DEL POZZO, IL PAPA: DI TUTTO C’È BISOGNO, FUORCHÉ DI CONFUSIONE.

24 Novembre 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, ci sembra interessante e utile rilanciare questa lettera che Luca Del Pozzo ha indirizzato al Direttore de Il Foglio. Sul tema che sta provocando tanti dibattiti in questo momento. Buona lettura.P.S. L’articolo, di qualche giorno fa, era rimasto sepolto negli antri oscuri di SC; ma il problema, purtroppo, è evergreen…

§§§ 

Al direttore – Nell’evidente tentativo di smorzarne l’impatto, in alcuni casi facendola passare quasi come una non notizia, la gran parte dei commenti all’endorsement papale alle unioni civili tra persone samesex ha inteso rassicurare che no, la dottrina non cambia, il magistero resta quello di sempre; che cioè un conto è la famiglia, quale unione tra un uomo e una donna, altro conto è tutto ciò che non può dirsi famiglia.

Insomma niente di nuovo sotto il sole, se non una ulteriore conferma del fatto che ora l’accento, per così dire, è rivolto più all’ascolto delle esigenze concrete delle persone, alla loro accoglienza e al dialogo.

Ma ragionare in questi termini significa puntare al dito per non vedere la luna. Perché qui a essere in gioco non è la dottrina sul matrimonio (non solo almeno), ma principalmente la dottrina sull’omosessualità.

E allora si fa fatica a credere che il magistero della chiesa non sia, nei fatti, cambiato nel momento in cui il Pontefice si dice favorevole a che due persone samesex vivano stabilmente insieme, posto che – immaginiamo – tale convivenza comporta una unione non soltanto spirituale ma anche fisica, carnale.

O ci siamo persi qualcosa? Non a caso Vito Mancuso, teologo insospettabile di qualsivoglia rigidità dottrinale o tacciabile di “tradizionalismo”, ieri su Repubblica metteva in relazione quanto detto dal Papa proprio con il paragrafo n. 2357 del Catechismo – che definisce gli atti omosessuali come “intrinsecamente disordinati”, e “contrari alla legge naturale” e che “in nessun caso possono essere approvati” – per sottolineare come “alla luce di questo testo penso sia chiara la novità esplosiva delle parole di Francesco secondo cui le persone omosessuali “hanno diritto a una famiglia”.

Infatti, tutto chiaro. Resta da capire invece se sia stato puramente casuale che le parole del Pontefice, che era facile immaginare avrebbero avuto un’eco planetaria pur se contenute in un documentario (e come tali non vincolanti per i fedeli, laici e no), siano uscite nel bel mezzo degli scandali vaticani legati all’affaire Becciu e con il sinodo tedesco – le cui conclusioni com’è noto potrebbero riservare brutte sorprese per Roma – in dirittura d’arrivo.

Ma quand’anche le frasi del Pontefice siano state utilizzate come mezzo di distrazione di massa e/o a mo’ di ramoscello d’ulivo nei confronti di una chiesa tedesca in forte fibrillazione, è tutto da dimostrare che la toppa non sia peggiore del buco (tanto più che i destini del cattolicesimo in Europa non sembrano essere in cima all’agenda dell’attuale pontificato).

E senza dimenticare le potenziali ricadute ad esempio nel rapporto con le altre religioni, in primis l’islam che ha una visione, come dire, piuttosto “rigida” su omosessualità e dintorni. Visione che anche di recente è stata ribadita dal grande imam di Al Azhar, Ahmed Al Tayyeb (sì proprio lui, quello che firmò con Francesco il documento di Abu Dhabi) che in un’intervista sulla Lettura del 1° marzo scorso ha detto senza mezzi termini: “L’islam è contro chi mina i valori etici. Se la legge dell’uomo permette l’omosessualità, questo non è accettabile per l’islam”.

In una fase già di suo turbolenta e problematica della vita della chiesa (per tacere del contesto esterno) di tutto i fedeli hanno bisogno tranne che di ulteriore confusione.

Luca Del Pozzo

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16 commenti

  • renato brandolese ha detto:

    Bergoglio è un personaggio ambiguo ; e se fosse solo questo !!!

  • anonimo ha detto:

    Se i nostri Santi Padri vedessero cosa dicono e fanno i nostri preti vescovi cardinali Papi e teologi griderebbero all’apostasia e al tradimento e alla mancanza di fede … probabilmente griderebbero alla follia e all’anticristo … ma noi non diciamo nulla e facciamo tutti finta che sia normale … renderemo tutti conto a Dio per la nostra ipocrisia, per la nostra ignavia, per la nostra vigliaccheria, per la nostra meschinità … noi siamo peggio dei tedeschi che non vedevano gli Ebrei deportati dalla Gestapo entrare e uscire dal loro stesso palazzo. Noi festeggiamo la guerra del 25 aprile che cacciò i tedeschi e i nazi-fascisti dal suo italiano ma non prendiamo neppure uno stuzzicadenti per difendere i bambini e i vecchi nella nostra società … non è mai esistito un popolo così vile come il popolo europeo di oggi – in America sono un po’ più sani di noi, per questo ora è in atto una specie di guerra civile tra il popolo Americano e il popolo degli schiavi globalisti. Rdv
    Mons. Lefebvre:
    «Perché oggi i cattolici sono perplessi? In passato chi aveva la fede, sapeva esattamente cosa doveva credere e cosa doveva fare. Oggi i cattolici non lo sanno più. Nelle chiese si sentono dei discorsi che lasciano attoniti; si leggono dichiarazioni contrarie a ciò che da sempre era stato insegnato e il dubbio si è insinuato nella mente dell’uomo… Ecco che lo stesso Papa assiste alle cerimonie delle false religioni e predica nei templi di sètte eretiche. I fedeli non capiscono più nulla».
    L’edizione italiana di questo libro risale al 1987. Lo ristampiamo perché sembra scritto ieri.
    https://edizionipiane.it/prodotto/lettera-aperta-ai-cattolici-perplessi

  • wisteria ha detto:

    Almeno l’Imam è chiaro!
    Ho notato, peraltro, che non pochi giovani immigrati africani si attegguano a gay, forse per far passare il messaggio che in patria sono perseguitati e che qui devono essere accolti…e probabilmente sono spregiudicati e veramente disposti a tutto. Se la loro dottrina è chiara, la loro morale sembra alquanto elastica. Tutto è permesso pur di sottometterci.

    • Paolo Giuseppe ha detto:

      @ Wisteria
      Parole sante

    • stefano raimondo ha detto:

      Sono rimbecilliti dalla pubblicità: oggi in ogni spot viene inserito un africano o un omosessuale. Forse queste persone di origine africana pensano che abbinare le due cose risulti ancora più “cool”, pensano che noi europei accettiamo acriticamente la pubblicità, considerandola come specchio della società ideale, e quindi credono di adeguarsi.

      • Abele ha detto:

        Anche i giornaloni come il corriere della sera utilizzano modelli ambigui, che possono sembrare omosessuali nelle riviste allegate . Le foto, che dovrebbero pubblicizzare abiti, sono sostanzialmente inguardabili.

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Nel gioco delle parti cui stiamo assistendo è evidente che risulta illusorio aspettarsi parole di chiarezza su tematiche che esulano dal programma che si ha in mente e, a mio avviso, nemmeno del tutto chiaro, dal momento che si è convinti di essere chiamati ad un’opera di salvezza del mondo, ignorando il principio base che il mondo – noi tutti – siamo nelle mani di Dio. Non siamo altro (dovremmo essere) degli umili operai chiamati a far fruttare i talenti ricevuti nella vigna del Signore. Messaggio utile per farci una predica … secondo – sempre – lo schema che si ha in mente e in una visione della realtà distorta dalla logica mondana e dalla convinzione di dover interpretare il proprio ruolo assecondando le mode del momento, più che cercando di dare risposte alle reali esigenze dell’uomo nella sua dimensione umana e spirituale.
    Forse dovremmo optare per la “Chiesa del silenzio” per cercare di salvare il salvabile, imitando il prete che descrive il dramma, sicuramente comune a tanti confratelli come confessa in una lettera a “La Nuova Bussola Quotidiana”, nel tentativo di curare i bisogni di ogni singolo affidato alle sue cure, rinunciando a chiedere di essere ascoltato – sui temi scottanti di omosessualità e famiglia – da chi si rifiuta di sentire e di offrirgli la solidarietà necessaria.
    Al contrario, dal Canada viene un esempio – più unico che raro – da un pastore responsabile, un vescovo che difende chi aveva avuto il coraggio di condannare le unioni omosessuali alla luce del CCC durante una riunione, ed era stato fatto oggetto di contestazione, fino ad essere zittito.
    https://www.lanuovabq.it/it/io-prete-costretto-a-tacere-su-omosessualita-e-famiglia
    https://www.lanuovabq.it/it/censura-catechismo-scuola-cattolica-ripresa-dal-vescovo

    • Zuzzurellone ha detto:

      L’articolo di don Guido Cortellesi è stato pubblicato anche sulla Verità del18 novembre scorso .
      Nell’articolo su Toronto fa piacere vedere i cognomi dei partecipanti all’incontro in entrambe le parti in contesa. Tutti italiani.

  • Raffaella ha detto:

    Mi stupisco di come ancora ci si stupisca delle uscite di Bergoglio; è dal 2013 che ci tocca sentire tutto e il contrario di tutto.Poi ci dicono che viene travisato, non compreso, voleva dire altro ma…la dottrina non ne risente etc….
    No, sa benissimo quello che dice, vuole proprio confondere, la mancanza di chiarezza è intenzionale e questo è gravissimo.
    Tira il sasso e nasconde la mano.
    Un vero disastro per noi!!

    • Cretinetti ha detto:

      Ma non è il parlare oscuro (o meglio di difficile interpretazione) una caratteristica della corporazione gesuita ?

  • Davide S ha detto:

    E’ tutto chiaro, da un bel po’ di tempo, non ci resta che pregare. “Verranno le prove ma non sarete pronti”, dai messaggi della Madonna a Medjugorie.

  • Paolo Giuseppe ha detto:

    Direi che papa francesco non è portatore di nessuna confusione. Forse la confusione c’era durante i primi mesi del suo pontificato quando tutti noi pensavamo che fosse stato eletto un papa, ma oggi è tutto chiaro: in questo momento non esiste un Papa.
    Chi è in confusione non ha ancora capito chi è Bergoglio: è una brava persona che non ha alcun punto di contatto con il ministero petrino. Facciamocene una ragione.
    E poi farsi tirare la “giacca” da un imam in materia di omosessualità, è il massimo.