Io Vi Accuso! Un Insegnante Scrive a D’Urso, Marcuzzi e Compagnia Cantante.
26 Novembre 2020
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, un amico del nostro sito ci ha segnalato questa lettera veemente pubblicata sul sito del collega ed amico Maurizio Blondet, e che ci sembra giusto portare alla vostra attenzione. Buona lettura.
§§§
Splendida lettera di un insegnante
Barbara D’Urso, Maria De Filippi, Alfonso Signorini, Alessia Marcuzzi e tutta la schiera della vostra bolgia infernale… io vi accuso.
Vi accuso di essere tra i principali responsabili del decadimento culturale del nostro Paese, del suo imbarbarimento sociale, della sua corruzione e corrosione morale, della destabilizzazione mentale delle nuove generazioni, dell’impoverimento etico dei nostri giovani, della distorsione educativa dei nostri ragazzi.
Voi, con la vostra televisione trash, i vostri programmi spazzatura, i vostri pseudo spettacoli artefatti, falsi, ingannevoli, meschini, avete contribuito in prima persona e senza scrupoli al Decadentismo del terzo millennio che stavolta, purtroppo, non porta con sé alcun valore ma solo il nulla cosmico.
Siete complici e consapevoli promotori di quel perverso processo mediatico che ha inculcato la convinzione di una realizzazione di sé stessi basata esclusivamente sull’apparenza, sull’ostentazione della fama, del successo e della bellezza, sulla costante ricerca dell’applauso, sull’approvazione del pubblico, sulla costruzione di ciò che gli altri vogliono e non di ciò che siamo.
Questo è il vostro mondo, questo è ciò che da anni vomitate dai vostri studi televisivi.
Avete sdoganato la maleducazione, l’ignoranza, la povertà morale e culturale come modelli di relazioni e riconoscimento sociale, perché i vostri programmi abbondano con il vostro consenso di cafoni, ignoranti e maleducati. Avete regalato fama e trasformato in modelli da imitare personaggi che non hanno valori, non hanno cultura, non hanno alcuno spessore morale.
Rappresentate l’umiliazione dei laureati, la mortificazione di chi studia, di chi investe tempo e risorse nella cultura, di chi frustrato abbandona infine l’Italia perché la ribalta e l’attenzione sono per i teatranti dei vostri programmi.
Parlo da insegnante, che vede i propri alunni emulare esasperatamente gli atteggiamenti di boria, di falsità, di apparenza, di provocazione, di ostentazione, di maleducazione che diffondono i personaggi della vostra televisione; che vede replicare nelle proprie aule le stesse tristi e squallide dinamiche da reality, nella convinzione che sia questo e solo questo il modo di relazionarsi con i propri coetanei e di guadagnarsi la loro accettazione e la loro stima; che vede lo smarrimento, la paura, l’isolamento negli occhi di quei ragazzi che invece non si adeguano, non cedono alla seduzione di questo orribile mondo, ma per questo vengono ripagati con l’emarginazione e la derisione.
Ho visto nei miei anni di insegnamento prima con perplessità, poi con preoccupazione, ora con terrore centinaia di alunni comportarsi come replicanti degli imbarazzanti personaggi che popolano le vostre trasmissioni, per cercare di essere come loro. E provo orrore per il compiacimento che trasudano le vostre conduzioni al cospetto di certi personaggi.
Io vi accuso, dunque, perché di tutto ciò siete responsabili in prima persona.
Spero nella vostra fine professionale e nella vostra estinzione mediatica, perché solo queste potranno essere le giuste pene per gli irreparabili danni causati al Paese.
Marco Galice
§§§
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Tag: blondet, d'urso, insegnante, marcuzzi, tv
Categoria: Generale
Rolando dunque, spero di aver capito, il “prossimo suo” per Gesù erano gli ebrei ,
supportato anche da :
Matteo 10,5-6
Matteo 15,24
Gesù e la Cananea.
Ora, questo conferma in un’ottica di puro materialismo storico, quanto da me detto riguardo alla impossibilità di amare “tutto” il prossimo senza un Dio trascendente che giudica , quadra perfettamente;
il cosmo ha una struttura binaria, che in campo sociale e politico si esplica nella dialettica amico – nemico ben individuata anche da Carl Schmitt ; non può esistere un amore verso il “prossimo” se non all’interno di un gruppo che deve necessariamente avere, per essere tale, un nemico.
Ecco giustificate, anche teologicamente , quindi, le stragi bibliche.
Esiste un “prossimo” da amare solo all’interno di un “noi” contro gli altri,
Al di fuori di questo recinto identitario, solo il “minuscolo poliziotto” miscelato con vari gradi di controllo dell’egemone, può funzionare.
L’amore quindi, ribadisco, per il prossimo tutto è impossibile, e per questo la “fraternitè ” e il paradiso sovietico dei compagni hanno fallito, come, è evidente, sta fallendo, anche il piano massonico della grande fratellanza universale.
E non basta mi creda, la storia lo dimostra, avere fiducia nell’uomo svincolato da un trascendente che lo sovrasta.
Il dramma terminale della chiesa odierna risiede proprio in questo, aver preso per buona l’ideologia massonica della fratellanza universale abbandonando di fatto un nemico, qualsiasi, anche strumentale , ma un nemico; satana, il dia-ballo andava benissimo, ma l’ideologizzazione secolare del mondo perfetto, senza alcun odio e discriminazione l’hanno annientato e con esso l’esistenza di un qualsiasi il traguardo storico e sociale.
Questa canzone di John Lennon illustra bene la catastrofe della ragione cui è andata incontro la chiesa di Roma :
” Immaginate che non ci sia alcun paradiso
…Nessun inferno sotto di noi…
Immaginate che non ci siano patrie
Nulla per cui uccidere o morire
Ed anche alcuna religione
Immaginate tutta la gente
Che vive la vita in pace…
E il mondo sarà come un’unica entità”
Micidiale.
Non può esistere nessun Telos, prerogativa di ogni agire umano, senza un nemico.
Il cristianesimo, nella versione paolina, e in particolare il cattolicesimo è stato per 2000 anni un edificio perfetto, inespugnabile dal mondo, proprio perchè contemperava alla perfezione tutte queste cose, amore per il Dio incarnato e sofferente, vicino a noi,con noi, a cui il fedele apparteneva, che richiedeva il sacrificio di sè per amore, a questo punto sì , di “tutto” il prossimo, per il raggiungimento del Telos eterno grazie al necessario combattimento contro il Male, che essendo non fuori ma dentro di noi, non precludeva in nessun modo la realizzazione dell’Amore per gli altri.
Come vede sono argomenti, vista la vastità e la profondità dei temi, più da trattato che non possono essere esplicati in poche righe, ma spero di aver dato comunque qualche spunto di riflessione.
Un caro saluto.
P.s. : come stanno i suoi amici ?.
Caro Luca Antonio, tu credi che non basti avere fiducia nell’uomo svincolato da un dio che lo trascende.
No. Non condivido. Mi sembra sia questa una affermazione a priori, bel compendio apodittico di ogni presunta rivelazione. Invochiamo a prova la picciola storia tracciata; ma i tempi dell’evoluzione sono così lunghi da averci indotti a tal interessata miopia da inventare una eternità piena di realtà altra.
Ma io penso che le favole per bambini al confronto siano più credibili. Ah, Margherita Hack!
Grazie, i miei due amici stanno meglio, uno in particolare. Grazie e speriamo per tutti quelli che sono nella sofferenza. Che ritorni il sorriso.
Rolando, sono lieto delle migliorate condizioni dei suoi cari, e la ringrazio sinceramente di questo fitto scambio di opinioni, che si va cristallizzando , come sempre accade sui temi ultimi, su due fedi, la mia, evidente e da me affermata, che vi sia prima lo Spirito e poi da questo la materia e la sua, evidente ma non da Lei affermata, che lo Spirito sorga dalla materia e si sviluppi nella Storia attraverso un processo evolutivo.
Ecco questa sua posizione, se permette e’ una “fede di cose non viste e provate” esattamente come la mia, e poi in ogni caso rimane la domanda : non le sembra che la sua affermazione
“…i tempi dell’evoluzione sono così lunghi …” sia di fatto una fede che dallo spazio si sia spostata nel tempo ?, una cronolatria su cui nessuna investigazione e controprova e’possibile visti, appunto, i suoi tempi fuori dalla misura umana?.
Su questo la frase di papa Francesco, in perfetta sintonia con Lei sul punto, e’ illuminante : il tempo e’ superiore allo spazio.
E anche se fosse , ed e’ possibile, come possibile e’ l’inverso – siamo fuori scala di verificabilita’ su entrambe le versiomi – , rimane per Lei la domanda: intorno a cosa , a quale pergolato, si avvilupperela vita per “evolversi” ?; e perche’ dovrebbe necessariamente “evolversi “?.
Mi dira’ Lei : sulla base del principio di sopravvivenza, sopravvivenza di chi ?, se la risposta fosse dell’uomo, capira’ che trattasi di una lettura antropocentrica a posteriori che nulla prova.
Se questa sopravvivenza invece fosse riferita al sistema vita sul pianeta terra, ecco che forse saremmo forse piu’ vicini alla corretta lettura , ma saremmo contraddetti dai fatti , vista la devastazione e lo squilibrio che l’uomo ha portato, e continuera’ a portare, con la sua avidita’ – “e l’avidita’ distruggera’ se stessa.” ricorda ?- al pianeta terra .
E infine : questo pergolato, questa legge di natura, su cui si avvolge la vite/vita, deve essere necessariamente preesistente, e qui si aprirebbe un altro scenario speculativo sulla cause prime, ma e’ tempo che mi fermi, il dovere mi chiama.
Grazie, stanno venendo fuori, almeno dal mio punto di vista, cose interessanti,
un caro saluto.
1 “antropocentrica”
2) “forse più vicini ad una corretta lettura”.
Caro Luca Antonio, mi limito a questa sua manciata di termini.
Parto dal “forse” per dirle che siamo sempre sulla stessa linea di partenza o di arrivo come si voglia. E ci fa onore in entrambi i casi, in quanto cervelli pensanti (Penso al Cristo Pensante della collina di Vilnius).
Quanto all’antropocentrismo credo che questo sia un’idea desiderio ed una fede disperata e disperante più propria di ogni credente in un dio realtà “altra” da questa concreta da cui emerge anche pensiero. Non solo, ma anche empia (ben dimostrato dal mistico Meister Eckart!), perché nessun uomo amerebbe mai un qualsiasi dio di qualsiasi fede se non per la certezza della sua propria personale soggettiva esistenza eterna. Questo non è solo autentico antropocentrismo ma un trasformare dio in oggetto della propria egoistica felicità. E, empietà delle empietà, poi l’uomo che crede nella rivelazione cristiana non sarebbe ancora contento soltanto del suo dio se non potesse godere anche di “un di più di felicità” nel vedere i tormenti dei dannati, come chiaramente insegna quel pazzo di Paolo e quel folle di Dottore Angelico, filosofo-teologo supremo della Chiesa Cattolica Apostolica Romana.
NON FARE ALL’ALTRO CIÒ CHE NON VORRESTI FACESSE A TE.
Rimane il fatto che purtroppo senza il “minuscolo poliziotto nella testa” , ogni essere vivente esercita sempre e comunque tutto il potere di cui dispone , come dissero cinicamente gli ateniesi agli abitanti dell’ isola di Melo durante la guerra del peloponneso.
Il cristianesimo ha implementato il miglior sistema, poiche’ volontario, di controllo morale , e quindi sociale, della storia.
Adesso e’ finito – con l’abolizione del Telos , e quindi della possibilita’ del fallimento, l’inferno – anche lui, ora “todos caballeros” , da qui il suo crollo.
Le societa’ , come dice un antico proverbio greco crescono e progrediscono solo quando uomini vecchi faticano per piantare alberi alla cui ombra sanno di non potersi mai sedere.
I tempi e gli strumenti cambiano ma l’uomo e’ sempre lo stesso.
Il Potere, i custodi del tesoro del Tempio , come ho scritto piu’ sotto in risposta alla Sua domanda di ieri, sono in difficolta’ e vogliono, come Erode , uccidere il bambino – ogni altro potere nascente – nella culla….aborto, controllo delle nascite, omosessualismo , blocco delle economie con la scusa dell’ambiente, tutto finalizzato alla soppressione di ogni vita nascente; “nessun uomo nessun problema ” , soleva dire Stalin , che di potere se ne intendeva come nessun altro.
Pero’ la forza scema e l’avidita’ finisce sempre per divorare se stessa , per effetti di una legge sottile ma indistruttibile.
Il Potere ha cercato di sostituire il poliziotto mentale cristiano le piazze mediatiche per ottenere un consenso sociale per continuare ad avere credibilita’ ma ormai il re e’ nudo, rimane solo la dittatura.
Poi la tribolazione di tutti , la fine, e un nuovo inizio.
Senza dover servire piu’ il tesoro del tempio.
Non capisco ; ma credo di intuire.
Io ho fiducia che l’uomo sviluppando le sue capacità conoscitive, dono della Natura e in quanto da essa adatte alla sopravvivenza della specie, pur senza parlare di finalità ad hoc, renda tale sopravvivenza sempre più ottimale, secondo l’ordine possibile in Natura.
Ovviamente superando l’oscurantismo delle poliziesche dottrine di rivelazione essenza di ogni potenziale energia disordinata. Cioè non adatta alla sopravvivenza della specie, meri e spesso dolorosi ‘scarti evolutivi’.
Caro Luca Antonio, per capire bene cosa intendeva Gesù per “prossimo suo”, basta il libro ebraico di Ester (Es: Ester 9,19).
Non prendiamoci in giro col falso equivoco del NT, es. Lc10, 25-37 o 15, 4-7 o Mt18, 12-14 o Gv 10, 1-21. E delle soggettive traduzioni, interpretaoni elleniche fino alle lingue moderne che ne confermano l’equivoco.
Nel 1938 Shalom Ben-Chorin, proprio i Israele (allora non ancora Israele) pubblicò a Gerusalemme un pamphlet in tedesco in cui proponeva la esclusione del libro di Ester dal canone biblico e l’abolizione dal calendario ebraico della festa di Purim. In esso solo la LXX e il canone cattolico aggiungono il nome Dio e Signore.
Caro Luca Antonio, oggi è la solennità dell’Immacolata. Il beato ( ma lo è?) Rosmini, il noto filosofo, formulò nei suoi scritti, a supporto del dogma, una sua teoria alquanto strana e ardita. Si sa, la chiesa romana non lo vedeva di buon occhio.
Siccome il dogma di Calcedonia recita che il peccato originale viene trasmesso “per viam seminis” pensò che una goccia di sperma di Adamo ( oggi diremmo meglio un suo spermatozoo già formato per meiosi col cromosoma sessuale X ) maturata prima di commettere il famigerato peccato si fosse conservata indenne fino a transitare nell’atto di fecondazione fatto da Gioacchino con Anna, cioè fino a formare lo zigote dell’Immacolata Concezione. Sublimi vette della favolistica della ricerca teologico-metafisica! Oddio, nulla è impossibile al Dio cristiano. Mi pare però che Yhwh fosse più concreto: Gavriel infatti sta per potenza di EL (di un EL). E tanti codici di Lc trasmettono versioni semanticamente discordanti. Ma mi chiedo: come può l’uomo sporcare l’opera di Dio, se prima non è lo stesso Dio che la sporca? Non sta scritto: Nisi Dominus (YHWH) aedificaverit domum, invanum laborant qui aedificant eam? A pensar male, si fa peccato, ma spesso ci si indovina, diceva un famoso politico credente romano.
Rolando, Lei scrive : “; =PERDONO. Dono perfetto.”
Perfetto, davvero perfetto, Rolando, e a questo proposito, vista la nostra comunanza di giudizio sulla sciagurata nuove traduzione di “esinenenkes” – non ci abbandonare nella tentazione al posto del più corretto non indurci…- del Padre Nostro, vorrei sottoporre alla sua opinione la mia personale interpretazione.
A tale proposito le giro quanto da me scritto, forse proprio qui, sull’argomento ad ottobre 2018.
… eisenegkes, da leggere eisenenkes, e’ il congiuntivo aoristo del verbo eisfero, portare dentro, introdurre, non ci sono altre traduzioni, men che meno quella scelta ( ma non hanno piu’ neanche un vocabolario greco-italiano?).
L’errore, dettato dal sentimentalismo , e’ pero’ la conseguenza di un altro errore di vecchia data: tentazione e’ stata l’errata traduzione di “peirasmon” come “tentazione” inteso come un allettamento satanico quando invece va inteso come prova, “esperienza” .
Di che? Della condizione altrui perchè’, e questa e’ una opinione puramente personale, il testo , tradotto , come detto, “non ci portare dentro l’esperienza” , va correlato con quanto si trova precedentemente e cioe’ con : “rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori”.
Quindi tutto va inteso come un non giudicare gli altri , che hanno fatto il male, e perdonare sempre altrimenti potremmo essere introdotti nell’esperienza della condizione di chi abbiamo giudicato e non perdonato e sottoposti a quello stesso male.
Dio ci introduce pertanto nella esperienza (nella condizione di colui che abbiamo giudicato) per farci capire che il giudizio spetta solo a Lui.
Percio’ : …e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori
e (conseguentemente) non ci introdurre nell’ esperienza ma liberaci dal male ( che abbiamo stigmatizzato negli altri e in cui potremmo incorrere).
Aggiungo ora che il Padre Nostro, in considerazione di quanto già detto da me in riferimento all’anima che ha bisogno di due gambe per camminare
-l’amore per Dio , che precede a mio parere, e l’amore per il prossimo, che segue, o come dice Lei tutto ciò è come l’Uroboro, senza soluzione di continuità- , e a quanto da Lei appena asserito cioè che l’Amore per gli altri si manifesta al massimo grado nel Per-dono, è diviso, quindi, da questa interpretazione, ora esattamente in due parti che rappresentano gli stessi due precetti posti da Cristo (matt. 22,35-40) al vertice di tutta la legge : dell’amore per Dio, prima parte, e l’amore per il prossimo congiunti dall’invocazione “dacci oggi il nostro pane quotidiano” che secondo me, anche qui sollecito il suo parere, dovrebbe essere tradotto come dacci oggi in nostro pane, il nostronutrimento “spirituale” , epi ousia, sopra la materia.
“… e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova: 36 «Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?». 37 Gli rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. 38 Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. 39 E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. 40 Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti»”.
Analisi perfetta quella dell’ eisenenkes + eis nuovamente. Non ci piove. È un portare dentro, indurre. La retroversione in ebraico presuppone la radice verbale di “bo” causativo.
Purtroppo tutte le parole di Gesù, salvo poche, compreso il grido di Gesù sulla croce che il Vangelo apocrifo di Pietro traduce EL con dinamis sono traduzioni. E lo scandalo più grande io non lo vedo tanto nel superficiale sentimentalismo nel piegare i termini ad hoc nelle traduzioni moderne ma nel portare una ulteriore prova concreta che OGNI TRADUZIONE PUÒ ESSERE UN TRADIMENTO.
Quindi anche quella dei presunti originali in greco.
Già Sant’Ambrogio di Milano rischiò molto perché non si capacitava di pensare che fosse proprio il Padre il soggetto causale del portarci dentro la lotta. E qui con il senso di quest’ultimo termine ‘lotta’ mi fermo. Il Padre nostro di Gesù, per me, non può essere compreso fuori dal contesto della cultura biblica ebraica e del suo modo di pregare al tempo di Gesù, né il senso di prossimo e perdono che si tira dietro. L’Indiculus da me citato ( Lex orandi statuat legem credendi ) ha un valore estensivo valido per ogni tempo. Altrimenti in che si difforma una preghiera di un ebreo da quella di un ebreo cristiano? ad esempio) Ma per chi crede che Gesù è Dio cristiano più che il dovere di interpretare bene, ha il dovere di comportarsi proprio secondo il senso che si impegna a cogliere in essa.
Mi scusi, ma mia moglie mi reclamava per la cena, ho scritto veloce ….c’e’ qualche errore di battitura, e il discorso e’ complesso.
Se non Le e’ chiaro chieda pure, ho a cuore il suo parere.
A ulteriore prova, secondo me, le porto il senso di preghiera, che intendeva Paolo: un GEMITO. Quello di ogni uomo di ogni tempo di ogni credo, nel proprio credo, nella propria geografia, nella propria condizione.
Caro Luca Antonio, per me il comandamento “Amerari il prossimo tuo come te stesso” non è il più importante nè il principale dei comandamenti. Per Gesù ebreo sì e così per ogni ebreo prossimo dell’altro ebreo che era l’eletto di YHWH l’ ELOHIM suo. Israele il mio diletto. Non per tutti gli altri uomini che non appartenevano e non appartengono al popolo eletto.
Per tutti i popoli laici vige una regole naturale, classica superiore: NON FARE ALL’ALTRO CIÒ CHE NON VORRESTI FACESSE A TE.
E anche questa formulazione sarebbe per Atti parola ispirata. Da chi? Da Yhwh o dai theoi della cultura classica greca? Delle due formulazioni, quella classica è razionalmente -e direi infinitamente- superiore. L’amore, qualsiasi cosa sia e chiunque te lo dia, non si può imporre per comando. Ah, il caro Padre Dante!… Io la vedo così. Mi scoccerebbe uno che mi dicesse: “Guarda, credi nel mio Dio, nel nostro Dio, perché è quello vero, altrimenti… te lo chiedo col cuore perché ti amo….” E continuasse con simile autentica persecuzione (minacciando l’inferno e la dannazione dell’anima sempre in uso) a cui, per ‘risentimento d’amore’ dovesse seguire nella considerazione dell’identità dell’altro anche mancanza di grado di valore in dignità umana da parte proprio di chi dice: ti amo come me. Stop.
Sono completamente d’accordo con il prof.Galice e, per questo motivo, ho scritto molte volte alla RAI e a “Uno mattina”, programma domenicale che ospita alle 8.40 il prof. Francesco Sabatini, grande linguista, deplorando la qualità di alcuni programmi, ai quali ho aggiunto quello quotidiano “I soliti ignoti”. Decenni fa, prima del Telegiornale delle ore 20, Cesare Marchi regalava semplici regole grammaticli ed espressioni linguistiche; ora ci sarebbe veramente bisogno di questi insegnamenti e vedrei bene l’aiuto del prof. Sabatini. Le lezioni di Cesare Marchi si alternavano a quelle di Giovanni Nuvoletti, maestro di eleganza che dava, con altrettanto garbo, regole di bon ton, anche queste utilissime e a molti sconosciute.
Perché la televisione di stato non riprende questa trasmissione, nelle ore in cui quasi tutti seggono a tavola per la cena? Grazie dell’attenzione e cordiali saluti.
Marcella Prono
Caro Rolando, per me ormai e’ un quasi un amico, e di un amico si apprezza tutto – anche i suoi tentativi di reductio ad hitlerorum per Pietro e a Paolo – ma ora mi sento di chiederLe se il suo mondo antico – arcadico, secondo il suo dire – fosse completamente privo delle asprezze del vivere e completamte immune dagli arbitrii del Potere.
Inoltre, a questo punto, volendo sfruttare sino in fondo la sua indubbia competenza, mi preme rivolgerLe — premesso che per Lei, e’ chiaro, Gesu’ :
– non e’ il Figlio di di Dio ;
– non e’ , quindi , Dio;
– non e’ risorto;
– non puo’ , ovviamente , con tali premesse, occuparsi della Storia del mondo —
la domanda , appunto, defintiva:
chi era ed e’, due domande in una, per Lei Gesu’ Cristo?.
So di chiederLe un ulteriore sforzo, ma per cortesia, non riponda d’impulso…. io so aspettare.
P.s. : saranno estremamente apprezzati, lo dico senza ironia ma solo per desiderio di conoscere, i riferimenti documentali sia alle premesse da me poste al suo pensiero, sia a al suo eventuale , apprezzatissimo, argomentare.
La ringrazio in anticipo e La saluto.
Caro Luca Antonio, due domande poni ad un altro cervello pensante. Domande chiare, ma pregnanti. Di solito, domande mal poste causano risposta imprecisa, mi diceva un rabbino. Mi pare non sia questo il caso.
Rispondo come uno che nella stessa risposta agogna ad interrogare se stesso.
1) Quanto al pensiero se il “mio” mondo antico-arcadico sia completamente privo delle asprezze del vivere e completamente immune dagli arbitri del Potere; la risposta è tagliente. Non lo è. Ma non solo quel mondo, sempre. In ciò condivido il pensiero di C.Darwin che in Natura c’è più sofferenza (scarti evolutivi) che piacere.
Su questo argomento mi sfidai, in un incontro, con Vito Mancuso e cioè la questione del male visto come sofferenza e dolore secondo anche il pensiero di Max Weber che la Natura conosce solo proposizioni positive. Ma prima ancora ebbi un incontro con Giulio Giorello (requiem, poveretto!) sul perché avesse accolto nella collana scientifica da lui diretta la pubblicazione del testo di V.Mancuso, L’anima ed il suo destino,162, MI 2007 (Quella pagina 167: “Riformulare il dogma…” A me disse il Padre gesuita Ignazio de la Potterie a cui posi la domande se tale cosa fosse possibile: “Mai”…”Mai”, dopo un tremendo silenzio tra domanda e risposta).
La risposta datami da Giorello a tu per tu è questa: “Questa pubblicazione ci ha fatto far cassa, ci ha procurato un po’ di soldi. Ne avevamo bisogno”.
Citando la massima dell’Agamennòn di Eschilo pensavo di essere stato chiaro: conoscere significa soffrire.
Gesù invece avrebbe sentenziato: la verità vi farà liberi (Gv 8, 31-32). Da che? E “quid est veritas?”
E così passiamo alla seconda domanda.
2) Chi è per me Gesù (Cristo).
È un uomo maschio che ha avuto inizio dallo sperma di un uomo (David. NT e AT) e dall’ovulo di una donna ebrea e da essa partorito (NT).
È un grande martire eroe per la causa del suo popolo e del suo Yhwh. Vittima delle interessate e vili autorità collaborazioniste dei detentori del Potere ad nutum di Roma conquistatrice.
Molte volte al giorno guardo il crocifisso, simbolo della condizione umana, contropotere di ogni Potere economico del Capitalismo della sorveglianza e contro la pena di morte (nuovo canone 2267 voluto da Francesco, vescovo di Roma, su spinta di una cultura laica umana, “una nuova comprensione” – per me – favorita dai venti del Relativismo.
Per me Gesù è colui che è spirato sulla croce, come gli schiavi oggetti dei padroni similmente puniti nel mondo di allora, invocando disperatamente il suo EL come tramandato nella sua lingua con un forte grido (boato) come spiega bene il salmo 78, 35: “E ricordavano che ELOHIM il loro grido di guerra (la LXX traduce fedelmente l’ebraico, boethòs) e EL ELYON (comandante?) il riscattatore-loro”.
Tutti abbiamo un grido nel cuore motivato anche da un dignitoso dubbio già suggerito da Filone alessandrino in Legatio ad Gaium 16,118 circa l’empietà più orrenda: “che un Dio si trasformasse in un uomo più che un uomo in Dio”.
Siamo al mondo come uomini e donne che cercano (Diogene, Sant’Agostino, ecc…) e solo l’amore vicendevole ci può aiutare a vivere il più ottimamente possibile l’istante della nostra sopravvivenza, quell’amore pazzo, folle, che tutto copre (stèghei, donde deriva tègola), tutto crede, tutto spera, tutto osa. SEMPER AUDERE.
E guarda un po’ chi l’ha scritto! Guazzabuglio del cuore umano.
Ciao Luca Antonio e tutti. Con sincerità umana.
“….la questione del male visto come sofferenza e dolore…” , scrive Lei…. qui si parla, in ambito darwiniano , di dolore fisico – o , appena sopra, di aspirazioni frustrate fisiche – e il suo riferimento, Rolando, alla Natura di Weber illumina in questo senso.
Ma quando si tratta di dolore morale, serio, profondo , di una disattesa aspirazione al giusto e al bello di per se’ , che non puo’ essere ridotto, con Nietzche, a semplice alternativa utile / dannoso, in senso lato, anche psicologico , che si fa ?.
C’ e’ un film a mio avviso straordinario dei f.lli Coen , “A serius man” , che le consiglio di vedere, in cui alla fine il vecchissimo rabbino dice al ragazzo : ” quando tutta la verita’ diventa falsita’ , e tutta la speranza se ne va, che si fa ?.”,
e gli riconsegna il mangianastri con le canzoni sciocche dell’epoca anni 50, come a dire resta solo la materia, il godimento di in attimo.
Ci basta ?, non credo.
Ne’ a me ne’ a Lei, ne’ a tanti, perche’ ….” …conoscere significa soffrire…” e che senso ha questa sofferenza delle domande – “l’essenza dell’ uomo ha la forma di una domanda ” , Heiddeger- che comunque ci ostiniamo a formulare,
se non si ha una qualche speranza di avere delle risposte ?.
Ecco io credo che Cristo sia venuto, al di la’ del sarcasmo di Pilato,
a dirci la Verita’ finale su di noi e sul senso della nostre domande e quindi della nostra sofferenza.
Ed e’ grazie alla sua innominabile croce che e’ riuscito a cambiare la prospettiva della Storia nell’ osservazione del perdente, da perdente subito dimenticato a vittima innocente sempre presente, Rene Girard insegna.
E quell’ Amore per i sofferenti, i bisognosi , i perdenti, che La muove e’ il frutto.
Grazie Rolando e buona domenica.
Caro Luca Antonio, il micidiale virus mi ha portato via troppe persone care e, adesso, in questo momento, me ne sta distruggendo altre. Non so neppure come fare a chiedere come stanno!!!
Sono chiuso in casa. No! Non ho paura per me. Ho paura per i miei figli. Provo un imposto orrore a pensare che si muore in completa solitudine. Tra me e mia moglie ci siamo fatti certi discorsi…. Tu mi parli di senso? Mi sforzo di trovarlo… Ma solo allungando la mano al Destino che mi faccia un’anestesia per non soffrire in tutti i sensi. Mi conforta il sicuro pensiero che nascita e morte sono solo due tappe di una medesima evoluzione. C’ero
prima e ci sarò anche dopo: la Natura è Dio, non il Potere umano di inventarne uno: 43F19 Crizia.
Mi dispiace, Rolando per i sui amici e parenti, qui da me, paese in provincia Ancona, tutto abbastanza tranquillo, e anche in Umbria, mia terra di origine, da quello che mi dicono in Assisi e dintorni, medici di base miei amici, su 3000 mutuati, alcuni malati anche seri, ma per fortuna nessun morto.
Lei in che zona abita ?.
Certo, strazia il cuore pensare che non ci sia nessuno a consolare quelle persone.
Quanto e’ importante, anche per la reazione fisica e immunitaria, avere qualcuno vicino nel momento del bisogno…. e quanto mancano , a coloro che restano, le parole di affetto che non si sono potute dire !.
Un caro saluto a Lei e famiglia.
Grazie Luca Antonio per il tuo caro pensiero. Io abito a Verona. Adesso ho un caro amico e soprattutto la sua moglie che stanno lottando col virus. Spero ed invoco per loro. Grazie
DOMANDA.
Una mente umana che ha autorità, cioè autòs, da Sé, ha in sé anche il suo potere. Ma se insieme ha anche oro e superiore forza fisica può eclissare e soffocare con la costrizione e la morte fisica un’altra mente umana da cui sia emerso un pensiero vincente, cioè un’autorità superiore.
La forza vincente (veritas?) sta nella massa più o meno democratica o nel “pensiero superiore” (E. Bellini, Auctoritas e Potestas, Marcantonio de Dominicis fra l’Inquisizione e Giacomo I. Yuval Noah Harari, Sapiens, Homo deus, 21 lezioni, tanto per citare…) o nella Dittatura del capitalismo?
Scrive Milan Kundera nell’arte del romanzo , non posso mettere il virgolettato perche’ vado a mente ma la sostanza e’ questa : -Nel momento in cui la logica cartesiana avra’ corroso tutti i valori ereditati da cristianesimo rimarra’ solo la forza bruta.-
Forza bruta che anche il grande bardo inglese denuncia come degrado : ” la forza sara’ diritto, torto e ragione alla cui eterna dialettica presiede la giustizia , perderanno il loro valore, e cosi’ pure la giustizia, tutto si risolvera’ nel potere, il potere in egoismo e l’egoismo in avidita’ e alla fine – attenzione ! ndr- l’avidita’ divorera’ se stessa.”
Il tesoro del tempio , Rolando, Mammona sembra oggi prevaricare ogni cosa ma mostra tutte le crepe della fine : la sostituzione del tallone aureo con la creazione del denaro dal nulla attraverso le banche centrali, i tassi negativi che spuntano gli artigli all’usura , gli azzardi finanziari sempre piu’ spinti.
Vivremo tempi terribili perche’, ovviamente , chi detiene un potete immenso non vuole cederlo e si sta inventando sempre nuove scuse per un controllo finanziario e sociale sempre piu’ capillare e asfissiannte, ma la Natura insormontabile delle cose e’ piu’ forte.
Domandava sprezzante Stalin : quante divisioni ha il Papa ?.
Il papa ancora e’ li’ – parecchio acciaccato per la verita’ ma questo e’ un altro argomento- , il comunismo sovietico e’ spazzatura della Storia.
Dio, la legge eterna del mondo , e’ piu’ forte.
Anche parlando di argomenti seri, si può ridere: geniale è quella tua, caro Luca Antonio, espressione “reductio ad Hitlerorum”
Dal folle amore (paolino e non), per sembrare ‘loico’, devo venire al dunque.: THE TRAGEDY OF THE COMMONS [= ‘FRATELLI TUTTI].
Ogni umano con i propri ‘talenti’, quelli di cui la Natura sive Deus lo ha dotato.
Siamo, volenti o nolenti, una società di supercooperatori che gioca il Gioco del Prigioniero. Vince chi ha sempre un punto in più, cioè colui che nel gioco bara, finché non viene scoperto e tolto di mezzo. L’equivoco divinizzato del NT! A meno che Gesù ebreo con la sua parabola dei talenti non intendesse dire: “Cari fratelli ebrei, Giudei e Galilei (e quanti vivete nella diaspora), uniamoci tutti contro i Romani invasori e sacrileghi. Il nostro Re supremo YHWH ci sprona alla battaglia decisiva in campo aperto e non ci metterà in mano al Male (=Roma), ma lo sconfiggerà definitivamente se gridiamo a Lui il grido di guerra contro i suoi nemici (Salmo 78, 35). Diversamente, se non ci impegniamo in questa lotta, anche con le più piccole possibilità concrete che ci restano e di cui siamo capaci, YHWH Re supremo del Regno promesso per sempre al padre David, ci toglierà anche quel poco che abbiamo e lo darà ai Romani (Roma=Babilonia) che hanno già tanto e lascerà noi schiavi senza nulla in attesa solo della croce. A chi ha sarà dato ed a chi non ha sarà tolto anche quel poco che ha”.
“Un detto che potrebbe campeggiare nel più radicale programma politico di economia liberista” (Vito Mancuso).
‘Tutto nel mondo è burla’ (Falstaff. Verdi). Soprattutto la burla per eccellenza: Dio in bocca all’uomo usato dal Potere (e dal più micidiale Contropotere [delle masse o delle intelligenze?]). Anche nella questione del ‘dono perfetto’=Amore?
Anche nella questione del ‘dono perfetto ‘=Amore? REFUSO imperdonabile. =PERDONO. Dono perfetto.
Rolando, Lei è una miniera di informazioni preziose !.
“E secondo il Talmud il comandamento principale della Toràh verte sull’ argomento sulla speculazione finanziaria.”
Questa tessera mi mancava !, pur avendola intuita dalle parole di Lloyd Blankfein – e qui la chicca, forse gliela do io-, il presidente di Goldman Sachs a proposito del suo lavoro : “Noi facciamo il lavoro di Dio”.
Fantastico.
Comunque mi sembra che Lei sia troppo esacerbato da cose che andrebbero inquadrate un poco più serenamente, per dirla completando una sua frase :
“Est modus in rebus: sunt certi denique fines, quos ultra citraque nequit consistere rectum.”
C’è una misura nelle cose: vi sono precisi confini, oltre i quali e prima dei quali non può sussistere il giusto.
Paolo non può essere paragonato a Hitler, neanche come metafora di imbonitore, mi creda.
Nè la storia della Chiesa più essere liquidata come essenzialmente contraria alla natura, alla dignità e alla realizzazione umana.
Nietzche non era un grande esempio di equilibrio e il suo tentativo di liberarsi di Apollo sposando Dioniso non ha portato i frutti che sperava, nè a lui nè a questa società terminale che è sua figlia.
“Comunque in ogni caso non trattasi di finalità ma di NEKESSITAS( (Plauto) della condizione umana.”
Ancora più prezioso dono di Dio !,non abbiamo scelta se non cercare, conoscere, ritrovare Dio.
“A maggior forza e a miglior natura liberi soggiacete” dice Marco lombardo nella Divina Commedia.
Liberi soggiacete, che ossimoro abbacinante.
Non si può rinnegare questo, se non a costo della propria distruzione.
Kirilllov lo aveva ben capito, l’unica alternativa per essere liberi è il suicidio.
Son d’accordo caro Luca Antonio, Pietro è di lunga peggiore di Paolo; quello è un assassino (Atti) . Ed è Pietro che si può legittimamente paragonare a Hitler, non Paolo, che è solo un mistificatore favoloso poco coraggioso: per scappare dalle mani dei fratelli giudei ebrei, ha fatto valere la sua collaborazionistica cittadinanza, dandosela a gambe. I confini ci sono, ma sono come l’orizzonte: ognuno vede il proprio. Vale. È stata una bella esperienza.
Sì, sì, caro Luca Antonio, dopo la tempestosa esacerbazione, c’è bisogno di serenità come nella VI sinfonia di Beethoven…
Però, mi confesso, rido di me stesso quando affronto questi argomenti. Questa sera ho pianto all’ascolto del quarum hodie memoriam facimus del Requiem di Verdi pensando al mio caro cugino Pietro morto di covid completamente solo, ma serenamente mi han detto, subito sigillato col camicione bianco dell’ospedale nella bara. Mi domando come fa un ateo e un anticlericale come Verdi a ….
Quattro sono i personaggi chiave alla base del fenomeno culturale dei “cristianesimi” nel primo secolo:
Gesù, Giacomo, Simone bariona, Saulo/Paolo. Gesù finì in croce con l’accusa di re dei Giudei, condannato dal prefetto romano Ponzio Pilato, quasi sicuramente nella pasqua ebraica del 36 a circa 43 anni;
Giacomo, lapidato nel 62 per volontà del sommo pontefice sadduceo Anano.
Due vittime.
Ed anche due assassini:
Simone “bariona” (appellativo dei partigiani ebrei palestinesi contro Roma), conosciuto come Pietro, assassino dei coniugi Anania e Saffira per sete di denaro (At 5, 11ss. Papa Francesco il 16 ottobre 2018 nell’udienza accordata ai seminaristi di Milano, disse loro, senza mezzi termini, che questo episodio è il più grave scandalo della Chiesa!);
Saulo/Paolo, un assassino di Stefano per ragioni di supremazia tra gli ebrei ellenisti.
Cerchiamo ora di capire chi è “l’uomo della menzogna”, “ὁ μοχθηρός” cioè l’impostore (Vangelo secondo gli ebrei o dei Nazorei. Confermato anche da san Girolamo in Is. 11, 18. PL 24, 652 B: “poiché gli apostoli lo [=Paolo] credettero demone, conforme al vangelo dei nazarei”).
Un tal Saulo, ebreo della diaspora, abitante di Tarso in Cilicia, regione dell’attuale Turchia, ebreo, della tribù di Beniamino, cittadino romano, educato alla scuola del fariseo Gamaliele. In realtà sempre ripudiato da tutti gli ebrei contemporanei e di ogni tempo a seguire come traditore e bastardo.
Saulo/Paolo entra in scena nella giovinezza con la sua presenza fisica all’assassinio del diacono ebreo ellenista Stefano. Va subito notato che tale presenza è fortemente significativa in quanto i lapidatori depongono i loro mantelli ai piedi di Saulo, chiaro segno di deferenza ad uno che aveva voluto ed approvato la lapidazione di Stefano ( At 8, 1) per ragioni di supremazia tra gli ebrei gesuani a favore degli ellenisti cristiani.
Gli Atti degli Apostoli scrivono di una grande persecuzione contro i cristiani, la prima nella storia del cristianesimo, scatenata da Saulo. Ma non si capisce, infatti, di quale persecuzione si tratti se non la sola ed unica, profonda, litigiosa divisione interna tra “cristiani-gesuani” giudei di Palestina e “cristiani” ebrei ellenisti della diaspora. Di quest’ultimi Saulo/Paolo era e voleva essere il capo indiscusso, e sulle due questioni della purezza dei cibi e della circoncisione, oppone forte resistenza a Giacomo, fratello di Gesù, e a Pietro stesso.
Ma leggiamo che è proprio Saulo/Paolo a chiedere alle autorità del Sinedrio un mandato di arresto per i seguaci della Via (At 9, 1-2) e certamente non per andare ad agire liberamente a Damasco, capitale della Siria, dove né il Sinedrio né altra autorità ebrea aveva il ben che minimo potere.
D’altronde l’autorità romana era ben presente e organizzata in loco e non c’è notizia di persecuzione alcuna in Palestina né in Siria contro soggetti nominati “cristiani” prima della fuga a Pella. C’è invece sempre in atto la lotta romana contro i tanti fanatici movimenti messianici per la causa del regno di Yhwh o del padre David fino al definitivo giorno dell’abbominio della desolazione nel 137 per opera dell’imperatore Adriano.
Sappiamo bene invece quali erano le condizioni dettate per la sostituzione dell’apostolo traditore, Giuda, subito dopo la morte di Gesù (At 1,15; 1, 21-22).
Saulo/Paolo non rientrava tra queste. D’altronde lui stesso ammette di non conoscere niente di Gesù, di non averlo incontrato, né sentito alcunché dalla sua viva voce, salvo sapere solo della sua terribile morte in croce per volontà di non meglio specificate “potenze” di influenza gnostica.
Se la questione della purità dei cibi fosse stata risolta da Gesù in vita così come la pensava Paolo, non sarebbe storicamente giustificata l’esistenza di una lacerante divisione tra movimenti “cristiani” su tale argomento. Né tantomeno la divisione sulla questione della circoncisione.
Ma si sa, Saulo/Paolo è il superapostolo a pieno titolo per diretta personale rivelazione a lui fatta da parte di dio Elohim YHWH, padre dell’invocato MARANA THA (1Cor, 16, 22), nel bastardo equivoco paolino tra il θεός ellenico della LXX ( Septuaginta) e l’Elohim(=θεός)-Yhwh(=Κυρίος) della Toràh.
Per colmo Saulo/Paolo invita tutti ad essere suoi imitatori, così come lui lo è di Cristo, totalmente convinto della realtà della risurrezione dai morti sulla quale basa quella di Gesù e la stessa fede cristiana, e convinto anche dell’immortalità, propria dei θεοὶ omerici, quale destino di tutti i mortali.
Invita a vivere in questo mondo ὠς μὴ “come se” già non vivessimo più in questo mondo (1Cor 7, 30-31) perché è imminente il suono della tromba e il ritorno di Gesù, il nuovo Κυρίος, sulla nube. Solo il suo vangelo è quello vero.
E tanti uomini, finché stanno coi piedi a terra e col naso in sù, vorrebbero capirci meglio in questo stupefacente guazzabuglio favolistico di buona nuova, in cui altri uomini con la loro farina impastarono e impastano trascendentali dottrine salvifiche a vantaggio hic et nunc degli amministratori del Tesoro del tempio.
Rolando, solo un’ultimissima puntalizzazione…Lei scrive :
2) “Se la conoscenza è il fine supremo dell’uomo…” Se. Ma chi lo dice. C’è chi scientificamente nega telos, finalità.”
Conoscenza come fine supremo era diretta solo a Lei e non era un’affermazione generale, non mi consideri cosi’ ingenuo da non sapere che del telos al 95% della persone non gliene importa
nulla,
ed era basata su quanto da Lei stesso scritto :
“Io amo solo il Bene il Bello e l’uomo che cerca e soffre, perché conoscere, come ho già citato, è soffrire.”;
“Non posso non cercare: è la natura dell’uomo …” ;
“Cerchiamo sempre di seguire virtude e conoscenza “.
Tutto qui.
Saluti.
Forse non ho compreso bene. Comunque in ogni caso non trattasi di finalità ma di NEKESSITAS( (Plauto) della condizione umana.
Dimmi , secondo te, dove risiede l’origine dell’intenzionalità: nel Sè soggettivo od in ogni singola cellula del ‘soggetto’ nel millisecondo del suo stato ottimale per la sopravvivenza?
Ancora, perché i neuroni del cervello in collegamento con i sensi del corpo iniziano l’azione tra i 350-500 millisecondi prima che emerga coscienza di quest’azione? Ti sei mai accorto di come il cervello equivochi e poi in pochi altri millisecondi corregga da sé? Su questo argomento due volte è stato convocato in Vaticano un ben noto Nobel: una da San Giovanni Paolo II ed una dal Grande Teologo Benedetto XVI.
Ed io di necessità e per necessità di piacere cerco . Euroboro.
De rerum natura. Lucrezio. Poggio Bracciolini. Il fuoco della chiesa cattolica, apostolica, romana che brucia libri e corpi come fece Hitler in piazza Ulman a Berlino. Come insegna Atti. Sono stanco. Prego Dio che mi liberi da questo Dio.
Gentilissimo Rolando, le sue precisazioni sono estese ed illuminanti , mi rimangono tuttavia, abusando della sua pazienza degli interrogativi e un paio di considerazioni.
Cominciamo da queste ultime :
1) quello che dice a proposito di Matteo è corretto , non si va da nessuna parte se non si sono amati gli altri, ma nello stesso tempo, sempre parola di Cristo, non si va da nessuna parte se non si ama Dio.
Sono le due gambe su cui cammina l’uomo spirituale, la fede e le opere , se manca una di queste l’anima non cammina .
Ora, senza dare la precedenza alla gamba destra o sinistra, mi sento di rilevare come una morale laica non riesca , e mai nella storia ci è riuscita, ad autosostenersi, a sopravvivere.
Ho avuto molti amici comunisti, persone dalla morale adamantina, che sono prodigati senza riserve per un mondo migliore, ma il sistema non solo è fallito, ma ha anche mostrato un volto terrificante.
Godel ha dimostrato che un sistema matematico risulta sempre incompleto, in quanto per sussistere ha bisogno di assiomi esterni indimostrabili.
Non si può appendere un quadro con un chiodo dipinto sul quadro stesso.
L’indimostrabile Dio è quel chiodo, e, la storia insegna – che lo faccia grazie a Lui o grazie, come diceva Crizia, al minuscolo poliziotto nella testa dei cittadini, poco importa ai fini del risultato -, funziona.
2) Da qui discende anche che le parole spirito, anima e per estensione anche mente hanno una grande valenza nella realtà umana . E anche scientifica… il principio di indeterminazione di Heisemberg , secondo l’interpretazione della scuola di Copenaghen, sta lì a ricordarcelo.
E adesso l’interrogativo all’esperto:
1) puo’ spiegarmi il perché Paolo, sia da Lei che dagli Ebrei sia così bistrattato ?.
Le ragioni dei fratelli maggiori posso capirle: un traditore che ha posto dei fermi storici non manipolabili dai padroni del discorso, ma mi incuriosisce la sua posizione che mi pare essere fondata su basi opposte alle loro.
2) Quale parte vincerà di Lei nel giudicare il Bergoglio pensiero ? , quella dell’affinità – è un panteista come Lei -, o quella della difformità – come scrive Lei stesso : “Io confido in Dio e so che maledetto è l’uomo che confida nell’ uomo, soprattutto quell’ uomo che si mette al posto di Dio col pretesto di esercitare amore in nome Suo.”- ? …..beh non mi dica che non è Lui quell’ uomo ……
Cordiali saluti e ringraziamenti
Caro Luca Antonio, scrivo da un cellulare buono come il Galaxy note 20 ultra 5 G, ma data la mia età mi comporta fatica per risposte non brevi.
Mi è piaciuto assai che abbia citato Cristian. Il suo frammento 43F19 alla medicea dice chiaro chi e come è avvenuta l’invenzione di Dio. La Teologia politica del Potere divino ha una fonte lì.
Le due gambe sono anche due Padroni che non si possono servire insieme dice Gesù che sulla micidiali del collaborazionismo se ne intendeva e ne rimase umana vittima.
Citato CRIZIA
Il caso ha voluto che io mi imbattessi in questo sito del dott. Marco Tosatti nella pagina “io-vi-accuso-un-insegnante” ed in particolare nell’intervento di una signora che lamentava l’assenza di una autorità morale richiamando quella del Regno di Cristo Re dell’universo.
A me è subito venuto amaramente in mente quanto scrisse il mistico cardinale Ildefonso Schuster. Ed in pari tempo la genesi dell’istituzione della festa di Cristo Re da parte di Leone XIII su istanze di un ben noto movimento cattolico francese nella seconda metà dell’800.
Sotto tale regalità Leone profetizzava che l’incipiente XXmo secolo sarebbe stato migliore di ogni altro della Storia. Ebbene Schuster scriverà auspicando che tale secolo fosse fatto finire simbolicamente dieci minuti prima dello scadere astronomico a causa delle atrocità umane perpetrate in esso proprio dall’Europa cristiana.
Che dire? Riproviamo? Platone scrive che il secondo tentativo è migliore del primo.
Non parliamo poi dell’atto di consacrazione a Cristo Re recitato nella sua festa dove non mancava l’offesa agli idolatri, eretici, scismatici e ai musulmani. E si cantava: Scelesta turba clamitat: regnare Christum nolumus. Sed nos ovantes Christum Regem supremum dicimus.
Gli scellerati, quelli a cui bisogna chiudere la bocca. E già perché Paolo aveva stabilito il dogma teologico-politico in Rm 13,1. Come Roma conquistò Atene con le armi ed Atene conquistò Roma con la cultura, similmente tramite tale dogma teologico-politico paolino la dittatura biblica mosaica, mutata da Paolo in cristiana ( Cristo=vero Mosè), conquistò quella romana.
Ma sempre di Dittatura trattasi. Il germe però della democrazia ateniese non si spense mai.
I figli della Luce ed i figli delle Tenebre: così ragionano i vangeli perché la dittatura mosaica fu sposata dal Cristo paolino. Ecco perché Gesù è a pieno titolo un eroe martire della causa di Yhwh per il suo popolo, mentre Paolo per il Vangelo secondo gli ebrei (i Gesuani) è l’uomo della menzogna, l’impostore. Ed ecco perché la Chiesa ha sempre sposato come dogma il diritto alla pena di morte per il corpo, dopo aver affidato a Dio l’anima (vedere semantica di ‘massacro’). Solo papa Francesco ha avuto il coraggio di cambiare il relativo canone nel nuovo prolisso catechismo. Ma tardi per la causa della bontà morale del regno di Cristo. Questa meta è stata conquistata dalla laica democrazia. E speriamo si estenda in tutti i popoli, anche in quelli purtroppo ancora teocratici.
…e mal gliene incolse a rispondere, caro Rolando !.
Come vede dopo tanti giorni e’ ancora inchiodato ad un petulante come me ! , che non voglio proclami ma risposte.
Ad es. se Paolo e’ l’impostore giudaizzante che, dice Lei, che chiuse il messaggio di Cristo nell’angusto bugigattolo dello spietato dio ebraico , mi spiega per quale motivo sia proprio lui , e non Pietro che aveva ben conosciuto Cristo, ad aprire a tutti il messaggio evangelico ?.
Mi spiega perche’ il visionario, l’impostore, lo schizofrenico – pure questo mi ha toccato sentire in passato- Paolo non abbia raccolto opposizione in seno alla prima comunita’ cristiana ?. Ah….gia’ ….perche’ parlava di un Cristo risorto, notizia troppo bella, mentre invece , come Lei dovrebbe sapere, , i discepoli erano indecisi se fosse veramente risorto – come mi ha risposto anni fa qualcun’altro-.
Si glissa sugli atti degli apostoli, si fa lo slalom tra frammenti e frasi incartapecorite dal tempo e assai parziali., si impetrano convinzioni in base alla lettura, ora esegetica, ora, ermeneutica, ora psicologico sociale, ora paleostorica, ora filosofica , ora demitizzante e mille altre ancora , a seconda dello scopo che si vuole raggiungere, ignorando l’elefante nella stanza : che e’ grazie a Cristo , interpretato da Paolo e co. negli atti concludenti nel loro sangue che OGGI, anzi sino ieri – nessun occidendale e’ piu’ cristiano ormai – si e’ arrivati ad avere tutto quello che abbiamo, avevamo, sotto gli occhi in termini di carita’ , bellezza e sviluppo della persona umana.
Ammiro enormemente lo stoicismo romano bagnato di platonismo, Marco Aurelio, Porfirio, Plutarco, Celso, l’immensa loro dignita’ dello stare al mondo senza volerlo cambiare, anche violentare, come e’ stato fatto in seguito, ma non credo che la loro fosse una civilta’ migliore, superiore, ma credo che se sulle spalle – non contro , quindi, ma anche grazie a… – di quella civilta’ se ne sia fondata un’altra che l’ha superata, un motivo debba pur esserci.
La spietatezza, la violenta ricerca del potere attraverso Cristo, leggendo la storia e in specie la storia delle vite “vere” – non quelle piene di chiacchiere buoniste, ma coi denti ben affilati , per mantenersi la panza piena, di oggi – dei Santi, conosciuti e sconosciuti di questi 2000 anni, io non la vedo.
Mentre ho, abbiamo tutti, ben presente le “meravigliose” civilta’ piene di Amore e Tolleranza, prodotte dal rifiuto , quasi sempre violento ci faccia caso, del sacrificio di se’ che Cristo e la sua croce ci hanno insegnato.
Che dire , caro Rolando, e’ stato veramente stimolante interloquire con Lei e spero di poterlo fare anche in futuro, la lascio con una delle tante domande, troppe me ne rendo conto e me ne scuso, cui non ho avuto risposta :
…se la conoscenza e’ il fine supremo dell’uomo e questo tentativo di conoscenza porta con se’ sofferenza, anche grande, perche’ Dio , che e’ Amore, non avrebbe potuto incarnarsi per renderci piu’ leggera la croce della conoscenza suprema , l’Amore, e la strada per raggiungerLo ?.
Le lascio solo questa domanda perche’ fondata su premesse condivise, non chiedo una risposta ma la prenda , se vuole, come spunto di riflessione.
Cordiali saluti e grazie di cuore.
Caro Luca Antonio,
1) Per me Paolo è uno storico collaborazionista romano e forse anche imparentato con la famiglia erodiana. La precipitosa fuga in una cesta di notte da Damasco dimostra che era pedinato ed inseguito dagli uomini di re Areta in lotta con la famiglia erodiana per aversi visto ripudiata la figlia data in moglie e per di più Areta era nemico di Roma. Le idee religiose di Paolo sono una lampante chiara mistura della moda ebreo ellenistica del tempo ( Vedi Filone) ed un chiaro strumento per penetrare nelle menti non solo dei romani ma anche degli ebrei in diaspora. Ha lottato, si sa, ma per difendere le sue idee, per le quali sarebbe sicuramente stato ucciso se non si fosse appellato a Roma e difeso dai romani. Non solo collaborazionista, ma furbo (o malato?) vigliacco.
2) “Se la conoscenza è il fine supremo dell’uomo…” Se. Ma chi lo dice. C’è chi scientificamente nega telos, finalità.
3) “Perché Dio che è Amore non avrebbe potuto incarnare per rendere più leggera…” Cosa? Ciò che “quando formava” aveva visto che tutto ciò che aveva fatto era bello e buono?
I credenti penso sempre che in fondo in fondo siano i veri empi verso il loro stesso Dio. Mi perdoni. Con immenso affetto rivolgo il mio pensiero e la mia emozione a lei ed a tutti. Per me chiedo pietà.
Non mi restava che dire (forse svelando pensieri?) che il Peccato è la materia prima dell’industria più efficiente della Storia come già scritto da Heinrisc Heine. E gli operai specializzati sono i preti. Solo Dio può perdonare i peccati. Non quello però che si inventa l’uomo con la menzogna delle rivelazioni.
Ah! Il caro Tempio di Ras/Resed/Robes di Ebla! Da dove Gn 4,7 ha fedelmente copiato le idee dell’uomo, non di Dio, l’uomo che è anche assassino di se stesso.
lo proibisce in Dt 29,28: “Le cose ignote ad YHWH ELOHIM nostro e le cose conosciute a noi ed ai figli nostri per sempre, per fare tutte le parole della Toràh, questa”.
Qui Maimonide ha visto la negazione della teologia. Ed il rabbino capo di Roma ha detto a papa Francesco:”Parliamo di tutto, ma non di teologia”. Ed secondo il Talmud il comandamento principale della Toràh verte sull’argomento sulla speculazione finanziaria.
La conoscenza umana è in stretta relazione alla sopravvivenza della specie umana. Non è “adatta” alla conoscenza del “Tutto”, ma relativamente al solo Piacere di conoscere per una ottimale sopravvivenza soggettiva e della specie, attraverso lavoro, fatica (sofferenza).
La sapienza classica greca “maztein estin pathein ” cioè “conoscere è soffrire” (Agamennon, Eschilo) è superiore a qualsiasi verità di supposta e confezionata rivelazione.
Torquato Tasso in un suo scrtto espresse questo pensiero: il mondo, con l’invenzione del cristianesimo che portò nel mondo l’idea teologica di peccato, divenne da allora più triste.
Proprio l’esatto contrario di quello che disse Benedetto XVI una domenica di novembre del 2008 e cioè che il mondo della civiltà greco-romana era più triste perché affrontava la morte con un senso più disperato e disperato. Tra le tante idiozie che la Storia annovera, comprese le mie, questa del teologo tedesco è da Nobel. E citava un verso di una bellissima e direi scientifica per precisione poesia di Catullo: Sit tibi terra levis et molliter ossa quiescant…
Io sottolineo quest’esattezza scientifica frutto di quella cultura con serenità con serenità : CUI CONTIGIT NASCI INSTAT ET MORI.
NON POENA SED NATURA EST MORI. Povero Paolo di Tarso!!!
Meno male che il Pastore tedesco disse anche, da papa, che “un certo scetticismo di fede c’è anche nel cuore di ciascun credente”. Di fede, cioè di Fiducia (emunà biblica) in ciò che crediamo ( pistis, cioè il credo di Paolo nella risurrezione, che razionalmente sembra fondata più che sulle sue presunte visioni di un risorto che non ha mai visto da vivo, sul fatto che alcuni dicono che non c’è risurrezione dai morti, mentre altri dicono di sì. Per concludere che se non esiste risurrezione, neppure Gesù Cristo è risuscitato e vana sarebbe la nostra fede, cioè fiducia. Ma che cavolo di ragionamento è mai questo!?) La bibbia dice chiaro: Convertere Domine et eripe animam meam quoniam non est in morte qui memor sit tui. Ýhwh, cambia parere, ti prego, strappa la mia vita dalla morte perché nella morte non c’è formazione-di-pensiero di te. L’amore tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto osa (traduzione mia.” Ipomenei ” semanticamente è reso meglio con osare, più che con sopportare. Sunt denique fines.
Caro Luca Antonio, non si è mai abbastanza chiari. Ha ragione. Mi spieghi tu come nella Storia europea la maggioranza dei tedeschi ha creduto (= fiducia) in Hitler e la maggioranza degli italiani in Mussolini? E poi questa stessa maggioranza è diventata democristiana e rossa?…
Ecco, lo stesso procedimento vale per l’incantatore di menti Paolo. Nihil novi sub sole.
Caro Luca Antonio, tu al punto 1) del tuo intervento hai ben capito. Non facciamo come l’uroboro. Amando l’uomo amiamo Dio anche senza indagarlo, anche senza bibbia. Anzi essa stessa lo proibisce
Bene Rolando, grazie.
Lei rimane comunque ostico da decifrare; ma siccome Lei, lo ripeto , è un tipo interessante, mi permetta di “provocarLa” , per avere qualche altra delucidazione.
Dunque mi sembra di capire, e la prego di correggermi se sbaglio, che la mappa del suo pensiero sia, a grandi linee, questa :
– Dio è uno , un solo centro da cui scaturiscono e passano infinite rette.
– Dio è il sommo bene perché è il sommo Amore.
– Per risolvere il problema del male e della sua necessaria giustizia, Lei, mi sembra pensare che Dio è il “bene” , e contemporaneamente anche il “male” , in quanto è l’ uno e il niente.
Infatti – vado un po’ avanti ma cerco di interpretare – così come il musicista crea le note della sinfonia, in questo caso cosmica, Dio fa anche gli spazi, i silenzi tra le note; spazi, silenzi, vuoti che sono tuttavia indispensabili all’ armonia stessa , altrimenti la musica non sarebbe musica ma rumore inascoltabile.
E sono questi spazi , questi vuoti , che noi umani , che abbiamo fatto dio a nostra immagine e somiglianza, chiamiamo “male”.
– l’ incarnazione sofferente di Dio esce quindi da questa logica in quanto inutile, anzi dannosa poiché viene ad alterare la perfetta contemplazione, svilendo un piano di conoscenza che è, per coloro che cercano con fatica cercano, incommesurabilmente più alto, nell’Amore nel bello e nella conoscenza .
– ogni tentativo di avere delle certezze, basate su prove documentali , scritturali e anche del vissuto, si scontra contro l’immancabile ottica umana che sia nell’ agente che nel ricevente risente della limitata prospettiva della nostra natura.
Sperando di non averla irritata, ma al limite di averle fatto fare una risata con la mia dabbenaggine,
Le invio i miei più cordiali saluti.
Caro Livio Antonio, la sintesi che lei si è fatta del mio pensiero non mi dispiace, anche se ovviamente non potrà mai essere simile, si avvicina all’uguaglianza.
Sopportate ancora una volta se potete e se volete la mia intrusione tra voi. E son pronto a meditare ogni vostra posata risposta. L’uomo viene e passa, proprio come dice Isaia e neanche ce ne accorgiamo, se non per farcene un’idea quasi sempre molto lontana dalla realtà.
Ci può capitare di recitare la parte degli amici di Giobbe oppure quella dei soldati che stanno a vigilare se viene Elia a salvare Gesù ebreo dalla croce.
Una mattina di ottobre del 2017, papa Francesco, dopo la messa, abbracciava mia zia suora missionaria di 97 anni con 71 di missione. Quest’anno il 21 luglio ne ha compiuti 100 ed è ancora sul posto: Eritrea, l’unica italiana non espulsa.
“Ma cosa ti ha detto il papa?” E lei riferisce. “E poi?”. Sorriso e silenzio. Ma alcuni testimoni hanno udito bene e lei non ha mentito, ha replicato solo: “Non posso riferirlo, mi sembrerebbe di essere poco rispettosa verso il Papa” (Vedi anche TV 2000. Diario del Papa).
Così le disse papa Francesco: “Dovresti fare tu il papa al posto mio”.
Certamente non è solo una battuta spiritosa! Chissà cosa passava nel pensiero di Francesco! È andata laggiù neanche una decina d’anni dopo le orribili stragi di innocenti perpetrate a Debre Libanos ed Asmara dai nostri cattolici fascisti italiani, le cui armi venivano benedette dal clero. Il più grande massacro di vescovi, sacerdoti, diaconi, religiosi e fedeli cristiani, che la Storia documenti, lo hanno perpetrato altri cristiani battezzati, geograficamente ‘sacrestia’ del soglio di Pietro.
Una volta a casa mia le ho accennato il racconto del Padre che ha tre figli ed un unico anello da lasciare in eredità e, a loro insaputa, ne fa due copie. Chi mai dei tre possederà l’originale?
Mi disse: “Non ti so rispondere su queste cose. Io amo e soccorro indistintamente cristiani cattolici, protestanti, ortodossi, ebrei, mussulmani, anche buddisti, tutti, tutti guardandoli negli occhi con un sorriso e loro tendono le braccia”.
Lei è sempre sorridente. Una volta, durante una breve vacanza qui da noi, gli è stato regalato un giubbino bianco di un certo valore. Alla sera non l’aveva più, l’aveva donato a chi ne aveva più bisogno.
Naturalmente quella risposta mi ha tolto ogni dubbio in quale Dio credesse e quale Dio annunciasse, continuando ad essere una religiosa cattolica. Con le sue mani mi disse d’aver sepolto cadaveri di soldati morti ed abbandonati.
Sono rimasto spiazzato, non perché mi ha detto che leggo troppi libri, ma perché ho capito che si può amare Dio anche senza credere in Dio.
Leggo sì la prova d’esame come sta scritta in Matteo, ma non riesco a capacitarmi di quanto sia chiaro ciò che intendesse dire Gesù. In fondo quelli a dx ( nell’aldilà esisterà dx e sx, sopra e sotto? In realtà esistono forse nell’aldiqua?) certificano che non sapevano niente di Gesù-Dio negli umani che hanno soccorso, per la qual cosa quelli di sx avranno certamente pensato: eureka! il problema è risolto: anche noi non abbiamo visto Gesù-Dio negli umani che non abbiamo soccorso. Sicuramente ci scuserà. Mi sembra che qui Gesù insegni chiaramente che non occorre credere in Dio e/o Gesù-Dio per salvarsi, nè farlo per amor suo, ma pensare, fare, operare il soccorso all’uomo sofferente qui e adesso con tutte le possibilità umane concrete non con le dottrine. Specialmente quelle di pretesa rivelazione quando in queste dio massacra e comanda di farlo per difenderlo.
Su un libro ho letto che “l’uomo nasce buono o cattivo per natura, ma occorre una religione per rendere cattivo anche quello buono”. Ma!
La mia passione però non sta in questi pensieri, qui espressi, in cui sono stato indotto per “addomesticazione” di nascita topica e per ciò che in seguito ho studiato sull’argomento, ma in ciò che mi rende più curioso di conoscere ed è la teoria della fisica quantistica. Proprio ciò che è difficile di credere di conoscere. Nietzsche scriveva che la nostra conoscenza è in relazione alla sopravvivenza della specie, non alla comprensione del Tutto. È strano no che questo papa lo abbia citato nella sua prima enciclica?!
Parlando con lo scienziato Giorgio Vallortigara ed anche con Corrado Lambertini del CERN, le parole spirito, anima e per estensione anche mente (almeno che non si intenda il processo del mentare=formazione del pensiero. Gn 6,5 e 8,21 e Dt 31,21 in cui c’è il chiaro divieto di “formare-pensiero” di lui e di male. Ma come è possibile se per la Teologia proprio lui ci avrebbe “formati” così?!) non hanno valenza alcuna nella ricerca scientifica.
Dio è musica (Platone) e lo sperimento nel mio tempio: il Teatro alla Scala.
Cos’è mai l’uomo? Salmo 8,6: “Ma-hai-fatto-inferiore-lui di-poco agli-Elohim.
Chi è l’uomo che sa chi sono gli Elohim? Solo l’Impostore, credo, che dice che è Dio.
…Conoscenza ! boh non capisco perche’ sia scritto conoscienza , la prego dott. Tosatti di rettificare , se puo’.
Grazie.
ROLANDO, grazie delle risposte.
Lei mi dice:
“Ah, lo credo. Ma è proprio così? Cavarmela? Beato lei se c’è riuscito. ”
Io sono uno di campagna, abituato ad un parlare chiaro, specie a seguito di una domanda reiterata, se ha riferimenti chiari e un pensiero altrettanto chiaro , lo esprima, ormai siamo rimasti in tre.
Lei mi dice ancora :
“Non parlare male dei “mozziconi scritturali” perché ti squlifichi da te” .
Ha ragione, ho usato un’espressione imprecisa, ma dal complesso dei miei interventi penso si capisca cosa volessi intendere.
Lei e’ davvero interessante, su diverse cose – il ruolo nefasto della Tv, la critica a traduzioni improvvisate, e anche altro – siamo perfettamentevd’accordo , ma la sua
Weltanschauung ancora non mi e’ chiara e sarei sinceramente interessato a conoscerla, me la puo’ illustrare nello spazio che puo’ essere concesso a questa agora’ ?.
Non ho capito ad esempio di come Lei possa contemporaneamente affermare che la ricerca della conoscienza e’ sofferenza e nello stesso tempo affermare che Dio che e’ Amore, non possa aver sofferto per portarci quella conoscienza.
La ringrazio anticipatamente e La saluto.
Caro Luca Antonio, ti rispondo con queste sagge parole del filosofo santo Agostino:
UBI AMATUR NON FATIGATUR, SI FATIGATUR LABOR IPSE AMATUR. Quando si ama non si sente il peso della fatica e se si avverte, per amore si ama la fatica stessa con tutto il suo peso.
Io sono nato in un rifugio ed abito in mezzo alla natura, ascolto la sua melodia, leggo il suo linguaggio, lenisco il travaglio della vita leggendo e vedendo in questo libro IL DIO EUCARISTICO MANIFESTATO (54. ma riga dall’inizio del testo greco della Stele di Rosetta, dopo il testo geroglifico e demotico che precedono e che traduce. Testuali parole: GLI EGIZI MAGNIFICANO E ADORANO IL DIO EUCARISTICO MANIFESTATO. Ecco il suono: Aighiptoi lizsousi cai timosi ton theon epifane eukariston. Sono figlio di un contadino e di una pastora.
Mi sono soffermato ore nella tenda del Pane a Lourdes a pensare e pensare….
Bello pensare che Dio è Pane. Questa è la prova provata che DIO E NATURA sono la stessa cosa.
Il grande Cicerone, già prima di Cristo, scriveva che verrà un tempo in cui gli uomini mangeranno Dio. In realtà lo hanno mangiato da sempre, ma la Natura qualcosa di strano ha voluto immettere nel pensiero di Cicerone: sarebbe sorta una “superstitio” (Tacito, Plinio) che avrebbe creduto di mangiare Dio (quello dell’illusione metafisica della poesia teologica del Potere) quando invece da sempre l’uomo ricco o povero che sia (Panis angeliche di C.Frank! e Ave verum corpus di Mozart!) si nutre, dipende, nasce, muore, viene, passa, ritorna, sotto infinite, mirabili, sublimi forme nella Natura che è Dio.
Quale misero (= misero nel suo superbo pensiero dogmatico) uomo potrebbe mai impedire anche solo alla sua supposta, elaborata, pensata, onnipotenza metafisica di Dio-pensato, che Dio possa essere la Natura? È tanto bella e misteriosa che non occorre sognare altra realtà che la superi, perché non c’è se non nel pensiero dell’uomo che vuole sottomettere l’uomo. Come l’assassino che diventa tale se domina completamente l’altro uomo. Insomma il Potere in gestione all’uomo.
Mando col cuore un particolare saluto al dott. Marco Tosatti, che gentilmente tiene ancora aperta questa pagina. Ho in preparazione delle considerazioni sulla genesi della festa di Cristo Re alla luce di una amara considerazione del venerabile mistico cardinal Ildelfonso Schuster.
Grazie a chi ha la pazienza di seguire Stilum…
Rolando,
è chiaro che sei un’anima in pena, come si legge anche fra le righe (e non troppo fra le righe di ciò che scrivi.
Fatto coraggio, che tanto tutti siamo, per un motivo o per un altro, o in un modo o nell’altro, anime in pena.
No vedi l’affanno che tracima da questo blog?
Tanta sicurezza nell’esprimere il proprio pensiero a che serve? A chiarirsi o a confondersi le idee?
Ti meriti un bacio virtuale. Tanto sono in accordo con questo tuo parere. Nessuno ama tanto Dio come colui che lo pensa in continuazione, scriveva Meister Eckart, pure scomunicato da Roma. Ma credi, in questa ricerca sta il vero senso della vita. Dio è quel punto in cui passano infinite rette e l’una non è l’altra. Amo pensare che si compiacia di tutte, anche di quella che si ritiene più retta, più saggia, più intelligente e pensa di raddrizzare le altre. E Dio sorride. Ci si può scambiare idee volendoci bene ed arricchendoci nel pensiero giacché siamo tutti rette che passiamo da quell’unico punto divino. Non dottrine, ma Amore è la sete di Gesù in croce.
Cioè la sete dell’uomo.
Une lettre pleine de sense, qui mérite une large condivision, c’est un constat général, il me semblait que Marco parlait des conducteurs de télé de chez moi. A cause de certains médias, nous avons perdu nos valeurs.
Ronaldo,
dimenticavo di scriverle che è vero che Dio Padre permette il sacrificio del Figlio, ma ricordi che il Figlio è una cosa sola con il Padre. Quindi sulla Croce, anche se vi è inchiodato il Verbo incarnato, pende Dio e la Ss. Trinità ognuno nel suo modo partecipa al Sacrificio Salvatore. Il Sacrificio della Croce, se lo si vede al di fuori dell’ottica del Dio Amore, diventa assurdo
Mi hanno addomesticato convincendomi che Gesù è morto come uomo perché come Dio non poteva né morire, né soffrire.
Quindi se i Patripassiani sono tra i primi eretici, non resta che un Dio crudele che vuole la sofferenza unilaterale dell’uomo. Stia tranquillo don Pietro Paolo che Teologia e Potere non sono a servizio dell’amor di Dio, ma a sfruttamento del sottomesso uomo peccatore per il tesoro della più antica banca del mondo: quella del Tempio di YHWH. Ab uno disce omnes.
Chi invoca Gesù ebreo sulla croce? E che dirò: Padre perdonami perché non so quello che dico? Si Sì. Ma non posso non aggiungere: Ti benedico Padre perché Pietro Paolo ha compreso appieno la Verità. Tu pure, per pietà almeno, benedicimi..
Ronaldo,
Preferisco interloquire con lei piuttosto con una folta schiera di persone che si arrovellano il cervello cecando tutti i cavilli possibili per dimostrare che Bergoglio non è il vero papa. Il loro è diventato un mantra tedioso.
Lei scrive: “Mi hanno addomesticato convincendomi che Gesù è morto come uomo perché come Dio non poteva né morire, né soffrire”. È vero Gesù è morto perché aveva anche la natura umana. Ma quando uno muore, non muore la natura ma la persona, e come recita il Concilio di Calcedonia, Gesù Cristo è Persona divina e non umana. Quindi, per quello che passa come “comunicazione degli idioma”, se per la sua natura umana Gesù mangiava, dormiva ed è morto, visto che Gesù è Dio, possiamo benissimo dire che Dio ha mangiato, ha dormito ed è morto. Per questo, anche se non si è patripassiani, possiamo benissimo dire che Uno della Trinità ha patito e sofferto. Credo che questa formula teologica è formidabile in quanto il Dio impassibile dei filosofi qui diventa meravigliosamente più somigliante e vicino a noi e può benissimo comprendere l’uomo con le sue Ecco perché amo il Crocifisso perché mentre mi rassomiglia mi mostra il vero volto di Dio: Amore
A don Pietro Paolo. Grazie. Preghi anche per me. Grazie.
O felix hominum genus
Si vestros animos Amor
Quo coelitum regitur regat!
Voglio usare solo parole necessarie tenendomi nel metodo del SÌ SÌ NO NO insegnato da Gesù.
Ho colto l’argomento in questione e cioè la barbarie culturale di certi programmi TV che, assieme al mondo degli smartphone, costituisce la micidiale arma di Satana per invadere, confondere e conquistare il Regno di Cristo in questi tempi post conciliari in cui sembrerebbe assente una efficace Autorità morale di riferimento.
Faccio mie le parole del santo filosofo Agostino.
“Ego vero Evangelio non crederem nisi Auctoritas Sanctae Romanae Ecclesiae me commovere”. Non crederei nella veridicità del Vangelo se non mi spingesse a decidere (=commovere. Cic) l’Autorità della Santa Romana Chiesa.
Mi sembra di cogliere che è a causa dell’eclissarsi di tale Autorità che uno sbandamento notevole tra il popolo cristiano favorisce la devastazione di Satana.
L’antichissama norma della Chiesa Apostolica Cattolica Romana, che potrebbe definirsi il suo dogma base, così recita: “…quae ab Apostolis tradita in toto mundo atque in omni Ecclesia Catholica uniformiter celebrantur ut LEGEM CREDENDI LEX STATUAT SUPPLICANDI” (Indiculus in Studi in onore di M. Ronchetti di M.Adriani. Quodlibet). Traduzione: La regola del Pregare stabilisce le norme del Credo ( Statuo, 3 tr: stabilisco, decido, fondo, erigo).
Ora si arriva, tra l’altro, a mettere in dubbio la stessa chiara traduzione in greco nel vangelo di Mt 6,13 e Lc 11,4 (dove la presenza del duplice “eis” chiaramente esprime un movimento “dentro” la battaglia) della parola pronunciata da Gesù nel suo idioma aramaico. A Ma’lula in Siria lo recitano ancora nella lingua originale di Gesù e il verbo ‘bo’ causativo ebraico indica chiaramente quello che il greco dei vangeli ha esattamente tradotto. Anch’io lo recito nella lingua di Gesù e l’ho anche con emozione recitato là spesso ⁹assieme a quei cari cristiani nell’antichissima chiesa dei santi Sergio e Bacco, che i cari fratelli fanatici di un altro credo hanno orribilmente distrutto.
Quindi logica vuole che il dubbio sulle parole greche dei vangeli sia più che legittimo in quanto viene suffragato da cambiamenti semantici in altre traduzioni.
Ma a quale scopo questa nuova strategia dell’Autorità della Santa Chiesa Cattolica Romana? Sinceramente non lo so. Pertanto non la criticherei con sicumera sicurezza perché scopo dell’Auctoritas delle Chiavi Petrine è difendere, conservare e predicare l’Aureo Deposito della Fede e la sua strategia è certissimamente vincente sulla parola data di Gesù a Pietro e non a Paolo, che non l’ha neanche mai visto, sempre secondo i vangeli in lingua greca.
Ho già spedito
Caro Rolando,
La invito a immaginare l’Adamo ed Eva dopo il peccato originale! Se questo è il diventare un Elohim, allora non era meglio che non lo diventassero mai? Prima vivevano in pace con Dio, in loro stessi, fra di loro e con il creato. Dopo, sono separati da Dio, la concupiscenza li soggioga, Adamo accusa Eva di essere la causa della sua caduta, Eva accusa il serpente. Conclusione: inizia nell’uomo il disordine psicologico, sociale, ecologico e l’uomo inesorabilmente è destinato a morire. Altro che diventati Elohim! Se questi sono gli Elohim, allora…. Come allora mi spiego la frase di Dio “adesso l’uomo è diventato uno come noi”? Mi sembra più una canzonatura. È come se Dio volesse dire, “guardateli: e questo è colui che voleva essere uno come noi”… un po’ come l’ “ecce homo” di Pilato; altro che uomo: uno sfigurato ” che non ha neanche l’apparenza di uomo”. (Is 52,14). Poi, visto che lei è uno studioso, dovrebbe sapere che nella Bibbia convergono due tradizioni: quella Elohista e quella Yahvista. Per cui, può trovare Eloha e YHWH per indicare ugualmente Dio. Solo che Eloha o El veniva accompagnato da un aggettivo, ( Onnipotente, Altissimo, Seba’ot, Shadday …), YHWH, con la rivelazione sul Sinai, invece era considerato nome personale di Dio e come tale era impronunciabile. Quindi, YHWH corrisponde ad Eloha che era il Dio degli dei ( Elohim: spiriti celesti). Per cui non solo Gesù sulla Croce invocava YHWH, recitando il salmo 21, ma visto che YHWH si può tradurre con “Io sono”, Giovanni nel suo Vangelo registra che Gesù usava proprio YHWH in modo assoluto per indicare Se Stesso e per questo rischio’ di essere lapidato (Cfr 8, 24.28.58; 13,19..)
Che lei è un uomo di ricerca e vuole sapere di più , mi fa piacere e ciò le fa onore. Continui pure. Chi è alla ricerca del sapere, in realtà cerca la Verità e, per noi, la Verità è una Persona: Gesù Cristo, il Divino e solo Maestro. E proprio perché Gesù Cristo è Dio, nessuno di noi può possedere la Verità tutta intera. Però, Se la cerchiamo con umiltà, la Verità si farà trovare e si farà conoscere per quello che possiamo. Che gli ebrei c’è l’abbiano con S. Paolo, lo posso capire benissimo. Ma è stato lo stesso Gesù a scegliere -e i frutti della sua predicazione lo testimoniano- questo piccolo uomo per mostrare un po’ più chiaramente il mistero della sua meravigliosa Persona e della Sua opera: «Va’, perché egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni, ai re e ai figli d’Israele; e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome» ( At 9, 15-16). Che YHWH, Padre, Figlio e Spirito Santo, lo benedica
Caro don Pietro Paolo, avrei tante cose da dire su questa sua lettera-risposta. Ci sono, a mio modo di capire, affermazioni che non condivido sul modo di spiegare termini biblici e relative semantiche. Non desidero apparire saccente, mi limito a ringraziarla perché nel processo dei suoi interventi ho colto un atteggiamento umano e disponibile. E questo è tanto. Devo far delle pause e riposare. Quel crocifisso la ricompensi. Siamo un po’ tutti crocifissi: conoscere è soffrire. Cercare è soffrire. Rapportarsi è soffrire di rischiare di non cogliere la verità della relazione. Gli atomi si relazionano perfettamente nel costituire una molecola. Ah, il Sal 24,1! Oi catoikuntes en aute (cioè: oikumene)
X Rolando,
“Se Dio non fosse” non ci sarebbe non solo il male, ma nulla (non importa se adesso potrà speculare sul ” nulla”). Scriveva S. Agostino: “Dio onnipotente….. essendo sommamente buono, non permetterebbe mai che un qualsiasi male esistesse nelle sue opere, se non fosse sufficientemente potente e buono da trarre dal male lo stesso bene” (Enchiridion de fide, spe et caritate, 11,3). Poi, “Quell’impostore”, come lo chiama lei, di Paolo rappresenta ognuno di noi cristiani che hanno incontrato l’Uomo di Nazaret, Gesù, e in Lui hanno visto Dio, il Dio che l’uomo, nonostante lo sforzo della sua preziosa ragione, cerca di conoscere e vedere e non può. Un po’ come fa lei. Ma non le faccio torto perché se lei, o altri, potesse arrivare a una conoscenza piena del Dio sconosciuto, non ci sarebbe stato bisogno dell’Incarnazione e della susseguente Rivelazione. La fede e la ragione non sono in contrasto. Mi pare che da qualche secolo si è fatta una guerra alla Chiesa accusata di aver preteso di spiegare tutto con la fede intromettendosi in campi che non le competono (vedi Galileo). Non le sembra che adesso pretendete che la vostra dea “ragione”, vada al di là del campo dove lei possa dire qualcosa? Mi permetto di scrivere “pretendete” perché, mentre lei sa a con chi dialoga, cioè con cristiani, noi , o almeno io cerco di individuare con con chi mi interloquisco. Veda, il cristianesimo non è una filosofia anche se si avvale del pensiero ed giusto che faccia così. Il Cristianesimo è un incontro con una Persona, Gesù Cristo, che ti conquista e della quale tu ti fai conquistare, con la Quale cammini e per la Quale vivi. È una Persona che, anche se sei ignorante e profano in tutte le scienze del pensiero e in tutte le arti della cosiddetta cultura, appaga la tua vita e ti da la chiave per vivere in pace e nella gioia. “Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita poiché la vita si è fatta visibile, noi l’abbiamo veduta e di ciò rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso il Padre e si è resa visibile a noi), quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. La nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia perfetta” (1 Gv 1-4). È nobile che l’uomo che incontra Gesù, proprio perché è un essere razionale, deve pensare, fare teologia e filosofileggiare ma sa che a un certo punto deve fermarsi (non c’è bivio), non può andare oltre. L’unico mezzo per proseguire è la fede che non è irrazionale ma sovranazionale. La fede vera, che si basa sulla Parola di Dio, genera “l’esperienza” dello Spirito che è di Cristo (magari qualcuno adesso arriccerà il naso). Comunque , le auguro di incontrare Gesù, il Vivente, come lo ha incontrato Giovanni, Paolo di Tarso e, dopo tantissime persone, anche io.
P.S.: aspetto ancora che mi citi il testo di Platone che secondo lei è stato copiato da Giovanni nel prologo e altre risposte. Grazie
La prego, caro don Pietro Paolo di non attribuire a me termini che io ho solo citato e sono presenti e documentati in pergamene o codici. Non solo vorrei non aver mai offeso Dio, ma anche alcun mio simile. Se disgraziatamente sono incorso in questo errore, piango di dispiacere. Se credo di sapere tante cose è perché non so niente ed i ricordi delle cose conosciute possono portarmi in confusione. Ma tant’è. Non posso non cercare: è la natura dell’uomo e mi sembra che lo dica anche Gesù in Matteo là dove sta scritto: non avete un cervello con cui discernere….
Lavorando a Ebla nel tempio di Ras\Resed\Robes, il dio Male degli Accadi passato di sana pianta in Gn 4, 7 mi si sono, credo, aperti e chiusi gli occhi come ad Eva, penso, dopo aver mangiato di Robes ed aver avuto conferma che sia lei che Adamo erano “diventati come uno di noi” Elohim. Gesù ebreo non parla mai di questo peccato.
Non solo quelle parole scrisse Platone, ma anche che un uomo sarebbe stato ingiustamente crocifisso.
Quindi era pronto perfino il terreno della terribile idea paolina che un padre buono avrebbe sacrificato suo figlio per amore.
Adesso Stop. Io amo solo il Bene il Bello e l’uomo che cerca e soffre, perché conoscere, come ho già citato, è soffrire. E nel mondo c’è più sofferenza che piacere. Ma amo anche chi si ubriaca, perché Agostino insegna che questo è un momento di piacere quasi invidiabile.
In te Amor speravi, non confundar per omnia saecula saeculorum.
Caro don Pietro Paolo, non solo Platone parla del logos in termini fatti propri dal vangelo di Giovanni, grazie alla meditazione di Filone alessandrino inventore pure della colomba come spirito di Dio, ma ne parlava anche Pitagora per il quale il logos era un numero della matematica. Ma c’è di più: Platone scrive anche di un uomo crocifisso ingiustamente e Paolo ellenista aveva l’idea autorevole bella e pronta e,salvo questa, a Paolo di Gesù non gli interessava niente altro come lui stesso dichiara.
Ma vorrei fare una considerazione molto più pregnante e rivelatrice di inganni e tradimenti: il cambio di traduzione del famigerato versetto del Padre nostro in italiano da parte della massima autorità della chiesa, il papa cioè Pietro.
Si sa Gesù non ha detto il Padre nostro in greco. Pertanto l’evangelista traducendo in greco potrebbe averne sbagliato i termini tradendo il senso. Tradurre è anche tradire e questo papa con i suoi fedeli vescovi cambiando la traduzione sta certificando non solo quanto può aver commesso il redattore di Gv, ma un vizio del Potere. Dubito ergo sum.
ROLANDO: non sperera’ di cavarsela dicendo che logos e’ un parola greca !.
Abbiamo chiesto io e don Pietro Paolo i riferimenti scritturali precisi.
Logos nel corso dei secoli ha assunto via via diverse accezioni, ma solo alla fine del 1 secolo dopo Cristo, con Plutarco e Giovanni viene usata come “ragione divina”, unica traduzione a mio avviso fedele al discendere della materia dallo Spirito, del materiale dall’iimmateriale che impregna tutto il solenne incipit Giovanneo.
Ah, lo credo. Ma è proprio così? Cavarmela? Beato lei se c’è riuscito. Reciti il Te Deum.
Si, caro don Pietro Paolo, Gesù mi ha conquistato come uomo, come dio mi ha allontanato perché cum homo sis te deum facis è una falsa accusa che lui, ebreo, per primo rigettò con orrore, anzi non poteva neanche concepirla come pensiero.
Tenga presente poi che la frase era già stata scritta nell’ottobre del 38 da Filone nella lettera Legatio ad Gaium che doveva perorare la causa degli ebrei alessandrini perseguitati da Flavio (In Flaccum). Infatti Filone rimprovera all’imperatore Gaio Germanico, cioè Caligola, il fatto che essendo uomo si era fatto dio. In quel frangente si verifica nel porto di Alessandria, durante la sosta del re Agrippa I, la scena di un tal Barabba ( Carabbas) copiata poi di sana pianta nei vangeli. Ma Gesù nei vangeli resta un eroe nelle sue sofferenze, martire per il suo popolo, vittima dei ricchi collaborazionisti dei Romani.
Flacco governatore, Il cell scrive quello che vuole…
ROLANDO, la ringrazio del tempo che ha speso per rispondermi, ma continuo a non condividere la sua impostazione mentale di considerare come sole prove valide i mozziconi scritturali pervenutici a dispetto del “reale ” che necessariamente deriva da un qualcosa che lo precede.
Le faccio un esempio : la mia casa e’ antica e non mi e’ riuscito mai di scoprire i documenti del progetto ne’ i nomi dell’ architetto, del capomastro e tantomeno degli operai che l’ hanno costruita; nondimeno pero’ la mia casa esiste e nessuna mente sana potrebbe pensare che, non avendo prove documentali che sia stata pensata e costruita, sia il frutto delle piene del fiume.
Analogamente ragiono per colmare le lacune scritturali e le contraddizion che possono scaturire dalla scomparsa di quei riferimenti.
Altrimenti si arriva all’assurdo, di non sapere cosa abbia detto veramente Gesu’ perche’ , si sa, “all’epoca non esistevano i registratori”.
Tengo quindi sempre ben presente cosa diceva Evagrio Pontico :
” Una idea puo’ essere sempre confutata da un’altra idea, una teoria da un’altra teoria, ma chi mai potra’ confutare un’intera vita?.”
Ci sono monumenti in carne e ossa , gli apostoli , san Francesco e tutti i santi, che potrebbero essere confutati solo passando attraverso quello stesso loro crivello, ma non ne vedo nessuno in giro.
Grazie infine per : ” … retroversione in aramaico presuppone un “bo” verbale causativo, confermato da passi biblici dell’AT, in virtù del quale è proprio il soggetto Padre a portarci dentro la tentazione.”
Aggiunge un tassello importante al mio disgusto per la nuova, blasfema – in quanto qui si cambiano le parole di Dio stesso-, traduzione.
Caro Luca Antonio, tranquillo. Non potrò mai e poi mai credere che Dio per amore degli uomini abbia voluto sacrificare suo figlio così orribilmente come facevano i Padroni con gli schiavi, sapendo che gli uni e gli altri li ha creati lui e sono suoi figli.
Ma dimmi: chi invoca il Gesù ebreo (quello possibile della storia) sulla croce? Invoca un EL (ma non lo chiama YHWH) e con un forte grido. Il grido richiama esattissimamente il salmo 78, 35: ” E ricordavano che [soggetto: i figli di Israele] gli Elohim la loro rupe e EL Elyon il redimente loro” e la LXX traduce bene: che “gli Elohim sono il loro GRIDO di guerra e EL Elyon il salvatore”.
Gesù chiese soccorso, ma EL, chiunque fosse non lo soccorse.
Tanti problemi mi pone un Gesù storico a cominciare dal titolus crucis. E dal fatto che gli ebrei lo considerano, mentre tutti sono d’accordo da sempre nell’abborrire Paolo, definito impostore fin da principio.
Caro Rolando, la sua presenza qui e’ davvero stimolante, e il buon padrone di casa , il dott. Tosatti, non ha chiuso ancora la discussione, penso , proprio per quesro.
Ora pero’, il tempo e’ maturo, Le chiedo di fare un’analisi , Lei che si pregia della sua acribia documentale, di quanto scritto qui dai suoi interlocutori , don Pietro Paolo, Enrico e il sottoscritto, e anche da Lei.
Rilegga tuuti gli interventi e si rendera’ conto che mentre le sue domande sono domande retoriche, a cui risponde immediatamente Lei medesimo , le domande a Lei rivolte, invece, rimangono prive di risposta da parte Sua.
Ancora don Pietro Paolo e io siamo, ad esempio, in attesa della rispondenza scrittule platonica dell’ incipit giovanneo, ed Enrico , a sua volta, attende altre risposte.
Spero capisca che una discussione feconda non puo’ certo scaturire da una serie di affermazioni apodittiche che non tengano minimamente conto dei rilievi degli altri.
Sperando di usufruire anche in futuro, ma in modo costruttivo, della sua cultura, le invio i miei migliori saluti.
Credi tu che la ricerca stanca? Sì negli scritti di Platone c’è ciò che ho riferito. Anzi c’è una pagina sublime che parla del theos che fa rabbrividire , secondo me, tutto l’AT di YHWH UOMO DI GUERRA YHWH. Peggio ancora la traduzione di queste parole che fa la LXX (ci si può leggere un tranciateste). E non va confuso il theos omerico con l’Elohim, né il kyrios con YHWH. Per l’ortodossia ebraica la LXX altro non è che un “letamaio”. Questo per conoscenza.
Non parlare male dei “mozziconi scritturali” perché ti squlifichi da te. Io so ed ho visto cosa è avvenuto nella Biblioteca Apostolica Vaticana dove ho ricercato. Quelli che tu definisci “mozziconi” sono stati catalogati allo stesso rango degli scritti canonici come tutta uguale “aghìa grafìa” da tenere in onore e conservare. E per il ricercatore storico hanno lo stesso autentico valore. Di ciò che non si sa, è meglio tacere. Scusami la franchezza. La tua Fede ti fa onore. Ma attento al fanatismo: è satanico.
” i mozziconi scritturali”? Di ciò che non si sa, sarebbe più nobile tacere. Ho già scritto; spero appaia se ho cliccato bene.
Rolando,
ho parlato di “cifre”, non di “numeri”. Le cifre sono composte di numeri che sono reiterazioni dell’1.
Etimologicamente il “numero” è la “cosa assegnata”, la “porzione assegnata”, quindi lo 0 non è un numero. Non esiste la non-porzione.
2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9 sono numeri. Lo 0 può essere impiegato soltanto insieme ai numeri per formare una cifra.
Senza l’1 non può darsi il 10, il 100, il 1000 etc. etc. e lo 0 resta niente.
1000 è mille volte 1 .
Dunque l’1 (l’Uno) è il Principio. Esattamente come il centro del cerchio e della sfera.
In Principio, cioè al Centro, era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio, tutto è stato fatto per mezzo di Lui.
Anche la tua mente, Rolando.
A proposito, non hai risposto alla domanda: da dove nasce la molteplicità di ciò che pensi e dici?
NO! Nego che lo zero equivale a niente. È antiscientifico. Punto e stop
Punto e stop? Ma allora non vuoi proprio usare la gentilezza di rispondere alla domanda’?
A proposito: fammi una cortesia che poi ti rifondo: acquista una bottiglia di 0 litri di champagne, così brindiamo al nuovo anno. Però, per andare a comprarlo percorri 0 metri, e quando sei alla cassa paga con 0 euro.
Infine, se vuoi rispondermi, fallo con 0 parole.
0
È o non è qualcosa?
ROLANDO, Lei afferma : ” mi spiegheresti Mt 2,23. Oh come vorrei sapere dove sta questa profezia nell’AT dove mai è nominata Nazareth”.
Ma non le viene in mente, ma faccia uno sforzo adesso, la prego, che questa e’ proprio una delle prove dell’autenticita’ dei vangeli ?.
Una mancanza di scritturalita’, che non e’ mai stata espunta dai testi sacri, riportata da gente che , a differenza di Lei e di me, ha dedicato, e in molti casi, sacrificato , tutta la loro vita a studiare e interpretare quei testi.
Non Le viene il sospetto che , forse, una qualche profezia , riportante Nazaret sia andata oggi perduta ?, e che i copisti di Matteo non hanno voluto, anzi in un’ottica di fede/fedelta’ , potuto, non riportare fedelmente il testo, seppur sprovvisto di riferimento ?.
Lei mi sembra nutrito di molta erudizione – di cose peraltro , vista la pochezza dei testi pervenutici dopo 2000 anni, molto parziali -, ma di scarsa umilta’ e logica.
Lei , negando di fatto lo Spirito Santo che ha operato nella Storia tutta la bellezza che vediamo, si affatica a mettere insieme brandelli di testi divorati dal tempo, ignorando completamente i risultati che quei testi, all’epoca completi, hanno prodotto.
Quanta fatica per andare incontro al nulla !.
P.S. : Lei afferma anche, correttamente, che Spinoza scrive :
” Ma chi mai ha detto che Dio è immagine dell’uomo, cioè l’uomo immagine di Dio?:
Spinoza era a uno che diceva che se i triangoli volessero immaginare dio lo immaginerebbero a forma di triangolo.
Nessun comnento.
Cordiali saluti.
Caro Luca Antonio, ho una certa praticità con i codici. Ce ne sono anche di quelli che in Mt 2,23 citano Isaia (cosa di notevole rilevanza…) Lasci stare, per favore. Rispetto la sua fede nello spirito santo, ma controlli tutti i codici esistenti di Gv 3, 5-7 e poi ce la vedremo sulla semantica del pneuma. Non rifaccia da cristiano l’errore di Filone alessandrino. Ringrazio per la risposta, ma mi sembra non si sia minimamente sforzato di fare una ricerca nel libro di YHWH.
Rettifico Gv3, 5-8.
Rolando, la “praticità con i codici” serve zero alla salvezza dell’anima.
Caro Enrico, se non servono alla salvezza dell’anima, pazienza.
Ah! La semantica di anima…. spirito…. Non hanno valenza alcuna nella scienza umana. Significano vento…. respiro. Guarda che lo insegna YHWH le cui narici ardono come il fuoco …. e il respiro dei suoi nemici viene soffocato tranciando loro la gola.
Quanto a me, come posso non amare il vero Dio, qualsiasi cosa che sia. E la realtà del Tutto è e diviene.
Io confido in Dio e so che maledetto è l’uomo che confida nell’uomo, soprattutto quell’uomo che si mette al posto di Dio col pretesto di esercitare amore in nome Suo.
Ah, dimenticavo. “Di scarsa umiltà e logica”. Grazie di avermelo ricordato. Io invece Le auguro di averne tanta e sempre di più perché sono convinto che il paradiso consista nel godere della felicità, dell’avere e dell’essere dell’altro. Grazie con sincerità.
ROLANDO , Lei scrive : ” sarebbe più onesto dire che si tratta di una copiatura quasi parola per parola di una pagina di Platone.”
Quale ?
Vorrebbe essere cosi’ gentile di indicarci quale ?.
E poi anche se fosse cosi’, altrettanto gentilmente, vorrebbe spiegarci perche’ se un tizio nel 400 a.c. ha detto che il sole scalda, cioe’ una verita’ , e poi se un altro tizio 400 anni dopo ribadisce quella verita’, questa verita’ sia in qualche modo sminuita ? .
O Lei e’ un pubblicitario e / o un televisionario, per cui solo il “new” conta ?.. …
mi sembra di si’ , viste le sue frequentazioni.
Abissale ignoranza, deprimente stoltezza, insolente ipocrisia e irridente violenza…nella cultura dominante.
La Tv è il suo lercio palcoscenico e i conduttori i suoi squallidi profeti.
Ma alla stragrande maggioranza delle persone tutto questo non dispiace affatto, anzi…
Certo, certissimo. Fenomeno putrido di una società somma di individui s-cerebrati.
Ma solo i funghi nascono una notte e dopo la pioggia.
Pertanto alcune domande e annesse risposte:
1) Qual’è la Massima Autorità Morale e Educatrice? La Chiesa Cattolica.
2) Chi, come, dove, quando doveva EDUCARE al Vero, al Bello, al Buono? La Chiesa Cattolica.
3) Che ha fatto la Chiesa Cattolica quando il fungo velenoso spuntava (anni 60/70)? Per il panico di aver perso l’aggancio con il “mondo” s’inventò un concilio e si fece “mondo”.
4) Che pensa, fa, dice OGGI la Chiesa Cattolica? La paranoia dell’emigrazione e della puzza dell’aria.
5) Perchè la Chiesa Cattolica SCOMUNICA solo nel suo INTERNO e NON SCOMUNICA all’ESTERNO (i senza-Cristo, i corruttori delle coscienze)? Perchè idolatra solo se stessa con la politica, con l’unità, con l’ecumenismo.
6) Perchè la Chiesa Cattolica non predica l’INFERNO ETERNO (l’unico che fa “cag… sotto” l’uomo e lo raddrizza)? Perchè è vile e ha paura di perdere le simpatie del “mondo”.
Comunque: Il singolo è OBBLIGATO a vedere la TV?
La grave decadenza, morale e culturale, portata da simili personaggi e programmi non è alla base del decadimento della nostra cultura, ma ne è un sintomo ed al contempo un accelerante, contemporaneamente legno e carbonella per il fuoco. La televisione spazzatura (di cui ormai è difficile tracciare i limiti e confini, con presunti programmi di “approfondimento” che ormai sono più simili a certe schifezze che non ad una informazione seria e corretta) non è nata con questi soggetti, ma negli anni ’70-’80 (quando cominciarono a spuntare i primi balletti sexy, le prime battute volgari, i primi telefilm da discarica, i primi anime giapponesi con animazioni di livello infimo) che altro non erano se non l’espressione di una certa cultura, di una certa élite fermamente ostile alla cultura occidentale ed al cristianesimo e che aveva perfettamente compreso come la tv (oggi anche Internet) fosse una perfetta freccia nella faretra dell’odio per il cattolicesimo e per le proprie origini.
Purtroppo, dobbiamo prenderne atto, la televisione e soprattutto Internet hanno un peso sempre maggiori, specie tra i più giovani. Certi personaggi, volutamente e coscientemente posizionati a condurre o partecipare a certi programmi, hanno messo bene in chiaro che in Italia, se vuoi avere un qualche prestigio sociale (che è diverso dal successo mediatico, ma che ormai si confonde con quest’ultimo) devi avere soldi, potere, un partner diverso la settimana (possibilmente dello stesso sesso). Quando Giulio Tremonti disse che “con la cultura non si mangia” intendeva, neppure troppo involontariamente, tutto questo: in Italia (e in Occidente in generale, solo che all’estero sono più ipocriti e più bravi di noi a nascondere vizi e scandali) i grezzi, i bestemmiatori, gli ignoranti, gli arrampicatori, che però sono perfettamente allineati col politicamente corretto e che si bevono qualsiasi veleno i nostri politicanti liberal-comunisti (e la loro longa manus, che per l’appunto è la televisione) allungano loro senza nemmeno più la decenza di provare a nasconderlo, hanno successo. Gli altri, al massimo, possono emigrare o vivere come reietti, con lavori avvilenti, malpagati per il loro titolo di studio, senza quel prestigio sociale che anni di studi (e di sacrifici) meriterebbero.
D’altra parte, di cosa stupirsi, quando abbiamo Bergoglio che dice che la meritocrazia è un male, il che è implicitamente l’elevazione del superficiale, dell’ignorante, dell’incapace, del fannullone a modello? Come possiamo pretendere un cambiamento quando pure il Pontefice (non felicemente) regnante propaganda certe nozioni ed usa un linguaggio grezzo, rozzo, ignorante, impreciso nei suoi discorsi, persino nelle sue encicliche? Quando promuove anche lui (ma d’altra parte, i preti non nascono sotto i cavoli e lui è un ex sessantottino, ordinato proprio nel 1968) non i migliori, i santi, gli intelligenti, i colti, ma gli ignoranti, quelli che hanno scheletri nell’armadio, i corrotti, gli amici di noti predatori come McCarrick e via discorrendo?
Dobbiamo prenderne atto: l’Occidente, anche per colpa di personaggi come costoro, è già morto, e io mi auguro che si decomponga il prima possibile. Ma cosa pretendiamo, quando nei fatti l’inconsistente “omofobia” è già reato, non de iure ma nella prassi? Quando ti basta, in certi ambienti , dichiararti contrario ai “matrimoni” gay, all’aborto, al divorzio, alle unioni (in)civili, al vizio scientemente coltivato e propagandato, in certi casi anche semplicemente essere cattolico e/o di destra, per vedere la tua carriera finire miseramente? Quando certe leggi, che ho appena elencato, non possono essere non dico abrogate ma neppure rimesse in discussione? Dove vengono proposti modelli contraddittori e deliranti, dove l’uomo dev’essere aggressivo e al contempo effeminato, dove deve essere ribelle ma sensibile, forte ma stranosessuale? Dove in ogni programma, compresa roba apparentemente innocua sulla televisione di Stato (che sarà di Stato ma che si guarda bene dal fare cultura, a parte per un paio di programmi stanchi), si propaganda apertamente l’androginia, la stranosessualità, la promiscuità e, già in maniera strisciante ma non per questo meno reale, pure la pedofilia? Ma cosa vogliamo fare, dove vogliamo andare? Meglio che il bubbone (composto da ignoranza, immigrazione clandestina incontrollata e odio per il cristianesimo e la cultura romano-cristiana) esploda e ci trascini tutti insieme, che la misura sia colma e la rana bollita per davvero; perché perlomeno sulle macerie si può costruire, in questo mefitico rudere pieno di avvoltoi e di scheletri danzanti no.
“La legittimazione più alta e reale di un vero ordine politico, epperò dello stesso Stato, sta nella sua funzione anagogica: nel suo suscitare e alimentare la disposizione del singolo ad agire e pensare, a vivere, lottare ed eventualmente a sacrificarsi in funzione di qualcosa che va di là della sua semplice individualità.“
Julius Evola, Gli Uomini e le Rovine.
Rovescio della medaglia di un falso ordine politico e perciò dello Stato. Siamo ridotti ad una marmellata e per di più andata a male.
La TV rispecchia la società, e viceversa. Encomiabile un professore che riesce a superare disgusto e rabbia per stigmatizzare lucidamente quest’orda di cafoni profittatori. Io mi sono ritratto imbufalito leggendo di una D’Urso che vuole dare lezioni ad un bravo prete. Ignoranza, presunzione evsrrogan! Da vanno sempre a braccetto.
La D’Urso, ignorante come UNA CAPRA per quel che riguarda la dottrina cattolica, ha preso il vizio di scatenare gogne mediatiche contro quei Sacerdoti che parlano della gravità dell’ aborto e della sodomia.
La sue trasmissioni, da ammassi di spazzatura che erano, si sono trasformate in PUTRIDE CLOACHE ammorbanti e ribollenti di odio verso il cattolicesimo.
E si vanta pure di avere un “padre spirituale” che definisce “un santo sacerdote”: esisterà veramente quel fantomatico padre spirituale?
E se esistesse, di QUALE CHIESA SAREBBE UN SACERDOTE?
DELLA CHIESA DI SATANA?
Da come si comporta la D’Urso sembrerebbe proprio di sì!
Questo j’ accuse me lo ha gia’ mandato ieri un mio amico fraterno da tutta la vita e io ho risposto di getto quanto sotto.
E’ un’ intemerata anche scerzosa- tra amici di sempre si caricano i toni per fare anche una risata- ma la sostanza non mi sento di cambiarla:
Anche io qualche anno fa la pensavo come Mario Galice , poi piano piano ho capito, e l’audience record dell’ultimo Sanremo – con Achille Lauro in costume adamitico da 6000 euro che voleva imitare San Francesco- mi ha tolto ogni dubbio, la colpa non e’ piu’ ormai di questi squallidi personaggi, la colpa e’ di chi ancora, guardando la Tv, fa sopravivere questa gentaglia, per cui combierei l’ oggetto dell’invettiva e scriverei :
Io ti accuso popolo italiano, per la tua insipienza culturale, per la tua assenza di etica, di decoro, di intelligenza, popolo imbesuito dai vizi, dalla rivoltante callosita’ morale, cui e’ stato sempre bene tutto, che ha ingoiato sempre tutto , divorzio , aborto, matrimoni gay, immoralita’ dilagante, corruzione, nepotismi, ruberie, favoritismi, e ogni altro abominio, perche’ da tutto quel pantano usciva, in un modo o nell’altro, un qualche tornaconto personale.
Italiani dagli odi politici feroci verso gli altri porci che osavano avvicinarsi al trogolo che reputavano dovesse essere solo loro e, nel contempo, tolleranti di ogni blasfemia, di ogni impurita’, purche’ fossero solo le loro ad essere quelle scusate.
Genitori molli, insipidi, stupidi, presuntuosi, nullita’ assolute che nel nome del volemose bene anziche’ prendersi la fatica di educare i figli , li hanno parcheggiati fin da piccoli davanti alla Tv, per potersi fare gli affari loro in santa pace.
Popolo vile oltre ogni misura che si e’ messo a quattro zampe, che si e’ fatto mettere la museruola come i maiali da passeggio davanti ad una brutta influenza , che ha buttato il futuro dei propri figli nel cesso per paura della morte, comunque inevitabile, di qualche ottantenne.
La tua fine e’ segnata, popolo traditore di tutti i doni ricevuti, primo di tutti la tua santa fede cattolica, sta arrivando la giusta pena : la tua estinzione.
Non mi mancherai.
Luca Antonio,
dobbiamo tenere presente che non c’è più un “popolo” bensì una “massa”. E la massa è femmina, quindi concepisce e da alla luce il frutto del seme che l’ha fecondata. Questo processo di inseminazione, e che è ancora in atto, anzi come non mai in atto, è cominciato con la rivoluzione francese. Sono quindi più di duecento anni che la massa viene fecondata dal seme delle Schifo.
La femmina riproduce anche i propri geni.
Caro Enrico. Vorrei soffermarmi solo sulla semantica del termine “massa” che tu usi per un tuo pensiero metaforico.
Da esso deriva il termine “massacro”: mas sacer o massa sacra. Cioè il maschio sacro (mas, maris), il soldato: colui la cui anima veniva affidata a Dio a cui apparteneva ed il corpo materiale restava proprietà del Re o Potere per essere utilizzato a piacere nella difesa-offesa una volta che il diritto di Dio era stato rispettato. Altrettanto dicasi per “massa” cioè folla indistinta. Così si sono giustificati i più esecrandi massacri della storia, come quello della notte di San Bartolomeo. Che dire? Se Cristo è via, verità e vita, l’attuale situazione culturale che qui si lamenta, dimostra il suo fallimento. Papa Francesco mi sembra in cerca del “Dio unico”…. Inutile se non si trova l’uomo unico da non addomesticare, ma da rispettare e amare. Nel mondo “Tutto è burla” ( Falstaff, Verdi) anche la sofferenza forse…
Caro Rolando,
Ti ringrazio della spiegazione. Mi permetto di integrare un poco il tuo intervento.
“In Principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio”. Dice “In Principio” ed è chiarissimo che senza Principio non può esservi un Seguito. Che vi sia, anzi debba esservi un Principio, è un’intuizione alla portata di chiunque, che non necessita di prove e trascende persino la fede, o, meglio, il Principio È la fede. Il Principio è unico e l’“uomo unico” di cui tu parli deve la sua unicità al Principio, al Verbo che è Via, Verità e Vita e che per definizione non può fallire, poiché la cui peculiarità è SUPREMA IDENTITÀ IMMUTABILE.
Prima dell’uomo, occorre amare il Principio, per la semplice ragione che senza il Principio l’uomo sparirebbe all’istante. È l’uomo che fallisce perché non riconosce il Principio o se ne fa un’idea a proprio uso e consumo. Come sta avvenendo già da parecchio e da ogni parte.
Quando dici “i nostri giovani hanno tanto desiderio di conoscenza non di Potere” dici bene, ma poni un tema enorme e tragico. La conoscenza si trasmette da maestro a discepolo ed il maestro, il magister, è colui a cui bisogna obbedire. Ci sono oggi maestri autentici? Ci sono giovani disposti ad obbedire?
Caro Enrico, penso che siamo su due parallele, ma l’una non è l’altra. La metafisica e la teologia in particolare, per me, sono solo bella o brutta poesia. Tu citi l’inizio del vangelo di Giovanni o chi per lui. Sarebbe più onesto dire che si tratta di una copiatura quasi parola per parola di una pagina di Platone.
Quanto al principio, innanzitutto spiegami Isaia 45,7: YHWH principio del Bene e del Male. Ma, secondo me, la realtà del Tutto non ha principi. È da sempre realtà in evoluzione di infinite forme bellissime. Hai presente quella triplice invocazione in lingua greca nella liturgia del venerdì santo? Aghios ischiros, cioè separata ( qodesh, Dt 23, 18) energia? Cioè theos=ischiros=athanatos. Mi disse il cardinal Dionigi Tettamanzi queste testuali parole: “… finché non ritorniamo al Tutto, che è Dio”. Spinoza docet. Ma chi mai ha detto che Dio è immagine dell’uomo, cioè l’uomo immagine di Dio? Ah, una poesia! Ma non vedo in essa Bellezza alcuna da attrarmi. Ah Filone! E il suo spettacolare fallimento nel conciliare giudaismo ed ellenismo. “Ab uno disce omnes”… Già che ci siamo, se vuoi, mi spiegheresti Mt 2,23. Oh come vorrei sapere dove sta questa profezia nell’AT dove mai è nominata Nazareth. E che banalità sarebbe mai? Ovvio che se nasco o abito a Verona sono veronese. Grazie
Caro Rolando,
sei un fiume in piena e non ho possibilità di arginarti poiché mi superi di molto in cultura e sapienza.
Posso soltanto farti una domanda: da dove nasce la molteplicità di ciò che pensi e dici?
Il cerchio e la sfera hanno un centro. Un solo centro.
La piramide ha un vertice. Un solo vertice.
Le cifre hanno origine dall’1. Un solo 1.
Caro Enrico, anch’io ho una domanda da porti prima di risponderti visto che me la poni sulle cifre. Lo zero è una cifra? E dove si pone: prima o dopo? Tutta la natura parla un linguaggio matematico: 0 I I0 II I00 IOI IIO III I000 I00I I0I0 ecc…
Caro Enrico, sei sicuro che le cifre hanno origine dall’1? E lo zero dove lo poni? O non è forse una cifra? La natura conosce solo il linguaggio matematico base due. Cioè 0 e I E così all’infinito matematico. Ex nihilo nihil fit.
X Rolando:
Mi scusi se mi intrometto, ma potrebbe indicarmi quale pagina di Platone sia stata copiata dall’autore del IV Vangelo? Magari sarà stato Filone a rifarsi al Timeo di Platone. Il Logos giovanneo, anche se ha delle attinenze con il logos filoniano, è completamente diverso sia perché Persona, sia perché è Dio stesso. Lui è il Creatore e La sua funzione mediatrice avviene per l’Incarnazione, tutte cose completamente assenti nel pensiero di Filone. Poi, se vuole, potrebbe spiegarmi “l’Aghios ischiros”, cioè il Santo Forte, Potente con l’energia separata e con Dt. 23, 18?.
Se Dio è Dio deve necessariamente essere per forza il Principio di tutto. Ovviamente se Dio non fosse non vi sarebbe neanche il male, per questo Dio, pur essendo il Sommo bene e facitore di bene, può ispirare Isaia a scrivere 45,7. Il detto popolare recita che “non c’è foglia che si muova senza che Dio lo permetta”. Il male è un libero pervertimento di relazione della creatura con il suo Creatore. Scandagliare tutto questo a noi mortale è impossibile. Noi cristiani crediamo in uomo, Gesù , che risorgendo da morte ha dimostrato di essere anche Dio, e ci ha rivelato che il Creatore Dio è suo Padre, che è Amore e che vuole gli uomini, creati a Sua immagine e quindi con un’anima razionale e spirituale, partecipi della sua stessa gloria. Per quanto riguarda il fatto che Matteo indichi come citazione profetica che Gesù sarebbe stato chiamato nazareno, cosa che non risulta dai testi del VT, sembra assurdo che un ebreo facesse citazioni campate in aria. Si potrebbe pensare a una citazione di qualche apocrifo a noi non pervenuto? Fra l’altro il canone ebraico della Bibbia fu definito a Iamnia negli anni 90 dopo la stesura del Vangelo matteano.
Carissimo don Pietro Paolo, …….. ( omissis) con l’imperscrutabilità si è ad un bivio: l’altra strada è la ragione.
O si crede o si ragiona, disse il filosofo. Si ricorda il film di Olmi, che ho avuto il piacere di incontrare, “Centochiodi”? Beh! Tanti documenti depongono,forse, solo ad onore dell’uomo nella ricerca dell’ AGNOSTO THEO, che quel moktheros (=impostore. L’uomo della menzogna….) di Paolo ( chiunque sia) credette di aver scoperto. Lasci stare. Cerchiamo sempre di seguire virtude e conoscenza in rispetto, onore e pazienza.
Bellissimo: “se Dio non fosse non vi sarebbe neanche il male”. Concordo.Concordo. Concordo.
Tutto questo per dire che chi non spegne DEFINITIVAMENTE la Tv commette peccato grave – nutrendo e diffondendo, con l’audience, il Male – di fronte agli uomini e di fronte a Dio.
Mi piacerebbe che si prendesse atto di questo concetto elementare e che si agisse di conseguenza , come ho fatto io 30 anni fa.
SPEGNERE…..senza la nostra visione/collaborazione ritorneranno alla loro consistenza reale,
ectoplasmi.
Egregio Sig. Luca Antonio, anche io poco più di 30 anni fa ho rinunciato al televisore, con gran scandalo di parenti e amici e lazzi dei colleghi. Non l’ho mai rimpianto, tutt’ora non ce l’ho. Purtroppo siamo in pochissimi, circa il 0,5% dei nuclei familiari. In tutto nemmeno 500mila persone. Che peso possiamo avere, che esempio possiamo dare contro una simile potenza? È come contrastare la VI flotta con una barca di carta. Sarei anche pronto ad affondare, ma non mi aspetto certo che la flott nemica si accorga di me in alcun modo.
Quel 99,55% sono complici, compreso il sig. Galice.
Non possono lamentarsi di nulla, di qui la mia invettiva.
Caro Luca Antonio, conosci bene la parabola dell’ “Inimicus homo” di Matteo? Lì, secondo tal Matteo o chi per lui, viene chiaramente messo in bocca a Gesù che con l’uomo che fa il male bisogna convivere fino alla fine senza pretendere di strappare asetticamente la zizzania e in Giovanni o chi per lui (il racconto non c’è nei codici più antichi e la giustificazione di sant’Agostino la dice lunga) dice ” Chi è senza peccato scagli per primo la pietra”. No! Non è aureo il precetto dell’amore in positivo, ma quello aureo in negativo ( documentati ambedue in Atti). Non fare all’altro quello che non vorresti facesse a te. L’amore non si impone da parte di altri ( neppure dai diversi dio) ma – come il padre Dante insegna in mirabili versi – da sé.
Se ho fiducia nell’amore non occorre che cerchi Dio se è vero che è amore.
Caro Rolando , mi sembra che Lei , infervorato dallo scambio di opinioni con Enrico, sia andato fuori tema.
Qui non si tratta, nel tema proposto della Tv , di un giudicare gli altri, qui si si tratta di ignavia, di un essere complici o meno con il Male.
Questa sua interpretazione della zizzania e’ condivisa da tutti , ma nel senso che noi non possiamo estirpare, uccidere, il Male negli altri …. e’ superiore alla nostra comprensione, alle nostre forze, e spetta solo a Dio farlo.
Ma non significa certo rinunciare alla Verita’ e lottare fino al sacrificio di se’ per affermarla.
E la Verita’ , qui , e’ che la Tv, come detto da don Pietro Paolo, e’ l’araldo del demonio.
Caro Luca Antonio, sono perfettamente d’accordo con te, sia dal tuo punto di vista cristiano, sia dal mio quale amante ed estimatore della cultura classica, dell’uomo saggio e della Bellezza. Ciò che non condivido è l’intima contraddizione dell’operato del credente che se la cava sempre col motivo dell'”imperscrutabilità del suo Dio” anche quando non vuol intendere la logica della parola di Dio in Isaia 45,7 e non solo.
E già che ci siamo perché il Potere religioso cattolico non cambia anche le parole greche del “Padre nostro” in Matteo? E so bene che Gesù non può averle recitate in greco. La retroversione in aramaico presuppone un “bo” verbale causativo, confermato da passi biblici dell’AT, in virtù del quale è proprio il soggetto Padre a portarci dentro la tentazione. Ma a monte c’è ancora dell’altro materiale di discussione più concreto e realistico con la cultura ebraica. Su questa questione, rischiò molto anche Sant’Ambrogio di Milano…Il problema è qui: Celso e Porfirio avevano ragione. Voi possedete, gestite, imponete la Verità. Lasciate alla Verità di imporsi da Sé: i suoi tempi sono i tempi evolutivi.
Quelle trasmissioni sono messe nere via etere.
OT dedicato ad un diversamente intelligente che si firma Iginio.
Noi dove eravamo ? Rischiavamo la pelle per difendere i nostri valori.
il 28 novembre (dopodomani) ricorrerà il quarantesimo anniversario della morte del mio collega Manfredo Mazzanti.
Legga qua: L’ingegnere Manfredo Mazzanti era direttore tecnico dello stabilimento “Falck Unione” quando, attorno alle 8.00 del 28 novembre 1980, fu ucciso nei pressi della sua abitazione. I due autori del fatto fuggirono prima a piedi e poi in bicicletta. Più tardi, l’omicidio fu rivendicato dalle “Brigate Rosse – Colonna Walter Alasia – Luca”. Le “Brigate Rosse” smentiranno di essere responsabili sia dell’omicidio del Mazzanti che di quello di Renato Briano, avvenuto circa 15 giorni prima e rivendicato allo stesso modo. La smentita dipenderà peraltro dal fatto che i due attentati erano stati direttamente “gestiti” dalla “colonna” milanese “Walter Alasia” che, in tal modo, si era resa autonoma dall’esecutivo delle BR, ponendone in discussione la strategia ed evidenziandone la crisi.
http://www.vittimeterrorismo.it/vittime/manfredo-mazzanti/
Io stesso fui minacciato di morte con queste parole :- per quanto lei possa essere progressista, per il solo fatto di essere un dirigente lei è un nostro avversario e prima o poi le faremo la pelle–.
E lei che ancora non era spannolinato, Sig . Iginio, vuole giudicarci ?
Si vergogni.
No, si vergogni lei.
Prima di tutto per aver insultato uno che non è contro di lei (il che è segno di scarso comprendonio, diciamo così).
E poi perché, invece di prendersela con me, dovrebbe prendersela con tutti i suoi coetanei che adesso vanno a braccetto con gli eredi di quelli che l’hanno minacciata. Vada, Scriva. Protesti. Parli. Racconti queste cose nelle scuole, alle maestre dei suoi figli e nipoti. Vedrà che incontrerà perplessità, diffidenza e ripulsa. E poi vediamo se avrà ancora voglia di prendersela con me.
La voglia non solo mi è rimasta ma è aumentata.
Messaggio di Nostro Signore Gesù Cristo | Manaus-AM, Mercoledì 24 Novembre 2020
Questa sera Gesù ha parlato di nuovo al mio cuore e ha detto:
“Toglierò i doni a coloro che non parlano per Me, a coloro che non difendono il Mio Onore o la Mia cura per il bene e la salvezza delle anime, perché non fanno bene, stanno zitti e nascondono i miei doni che ho affidato loro, tacendo davanti al male che avanza nella Mia Chiesa e nel mondo e darò loro coloro che fanno la mia volontà e costoro avranno molto più di tutti gli altri.
Questo giorno arriverà presto, perché le Mie pecore stanno morendo di fame, assetate e senza vita e agirò per curarle e rianimarle con l’aiuto di coloro che mi amano veramente e mi obbediscono facendo la Mia Volontà sulla terra.
Proprio come è scritto ed è stato detto da me:
“Toglietegli la moneta e datela a colui che ne ha dieci”. Gli risposero: “Signore, ha già dieci monete!”
Io vi dico: “A chiunque ha sarà dato; ma a chi non ha sarà tolto anche quel poco che ha. E quei miei nemici che non volevano che diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a Me.” Luca 19, 24-26)
“…Perché chi non è con me è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde.”(Matteo 12:30)
Toglierò i potenti dei loro troni di gloria edò esalterò gli umili davanti a loro, rivelerò grandi cose, dando ai più piccoli le Mie Grazie, Benedizioni e Doni e tanti saranno una luce forte che splende in questo mondo di tenebre per accecare satana e i demoni dell’inferno, così come i suoi diabolici sequaci che saranno confusi e storditi dalla Mia Luce che agisce nella vita di tutti coloro che mi servono e mi obbedisconob con un cuore semplice e fedele.
Ogni marciume, crimine e sporcizia nascosti dai corrotti e dal male sarà scoperto per la vergogna di molti e io il Signore, agirò con il potere della Mia Giustizia divina e santa, purificherò tutte le cose e distruggerò tutto il male, per coloro che mi amano e compiono la Mia Volontà.
La mia volontà regnerà fortemente tra i miei eletti e attraverso di loro, uniti al mio Cuore e alla mia volontà, otterranno grandi grazie e luci per le anime senza fede e senza vita…”
Se vuoi leggere tutto:
https://reginadelcielo.wordpress.com/2020/11/26/chi-non-e-con-me-e-contro-di-me-e-chi-non-raccoglie-con-me-disperde/
Messaggio di Nostro Signore Gesù Cristo | Manaus-AM, Mercoledì 24 Novembre 2020
Questa sera Gesù ha parlato di nuovo al mio cuore e ha detto:
“Toglierò i doni a coloro che non parlano per Me, a coloro che non difendono il Mio Onore o la Mia cura per il bene e la salvezza delle anime, perché non fanno bene, stanno zitti e nascondono i miei doni che ho affidato loro, tacendo davanti al male che avanza nella Mia Chiesa e nel mondo e darò loro coloro che fanno la mia volontà e costoro avranno molto più di tutti gli altri.
Questo giorno arriverà presto, perché le Mie pecore stanno morendo di fame, assetate e senza vita e agirò per curarle e rianimarle con l’aiuto di coloro che mi amano veramente e mi obbediscono facendo la Mia Volontà sulla terra.
Proprio come è scritto ed è stato detto da me:
“Toglietegli la moneta e datela a colui che ne ha dieci”. Gli risposero: “Signore, ha già dieci monete!”
Io vi dico: “A chiunque ha sarà dato; ma a chi non ha sarà tolto anche quel poco che ha. E quei miei nemici che non volevano che diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a Me.” (Luca 19, 24-26)
“…Perché chi non è con me è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde.” (Matteo 12:30)
Toglierò i potenti dei loro troni di gloria ed esalterò gli umili davanti a loro, rivelerò grandi cose, dando ai più piccoli le Mie Grazie, Benedizioni e Doni e tanti saranno una luce forte che splende in questo mondo di tenebre per accecare satana e i demoni dell’inferno, così come i suoi diabolici seguaci che saranno confusi e storditi dalla Mia Luce che agisce nella vita di tutti coloro che mi servono e mi obbediscono con un cuore semplice e fedele.
Ogni marciume, crimine e sporcizia nascosti dai corrotti e dal male sarà scoperto per la vergogna di molti e io il Signore, agirò con il potere della Mia Giustizia divina e santa, purificherò tutte le cose e distruggerò tutto il male, per coloro che mi amano e compiono la Mia Volontà.
La mia volontà regnerà fortemente tra i miei eletti e attraverso di loro, uniti al mio Cuore e alla mia volontà, otterranno grandi grazie e luci per le anime senza fede e senza vita…”
Se vuoi leggere tutto:
https://reginadelcielo.wordpress.com/2020/11/26/chi-non-e-con-me-e-contro-di-me-e-chi-non-raccoglie-con-me-disperde/
Tragica ma verissima analisi . Un bombardamento mediatico di programmi vuoti di valori veri, che veicolano una visione dove ciò che conta è il successo, la fama, il denaro, il bastare a sè stessi. Troppi giovani che seguono il “verbo”dei cosiddetti “influencer”, e non si rendono conto che in tal modo si arrendono al pensiero unico rinunciando al discernimento.
Programmi culturalmente elevati ormai sono una rarità, ma d’altra parte sarebbero problematici perché potrebbero risvegliare coscienze e senso dell’Essere (con la E maiuscola) che la società odierna del pensiero unico teme.
La televisione è diventata la trappola più formidabile di satana per avere successo. Qui i suoi sacerdoti e le sue sacerdotesse predicano con successo e mietono vite per buttarle all’inferno. La trinità diabolica – satana, la carne e il mondo- ha sferrato forse l’ultimo attacco all’umanità redenta dal Sangue di Cristo e alla Chiesa. La guerra si è fatta sempre più accesa e sembra che siamo perdenti. Ma si imbellettino, si trucchino pure queste “dive” artificiali e infernali, faranno la fine di Gezabele (cfr 2 Re 9, 33e Ss) “perché Colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo” (1Gv 4,4). Christus semper vincit …i modi e e i tempi della nostra completa vittoria li conosce Lui. A noi tocca “Vegliare in ogni momento pregando!”. “Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”.
L’autore di questa ineccepibile lettera aperta ha messo, suo suo profilo Facebook (e che è? diranno molti lettori di qui) la faccia di Che Guevara.
Che facciamo? Diciamo che ha torto solo perché è un ammiratore di Che Guevara?
P.S. Pregasi scoprire che cosa sia Facebook, evitando atteggiamenti alla Pucci Cipriani che si vantava di chiamarlo “facce e bocche”.
Che sia un insegnante a fare questa denuncia, è motivo di soddisfazione e conforto. Credo che dipenda anche dai suoi colleghi se i giovani sono stati rovinati, anzi, personalmente direi che sia soprattutto l’ignavia degli insegnanti la responsabile dell’immoralità e della maleducazione dei giovani. Quando non hanno fatto abbastanza per contrastare la decadenza, significa che l’hanno incoraggiata.
Grazie Prof. Galice, ha letto bene, il pensiero di molti italiani,
senza considerare le gare “quattrinarie” serali prima e dopo i telegiornali.
A seguito di tanti argomenti oziosi, tutto ciò si è trasformato in occasione per risparmiare la corrente elettrica e per non sentirsi rimbecilliti.
Grazie e grazie ancora,
Quel che passa nei programmi televisivi non è altro che l’esatta riproposizione della vita vissuta, a sua volta influenzata dai modelli presentati, enfatizzati negli aspetti ritenuti esaltanti e vincenti, con l’intento inconsistente e illusorio di suggerire un metodo sicuro per conquistarsi “un posto al sole”, per raggiungere la realizzazione dei propri “sogni”.
Già; dinanzi a quella che è una crisi dei valori conclamata – prima ancora che socio-economico-politica, comunque con essa collegata – che dovrebbe richiamare alle proprie responsabilità ogni attore, soprattutto coloro in posizioni preminenti, si assiste ad una commistione di ruoli e funzioni, in cui ognuno recita a soggetto.
È un circolo vizioso da cui si esce soltanto con il determinante contributo di un’autorità morale, che aiuti a riscoprire e far riscoprire l’uomo attraverso Gesù Cristo, unico Re dell’universo.
No Non è così! Vi rispondo con le parole dei profeti Amos ed Isaia che niente avviene se Yhwh non lo vuole.
E vi dirò di più: la nostra civiltà è arrivata a questo punto proprio grazie alla dittatura culturale mosaica ed alle idiozie del cristianesimo paolino.
La grande cultura classica greca e la sua libera speculazione filosofica non ci avrebbero certo condotti a questo oscurantismo culturale se qualche impostore non avesse messo in bocca a Cristo che lui solo è la via, la verità e la vita.
Celso e Porfirio sono stati profeti. Assassino quel Giustiniano che nel 519 rade al suolo la gloriosa sede della scuola filosofica di Atene ( Sedes sapientiae) esiliando i filosofi che non si vendettero al potere dominante e venti anni dopo costruisce la sua Santa Sofia. Ironia del destino!!!
Virgilio, Lucrezio… Ah! Meglio che non sprechi tempo!
Chi è causa del suo mal, pianga se stesso. Comunque, su qualsiasi letamaio può nascere un bel fiore.
No, non sprechi il suo tempo prezioso. Quando avrà raccolto i fiorellini… da un campo ridente Le auguro… li regali senza astio…
Rolando,
vorrebbe gentilmente ampliare il suo pensiero?
Non è una richiesta sarcastica. A parte la durezza del suo linguaggio, avrei davvero interesse ad uno sviluppo del suo punto di vista.
Ho risposto a Maria Michela Petti con tre pregnanti parole della saggezza della classicità greca. Qui le traduco: “conoscere è soffrire”. I nostri giovani hanno tanto desiderio di conoscenza non di Potere.
Il Potere non vuole soffrire ma far soffrire.
Una bellissima lettera.
Complimenti all’autore, anche per l’equilibrio e l’autocontrollo.
Io non riuscirei a rivolgermi a queste persone senza perdere il controllo ed esprimermi in termini poco edificanti.
Un ammirato plauso ad un insegnate coraggioso del quale condivido questa (purtroppo tragica ) analisi
In realtà la situazione è molto più grave perché gli stessi intellettuali (compresi i teologi) sono divisi da gran tempo anche sulle questioni più basilari, in quanto non sono stati finora sufficientemente rigorosi. Per un esempio di tale divisione e di come fare per superarla:
cfr. https://gloria.tv/post/3xmvJrhNyAXEDat3hQWat6JN6
Ricordo la televisione della mia giovinezza, con programmi di alto livello, sceneggiati diretti da ottimi registi, con attori di primo piano… Duemila anni fa. Io comunque da molti anni non ho più il televisore, ma se vado in casa d’altri inevitabilmente trovo un televisore acceso, che trasmette l’immondezzaio che conosciamo. Al prof. Galice farei solo un appunto: è stato fin troppo cortese. I corruttori dei giovani meritano ben altro e ben di peggio: non sarebbe meglio per loro una macina da mulino al collo e un bel tuffo?…
Sì, però, scusi, oltre alla geremiade sui bei tempi andati, si può sapere come mai questo mutamento sia avvenuto proprio ai tempi in cui lei e tanti altri c’eravate mentre il sottoscritto era appena nato? Voi che facevate per impedirlo? Com’è che per tutta la mia infanzia e adolescenza negli anni Ottanta mi sono sentito dire dagli adulti “pensa a divertirti” e “meglio un asino vivo di un dottore morto”? Mi permette di essere leggermente irritato con quelli della sua età?
Ma di quali adulti sta parlando? Dei suoi genitori, forse, o di qualche zio. Io che c’ero quelle sciocchezze non le ho mai dette. E la smetta di offendere chi è più anziano di lei.
Signori Igino, non so quanti anni abbia lei ma io -probabilmente più anziano- sono stato sempre “cazziato” pesantemente e messo nell’angolo a sbrigare faticosamente “il dovere” prima anche solo di PENSARE al “piacere”. E così ho visto fare, coi loro figli, i miei coetanei (con poche eccezioni). I loro figli, oggi, hanno figli molto giovani, certamente confusi dal mondo isterico che li circonda, ma sono “tenuti sotto” dai genitori e dai nonni che li obbligano a mantenere dritta la barra e a darsi da fare per non finire nel tritacarne odierno. Questi nipotini sono un po’ recalcitranti (chi non lo è a quell’età) ma sono MOLTO, ma MOLTO, lontani dai modelli proposti dai pagliacci televisivi. Mi dispiace per lei se ha avuto un infanzia “felice” ma non dia la colpa ad un’intera generazione. Piuttosto si attivi per contrastare la deriva, per esempio buttando via il televisore.
In una trentina di righe, un’ ottima sintesi della schifezza che tracima dalla televisione e insozza tutto quello che incontra.
Ma ormai la schifezza è talmente dilagante che ci vorrebbe un bombardamento a tappeto su tutto il sistema mediatico.
Questo prof. Marco Galice ha perfettamente ragione.
I giovani sono gli ultimi a dover essere incolpati se sono quello sono. La colpa è di coloro che li hanno abbandonati a loro stessi, e di quelli che li condizionano con false promesse e con messaggi palesi e subliminali che li attraggono verso un vuoto esistenziale che sarà per loro catastrofico.
Spegnere DE-FI-NI-TI-VA-MEN-TE la televisione, affamare questa feccia umana prezzolata – che ogni giorno sversa i liquami degli odiatori di Cristo e dell’umanita’ nelle nostre case – e’ un dovere , un obbligo morale, e un peccato grave non farlo.
Chi la guarda nutre il Male, e’ complice del Male.
Oltre ai conduttori, l’accusa va rivolta agli autori di quei programmi e soprattutto nel caso specifico a Mediaset che li trasmette.
Non che la Rai, La 7, Sky, Discovery channel ed altri reti propongano di meglio. Ormai tutti i canali – inclusi i tg -sono omologati la politically correct.
Dobbiamo Imparare a spegnere la televisione.
Concordo, l’imbarbarimento è iniziato con le c.d. tv private poi canali Mediaset e via di seguito con la Rai che rincorreva per non perdere posizioni.
Una discesa pressoché inarrestabile nell’abisso dell’ignoranza e del trash.
Una vera rovina per l’Italia.
E’ confortante vedere che ci sia, nonostante tutto, anccora qualcuno dotato di kabasisi e con capacità di vedere. Laudetur.
G.Vigni
Ottima fotografia della TV odierna, invece di strumento di eduzione si è trasformata in strumento di seduzione … satanica