“MAESTRA ADDIO”. LA LETTERA DI UNA MAESTRA, E IL COVID.
28 Settembre 2020
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, dal sito del dott. Stefano Montanari, specialista in nanopatologie, rilancio questa lettera straziante. Questa, per chi interessi, è la biografia del dott. Stefano Montanari: Stefano Montanari, bolognese di nascita (1949), modenese di adozione, laureato in Farmacia nel 1972 con una tesi in Microchimica, ha cominciato fin dai tempi dell’università ad occuparsi di ricerca applicata al campo della medicina. Autore di diversi brevetti nel campo della cardiochirurgia, della chirurgia vascolare, della pneumologia e progettista di sistemi ed apparecchiature per l’elettrofisiologia, ha eseguito consulenze scientifiche per varie aziende, dirigendo, tra l’altro, un progetto per la realizzazione di una valvola cardiaca biologica.
Dal 1979 collabora con la moglie Antonietta Gatti in numerose ricerche sui biomateriali.
Dal 2004 ha la direzione scientifica del laboratorio Nanodiagnostics di Modena in cui si svolgono ricerche e si offrono consulenze di altissimo livello sulle nanopatologie.
Docente in diversi master nazionali ed internazionali, è autore di numerose pubblicazioni scientifiche.
Da anni svolge un’intensa opera di divulgazione scientifica nel campo delle nanopatologie, soprattutto per quanto riguarda le fonti inquinanti da polveri ultrafini.
Vi consiglio se siete interessati a quanto sta accadendo a livello mondiale, in particolare in tema di vaccini, di dare un’occhiata al sito del dott. Montanari.
§§§
*Maestra, addio.*
Pubblico così come mi è arrivata la lettera della maestra Rossella Ortolani e non la commento.
A che servirebbe?
La sola cosa che posso dire è che non è questo il finale che mi aspettavo della mia vita.
“Oggi abbiamo passato 2 ore in collegio plenario a cercare di capire come ci si doveva comportare nel caso un bambino palesasse un mal di testa.
Oggi abbiamo scoperto cosa deve fare un referente Covid e che il bimbo che presenta stati lievemente febbrili sarà accompagnato da qualcuno, nella stanza Covid (che basterebbe chiamare infermeria ma se no non fa abbastanza paura) in attesa che venga la mamma a prenderlo e di corsa perché se non trovano nessuno dei familiari al telefono, qualcuno potrebbe chiamare direttamente il 118.
Abbiamo capito poi che dopo scattano tanti di quei controlli a tappeto che se ci va bene, forse, chiudono solo la classe del bimbo trovato positivo al Virus dei virus, altrimenti chiudono tutta la scuola, nel caso ce ne siano diversi.
Sappiamo che i bambini entreranno ed usciranno da scuola, in tempi diversi, da tre entrate anche lontane fra loro, in modo che chi ha più figli corra da una parte all’altra a portarli e a riprenderli…
Precisi percorsi segnati li vedranno tutti rigorosamente mascherati entrare in fila, distanziati e se i bimbi ritardano, possono entrare a scuola solo un’ora dopo.
Come alle superiori.
Anche i genitori saranno mascherati all’uscita da scuola: così le maestre dei bambini delle classi prime non riconosceranno mai i parenti dei loro alunni e contravverranno, in modo involontario, a tutte le norme per la sicurezza legate alla riconsegna dei bambini alle famiglie.
A mensa si faranno 3 turni: il primo 50 minuti dopo la fine della ricreazione, nonché della merenda del mattino e l’ultimo alle 14…comodissimo!
Cosa faranno in classe? Niente!
Non possono toccarsi, scambiarsi il pennarello, accumulare i libri uno sopra l’altro, alzarsi per giocare con i loro amichetti…fare gruppi di lavoro, aiutarsi a vicenda, abbracciare la maestra.
Niente giochi di classe, niente giochi da casa, niente quaderni in buchina, o fogli sotto il banco…tutto al millimetro è pianificato per tenerli fermi al banco buoni buoni,perché appena si alzano e si avvicinano a qualcuno… scatta l’urlo della maestra, alla quale, con uno specifico corso di aggiornamento è stato inculcato (senza se e senza ma) che deve fare rispettare tutte le regole, pena la responsabilità di un contagio.
In giardino niente contatto e una classe alla volta, in palestra niente giochi di contatto.
Alcune insegnanti dimenticatesi della didattica (che non interessa più a nessuno), si sono chieste: “Ma se la palla casca per terra mentre giocano a palla avvelenata e la prende un altro bambino che si fa: si deve disinfettare?”
Certo! Si ferma il gioco e ogni volta che la tocca qualcuno, la maestra, anziché fare l’arbitro, prende il disinfettante il cencetto e la disinfetta… sono stati geniali!
Sono riusciti a spengere tutti i neuroni degli italiani, a staccare tutte le sinapsi a creare il buio nei circuiti elettrici dei nostri cervelli.
Hanno vinto!
Sono almeno 30 anni che stanno lavorando per questo e ce l’hanno fatta: elettroencefalogramma piatto!
Elettroencefalogramma piatto di medici, insegnanti, dirigenti, genitori, tutte le componenti della scuola stanno sobbollendo nel calderone delle paure, dei divieti, del pensiero unico, a fuoco sempre più alto…e non se ne sono neppure accorti!
Va bene così: dà un senso di sicurezza essere così disciplinati, inquadrati, regolamentati…oh questo governo è davvero serio!
Peccato che l’argomento principale sia: i bambini… allora non c’è che sperare che almeno loro gridino, urlino, cantino, saltino sui banchi, si abbraccino, si sbaciucchino, giochino ad acchiappino, al lego, ai puzzle, si scambino la merenda, e giochino a calcio… senza accorgersene… vivano…
Speriamo che almeno loro non si facciano irretire e scappino al controllo delle menti perverse che stanno tenendo sotto scacco il mondo.
Speriamo che almeno loro, in modo naturale… disobbediscano…tutti insieme, come quando il venerdì pomeriggio, stanchi di una settimana di schede da compilare, cominciano ad alzare la voce e davvero non li puoi fermare…sovrastano tutto e tutti…esprimono il loro disagio e nessuno può farli tacere.
Genitori!
Se avete cuore di mandarli a scuola in queste condizioni almeno insegnate loro quello che avreste dovuto fare voi: insegnategli a disubbidire…per tornare ad essere liberamente vivi.
Io nel frattempo lascio andare tutto come deve andare, e me ne vado: prendo aspettativa, ma non perché ho paura del Virus dei virus, non perché ho paura delle conseguenze di un errore di distanziamento, non perché ho paura dei bambini, no.
Io non voglio essere complice di questo delirio, io insegno per tutti e cinque gli anni di scuola dei miei alunni a NON AVER PAURA.
Perché la paura inibisce l’esperienza.
La paura restringe il campo visivo.
La paura chiude il cuore.
La paura separa.
La paura isola.
La paura fa ammalare corpo e anima.
La paura è buia!
E i bambini sono figli della luce!
Forse per questo li stanno incatenando ai banchi…
E allora cari bimbi miei,
quando questa grande ombra oscura se ne sarà andata e la giustizia avrà portato alla luce le sue nefandezze, io tornerò ad insegnare come ho sempre fatto.
Ora miei cari piccoli non riesco a farlo perché è stato impedito il mio diritto d’insegnare e non posso oppormi se non andandomene.
Perdonatemi.
Con amore, la vostra maestra Rossella Ortolani.”
§§§
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Tag: covid, maestra, montanari
Categoria: Generale
Genitori, non mandate i vostri bambini in questa scuola. Organizzatevi! prendete una maestra come questa che scrive o fategli scuola voi. Difendete i vostri figli!
Preghiamo per Rossella Ortolani. Tutti dovremmo avere il suo coraggio, la sua intelligenza e la sua Fede.
Mi sono documentata abbastanza sull’argomento e…sì, ci sono arrivati a demolire la scuola e, quindi , anche la famiglia . Nessuno ( nessun genitore ) si chiede come diventeranno da adulti , questi bimbi manipolati ,congelati , sterilizzati , “distanziati” fin dai primi anni ?
Cosa faranno quando i genitori manifesteranno gli acciacchi , le malattie dell’età?
Li ” distanzieranno ” e ” isoleranno ” ?
O.T. Fuori Tema ma questi due articoli sompno interessanti ed importanti.
https://www.lanuovabq.it/it/il-linciaggio-anti-cristiano-di-amy-coney-barrett
https://www.lanuovabq.it/it/sfida-allue-utero-in-affitto-reato-universale
Che la cosa sia fatta per distruggere la famiglia è la scuola è fuor di dubbio. Tutte queste ” ACCORTEZZE” infatti non vengono esercitate ad esempio a Milano:
a) sui bus ATM dove adesso la gente può stare tranquillamente ammassata sia seduta che in piedi e questo mentre c’è una cordicella metallica dietro il conducente del bus in modo da creare una ” zona cuscinetto ” abbastanza ampia da impedire agli utenti di sedersi dietro al conducente e di infettarlo…( Lo stesso ammassamento adesso è permesso anche in metropolitana….)
b) in un noto istituito clinico privato dove nessuno all’ingresso ti controlla la temperatura……
.c) nei supermercati dove oltre al non controllo della temperatura ci si ammassa molto facilmente…
E di esempi se ne potrebbero fare tantissimi altri….SÌ VOGLIONO COLPIRE LA SCUOLA E LA FAMIGLIA.
Capisco la collega, ma da parte mia la risposta è opposta: restare e vivere la scuola come sempre. Ritengo che tutto quello imposto alla scuola in fin dei conti sia l’ennesimo tassello per la distruzione dell’istituzione: quando si impongono regole che sono evidentemente sproporzionate e senza senso (i bambini usciti da scuola sono liberi di fare ciò che vogliono), chi impone la regola perde di credibilità a tutto tondo. Per l’amore al mio lavoro, ai bambini e alla scuola non posso accettare ciò che viene imposto: se un bambino a me affidato piange o ha un momento di difficoltà io ho il dovere morale di consolarlo, sostenerlo, abbracciarlo. In quanto maestra non sono un semplice funzionario statale perché i genitori affidano alle mie cure ciò che hanno di più prezioso. Non possono spaventare l’intero corpo docente con la minaccia della responsabilità penale. È inaccettabile essere spaventati da questo semplicemente perché è impossibile provare che il contagio è stato causato dalla non conformità della maestra alle direttive stabilite. D’altronde nella pratica quotidiana chiunque capisce che la vita e l’umanità dei bambini non si può contenere. Chi ci prova o lo crede possibile ha sbagliato lavoro.
Capisco la collega, ma da parte mia la risposta è opposta: restare e vivere la scuola come sempre. Ritengo che tutto quello imposto alla scuola in fin dei conti sia l’ennesimo tassello per la distruzione dell’istituzione: quando si impongono regole che sono evidentemente sproporzionate e senza senso (i bambini usciti da scuola sono liberi di fare ciò che vogliono), chi impone la regola perde di credibilità a tutto tondo. Per l’amore al mio lavoro, ai bambini e alla scuola non posso accettare ciò che viene imposto. Se un bambino a me affidato piange o ha un momento di difficoltà io ho il dovere morale di consolarlo, sostenerlo, abbracciarlo. Io in quanto maestra non sono un semplice funzionario statale perché i genitori affidano alle mie cure ciò che hanno di più prezioso. Non possono spaventare l’intero corpo docente con la minaccia della responsabilità penale. È inaccettabile essere spaventati da questo semplicemente perché è impossibile provare che il contagio è stato causato dalla non conformità della maestra alle direttive stabilite. D’altronde nella pratica quotidiana chiunque capisce che la vita e l’umanità dei bambini non si può contenere. Chi ci prova o lo crede possibile ha sbagliato lavoro.
Rispettando la decisione della maestra ferita nella sua affettività e nel diritto all’insegnamento, secondo gli standard pedagogici rispettati fino all’insorgenza della crisi sanitaria in atto, stento a credere che – nonostante tutto – non riesca a trovare il modo per evitare che “questa grande ombra oscura” offuschi anche la sua sensibile partecipazione al percorso dei bambini verso l’uscita dal tunnel, di cui purtroppo non riusciamo la vedere la luce.
Per non permettere che la paura abbia a vincere anche sulla socialità e sulla stessa difesa dei diritti per i quali si lotta e qualcuno – come la maestra e chi scrive – opta per il ritiro momentaneo, che non significa gettare la spugna, ma – nel mio caso è così – scuotere la polvere dai calzari.
E sperare che, una buona volta… i sandali possano rimanere puliti, ad onore di uno stato di diritto.
È dura, a momenti durissima, ma chi la dura la vince.
La denuncia della Signora che si firma Rossella Ortolani va molto più in là della semplice affettività e della personale emozione. La denuncia va diritta alla coercizione perpetrata dai poteri civili di quelli che comandano e alla coartazione della libertà individuale in nome di non un ben precisato bene comune. Non è giusto, a parer mio, declassarla a semplice protesta personale.
@ Stilumcuriale E.
Non ho scritto di emozioni, ma di difesa dei diritti violati; senza voler affatto minimizzare la protesta della maestra. Anzi: per l’affermazione di uno stato di diritto. Chiedo scusa se non sono riuscita a formulare il pensiero con termini più rispondenti.
Non c’è bisogno di scuse ,ma, se mai di precisazioni. A volte siamo noi che non ci esprimiamo bene, a volte sono gli altri che comprendono male . Alla fine quello che conta sono gli aggiustamenti che aiutano la recuiproca comprensione, anzichè alimentare i dissidi.
Buona notte!
Qualche giorno fa, parlavo con un amico filosofo sulla deprimente situazione intellettuale, morale, spirituale, religiosa, artistica ecc e crediamo aver trovato l’ equazione fondamentale dell’Occidente odierno:
È tutto menzogna.
Tutto.
Ecco la chiave che apre tutte le porte.
Non per caso l’Occidente bergo-sorosiano si fondamenta nell’odio a Cristo Verità.
Il rosso del fuoco ed il nero delle tenebre…che vadano all’ inferno, tutti i mostri che ci governano. TUTTI
Caro Conte ti abbiamo permesso di violare impunemente i più sacri articoli della costituzione e quando tutti ti condanneranno sarà inutile perché il danno sarà irreparabile.
Lettera interessante. Ma non mi torna il fatto che la maestra pensi di poter andare in aspettativa con facilità, senza colpo ferire.
Se la lettera fosse suggerita da qualcuno totalmente ignorante delle complesse normative che regolano la concessione dell’aspettativa stessa ?
La paura, aggiungerebbe Skinner è uno stimolo condizionato a cui si risponde con l’evitamento e la fuga. Risposte entrambe negative per la crescita e lo sviluppo della personalità, ma che ti salvano la vita. Ma che vita è?