LORETO: LA GAFFE CHE AVVENIRE NON HA VOLUTO CORREGGERE.
15 Settembre 2020
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, il prof. Gotti Tedeschi ci ha inoltrato questa lettera del prof. Giorgio Nicolini, di cui condividiamo qualche brano:
Caro Professore,
non so se ha avuto modo di leggere AVVENIRE del 9 novembre u.s., nella “Pagina in Primo Piano”, dedicata alla visita del Presidente SERGIO MATTARELLA a Loreto per l’accensione della Lampada per l’Italia, in cui nell’articolo principale il giornale ha lasciato pubblicare dall’articolista una più radicale menzogna e dissacrazione della storia della Santa Casa, anche se l’autore ne era in “buona fede”. Come descrivo nell’articolo che Le invio ho potuto contattare l’autore stesso, che ha dato prova di un vivo rammarico per l’accaduto, ma né io né lui siamo poi riusciti ad ottenere dal direttore di AVVENIRE la possibilità di smentire e correggere quanto di falso ed erroneo era riportato nell’articolo del 9 settembre.
Mi sono perciò trovato obbligato in coscienza a scrivere l’articolo di “replica” che Le invio, insieme ad un secondo articolo, che è un tutt’uno con il primo, ove – dato che non mi si vuole mai ricevere – ho rivolto questa volta pubblicamente un appello ed un monito al Vescovo di Loreto e ad altre Autorità Ecclesiastiche “responsabili” della “questione lauretana” e sulle valutazioni fatte – anche dal punto di vista morale – mi assumo tutta la responsabilità di ciò che ho scritto.
Poiché non ho l’indirizzo diretto di Marco TOSATTI, Le sarei grato – come nelle altre volte – se può inviargli i testi in allegato, con la preghiera – se lo ritiene opportuno – della pubblicazione, anche eventualmente solo del primo articolo, nella speranza di “scuotere” l’indolenza omissiva e l’opportunismo delle Autorità Ecclesiastiche e comunque per poter smentire pubblicamente anche l’articolo di AVVENIRE ed esecrare il comportamento pilatesco del direttore di AVVENIRE.
Le invio i più cordiali saluti.
Giorgio Nicolini
In allegato trovate l’articolo di Avvenire con la frase incriminata, e qui sotto la replica del prof. Nicolini. Buona lettura.
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L’ULTIMA GRAVE DISSACRAZIONE DELLA SANTA CASA
OPERATA DA “AVVENIRE”
L’8 settembre si è celebrata a Loreto la solennità della Natività di Maria, poiché vuole la tradizione che proprio nella Santa Casa di Nazareth, custodita nel Santuario Lauretano, la Vergine Immacolata abbia visto la luce, dalla mamma Sant’Anna.
Quest’anno tale celebrazione della Natività di Maria aveva un significato ancor più grande che nel passato, poiché si svolgeva nel pieno dell’Anno Giubilare indetto per il Centenario della proclamazione della Madonna di Loreto a “Patrona dell’Aviazione”, come dichiarato il 24 marzo 1920 dal papa Benedetto XV, nel riconoscimento ufficiale della verità storica dei “voli miracolosi” della Santa Casa.
In aggiunta, proseguendo una tradizione iniziata dal Card. Angelo Comastri nel 1998, quando era Vescovo di Loreto, una autorità dello Stato presiede ogni anno – nella festa della Natività – all’accensione della Lampada per l’Italia, che viene posta nella Santa Casa a simboleggiare la preghiera della Chiesa per la Nazione Italiana. Nell’8 settembre scorso per tale accensione è intervenuto lo stesso Capo dello Stato Sergio Mattarella, dando a tale accensione della Lampada un significato “mondiale” e non più esclusivamente di preghiera per l’Italia, anche in ragione dell’epidemia mondiale che ha coinvolto tutti i Paesi del mondo, e per cui pregare.
Era quindi un’occasione particolarmente felice e solenne per riproporre a tutto il mondo l’insegnamento della Chiesa riguardo alla autenticità della “reliquia” della Santa Casa unitamente a far conoscere l’approvazione secolare da parte della Chiesa della verità storica delle “Traslazioni Miracolose”, come attestano centinaia di studi secolari e di documentazioni storiche, archeologiche e scientifiche esistenti e dalla Chiesa sempre avallati.
E’ avvenuto però che il quotidiano AVVENIRE sembra aver colto questa opportunità straordinaria del Giubileo e della presenza del Capo dello Stato a Loreto per la festa della Natività, non per far conoscere ed esaltare ancor più la Santa Casa, ma per pubblicare un articolo che – al di là delle intenzioni dell’autore – risulta essere dal punto di vista storico e devozionale il più dissacrante sulla Santa Casa, da quando dal 1984 il Padre Giuseppe Santarelli inventò le “false ipotesi” del trasporto umano di “alcune sante pietre” della Santa Casa, negando in tal modo sia l’autenticità della reliquia nazaretana che la verità delle Traslazioni Miracolose, e dando così inizio alla dissacrazione della storia della Santa Casa.
Nel giorno più solenne dell’8 settembre, però, AVVENIRE è andato anche “oltre” queste falsificazioni e mistificazioni lauretane operate negli ultimi decenni dalla Basilica Lauretana, “inventando” nuovi e non identificati “resti” dell’umile abitazione di Maria, e facendo scomparire del tutto persino l’esistenza stessa della Santa Casa di Nazareth a Loreto.
E’ stato, infatti, con immensa tristezza che i lettori del quotidiano cattolico, che è il giornale ufficiale dei Vescovi italiani, hanno dovuto leggere in AVVENIRE del 9 settembre 2020 – nel dedicare a pag.5 un ampio “Primo Piano” all’evento dell’accensione della Lampada per l’Italia -, l’articolo principale del quotidiano, che ha riportato per l’ennesima volta e più gravemente la MENZOGNA dissacratrice circa la stessa Santa Casa, ove si scrive: “La lampada, simbolo dell’invocazione quotidiana del popolo alla Vergine, subito dopo l’accensione è stata posta sopra l’altare, di fronte all’immagine della Madonna, dentro la Santa Casa in cui SONO CONSERVATI I RESTI che la tradizione cristiana riconduce all’umile abitazione della Madonna a Nazareth, IVI TRASPORTATI E POSTI IN SALVO DAI CROCIATI NEL 1291”.
L’articolista, non competente dal punto di vista storico, come lui stesso ha riconosciuto umilmente in un successivo contatto diretto con me – come più sotto preciserò –, e quindi senz’altro “in buona fede”, si era “fidato” di quanto vagamente letto nel sito Internet del Santuario di Loreto, demandando peraltro all’esame del direttore di AVVENIRE, o da chi da lui delegato, la eventuale correzione delle parti storiche dell’articolo, ove fossero state erronee. Ma né il direttore MARCO TARQUINIO né altri da lui eventualmente delegati hanno eccepito nulla sui contenuti dell’articolo e quindi hanno autorizzato lo scritto senza porre alcuna obiezione o precisazione, dimostrando in quella frase sopra denunciata e lasciata pubblicare tutta l’ignoranza e l’irriverente pressapochismo di AVVENIRE a riguardo della straordinaria storia della Santa Casa.
L’articolista di AVVENIRE, infatti, con l’avallo della direzione di AVVENIRE, ha affermato che “DENTRO la Santa Casa” “SONO CONSERVATI I RESTI” dell’“umile abitazione della Madonna a Nazareth”. Quindi, per AVVENIRE quella che è chiamata “la Santa Casa” per antonomasia, cioè le “tre Pareti” custodite nel Santuario, ora non sono più in realtà la “Santa Casa” di Nazareth bensì le tre Pareti sono solo “una casa” “dentro la quale” “sono conservati “i resti della Casa di Maria”. Poiché “dentro” le tre Pareti non vi è però alcun’altra Casa né “resti” di essa, quali sarebbero allora “i resti” dell’umile abitazione della Madonna a Nazareth “conservati” “dentro” la Santa Casa, cioè “dentro” le tre Pareti? Forse la ciottola di Gesù Bambino esposta dietro l’altare? qualche arnese da cucina? altre suppellettili domestiche? oppure il crocifisso? o la statua della Madonna?… o cos’altro?… Non è precisato e quindi non ci è dato di saperlo.
Ciò che invece fa intendere ai lettori la semplicistica e contraddittoria frase surriferita riportata da AVVENIRE è che la “Santa Casa vera”, cioè le tre Pareti che sono appunto “la Santa Casa di Nazareth”, sono solo il contenitore di “resti” della Casa di Nazareth “contenuti però dentro” quelle tre Pareti, che quindi, secondo logica, quelle tre pareti non hanno alcun riferimento alla Santa Casa di Nazareth, e quindi non sono la Santa Casa di Nazareth, perché “i resti” di quella Santa Casa Nazaretana sono contenuti “dentro” le tre Pareti, ove però non ci sono “resti” di alcunché!
Questa nuova “interpretazione” non l’aveva mai affermata nessuno prima d’ora, neppure il padre Santarelli. Quindi, AVVENIRE è andato addirittura molto più avanti e in modo radicale nella distruzione e dissacrazione totale della Santa Casa, che era stata avviata ed operata dalla stessa Basilica Lauretana negli ultimi tre decenni di “apostasia”. Infatti, AVVENIRE ora afferma che le tre Pareti sono solo dei “contenitori” di “resti non precisati” della Casa di Nazareth, custoditi però – tali “resti” – all’interno di quelle tre Pareti, che quindi non hanno più – le tre Pareti – alcun riferimento alla stessa Santa Casa di Nazareth. Quindi non ci sono più a Loreto neppure le “alcune sante pietre” della Casa di Nazareth, smontate e rimontate e frammiste ad altre “non originali” che il Padre Santarelli nei suoi falsi studi aveva “ipotizzato” a riguardo della composizione delle tre Pareti.
L’articolista di AVVENIRE sicuramente non voleva dire tutto questo, ma la logica inequivocabile delle parole del suo scritto dice però esattamente proprio “tutto questo”, con l’approvazione della direzione di AVVENIRE, che evidentemente o non legge ciò che lascia pubblicare o è talmente superficiale e incompetente da non capire la mostruosità distruttiva di poche frasi che lascia pubblicare con colpevole noncuranza e pressapochismo.
Nella suddetta frase pubblicata, inoltre, con perentoria sicurezza l’articolista afferma che quegli “non identificati resti” contenuti “dentro” le “tre Pareti” – ritenute perciò ora erroneamente come “la Santa Casa” – furono trasportati (tali “resti”) e messi in salvo dai Crociati, di cui però non viene fornita alcuna documentazione, perché infatti non esiste al riguardo nessuna documentazione, in quanto tale trasporto dei Crociati non è mai avvenuto; mentre, al contrario, esistono migliaia di documentazioni storiche, archeologiche e scientifiche – anche in mio possesso -, nonché centinaia di approvazioni per sette secoli di tutti i Papi, di innumerevoli Santi e Sante e persino molte “rivelazioni mistiche” – oltre agli innumerevoli miracoli e persino “apparizioni mariane” (poco conosciute) avvenute dentro la Santa Casa – che attestano inequivocabilmente la “verità storica” delle molteplici “Traslazioni Miracolose” della Santa Casa avvenute in almeno cinque luoghi diversi tra il 1291 e il 1296. L’articolista ignora tutto questo, e lo ignora anche il Direttore di AVVENIRE che ha autorizzato nella circostanza della massima solennità Lauretana, costituita appunto dalla Natività di Maria, la pubblicazione di una così rinnovata e colossale MENZOGNA STORICA DISSACRATRICE.
In aggiunta, la crassa ignoranza sulla storia della Santa Casa – che disonora AVVENIRE che la riporta e l’avalla – è il riferimento alla data del trasporto umano a Loreto, indicato avvenuto nel 1291, mentre in Italia la reliquia della Santa Casa, cioè proprio le tre Pareti originarie di Nazareth, giunsero e si spostarono in più luoghi “miracolosamente” solo negli anni 1294-1296. L’anno 1291 è invece l’anno in cui le tre Pareti (e non i “non identificati” “alcuni resti”) giunsero a Tersatto, presso l’attuale città di Fiume in Croazia, da cui poi furono traslate “miracolosamente” nelle Marche in più luoghi, appunto negli anni 1294-1296.
La gravità di tutta questa DISINFORMAZIONE DISSACRATRICE, in quello che era il giorno più bello, più solenne e più sacro di Loreto per la festa della Natività di Maria, però non si è esaurita qui da parte di AVVENIRE.
Supponendo infatti – da parte mia – che l’autore dell’articolo, di nome Angelo Picariello, scrivendo cose così assurde ed erronee sulla Santa Casa fosse del tutto “ignaro” della stessa “vera storia” della Santa Casa – e quindi si fosse solo e superficialmente “fidato” di qualche nozione letta qua e là -, prima di scrivere il presente articolo di “replica” ho cercato di rintracciarlo attraverso “Facebook” il giorno dopo la pubblicazione in AVVENIRE, riuscendo a mettermi in contatto direttamente con lui, il quale – venuto a conoscenza dei suoi gravi errori storici – si è dichiarato con me profondamente rammaricato, spiegandomi che quelle errate informazioni le aveva apprese, anche se riportate in modo distorto, dal sito stesso del Santuario di Loreto e che comunque aveva affidato al Direttore di AVVENIRE, o a responsabili della Redazione del quotidiano, il controllo della correttezza di quanto aveva scritto al riguardo, per non incorrere in errori.
Fornitogli allora una grande quantità di documentazioni e articoli da me pubblicati e conferenze da me tenute in varie città – e trasmesse nella mia WebTv TELE MARIA (www.telemaria.it), e pubblicate nel mio sito “LA VOCE CATTOLICA” (www.lavocecattolica.com) – sulla vera storia delle Traslazioni Miracolose, il Picariello mi aveva pregato di attendere di scrivere e di pubblicare la mia presente “replica” (ancora non composta), al fine di avere il tempo di contattare la Direzione e la Redazione di AVVENIRE per proporre di pubblicare da parte sua un nuovo articolo, che smentisse e correggesse quanto aveva scritto nel giorno della Natività, permettendo così ai lettori di AVVENIRE di venire a conoscere il vero insegnamento del Magistero Ordinario della Chiesa riguardo all’approvazione del miracolo avvenuta innumerevoli volte per sette secoli da tutti i Papi (cfr. www.lavocecattolica.it/muller.pdf), sia riguardo all’autenticità della reliquia nella sua integralità come della verità storica delle molteplici Traslazioni Miracolose avvenute tra il 1291 e il 1296.
Tuttavia, l’articolista Angelo Picariello infine mi telefonava che anche il suo lungo e sofferto tentativo di trovare un accordo con la Redazione di AVVENIRE per convincere il Direttore a permettergli di fargli fare un nuovo articolo correttivo di quanto aveva scritto con imprudente superficialità – seppure in buona fede e perché ingannato dagli scritti “falsi” pubblicati dallo stesso Santuario di Loreto -, non aveva trovato alcun accoglimento da parte del Direttore, il quale – in tal modo – ha inteso così “mantenere” e “confermare” ai lettori la FALSITA’ dissacrante di quanto era stato già pubblicato il giorno 9 settembre u.s.
Nel frattempo io stesso avevo già tentato in tre giorni per tre volte un contatto telefonico e diretto con il Direttore MARCO TARQUINIO, perché intervenisse e smentisse con un nuovo articolo quanto pubblicato in quello scritto infausto del 9 settembre. Ma dalla Segreteria del Direttore di AVVENIRE mi è giunta sempre la risposta (palesemente “pretestuosa”) o che il Direttore “stava per partire” (una volta in aereo, un’altra volta in treno) o che in quel momento era occupato. Ho comunque lasciato, da parte mia, l’incarico all’interlocutore telefonico di richiedere al Direttore di chiamarmi appena avesse avuto un momento libero dai suoi viaggi ed impegni; ma l’interlocutore della Segreteria, imbarazzatissimo, mi faceva allora capire che il Direttore non intendeva affatto chiamarmi, dimostrando così l’ipocrisia di un comportamento esecrabile ed irresponsabile del Direttore Marco TARQUINIO, che – dopo il diniego alle richieste correttive dell’articolista – ha deliberatamente rifiutato ogni colloquio chiarificatore con il sottoscritto, lasciando così mantenere un gravissimo e dissacrante errore del suo giornale sulla storia della Santa Casa, senza alcuna volontà di volerlo smentire e correggere, omettendo gravemente anche ad un suo dovere professionale, in quanto ha voluto e vuole lasciare nell’inganno e nel “falso” i suoi lettori e venendo meno anche al compito istituzionale di AVVENIRE di dover pubblicare e testimoniare soltanto il vero insegnamento del Magistero della Chiesa, anche a riguardo del “miracolo” della Santa Casa di Loreto.
Ancona, 12 settembre 2020
Prof. GIORGIO NICOLINI
Direttore di TELE MARIA (www.telemaria.it)
Posta Elettronica: direttore@telemaria.it
APPELLO AL VESCOVO DI LORETO MONS. FABIO DAL CIN
ED ALLE AUTORITA’ ECCLESIASTICHE RESPONSABILI PER UN INTERVENTO
Riguardo all’articolo menzognero pubblicato in AVVENIRE del 9 settembre u.s. sulla storia della Santa Casa bisogna denunciare anche che ciò sia stato possibile in quanto esso ha avuto origine da quanto ancora viene pubblicato nel Sito Internet del Santuario di Loreto nonché in pannelli illustrativi, libri e libretti lasciati a disposizione dei pellegrini che accedono al Santuario stesso.
Qui, perciò, non posso non rivolgermi direttamente e pubblicamente al Vescovo di Loreto Mons. Fabio Dal Cin, al Vescovo di Ancona Mons. Angelo Spina (Metropolita sotto la cui giurisdizione e responsabilità ricade il Vescovo di Loreto), alle Congregazioni Vaticane (la “Congregazione per il Culto Divino”: cfr. http://www.telemaria.it/LettereAperteNicoliniSarah.pdf e la “Congregazione per la Dottrina della Fede”: cfr.www.lavocecattolica.it/muller.pdf), per chiedere loro – anche dopo questo nuovo articolo di AVVENIRE – se si sentono “in coscienza” sereni di presentarsi davanti a Dio nel giorno del giudizio, pur continuando ad OMETTERE DI INTERVENIRE, mantenendo e perpetuando ancora una così COLOSSALE E DISSACRANTE MENZOGNA CONTRO LA VERA STORIA DELLA SANTA CASA, iniziata – come una “vera apostasia” dalla verità – nel 1984 con l’avvio delle pubblicazioni false e falsificatrici del Padre Giuseppe Santarelli, del quale a tutte le Autorità sopraddette ho “denunciato” e “documentato” in ogni modo (cfr. www.lavocecattolica.it/denuncia.canonica.pdf), con centinaia di Lettere, articoli, conferenze, video, libri documentativi antichi di secoli e libri moderni consegnati, nonché con incontri personali, per ormai oltre 20 (venti) anni, profondendo e spendendo tutti i miei proventi lavorativi (mai “rifusi” da alcuno delle Autorità sopraddette, anzi, togliendomi talvolta ingiustamente il lavoro stesso necessario alla mia sussistenza, al fine di farmi tacere! (cfr. www.lavocecattolica.it/querela.vescovo.htm). Ma non ho mai taciuto e mai tacerò, finché “la verità” non sarà ristabilita, perché anche Santa Caterina da Siena ci sprona, gridando anche agli ecclesiastici di oggi: “Avete taciuto abbastanza. E’ ora di finirla di stare zitti! Gridate con centomila lingue. Io vedo che a forza di silenzio il mondo è marcito”! E forse che anche la Basilica Lauretana nell’ultimo trentennio di “apostasia dalla verità” non è anch’essa “marcita”, cioè abbandonata e dimenticata dai fedeli e dissacrata?
Anche San Pio X, che si oppose con forza agli inizi del secolo scorso all’opera dissacratrice sulla Santa Casa di Ulisse Chévalier (di cui il Padre Giuseppe Santarelli si è fatto invece in questi decenni mallevadore), combatté persino con l’istituzione di “un Collegio di Difesa” – cfr. www.lavocecattolica.it/collegio.difesaSantaCasa.pdf -, le falsità e mistificazioni di Ulisse Chévalier, perché fu scritto che “intaccare” “la verità” della “presenza” della Santa Casa di Nazareth a Loreto e “la verità” della sue Miracolose Traslazioni era “un ingiurioso attentato alla Santa Casa e alla fede semplice dei devoti della Madonna di Loreto”, così come è stato fatto anche con l’ultimo dissacrante articolo pubblicato da AVVENIRE il 9 settembre u.s.. Non si comprende più – dalle Autorità Ecclesiastiche odierne – questo “attentato” “grave” che viene inferto alle “fede semplice” dei devoti, di cui da tanti di essi ho avuto attestazione personale in tanti anni?…
Poiché esiste il dovere morale “grave” di correggere, di smentire e di condannare tutto ciò che di falso o di erroneo viene propagato nella Chiesa, perciò anche a riguardo della reliquia della Santa Casa e della sua straordinaria storia miracolosa, vorrei ricordare alle Autorità Ecclesiastiche sopraddette che il papa Felice III (citato anche da Leone XIII e da San Tommaso d’Aquino) aveva chiaramente sentenziato che “NON OPPORSI AD UN ERRORE SIGNIFICA APPROVARLO e NON DIFENDERE LA VERITA’ SIGNIFICA SOPPRIMERLA” e che “CHIUNQUE MANCA DI OPPORSI AD UNA PREVARICAZIONE MANIFESTA PUO’ ESSERE CONSIDERATO UN COMPLICE”.
Di tutto questo, perciò, si dovrà rendere conto davanti al Tribunale di Dio.
Riguardo alla “prevaricazione manifesta” non posseggo più il conto delle “denunce” canoniche ed “istanze”presentate e ripetute innumerevoli volte per oltre 20 anni sulla “questione lauretana” ad innumerevoli Autorità Ecclesiastiche, oltre a quelle sopraddette, e delle quali il Diritto Canonico obbliga ad un intervento repressivo anche a riguardo dei “delitti di falso” in ambito ecclesiastico, come sta scritto in modo molto chiaro: “Può essere punito con giusta pena, a seconda della gravità del delitto: 1° chi redige un documento ecclesiastico falso, o ne altera uno vero, lo distrugge, lo occulta, o si serve di un documento falso o alterato; 2° chi si serve in materia ecclesiastica di un altro documento falso o alterato; 3° chi asserisce il falso in un documento ecclesiastico pubblico” (canoni 1389 e 1391).
E dalla Basilica Lauretana, ancora oggi, da quel 1984 iniziale, sono stati pubblicati e diffusi a profusione libri e documenti falsi e falsificati, ma ciononostante ancora si continua nell’indifferenza omissiva e colpevole delle Autorità Ecclesiastiche responsabili interpellate e “consapevoli” dei “falsi” stessi, come a loro dimostrato innumerevoli volte (cfr. Ettore Gotti Tedeschi: Atti falsi per smontare il miracolo di Loreto: in https://d9i1c.emailsp.com/frontend/nl_preview_window.aspx?idNL=239).
Quei documenti falsi e falsificati hanno ingannato anche l’inconsapevole articolista di AVVENIRE, ma al Direttore del “Giornale dei Vescovi”, MARCO TARQUINIO, la cosa non gli ha interessato, omettendo gravemente anche ad un suo dovere professionale – oltreché morale – di “verità” e di “correzione” di una “notizia falsa” pubblicata, negando per opportunismo ogni possibilità di una replica correttiva, come gliene era stata richiesta caldamente la possibilità.
E’ forse necessario ricordare che esiste un Comandamento che dice: “NON DIRE FALSA TESTIMONIANZA”? e che in “materia grave” – e la “questione lauretana” è una “materia grave”! – MENTIRE su tale “questione” è oggettivamente UN PECCATO MORTALE?… E così pure è necessario ricordare ancora che esiste anche il PECCATO DI OMISSIONE, che – sempre in caso di “materia grave” – è anch’esso oggettivamente un PECCATO MORTALE?…
Credo quanto mai opportuno ricordare qui il discorso sempre attuale di San Paolo VI al Sacro Collegio, il 18 maggio 1970: “Oggi, una grande grazia noi dobbiamo implorare con fervore dallo Spirito Santo. L’ora che suona al quadrante della storia esige effettivamente da tutti i figli della Chiesa un grande coraggio, e in modo tutto speciale il coraggio della verità, che il Signore in persona ha raccomandato ai suoi discepoli, quando ha detto: «Che il vostro sì sia sì, il vostro no, no» (cfr. Mt.5,37). (…) Il coraggio di proclamare la verità è anche la prima e indispensabile carità che i pastori di anime debbono esercitare. Non ammettiamo mai, anche sotto il pretesto della carità verso il prossimo, che un ministro del Vangelo annunci una parola puramente umana. Ne va di mezzo la salvezza degli uomini. (…) Noi vogliamo fare appello a tutti i pastori responsabili affinché alzino la loro voce quando è necessario, con la forza dello Spirito Santo (cfr. At.1,8), per chiarire ciò che è torbido, raddrizzare ciò che è distorto, riscaldare ciò che è tiepido, riconfortare ciò che è debole, illuminare ciò che è tenebroso. Questa, più che non mai, è l’ora della chiarezza per la fede della Chiesa”.
Anche l’amato Papa Emerito Benedetto XVI, che più volte si adoperò per far ripristinare la verità nella Basilica Lauretana rimanendo purtroppo sempre inascoltato dai “responsabili”, nel discorso del 2 ottobre 2005 (nella Basilica di San Pietro per l’apertura della XI Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi) aveva ammonito: “La minaccia di giudizio riguarda anche noi, la Chiesa in Europa, l’Europa e l’Occidente in generale. Con questo Vangelo il Signore grida anche nelle nostre orecchie le parole che nell’Apocalisse rivolse alla Chiesa di Efeso: “Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto“ (Ap.2,5). Anche a noi può essere tolta la luce, e facciamo bene se lasciamo risuonare questo monito in tutta la sua serietà nella nostra anima, gridando allo stesso tempo al Signore: “Aiutaci a convertirci! Dona a tutti noi la grazia di un vero rinnovamento! Non permettere che la tua luce in mezzo a noi si spenga! Rafforza tu la nostra fede, la nostra speranza e il nostro amore, perché possiamo portare frutti buoni!”
Infine la Parola di Dio, con San Paolo, con severità ci ricorda e ricorda a tutti gli Ecclesiastici odierni “responsabili”: “… O ti prendi gioco della ricchezza della sua bontà, della sua tolleranza e della sua pazienza, senza riconoscere che la bontà di Dio ti spinge alla conversione? Tu, però, con la tua durezza e il tuo cuore impenitente accumuli collera su di te per il giorno dell’ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio, il quale renderà a ciascuno secondo le sue opere: la vita eterna a coloro che perseverando nelle opere di bene cercano gloria, onore e incorruttibilità; sdegno ed ira contro coloro che per ribellione RESISTONO ALLA VERITA’ e obbediscono all’ingiustizia“ (Rom.2,4-8).
Torni perciò il Vescovo di Loreto, e la Chiesa tutta, abbandonando ogni ipocrisia ed opportunismo, a far risuonare nella Basilica Lauretana l’insegnamento del grande Pontefice Beato Pio IX, che scrisse nella Bolla “Inter Omnia” del 26 agosto 1852: “Fra tutti i Santuari consacrati alla Madre di Dio, l’Immacolata Vergine, uno si trova al primo posto e brilla di incomparabile fulgore: la veneranda ed augustissima Casa di Loreto. Consacrata dai divini misteri, illustrata dai miracoli senza numero, onorata dal concorso e dall’affluenza dei popoli, stende ampiamente per la Chiesa Universale la gloria del suo nome, e forma ben giustamente l’oggetto di culto per tutte le nazioni e per tutte le razze umane. (…) A Loreto, infatti, si venera quella Casa di Nazareth, tanto cara al Cuore di Dio, e che, FABBRICATA NELLA GALILEA, FU PIU’ TARDI DIVELTA DALLE FONDAMENTA E, PER LA POTENZA DIVINA, FU TRASPORTATA OLTRE I MARI, PRIMA IN DALMAZIA E POI IN ITALIA. Proprio in quella Casa la Santissima Vergine, per eterna divina disposizione rimasta perfettamente esente dalla colpa originale, è stata concepita, è nata, è cresciuta, e il celeste messaggero l’ha salutata piena di grazia e benedetta fra le donne. Proprio in quella Casa ella, ripiena di Dio e sotto l’opera feconda dello Spirito Santo, senza nulla perdere della sua inviolabile verginità, è diventata la Madre del Figlio Unigenito di Dio”.
Pertanto, anche a seguito del rinnovato articolo dissacratore di AVVENIRE del 9 settembre u.s., in ascolto della mia “coscienza”, richiamo per l’ennesima volta e pubblicamente tutte le Autorità Ecclesiastiche “responsabili” della “questione lauretana”, e in primis il nuovo e stimato Vescovo di Loreto Mons. Fabio Dal Cin, al “grave” obbligo di coscienza di FAR RIPRISTINARE CON AUTORITA’ nella Basilica Lauretana e di riaffermare le VERITA’ IRRINUNCIABILI e INELUDIBILI che riguardano la vera storia della Santa Casa, memori di quel severo monito della Parola Divina: “Chi dunque sa fare il bene e non lo compie, commette peccato” (Gc.4,17).
Essendo la Santa Casa di Loreto e la sua “straordinaria storia” un bene inestimabile per tutta la Chiesa e per tutta l’Umanità, di cui ognuno di noi cristiani non può non sentirsi “responsabile”, chiedo perciò di nuovo, con umile franchezza e fermezza, per il bene delle anime redente dal Sangue di Cristo e ad onore e gloria della Santa Chiesa, di:
- BANDIRE per sempre dalla Basilica Lauretana le “false ipotesi” di un trasporto umano di sole “alcune semplici pietre” della Santa Casa di Nazareth, facendo togliere o correggendo le relative pubblicazioni e “falsificazioni” in esse presenti che lo propongono, e che hanno “ingannato” e continuano ad “ingannare” milioni di pellegrini e l’intera Chiesa.
- RIPROPORRE solennemente l’insegnamento del Magistero Ordinario della Chiesa, che si è pronunciata al riguardo da sette secoli, “approvando” in un modo ininterrotto e inequivocabile, con centinaia di scritti e Bolle Papali “ufficiali” e “solenni”, “la verità” delle “traslazioni miracolose” della Santa Casa (cfr. www.lavocecattolica.it/muller.pdf).
- FAR CONOSCERE gli scritti e le documentazioni “autentiche”, sia delle “approvazioni pontificie”, come degli studi storici, archeologici e scientifici comprovanti la verità storica delle “miracolose traslazioni”.
- CHIARIRE in modo inequivocabile che a Loreto non ci sono solo delle “pietre” “prelevate” dalla Santa Casa di Nazareth, ma che a Loreto vi sono invece proprio le “tre Sante Pareti” “integre”, che a Nazareth costituivano la “Camera di Maria”, addossata davanti ad una grotta, ove la Vergine Santissima ricevette l’annuncio angelico e ove avvenne l’Incarnazione nel suo seno del Figlio di Dio.
- RIPRISTINARE E FAR CELEBRARE il 10 dicembre di ogni anno “la Liturgia della Miracolosa Traslazione”, così come l’ha voluta nei secoli la Santa Chiesa e in sincera obbedienza ad essa, senza più “equivoci” riguardo alla “miracolosità” di questa opera divina e cessando, perciò, di farla confondere con le false ipotesi di un trasporto umano di “semplici pietre” della Santa Casa di Nazareth, che negano la “reale presenza” a Loreto della autentica “reliquia” nazaretana della Santa Casa.
Questo è il vero ed unico modo per ottenere da Dio “le grazie” del Giubileo Lauretano, nell’occasione del Centenario della proclamazione della Madonna di Loreto a “Patrona dell’Aviazione” e per non incorrere nel suo Giudizio!…
Ancona, 12 settembre 2020
Prof. GIORGIO NICOLINI
Direttore di TELE MARIA (www.telemaria.it)
Posta Elettronica: direttore@telemaria.it
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Tag: avvenire, gotti, loreto, nicolini
Categoria: Generale
Papa Francesco ha scelto i resonsabili dell’informazione vaticana e non può non condividerne i pensieri , le parole, le opere e le omissioni. Tutto fa capo a lui e credo che direttamente a lui ci si debba rivolgere per chiedere conto di come si comportano i suoi sottoposti che agiscono come esecutori della sua volontà.
Se la verità storica della miracolosa traslazione della Santa Casa di Loreto fu per la prima volta messa in discussione nel 1984 devo pensare che aveva imparato in fretta il prete che nel 1988 guidava il nostro Pellegrinaggio in Terra Santa. Non ne ricordo il nome, ma ricordo bene che, dovendo lui “guidare spiritualmente” noi pellegrini in tutto il pellegrinaggio, preparandoci prima di ogni tappa, finì con il discorso a menzionare appunto la Santa Casa di Loreto e con disinvoltura disse che a suo modo di vedere si trattava di una leggenda più che di un miracolo. Una frustata in faccia mi avrebbe fatto meno male. Non ebbi la forza di ribattere, anche perché non ne avevo la capacità, ma fui scandalizzato per quella sua superbia e l’episodio non lo potei più dimenticare. Chissà che fine ha fatto quel prete… I miei genitori non ci sono più, come pure altri partecipanti a quel pellegrinaggio e forse anche quel prete è passato a miglior vita. Anche nei Quaderni di Maria Valtorta in un dettato di Gesù vi si parla, dove fa menzione della Sacra Sindone e della Santa Casa di Loreto come delle due più mirabili Testimonianze, entrambe presenti in Italia, un Paese che purtroppo ha dimenticato la sua “antica religiosità”, rincorrendo i miraggi di questo mondo perduto (parole mie, non potendo in questo momento verificarne le parole precise).
Vedo che il povero ANTONELLO è preso a pomodorate🍅🍅🍅
Una volta che tocchi anche a qualcun altro, dirai.
Magra consolazione, mi sembra.
Non ti resta che rassegnarti al destino nefasto dei troll;
io ci sono abituato da un pezzo…
No, Mario,
ti assicuro che non ho pensato nemmeno per un attimo a “che tocchi a qualcun altro”. Come tu giustamente dici, sarebbe una magra consolazione. Vuol dire che occorre insistere nell’invito a non scandalizzarsi troppo se quel che dice qualcuno ci sembra un’eresia o una bestialità e quindi a moderare i termini.
Penso che sul piano dialettico (perdona … l’eresia😉 ) abbiamo tutti ragione e tutti torto, o, se vuoi, nessuno ha ragione e nessuno ha torto, o, se vuoi ancora, ognuno ha un po’ di ragione e un po’ di torto.
Certo se uno cita soltanto la Sacra Scrittura è chiaro che non sbaglia, ma se poi ci ricama sopra la propria interpretazione deve tener conto che è la “sua” interpretazione, quindi non scevra sa soggettivismo e … danni collaterali. 🤩
Per quanto riguarda ciò che accade al Santo Sepolcro posso consigliare questo sito
skarlakidis.gr
Non preoccupatevi, il compilatore non è un semplice muratore, ma un Architetto e di un certo valore, Ha raccolto alcune delle innumerevoli testimonianze di coloro che, al Santo Sepolcro hanno potuto vedere il fenomeno della luce santa.
Documentazioni lasciate dai testimoni, anno dopo anno. Nel corso dei secoli.
E poiché il sito è fatto bene, in alto, sulla destra della home page, ci sono le bandierine. Basta quindi cliccare sulla bandierina tricolore per leggere le documentazioni in un corretto italiano.
Ho visto che il professor Nicolini ha dato gli estremi del suo lavoro. Grazie a nome di tutti noi.
Con questa Conferenza Episcopale Italiana, proprietaria del quotidiano, di cui è degno rappresentante il cardinale presidente, e con tale direttore, non mi stupisco, ahimè, più di nulla.
Ben ha fatto, per amore della verità, il professor Nicolini, ma la partita, quando si ha a che fare con tali personaggi, umanamente è persa in partenza. Ma, alla fine, come tutti faranno i conti con Dio.
Che un giovane redattore, per scrivere su Loreto, si documenti su wikipedia può rattristarci, ma non stupirci; nè ci stupiamo del silenzio del suo direttore. Semmai sarebbe da interrogarci sul fatto che a difendere il “tesoro ” lauretano sia un (nel senso di “uno solo” ) intemerato laico! per quanto autorità nel campo.
Il miracolo è divisivo? a Loreto c’ è rischio di “devozionismo” ? Nazareth deve essere inteso come simbolo, e non come luogo concreto? Insomma, sembra che la Santa Casa sia di qualche imbarazzo, oggi.
Io ho le mie fissazioni; resto convinto che, tra i tanti, uno dei maggiori pericoli per la fede, diciamo popolare, sia quello dell’ esistenzialismo: non c’ è alcuna verità, nè umana ma, sopratutto, divina, se non “passa” per la MIA esperienza (nei modi, quindi della mia esistenza). Ora la Casa di Maria è……lì, è solida materia, non ha bisogno della mia esperienza per esser ciò che è, e dove è. E, se la realtà della sua materia (pietre e calce di Terrasanta) non è coerente col “dove” (Marche, ma prima Tersatto) allora la questione non può esser risolta colla retorica del ” che cosa rappresenta per me….” È per questa sua realtà molto….. “reale” che la Santa Casa non può essere “depotenziata” o riconvertita in puro simbolo.
Bravissimo, non avrei potuto scrivere meglio. La Santa Casa è lì, a rinnegare o almeno contrastare l’involuzione individualistica, irrazionale, sentimentalistica ed emotiva del mondo tout court e del mondo cattolico in particolare.
Si legga a questo proposito la lunga, circostanziata e ben fatta disamina del prof. Pertici dell’Università di Bergamo, a proposito di tramonto del cristianesimo:
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2020/09/14/le-attese-del-concilio-contraddette-dalla-storia-i-perche-dell%e2%80%99eclissi-della-fede-cristiana/
Lettura consigliatissima.
Prof. Nicolini non dimentichi dove è cresciuto il Marco Tarquinio, nella città + catto-comunista d’Italia.
A proposito di errori: il 12 scorso un peraltro bravo anziano sacerdote del santuario della Madonna del Divino Amore fuori Roma ha detto che quel giorno si festeggia il Nome di Maria perché così volle papa Giovanni Paolo II dopo l’attentato alle Torri Gemelle del 2001… 🙂
Però è interessante: da dove sarà venuto fuori un errore simile?
RISPOSTA A IGINIO
La sua promozione a festività di tutta la Chiesa è dovuta al papa Beato Innocenzo XI Odescalchi per commemorare la liberazione di VIENNA dall’assedio dei Turchi (12 settembre 1683), vittoria ottenute per l’invocazione del NOME DI MARIA, venerata nella Santa Casa di Loreto, a cui si attribuì il merito di quelal vittoria.
Papa Paolo VI la tolse dal calendario romano, ma inserì nel Messale una Messa votiva in suo onore. Papa Giovanni Paolo II, nella terza edizione del Messale Romano post-conciliare (2002), la fece riapparire come memoria (facoltativa) nella data del 12 settembre.
Non so chi ha messo questo direttore a capo di Avvenire, dovrebbe essere subito licenziato, insieme a lui dovrebbero essere subito sospesi tutti (ecclesiastici e non) coloro che inventano storielle per dissacrar la e “Santa Casa” a causa della loro mancanza di fede prima che della loro ignoranza. Tempo fa scrissi al direttore per fargli presente che avrei gradito che su alcuni temi Avvenire si prodigasse di più. Mi rispose in malo modo dicendomi che se fossi abbonato ad Avvenire avrei notato che sui temi da me proposti dedicava abbastanza spazio (!?!). Gli feci presente che in realtà non ero più abbonato ad Avvenire sia perchè è un quotidiano scandaloso, sia perchè mi arrivava sempre con puntuale ritardo a casa.
L’episodio è una goccia nel mare, eppure Madre Teresa di Calcutta insegnava che ogni goccia è preziosa e, quindi ogni episodio, offende e scalfisce la nostra Fede. Dobbiamo lottare, giorno per giorno, con pazienza e determinazione, per difendere ciò che rimane.
Grande dilemma propostomi da Scarpe Grosse.
E’ Loreto che dipende dalla Fede o è la Fede che dipende da Loreto?
Bellissimo dilemma.
La fede è che Dio vuole salvarmi.
Il prologo di San Giovanni sintetizza la faccenda.
Per salvarmi si è fatto uomo: Verbum caro factum est.
E’ successo in un luogo.
Quel luogo è la Santa Casa.
La Santa Casa è quella che c’è a Loreto.
Inspiegabilmente lì, 3 muri su 4 (il quarto è dov’era).
Credere che a Loreto ci sia la Santa Casa non è questione di fede, ma di archeologia e di logica.
Credere che Gesù di Nazaret sia il Redentore richiede innanzitutto il dono e la grazia della fede.
Ma se uno non ha fede (in Gesù vero Dio e vero uomo, unico salvatore, Figlio di Dio e in Maria Vergine sua madre), come può credere che la casa sia potuta giungere miracolosamente dov’è?
Così Loreto da sola non dice la fede, caso mai le dà slancio. Senza la fede (in Dio, rivelatosi compiutamente nel Cristo), Loreto diventa un assurdo. Ma se non ci fosse stata la Santa Casa oggi a Loreto, quale luogo e tempo dove Maria disse il suo fiat a Dio, non ci sarebbe la fede…
Mi pare abbastanza evidente che l’articolista ha scritto in maniera frettolosa, ma intendeva dire che dentro il Santuario della Santa Casa (e non dentro la Santa Casa) sono conservati i resti, cioè le tre pareti (che sono appunto resti e non la casa tutta intera perfettamente conservata), della casa di Maria.
Trovo tutto questo intervento del prof. Nicolini molto prolisso, pretestuoso, polemico e fuori luogo. Ad insistere sul fatto che le tre pareti sarebbero svolazzate da Nazareth a Loreto, con scali intermedi, vero o meno che sia l’episodio, si rischia di farsi ridere dietro dalla maggioranza delle persone che vivono in questo anno di Grazia 2020.
mi auguro che il prof Nicolini le risponda come lei merita , arrogante come lei è .
Ma andiamo al sodo , lei scrive :
“tre pareti sarebbero svolazzate da Nazareth a Loreto, con scali intermedi, vero o meno che sia l’episodio, si rischia di farsi ridere dietro dalla maggioranza delle persone che vivono in questo anno di Grazia 2020.”
lei non è solo arrogante è anche ignorante . Se le tre pareti non fossero “svolazzate ” , i crociati hanno smontato e rimontato le tre pareti ben sei volte ? Senza mai cambiare la malta che cementa le pietre ? Si documenti anzitutto , e pensi se ci resce .In questo anno di disgrazia 2020 ( grazie al Covid , Bergoglio ed Antonello) se qualcuno ride dietro ad un miracolo accertato e documentato da 700anni su una delle due reliquie (con la Sindone) maggiori che ha la cristianità , rida pure .Sappia solo che la storiella dei crociati è stata inventata solo da poco tempo per assecondare i i miracoli della scienza .
Quanto al giornalista di Avvenire , io lo licenzierei , Siccome detto giornalista è certamente lei Antonello , credo che lei avrà un grande avvenire all’Avvenire …
Egegio Arcangelo, abbia pazienza ma certi epitati quali “arrogante” e “ignorante” li vada a usare con persone con chi ha confidenza, ma non certamnete cone me.
Lei è quindi in grado di garantire che la malta cementizia usata è quella di 2000 anni or sono? C’è un modo per datare con assoluta certezza la malta? Strano, sto seguendo un restuaro di un edificio storico e giustappunto in questi giorno riguardoa alla stratigrafia degli intonaci mi è stato detto che certamente è possibile analizzare la malta per sapere di cosa è composta (e quseto ci può dare una vaghissima idea dell’epoca a cui risale), ma non è certamente possibile datare la malta.
Per quanto riguarda il mio lavoro, mi spiace deluderla, ma non sono giornalista.
lei è solo un buffoncello ignorante
Rispondo anche a Lei come ho già risposto sopra: ignorante lo vada a dire a persona con cui ha confidenza e non certo e me di cui Lei non sa nulla.
Se lei si documentasse meglio sugli scritti e conferenze del professor Nicolini sarebbe più prudente evitando di sbilanciarsi in giudizi superficiali e temerari.
Del resto, se lei è un vero cattolico dovrebbe sapere che noi crediamo per fede aGesù Cristo, vero Dio e vero uomo, incarnatosi verginalmente nel seno di Maria, morto e risorto per la nostra Salvezza eterna. Questi sono prodigi ancor più grandi quindi chi siamo noi per escludere a priori un fatto sì inspiegabile ma ben inferiore a detti segni miracolosi che sono alla base della nostra fede?
Se lei è una persona onesta la invito a leggere e ascoltare la conferenza del professor Nicolini contenuta nel link seguente. Vedrà che la spiegazione “razionalista” risulta più illogica di quella prodigiosa:
http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3782
Lei confonde fede con fideismo, i miracoli con il miracolismo. Dio ci ha creato con l’uso della ragione che dobbiamo usare sempre, escludendo tutte le possibili cause naturali di un fenomeno prima di parlare di miracolo, come la bimillenaria prudenza della chiesa insegna. Per quanto riguarda poi gli scritti e le conferenza del prof. Nicolini, Le ricordo che essi non sono Sacra Scrittura, nè verità di fede. Per affrontare seriamente l’argomento, bisognerebbe documentarsi su tutta la bibliografia che esiste e riguardo, e non solo su quella del prof. Nicolini, per il quale comuqnue ho il massimo. Rispetto.
Quel tipo di malta non è mai stato usato in Italia mentre era stata usata in Palestina ai tempi dell’esistenza in Terra della Madonna (esami chimici su campioni coevi nella zona d’origine).
Ma la faccenda della malta è solo una, e neanche la più sensazionale, delle prove contro la versione del trasferimento fatto dai Crociati. Il quale, se fosse vero, (e non c’è nessuna testimonianza dell’epoca e di quelle successive), costituirebbe un miracolo ancora più straordinario di quello realmente accaduto, dati i mezzi (di allora) con cui sarebbe stato eseguito. Ripeto: non risulta nessuna cronaca od altra testimonianza dell’epoca che avalli una simile vicenda, che per la sua eccezionalità avrebbe dovuto risuonare grandemente tra le imprese dell’epoca. All’improvviso, chi sa ispirato da chi, quel tale prete di cui non ricordo il nome ha ricevuto l’ispirazione che la Santa casa è stata trasportata dai Crociati. I quali, se fosse vero, come minimo avrebbero fondato una Congregazione per la salvaguardia (o qualcosa del genere) della Santa Casa di Loreto.
Ma a parte questo, dica un po’, Antonello. Lei ha affermato:
«vero o meno che sia l’episodio, si rischia di farsi ridere dietro dalla maggioranza delle persone che vivono in questo anno di Grazia 2020».
“Vero o meno” ha detto. Quindi ammette che potrebbe essere vero, ed anche in questo caso:
1 – uno che sa esser vero non dovrebbe dirlo per non «farsi ridere dietro»? Questa è viltà, mi sembra.
2 – Se è vero, come Lei ammette potrebbe essere, a chi si dovrebbe ridere dietro, a quelli che lo affermano, o ai deficienti che lo dichiarano falso?
Lei ha sottomano gli studi scientifici sulla malta? Sa dove sono stati pubblicati? Mi sa dare i riferimenti per dove trovarli?
Quindi secondo lei all’epoca in cui è vissuta la Madonna si usava un Malta particolarissima tipica della sola Palestina e di solo quelle poche decine di anni?
Per quanto riguarda i mezzi dell’epoca, non credo che fosse un grosso problema trasportare tre pareti di modeste dimensioni.
Mi risulta che molti secoli prima siano stati trasportati dall’Egitto diverse decine di obelischi a Roma, ben più pesanti e ingombranti dei muri della Santa Casa. Forse che anche gli obelischi, di cui tra l’altro uno svetta in piazza san Pietro, sono giunti anch’essi in Italia prodigiosamente?
Ma perché, bisogna credere solo a quello che dice Lei? Molto più affidabile di Lei sono i tecnici e gli studiosi che hanno compiuto studi ed analisi sulla materia (non mi riferisco solo alla malta). E chi è Lei che pretende a destra e a manca che le si sottopongano documenti e prove. Già è molto, per la spocchia che esibisce, che le si offrano delle indicazioni. Se ne ha voglia se le vada a cercare le testimonianze, se non vuole, cosa vuole che m’importi, resti nella sua ignoranza.
Per quanto riguarda il trasporto delle tre pareti non ha capito niente. Assodato (da tecnici e studiosi: le prove se le vada a cercare Lei, se vuole) che le tre pareti sono state trasportate tutte intere ed unite, se l’immagina Lei che ciò sia stato fatto, con le navi ed i mezzi di allora, per più di 2000 chilometri per terra e per mare, e senza provocare danni alle tre pareti. Se si hanno forti dubbi che con mezzi e tecnologie odierne si possa compiere una tale impresa ai nostri giorni, è certo che a quei tempi era del tutto impossibile: “estirpare” (in che modo?) senza danneggiarle le pareti dalle fondamenta, sollevarle tutte intere ed unite, posarle e trasportarle su mezzi terrestri e su navi senza danneggiarle (considerare le condizioni dei mezzi e delle strade di allora e le tempeste cui si va incontro nei viaggi di mare), sbarcarle e trasportarle in un certo luogo senza danneggiarle. Ripetere tali operazioni altre quattro volte senza danneggiarle. Solo Lei a quei tempi avrebbe potuto compiere un’impresa del genere, evidentemente.
Comunque non ha risposto sulla cosa più essenziale che le ho chiesto.
Ed infine: quando Lei mi darà le prove del trasporto della Santa Casa ad opera dei Crociati, io le darò una mano a reperire quelle dell’impossibilità che sia stata trasportata dai Crociati. A me non costa niente, non so a Lei.
P.S. in realtà già il prof. Nicolini gliele ha fornite, ma dubito che Lei riuscirà a comprenderle perché il suo pregiudizio è tale da non rendendosi conto (mi auguro per Lei) di aver offeso, indirettamente, tanta gente seria, tecnici e studiosi, che hanno profuso tempo e denaro su questo tema, ad incominciare dal prof. Nicolini che vi ha speso una vita.
E le ripeto: dimostri che sono stati i Crociati a trasportare la Santa Casa, altrimenti non ha argomenti da opporre.
Rispondo qui all’anonimo del 18 settembre 2020 alle 17:04, perchè non posso rispondere in coda al suo assurdo commento. Intanto noto che non ha avuto il coraggio di usrae neanche uno pseudonimo: complimenti signor/a Anonimo/a.
Le chiedo innanzitutto sei Lei i rende conto di quello che ice oppure no. Io non ho chiesto di chiedere a un bel niente di quello che dico io, che innanzitutto ho solo dett che oggi non è opportuno insistere sul presunto miracolo della traslazione della Santa Casa. Presunto miracolo che è assurdo non tanto per il fatto che tre mura abbiano volato, quanto per il fatto che gli angeli avrebbero spostato per quattro volte (se ho contato bene) la Santa Casa, non si sa bene per quale motivo. Che indecisione che avevano questi angeli!!!
Lei mi parla di tecnici che hanno compiuto analisi, ma se chiedo di indicarmi dive sono queste analisi, Lei mi risponde che non sono nessun oper pretendere ch si esibiscano documenti? Cioè Lei e altri affermate cose contrarie alla comune logica, non portate nessuna prova, se non il vostro dire, a ciò che affermate e vi arrogate pure la spocchia (quella sì che è spocchia) di rispondere di andarseli a cercare i documenti? Ma mia cara signora (immagino che Lei sia una donna), non crede che abbia già tentato i cercare tali documenti e non li abbia trovati da nessuan parte e per questo li sto chiedendo a voi che vi dichiarate tutti così sicuri ed esperti e basate il vostro ottuso fideismo cieco e puerilmente sentimentale sul sentito dire? La Sua frase “resti pure nella su aignoranza” che mi rivolge denota poi un vera e profonda carità cristiana: i miei complimenti per il buon esempio che ha dato con le Sue miopi e spocchiose (sì, spocchiose) affermazioni.
Ma andiamo al sodo: le tre pareti possono essere state benissimo imbragate e imballate in assi di legno, magari pure circonate da balle di paglia, che ne garantissero la coesione, la staticità e le proteggessero dalle vibrazione soprattutto nel trasporto via terra. Non ci voleva molto neanche all’epoca a fare ciò, soprattutto per pareti di coì modeste dimensioni. Penso che siano state divise almeno in tre pezzi e poi rimontate in loco. I mattoni (almeno la maggior parte) ritengo provengano da Nazareth (dico questo in base alle incisioni riportate su alcuni di essi), ma la malta quasi certamente è di molto posteriore. In altre parole la malta è stata usata per ricomporre le pareti e stuccare i vari mattoni. Per quanto riguarda le fondamenta riamste a Nazareth, esiste una foto, un rilevo, una misurazione di queste famose fondamenta? Io non l’ho trovato da nessuna parte. Eppure se quanto affermato riguardo alle fondamenta fosse vero, che cioè corrisponderebbero ai muri della santa Casa, una eventuale foto o ancora meglio un rilievo grafico dovrebbe come minimo fare bella mostra proprio nel Santuario della Santa Casa.
Per quanto rigurda il fatto che io non avrei risposto alla cosa più essenziale che Lei ha chiesto, Le chiedo la cortesia di riformularmi la domanda perchè non ho capito quale sarebbe la cosa più essenziale che Lei mi ha chiesto.
Per quanto riguarad le offese, premesso eh mi pare che Lei non ne risparmi al sottoscritto, mi spiace dovere constatare che non ho offeso propripo nessuno che se chiedo che mi si dia qualche evidenza di una affermazione, non dico asurda, ma molto improbabile. Nella conclusione del Suo commento, inoltre, Lei dimostra di non avere capito nulla del mio intervento. Innanzitutto io non ho affermato che sicuramente sono stati i crociati ad effettuare il traspprto, per quel che ne so può essere sato chiunque. Che la Santa Casa sia arrivata in volo a Loreto però la ritengo proprio una remotossima ipotesi. Non la escudo a priori, ma la ritengo molto remote e chiedo quindi che mi si portino delle evidenza documenatli di qualche natuira che possano almeno fare sospettare che potremmo essere di frobet ad un evento prodigioso. La informo inoltre che ieri ho provveduto a visionare il primo di una serie di filmati che il prof. Nicolini mi ha suggerito in un suo commento a un mio intervento su questo articolo. Purtroppo in quale primo filmato che ho visionato non viene mostrato alcun documento. Auspico ch nei successivi possa emergere qualcosa.
Io non ho nessun pregiudizio, al contrario Suo che si permette di dare dell’ignorante e dell’imbecille (Lei srive “dubito che riuscirà a comprenderle”) a chi, non tanto non la pensa come Lei, ma chiede solo che certe affermazioni venagno debitamente argomentate e comprovate. La sua conclusione in cui afferma poi che se non si dimostra che sono stati i crociati a trasportatee la Santa Casa, allora significa che per forza è stata trasportata in volo, è una affermazione di una puerilità e di una riduttività menate agghiacciante. Non avrei neanche speso un minuto a rispondere al Suo assurdo intervento, se non fosse che ho ritenuto utile farlo non tanto per Lei, quanto per i lettori che eventualemente leggeranno questi interventi.
Aggoungo una precisazione al mio intervento delle 21,15 che contiene diversi errori di battitura a causa della fretta. Laddove si legge” riduttività menate agghiacciante” si deve in realtà leggere “riduttività mentale agghiacciante”.
Per quanto riguarda poi il cercarsi da sè la documentzaione, ho seguito il suggerimento e ho trovato questo interessante articolo http://www.perfettaletizia.it/archivio/servizi/loreto/scheda_english.html
dove perlomeno si trova una pseudo piantina della zona della grotta di Nazareth. Ho dato un’occhiata veloce all’articolo e mi riprometto di leggerlo con più calma, ma mi pare che da subito emergano interessanti spunti riguardo alla questione della malta, del trasporto e della storia della traslazione operata dalla famiglia Angeli. Storia che non risale agli anni Ottanta del secolo scorso, ma pare risalga almeno ai primi del Novecento.
L’articolo qui riportato http://www.perfettaletizia.it/archivio/servizi/loreto/scheda_english.html
pur essendo suscettibile di ulteriori approfondimenti e ricerca relative alla documentazione delle affermazioni che vi si trovano, mi pare molto equilibrato.
Se ho tradotto bene, direi che inoltre getta luce anche sulla questione della malta. Intanto viene detto che i mattoni sono numertai e sgnati con il carbone, il chè dimostrerebbe che la casa è stata smontata pezzo per pezzo per poi essere ricostruita tale e quale. La casa è quindi quella che si trvava davanti alla grotta di Nazareth e non sarebbe stata sradicata, ma smontata per poi essere ricostruita tale e quale. E questo non per creare un falso, ma anzi per profonda devozione verso quella che è la casa di Maria. Propio per rocostruirla fedelmente, si sarebbe evitato di poggiarla su fondamenta, allo stesso modo in cui poriva di fondamenta si trovava a Nazareth. L’unico probelma è che a Nazareth appogiava sulla roccia, mentre a Loreto no e pertnato a Loreto furono necessari successivi interventi di consolidamento (NB il lato nord risulta essere segnato e inclinato a causa del cedimento del terreno sottostante).
Infine arriviamo alla questione della malta. Qui viene detta una cosa molto importanet che a mio avviso spiega molte cose. La malta è effettivamente una malta che non esiste in loco, ma è fatta come la malta palestinese. Attenzione però: la malta non è palestinese, ma solo la tecnica ustaa per realizzarla lo è. Cioè la malta è fatta con terra, come la malta palestinese, ma la terra è comaptibile con quelal presente in loco a Loreto. Come è possibile ciò? molto semplice. I mattoni della Santa Casa sono stati ricomposti a Loreto usando anche la stessa tecnica usata in plaestina (appresa dai crociati o da chi per essi negli anni di permanenza in oriente o fatta fare da maestranze orientali appositamente chiamate) proprio per fare in modo che la Santa Casa fosse il più fedelemente posibile ricostruita a Loreto.
Ammiriamo quindi la profonda devozione che ha mosso queste persone ignote che hanno trasportato la Santa Casa e l’hanno ricostruita fedelemente. Prendiamo esempio dalla loro fede, imitiamola e onoriamola. Lasciamo gli angeli al loro vero compito (che non è quello di trasportare case) e viviamo di una fede Vera e incarnata, non di pie favole.
As Antonello,
Devo purtroppo chiedere venia per prima cosa al dott. Tosatti se dovrò dilungarmi in modo veramente indecente, ma non è colpa mia se se la quantità enorme di materiale che mi ha rovesciato addosso ha bisogno di essere analizzato almeno un po’. Le rispondo per punti limitandomi solo ad alcuni altrimenti veramente non si finirebbe più. Mi dispiace davvero per questa invasione perché il blog non è riservato a noi due, ma sta al dott. Tosatti decidere, dopo ciò che ha scritto Lei, quanto sia giusto accogliere questa mia risposta, che non sarà comunque più lunga della sua, anche se suddivisa, la sua, in tre fasi.
1 – Sì, lo riconosco, ho mancato di carità. Purtroppo sono un povero peccatore (non so Lei) e mi capita. Ma mancare di carità non vuol dire non dire cose vere, né vuol dire pronunciare offese. Avere carità significa riprendere l’errante con dolcezza ed io questo non l’ho fatto, ma non l’ho offesa. Tra l’altro non mi sembra che la sua trilogia che precede sia un Inno alla Carità che superi quello di San Paolo: Ha mai sentito parlare di pagliuzze e di travi?
Ritornando alle offese, cos’è? ho parlato di spocchia nei suoi confronti? Con tale termine ho semplicemente qualificato il suo modo di argomentare e di rispondere agli altri, e mi sono limitato. Lei appena si è presentato, per il modo con cui l’ha fatto ed ha proseguito è stato qualificato per: «arrogante»; «ignorante»; «buffoncello»; «poco prudente»; si sbilancia in «giudizi superficiali e temerari»; «pretestuoso, polemico e fuori luogo» (riferito ai suoi interventi); «ma chi piffero è lei»;per non dirne altri, e perfino: «lei parla esattamente come il vescovo di Loreto. non sarà lei eccellenza?».
Beh! Questo mistero, se è l’eccellenza, potrà risolverlo solo Lei, visto che anche il suo nick è nell’anonimato. Ci saranno come minimo alcune migliaia di Antonello in giro, e se una decina di essi venissero qui sarebbero costretti, come fanno altri che hanno lo stesso nome, di aggiungere un numero o qualcos’altro al nome per distinguersi dagli altri. Non è che si dia data a e luogo di nascita e di residenza, codice fiscale, ecc. Stia tranquillo che se qualcuno mi vuol far del male, o anche a Lei, è in grado d’individuarci in men che non si dica, anonimato o pseudo anonimato che sia.
Ma tornando a quelle che lei ritiene offese (ed alcune veramente lo sono), Lei cosa pensa: che un gruppo di persone si siano precedentemente messe d’accordo e abbiano detto: “appena appare uno col nome di Antonello dobbiamo dargli addosso”? Non le viene il sospetto che siano state una reazione al suo modo di presentarsi, come già detto, e di argomentare? Se Lei non è tutte quelle cose, bisogna però ammettere che ha fatto il massimo sforzo per tale apparire, e purtroppo ci è riuscito molto bene, ma non può prendersela con gli altri per questo suo successo.
2 – In quanto alla mia richiesta di riformulare la mia domanda, scritta molto chiaramente e articolata in due punti, è evidente che Lei di quello che scrivono gli altri fa una lettura superficiale; essa si riferisce a quanto Lei ha ripetuto più volte anche in seguito. Lei aveva scritto:« vero o meno che sia l’episodio, si rischia di farsi ridere dietro dalla maggioranza delle persone che vivono in questo anno di Grazia 2020». «vero o falso dunque». Ammettendo Lei che l’«episodio» possa essere vero io le chiesi se anche in questo caso uno che tale lo ritenga possa essere talmente vile da non dirlo nel timore di farsi ridere dietro; e in seconda battuta, a chi si dovrebbe ridere dietro: a quelli che essendo vero lo dicono, o a quelli che ridono di una cosa vera?
3 – Lei contesta (a me e ad altri): « Lei e altri affermate cose contrarie alla comune logica, non portate nessuna prova, se non il vostro dire, a ciò che affermate e vi arrogate pure la spocchia (quella sì che è spocchia) di rispondere di andarseli a cercare i documenti?».
Che Lei sia un razionalista spero che non le suoni offesa, anzi probabilmente se ne compiace; e come tale non riesce a comprendere che non tutto ciò che si risolve con la logica, cioè con la ragione umana sia ad essa contraria; molto di ciò che c’è nella religione cattolica non è irrazionale, ma sovra razionale, cioè superiore alla capacità, per quanto formidabile ma sempre limitata perché creata, della ragione umana. Ma su questo punto Lei si contraddice pure, perché dice di credere «in Cristo per la testimonianza degli Apostoli e per quanto scritto nei Vangeli, non certo per i miracoli». Dove sono i documenti? Dove sono le prove? Quale notaio le ha certificate? E i miracoli? I Vangeli sono pieni di miracoli: crede nei Vangeli e non crede nei miracoli in essi contenuti? E come fa a credere in Cristo se la Sua Incarnazione, Morte, Risurrezione ed Ascesa in Cielo in Corpo, Sangue, Anima e Divinità, sono miracoli talmente possenti al cui confronto quello di cui stiamo parlando è meno ancora della pistola ad acqua di un bambino in confronto alla più potente bomba atomica? Lei non se la cava facendo distinzione tra miracoli, che sono dei fatti, e miracolismo, che è un atteggiamento, che Lei non può addebitare ad altri.
“Non portiamo nessuna prova”, dice Lei. Certamente, le si risponde di andare a cercare i documenti… perché sono facilissimamente a disposizione di tutti, se Lei ha letto l’articolo del prof. Nicolini, prima ancora che lo stesso prof. Nicolini glieli ponesse sotto il naso: Bastava cliccare ad uno dei link presenti nell’articolo, e poi da questo man mano ad altri link per arrivare ad una quantità enorme di articoli riportanti prove, testimonianze di esperti, ecc. Con la “carità” con cui Lei si presenta, non brillando anche io di “carità”, mi sembra che è l’unica cosa che potevo dirle ed inoltre era una risposta “logica”, visto che le piace la logica, conseguente ad uno che vuole “la pappa pronta”. E quella c’era già; era tutto a sua disposizione: bastava far funzionare il ditino in quella direzione piuttosto che in altre non conformi all’argomento di cui si tratta.
Mi astengo, veramente per carità, dal proseguire, e finisco col quarto punto:
4 – Lei dice: «Per quanto riguarda poi il cercarsi da sè la documentzaione, ho seguito il suggerimento e ho trovato questo interessante articolo http://www.perfettaletizia.it/archivio/servizi/loreto/scheda_english.html»
Beh! forse ha ragione PILLO, forse Lei è il Vescovo di Loreto, o qualche suo assistente. Una cosa per tutte squalifica l’articolo che Lei propone. L’affermazione apodittica che gli Angeli, nell’ipotesi del trasporto miracoloso, non potevano far passare le pareti attraverso la porta perché più piccola. Quindi: voi razionalisti, prendendo come ipotesi (anche se malvolentieri) un miracolo, dettate però le condizioni sul “tipo” di miracolo; e questo vuol dire credersi il Padreterno… Gli Angeli, pur procedendo ad un trasporto miracoloso, essendo essi esecutori di miracoli, non hanno però potuto compiere il miracolo di far passare le pareti attraverso la porta, e quindi, dice l’articolo, gli Angeli hanno dovuto fare «come i crociati», cioè hanno dovuto smontare le pareti, far loro attraversare la porta, e quindi rimontarle. Ci rendiamo conto del ridicolo? Gli angeli non sono stati in grado di portare le pareti al di là della porta però essi – puri spiriti – rubando il mestiere ai muratori si sono dati da fare a smontare , trasportare a mano (a mano?) e rimontare: e come facevano a sbucciarsi le mani essendo puri spiriti, cosa che molto probabilmente succedeva ai muratori di allora? E questa sarebbe la spiegazione di cosa successe nell’ipotesi del miracolo? Io credo che sia più serio dire che non esistono i miracoli, e quindi neanche tutto ciò che insegna il Cattolicesimo incominciando dalla persona di Gesù Cristo, piuttosto che dire, fingendo di credere che possano esistere, che è «impossibile per gli angeli» la «compenetrazione dei corpi». Intanto chi lo scrive è ignorante, e non è un’offesa ma solo una conseguenza di quello che dice (l’alternativa è la malafede, ma non voglio considerarla): i miracoli non vengono compiuti dagli Angeli, o dai Santi, ma da Dio attraverso loro. Ed una compenetrazioni dei corpi, o per dir meglio di quando dice l’articolo, il passaggio di un corpo attraverso un altro corpo è magnificamente descritto nei Vangeli quando Gesù risorto – e vero corpo – si presentò agli Apostoli che erano nella stanza “a porte chiuse”, e nello stesso modo successe quando era presente San Tommaso, che nel primo caso non c’era. Certo, l’esempio è solo analogico perché c’è una notevole differenza considerando l’immensità del miracolo che riguarda Nostro Signore: ma se si ammettono quelli più grandiosi, con quale “logica”rifiutare quelli immensamente minori?
Lei non coglie queste sciocchezze, attirato evidentemente dalla gradevolezza d’aspetto della pagina che le contiene; mentre, se il suo desiderio di sapere fosse genuino, si rivolgerebbe agli articoli del prof. Nicolini, ai quali sembra abbia rinunciato, decisamente meno gradevoli nell’aspetto delle pagine ma riportanti elementi oggettivi e prove e testimonianze di esperti e studiosi privi di condizionamenti ideologici.
Gli interventi di Nicolini sono , è vero, prolissi. E’ scrupoloso e non ha il dono della sintesi. Ma questo intervento non è affatto pretestuoso, polemico e fuori luogo. E’ il suo intervento che è pretestuoso polemico e fuori luogo . Per una sola ragione : lei non sa neppure di che sta parlando , lei non sa nulla . Mortifichi la tentazione di rispondere .Prima si vada a studiare la Miracolosa Traslazione della Santa Casa di Loreto , merita scientificamente di essere fatto . E’ la scienza che conferma la Traslazione miracolosa . Ma lei non lo sa .
Purtroppo quello che si è perso è il credere nei miracoli. Ed esistono gruppi, che, pur dicendo di essere cristiani, negano la sola possibilità dei miracoli. Ed ovviamente impediscono ai loro adepti di crederci.
Comunque alla Sacra Sindone ed alla casa di Loreto, perché non aggiungere la corona di spine ?
Vi ricordo inoltre che il luogo, o meglio il Sepolcro da cui Cristo è risorto, sembra che sia tuttora visibile in quel di Gerusalemme.
e perchè non frammenti della Santa Croce ? o il lenzuolo di Veronica ? o il santo calice ? Perchè non sono reliquie certe . Solo Santa Casa e la Sindone lo sono. Documentati nei secoli ,provenienze certe , Scientificamente analizzate e riconosciute .
Ma mi creda . con questo pontificato non si mettono in dubbio le reliquie o i miracoli .Si vuole mettere in dubbio GesùCristo.
Mi scusi Elysabethj, ma devo contraddirla. Dove sarebbero le documentzaioni secolari, le proveniente certe e le dimostrazioni scientifiche che la Sacra Sindone sia il telo dove è risorto Cristo e la Santa Casa sia l’abitazione di Maria?
@ Antonello
Se è per questo, dove sono le prove provate della Resurrezione del Cristo?
Qualche filmato?
Abramo perché ha lasciato la sua terra ed è partito?
Si parla di fede unitamente alla Grazia, di cui la Chiesa è depositaria plurimillenaria.
Ma “se uno non crede alla legge ed ai profeti, neanche l’apparizione ed invio di uno risorto dai morti può convincere chicchessia alla conversione”
Caro Bastian Conrario, pemesso che credo fermamente alla resurrezione, Le faccio notare che il luogo dove Cristo è risorto non dimostra in sè e per sè un bel nulla. Si tratta di un luogo come qualsiasi altro.
Gaentilissima Emma, mi facci avere i riferimenti bibliogarfi di tutti gli studi scientifici effettuati e mi documenterò volentieri.
Altro che arrogante , ma chi piffero è lei per chiedere ad altri documentazione che lei esaminerebbe volentieri ? Si manifesti con nome e cognome e indirizzo mail , gliela mando io la documentazione.
Ma soprattutto perchè non vuole credere alla Traslazione Miracolosa ? E’ lei che UMILMENTE DOVREBBE CHIEDERE AL PROF NICOLINI DI GUIDARLA AD UNA VISITA A LORETO CON SPIEGAZIONE DOCUMENTATA . E’ gratis .
Gentile Roberta, arrogante sarà Lei che si rivolge a me con certi toni. Io chiedo semplicemente che certe affermazioni che esulano dalla ragione comune, vengano dimostate indicaznso su quali basi si poggiano. Altrimenti certe affermazioni rimangono discorsi da bar.
Se Lei poi ci tiene tanto a farmi avere tale documentazione, può scrivere i riferimenti qui sotto al mio commento in modo che tutti possano vederla.
“Una generazione perversa e adultera pretende un segno! Ma nessun segno le sarà dato, se non il segno di Giona profeta.” (Mt 12,32).
E’ più facile credere che una casa sia stata miracolosamente spostata da Nazareth a Loreto o che un uomo sia risorto dopo tre giorni dalla sua morte?.
E/C : Mt 12,39
Personalemnte trovo più facile credere che Cristo sia risorto il terzo giorno.
La prima parte mi levo il cappello la seconda me lo rimetto e aggiungo un simbolico calcio nel sedere come santa correzione
di che parla ? Lei è l’abate della produzione della Grappa dell’Abate ?
RISPOSTA A L’ABATE
In quanto alla seconda parte, che sarebbe il mio “secondo articolo” non Le restituisco – come meriterebbe – la “santa correzione” perché non mi abbasso alla Sua irriverente, offensiva e volgare modalità, per la quale non meriterebbe neppure una risposta. Le ricordo solo che, come è stabilito dal Diritto Canonico, i laici – è scritto nel can.212) – “in modo proporzionato alla scienza, alla competenza e al prestigio di cui godono, essi hanno IL DIRITTO, e anzi talvolta anche IL DOVERE, di manifestare ai sacri Pastori il loro pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa; e di renderlo noto agli altri fedeli, salva restando l’integrità della fede e dei costumi e il rispetto verso i Pastori, tenendo inoltre presente l’utilità comune e la dignità delle persone” (can. 212, §.3).
Il mio articolo – che Lei rigetta – è “un monito” dettato dalla carità alle Autorità Ecclesiastiche “responsabili”, perché adempiamo al loro grave dovere di condannare e far cessare “un falso dissacratore” riguardo alla RELIQUIA e alla storia della Santa Casa, di cui essi sono ben consapevoli. Dovere che essi continuamente hanno eluso da oltre 20 anni. Legga tutti i “link” che evidentemente non ha letto ma che ho unito al testo dell’articolo se vuol capire il mio DOVERE GRAVE di scrivere quanto ho scritto e le GRAVI OMISSIONI delle Autorità Ecclesiastiche citate. Tenga presente che per fare quanto ho fatto e faccio – per “un dovere di coscienza” – da oltre 20 anni per “difendere la Santa Casa”, mi è costato calunnie, offese, persecuzioni, perdita del lavoro – a causa di certi ecclesiastici che ho “chiamato in causa” – e sofferenze e privazioni di ogni genere, che Lei ignora ma che calpesta con volgare impudenza. Legga i “link” per capirlo e per imparare IL RISPETTO! Distinti saluti. Prof. GIORGIO NICOLINI.
RISPOSTA AL SIG. ANTONELLO.
Credo che Lei non abbia letto i miei due articoli o ne ha letto solo qualche riga qua e là, e neanche ha letto l’articolo di AVVENIRE, dal momento che i rilievi che pone circa le parole usate dall’articolista Lei li interpreta secondo un’altra lingua, che non è quella “italiana”. Le riporto l’intero brano: ““La lampada, simbolo dell’invocazione quotidiana del popolo alla Vergine, subito dopo l’accensione è stata posta sopra l’altare, di fronte all’immagine della Madonna, dentro la Santa Casa in cui SONO CONSERVATI I RESTI che la tradizione cristiana riconduce all’umile abitazione della Madonna a Nazareth, IVI TRASPORTATI E POSTI IN SALVO DAI CROCIATI NEL 1291”.
Lei interpreta che l’articolista intendesse parlare della “Basilica che conserva la Santa Casa”, di cui “le tre Pareti” sarebbero “i resti” della Santa Casa?…
In primo luogo mi sembra che Lei non abbia letto il mio primo articolo o non ha compreso che ho parlato lungamente al telefono per due giorni con l’articolista stesso, il quale ha scritto ed inteso proprio ciò che vi si legge. Egli infatti era profondamente dispiaciuto per l’imprudenza di essersi azzardato a scrivere su ciò di cui nulla conosceva. Tanto che ha cercato, insieme a me, di contattare il direttore di “Avvenire” per chiedere di poter scrivere un nuovo articolo (della stessa importanza: oltre mezza pagina del quotidiano!) per scusarsi, smentire e correggere quanto aveva scritto senza avere conoscenza della storia della Santa Casa. Inoltre, al di là di ciò che intendeva l’articolista, chi legge intende secondo come è scritto, non come interpreta Lei a riguardo delle intenzioni dell’articolista. Io stesso d’altra parte avevo precisato e cercato di giustificare l’articolista (lo ha letto?…): “L’articolista di AVVENIRE sicuramente non voleva dire tutto questo, ma la logica inequivocabile delle parole del suo scritto dice però esattamente proprio “tutto questo”, con l’approvazione della direzione di AVVENIRE, che evidentemente o non legge ciò che lascia pubblicare o è talmente superficiale e incompetente da non capire la mostruosità distruttiva di poche frasi che lascia pubblicare con colpevole noncuranza e pressapochismo.
In secondo luogo, “le tre Pareti” non sono dei “resti” della Casa di Maria, ma costituiscono – comprovato archeologicamente – l’intera stanza di quella che era la CAMERA di Maria, che era in precedenza la camera nuziale di San Gioacchino e Sant’Anna, genitori di Maria, ed ove la Vergine – secondo l’insegnamento di Pio IX, di altri Papi e rivelazioni di Santi (come Santa Caterina da Bologna) – venne CONCEPITA IMMACOLATA e ove NACQUE. Infatti a Loreto l’8 settembre è il giorno più solenne, perché si onora la NASCITA di Maria in quella CAMERA, chiamata comunemente SANTA CASA. Quindi le “tre Pareti” non sono dei semplici “resti”, ma l’INTERA STANZA della NASCITA di Maria e soprattutto l’INTERA STANZA anche dell’ANNUNCIAZIONE e dell’INCARNAZIONE DEL FIGLIO DI DIO in Maria Vergine.
In terzo luogo, circa la mia prolissità, polemicità o pretestuosità – che è invece da parte mia profonda CARITA’ – la vede solo Lei, dato che non si è avveduto che quanto pubblicato non è “un” articolo, ma si tratta di “due articoli”, distinti anche se correlati: uno di educata contestazione dell’errore della pubblicazione e di rimprovero del rifiuto del direttore di provvedere alla correzione, come era suo dovere, e l’altro articolo è rivolto alle Autorità Ecclesiastiche, che sono i principali responsabili della dissacrazione della Santa Casa, ben sapendo – come da me documentato e denunciato da oltre un ventennio – che le “ipotesi” del trasporto umano è una “invenzione” senza alcun supporto né storico, né archeologico, né scientifico, e basato su FALSIFICAZIONI DOCUMENTALI del Padre Santarelli.. E ciononostante continuano a permettere ed a diffondere questa MENZOGNA DISSACRATRICE, e di cui renderanno conto a Dio.
ARCANGELO ed EMMA, che mi hanno preceduto, Le hanno peraltro risposto riguardo alla sua INDECOROSA e DISSACRANTE DERISIONE del “MIRACOLO” delle Traslazioni, che la Chiesa nel suo Magistero pontificio ha riconosciuto ed avallato con la massima solennità, tanto da istituirne per secoli una festività liturgica del “miracolo” stesso e dichiarando la Madonna di Loreto “PATRONA DELL’AVIAZIONE” in ragione del riconoscimento ufficiale della “verità storica” proprio dei “voli miracolosi” della Santa Casa.
Cordiali saluti. Prof. GIORGIO NICOLINI.
Guardi, professor Nicolini, che lei, ha probabilmente a che fare con qualcuno che, per propagandare la propria eresia e la propria organizzazione deve scardinare le basi della fede cristiana. Deve ridicolizzare i miracoli per darsi autorità. Deve trattare da cretinetti coloro che in tali miracoli credono.
Già altre volte mi sono imbattuto in commentatori che non erano dei troll alle dipendenze di un certo generale sprovvisto di registratore, o collaboratori di Augias, o semplici atei come il nostro amico denominato borghese pasciuto, ma pseudo dotti che volevano convincerci che i miracoli non esistono, non per calcolo politico ma per il desiderio perverso di modificare la fede altrui cercando di dimostrare di saperne di più.
Caro Zuzzurrellone, a scanso di equivoci le peciso che io credoin Cristo per la testimonianza degli Apostoli e per quanto scritto nei Vangeli, non certo per i miracoli, i miracolisimi o altre manifestazioni stravaganti che rispetto, ma che sono un di più su cui non si deve basare la propria fede.
Preg.mo prof. Nicolini, dell’articolo di avvenire ho letto solo la parte riportata qui nel Suo articolo e per quanto riguarda i suoi articoli li ho riletti con calma. Io non ho assistito alla telefonata che Lei ha fatto con l’articolsita e limitandomi a leggere quando scrive Avvenire, posso interpretarllo tranquillamante in quseto modo: “La lampada, simbolo dell’invocazione quotidiana del popolo alla Vergine, subito dopo l’accensione è stata posta sopra l’altare, di fronte all’immagine della Madonna, dentro (il Santuario del)la Santa Casa in cui SONO CONSERVATI I RESTI, (ossia le tre pareti), che la tradizione cristiana riconduce all’umile abitazione della Madonna a Nazareth, IVI TRASPORTATI E POSTI IN SALVO DAI CROCIATI NEL 1291”.
Pertanto quanto scrive l’articolista a me personalemente non suscita tuitto questo scombussolamento che ha suscitatao a Lei. Inoltre è possibile anche che con Santa Casa intendesse il rivestimneto marmoero che accogoie le tre pareti. Il chè forse avebbe ancora più senso della mia precedente interpretazione.
Lei afferma poi che le te pareti non sono dei resti, ma ciò è altamente soggettivo. Se non c’è la casa intera (manca alemno il tetto) dal mio punto di vista sono resti, dal Suo punto di vista no, ma possiamo discutere fino a domani su questa cosa senza venirne a capo perchè entrambi da un certo punto di vista abbiamo ragione. Pii che sia, come dice Lei, “comprovato archeologicamente” che quella sia la stanza di Gioacchino e Anna e della Vergine Maria, francamente mi pare una affermazione azzardata. Sono stati trovato dei resti archeologici che attestano inequivocabilmente che in qualle stanza è nata Maria? Suvvia…
Lei infine arriva a parlare di “migliaia” di documentzaioni storiche, archeologiche e scientifiche che attesterebbero le traslazioni miracolose. Addirittura “migliaia”??? Ma si rende conto? Migliaia… Lei su una cosa ha reagione: il suo articolo non l’ho letto tutto perchè mi sono fermato a “migliaia” e lì francamente non ho trovato più una ragione per proseguire nella lettura o forse, per usare una Sua espressione, non ho voluto proseguire oltre semplicemente “per carità”!
SECONDA RISPOSTA AD ANTONELLO
Gent. ANTONELLO, con tutto il rispetto, credo sia inutile continuare una discussione “a pezzetti” con chi non possiede nessuna conoscenza del tema in questione, per cui ad ogni tentativo di spiegazione Lei troverebbe sempre da ribattere su cose che sono però per Lei del tutto ignote.
La invito pertanto ad un sereno confronto telefonico, ove in un’ora potrei chiarirLe ogni Suo dubbio o contestazione. Le confermo in ogni caso tutto quanto già scritto, compreso l’esistenza di migliaia – sì migliaia! – di documentazioni di natura storica, archeologica e scientifica inerenti le cinque Traslazioni Miracolose documentate avvenute tra il 1291 e il 1296. Glielo confermo per il semplice fatto che IO LE POSSEGGO con libri e documenti risalenti al 1300, e per tutti i secoli successivi sino ad oggi (parecchie centinaia di volumi e scritti dal 1300 ad oggi). Ciò perché sono nativo dei luoghi e conosco e studio la “questione lauretana” da oltre sessant’anni (cioè da bambino).
Se ne ha la pazienza, poiché ho svolto centinaia (sì centinaia!) di conferenze e trasmissioni radio e televisive illustrative della “questione”, oltre a libri ed articoli innumerevoli pubblicati (e che può ritrovare in Internet), con l’esposizione di quanto sopra stiamo trattando, La invito a collegarsi ai sottostanti “link” da cui può vedere e sentire dalla mia viva voce ogni spiegazione riguardo ai Suoi dubbi e perplessità. Le ripeto che io ci ho impiegato oltre 60 anni per raccogliere e documentare tutto quello che Lei potrà vedere ed ascoltare in poche ore.
Ma se non ha tempo né voglia di vedere ed ascoltare quanto sotto Le propongo, La invito di nuovo a telefonarmi (339.6424332) per parlarne direttamente.
Altrimenti, per cortesia, si astenga dall’intervenire ulteriormente, trattando questioni che Lei assolutamente ignora, dimostrando solo pregiudizio e superficialità.
Con rispetto e cordialità.
Prof. GIORGIO NICOLINI
►https://gloria.tv/post/d1e2a9W8CkH46ECHpExAEzr89
►https://gloria.tv/post/9wEziQrg4Stc1LfzvRnqzoqrU
►https://gloria.tv/post/EaBgzo7QUVD448LZRxT7q36M1
►https://gloria.tv/post/PZBvFp2TYAgn4qhAvjxpByHeH
►https://gloria.tv/post/6gqA4PB9cZEKAWcqD8qc9PSZy
– http://www.telemaria.it/etv1.santacasa.13novembre2012.wmv
– http://www.telemaria.it/etv2.santacasa.20novembre2012.wmv
– http://www.telemaria.it/etv3.santacasa.27novembre2012.wmv
– http://www.telemaria.it/etv4.santacasa.4dicembre2012.wmv
– http://www.telemaria.it/etv5.santacasa.11dicembre2012.wmv
– http://www.telemaria.it/etv6.santacasa.18dicembre2012.wmv
Gent.mo prof. Nicolini, La ringrazio per la sua disponibilità che dimostra serietà e una grande passione per la Santa Casa che ammiro e rispetto, Guarderò i video da Lei suggeritimi e Le farò sapere. Personalemente al momento ribadisco il mio scetticismo su tutta la vicenda, ma le preciso che nel mio primo intervento non ho puntato il dito tanto sulla verità o meno dell’evento, quanto sull’opportunità di insistervi in questo momento storico. A risentirLa.
Lei afferma di considerare una balla spaziale il fatto che esista un gran mole di documentazioni a sostegno della tesi della traslazione miracolosa della santa casa di Loreto. Non conosco questa documentazione, ma conosco invece una parte della documentazione scientifica relativa alla Santa Sindone, documentazione che non è costituita solo dalle opere pur meritorie scientificamente di Baima Bollone, ma che trova anche validi documentari della BBC, (trasmessi quasi tutti gli anni il venerdì Santo, e, anche di recente il nostro anfitrione ci ha indicato una pubblicazione sull’argomento con l’aggiornamento relativo alle ultime scoperte.
L’illusione che questa nostra epoca sia più scientifica delle epoche che l’hanno preceduta, è sostanzialmente falsa.
Questa meravigliosa tecnologia, che ci permette di essere tutti interconnessi può produrre enormi vantaggi, ma altrettanti colossali svantaggi. Gli storici esistevano anche nelle epoche che ci hanno preceduto, e ciascun testimone di un fatto miracoloso ha cercato di lasciarci la sua testimonianza.
Purtroppo, oggi è molto in voga l’ecumenismo, e non solo quello verso gli altri gruppi cristiani, che, quindi dovrebbero tutti, riconoscere, la resurrezione di Cristo, ma anche verso l’Islam, che nei secoli scorsi è stato ferocemente avverso alla cristianità tutta. Per gli islamici dire che i crociati sono coloro che hanno traslato 4 pietre da Nazareth a Loreto, significa deprezzare l’avvenimento, perché il crociato è il cattivo, la cui memoria deve finire in maledizione.
Non capisco il suo intervento che esula da quainto ho scritto e dall’argometo dell’articolo, andando a pararae sulla Sindone. In ogni caso per quanto riguarda la BBC, essa certamente mira a fare audience e non certo divulgazione scientifica. Sul fatto che la scienza abbia poi dei grossi limiti, su quessto sono d’accordo.
ah, ah , ah ! lei parla esattamente come il vescovo di Loreto . non sarà lei eccellenza ?
«Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena». (Mt 6, 34)
E: oltre tutto, il mal costume del disprezzo e dell’indifferenza generale che trova quotidiana conferma nelle risposte mancate a interrogativi pertinenti e cogenti, senza risparmiarci l’ostentazione di ben altri gesti di “attenzione” dal gusto sfacciatamente propagandistico e le ripetute lezioncine di bon ton dall’alto di un piedistallo.
Mi chiedo sempre più spesso se e quanto valga la pena insistere su questioni e temi (tantissimi!) ormai noti in tutta la loro gravità a chi ha ancora a cuore la sacralità dell’ essere umano e, prima ancora, il prezzo che è costato la sua salvezza e restano del tutto estranei a chi è in tutt’altre faccende affaccendato.
..ci risiamo!… “uomini di dura cervice!”
A proposito di AVVENIRE. Allego due link appena postati da Avvenire online riguardo la morte del Sacerdote a Como. Ebbene nonostante il fatto che TUTTI I MEDIA SAPPIANO che l’omicida è extracomunitario e di nazionalità tunisina in entrambi gli articoli il fatto è taciuto. Ovviamente in entrambi si parla di problemi psichici. Nel secondo articolo il Vescovo parla e dice che IL SACERDOTE È STATO VITTIMA DELLA CARITÀ. NO CARO SIGNOR VESCOVO È STATO VITTIMA DI QUEGLI EXTRACOMUNITARI ISLAMICI PER CUI VOI VI SPENDETE TANTO AFFINCHÉ ARRIVINO DA NOI E NON VENGANO ESPULSI.
https://www.avvenire.it/attualita/pagine/uomo-accoltellato-e-ucciso-dopo-lite-a-como
https://www.avvenire.it/attualita/pagine/prete-ucciso-vescovo-di-como-don-malgesini-e-un-martire-della-carita
PS Chissà perché il link che ho postato per primo, titola della Morte di un uomo e non di un Sacerdote e poi parla di lite. Queste cose non sono scritte nell’articolo. Gatta ci cova ?
PS nel primo articolo si riferisce che ai Carabinieri non risulta che il tunisino avvesse problemi mentali …..
Ma se anche i papi sono rimasti inascoltati, cosa si può fare veramente e cosa può fare un semplice fedele devoto?
E cosa fanno i frati cappuccini del santuario, dove peraltro diverse volte ho servito Messa e animato il canto?
Ripristinare la figura del pugile di Firenze, di cui S. Francesco si serviva a volte per correggere la non cattolicità dei frati o l’essere dei frati detrattori?
Forse c’è da auspicare una nuova traslazione da parte degli Angeli, magari su Marte, così l’osservatore marziano potrà godere di una oasi di pace e spiritualità unica.
Ultimissime. Ovviamente hanno SEMPRE ROBLEMI MENTALI
https://www.ilgiornale.it/news/cronache/como-prete-ucciso-coltellate-immigrato-1890163.html
P.S. dopo l’omicidio non aveva più problemi mentali e si è costituito…..Ma tu guarda… ci prendono pure per fessi…
Circa tre anni or sono scrissi ad AVVENIRE chiedendo di non inviarmi più copie gratuite del loro quotidiano in quanto le ritenevo vera e propria SPAZZATURA .
Non passa giorno che non trovi conferma di quello che pensavo.
“Avvenire” è il giornale che Radio Radicale commenta più a lungo e volentieri …
Chissà dove si trova Pannella.
Si sarà salvato? In extremis?
Pentimento dell’ultimo momento?
Certo che l’ideologia radicale era la più distante dalla morale cattolica, e oggi….