CATTOLICI IN NIGERIA. I VESCOVI CHIAMANO ALL’AUTODIFESA.

13 Agosto 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, come ben sapete Black Lives Matter per i mass media e le televisioni, ma devono essere black lives particolari; non quelli dei bambini neri abortiti (molto più dei bianchi, negli USA), e nemmeno quelle dei cristiani e dei cattolici che sono oggetto di un vero e proprio genocidio in certe regioni dell’Africa e della Nigeria in particolare da parte di etnie islamiche. Ci è sembrato interessante allora in questo momento storico particolare un comunicato dei vescovi dell’Owerri, in Nigeria, che in buona sostanza, vista l’inadempienza delle forze dell’ordine, chiamano i cattolici alla vigilanza e all’autodifesa. Ringraziamo Sahara Reporters, da cui abbiamo tratto la notizia.

§§§

I vescovi cattolici della Provincia ecclesiastica di Owerri hanno chiesto una totale vigilanza da parte della cittadinanza, di fronte alla crescente insicurezza in Nigeria.

I presuli hanno fatto questa richiesta in un comunicato che hanno emesso dopo la loro seconda riunione plenaria tenutasi presso la Bishop House, Okigwe.

“Tenendo presente che nessuna iniziativa economica o educativa può prosperare in un ambiente volatile e insicuro, la sicurezza e l’incolumità della nazione in generale e di Igboland in particolare, meritano un’attenzione speciale”, hanno detto i chierici.

Hanno sottolineato che i recenti e frequenti casi di sfollamento e di occupazione illegale di terreni agricoli di indigeni da parte di pastori predoni sono motivo di preoccupazione.

Da gennaio a luglio 2020, almeno 178 persone sono state uccise nelle aree del governo locale di Kaduna Sud, come dimostrano i dati del Civic Media Lab e il rapporto dei media sulle uccisioni raccolte dai Sahara Reporter.

Gli uomini armati di etnia Fulani avrebbero perpetrato la maggior parte degli attacchi.

“Rapimenti, banditismo, rapine a mano armata, uccisioni incessanti, che hanno continuato senza sosta, hanno messo in serio dubbio la volontà e la capacità delle nostre forze di sicurezza di assumersi le loro responsabilità costituzionali”, hanno detto i vescovi cattolici.

Hanno chiesto ai governatori dell’Imo e degli Stati dell’Abia di “proteggere la vita del nostro popolo, le sue case e le sue terre”.

I prelati hanno esortato il popolo ad “elevarsi in preghiera a Dio nella vigilanza e nella legittima autodifesa, perché il diritto alla vita, alle nostre case e alle nostre terre, è dato da Dio”.

Affrontando le questioni relative al coronavirus, i vescovi non hanno detto che nulla a memoria recente abbia scosso il mondo come la pandemia.

“In mezzo al panico senza precedenti, alla tensione e alla confusione provocate dalla pandemia di Covid-19, e di fronte alla rinascente insicurezza nella nostra terra e in tutta la nazione, abbiamo tutte le ragioni per ringraziare Dio, che ci ha tenuti in vita con la sua misericordia”, hanno detto i vescovi.

§§§

(L’arcivescovo Obinna)




 

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11 commenti

  • Andrea ha detto:

    Fare come gli ebrei dopo l’olocausto! ( a buo intenditor….)

  • giorgio rapanelli ha detto:

    Non uccidere significa anche non fare uccidere, altrimenti si è corresponsabili dell’uccisione. La Chiea, nei secoli, è stata costretta a chiedere l’intervento armato, benedicendolo. Nella mia personale esperienza in Congo e nel Sud Sudan, le popolazioni nere (e bianche) furono costrette ad armarsi per difendersi. Mentre l’Unità parlava dei ribelli Simba in Congo, assassini e cannibali, come a dei “patrioti” anticolonialisti, i coloni belgi e le popolazioni nere, nonchè missionari e suore, benedivano l’intervento dei mercenari del 5 e del 6 Commando, inviati dall’ONU contro i Simba. Io mi sono trovato in situazioni talmente tragiche – per fortuna finite bene – che avere avuto un’arma a difesa, o un mercenario a difesa, lo avrei considerato una benedizione divina. Di sicuro, “sardine”, buonisti, antirazzisti e antifascisti, cattocomunisti e clero sostenitore di costoro non si sono trovati mai in situazioni tali da pensare ad una benedizione divina avere la salvezza dall’intervento dei mercenari, o dei razzisti e fascisti in armi e nell’attività di difenderli. Quindi, fanno bene i vescovi nigeriani – e dovrebbero farlo tutti i vescovi – ad invitare i propri fedeli a difendere le loro vite, quelle dei figli e le loro proprietà dai criminali, magari invasati da una religione, che uccidono e razziano senza pietà. Temo per l’Italia. Temo che i cattocomunisti, nel panico di una eventuale sconfitta – pure planetaria – tentino di generare confusione e paura scatenando gli Africani clandestini senza patria, che sono in Italia. Io ricordo con stupore la proposta di legge del governo Letta, che si può verificare su Google, di dare la cittadinanza ai clandestini a patto che avessero fatto il servizio militare in Italia. Un Africano armato e soprattutto in divisa diventa in dio ingestibile, autorizzato a ciò che più gli piace fare. E qui mi fermo… Dico pure che debbo la mia vita in Sud Sudan ad un ufficiale dei guerriglieri che mi trasportò oltre confine con l’Uganda a braccia, che molti congolesi si fecero uccidere pur di non tradire il loro governo, i missionari, la loro fede religiosa. Ma sono percentuali basse. E grazie a Dio esistono, come esistono i vescovi africani e il cardinale Sarah, con el idee chiare sulla tradizione della Chiesa.

  • Dino Brighenti ha detto:

    Un Vescovo Africano che si comporta da Cattolico e non da ” missericordiosso coi missericordiossi ” del ca volo

  • Flavio ha detto:

    vorrei fare notare un errore di traduzione.
    La frase “i vescovi non hanno detto nulla a memoria recente che abbia scosso il mondo come la pandemia” è evidentemente insensata nel contesto dell’articolo.
    L’originale “the bishops said nothing in recent memory had shaken the world like the pandemic” dice “i vescovi hanno detto (che) nulla a memoria recente ha scosso il mondo come la pandemia”
    Notoriamente il “that” che secondo la grammatica dovrebbe precedere le oggettive è frequentemente omesso, come fosse un discorso diretto.

  • Raffaella ha detto:

    Ha sussurrato qualcosa l’imperturbabile Delpini riguardo a quanto accaduto ieri in Duomo?
    Ha già espresso solidarietà all’aggressore?

    • Dino Brighenti ha detto:

      a Raffaella: di sicuro È un ” missericordiosso ” come il capo tre stelle

    • Sherden ha detto:

      Si, pare che gli stia cercando un lavoro da elettricista, grazie alle competenze del cardinal Bolletta

  • marco ha detto:

    Un’importante uomo politico nigeriano ha definito Obama il diavolo.Nella sua opera di distruzione degli Usa e dell’Occidente,entrò con forza nella campagna elettorale nigeriana anche con interventi in tv. E lui,sedicente cristiano,non a favore del candidato cristiano ma dell’attuale presidente,islamico e dell’etnia fulan.Conseguenza:le violenze sono aumentate.Bene quindi i vescovi E dovrebbe essere l’intera chiesa nigeriana. Quella di Roma ha definito per tanto tempo le stragi come liti tribali.

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Confortante e edificante la sollecitudine di questi pastori per i bisogni reali di quella frazione di popolo di Dio affidata alle loro cure, che non temono di avanzare legittime richieste con il richiamo ai governanti ad assumersi le proprie responsabilità.
    Un soccorso alla fede di chi la sente vacillare, in questi momenti di confusione globale, il riconoscere il volto misericordioso del Padre che risparmia quella stessa frazione di umanità dalla forza distruttrice di un killer invisibile che si sta facendo beffe delle “potenze” dominatrici di questo mondo, aggravando e creando problemi di una gravità tale da suggerire – come da comunicato di questi vescovi – di non escludere l’ Onnipotente dalla comune ricerca di una loro soluzione.

    • Don Pietro Paolo ha detto:

      Carissimi stilumcuriali,
      Permettetemi una mia considerazione. Sono certo che nella maggior parte di voi alberga un vero zelo per la Chiesa anche se, a volte, a mio parere, in alcuni inappropriato, inconveniente e di parte. Riflettevo stamattina che se tutte queste belle menti (le vostre) si mettessero insieme lasciandosi guidare dallo Spirito di Cristo, senza spirito partigiano o di contesa, ( cfr Gc 3,14), senza la ricerca di stile o di sfoggio culturale, ma unicamente “sforzandovi di conservare l’unità dello Spirito con il vincolo della pace” (Ef. 4:3), ricercando la carità e quanto crea edificazione secondo quello che la Parola di Nostro Signore Gesù Cristo vuole dai suoi, allora sì che potremmo aspettare un avvenire migliore per la Chiesa. Tutti ci presentiamo come Cattolici… ma purtroppo in combutta e sospettosi gli uni degli altri. Si! È vero che ci sarà sempre qualche attaccabrighe, qualche fanatico, qualche intruso che della Chiesa non gli interessa un fico secco, amante dì polemiche…ma alle persone di buona volontà ricordo le parole di Nostro Signore: “se un regno è diviso in se stesso, quel regno non può reggersi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non può reggersi” (Mc 3, 24-25). Vedo con piacere che i vescovi della Nigeria richiamano i loro fedeli all’autodifesa. Adoperiamoci, magari chiedendolo almeno al nostro vescovo, perché la nostra Conferenza Episcopale si svegli, alzi la sua voce e chiami ancora una volta con più forza tutti i cattolici all’autodifesa contro una cultura anticristiana, e anti Cattolica in particolare, contro una cultura di morte e leggi anti umane che ci minacciano mortalmente. Credo che non è tempo di chiacchiere e di revisionismi fini a stessi. Se non viene nulla dall’alto, almeno quelli cui sta a cuore la Casa Comune non si perdino nelle parole o negli insulti. La nave della Chiesa è già attaccata duramente dall’esterno e le nostre diatribe interne non le giovano di certo: “Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur”, mentre Roma discute, Sagunto è espugnata (Tito Livio, Storie, XXI, 7, 1). La nostra attività da sola se non riesce a salvare noi stessi, figuriamoci come potrà farlo per la Chiesa? C’è già il Salvatore e Lui ha GIÀ vinto: questa è la mia certezza. Non è riuscito a distruggere la Chiesa Nerone, né Attila, né gli imperatori… né Napoleone, Hitler, comunismo ed altri compreso il clero, non ci riuscirà nemmeno l’anticristo, né satana in persona. A noi il compito di pregare e lavorare: “ora te labora”. Preghiamo per il papa (come lui sempre chiede e io faccio sempre), per i vescovi e i sacerdoti, come la Madonna ha chiesto nelle grandi apparizioni riconosciute, ma ricordiamoci che papa (che significa papà) lo è ognuno di noi nel nostro piccolo se viviamo con fedeltà e lavoriamo nel campo affidatoci ricercando unicamente gli interessi di Cristo. Non abbiamo avuto un ruolo per la Chiesa universale, ma abbiamo lavorato secondo il volere di Dio nella nostra parrocchia, nella nostra famiglia, “Chiesa domestica”, nel nostro ambiente. Utopia? No! Speranza cristiana. Ogni bene

      • Enrico ha detto:

        Caro don Pietro Paolo,

        apprezzo davvero il Suo appello, ma mi chiedo se Lei sia cosciente dell’eroico atto ascetico che esso implica.

        Seguendo il blog, si sarà reso conto delle diversissime e spesso inconciliabili posizioni assunte dai commentatori (una per tutte: chi è il vero papa).

        Ecco, al Suo appello dovrebbe far riscontro, da parte di ciascuno, un ABBANDONO TOTALE delle convinzioni PROPRIE, a partire da quelle che ciascuno, caparbiamente, puntella con una miriade di citazioni bibliche, filosofiche, teologiche, profetiche e chi più ne ha più ne metta.

        Fuori dai denti, il Suo appello implica un MORIRE A SE STESSI, prima di tutto alla sapienza propria e quindi all’orgoglio che ne costituisce il cemento armato (e forse non è un caso che la teologia ascetica sia stata relegata nel dimenticatoio).

        Purtroppo, non sembra il morire a se stessi, per far nascere Dio e quindi l’uomo nuovo, sia un’impresa fattibile.