L’ASSUNTA, L’ABORTO E LA RU 486. CREPALDI E BASSETTI NE PARLANO.
17 Agosto 2020
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, in occasione della Festa dell’Assunta vorrei segnalarvi due interventi da parte di presuli italiani che toccano la discussa, discutibile e forse illegittima (in base alla legge 194) ordinanza ministeriale del ministro della Salute Speranza che allarga le maglie dell’aborto-fai-da-te. E mi sembra giusto rimarcare anche che dal Vescovo di Roma – capitale d’Italia – e Primate d’Italia non mi risulta che ci sia stato nessun commento, fino ad ora. Buona lettura.
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Ecco la nota post missam dell’arcivescovo di Trieste, Mons. Crepaldi:
NOTA POST MISSAM
✠ Giampaolo Crepaldi
Noi cristiani, celebrando con una liturgia solenne l’Assunzione di Maria in cielo, affermiamo la vittoria della vita sulla morte e il valore inestimabile della vita stessa. Purtroppo dobbiamo constatare, con sconcerto, che chi ci governa va in direzione opposta. Infatti, con un atto amministrativo a cura della Direzione generale intitolato Linee di indirizzo sulla interruzione volontaria di gravidanza con mifepristone e prostaglandine, conosciuta come pillola RU 486, il Ministro della Salute ha allargato le maglie dell’interruzione volontaria della gravidanza, cioè dell’aborto, consentendola con metodo farmacologico in day hospital e fino alla nona settimana di gravidanza. Il tutto presentato come una conquista di civiltà. Su questo punto è bene essere chiari.
Non c’è nessun progresso umano e civile quando con l’aborto si favorisce l’uccisione di un individuo della specie umana nel grembo che lo accoglie, invece di prodigarsi per la difesa dell’essere più indifeso che ci sia.
Non c’è nessun progresso umano e civile quando l’interruzione della gravidanza è talmente banalizzata da essere equiparata a un semplice intervento farmacologico.
Non c’è nessun progresso umano e civile quando, soprattutto con le nuove disposizioni, la donna viene abbandonata a se stessa in una solitudine sanitaria, psicologica e morale di fronte alla scelta esistenziale, tragica e pericolosa, dell’interruzione della gravidanza.
Non c’è nessun progresso umano e civile quando si percorre la strada dell’aborto al posto di quella dell’aiuto alla maternità, in una situazione di preoccupante contrazione demografica che rende incerto il futuro del nostro Paese.
Sostenuti dalla grazia di contemplare l’Assunzione di Maria al cielo, a questa cultura mortifera e decadente, vogliamo rispondere con l’annuncio liberante del Vangelo della vita, promovendo sempre e ovunque l’amore e il rispetto della vita, di tutta la vita e della vita di tutti.
Trieste, 15 agosto 2020
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Ed ecco quello che scrive sul suo quotidiano il card. Bassetti, Presidente della CEI:
“…In secondo luogo, l’unità della persona umana in anima e corpo, ribadita nell’Assunzione, è un altro elemento cruciale rispetto alla nostra cultura, dove è forte la tendenza a scindere l’anima – ridotta sempre più a pensiero, coscienza, psiche – dal corpo umano. Un corpo umano troppo spesso mercificato, venduto e sfruttato in mille modi diversi. Il potere della tecnica, che ha reso disponibile ciò che di fatto non lo è – la vita –, va di pari passo con la pretesa di poterla programmare ed, eventualmente, scartare. La vita è calpestata – come ha rimarcato il Papa nell’udienza di mercoledì scorso – dall’indifferenza e dall’individualismo, con cui ci si pone davanti alle violazioni della dignità umana: una visione distorta, priva di compassione, di rispetto e di empatia nei confronti di chi soffre.
Penso alle nuove linee guida ministeriali, che estendono la possibilità di ricorrere all’aborto farmacologico mediante la pillola Ru486 fino alla nona settimana di gravidanza e che costituiscono una duplice sconfitta: per la vita del concepito e per la stessa donna, lasciata ancor più a se stessa, visto che non ne viene mantenuto nemmeno il ricovero, necessario per garantire la sorveglianza sulla sua salute.
Penso, anche, alla chiusura nei confronti dei migranti, considerati spesso come untori o comunque destabilizzatori di un Paese già in difficoltà. In questo clima culturale è ancor più meritoria l’opera di accoglienza condotta dal Ministero dell’Interno”.
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Ecco, avete letto. A voi il compito di commentare.
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Tag: aborto, bassetti, crepaldi, papa, ru 486
Categoria: Generale
Bisognava pur lodare il ministro dell’Interno, non sia mai che credessero che la CEIP è contro il governo !
E c’è andata anche bene: è già tanto che non abbia tirato in ballo anche Madre Natura e la raccolta differenziata.
Bisognava pur lodare il ministro dell’Interno, non sia mai che credessero che la CEIP è contro il governo !
Lo spessore di un discorso culturale, filosofico, sociale o religioso del cardinale Bassetti rasenta sempre la miseria più assoluta anche su argomenti come questo molto importante.
Tuttavia come disse Matteo “Beati i poveri in spirito” …
Che differenza di statura morale tra i due Prelati!
Aspettarsi da questo Bassetti parole di un certo spessore è come aspettarsi che la Luna ci riscaldi.
Bassetti è l’emblema di una Chiesa che non ha più niente da dire, perciò da lui escono solo banalità.
Forse il cattolicesimo vero, pur con i nostri limiti, lo rappresentiamo noi nel nostro piccolo, che personaggi alla Bassetti, Spadaro..
E te pareva che non ci metteva la solita frase cretina, che tra l’altro non c’entra un cavolo col contesto, sugli invasori clandestini! D’altronde se hanno messo questo personaggio inutile a capo dei quasi altrettanto inutili vescovi italiani un motivo ci sarà…
Penso, penso, penso….. penso troppo! E soprattutto quando si vuole mettere sullo stesso piano questioni diverse con relative e distinte responsabilità etiche per farne di un’erba un fascio, lasciando che nella confusione si eviti di circoscrivere precise risposte alle domande.
L’aborto è l’atto unico di un dramma che non ammette evasioni. Bassetti, come chiunque altro, dovrebbe avere innanzitutto il coraggio di non propagandare l’immigrazione, denunciando la “tratta” vergognosa di esseri umani nascosta dietro la parola “accoglienza” nel mercimonio di fondi elargiti a supporto della filiera ONG organizzata col beneficio di pochi eletti, affiliati a cupole serve della più perversa dittatura costituita sul piano mondiale.
Diverso sarebbe parlare di uno sforzo missionario a sostegno delle politiche sociali nei paesi seriamente afflitti da guerre, spesso indotte dal nuovo colonialismo travestito di cooperazione solidale, pronto ad addentare risorse, prostrando nel debito popolazioni condannate all’estinzione e all’abbandono della propria terra.
L’aborto civile di cui si sta parlando è per un credente “infanticidio” senza se e senza ma, vergognoso sarebbe oscurarlo, equiparandolo alle tante altre situazioni critiche del mondo responsabili di delitti dimenticati dalla giustizia umana, perpetrati da sicari impuniti, protetti da logiche di profitto travestite di legalità, i cui mandanti mentre parlano di diritti inviolabili allo stesso tempo aprono traffici di armi con i peggiori nemici.
Se le rappresentanze cattoliche hanno voglia e coraggio di parlare di aborto, allora affrontino gli “Erode” di oggi, e non si facciano paravento della “confusione” che regna da troppo tempo a vantaggio della Babele di cui vediamo inesorabilmente il crollo.
Finirà tutto bene?
Non credo a breve termine.
Finirà bene solo quando il mondo si convertirà, perché quella che viviamo è, prima di tutto, una crisi morale.
Solo quando ci sarà una conversione generale, ci sarà il trionfo del Cuore Immacolato di Maria.
Dopo 40 anni di apparizioni a Medjugorje, i convrtiti sono ancora pochi, tanto è vero che la morale va di male in peggio, l’ateismo teorico e pratico avanza, e il governo fa scelte ancor più contro la vita e la dignità delle persone.
Mi spiace per la CEI, ma l’immigrazionismo degli abortisti è falsa solidarietà e falsa bontà. Allearsi con loro è follia.
I genderisti e gli abortisti odiano la Chiesa come i vecchi comunisti e, spesso, anche di più
Dire che compito del Ministero dell’Interno sia una non meglio specificata accoglienza, fa capire a quale livello di ridicolo involontario siano ormai giunte le istituzioni dello Stato italiano e della Chiesa italiana.
Frati e donne ufficiali che ballano ne sono solo la conseguenza, verosimilmente involontaria nel senso che nemmeno si rendono conto del ridicolo.
Tra poco si dirà che compito dello Stato e della Chiesa è regalare le caramelle o i giocattoli, il gelato, la pizza…
Appunto, religiosi e militari. Gli antropologi hanno teorizzato la divisione dei compiti in una società ricorrendo alle denominazioni medievali di oratores, bellatores e laboratores. Sono ricorsi a questi termini proprio perché la società medievale è stata quella che ha incarnato questo modello con la più piena consapevolezza. Nel mondo di oggi né oratores né bellatores contano più: ridotti di moltissimo nel numero e, soprattutto, ridotti alla parodia di se stessi. Ora sono rimasti solo i laboratores (in Italia più precisamente gli “olim laboratores”, visto che i pensionati sono più numerosi dei lavoratori effettivi), creando, per la prima volta nella storia del genere umano, una società senza incenso e senza lance. Quanto potrà durare?
Per rispetto della talare, non esprimo appieno il mio disappunto verso il Cardinal Bassetti.
Dico solo che affermare, senza fare nomi, che qualcuno ha dato dell’untore ai migranti è una grande ipocrisia.
Dovrebbe dire chi lo ha fatto, ma forse sa che non lo ha fatto nessuno.
E’ stato detto che hanno propagato il contagio, cosa INCONTESTABILE anche scientificamente.
Così come lo hanno propagato chi torna dalle vacanze all’estero.
Non tutti, ovviamente.
Gli untori? Sono quelli che lavorano nascosti perché certe situazioni geopolitiche si verifichino. E, se ci sono degli untori, questi sono senz’altro immigrazionisti
Astore, si riferisce chiaramente a bergoglio che non si nasconde anzi si vanta davanti ai suoi capi per il buon lavoro svolto e che svolgerà sino a fine compito immigrazionista.
I migranti sono una ottima fonte di reddito per questa Chiesa senza soldi e devono essere inseriti in ogni possibile contesto.
Del resto Franceschiello ha fatto mettere quell’orrida statua in piazza san Pietro…
Statua? L’ho vista solo in foto, ma mi pare un mostruoso “bloco de fero” che si potrebbe intitolare LA BUGIA, perché ben rappresenta la gigantesca frottola dei poveri migranti.
Monsignor Bassetti non si smentisce mai: sempre sulla linea bergogliana, monsignor Bassetti non si smentisce mai smentisce mai: sempre salvo due generiche parole sulla RU.
Grazie davvero invece a mons. grazie invece a monsignor
Parole da vero Pastore
bergoglio e bergogliani
ANDATE AFF……
Bravo il Card. Bassetti, un colpo al cerchio ed uno alla botte !
Così son tutti contenti !
Io, sinceramente, mica tanto !!!
Come sempre…. In cauda venenum.
L’ultima frase sui (migranti) clandestini mons. Bassetti ce la poteva risparmiare. Mi ha fatto venire in mente l’impareggiabile Totò che, dettando la famosa lettera a De Filippo, quella sulla moria delle vacche, insisteva con la punteggiatura anche dove non sarebbe stata richiesta, con la spiegazione che era “meglio abbondare”…
Costoro i “migranti” li mettono ovunque, come il prezzemolo, anche quando non occorre. Temono che non facendolo ce ne possiamo dimenticare… come sono premurosi, e quanto bene ci vogliono!
condivido.
che c’entrano i migranti con la pillola RU 486?
davvero questo vertice ecclesiale non sa più distinguere la destra dalla sinistra (NON quella politica, MA quella evangelica), la luce dalle tenebre, la vita dalla morte?
ma che razza di guide pastorali ci troviamo ad ascoltare?
Ma che razza di chiesa è stata costruita e su quali fondamenta!?!?