FARIA CONSIGLIA AL PAPA DIGIUNO DI PRESENZE E DOCUMENTI

28 Agosto 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, dopo un lungo silenzio dedicato meditazione sui Novissimi, preghiera e digiuni l’Abate Faria ci ha inviato un breve commento alla notizia che vi riportiamo dal Faro di Roma: “Mercoledì 2 settembre riprenderanno le udienze generali del Santo Padre con la presenza dei fedeli. Seguendo le indicazioni sanitarie delle Autorità, le udienze del mese di settembre si svolgeranno nel Cortile San Damaso del Palazzo Apostolico, con inizio alle ore 9,30. La partecipazione sarà aperta a tutti coloro che lo desiderano, senza bisogno di biglietti. L’ingresso sarà dato dalle ore 7,30 dal Portone di Bronzo (Colonnato di destra di Piazza San Pietro). Lo comunica la Prefettura della Casa Pontificia”. 

Ci siamo chiesti: ma come spazio sicuro, da un punto di vista sanitario, non è meglio piazza San Pietro? San Damaso è molto più piccola, ed è un luogo chiuso da palazzi…inoltre per raggiungerla dal Portone di Bronzo bisogna passare all’interno, e anche questo potrebbe provocare vicinanze eccessive e assembramenti…Certo piazza San Pietro è grande, e l’impressione di desolazione e scarsità di fedeli, in particolare ora che mancano i turisti di oltreoceano è sconfortante. Essendo maligni, abbiamo subito pensato che la scelta di San Damaso fosse proprio legata a esigenze di telecamera…L’Abate Faria invece, perché omnia munda mundis, non considera questo aspetto e dà qualche suggerimento molto interessante. Di un digiuno di visibilità e di parola. Buona lettura.

§§§

Ho letto con interesse la notizia che il Santo Padre vorrebbe riprendere le udienze settimanali ma nel cortile di San Damaso. Da una parte capisco il desiderio del Papa di incontrare i suoi fedeli, dall’altra credo che la soluzione offerta non risolva in realtà il problema che si vuole affrontare.

Se si vuole evitare un assembramento di persone, anche in un cortile, pure con tutte le misure del caso e per quanto questo cortile sia contenuto, si creerebbe comunque l’assembramento temuto.

“Assembramento” significa il raduno di un significativo numero di persone, e possono essere anche 10. Quindi, immagino che il Vaticano predisporrà delle misure di sicurezza tali che questa soluzione sarà comunque realizzata con rischio minimo.

Vorrei comunque proporre all’attenzione una questione che fu già sollevata ai tempi di Giovanni Paolo II.

È certamente importante per le persone avere accesso al Papa, ma a volte un “eccesso di accesso” non è probabilmente una cosa buona.

Cioè, e parlo in generale e non riferito a Papa Francesco o alla sua azione pastorale, non è necessario che il Papa sia sempre a disposizione dei fedeli in ogni occasione.

Il Papa è un simbolo, la sua funzione è altamente simbolica non è meramente concreta. Importante sapere che c’è, non vederlo il più frequentemente possibile.

Sempre ai tempi di Giovanni Paolo II fu sollevata la questione del diluvio di documenti che arrivavano dalle congregazioni vaticane, documenti che per il loro numero poi nessuno leggeva e legge.

Anche in questo caso, bisogna chiedersi cosa è la cosa più opportuna da fare.  Bisogna intervenire su tutto?

Per me basterebbe intervenire sull’essenziale in modo breve e conciso. Bisogna guardarsi dai pericoli del presenzialismo a tutti i livelli.

Se io potessi dare un suggerimento, da vecchio sacerdote, direi che sarebbe meglio aspettare tempi migliori per riprendere le udienze e del Papa, specialmente in un tempo in cui l’epidemia sembra ancora ben presente fra la popolazione e specialmente nel Lazio, di cui Roma e la città del Vaticano, fanno certamente parte.

Ma non pretendo di essere ascoltato. Credo che comunque una soluzione alternativa sarebbe continuare a usare le moderne tecnologie che permettono a tantissime persone di ascoltare la parola del Papa in piena sicurezza e senza esposizione a rischi possibili.

Abate Faria

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13 commenti

  • Antonio Cafazzo ha detto:

    La cattolica Spagna in questi giorni sta vivendo una situazione difficile: la permanenza del fuoriclasse argentino Leo Messi nelle fila del Barcellona è molto discussa. I suoi fans s’impuntano, i suoi ex ammiratori lo ritengono finito e vogliono sbarazzarsene.
    La tensione “sociale” è dunque alta e gli “interessi” finanziari prevalgono.

    Siccome è noto che Il Santo Padre Argentino ha uno zelo passionale per i problemi economici-sociali del mondo e in attesa che la prossima enciclica ce ne dia la panacea, i suoi molto amici intimi possono farci sapere quali iniziative sta intraprendendo per risolvere la questione del suo compatriota?.

    – Sta interessando i cardinali di Barcellona e Parigi affinché si adoperino per un EQUO trasferimento del giocatore al Paris St.Germain?

    – Ha chiamato Sor Lucia Caram per mediare fra i fans e gli ex fans del fuoriclasse e “pacificarli”?

  • Rafael Brotero ha detto:

    100% d’accordo con l’abate. Povero Santo Padre, l’ hanno ingannato ancora una volta… Abate, per favore, una supplica filiale urgente!

    • Antidoto ha detto:

      Sembra sia stato pubblicato l’antidoto alla nuova enciclica: un libro di Aldo Maria Valli ed Aurelio Porfiri con prefazione di Marcello Veneziani. Trovato sul blog di Valli DUC IN ALTUM, pubblicato l’annuncio poche ore ore fa.

  • maurizio rastello ha detto:

    Tosatti, mi ridia cortesemente la possibilità di commentare il suo blog e di accedere a facebook:, lei è troppo divertente! Non sia pavido!

  • Gaetano2 ha detto:

    “Santo Padre”… “Santo Padre”…

    Ma si riferisce al pubblico adepto di pachamame ed altre divinità sataniche?
    Se sì, mi pare che ci sia una contraddizione non da poco

  • donZ ha detto:

    Caro Faria, io invece , da vecchio parroco, direi che per riprendere udienze dal papa sia meglio APSPETTARE IL PROSSIMO PAPA , se ci sarà un prossimo papa e se sarà cattolico ,apostolico e romano. Io temo che con Bergoglio il Vaticano diventi sede dell’Unesco . E la Chiesa di Cristo si prenda un periodo di riflessione …Peraltro nella storia della Chiesa è già successo .Per circa 45 anni grazie all’eretico Ario appoggiato da due imperatori successori di Costantino , la religione “cristana” fu l’arianesimo . Una specie di bergoglianesmo del IV secolo d.C. Poi , calcioni nel dedrio …

  • Diana ha detto:

    E invece ci aspetta un altro volumetto, o, generosamente, enciclica di varie considerazioni “sul mondo dopo il covid” che, almeno a giudicare dai precedenti, sarà faticosissima da leggere e perché passerà disinvoltamente di palo in frasca senza troppe sottigliezze logiche, e perché ci spiegherà che dobbiamo rinunciare alle antiche libertà individuali per tornare a quelle di volta in volta concesse dalle “Autorità” con la maiuscola, con le carte di libertà, di franchigia, di consuetudines, di weistumer, come le comunità rurali dell’Europa medievale, cui il nostro orizzonte produttivo si apparenterà sempre più grazie alla decrescita felice e a Greta, per non offendere la Pachamama che poi si vendica con le epidemie.

    • Gian Piero ha detto:

      Chissà come si intitolerà la prossima Enciclica? ” “Fraternitas in Davos” o ” Lumen fidei onusianae” o
      “Gretininorum laetitia”
      comunque sia ,scommetto quel che volete che le parole MENO citate o del tutto assenti nel documento di centinaia di pagine saranno: Gesu’ Cristo, fede in Gesù Cristo,salvezza dell’anima, vita eterna.Ai cari “fratelli”
      dell’ONU e di Davos non piacciono !

    • Nicola Buono ha detto:

      Davvero Diana ci aspetta un documento sul dopo covid ? Se è vero, mamma mia ! E questo farebbe il paio con THE ECONOMY OF FRANCESCO ad Assisi in Ottobre….Insomma di Cristo manco a parlarne se non in relazione ai ” migranti “…

  • Gianfranco ha detto:

    Be’, un articolo alquanto “agostano”, direi.
    L’abate Faria ci aveva abituati ad un “peso specifico” un po’ più alto, francamente.