LAPORTA RICORDA GÖRING, MAESTRO DEI TEMPI CHE VIVIAMO.
15 Ottobre 2020
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, settantaquattro anni fa, un 15 di ottobre, si uccideva Hermann Göring, maestro di quanti hanno governato, governano e governeranno con il più profondo degli umani sentimenti, la paura. Il generale Piero Laporta riflette su quella data, e su quella eredità, attuale, troppo attuale. Buona lettura.
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Il popolo di Dio fra Göring, Berlicche e Bergoglio
Il formidabile pezzo di Agostino Nobile sulla dilagante imbecillità,sulla dilagante imbecillità, impone una riflessione sulle cause.
Il 15 Ottobre ricorre la morte suicida, nel 1946, del satanico Hermann Göring. Uno psicologo militare statunitense, Gustave Mark Gilbert, a Norimberga col Tribunale militare internazionale, lo esaminò più volte.
Il gerarca confidò il suo pensiero sulla guerra a Gilbert: “[…]Trovammo tempo per parlare nuovamente della guerra e gli dissi che, contrariamente al suo modo di vedere, non credo che le persone sono molto grate ai leader che portano loro guerra e distruzione: «Perché, naturalmente, la gente non vuole la guerra».
Göring fece spallucce: «Perché un povero contadino dovrebbe rischiare la sua vita in guerra, quando può fare di meglio coltivando la sua terra. Le persone comuni non vogliono naturalmente la guerra, né in Russia né in Inghilterra né in America, neppure in Germania. Questo è chiaro. Ma, dopo tutto, è il leader del paese a determinare la politica ed è sempre una cosa semplice trascinare le persone a seguirlo, che si tratti d’una democrazia o d’una dittatura fascista, d’un parlamento o d’una dittatura comunista».
«No, vi è una differenza» gli feci notare «In una democrazia le persone hanno una certa capacità di far sentire la propria voce, attraverso il loro rappresentante eletto e negli Stati Uniti solo il Congresso può dichiarare guerra».
«Oh, tutto è bello e buono ma, voce o non voce, le persone possono sempre essere portate a eseguire gli ordini dei leader. È una cosa facile. Tutto quanto devi fare è dire loro che sono sotto attacco e additare i pacifisti per carenza di patriottismo, esponendo il paese al pericolo. Questo funziona allo stesso modo in qualunque paese» […]”(Gustave M. Gilbert, “The Nuremberg Diary”, New York 1947, pag.255-256)
«Tutto quanto devi fare è dire loro che sono sotto attacco…». Teniamole a mente: parole provenienti dal cuore del potere. Hermann Göring, satanico vice di Hitler; non creò solo la Luftwaffe, l’aviazione. Egli architettò la polizia segreta, la nazista macchina informativa e repressiva, i lager e i protocolli di sterminio. Se fosse ancora vivo, Xi Jinping ne farebe un consulente di primo livello. Göring godette con Hitler, non dimentichiamolo, il plebiscitario consenso dell’universo luterano: «Tutto quanto devi fare è dire loro che sono sotto attacco…». La beffa di Göring riecheggia incessantemente in queste ore.
Quante volte ci han detto: “La democrazia è in pericolo”? Quante volte imposero guerre per difenderci da questo o quest’altro pericolo? Quante volte il terrorismo e i suoi presunti avversari si sostennero mutualmente? Dalla fine dell’Unione sovietica, da quando il mondo sarebbe dovuto diventare pacifico, il “protocollo di Göring” imperversa, per difendere ovviamente la pace e la democrazia; come dubitarne? Più recentemente altri nemici sono additati, apparentemente incongrui con la guerra: gli omofobi, i razzisti, gli inquinatori…infine il virus. In precedenza, tutte le istituzioni – persino la Croce Rossa – ci mentirono ripetutamente. Perché oggi dovremmo affidare a costoro il nostro futuro?
1990, invasione di Panama. 1991-1994 distruzione della Jugoslavia. Ad Agosto 1991 iniziò l’attacco all’Unione sovietica. Caduta questa, tentarono di smembrare la Russia. La misero alla fame per distruggerla. Centinaia di migliaia di morti. La Santa Madre Russia resistette come a Stalingrado. In quei mesi iniziarono pure la prima guerra del Golfo e la dissoluzione della Jugoslavia. Felice Maniero portava armi di là del confine e importava droga da spacciare a man salva sul Brenta: una banda della Magliana in versione padana.
1992, distruzione della Somalia. 1994-1996 guerra in Cecenia (seguito del tentativo di strangolare la Russia).
1995, guerra in Croazia, combattuta da parte croata coi soldi rubatici dalla Germania durante il 1992-1993.
1994-1995, tentativo di abbattere l’Algeria; attentati di “matrice islamica” dietro i quali agirono i servizi francesi. Fallirono. In parallelo iniziano le operazioni per destabilizzare l’Egitto, da parte del “terrorismo islamico”. Sorvoliamo sui massacri africani.
2001, guerra in Afghanistan, “causata” dall’attentato alle Twin Towers, le cui origini, sviluppi e la successiva inchiesta sono tuttora controversi.
2003, seconda guerra in Iraq, con la bufala delle “armi di distruzione di massa” di Saddam Hussein, impiccato.
2011, attacco alla Libia e uccisione di Gheddafi, con la bufala della “guerra civile” e delle “fosse comuni”. Erano cominciate le “primavere arabe” e la destabilizzazione di Tunisia ed Egitto. In Siria, la miccia fu accesa e l’incendio alimentato da truppe speciali francesi gabellate e mescolate con “ribelli”. Costoro usarono gas nervini, scaricando la responsabilità sul governo siriano, come denunciò Carla Dal Ponte.
Una montagna di cadaveri, milioni di morti ammazzati. Hussein Barak Obama, premio Nobel della Pace, ne uccise in otto anni infinitamente di più che Augusto Pinochet in venticinque. Milioni di morti ammazzati, cui l’Italia ha contribuito con disonore. “Siamo sotto attacco”, ripetono incessantemente. La Costituzione e le garanzie costituzionali, alle quali dovremmo affidare la legittimità dei provvedimenti governativi, sono accantonate. Così accadde quando bombardammo illegalmente Belgrado nel 1998, così come illegalmente bombardammo la Libia nel 2011 e la lasciammo illegalmente bombardare, nonostante un trattato di amicizia, sottoscritto appena sei mesi prima. Massimo D’Alema e Silvio Berlusconi, due leader apparentemente agli antipodi, agiscono allo stesso modo, il primo in Serbia, il secondo con “l’amico Gheddafi”. Ambedue, D’Alema e Berlusconi, zelanti esecutori del “protocollo di Göring”, insieme ai presidenti della Repubblica e delle Camere, alla Corte costituzionale, al Parlamento, alla stampa, alla tivvù e alla radio. Tutti in processione, reggendo il moccolo al rito satanico di Hermann Göring, inclusi stelle, satelliti e meteoriti delle nebulose ebraica e cattolica.
Che cosa farebbe Göring?
20 Gennaio 2017, Donald Trump entra alla Casa Bianca. Il suo programma prevede: ritiro delle truppe statunitensi da tutte le guerre accese dai suoi predecessori, proprio tutte; fermare le migrazioni incontrollate; ridurre alla legalità la Cina e quanti ne sono vassalli; in altre parole, impedire alla Cina di utilizzare i lager, lo schiavismo, la violazione dei brevetti, l’espianto forzato degli organi, il contrabbando, la corruzione e l’evasione fiscale, quest’ultima in concerto coi cosiddetti “paesi frugali”, in realtà vere e proprie basi di banditi internazionali.
Donald Trump scatena così un inferno interno e internazionale. Bergoglio, finanziatore della campagna elettorale della Hillary Clinton, dichiarò: “Trump non è cristiano”.
Trump, con strategia del tutto opposta a quella del satanico Göring, è nemico di due vaste consorterie criminali. Negli Stati Uniti insorgono quanti – finanza, listini, petrolio e hi tech – vivono di rendita, grazie alla guerra e al trasferimento delle manifatture in Cina. Le consorelle filocinesi internazionali si rivolgono contro Trump altrettanto compatte perché, fermando le guerre e la Cina, impedisce loro di concentrare montagne di miliardi nelle proprie casse e in quelle di Cina, del IV Reich e dei “paesi pirati” (i sedicenti frugali). D’altronde, avendo predicato il pacifismo, mentre scatenavano le guerre più spietate, non puoi dire a Trump che fa male a farle cessare.
Göring si sarebbe chiesto a questo punto: se non posso utilizzare la guerra, come posso controllare le masse? Abbiamo così scoperto che: “La pace ha i suoi terrori peggio che la guerra”, come disse Gertrude Stein, sebbene per faccende un po’ più futili delle correnti.
La Guerra Muta Volto ma non Muore
La strategia ha due leve: le risorse (tutte quelle disponibili) e il consenso. Chi dispone di tali leve ha il potere. Il potere utilizza la paura (Göring, cit.) e l’inganno (“Potere è far credere” N. Machiavelli) per recuperare o imporre consenso.
Violenza e inganno, assicurando il consenso, preservano il potere oppressivo. Quanto alla scarsa differenza fra modelli di regime, Göring aveva ragione: cambiano i mezzi, non i fini, lo constatiamo oggi, con la Costituzione appesa nei cessi del Parlamento e del Quirinale. La paura è d’altronde produttiva ai fini del potere, perché diverso è lo scopo dei governati da quello dei governanti determinati a opprimere: «[…] quello del popolo è più onesto fine che quel de’ grandi, volendo questi opprimere, e quello non essere oppresso […]» (Niccolò Machiavelli, Il Principe, De principatu civili). Siamo dunque tornati ben più indietro del 1513, quando Machiavelli scrisse il suo capolavoro. Occorre capire perché dopo la Magna Charta Libertatum del 1215, dopo la Rivoluzione francese del 1779, dopo le guerre coloniali, due guerre mondiali, due rivoluzioni – sovietica e cinese, tralasciando le innumerevoli rimanenti – il mondo si genuflette a un orrido regime, con la Chiesa in prima fila a stipulare un trattato segreto. Neppure durante la Rivoluzione francese la Chiesa fece cantare il gallo così tanto:«I preti dovevano prestare giuramento di fedeltà alla Repubblica e di odio alla Monarchia. Se si fossero rifiutati, sarebbero stati deportati per punizione individuale. Gli emigrati rientrati e non sottomessi furono obbligati a tornare all’estero entro quindici giorni, sotto sanzione di essere deferiti davanti a una commissione militare e fucilati. In un anno, 1448 preti francesi e 8235 preti belgi furono inviati a Caienna» (Pierre Gaxotte “La Rivoluzione Francese”,ed. A. Barion, 1949, pag. 412).
La Chiesa ha sempre eroicamente e concretamente fronteggiato i tiranni. Oggi si genuflette alla Cina, inserendosi perfettamente nella decadenza politica e istituzionale che infetta l’Italia. Questo papato è in perfetta sintonia col tradimento del popolo e della democrazia, avviatosi 40 anni fa, quando, il potere politico – Enrico Berlinguer, Francesco Cossiga, Giulio Andreotti, Benigno Zaccagnini – ostentando il rifiuto a trattare per la vita di Aldo Moro, lo uccise, poi calando le braghe per salvare un Ciro Cirillo.
Lungo questa via, l’Italia ha consegnato, una dopo l’altra, le chiavi della sua millenaria civiltà a padroni sempre più indegni. Superfluo oggi stupirsi per i cicisbei, i casaleggio, i salvini, i meloni, i mattarella, i casalino, i giuseppi. (avviso per Marco: mi raccomando il minuscolo!)
Il precipitare caotico va oltre l’Italia e il Vaticano. Il biblico dragone rosso dalle sette teste impazza indisturbato, imponendo i suoi idoli.
Ecologia e animalismo furono adorati da Göring, rivitalizzati durante la Guerra fredda, fino a evolversi in una religione neo pagana, con le sue vestali, i suoi sacerdoti e oggi la sua vergine bislacca, utili a sottomettere l’uomo, riportandolo indietro di millenni, risvegliandone le selvagge paure della natura. Tutto pur di negare che le immense energie del cosmo sono poste da Dio al servizio dell’uomo. I chierici massonizzati dimenticano che il centro è Dio, non la Natura. Si invoca la Natura per farsi un’insalata, poi la si oltraggia “frullando” centinaia di milioni di bambini nel grembo delle madri, con annessa assoluzione a quelle e ai sanitari, abortisti seriali.
Vecchi e Nuovi Idoli
Non di meno l’inquinamento, il surriscaldamento, la sovrappopolazione, l’aborto eccitano le medesime prefiche ecologiche, favorevoli alle politiche inquinanti, allo schiavismo, all’espianto di organi, alle esecuzioni di massa, ai lager e infine alla guerra batteriologica del regime più criminale della storia, la Repubblica Popolare Cinese.
I sacerdoti di questi idoli spargono odio per dare autorità ai falsi dei. Divinità tuttavia insufficienti a schiacciare il popolo. Hanno così elevato agli altari un’altra dea crudele e più temibile: la malattia, sorella della morte.
La malattia fu più volte utilizzata indiscriminatamente nelle regioni più povere e sguarnite, contro i nativi in Africa, in America, in Australia, per sperimentare o più ancora per sterminare. Oggi giunge con puntualità criminale, in forma sufficiente a terrorizzare, altrettanto dosata per essere controllata, infine utilizzata come arma di controllo sociale, per sottomettere il popolo al di fuori delle regole democratiche. La malattia è pure parte nella predazione delle ricchezze italiane da parte dei paesi pirati. Questo rimane tuttavia solo un aspetto tattico; più rilevanti gli aspetti strategici. La malattia consente alla Cina d’interdire le economie occidentali e, soprattutto, introdurre il caos nella campagna elettorale statunitense, frenando il duello economico politico, avviato con successo da Trump.
Il Covid, creato ad arte dalla Cina, come dimostra non un ciarlatano qualsiasi o un politico piccolo a piacere, bensì un’indiscussa autorità mondiale, il professore Joseph Tritto nel suo libro “CINA Covid-19” ed. 2020 Cantagalli: «[…]La Cina non ha mai sottoscritto la convenzione delle armi biologiche (BWC) e ha promosso un vasto programma di sviluppo basato su una commistione militare-civile – inclusa la strategia della guerra biologica, è stata fino a ora una location formidabile per tutti coloro che volevano condurre esperimenti fuori da ogni regola condivisa e protocollata, magari vietati nei rispettivi paesi di appartenenza.
Ciò che è accaduto, non solo rende responsabili, dal punto di vista morale ed etico, i ricercatori coinvolti in questi esperimenti che hanno mantenuto il silenzio di fronte alla pandemia causata dal Covid-19, ma rende complice anche l’informazione mediatica e quella scientifica promossa da una parte consistente della ricerca internazionale, coinvolta nel lucroso affare […] (pag.161)
Göring si congratula quindi con XI Jinping e i suoi vassalli: «Tutto quanto devi fare è dire loro che sono sotto attacco… del virus…».
Poco o nulla importa che vi siano terapie efficaci e sperimentate, poco o nulla importa che oramai sia “clinicamente irrilevante”, poco importa che muoiano solo quelli particolarmente indeboliti dall’età o da altri malanni. Alberto Zangrillo, primario del San Raffaele di Milano, direttore della terapia intensiva: «Oggi è il 31 di maggio e circa un mese fa sentivamo gli epidemiologi dire di temere grandemente una nuova ondata per la fine del mese/inizio di giugno e chissà quanti posti di terapia intensiva ci sarebbero stati da occupare. In realtà il virus, praticamente, dal punto di vista clinico non esiste più». Se riesci a iniettare la paura, sottomettendo un uomo, qualunque cosa risvegli la sua paura genera odio, perché «[…]l’odio va d’accordo con la paura meglio che con qualsiasi altra cosa. La viltà, unica fra tutti i vizi, è puramente dolorosa – orribile quando la si prevede, orribile se la si prova, orribile a ricordarsi; l’odio ha i suoi piaceri. Esso è quindi, di frequente, il compenso con il quale un uomo spaventato si rifà per le sofferenze della paura». (C.S. Lewis, “Le Lettere di Berlicche”, ed. Mondadori, 1998, pag. 119).
Immediato l’odio corale dei sottomessi: «Ne-ga-zio-ni-sta!!!» accodandosi a Göring, esultante nel suo giorno anniversario: «Siamo sotto attacco!», turibolando i suoi satanici, astiosi sacerdoti. Il nemico Covid si affianca e infine precede il nemico ebreo, il nemico fascista, il nemico comunista, il nemico capitalista, imponendo i suoi riti patriottici, le sue leggi, le sue marce disciplinate, le milizie mobilitate a combatterlo. Covid manda in sollucchero Göring, lo entusiasma, abbraccia e bacia – in barba al distanziamento sociale – Xi Jinping, Bergoglio, Giuseppi e i loro telepredicatori: «Siete più astuti di me!» e, neanche a dirlo, manderebbe Zangrillo e quanti come lui a Dachau, pardon nei laogai, monumenti della millenaria (non è così?!?) civiltà cinese.
Göring ammonirebbe tuttavia i suoi epigoni: va bene la propaganda ma prima o poi le armi avranno voce; preparatevi dunque; va bene fare la guerra, ma intanto ammucchiate ricchezze e inquattatele al sicuro; se fai la guerra e non t’arricchisci, sei stupido. Quanti vanno salmodiando i mantra da sottomessi al Covid, scopriranno che sottomissione non vuol dire sicurezza, tutt’altro.
Il biblico dragone rosso a sette teste crea il caos. Ha distrutto l’economia; ha distrutto il lavoro; ha distrutto gli ordinamenti statali; ha distrutto i rapporti sociali; ha distrutto la famiglia; ha distrutto la credibilità di Parlamento e Costituzione; ha distrutto la Fede in tantissimi, punta a distruggere l’infanzia; punta a distruggere tutto. Cos’altro attendersi dal dragone rosso? Ha distrutto pure l’intelligenza di un’intera classe dirigente. Ritorniamo quindi alla domanda iniziale, impostaci da Agostino Nobile: perché tanta imbecillità, così diffusa, elevata a legge sociale e norma giuridica contro il più elementare buon senso?
Gli imbecilli prevalgono. Perché?
L’epoca corrente non dovrebbe patire quantità d’imbecilli superiori alle precedenti. Eppure gli imbecilli affliggono la repubblica dagli albori. D’altronde le quantità d’imbecilli sono (o dovrebbero essere) statisticamente irrilevanti rispetto alle quantità di persone comunemente avvedute. Da oltre due secoli ce lo assicura Carl Friedrich Gauss che mise in formula la “normalità”, inconsapevole di causare orticarie a più d’uno. Guarda caso i corifei del dragone rosso sono quanti negano vi sia una “normalità”, negano quindi che vi siano imbecilli. Questa dissimulazione fu scudisciata da Karl Kraus:«Ci sono imbecilli superficiali e imbecilli profondi».
L’imbecillità non fa distinzione fra schieramenti. Gli esempi di imbecillità ricadono sul popolo da altezze siderali. Ne facciamo solo un paio.
A maggio 2016 morì Marco Pannella. Se un prete prega per un morto fa il suo mestiere, affinché incontri la misericordia di Dio, nonostante quanto la bonanima abbia (mis)fatto in vita. Le parti s’invertirono. Giacinto Pannella, baciando il Crocefisso, se ne andò col Rosario fra le mani. Viceversa, l’allora ‘portavoce’ vaticano, padre Federico Lombardi, ricordando Pannella, si spinse oltre l’ufficio pietoso: «…ci lascia un’eredità umana e spirituale importante». Quella particella pronominale “ci”, anteposta a “lascia”, omologò in Vaticano il legato di Giacinto: divorzio, aborto, amori promiscui e strizzatine d’occhio ai pedofili. Cos’altro fu se non imbecillità? Anche la codardia ebbe la sua parte.
Quanti hanno coraggio devono rispettare la paura altrui, se questi sono persone prive di potere e di risorse. Al contrario, la codardia del pastore non è tollerabile, quand’anche vestita di belle parole e altisonanti giustificazioni. Non è sopportabile perché non è dignitosa per il suo ufficio. Non è sopportabile perché corrompe il gregge.
Gli imbecilli prevalgono perché tanto i pastori laici quanto quelli religiosi sono codardi e corrotti in larga misura. Carlo Fruttero e Franco Lucentini durante gli anni ’80 (quasi mezzo secolo fa!) stilarono un trattato sulla “proliferazione della bêtise”, dell’imbecillità. In francese suonava meglio; asseverava il loro porsi da philosofes illuminées, ansiosi di sfuggire alla condizione più aborrita di quei tempi, essere solo parvenu. Preoccupazione superflua, per quanti volevano davvero capire. Prezzolati da La Stampa. Mai produssero una sillaba sul più imbecille di tutti, in quegli anni di furbi dall’io strabordante, Gianni Agnelli, smarrito fra esigenze del naso, del letto e le oscillazioni fra Henry Kissinger e Mario Moretti. Non una sillaba su quelle cerchie. Come Fantozzi, s’autocensuravano con iperboli innocue sulla classe dominante e sui violenti pericolosi (uccidevano, eh, eh, altro che liti da feisbuc e sciccherie da maîtresses à penser), sferzando invece con codarda supponenza i dominati indifesi. A ben vedere tutti gli intellettuali di quegli anni – con episodiche eccezioni in Pier Paolo Pasolini – furono, come oggi sono, disgustosamente codardi, cioè inutili e velenosi.
Costoro e i cattivi pastori della Chiesa hanno distrutto quanto rimasto di genuino nel popolo.
Si può pensare quello che si vuole del Risorgimento, di Garibaldi, di Cavour, delle guerre mondiali, della Resistenza, di Mussolini, di Togliatti… I popolani e i borghesi di quegli anni vissero quelle tragedie con cristiana dignità, quand’anche si professassero atei.
Dignità introvabile nelle odierne folle, plaudenti un povero papa miliardario, scodinzolanti dietro improbabili arruffapopolo e atterrite da una febbricola, come non si sognarono i nostri nonni, neppure nell’imperversare della Spagnola. Una vera pandemia, la Spagnola, uccise 50 milioni di persone, con una popolazione mondiale di meno della metà dell’attuale. Nessuna attività s’arrestò. Le chiese si spalancarono, le processioni si avvicendarono, nonostante le approssimative terapie.
Padre Pirrone
La Democrazia affoga nel Grottesco. Figlio adulterino di paura e odio, il grottesco caratterizza i modelli sociali omologati – il cicisbeo, il/la trans e la smutandata – profumati, queruli, telegenici e fatui; velenosi per sé e per quanti li incrociano, bambini inclusi. Si è dato a costoro il potere. Esigono giustamente d’esercitarlo, in tutti i versi, anche nelle nostre camere da letto, anche mentre respiriamo secondo i loro canoni. Non per caso una scoria del governo è un rigurgito del Grande Fratello, Alma Mater di cicibeismo e telebetismo.
Il biblico dragone dalle sette teste ha quindi vita facile col redivivo padre Pirrone, di lampedusiana memoria, gesuita come l’antesignano. Quello cappellano di casa del principe di Salina, questo cappellano del mondialismo. Quello dentro un meccanismo che non comprendeva ma a suo modo dominava, se non altro recitando tutte le sere il Santo Rosario con la principessa e le donne di casa, mentre il principe spupazzava l’amante.
Questo oscillante fra approssimazioni socio politiche e anatemi paraecologici, predicando povertà e accoglienza, al sicuro entro le Sacre Mura, auspicando l’abbattimento dei muri altrui e rivendicando i milioni rubatigli. Francescano in tivvù e gesuita coi fedeli, suo malgrado testimone del Santo Vangelo: «Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: “Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungano le frange; amano posti d’onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare ‘rabbì’ dalla gente» (Mt,23 1-7)
Tancredi, nipote del principe di Salina, transitò il casato al post Risorgimento. Al termine dell’avventura né si recitò più il Rosario né padre Pirrone ebbe lo stesso potere: «I signori sono riservati e incomprensibili, i contadini espliciti e chiari» e concluse «il demonio se li rigira entrambi attorno al mignolo». Così dando a intendere d’essere stato, lui, più furbo di Berlicche, perché sopravvissuto al cataclisma. Berlicche non è tuttavia d’accordo: «Ogni volta che essi stanno servendo direttamente al Nemico (Nostro Signore, NdR) noi siamo sconfitti, ma vi sono molte maniere per impedire loro di farlo. La più semplice è di stornare il loro sguardo da Lui verso loro stessi. Fa’ in modo che si preoccupino della loro mente tentando di suscitarvi sentimenti per mezzo della volontà». (cit. C.S. Lewis, pag. 18)
I gesuiti che si genuflessero alla Rivoluzione francese iniziarono quella corruzione che oggi ha infine tolto l’innocenza al popolo, assimilandolo ai cicisbei, alle classi corrotte, decise a sfruttare il prossimo. Il Dragone impazza e le chiese sono vuote. Il “distanziamento sociale” è superfluo nelle chiese svuotate dai vescovi.
La Chiesa ridotta a fucina di imbecillità e razzismo
Il razzismo esiste e impazza col Dragone, insieme all’imbecillità. È una miscela detonante, grazie alla scristianizzazione del popolo. Le Loro Eccellenze, impegnate a favorire i traffici umani nel Mediterraneo, devono sapere che quei disgraziati sono il loro “prossimo”. La logica di Cristo è ferrea quando spiega chi è il “prossimo”: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall’altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n’ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all’albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti? Quegli rispose: “Chi ha avuto compassione di lui”. Gesù gli disse: “Va’ e anche tu fa’ lo stesso”». (Lc.10,29-37) Le Loro Eccellenze non possono arrestare a metà strada la loro carità compassionevole, scaricando sui cittadini italiani i costi degli immigrati. Quando le Loro Eccellenze invitano alla condivisione devono dare l’esempio di saper condividere i loro averi, il loro cibo, i loro palazzi con gli immigrati, con il loro “prossimo”, non attendere che un altro viandante passi e se ne faccia carico. Il “prossimo” di un padre di famiglia è innanzi tutto la sua famiglia. Il prossimo delle Vostre Eccellenze sono coloro che le Eccellenze Vostre hanno fatto condurre qui. Matteo Salvini ha detto una quantità di idiozie, ma le Loro Eccellenze han fatto e fanno di peggio: transitano davanti alle vittime dei briganti e vanno oltre. Il razzismo c’è, eccome, alimentato dai farisei porporati. Non basta il pauperismo a dare un senso al ministero dei vescovi che hanno negato i Santi Sacramenti ai fedeli per tre mesi. I Santi Sacramenti sono, devono essere amministrati dalle Loro Eccellenze, ma appartengono a Nostro Signore. Come avete osato sottrarceli? San Pietro fece cantare il gallo tre volte, i vescovi italiani l’hanno fatto cantare incessantemente per tre mesi. Nostro Signore ci parlava coi profeti. Fino a poco tempo fa attraverso Padre Pio, oggi rimpiazzato da Scalfari, Clinton, Xi, Giuseppi, Vasco Rossi, Jovanotti e tale Spadaro. Il popolo di Dio è piegato, decimato peggio che a Caporetto. I “preti refrattari”, refrattari all’abiura, eroi con nome cognome, pronti a fronteggiare l’odio dei codardi, si contano su una mano. Sono rari, tuttavia consapevoli che Berlicche e il Dragone nulla possono contro San Francesco, quello vero, acerrimo nemico e vincitore dei pauperisti. Oggi il pauperismo è l’oppio dei popoli; Bergoglio lo spacciatore. C’è ancora un vescovo, in lacrime come san Pietro, uno che possa restituire il popolo all’innocenza e sottrarlo all’imbecillità telegenica dei cicisbei di Berlicche?
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Piero Laporta
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Tag: göring, laporta, obama, trump
Categoria: Generale
Strano che il comunismo sia additato come male assoluto e poi, quando si deve ricorrere ad una immagine satanica, si opera una rappresentazione hollywoodiana di Goering.
Perché le pare così strano? Comunismo e Nazismo sono ambedue figli dell’Illuminismo. Il Nazismo, rispetto al Comunismo, si è tuttavia dimostra più raffinato nella manipolazione delle masse. Questo non giustifica una primazia del Nazismo, tutt’altro; non sorregge neppure la sua meraviglia, tuttavia.
Per la serie: la verita” vi fa’ male lo so.
https://www.askanews.it/cronaca/2020/08/22/strage-di-ustica-p-chigi-proroga-di-8-anni-segreto-su-carte-pn_20200822_00029/
Grazie. Che cosa questo ha a che fare con quanto ho scritto?
Goebbels maestro atlantico in Italia. Ma lui processato, come Priebke, i criminali uccisori di civili, tipo Ustica, MAI.
Mai levati il segreto di stato!!! Perché lavverita’ farebbe male. Robe da pazzi. Ripeto manco su Priebke o kappler si sono usate queste misure.
Non venite a farevlevanime candide, che il simbolo massonico lo avete sulla moneta. Ma io scagionerei pure la massoneria. Qui sono operazioni criminali impunite, a differenza di Goering.
Hanno processato condannato il capitano priebke che aveva partecipato a una rappresaglia ordinata dallo stesso Hitler e se non obbediva veniva ucciso, ma continuano a tenere il segreto di stato sulle stragi del 1980, FATTE CONTRO CIVILI!!!
Tipo Ustica. Mi pare, ma il generale può smentire, che quando Moro Evola DC erano al governo ai vertici di tutte le forze armate, tranne una, erano insidiato piduista. Massoni e pure deviati. Posso far ricerche mavl’,unico non piduista mori’ in circostanze altrettanto sospette. Forse era un carabiniere?
Guai ai vinti. Ma la Norimberga di 70 anni di governo ” cattolico” , cioè democrazia cristiana non e’ stata pienamente fatta nemmeno oggi. Certo gli ordini non partivano da Hitler ma da qualcuno a cui eravamo legati?
Ai tempi della uccisione della onorevolevmoro la democrazia impropriamente detta cristiana lasciò tutte le alte cariche delle forze dell’ordine ai podisti, tranne uno, che mi pare bene un incidente. Lezione di Goering sulle stragi, morti soprattutto innocenti copiata! E forse superata.
Enrico Nippo: Lei (Piero La Porta) pensa che al FARE si possa efficacemente opporsi soltanto il DIRE?
Piero Laporta: No, è indispensabile la rivolta. Viva la Vandea!
Adriana (citando Goethe): Nel principio era l’atto (die Tat).
Occorre quindi una mobilitazione ATTIVA, cioè FISICA, non soltanto pensante (der Sinn) ma pragmaticamente possente (die Kraft) come in Vandea.
Dico (ci risiamo: DICO) bene?
Viva la Vandea!
Francescani in tivvù e gesuiti col popolo di Dio, da scompisciarsi. E in effetti bisogna riconoscere una certa genialità mediatica al Quisling d’Oltretevere, che ha levato un opportuno lamento per l’impossibilità di avvicinarsi ai fedeli (“c’è rischio di contagio”!), tanto per chiarire che bisogna sottomettersi al miracolato emanante Dpcm di palazzo Chigi e continuare a vivere nel panico per una malattia che il 99% degli infetti non s’accorge d’aver contratto.
Che poi il primo gesuita non si capisce a quali fedeli si riferisca, ché i cattolici s’erano rarefatti di mercoledì in mercoledì, di Angelus in Angelus, ben prima del distanziamento coercitivo. Forse ai fedeli della “madre terra” a cui in Vaticano, dopo la genialata del francobollo per Lutero, hanno ben pensato di dedicare una moneta? Mah!
Per quanto riguarda il secondo, quello che dai gesuiti ha studiato (e si sente), lo aspetto in diretta feisbuc a Natale, quando ci dirà che non potremo festeggiare la nascita del noto Babbo, dopo che a Pasqua ci ha informati che non potevamo andare a Messa per ricordare il passaggio del mar Rosso e la liberazione dalla schiavitù d’Egitto.
Utilizzare le truppe cammellate anticristiane per un progetto di sopraffazione è più che plausibile. Aspettiamo e preghiamo per le elezioni negli USA, poi si vedrà.
Ah, generale! Riesco a sopportare l’umiliazione di queste grottesche misure fasciste soltanto con la consapevolezza di dover offrire riparazione per innumerevoli peccati. Quindi si, prego e digiuno per la vittoria dei figli della Luce contro il gran dimonio d’Oriente. Ma tutto concorre al bene per quelli che amano Dio.
Grazie. Esatto. Ha fatto bene a ricordarmi che tutto concorre al bene. La depressione non è conciliabile con la Fede.
Letto con grande interesse.
Mi soffermo solo sulla prima parte dell’articolo, aggiungendo un esempio a noi prossimo di “governo della paura”: l’Albania di Enver Hoxha (eh sì, sono metodi “bipartisan”), con le sue decine di migliaia di bunker in cemento armato (sicuramente più di 100.000, ma alcuni ritengono siano molti di più) rivolti prevalentemente verso l’Adriatico, pronti a resistere all’invasione……
A Tirana qualcuno è stato trasformato in museo, sulla costa qualcuno in ristorante. Sempre a Tirana si può visitare “La casa delle foglie”, un museo sulla rete di spionaggio interno e sui suoi metodi, nel luogo che vide torture e uccisioni. Restando nei Balcani, vale la pena di visitare il rifugio antiatomico di Tito (acerrimo nemico di zio Enver) a Konijc, Bosnia, una struttura decisamente più complessa, sulla via che da Sarajevo conduce in Erzegovina.
Piero, ancora grazie per il tuo impegno. E grazie a Tosatti che permette di diffondere quello che i giornali fanno finta di non vedere.
Caro Agostino proseguiamo la buona battaglia.
Da leggere, rileggere e far leggere. Anche a quelli con le fette di salame sugli occhi (e la mascherina sulla bocca).
Più che fette di salame, per non pochi di costoro si tratta di biglietti di banca 🙂
A proposito di Hermann Göring e del processo di Norimberga.
Nonagesimus annus. Non è una nuova enciclica è semplicemente la mia età.
Che cosa pensava la gente di quel processo? Ricordo che lo dissero persino alcuni preti dal pulpito. Non è un processo contro i criminali di guerra; è un processo dei vincitori contro i vinti. Perché se fosse un processo contro i criminali di guerra, molti di quelli che siedono fra i giudici dovrebbero sedere tra gli imputati.
Non mi si fraintenda! Non sto prendendo le difese di Hermann Göring. Ebbe veramente una mente satanica. Ma non fu l’unico e la criminalità non fu da una sola parte. E non fu nemmeno l’ultimo, come ben detto dal Gen. Laporta.
Carissimo, lei è la memoria storica di qualcosa che allora era più che naturale (qualcuno che vince una guerra e riscrive la storia, cambiando i paradigmi e imponendo la sua visione culturale) e che oggi si è cristallizzato in una nuova, intoccabile religione: che io chiamo capitalismo edonista/individualista radicale di massa, terminale ormai. Andata la generazione che visse quei tempi, in cui per l’american way of life esisteva un contraltare che non fosse il terribile comunismo sovietico, resterà la convinzione che questo sia l’unico mondo possibile, popolato perlopiù da innocenti verginelle.
Intanto la Cina, coagulo chimerico di capitalismo terminale e comunismo soviet, avanza e ingloba tutto, come il Nulla della “Storia Infinita” (chi se lo ricorda?).
Le sono molto, molto grato per la sua osservazione. Ho sempre sostenuto infatti che male e bene non sono separabili col coltello.
In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponètelo nel mio granaio”».(Mt 13,24-30)
Già questo è solo un esempio.
-Alpino della Julia, tua madre aspetta ancora,
dicevi di tornare, non sei tornato più:
lunga è la strada che porta fin lassù.
Chi ti ha rubato? La neve della steppa.-
La neve della steppa? Certamente molti sono morti di freddo e di fame nella grande ritirata dell’inverno russo.
Ma quante migliaia di “dispersi” sono stati fatti prigionieri e mandati a morire in Siberia? Ma nessuno ne parla più, come delle foibe. Non è “in”.
Bravo. Fu un processo. Quello che nel dopoguerra non ci fu. Tipo nel 1980 su Ustica. Segreto di stato prolungato di tre anni.
Goering dilettante.
Condivisibile ma inutilmente sprezzante, in parte apodittico e… prolisso.
Grazie.
Mi ha tolto le parole di bocca. Quelli che “tutti stupidi tranne me” m’ispirano istintivamente stizza e sfiducia. E poi, lasciatelo dire a un giuliano, pensare che la dissoluzione della Jugoslavia sia stata un fenomeno provocato dall’esterno denota una totale ignoranza dell’identità e della storia di quell’infelicissimo guazzabuglio che è la parte occidentale della penisola balcanica, regione che per nostra disgrazia invece noi giuliani conosciamo fin troppo bene.
Di solito non mi picco per le critiche, neppure per quelle più maligne. Non posso tuttavia lasciarle passare un commento così sciocco. Di un documento di 7 pagine, costatomi anche molta fatica, lei sa attribuirmi solo delle scemenze che non ho mai detto. Non ho mai affermato né qui né altrove che la Jugoslavia si sia dissolta solo per intervento esterno. Se lei tuttavia nega gli interventi esterni, i rifornimenti di armi, i finanziamenti
https://www.pierolaporta.it/wp-content/uploads/2015/06/prodi-1992.pdf
non ho che da restituirle il suo disprezzo, motivato al contrario del suo.
La dissoluzione della Jugoslavia è stata fomentata dalle grandi potenze, ha ragione il generale. Basti ricordare che la prima repubblica a proclamarsi indipendente dalla federativa è stata la piccola Slovenia, i cui paramilitari erano talmente bene armati ed equipaggiati da porre in scacco i reparti jugoslavi. Ricordo un episodio: i paramilitari sloveni strinsero contro il confine italiano a Fernetti un grosso reparto jugoslavo e per stanarlo dettero fuoco al bosco. I militari jugoslavi si salvarono entrando in Italia e furono imbarcati a Trieste.
Nella misura in cui uno scrive scemenze è scemo. Cioè, come Natale.
Le sarei particolarmente grato se mi indicasse dove sono stato apodittico e dove sprezzante. Grazie.
Standing ovation! Ineccepibile.
Mi associo con rabbia e tristezza, ma non mi rassegno.
Preghiamo il Signore di voler abbreviare questo tempo infernale dove i nostri Pastori e i politici tutti, governo e opposizione ( compreso Salvini per codardia ) con sparute eccezioni, sembrano aver smarrito la Grazia e l’intelletto. Anche se non perfettamente in tema, invito a leggere il pezzo di Riccardo Cascioli su La Nuova Bussola Quotidiana.
SUBLIME!!! 👏👏👏👏
Grazie. Se ne è così entusiasta – e le sono davvero grato – la prego di inviare il link
https://www.marcotosatti.com/2020/10/15/laporta-ricorda-goring-maestro-dei-tempi-che-viviamo/
a tutti i suoi amici, con la medesima mia raccomandazione: diffondetelo.
La verità occorre urlarla dai tetti. E occorre pregare con tutta la Fede possibile.
I medici sono stati colti tante volte in fallo in questi ultimi mesi, ma continuano ad avere autorevolezza in quanto sono considerati scienziati: in altre parole i medici continuano ad avere autorevolezza in quanto sono considerati come gli altri scienziati, in particolare come quelli che sono considerati i più autorevoli di tutti: i fisici. Quindi urge smascherare il fatto che in realtà i fisici non solo sbagliano ma sono veri truffatori, coinvolti in truffe generalizzate contro il popolo che li finanzia lautamente: cfr. https://gloria.tv/post/YKHwnmpmVFWu3iGXPJweYGr2s
La pandemia è cosa troppo seria per lasciarla ai medici; così avrebbe detto Georges Clemenceau.
Ottimo articolo generale, che tuttavia mi sento di integrare in un punto: la Cina non può aver fatto tutto da sola;
è chiaro che senza la complicità dei vertici della finanza internazionale – dominus assoluto dei media e, attraverso il ricatto dei debiti pubblici, delle politiche locali, non più nazionali ormai, locali-
non avrebbe avuto l’effetto che vediamo.
Gli Usa sono un limone spremuto e gli usurai cercano da tempo altri organismi da parassitare.
E’ in atto un tentativo di imporre un epocale mutamento dell’assetto socio politico che spazia dal superamento degli Stati Nazione, all’abbandono del dollaro come moneta di riferimento, all’abolizione del contante, ai vaccini obbligatori, all’economia verde, all’ immigrazionismo selvaggio per l’insturazione di quel melting pot così efficace nel perpetuare il dominio di un denominatore e mediatore comune, in questo caso il dio denaro,
Stalin fece lo stesso mischiando e deportando popolazioni per imporre il Partito come unico punto di unione e mediazione tra parti a quel punto disomogenee.
Il tutto senza trascurare il saccheggio di intere Nazioni.
Ci sono due modi per fare i soldi con i soldi, la prima è fondare una banca, far girare l’economia, lucrare interessi, specualre sui mercati ecc… che è quello che abbiamo visto sino ad oggi.
Ma quando il Pil si ferma, la popolazione attiva cala – sia per la mancanza di nascite che per la sostituzione dell’uomo con la macchina – , i tassi si abbassano – adesso, per la prima volta nella storia, sono addirittura negativi -, allora quegli interessi non salgono più dall’economia reale a sostenere la gigantesca massa di liquidità – che continua ad essere creata dal nulla- sovrastante.
A questo punto rimane il secondo sistema, quello più fetente ma ancora più efficace : congelare l’economia, far fallire aziende e Stati, accentrare il potere ricomprando, ad un quarto del prezzo precedente, gli asset nevralgici che interessano.
Come ?, con esserino piccolissimo, che nessuno ha mai visto -non è stato di fatto mai isolato – ma di cui si possono narrare, come una volta dentro le caverne, davanti al fuoco, le mirabolanti azioni e nefandezze, un lupo cattivo che butta giù le montagne con il suo soffio e annichilisce, come Medusa, con il suo sguardo.
La Cina non ha infatti agito da sola. Se ho dato questa errata impressione me ne scuso vivamente. Quanto lei sostiene sul piano strategico (assalto alle proprietà) lo condivido in pieno. Anche sul piano operativo d’altronde, secondo il prof. Tritto, il virus è un’opera a più mani e di differenti gruppi.
Mi sembra che questo sia il punto principale. Cherchez l’argent. Con il raffreddore illuminato, i ragazzi hanno creato un gigantesco debito che andra pagato con interessi non meno imponenti. In qualche paese gli interessi reali sono già 5 volte quelli ufficiali. Qualche decine di trilioni in tasca e tutti i governi sotto ricatto finanziario. Tutto va bene nel migliore dei mondi possibili.
SPETTACOLARE!!!
Grazie. Se ne è così entusiasta – e le sono grato – la prego di inviare il link
https://www.marcotosatti.com/2020/10/15/laporta-ricorda-goring-maestro-dei-tempi-che-viviamo/
a tutti i suoi amici, con la medesima mia raccomandazione: diffondetelo.
La verità occorre urlarla dai tetti. E occorre pregare con tutta la Fede possibile.
Parliamoci chiaramente, questa situazione è dovuta in Italia non solo all’informazione servile e collusa, ma anche ad un’opposizione ridicola e connivente: l’unica cosa che chiedono è di partecipare alle decisioni (cioè la loro fetta di torta); non dicono che la semi-epidemia è finita, che ci sono ottime cure economicissime alla faccia di big pharma, non dicono di toglierci tutte le mascherine dentro e fuori, di tornare a vivere esattamente come un anno fa, scuole, cinema, movida, calcio, discoteche ecc. NO loro dicono “mancano le mascherine, mancano i professori, mancano i banchi”, cioè le stesse cose che vuole fare la gang al governo, e che farebbero loro stessi in obbedienza agli ordini massonico-mondialisti. Infami
Grazie sono del tutto d’accordo e mi pare di averlo sottolineato a sufficienza:”[…]Lungo questa via, l’Italia ha consegnato, una dopo l’altra, le chiavi della sua millenaria civiltà a padroni sempre più indegni. Superfluo oggi stupirsi per i cicisbei, i casaleggio, i salvini, i meloni, i mattarella, i casalino, i giuseppi. […]”
Chiedo anche a Lei, se condivide quanto ho scritto, di diffondere presso tutti i suoi amici questo link
https://www.marcotosatti.com/2020/10/15/laporta-ricorda-goring-maestro-dei-tempi-che-viviamo/
perché lo diffondano a loro volta: urliamo la verità dai tetti, senza alcun timore. E preghiamo, preghiamo e ancora preghiamo.
Ovviamente, inoltro sempre i link di tutti gli articoli interessanti e questo è ottimo. Devo dire però che solo pochissime persone fra quelli a cui invio materiale fuori dal coro è di fatto in grado di recepire il messaggio. Perfino gente con svariate lauree è plagiata dalla disinformazione di regime e non mi sembra in grado di capire psicologicamente quello che sta succedendo. Per questo sono molto sfiduciato. Preghiamo ma anche con l’aiuto di Dio ci sarà molta sofferenza
Molta sofferenza? Vedrà presto chi è disposto a testimoniare e chi farà cantare il gallo. La Santa Messa per la nascita di Nostro Signore sarà vietata.
Il diavolo esiste e crede in Dio.
Sono d’accordo col generale. L’abolizione (o forse la riduzione) delle nostre festività religiose fa parte del programma cinese di sottomissione dell’Occidente.
Superfluo sarebbe apprezzare quanto scritto per coerenza storica e critica, due costanti aspetti che contraddistinguono lo stile di La Porta, ma quello che scuote oggi è lo sguardo di un uomo che commenta la storia mettendola a nudo impietosamente nelle dittature che si sono imposte santificando le guerre, rincorse nel nome di una pace vagheggiata per ben altri fini, mai veramente ricercata, ancor meno difesa.
Poteri oscuri che si avvicendano raccontando fiabe alle “masse” e sopprimendo le voci dei popoli, inclusa la guerra virale che stiamo vivendo sotto la sferza di una dittatura crescente, una pressione calibrata per sedare le coscienze alimentando lo stato di allarme, la paura, l’isolamento, la malattia…..
A differenza di oggi, nelle epidemie di un tempo, gli ostensori venivano innalzati sulle macerie dei corpi, come illustrano i ritratti che ci sono stati consegnati di flagelli inquietanti quali la peste, eppure il realismo di quelle scene è descritto con la stessa attenzione ai particolari e al dolore umano che oggi ritrovo nelle considerazioni di La Porta. Si tocca l’abisso del male che opera instancabilmente dietro le quinte di rappresentazioni mediate per inebetire le masse tra i cori stonati degli “imbecilli” di sempre, e al cospetto dei quali Machiavelli si conferma un genio anche per capire i labirinti di un’epoca come questa.
L’Apocalisse è qui, tra i paradossi umani figurati nella denuncia che deve purtroppo costatare anche la sua impotenza quando si preferisce inseguire le chimere e disturba la verità, ormai riservata a pochi eletti…..
La scommessa, anzi la nostra scommessa Generale La Porta, è che nel buio di un tale caos noi attendiamo che si faccia Luce tenendo la lanterna accesa, alzandola quando altri vorrebbero oscurarla, perché Cristo è Risorto ed è l’Alfa e l’Omega della storia umana che attende di rifarsi dalle ceneri come la Fenice.
Grazie. La luce verrà certamente; quando lo decide Nostro Signore. Noi dobbiamo aver fede e pregare, con amore, questo è il punto più difficile, almeno per me 🙂
Splendido, condivido ogni virgola.
P.S. non ho facebook nè istagramm ecc.. come posso scrivere a Lei Dr Tosatti?
Grazie davvero.
Se le è piaciuto così tanto mandi questo link
https://www.marcotosatti.com/2020/10/15/laporta-ricorda-goring-maestro-dei-tempi-che-viviamo/
con una mail a tutti i suoi amici, pregandoli di fare altrettanto.
Dobbiamo urlare la verità, incessantemente.
Articolo molto interessante col merito di tenere un occhio verso il Cielo e uno verso la Terra.
Perché se è vero che sarà Dio a salvarci è altrettanto vero che Dio chiede la collaborazione dell’uomo. E l’uomo si deve impegnare al meglio, anche se sa benessimo che tutto dipende da Dio. O meglio: sa che la salvezza viene da Dio ma Dio la effonde anche in relazione alla preghiera e all’impegno dei suoi servi.
Risulta chiaro che se Trump, che non sarà uno stinco di santo ma non è un servo del demonio come quelli della lobby democratica, non vince, il male avanzerà e umanamente risulterà, forse, destinato a vincere. Allora non rimarrà che sperare in Dio, che fermerà il male col bene.
Ma questa speranza non deve impedire di fare ragionamenti anche concreti, perché Dio vuole così. Per cui occorre agire anche politicamente in funzione anti globalista, anti masssonica, anti abortista, ecc.
Il vero realismo, infatti, unisce il Cielo e la Terra, considerando l’azione divina e la risposta umana, la grazia e il buon senso della ragione.
Un articolo da incorniciare.
Grazie davvero. Lei mi incoraggia a cercare il tempo per scrivere un pezzo nel quale spiego perché san GPII è stato determinante nel salvare la vita a me (e sarebbe cosa da nulla) e a chissà quanti milioni di uomini, donne e bambini scongiurando la III GM. Anche quello sarebbe un racconto fra cielo e terra. D’altronde questa povera Terra, per nostra fortuna ha un Cielo. Ancora grazie.
“La Democrazia affoga nel Grottesco”.
Non potrebbe altrimenti.
Bell’intervento, caro La Porta, mi ci sono immerso come in un bagno purificatore. ma quando ne sono emerso la vasca è rimasta laggiù, laggiù, laggiù. E ho ripreso a respirare il tanfo democratico (altro che covid!) che producono coloro che AGISCONO mentre i dissenzienti, in questo caso Lei (ma anche il sottoscritto) DICONO.
Lei pensa che al FARE si possa efficacemente opporsi soltanto il DIRE?
No, è indispensabile la rivolta. Viva la Vandea!
Enrico Nippo ,
probabilmente la risposta alla sua domanda la si trova nella paura delle oscure, funeste conseguenze racchiuse nei primi versi del Faust :
“Nel principio era la parola ( ” Im Anfang war das Wort” )…No ,io non posso stimare sì alta la parola e se lo spirito degna illuminarmi mi bisogna tradurre diversamente .
Sta scritto :” Nel principio era la mente ( der Sinn)…Forse starà meglio così: ” Nel principio era la possanza (die Kraft) ma…non devo contentarmene.Ora sì il cielo mi aiuta da vero ! Io prendo per una volta consiglio e animosamente scrivo :” Nel principio era l’atto ( die Tat ) “.
Johann Wolfgang von Goethe, Faust , trad. di Giovita Scalvini , 1835-Milano,Bietti, p.88 -uno dei migliori traduttori-
Perché la lista dei cicisbei non contiene i trinariciuti odierni?
Per il resto ottimo articolo.
Perché non sono neppure lontanamente accostabili ai comunisti. Sono dei miserabili sui quali ogni commento è inutile. Al contrario io temo molto di più la stupidità della sedicente destra e la crudele dittatura dei cicisbei e delle smutandate.