COVID 19: NATURA O LABORATORIO? PIÙ PROBABILE LA SECONDA…
4 Agosto 2020
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, qualche giorno fa abbiamo rilanciato un’intervista ripresa da Libero al prof. Joseph G. Tritto, autore di un libro sul Covid 19 di prossima disponibilità presso il pubblico italiano. Subito dopo abbiamo ospitato una lettera aperta dell’editore, David Cantagalli, di reazione a un articolo di Open, il giornale online riconducibile a Enrico Mentana. Fra i commenti ce ne sono stati due della dott. Nicole Tosi, biotecnologa dell’Università di Parma, che sul suo profilo Twitter si descrive così: “Biotecnologa appassionata di nutrizione, giornalismo e politica. Liberaldemocratica, pattinatrice, juventina” e che dalla fotografia sembra simpatica, oltre che giovane e carina. L’editore ha letto i commenti, che riportiamo qui sotto, e ci ha mandato questa risposta, che troviamo molto condivisibile: come si fa a commentare, in positivo o in negativo, una qualsiasi ipotesi o tesi scientifica, senza averla letta? Non appare molto scientifico, e invece molto politico e pregiudiziale. Infine vi alleghiamo il video intervista di una scienziata francese, genetista, molto nota a livello internazionale, sul tema in discussione che senza eliminare la possibilità di un’origine naturale ritiene più probabile una manipolazione di laboratorio. E dice anche cose molto pesanti e interessanti sul fatto che all’inizio le autopsie sono state proibite, ritardando così la scoperta del fatto che il problema era di natura vascolare; e dice anche cose molto interessanti sui silenzi mediatici. Oltre al fatto – citando grafici – che l’epidemia non esiste più, e che a livello mondiale la carica virale è in forte declino. E quello che dice sui vaccini è abbastanza terrificante. Cioè il contrario di quello che ci raccontano il regime e i suoi giornali. Buona lettura e buon ascolto.
Ecco i commenti della dott.ssa Tosi:
Non discuto sulla scorrettezza (o meno) di certe superficiali recensioni, ma rispetto alla serietà della ricerca scientifica non c’è titolo che tenga. Anche essere premi Nobel (v. Montagner) non è una franchigia dalle cantonate. E le cantonate che prende Tritto sono colossali, si vede che fa troppe cose… Ribadisco, rifacendomi al precedente articolo, quando il professore parla di “residui di amminoacidi” e “inserti degli amminoacidi dell’AIDS”, siamo di fronte ad affermazioni scientificamente senza senso, totalmente infondate. Semmai sarebbe corretto parlare di “inserti del genoma di HIV” che codificano per sequenze di amminoacidi. Inoltre il sito di clivaggio furinico consente al virus di entrare nelle cellule, non c’entra con la patogenicità e la moltiplicazione del virus, semmai con la sua infettività. E che gli inserti dell’HIV consentano di entrare nelle cellule è una castroneria, in quanto il bersaglio dell’HIV non sono le cellule polmonari (e in generale le cellule che esprimono ACE) ma i linfociti (che esprimono il recettore CD4). Montare una polemica giornalistica rispetto a problemi così complessi e che richiedono una conoscenza specialistica approfondita è fuorviante. dott.a Nicole Tosi biotecnologa dell’Università di Pr
Sì, anche Montaigner si basava su questa teoria per dimostrare l’artificialità del virus. Comunque le locuzioni “residui di amminoacidi” e “inserti degli amminoacidi dell’AIDS” sono scientificamente senza senso.. semmai sarebbe corretto parlare di “inserti del genoma di HIV” che codificano per sequenze di amminoacidi. Inoltre il sito di clivaggio furinico consente al virus di entrare nelle cellule, non c’entra con la patogenicità e la moltiplicazione del virus, semmai con la sua infettività. E che gli inserti dell’HIV consentano di entrare nelle cellule è una castroneria, in quanto il bersaglio dell’HIV non sono le cellule polmonari (e in generale le cellule che esprimono ACE) ma i linfociti (che esprimono il recettore CD4). dott.a Nicole Tosi,Università di Pr
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Ed ecco quello che risponde David Cantagalli:
In merito a quanto scrive la Dott.ssa Nicole Tosi nei commenti all’articolo Pifferi di montagna… la gaffe di Open sul libro del Covid, pubblicato sul blog di Marco Tosatti Stilum Curiae, palando, a proposito dell’intervista rilasciata dal Prof. J. Tritto al quotidiano Libero, di “cantonate colossali”, desidererei rassicurala sul fatto che il Professore ha pubblicato nel suo libro ben 40 pagine di spiegazione sull’origine e sulle caratteristiche del virus, che sono destinate a coloro, come la Dott.ssa Nicole Tosi, che comprendono e sanno decifrare il linguaggio criptico della biologia e della genetica. Leggendo quelle 40 pagine la Dottoressa potrà così confutare la descrizione del Professor Tritto che, con grande rigore scientifico, descrive la procedura attraverso la quale è stato creato il SARS-CoV-2. Una domanda mi sorge spontanea considerando il fatto che la Dott.ssa Tosi non ha letto neppure una pagina del libro: perché leggendo tre righe di un’intervista, che tra l’altro omette di citare nella loro completezza, usa, nei confronti del Prof. Tritto, termini poco consoni al mondo accademico? Sorge il legittimo sospetto che la Dottoressa simpatizzi per chi, evidentemente come Lei, è abituato a sentenziare senza avere una conoscenza diretta e sufficiente del reale. Chiunque può esprimere un giudizio sul reale quando abbia a disposizione informazioni sufficienti per poter argomentare il suo giudizio. Se il giudizio è espresso prima che tali informazioni siano disponibili allora si può parlare di pregiudizio, cioè un giudizio che non considera la realtà nella sua totalità ed è suggerito, piuttosto, da idee precostituite che prescindono da un esame imparziale della realtà. La Dottoressa dovrebbe, tra l’altro, aver ricevuto nella sua esperienza accademica e universitaria questo “imprinting” poiché la realtà, che può essere anche un microrganismo visibile solo con al microscopio elettronico, deve essere conosciuta prima di essere giudicata, altrimenti si compiono gravi errori di valutazione e le premesse usate portano ad esprimere valutazioni errate. Posso rassicurare tutti, compreso la Dottoressa, che il Professor Tritto pur usando un linguaggio sconosciuto ai non addetti ai lavori è sufficientemente chiaro nello spiegare quello che viene definito come “cantonata colossale”. Mi consola tuttavia il fatto che purtroppo viviamo in un’epoca dove la capacità di esprime un giudizio imparziale e libero sul reale, non influenzato da notizie false e artificiose, è diventato un lusso per pochi. Mi auguro che la Dottoressa Nicole Tosi e tutti coloro che vorranno legittimamente esprimere un’idea diversa da quella del Professor Tritto abbiano il coraggio di farlo avendo letto il libro, usando argomentazioni scientificamente sensate e adeguate. Il Professor Tritto non si sottrarrà certamente al confronto e soprattutto vorrà prima leggere o ascoltare le argomentazioni dei suoi colleghi prima di esprimere un giudizio.
Sinceramente Vostro,
David Cantagalli.
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Tag: cantarelli, covid 19, tosi
Categoria: Generale
Caro Tosatti, ho letto le argomentazioni della dott.ssa Tosi sull’intervista al prof. Tritto proposta sul suo sito; ha ragione, è simpatica, giovane e carina, il che sarebbe a onor del vero molto riduttivo se non mi apparisse anche assai ferrata in materia. Leggo anche la risposta piccata di David Cantagalli al quale, per i suoi incommensurabili meriti (ho molti suoi testi…), si può perdonare ogni cosa. Certamente sia lei che l’editore ne sapete molto più di me a livello scientifico, tuttavia, attaccarsi ad un aggettivo sorvolando bellamente sulle precise osservazioni proposte dalla dottoressa è come ricadere pari pari nell’errore che le si rimprovera. Nell’intervista erano contenute affermazioni che si ritengono scientificamente errate, indipendentemente dal libro (che nessuno può aver letto ovviamente, non essendo ancora uscito in Italia). La ricercatrice ha ben motivato i suoi appunti e aspetto che qualcuno con cognizione di causa mi dica dove sta l’errore (suo), al netto di errate traduzioni. Dopo di che io non criminalizzerei il pre-giudizio tout court, è parte (superiore) essenziale di una ragione usata correttamente, quella che ci permette di scegliere e di non sprecare un tempo, quello della vita, per natura nostra molto limitato. Se mi iscrivessi ad una scuola guida e alla prima lezione mi dicessero di tenere sempre la sinistra, sono certo che scapperei subito, non passerei all’osservazione/verifica pratica. Negli ultimi mesi sul Covid 19 abbiamo sentito tutto e il contrario di tutto, ai più alti e ‘prestigiosi’ livelli! A volte la foia giornalistica nel presentare il nuovo profeta gioca brutti scherzi. Il primo compito di uno scienziato è quello di ‘falsificare’, di scassare delle ipotesi (e mi pare che la nostra ricercatrice sia pienamente in partita); diversamente la prima tentazione dei giornalisti è quella di non separare i fatti dalle opinioni e forse è giusto che sia così, basta saperlo.
Un caro saluto
Caro Fabio, la difesa del pregiudizio mi sembra molto interessante come tema filosofico, però non me ne voglia se continuo a pensare che prima di giudicare il lavoro di qualcuno che ha esperienza e meriti scientifici e titoli maggiori dei miei preferisco esaminare il lavoro. Anche solo per precauzione nei miei confronti, per evitare brutte figure.
La scorsa notte, mentre combattevo una ardua battaglia contro un’inafferrabile zanzara mi sono chiesto : ma a questa qua chi ha insegnato a volare di notte al buio e a distinguere la pelle e il sangue umano da quello di un maiale? A questo punto c’è stato il crollo di tutte le mie “certezze” scientifiche.
Tosatti…. Il suo blog sta diventando d’élite… Bisogna essere come minimo laureati in lingue🤔🤔
Infatti.. “blog” è anglo-americano ed “élite” è francese.
lei si domanda come fa una zanzare di notte a:
“distinguere la pelle e il sangue umano da quello di un maiale?”
ha provato a fare una autovalutazione di carattere antropologico ?
Non posso rispondere perchè io non sono una zanzara.
Credo che non hai capito
Chiedo scusa dell’esternazione dovuta alla mia ennesima crisi psichica:
“Covid 19: natura o laboratorio?”. Ebbene, che cosa ce ne può DAVVERO fregare?
Primo: perché riguarda la miserabile vita umana destinata ad auto-macinarsi nel tritacarne di “questo mondo”. Secondo: di natura o da laboratorio che sia, ormai la frittata è fatta, le conseguenze sono ineludibili e, nel secondo caso, i responsabili la faranno franca.
ce ne può fregare solo per capire un processo assimilabile a quello da dove è venuto fuori anche Bergoglio . Bergoglio è naturale o è stato creato in laboratorio ?
c’è un vaccino antibergoglio o no ?
Miserabile vita umana sarà la sua…. se così le pare. La mia e quella di tanti altri no di certo.
SE, che ne pensa di questo?
” Insomma, guarda sempre la realtà umana come effimera e vile – ieri un po’ di muco, domani mummia o cenere” (Marco Aurelio, Pensieri). 😈
Oserebbe smentire? 😅
Non da me, ma la smentita viene dalle quattro R della nostra fede: Rivelazione,Redenzione, Resurrezione, Retribuzione. Mi bastano e ne avanza.
Allora il “Polvere eri e polvere ritornerai” non vale nulla?
E
“Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
vanità delle vanità, tutto è vanità.
Quale utilità ricava l’uomo da tutto l’affanno
per cui fatica sotto il sole?”
La dice niente?
Non sgattaioli sempre!
S.E., e lei crede davvero che “e quattro R” possano “basare e avanzare” anche per Enrico? Pia illusione…
Enrico in realtà non crede a niente. Per questo contesta ogni cosa e cerca affannosamente certezze altrove.
Mi sembrava di riferirmi, in senso lato, alla miserabilità della vita umana dell’al di qua e non alla Vita dell’Al di là. Mi sembrava di riferirmi alla miserabilità fisica riguardante la corruzione progressiva del corpo, il quale non giunge al trapasso in condizioni ideali ma spesso disastrose; mi sembrava di riferirmi alla miserabilità morale, intellettuale e spirituale che (specialmente di questi tempi) affligge l’uman genere. Mi sembrava di riferirmi, insomma, alla miserabilità della vita umana quale conseguenza del Peccato Originale, nel quale non ho più necessità di “credere” visti gli effetti più che lampanti che ha sulla miserabile vita umana. Effetti da cui S.E. è immune?
In quanto al “contestare”, Mario, come lo chiama, invece, il Suo intervenire?
“Cerco affannosamente certezze altrove”? Ha colto nel segno. Solamente che al posto di “affannosamente” io metto “entusiasticamente” e col fiatone energizzante che provoca il salire verso la cima.
A ognuno il suo: c’è chi si contenta delle definizioni dogmatiche e se ne sente appagato, e c’è chi, pur rispettandole appieno, le considera nel contempo un blocco di granito che schiacciano il cercare … cercare … cercare … andare oltre … andare oltre … magari per accorgersi che non c’è niente da cercare e che tutto sta già al suo posto.
Ma questo è un discorso delicatissimo, pericolosissimo, che implica un andar sul filo della lama. Meglio starsene a casetta col frigorifero, i termosifoni, l’aria condizionata e il computer e uscirne soltanto per andare a Messa la domenica. Vuoi mettere?
Enrico, confermi di non avere certezze, quelle che solo lo spirito, assetato di Dio, può raggiungere con la grazia della fede.
E allora ti affidi alla ragione, la quale da sola generalmente non approda a nulla, anzi rischia di portare dalla parte opposta, dove spingono magari i cromosomi e le inclinazioni. Come per es. l’attrazione istintiva per il vecchio (o l’antico), solo perché ritenuto più affidabile.
Come si spiega altrimenti, per uno che non ha certezze, l’attaccamento morboso a tutto ciò che è anti-CVII e il rifiuto apodittico di tutto ciò che è post-CVII ?
Mario,
ho la netta impressione, non da oggi, che mentre mi leggi sei sopraffatto dall’istinto (a proposito di istinti) di confutarmi a prescindere. Mentre mi leggi, in realtà stai leggendo già le risposte che intendi dare, e che oltretutto sono risposte preconfezionate. Si sente lontano un miglio che parli ripetendo la dottrina in automatico. Ma se queste sono le tue certezze, non ho niente da dire.
Mi dici: “Confermi di non avere certezze” … ma … se te l’ho confermato in precedenza perché me lo ripeti di nuovo? Il fenomeno è sempre lo stesso: invece di leggere gli altri leggi te stesso nelle risposte.
Dopo quello che scrivo (e che non leggi) mi dai del razionalista. Solo tu sai come si conciliano la ragione e l’incertezza!
Messaggio della Madonna di Itapiranga
Sabato, 18 Luglio 2020
Se vuoi leggere tutto:
https://reginadelcielo.wordpress.com/
intervista di un interesse eccezionale!
Ascoltndolo si ricava la impressiomeche la risposta “mondiale” alla crisi “Coronovirus” sia dettata da una crisi di “panico” provocato dalla paur della morte. Quando si è in una crisi di panico si agisce in modo assolutamente irragionevole. E questo è quello che sta accadendo dappertutto. Non
Oh Signùr…anche D’alema si definiva un liberaldemocratico
con un penchant per la politica…
Eh già…credo che non siamo molto lontani dal PD…
” Non molto lontani…” , in quella Never never land , dove
l’opinione di un dietologo vale più di quella di in premio Nobel per…” superiorità morale ” . Che noia che barba , che barba che noia !