a milioni di strumenti scientifici di conoscenza ed eviterebbe di fare brutte figure, come questa attuale, in cui sembra voler farci edotti del fatto che Lei ignora l’esistenza in internet di strumenti di conoscenza digitali analoghi a quelli cartacei. Invece Lei dove si è informato, per propinarci la perla di saggezza che l’etimologia di rivelare è velare di nuovo? Ci dica pure, ci indichi su quale libro andare a cercare, siamo ansiosi di abbeverarci alle sue fonti di conoscenza☺ (ovviamente si parla del verbo rivelare, da cui deriva rivelazione; non del verbo velare a cui si aggiunge il ri per dire “ho velato la stuatua, l’ho svelata e poi l’ho “rivelata”: vediamo di non prenderci in giro)😉
Forse lo ha imparato da qui:
Dio nessuno l’ha mai visto:
proprio il Figlio unigenito,
che è nel seno del Padre,
lui lo ha rivelato.
(Gv1, 18)
Il Figlio si è fatto uomo per venire a nascondere ri-velare Dio.
Mah, posso dire mah?
Non se la prenda, non intendevo riderle in faccia. Le chiedo scusa se ho potuto darle questa impressione.
Soltanto che, a mio parere, una conoscenza enciclopedica, sia libresca sia virtuale, non è vera conoscenza, ma soltanto nozionismo, certamente necessario ma altrettanto certamente soltanto indicativo e non esaustivo.
E non è detto che tutto ciò che non è intrappolato nel sapere enciclopedico non abbia diritto d’esistenza.
Ri-velazione è qualcosa che si evidenzia e al tempo stesso si nasconde di nuovo in quanto non totalmente accessibile alla conoscenza, ed è proprio questo, se ci pensa bene, che stimola l’approfondimento del conoscere, che mai raggiunge la completezza tanto nell’ ambito scientifico quanto in quello religioso/spirituale.
E ciò lo conferma, senza accorgersene, anche SE, nella suo intervento delle 14,01.
Ma poi, se lo immagina un mondo in cui la conoscenza raggiungesse la perfezione? Un mondo in cui la Verità si porgesse senza s-velarsi del tutto?
Un codiale saluto.
Ma si Enrico, il mio intervento era solo sull’etimo di rivelare; poi è chiaro che ogni conoscenza è sempre in divenire ed ogni sapere mai definitivamente acquisito; anche in ambito cristiano noi ora vediamo “per speculum in aenigmate” e la Rivelazione completa e definitiva l’avremo solo l’ultimo giorno, quando se Dio vorrà lo potremo vedere “faccia a faccia”. Saluti cordiali anche a Lei☺
Complimenti, SE!!!
Ottima freccia scoccata verso il Bersaglio “ascoso nei mistici veli”!!! Te lo ricordi il bellissimo “Inni e canti”? Io ci sono cresciuto. Oggi, purtroppo è quasi impossibile sentirlo nelle funzioni liturgiche.
Un inno che mi fa ancor oggi salire le lacrime agli occhi.
Inni e canti – YouTube
Enrico Nippo, ma si può sapere per chi mi ha preso lei?
Che vuole dire con “lo conferma, senza accorgersene, anche SE” ????
Secondo lei sono uno che parla senza sapere che cosa dice?
Mah, posso dire mah?
Decisamente oggi (forse non solo oggi) non ne azzecco una!😅
Caro SE, chiedo scusa anche a te, non intendevo darti dell’incosciente. Assolutamente no!
Però può succedere a chiunque, me per primo, di non rendersi conto di qualcosa. Mica è un delitto!
Perdonami.
Caro SE,
la tua battuta mi strappa un mezzo sorriso, ma a stento.
Non si vede proprio il nesso tra ri-velazione, e concis-toro e concis-vacca.
Dovresti sapere che non tutte le etimologie sono enciclopedicamente catalogate.
E poi dimmi: ritieni che la Verità rivelata sia davvero facilmente accessibile?
Tutti i passi, frase per frase, parola per parola, ti sono davvero totalmente chiari?
O anche per te la Verità è ancora un pochino o tantino (ri) velata?
Egregio Nippo, rispondo brevemente per non ripetere cose già dette e tediare i lettori. Una cosa è contestare con una battuta (più o meno di spirito) che strappa poco più che un sorriso, una evidente storpiatura del verbo rivelare e ben altra cosa sarebbe negare che certi passi biblici presentano difficoltà alla nostra interpretazione e comprensione. Ma il “meditare” significa proprio questo: concentrare la propria attenzione su una frase, una parola, un verbo, un pensiero allo scopo di intenderne l’essenza, indagarne la natura e trarne sviluppi, conseguenze e conclusioni. Aggiungo un piccolo elenco di parole che sarebbero da approfondire, ma con un buon vocabolario credo che ognuno possa farlo da sè : esegesi, ermeneutica, sincronia, diacronia, simbolo, analogia, linguaggio, significato letterale di un testo.
Per decenni preti e vescovi hanno disubbidito ai papi – pensiamo a quello che capitò a Benedetto XVI, ma in parte anche a Giovanni Paolo II e prima ancora a Paolo VI – e alle norme ecclesiastiche p, es. laddove era prescritto l’abito sacerdotale.
E tutte queste disubbidienze erano fatte con irrisione e arroganza.
Ora i vecchi “disubbidienti” degli anni ’70-’80 sono al “potere” e vogliono comandare.
Non sarebbe male che fossimo noi a disubbidire a loro, p. es. continuando a recitare il Padre Nostro con la vecchia formula.
Impariamo dall’avversario. E rovesciamo le sue posizioni.
Altro che Bergoglio e cardinali “avanzati”, come pare egli ami dire. Qui abbiamo solo una rifrittura anni ’70 con in più una strizzatina d’occhio agli omosessuali. Invece di strillare a complotti, irridiamo questa gente e trattiamola come merita, ossia come loro trattavano papi e vescovi fedeli alla dottrina.
Caro Igino, condivido in toto la strategia proposta verso coloro che per decenni ci hanno annoiato e irritato con il motto di don Milani ” l’obbedienza non è più una virtù “.
Io continuerò a pregare il Padre nostro chiedendogli di ” non indurci in tentazione…”, dirò: “fratelli ” anziché “fratelli e sorelle “, “… pace in terra agli uomini di buona volontà ” anziché “…pace agli uomini che egli ama”…
Sul complotto meglio continuare a pregare, fare sacrifici e il proprio dovere cristianamente senza arrovellarsi troppo per non sprecare tempo e energie.
Tuttavia, pur sospendendo il giudizio e non sopravvalutando i servi del maligno che si divoreranno fra loro, come di consueto, neanche sottovalutare le loro dichiarazioni ormai sempre più sguaiate e arroganti come se avessero già vinto la guerra.
Cito ad esempio, tra i tanti, l’ultima sguaiata dichiarazione di tal prof Klaus Schweb, fondatore del World Economic Forum di Davos secondo cui la paura della morte e la crisi economica consentirà alla IV rivoluzione industriale di affermare il transumanesimo che ci promette la biosicurezza in cambio della rinuncia alla libertà e alla proprietà privata.
Si realizzebbe una società di schiavi felici di esserlo secondo la distopia di Huxley e i progetti dei vari mondialisti sulla “governance” mondiale a scapito della democrazia, ritenuta troppo ferraginosa e, soprattutto, a rischio del voto del popolo bue non allineato, qualora possa confrontare argomenti semplici ma validi, come quando c’era ancora una Chiesa che era combattuta rabbiosamente ma non irrilevante (cfr card Ruini e Cei in occasione dei referendum pro manipolazione embrioni e fecondazione eterologa clamorosamente sconfitti: 3 italiani su 4 non andarono al voto seguendo le sue indicazioni, nonostante la martellante propaganda dei media e sondaggi farlocchi per orientare l’opinione).
Conoscere le cattive intenzioni del nemico aiuta a prevenirne le mosse, sia politicamente sia spiritualmente, ad esempio nelle intenzioni di preghiera.
Con la luce della Grazia dobbiamo essere scaltri come serpenti e non solo candidi come colombe, la Provvidenza guiderà le persone di buona volontà secondo la propria vocazione e il proprio ruolo.
Pure se si cerca di coinvolgere parroci alla Celebrazione della Santa Messa secondo la forma straordinaria del Rito Romano, nel quale – in latino – c’è la formula esatta e “reale” del memoriale-consacrazione, in cui il Sacerdote afferma: ” Questo infatti è il calice del mio Sangue del nuovo ed eterno testamento, mistero della fede, che per voi e per MOLTI sarà sparso in remissione dei peccati”. Infatti, se per noi è mistero, il Cristo sa già chi sono quelli che vogliono utilizzare il suo sangue per lavarsi dei loro peccati. Perchè ci sono in giro molti SATANISTI, molti Partigiani del Diavolo e molti DEMONI incarnati. Non tutti si salveranno e Cristo li conosce già. Quindi non spreca, pur con rammarico, la sua Forza divina per chi non la merita poichè ha già deciso di essere dalla parte di Satana ancora prima di nascere. Non a caso si nasce Hitler, Stalin e Carlo Acutis, che è già con Cristo.
Noi siamo fortunati di avere una “base” a Tolentino in cui si celebra di domenica la Messa gregoriana cantata. E chi è che celebra? Celebra pure “quel” don ANDREA LEONESI, che, suo malgrado, è andato agli onori non voluti della cronaca giornalistica e televisiva per una sua omelia tradizionalmente “cattolica”. Ricordate il servizio che fecero Le Iene? E la nota Paola d’Urso?
Quella vicenda non solo mi ha confermato quanto i veri Cattolici siano considerati nemici dai “senza Dio” e nel contempo quanto i suoi parrocchiani siano inaffidabili come veri cattolici… Per fortuna stanno alla destra del Trono e si salveranno. Come conferma pure il Corano nella Sura 56, che quelli dalla parte sinistra saranno dannati. Gusù non diceva di gettare la rete dalla parte destra della barca? Quindi perchè sprecare la Liturgia per i dannati? Fareste voi dire messe in suffragio di Hitler e Stalin?
Dimenticavo: una chiesa consacrata è un luogo privo di influenze negative, pure se in essa si commettono porcherie e omicidi. Per esperienza personale posso dire che uno dei maggiori convincimenti che ho avuto sui poteri di cui la chiesa è impregnata fu quando, ancora non credente, ebbi la liberazione da masse mentali che mi opprimevano ogni volta che ci entravo, pur senza pregare. D’altra parte per chi dovevo pregare da ateo?
Signor Giorgio,
in linea di massima mi sento di condividere il suo commento.
Però , a mio avviso, si dovrebbe essere più prudenti nell’assegnare la “destra” e la “sinistra” secondo il giudizio personale, ancorché suffragato dalle Scritture (e dai Commentari più accreditati e famosi).
La certezza circa chi è (sarà) alla destra o alla sinistra non è , io ritengo, alla portata dell’essere umano, il quale, mi sembra di poter affermare, non può conoscere in tutto e per tutto la Volontà di Dio, la quale, sempre a mio parere, trascende infinitamente le Scritture. Non si può pensare che la Volontà di Dio sia, per così dire, interamente rinchiusa in pagine scritte.
La verità rivelata è, appunto, ri-velata, cioè offerta e velata di nuovo, e quindi nessun essere umano può possedere la Verità tutta intera, e perciò conoscere la Volontà di Dio tutta intera, non solo in questa vita terrena ma anche nell’altra.
Mi sia permesso un appunto più di metodo, forse, che di sostanza. I Messali, l’Ufficio delle Letture e la Liturgia delle Ore, sono composti da selezioni dai Sacri Testi, operate da chi li ha concepiti, e pertanto di nessun argomento danno una visione completa. Sono certamente ottimi compagni di viaggio per un buon cattolico, forse anche indispensabili per qualcuno, ma non sono tutto, così come non sono tutto i vari commentari di tutti i tempi e di tutti gli autori. L’unica, vera fonte da cui bisogna sempre partire è la Bibbia come giustamente disse San Girolamo, e anche, ma non solo, Martin Lutero vissuto 1100 anni dopo.
Scrittura, certo, ma anche Tradizione e Magistero. Colla sola Bibbia possiamo finire a Calvino, anabattisti, mennoniti, testimoni di geova…..e pure Bose.
Ma senza Bibbia e/o una bibbia raccontata da certi fantasiosi predicatori finiremmo anche peggio.
Faccio presente al forumista che afferma che con la Bibbia sola si può diventare testimoni di G. che i cosiddetti testimoni non seguono una Bibbia uguale a quelle di uso comune, ma la trascrivono a loro uso e consumo. So di cosiddetti testimoni che negano i miracoli e di miracoli , spero che tutti noi lo si riconosca, la Bibbia è piena. Fino ad arrivare al miracolo più grande, cioè alla Resurrezione di Cristo.
Credono i cosiddetti testimoni alla Resurrezione di Cristo ? Io non lo so.
Caro Bastiano, secondo me diciamo la stessa cosa (anche con Emerito); senza l’ autorità della Chiesa, partendo dalla sola Bibbia, la stessa Parola può esser fraintesa, deformata o falsificata.
P.s. conosco diversi cattolici che, sui miracoli…..insomma, è meglio con loro cambiare argomento…
Tutto vero. Reputo un’unica impresione solo nel titolo. Non la Messa tradizionale, ma direi la Messa di sempre. Tradizionale è relegarla in una nicchia, più appropriato la Messa di sempre. In ogni luogo, in ogni tempo e per sempre. Universale, quindi cattolica
👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏
Veramente inguaribili…
Se nella mia Chiesa parrocchiale, prima che io vi incontrassi, sarebbe venuto un prete e mi avesse chiesto di celebrare la S. Messa V.O., non avrei esitato neanche per un secondo ad ospitarlo. Adesso, con tutte le corbellerie e le presunzioni e le arie di superiorità che alcuni ostentano fanaticamente, penso che categoricamente gli direi di cercare altrove.
Non capisco perché lei ritenga lecita la sua entusiastica convinzione di far parte di una certa congrega e non ammetta che possano esserci altrettanto entusiastiche convinzioni di appartenenti ad altre congreghe.
Bravissimo don Pietro Paolo,
e mi raccomando al pretus glielo dica frullando l’aria con l’indice alzato: “se ne vadi lei, e sappi che è colpa di Stilum Curiae!”.
Mala tempora…
Ossequi.
Ok, però “se… FOSSE venuto”.
La fretta gioca brutti scherzi.
Con simpatia.
Come si potrebbe non concordare con l’autore dell’articolo? La donna è un elemento centrale nella nostra fede. Non solo nel bene, però, ma anche nel male.
Ne cito una a caso:– Trovo che amara più della morte è la donna, la quale è tutta lacci: una rete il suo cuore, catene le sue braccia. Chi è gradito a Dio la sfugge ma il peccatore ne resta preso.– (Qoelet 7,26)