CRISIS MAGAZINE: NON POSSIAMO SEGUIRE IL PAPA DOVE VUOLE CONDURCI.
24 Ottobre 2020
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, un amico del nostro sito, Maurizio Brunetti, ha letto questo articolo molto interessante di Crisis Magazine, e si è preso la pena di tradurlo per Stilum Curiae. Lo ringraziamo di cuore! Buona lettura.
Dove Francesco intende condurci… noi non possiamo seguirlo
Traduzione dell’articolo Where Francis leads, We Can’t Follow di Michael Warren Davies comparso sul portale Crisis Magazine il 22 ottobre 2020
«Gli omosessuali hanno diritto di essere in una famiglia. Sono figli di Dio, e hanno il diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe esserne buttato fuori o essere infelice per questo. Ciò che dobbiamo creare è una legge sulle unioni civili. In questo modo, gli omosessuali godrebbero di una copertura legale. Io ho difeso norme di questo tipo».
È una citazione di Papa Francesco. Cioè del Vescovo di Roma, Vicario di Cristo e Sommo Pontefice della Chiesa Cattolica. Con questa affermazione, egli non si è solo schierato a favore di unioni civili tra persone dello stesso sesso, ma ha anche confermato una diceria che circolava da tempo, e cioè che l’aveva già fatto nel 2010 nella sua nativa Argentina.
Per sfatare ogni dubbio sulla questione, nel 2003 la Congregazione per la Dottrina della Fede – a dirigerla c’era all’epoca il cardinale Joseph Ratzinger, nominato da Giovanni Paolo II – aveva dichiarato: «La Chiesa insegna che il rispetto verso le persone omosessuali non può portare in nessun modo all’approvazione del comportamento omosessuale oppure al riconoscimento legale delle unioni omosessuali. […] Riconoscere legalmente le unioni omosessuali oppure equipararle al matrimonio, significherebbe non soltanto approvare un comportamento deviante, con la conseguenza di renderlo un modello nella società attuale, ma anche offuscare valori fondamentali che appartengono al patrimonio comune dell’umanità. La Chiesa non può non difendere tali valori, per il bene degli uomini e di tutta la società».
Questo infatti è la dottrina perenne della Chiesa Cattolica. E ora il Papa, nero su bianco, afferma di dissentire da quella dottrina, pubblicamente e in modo inequivocabile.
Fino a ieri, avevo provato a concedere a Francesco il beneficio del dubbio. Ora non più. Il Papa ha abbondantemente chiarito che il suo modo di pensare non è in accordo con quello della Chiesa. Egli non crede nel sacro deposito del magistero. Egli non si sente vincolato alla tradizione della Chiesa.
Alcuni lettori se ne faranno implicitamente una ragione, altri no. Comunque, diciamocelo chiaramente: uno dei principi primi della dottrina sociale cattolica è che un atto immorale non può avere un riconoscimento giuridico. Ecco perché la Chiesa insegna che l’aborto (cfr. il Catechismo della Chiesa Cattolica al no. 2273) e la pornografia (al no. 2354) debbano essere proibiti per legge. Come cattolici, riteniamo che le autorità civili non possano approvare atti viziosi, neppure implicitamente.
Che il Papa – o qualunque altro cattolico – sostenga le unioni civili fra persone dello stesso sesso è una cosa riprovevole e perversa. Si tratta della stessissima logica con la quale Joe Biden giustifica il suo sostegno all’aborto: «Personalmente, mi oppongo alle uccisioni dei bimbi nel grembo delle madri, ma non posso imporre questo mio modo di pensare alle donne che vogliono uccidere i propri bambini». Il Papa ha fatto proprio lo stesso argomento a proposito della sodomia maschile.
Ci troviamo probabilmente dinanzi al momento più importante e significativo nella storia dei Papi da quando Paolo VI pubblico l’enciclica Humanae vitae. Infatti, le osservazioni di Papa Francesco ne costituiscono una diabolica inversione.
Quando Paolo VI stabilì che la contraccezione artificiale è sempre e comunque immorale, intervenne nel vivo di un dibattito che era ancora aperto, non essendo mai stato risolto in maniera definitiva. La posizione da lui assunta non fu solo contraria a quella prevalente nell’opinione pubblica, ma anche in disaccordo con quella dei teologi di punta della sua cerchia, molti dei quali ritenuti «conservatori». Quanto a Francesco, nessuno attendeva con ansia una sua presa di posizione sul tema. Si è trattato di una osservazione all’impronta circa una materia su cui le autorità ecclesiastiche si erano espresse risolvendola molto tempo fa. Solo uno sparuto gruppo di teologi «mainstream» e di vescovi si era fino ad ora espresso in favore delle unioni civili.
Paolo VI ha difeso il magistero contro le nutrite legioni di propugnatori della Rivoluzione sessuale fuori le mura del Vaticano e contro le molte quinte colonne insediatesi all’interno. Dinanzi alla Rivoluzione sessuale, Francesco ha invece innalzato una bandiera bianca, sebbene da quel fronte non fosse arrivato altro che un tiro di cerbottana
.
Alcuni cattolici interpreteranno ciò che è accaduto come una dimostrazione che Francesco sta consapevolmente sovvertendo la dottrina tradizionale della Chiesa. Altri desumeranno che, dal punto di vista teologico, egli sia semplicemente un analfabeta e, in tutta franchezza, neanche tanto intelligente. Altri ancora arriveranno alla conclusione che egli indulga a concionare su materie che non comprende e che non gli interessa veramente comprendere. Molti altri penseranno che si stia semplicemente rimbambendo, e sarebbe l’opinione più caritatevole. Lascio al lettore decidere ciò che preferiscono.
In un certo senso, non è ciò che più importa. Che il Papa stia dissentendo consciamente o solo accidentalmente da ciò che la Chiesa insegna, il punto è che egli dissente dall’insegnamento della Chiesa. Sul punto non c’è alcun dubbio.
Non c’è da meravigliarsi che i cattolici progressisti si siano dimostrati entusiasti dinanzi alle osservazioni del Papa. Padre James Martin, che ha lavorato a lungo per minare la dottrina della Chiesa sull’omosessualità, ha scritto in un tweet: «Questo è un passo di grande importanza verso l’approvazione e il supporto da parte della Chiesa del popolo LGBTQ». Il suo sodale Michael J. O’Loughlin, della rivista America Magazine gestita dai gesuiti, ha similmente affermato: «Le persone che vogliono minimizzare le parole pronunciate dal Papa dinanzi a una videocamera a favore delle unioni civili fra persone dello stesso sesso dovrebbero chiedere ai cattolici LGTB quali emozioni hanno suscitato in loro quelle parole… Vi posso assicurare che si tratta di un gran bella notizia». Infatti, lo è davvero.
Naturalmente, i cattolici di sinistra utilizzeranno le parole del Papa come un’arma contro i credenti rimasti ortodossi. Padre Daniel Horan, un francescano ribelle, si domanda «[…] cosa passerà ora per la testa di quei cattolici bigotti con qualche autorità che, in passato, hanno allontanato docenti dalle scuole cattoliche e ministri dalle parrocchie che si era uniti civilmente a persone dello stesso sesso. Forse stanno pensando a come stilare una lettera di dimissioni per loro stessi». Sicuramente è così: vescovi progressisti e burocrati degli uffici diocesani useranno l’avallo di Francesco come una clava contro i cattolici ortodossi ancora presenti nelle curie, nelle scuole e nei college.
Ciò che desta stupore è il numero dei cattolici «conservatori» che non se ne rendono conto. Ryan T. Anderson, salito agli onori della ribalta per aver ostacolato le battaglie omosessualiste e che ora insegna all’Università di Dallas, pure ha scritto un tweet in cui dà ragione a papa Francesco, affermando di avere anche lui «[…] proposto qualcosa che assomigliava alle unioni civili per persone non sposate». Uno vorrebbe concedere ancora una volta a Papa Francesco il beneficio del dubbio. Ma qui si è manifestamente superato il limite della dissonanza cognitiva.
Francesco potrebbe essere una della quinte colonne dentro la Chiesa che Paolo VI ha a suo tempo combattuto. O magari è uno dei loro utili idioti. Ma se c’è qualcosa di perfettamente chiaro e che Francesco non pensa a se stesso come a un papa. Qualunque sia la sua idea di papato, egli si sbaglia di grosso. Il dovere di un papa è salvaguardare e di rendere più chiaro il Sacro deposito della fede. Da lui ci si aspetta che senta con la Chiesa e segua il suo magistero; al contrario egli dice qualunque cosa gli passi per la testa e si aspetta che il magistero vi si adegui. L’essere papa non lo ha reso umile – come invece accadde al suo predecessore – ma lo ha reso più spavaldo.
Francesco incarna la peggiore caricatura protestante del suo ufficio. Egli si ritiene un uomo che ha su tutto una competenza universale, datagli direttamente da Dio stesso. E quella competenza lo autorizzerebbe a dire la propria con presunta autorevolezza su qualunque argomento, sacro o secolare, che solletichi la sua fantasia.
E noi lo abbiamo capito. Così come sappiamo che quando il Papa contraddice apertamente il magistero, noi possiamo ignorarlo. Meglio ancora, noi possiamo – anzi dobbiamo – contestarlo ad alta voce, per il bene di coloro che, volendo seguire il santo Padre, sarebbero indotti in errore. «Non è questo che la Chiesa insegna» diremo, «Non è questo ciò cui i cattolici credono».
Che tremendo fardello il Papa ha gettato sulle spalle dei fedeli!| Un buon cattolico non vorrebbe che rispettare, fidarsi e prestare obbedienza al successore di san Pietro. Se fosse veramente così saggio e compassionevole come ritiene di essere, papa Francesco si renderebbe conto di quanto numerosi sono i piccoli che egli scandalizza, conducendoli all’incredulità.
Ma, a volte, un figlio rispettoso non può fare altro che essere un uomo più grande di suo padre. Ed è questa la triste situazione nella quale ci troviamo. Papa Francesco sta conducendo la nostra famiglia su un sentiero pericoloso e certamente non possiamo «accompagnarlo» in questo viaggio. Dobbiamo invece piantare fermamente i nostri piedi nella Santa Tradizione della Chiesa, ed incoraggiare i nostri fratelli e le nostre sorelle a fare lo stesso.
Preghiamo per il Santo Padre, che mai ha avuto bisogno delle nostre preghiere come adesso. Se lo amate, non cedete terreno. Se Dio lo vorrà, un giorno Francesco volterà le spalle ai propri errori e, quel giorno, noi, il resto rimasto fedele, riusciremo forse a condurlo di nuovo a casa.
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Tag: brunetti, crisis magazine, gay marriage, omosessuali
Categoria: Generale
parla come se non fosse il Papa e forse non lo e’ ha omesso infatti di identificatsi come vicatio di Cristo. Noi guardiamo a Gesu e ascoltiamo quelli che lo amano e che mai si sognetebnero di dire che fa un po lo scemo. poi dovremmo i discernere episodi di idolatria (pachamama) e di eresia (le 3 persone della SS Trinita litigano fra di loro?) e trarne le conseguenze. Io l ho fatto.
Il vaticanista Sandro Magister da obbiettivo osservatore e critico dell’ operato dell’ argentino dimorante in Santa Marta, da qualche mese ha cambiato registro smentendo se stesso, è ne è diventato zelante avvocato! Le acrobazie in tarda età sono piuttosto rischiose e il suolo della verità duro assai!
Ad onor del vero non mi pare.
Anche l’ultimo articolo su Settimo Cielo, centra il nucleo del problema: lo sdoganamento delle Unioni Civili. E il fatto che chi dovrebbe chiarire non lo faccia.
Ad onor del vero, il titolo dell’ articolo dice: “Ciò che il Papa dice e ciò che gli fanno dire”, sottinteso che Bergoglio intendeva altro e che il suo pensiero era stato modificato in modo fraudolento. Poi nota che Bergoglio non smentisce e che anzi riceve il regista del film in pompa magna e con tutti gli onori! Ovvio che ringrazia il regista per avere comunicato il suo pensiero! Ma Magister fa lo gnorri e sembra non capire, parla di ” pecora portata al macello” paragonando Bergoglio a Gesù che non risponde alle false accuse!
Nella messa di ieri sera il mio parroco ha ricordato che per avere l’indulgenza plenaria bisogna anche pregare per le intenzioni del santo Padre: mi ha fatto rabbrividire!
La formula è: «Secondo le intenzioni del Sommo Pontefice», e non si riferisce a «desideri opinabili del papa ma fini fondamentali, oggettivi della Chiesa», come spiega Mons. Bux nel seguente articolo, dove indica cinque categorie di intenzioni che il Sommo Pontefice deve (“deve” non “potrebbe”) avere per il ruolo che ricopre, e non altre:
https://www.aldomariavalli.it/2019/11/11/quali-sono-le-intenzioni-del-sommo-pontefice/
D’altro canto, se la cosa continua a disturbare, il «Sommo Pontefice» non è nominato (come si fa nella Messa), e Sommo Pontefice è anche Benedetto XVI…
Non mi piace infierire sul Papa, mi sembrerebbe di essere come Cam che derideva Noè ubriaco e nudo. Preghiamo per lui e per la Santa Chiesa Cattolica.
Mettiamo un po’ di ordine.
1) Padre Spadaro, nel video del lettore Michel Berthoud, al minuto 0 e 25 secondi, dice che nell’intervista il papa parla di “diritto ad una tutela legale delle coppie omosessuali, ma senza intaccare la dottrina”. ALLORA NE PARLA.
2) Il lettore Rafael Brotero riporta questo passo dell’intervista:“Lo que tenemos que hacer es una ley de convivencia civil. Tienen derecho a estar cubiertos legalmente. Yo defendí eso”. Non c’è bisogno di traduzione. ALLORA NE PARLA.
3) Il regista del film sul papa è stato ricevuto in Vaticano e dal papa stesso decine di volte proprio per preparare il film. E’ così carogna da aver falsato le parole del papa su un passaggio così importante? ALLORA NE PARLA.
Ma alla fine esiste una Radio Vaticana-Vatican News che in dieci parole di comunicato può smentire il passaggio incriminato perchè si tratta di un passaggio importantissimo. Fino ad ora non lo ha fatto o sbaglio?
L’autore dell’articolo di crisis Magazine scrive: “Fino a ieri, avevo provato a concedere a Francesco il beneficio del dubbio. Ora non più”.
E’ quello che penso anch’io.
Mi sia concesso di scivolare nel mio piccolo personale: mia nonna materna con cui sono liberamente stato molti anni diceva in dialetto veneto: l’è un gesuito queo là. Intelligenti pauca !!!
Era prete a buonos aires ma fu mandto a 300 km di distanza a mendoza credo in una specie di allontanamento di cui non è apparsa la motivazionre dai suoi superiori gesuiti. Dopo un certo tempo fu chianato nella capitale e qui nominato vescovo ausiliare ; poi il suo carrieristico percorso purtroppo lo vediamo ben ora che è giunto ad inquinare le acque del tevere e a lordare il soglio pontificio
Ecco le parole di Bergoglio nel docu-film dal titolo Francesco del regista russo Evgeny Afineevsky presentato in anteprima mondiale al festival del cinema di Roma. Parole in realtà consegnate in un’intervista esclusiva rilasciata già più di un anno fa a fine maggio del 2019 ma che solo adesso ascoltiamo pronunciate direttamente dal papa in spagnolo (con sottotitoli in italiano) perché parlava a una TV messicana. In quella ampia intervista il “Santo Padre” rifletteva su molti temi legati all’ Esortazione Apostolica “Amoris laetitia” fra cui anche la condizione degli omosessuali.
https://www.youtube.com/watch?v=07l5JvknsfM
Non ci poteva mancare l’avvocato del papa Antonio Spadaro in difesa dell’indifendibile. Quando si dice parlare gesuitico: tutto il contrario di tutto.
Non è facile da intendere se questo uomo della pampa faccia lui stavolta lo scemo o lo sia realmente alorquando sostiene la legittimità – opportunità delle unioni civili degli omosessuali: non intende o dissimula che le unioni civili altro non sono un modo di entrare subdolo dalla finestra anzichè dalla porta al fine di proseguire oltre per avere una ” famiglia ” gay con utero in affitto e altre aberranti richieste future ? Credo che nel gaucho si fondi un miscuglio di pochezza intellettiva mista a superba autorevolezza che sta minando il secolare magistero della chiesa apostolica. Quando dovessimo vedere una rivolta di popolo con chiese vuote e totale abbandono del ” magistero ” di costui sarà iremediabilmente troppo tardi con una Ecclesia ridotta a puro accadimento.
Il problema non è “Papa Francesco”, ma l’ ostinazione di dire che l’antipapa abbia qualcosa a che fare con la Chiesa. Si può dire che il suo rapporto con il Cattolicesimo sia puramente negativo. In questo senso, studiare quello che dice ha un importante valore euristico. Se vogliamo sapere quale sia la vera dottrina, basta pensare il contrario di quanto dice il Mentecatto.
Un uomo vogare e Ignorante ,senza la misura del limite credo sia incallito nel male, aspetta e spera dovrebbe cambiare a 85 anni! E’ un furbo, è sempre stato così, ha fatto carriera e adrà avanti grazie ai cardinali coglioni che l’hanno eletto. I suoi idoli sono pachamama, i Soros, Bonino e Scalfari m OLTI cattolici si ostinano a chiamarlo papa…
No, io non amo Bergoglio, mi fa ribrezzo; proprio per questo prego lui.
Le parole del Papa sono state abilmente manipolate, come documenta un articolo di Magister (http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2020/10/23/famiglie-omosex-cio-che-il-papa-ha-detto-e-cio-che-gli-hanno-fatto-dire/).
Questo rende ancora più inspiegabile (e insopportabile) l’accondiscendenza con cui queste manipolazioni sono accettate e di fatto,in definitiva promosse, dai vertici della Chiesa stessa (ricordo ad esempio l’eposodio dell’intervista a Scalfari, prima rimossa dal sito dell’OR, e poi ripristinata, pare per volore esplicito del Pontefice).
Resta tristemente da notare come, purtroppo, il ripetersi di questo comportamento confermi la volontà di muoversi nell’ambiguità, con un certo compiacimento.
Col tempo Magister deve essersi autopromosso “intellettuale organico” di Bergoglio .
Magister, da buon “conservatore”, si arrampica sugli specchi per difendere il Povero Santo Padre contro i cattivoni che manipolano le sue sante e ortodosse parole. Nihil novi sub sole. Il punto essenziale è che il Mentecatto ha si difeso in modo chiarissimo le unioni civili: “Lo que tenemos que hacer es una ley de convivencia civil. Tienen derecho a estar cubiertos legalmente. Yo defendí eso”.
I cosiddetti conservatori purtroppo hanno perso il senso della realtà e vivono una lunga menzogna, dove non si trova traccia di onestà intellettuale. E dunque di Cattolicesimo.
il dr. Magister che ho sempre giudicato persona seria e qualificata da un po’ di tempo a questa parte mi sta veramente facendo ricredere.
Certo che ci vuole fegato a scrivere sempre la verità e non quello che compiace il padrone.
Domandi al Direttore lui sicuramente ne sa qualcosa!
Riccardo,
che fa come don Pietro Paolo che nn si arrende nemmeno davanti all’evidenza?
Enrico
Non è che non mi arrendo all’evidenza…
Cerco di non arrendermi, e basta.
Non sto difendendo il Papa (già i suoi pretoriani sono schierati a decine)… e mi sembrava di averlo messo in chiaro nella parte finale del commento…
Io credo che non si debba “fare la guerra” (in senso figurato, ovviamente) al Papa, e come cattolico (molto peccatore) mi sento comunque a disagio quando sento certe sue affermazioni: ricordo che la prima cosa che ho detto, quando ho sentito il suo primo saluto subito dopo l’elezione, è stata “questo è pazzo”.
Come direbbe don Minutella:
Meno male che non è il papa!