MONS. ICS CI SPIEGA PERCHÉ I VESCOVI SONO MUTI SULLO ZAN.
28 Luglio 2020
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, monsignor ICS ha letto quello che ha scritto ieri Romana Vulneratus Curia a proposito del DDL Zan-Scalfarotto-Boldrini, il progetto liberticida in discussione in Parlamento. E cerca di spiegarci perché la risposta dei vescovi è così flebile, per non dire quasi inesistente…buona lettura.
§§§
Mons ICS a Tosatti.
Caro Tosatti, chissà quali ragioni vere stanno alla base dell’apparente disattenzione della chiesa al tema DDL Zan-Scalfarotto.
Quelle immaginabili sono che l’indulgenza è considerata dovuta, le pressioni internazionali troppo forti per essere ignorate.
Lo stesso card. Ratzinger nel 1986 nel documento “De pastorali personarum homosexualium cura” spiegava che l’inclinazione della persona omo rappresenta una tendenza verso un comportamento cattivo dal punto di vista morale, ma non è in sè peccato. E giustamente la posizione dalla Chiesa cattolica è attenta alle discriminazioni subite dal singolo omosessuale, e condanna fermamente qualsiasi atto o espressione malevola nei suoi confronti.
Infatti il catechismo stesso della Chiesa cattolica (2357) spiega che «La sua genesi psichica rimane in gran parte inspiegabile». E al 2358, edizione del 1992, dice che “un numero non trascurabile di uomini e donne presenta tendenze omosessuali innate, non scelgono la loro condizione omosessuale”.
Implicitamente riconoscendo che è naturale l’omosex.
Conseguentemente, cari Brandi e Coghe, non può e non deve neppure indirettamente esser spiegato o lasciato supporre, che è contro-natura. Capito?
Le pressioni poi delle associazioni LGBT verso la Chiesa son state fortissime e l’ONU stessa ha chiaramente chiesto che si incoraggi una visione dell’omosessualità positiva. Positiva significa che deve insegnarsi che è bene. “Insegnarsi” ho detto.
Certo ricordate che l’ex premier britannico TonyBlair (convertito al cattolicesimo) invitò la chiesa e ripensare al suo approccio agli omosex.
Così aveva fatto Sarkozy. Ci fu persino una controversia (del 2005) sull’Istruzione che vietava l’ingresso in seminario di gay e un intervento del vescovo di Detroit (Gumbleton) a difesa dei sacerdoti omo.
Più recentemente i domenicani olandesi si sono pubblicamente espressi a favore degli omosex nell’ambito di una proposta di liberalizzazione della celebrazione eucaristica aperta al laicato.
Tutto ciò per dire che possiamo capire il silenzio della chiesa al decreto Zan –Scalfarotto.
Ricordo poi che il cardinale Carlo M. Martini, rispondendo a una domanda sulle coppie omosessuali in “Conversazioni notturne su Gerusalemme”. Sul rischio della fede ha dichiarato: “Non mi sarebbe mai venuto in mente di giudicare le coppie omosessuali. L’omosessualità condannata dalla Bibbia era motivata dalla prassi problematica dell’antichità, quando gli uomini avevano, accanto alla famiglia, amanti di sesso maschile, a volte anche ragazzi. Nel rapporto con l’omosessualità, tuttavia, nella Chiesa dobbiamo rimproverarci di essere spesso stati insensibili”.
E Martini era Martini, sempre gesuita, ma mica Spadaro.
Ai tempi di Sant’Agostino si spiegava che l’uomo si comporta male non tanto perché ignora il bene, quanto perché la sua volontà è rimasta indebolita dalla colpa del peccato originale che si trasmette ad ogni uomo.
Ai tempi nostri, oggi, il magistero sembrerebbe pensarla diversamente. Si direbbe che ha riscoperto il dualismo platonico. Chi spiega che è sempre in atto la lotta per il bene e il male, il bene lo compie la ragione, il male lo compie il corpo. Perciò (spiega il platonismo) il corpo va abbandonato alle sue pulsioni, purché l’anima non ne sia toccata.
Molti gnostici si abbandonavano alle peggiori deviazioni (omo) spiegando che il corpo faceva quello che gli competeva, mentre la loro anima volava alle massime altezze di contemplazione.
Forse queste considerazioni concorrono a spiegare il rancore LGBT a Treviso e altrove. Forse Coghe e Brandi potrebbero tenerne conto.
Ma non concluderò così, la conclusione è un’altra. Ma è paradossale e provocatoria naturalmente.
In una eccessiva interpretazione del testo evangelico secondo cui “Alcuni si fanno eunuchi in vista del regno di Dio”, il maggior teologo cristiano dopo Paolo di Tarso, Origene, si fece evirare, dopo esser stato nominato al vertice della scuola di Alessandria (si suppone per evitare tentazioni).
Certo è stato un po’ troppo eccessivo…
Mons Ics.
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Tag: chiesa, ics, omofobia, zan
Categoria: Generale
L’Islam cosa dice e si comporta in proposito ?
Sono d’accordo con Fabio che la frase della CEI” le discriminazioni – comprese quelle basate sull’orientamento sessuale – costituiscono una violazione della dignità umana, che – in quanto tale – deve essere sempre rispettata nelle parole, nelle azioni e nelle legislazioni” e’quantomeno ambigua. Infatti quello che e’un questione o dovrebbe essere in questione non sono gli “orientamenti”soggettivi ma la verita’dell’essere umano , e la lesione della dignita’ umana e’quando si lede la verita’ .
Per esempio il legislatore non lede affatto la “dignita’umana’ di pedofili, zoofili, necrofili se non ammette come normali tali comportamenti ed orientamenti sessuali. I gusti sessuali fin dal tempo degli antichi greci e romani erano i piu’svariati . . Ma la legge romana si guardava bene dal legiferare su tali cose e la famiglia “normale”era tutelata.
Non si puo’pretendere che gli stati e i legislatori vadano dietro ad ogni “orientamento”ad ogni gusto, ad ogni tipo di attivita’sessuale al di fuori di quella che e’alla base della vita umana :dall’unione di un maschio e di una femmina nasce la prole. E senza un ricambio ,senza figli , la specie umana si sarebbe gia’estinta. Questa e’la verita’, non religiosa si badi ma semplicemente naturale. Legiferare contro la verita’ per andar dietro agli “orientamenti”questo di’, cara CEI , che e’lesivo della dignita’umana’.
Se poi vogliamo spostarci dal piano naturale a quello spirituale, parlare ai credenti, a chi crede in Dio, i comportamenti quali quelli degli antichi sodomiti, sono un “peccato che grida vendetta al cospetto di Dio” perché” snaturano completamente la creazione divina .Non per nulla l’Ermafrodito e’uno dei simboli gnostici e alchemici. Rifare la Creazione a proprio piacere, se Dio li creo’maschio e femmina, noi uomini rifacciamo tutto, da femmina maschio o anche maschio e femmina contemporaneamente. Peccato di orgoglio luciferino, ma quelli della CEI figurarsi se se ne rendono conto.
Tutto questo discettare tra comprensione ….non compresione..istinti innati…non innati…finiscono con il far perdere di vista l’essenza del problema, anzi le due essenze.
La prima : trattasi , nel 99,9% dei casi , di semplice lussuria…del voler godere del proprio corpo secondo i propri gusti.
Questo fa sprofondare nelle materia e allontana l’anima da Dio.
C’e’ una pagina memorabile di Bernanos nel suo Diario di un curato di campagna che vi i invito a leggere….quando il giovane paaroco parla della lussuria dice ( vado a mente ma la sostanza e’questa ) : ….avete un bel dire che avete ben presente le ragioni della vostra fede ….l’impurita’ non fa venire meno le ragioni della fede , NE ANNIENTA IL BISOGNO .
La seconda: si confonde l’accidente con la sostanza, cioe’ l’uso che io faccio della mia sessualita’ e’ accidente del mio essere uomo o donna , non sostanza, quindi indirizzabile e modificabile.
E poi chi ha detto che l’essere umano si realizzi principalmente nell’esplicarsi della sua sessualita’ ? , comincia con la S e finisce per atana ?.
Ultima annotazione, il proliferare di certi istinti dipende anche dalla mancata identificazione del bambino al suo sesso di appartenenza , amplificato dai divorzi – altra bella invenzione di S.- che, assegnando quasi sempre i figli alla madre, possono generare, nei figli maschi, una errata “imitazione” del proprio ruolo sessuale.
“E poi chi ha detto che l’essere umano si realizzi principalmente nell’esplicarsi della sua sessualita’ ? , comincia con la S e finisce per atana ?.”
Comincia per F e finisce per reud.
Con la scusa di “curare” le persone psichicamente fragili, la psicanalisi le rende bestioline schiave dell’ istinto.
«Tutto questo discettare tra comprensione ….non compresione..istinti innati…non innati…finiscono con il far perdere di vista l’essenza del problema, anzi le due essenze.
La prima : trattasi , nel 99,9% dei casi , di semplice lussuria…del voler godere del proprio corpo secondo i propri gusti»
Questo è vero; ma ciò vale anche per i sessualmente normali (stupidamente chiamati eterosessuali – anche se lessicalmente il termine non è errato -; termine imposto per ovvii fini dal politicamente corretto, e supinamente accettato da tutti).
Il farsi vincere dalla lussuria costituisce un peccato per chiunque (sesto e non comandamento)
Qui si parla di voler legalizzare anche quello che grida vendetta al cospetto di Dio (in verità già “legalizzato”), e di perseguitare chi su questo non è d’accordo.
Era quello che volevo dire, tutti siamo chiamati a combattere le voglie del corpo – e quelle sessuali sono le piu’forti – nel proprio ambito , mariti che devono vedersela con mogli che a un certo punto “chiudono bottega” , mogli che non sono piu’ sfiorate ne’amate, single.
Quindi la singolarita’ della posizione morale/giuridica di gay non esiste, ne’ nella forma, ne’ nella sostanza.
Buona analisi, sciupata alla fine da quella chiosa:
“Troppo eccessivo”.
Tautologia che poteva essere risparmiata senza fatica a tutto vantaggio di un articolo per altro validissimo.
Infatti il catechismo stesso della Chiesa cattolica (2357) spiega che «La sua genesi psichica rimane in gran parte inspiegabile». E al 2358, edizione del 1992, dice che “un numero non trascurabile di uomini e donne presenta tendenze omosessuali innate, non scelgono la loro condizione omosessuale”.
Mons. ICS
L’edizione del 1992 è uscita con un minuscolo fascicoletto contenente diverse correzioni, tra cui il punto da lei evidenziato da TENDENZE OMOSESSUALI INNATE A PROFONDAMENTE RADICATE.
Prenda nota.
Per il Catechismo della Chiesa Cattolica bisogna avere il giusto ossequio quando si esprime in materia di fede e di morale, spiega i dogmi della fede, istruisce sulla dottrina cattolica. Quando espone delle teorie in campi scientifici, sulle quali non sono d’accordo tra loro nemmeno gli specialisti di quelle scienze, non ha più l’autorità tale da richiedere il dovuto assenso.
La maggior parte degli specialisti non politicamente corretti sembrano negare il fatto che l’omosessualità sia per alcuni una condizione naturale, cioè innata; ed il fatto che questi vengono boicottati pare una dimostrazione che siano nel vero. Ha più ragione Benedetto XVI (rispetto a chi dice che è una condizione innata) quando parla di “inclinazione”, da parte di alcuni, all’omosessualità (e giustamente dice che di per sé non è peccato, perché peccato è l’atto non la condizione). Ma l’inclinazione si acquisisce. Per fare un esempio: che inclinazione può facilmente avere un povero figlio che è “venduto” ad una coppia omosessuale?
Immagino che gli omosessuali siano generalmente oggetto di seduzione da piccoli, e che diventati grandi seducano a loro volta i più piccoli.
Ciò vale anche per altri tipi di seduzione..siamo educabili. Al bene al suo contrario.
Quanto alle sofferenze della loro condizione , e che possono essere alleviate dal rispetto imposto prima che da una legge dalla buona educazione, osservo che tutti patiamo qualche forma di esclusione o discriminazione. Perché brutti o poveri o handicappati ma anche per qualche talento fiori dal comune che suscita invidia
Affrontare tutto ciò è saggezza.
Va anche detto che molti omosessuali provano l’attrazione verso persone del proprio sesso già durante la pubertà e si percepiscono come “nati così”.
Il Catechismo, come anche l’Istruzione Persona humana del 1975, distinguono nettamente fra tendenza (non voluta e perciò non colpevole) e atti (colpevoli nella misura in cui sono voluti): a questo proposito, mi pare importante ricordare che essere omosessuali fino ad una ventina di anni fa, era un marchio di infamia, indipendentemente dal vivere castamente o meno. E ancora oggi è ritenuto impossibile da parte di persone sopra una certa età che si possa vivere una vita moralmente degna con questa tendenza.
Nel momento in cui si sospettava che qualcuno fosse omosessuale qual era la reazione? Quello di chiamarlo con tutti gli epiteti del caso o di deciderlo, attraverso frasi a doppio senso e risolini vari. Non era così?
L’ideologia omosessualista è l’altra faccia della stessa medaglia: prima l’omosessuale era inchiodato alla propria condizione attraverso l’esclusione, qualche volta feroce, ora lo è attraverso una falsa inclusione che esalta una tendenza e ancor più un comportamento di cui non si può essere affatto orgogliosi.
In altri termini, non si affronta mai il dramma che è molto grande per chiunque si trovi in questa condizione è abbia un po’ di intelligenza e soprattutto un po’ fede.
Scusate l’intervento, ma come semplice naturalista posso ricordare che Darwin che tutti accettano nella Chiesa, ha affermato che l’evoluzione delle specie è basata sulla capacità riproduttiva delle specie stesse. Significa che l’incapacità di riprodursi o la scelta volontaria di non farlo sono fattori di DEVOLUZIONE. in questo senso l’omosessualità che è una scelta, non è una condizione naturale, è “scientificamente” “contro natura” perché impedisce l’evoluzione naturale della specie, essendo intrinsecamente sterile…infatti, nonostante tutti i tentativi di dimostrare il contrario, non ci sono animali omosessuali, perché si estinguerebbero rapidamente…
Chi lo dice che tutti accettano Darwin nella Chiesa?
Direi proprio di no
«Darwin che tutti accettano nella Chiesa»
Poteva scegliere una battuta migliore.
Darwin non può mai e poi mai essere accettato dalla chiesa cristiana. Perché Darwin dice che l’uomo è un evoluzione della scimmia ( senza averlo mai ne provato ne dimostrato fra l’altro )
Mentre la chiesa dice che l’uomo lo ha creato Dio, e ha fatto l’uomo a immagine e somiglianza di Dio. E per un cristiano la bibbia è stata scritta da Dio stesso, per mezzo di profeti che agivano per ispirazione divina sotto il potere dello spirito santo, e tutto ciò che è scritto nella bibbia è verità assoluta.
Volete dirci che Dio è una scimmia?
La chiesa in quanto chiesa non ha mai accettato Darwin , poi se qualche eretico non crede che la bibbia è di ispirazione divina, vuol dire che quel tale è eretico, e in quanto eretico è scomunicato e non è membro della chiesa. Quindi non di deve dire “la chiesa lo accetta”, ma si deve dire “qualche eretico fuori dalla chiesa” lo accetta.
Ineccepibile, complimenti !
Per chi non le conoscesse, segnalo che un Sacerdote ha avuto delle visioni a riguardo delle Genesi (link qui sotto).
http://www.donguidobortoluzzi.com/
https://www.lanuovabq.it/it/in-india-una-giornata-di-lutto-per-la-conversione-di-santa-sofia-in-moschea
Lev 18,22
Non avrai con maschio relazioni come si hanno con donna: è abominio.
e qui cosa facciamo?
gli tiriamo su una riga?
chi corregge?
… com’era?… neppure uno iota?
Monsignor X, oggi non la voglio attaccare, giuro! 😁
Però lei se la cerca proprio, Origene il più grande teologo dopo San Paolo?
Origene è scomunicato ufficialmente dalla chiesa cattolica in ben 2 diversi Sacri Concili. perché era eretico fino al midollo.
In quanto Origene affermava ed insegnava che:
1) l’eresia del subordinazionismo di Gesù Cristo al Padre, Origene credeva che il Figlio fosse un attributo del pensiero del Padre.
2) Insegnava che l’inferno e le sue pene non erano eterne, ma sono temporanee, quindi affermava che tutti quanti prima o poi escono dall’inferno. ( San Clemente , suo maestro, dopo questo lo ha ripudiato e quasi gli prende un ictus 😂 )
3) lui insegnava la creazione “ab aeterno” mentre la chiesa cristiano insegna la creazione “initio temporis”.
4) Ordinato sacerdote illegalmente da un Vescovo che non poteva nemmeno ordinarlo, in quanto sotto la sua giurisdizione e oltretutto Eonuco.
5) Anche il suo maestro “San Clemente di Alessandria” lo ha ripudiato per le sue dottrine eretiche.
È un vero paradosso che ce lo spacciano per il più grande teologo dopo San Paolo….mettendolo addirittura sopra anche a San Tommado D’Aquino.
Chissà se un giorno, fra 300 anni, ai nostri posteri diranno che Walter Kasper è stato il più grande teologo dopo San Paolo 😱
L’unica differenza tra l’atto omosessuale (con maggiorenni consenzienti) e l’atto pedofilo, è che il primo è SEMPRE peccato (di quelli che gridano vendetta), mentre il secondo, oltre ad essere SEMPRE peccato (che grida vendetta), è anche reato.
La tendenza di per se non è mai peccato, né omosessuale, né pedofila. Per cui le due cose sono equiparabili (e spesso, molto spesso, si intrecciano).
Perciò chi dice che l’omosessualità è una tendenza naturale solo perché è possibile, se è coerente, deve anche dire che anche la pedofilia è naturale, e chi dice che la pedofilia è un disordine della natura, se è intellettualmente onesto, deve dire che anche l’omosessualità è un disordine. Il resto è IPOCRISIA.
Il fatto è che, dopo il peccato originale, non tutto ciò che esiste è secondo l’ORDINE della natura, perché è conseguenza del PECCATO, che è una disubbidienza a Dio, cosa in se stessa innaturale.
Si può avere la tendenza omosessuale e pedofila senza aver commesso peccato? Certamente. E’ come chi è cieco senza propria colpa.
Ma se il cieco dice che ci vede, allora commette peccato.
E se, pensando che ci vede, prende la macchina e va a sbattere, il suo peccato grida vendetta.
Non hai le idee chiare. Il pedofilo può essere etero quanto omosessuale nelle sue relazioni con adulti. Quando rivolge l’attenzione ai bambini, è attratto da un’individuo in età prepuberale e il meno possibile sessuata. Tu confondi pedofili con efebofili. Questi ultimi sono i gay col vizio degli adolescenti, esattamente come tanti etero che si farebbero le adolescenti (il più florido filone pornografico è quello delle teens come certamente ben sai).
Non entro nel merito. Quello che volevo evidenziare è la anormalità dei comportamenti
Sì ok ma hai iniziato con due errori. Uno te l’ho detto. L’altro è dire che la sodomia non è un reato. Dipende: In Italia non lo è mentre in alcuni paesi (anche alcuni stati usa) lo è. Quindi, posto che questa per te è l’unica differenza tra atto omosessuale e atto pedofilo e visto che è una differenza relativa, stai dicendo che sono la stessa cosa.
Anche fossi un esperto in materia e fossi in grado di scrivere un trattato (ma non lo sono), ai fini di quanto volevo evidenziare ha poca importanza l’esatta definizione di pedofilia e di omosessualità e della legislazione che le riguardano nei vari paesi del mondo.
Volevo solo solo dire come ambedue le tendenze fossero peccato grave per cui, a livello morale, chi condanna la pedofilia ma non l’omosessualità, non può definirsi pienamente cattolico.
Se per evidenziarlo fosse necessario usare dei paradossi, lo farei volentieri.
E’ poco importante (ai fini del mio discorso) se in certi paesi la sodomia è reato e in altri no, è importante piuttosto evidenziare come la sodomia, a parte in casi di violenza, generalmente è consensuale, per cui, anche dove non fosse reato, rimane comunque peccato. Pensavo di essere stato chiaro.
La pedofilia, invece, riguardando i minori, va considerata sempre come una forma di violenza.
Ci possono essere infinite varianti, ma a me interessa il concetto. Cioè, per dirla con Papa Francesco, “iniziare processi”, non analizzare dettagliatamente fenomeni di cui non sono esperto. Soprattutto su un blog.
Pedofilia e omosessualità sono peccati gravi e perversioni. In questo sono senz’altro simili. Della stessa “specie”.
Il concetto che esprimo non è minimamente intaccato dalle sue obiezioni. A meno che non abbiano altri fini
Anche lei ha commesso un errore.
Le leggi sulla sodomia negli Stati Uniti d’America, vigenti in alcuni stati del sud che mettevano fuori legge una varietà di atti sessuali, sono state abrogate dalla Corte suprema nel 2003 invalidando in tal modo le leggi esistenti in 14 stati (Alabama, Carolina del Nord, Carolina del Sud, Florida, Idaho, Kansas, Louisiana, Michigan, Mississippi, Missouri (in tutto lo stato), Oklahoma, Texas, Utah e Virginia).
Grazie. Prendo nota.
La signora Paoletta ha ragione!!! È evidente l’imbarazzo e sopratutto la consapevolezza dell’agire al di fuori della legge di Dio.
Mi ricordo un’inchiesta di un famoso settimanale, che già negli anni ottanta denunciava l’andazzo dentro e fuori il Vaticano. 🙉🙊🙈
Condivido quanto afferma Paoletta; non credo invece che provino imbarazzo, vogliono solo continuare a fare i loro porci comodi.
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Alcuni secoli dopo il suo eclatante gesto, gli abitanti di una delle città dell’impero bizantino si domandavano se Origene fosse in Paradiso oppure no. Ìn quella città c’era un santo sconosciuto ai più che di giorno viveva come un mendicante e di notte, entrato in una chiesa, si immergeva nella contemplazione fino al punto di uscire dal corpo e di salire fino in Paradiso. Così, gli abitanti curiosi chiesero al santo sconosciuto di verificare , una volta raggiunto il Paradiso, se Origene ci fosse oppure no.
La risposta fu negativa, ma il santo dopo averla comunicata ai suoi interlocutori, fece in modo che i curiosi diventassero muti.
non potrebbe semplicemente essere che la Chiesa sia in imbarazzo sul pronunciarsi perche’ orami la concentrazione di omosessuali tra le sue fila e’ elevatissima?
Ipotesi più che ragionevole.
Concordo col Dott. Tosatti.
Se così fosse, allora la Chiesa (molti suoi rappresentanti) ha “virato” a sinistra non per i “poveri” immigrati, ma per l’omosessualità!
I “poveri” immigrati sono un PRETESTO, quando non addirittura, come nel caso di certi preti “accoglienti”, sono strumentalizzati (in tutti i sensi) a fini omosessuali
no, i “poveri immigrati” sono un business lucroso per la Caritas et similia. Di omossessuali ne trovano quanti ne vogliono anche dalle nostre parti.
A proposito di anima e corpo, qualche minuto di sosta per riflettere (per chi vuole).
Da buoni occidentali tutta testa e pensiero, ignoriamo che il pensare è una facoltà di quart’ordine. Ignoriamo che la testa, così prolifera di pensieri, non può fare a meno del resto del corpo, più precisamente di tutte le funzioni corporee. Ed è proprio la nostra coscienza, più che dimezzata poiché incentrata tutta sulla testa e sul pensiero, ma dimentica del resto del corpo, il tallone d’achille dell’occidente.
Infatti, PRIMA del pensare vengono: 1) la respirazione, 2) la circolazione del sangue e 3) l’attività sensoriale, nessuna delle quali accade nella sola testa. È tutto il corpo che respira, è tutto il corpo che è irrorato dal sangue, è tutto il corpo che vede, ascolta, gusta, odora e tocca e … pensa. La vita non è soltanto pensiero. Meglio, la vita non è soprattutto pensiero, come in occidente si crede.
Quando non si respira, si muore e si finisce di pensare. Quando il cuore si ferma e il sangue non circola più, si muore e si finisce di pensare. Quando l’attività sensoriale s’interrompe, si muore e si finisce di pensare. E ricordiamo, a proposito dei sensi, la massima aristotelica “nulla è nell’intelletto che prima non sia nei sensi”. Nessun pensiero può sorgere se i sensi non forniscono, per così dire, la materia prima (che comprende anche i pensieri altrui, dai più forbiti ai più banali).
Al contrario, l’interruzione del pensare non inficia né il respiro né la circolazione del sangue né l’attività sensoriale, ed anzi proprio il trascendimento del pensiero è la conditio sine qua per l’accesso allo stato contemplativo unificante, ossia al trascendimento della condizione umana impelagata e disintegrata nel molteplice delle situazioni e … dei pensieri.
La saggezza orientale ed estremo orientale ci aiuta ad acquisire la consapevolezza del respiro, del sangue e dei sensi e quindi a porre al quarto gradino d’importanza il pensiero. Non siamo vivi non perché pensiamo ma pensiamo perché siamo vivi grazie al respiro, al sangue ed ai sensi. Non siamo vivi soltanto con la testa ma con tutto il corpo. Una testa senza corpo vale quanto un corpo senza testa. Ci salveremo o ci danneremo con tutto il corpo, non con la sola testa.
Di solito, invece, ci sentiamo vivi in quanto pensiamo, ci identifichiamo con la nostra testa e quindi con il nostro pensiero, e sentiamo di doverlo esprimere pena il soffocamento. Cosicché il silenzio ci risulta come un’oppressione ed una negazione del nostro io, il quale, invece, è anch’esso prima del pensiero ed alberga nel Silenzio, e perciò nella Verità suprema e indicibile, pur essendo coinvolto nelle spesso scompaginanti vicissitudini del vivere.
E se il nostro io viene anch’esso prima del pensiero, allora quest’ultimo … scende al quinto posto nella scala dell’importanza.
Acquisire consapevolezza del respiro, del sangue e dei sensi, consente di accorgersi della relatività del pensare, il quale, per quanto espresso con dovizia di particolari, o anzi proprio per questo, non finisce di costituire un’articolazione dissolvente del Pensiero in Sé, del Logos, e dunque una dissoluzione della Verità. Pertanto, a rigore, nessun pensiero può esprimere la Verità, cioè la Sintetica Realtà prima e ultima (l’Alfa e Omega), ché anch’essa è prima del pensiero che non può coglierla e deve limitarsi ad esprimerla con infinita approssimazione, per di più oggettivante. Strano ma vero: il pensiero ci separa dalla Verità. Più pensiamo e parliamo/scriviamo della Verità, e più ce ne allontaniamo facendone un oggetto invece di incarnarla e davvero conoscerla. Ma concepimento, incarnazione e conoscenza esigono il Silenzio: “Dum medium silentium tenerent omnia …”: il Silenzio avvolgeva OGNI COSA. Cioè OGNI COSA era RIDOTTA: RI-CONDOTTA al Silenzio (in cui sparisce ma non sparisce!)
Conferma quanto sopra il celebre aforisma di Lao Tze nel Tao Te Ching: «Il Tao di cui si può parlare non è l’eterno Tao, il nome che si può pronunciare non è l’eterno nome. Senza nome è l’origine del cielo e della Terra».
E, similmente, Dionigi Aeropagita nella Gerarchia celeste: “Nell’ultimo stadio, la stessa distinzione fra soggetto e oggetto scompare ed è proprio la Mente Quello che essa contempla. Viene trasceso anche il pensiero, e svanisce l’intero regno degli oggetti. A questo punto, in quanto soggetti, ci si conosce come parte, e ci si conosce come tutto”.
Tutto ciò facendo sì che il pensare … scenda al sesto posto per importanza: 1) la Verità, 2) l’io, 3) la respirazione, 4) la circolazione del sangue, 5) l’attività sensoriale, 6) il pensare.
Ognuno di noi, avendo preso consapevolezza della relatività del pensiero, dovrebbe chiedersi insistentemente:
“io, esprimendo il mio pensiero, COSA voglio dimostrare?”.
E ancora:
“se il mio pensiero è RELATIVO come posso pretendere di esprimere un ASSOLUTO come la Verità?”.
E ancora:
“il mio pensiero è davvero “mio”? È davvero un pensiero nuovo? O non piuttosto il coacervo di informazioni sensoriali e pensieri altrui rimasticati (ricordiamo la massima aristotelica di cui sopra)?
E ancora:
“ da dove viene il pensiero e dove va?” e “cosa resta quando il pensiero ancora non è sorto o quando è passato?”
Tutto questo per dire che noi occidentali dovremmo renderci conto che dopo aver pensato e detto/scritto questo e quello, siamo rimasti inesorabilmente ai margini della Verità. E nonostante ciò, da tali margini pretendiamo di comunicare ad altri … che cosa? E se anche gli altri sono ai margini, quale comunicazione marginale potrà cogliere il centro che è la Verità?
Da qui in poi, si apre l’argomento paradossale del Silenzio, cioè dell’Oltre che STA, AL CENTRO, sempre uguale a Se stesso, Alfa e Omega, prima e dopo del pensiero. Un Centro che, senza impoverirsi, si irraggia anche nel corpo. In tutto il corpo, non nella sola testa.
Argomento paradossale poiché ci tenta, ancora una volta, ad usare della sola testa per pensarne e parlarne. Ma come si può pensare e parlare del Silenzio senza infrangerlo?
Che cavolo centri poi tutto questo discorso lo sa solo lei.
Lei è molto distratto e tutto preso dai suoi pensieri che non le permettono di vedere altro che i … suoi pensieri.
A parte che ho iniziato con “qualche minuto di sosta per riflettere”,, nell’articolo di mons. X si accenna al dualismo platonico e al male compiuto dal corpo che non deve toccare l’anima. Se lei non sa vedere il nesso tra ciò e la mia proposta di riflessione, non posso farci niente.
Si sta parlando di omosessualità.
Trovo che i suoi minuti di sosta per riflettere siano alquanto pesanti e pieni di saccenteria, che stridono molto con i propositi più volte annunciati di cosa fare per risollevare le sorti della chiesa Cattolica. Non è certo con questi discorsi più o meno dotti, che sembrano far sfoggio di una certa cultura, che si conquistano le anime a Dio.
Uno è però libero di farlo, ovviamente
Mi permetta: da quel che dice risulta chiaramente che Lei non ha posto mente neanche un po’ a quel che ho proposto. Non che vi si obbligato, ma, invece di abbandonarsi ad una critica fine a se stessa, non Le converrebbe ignorarlo e passare oltre? Cosa gliene frega di quello che scrivo? Se il minuto di sosta lo fa stare sulle spine, perché si ferma?
In ogni caso Lei mi sembra il classico tipo a cui, come si dice, “si può portare il mare con le orecchie”, che tanto non serve a niente.
Un cordiale saluto.
E’ la prima volta che in vita mia sento dire che il cervello viene, per importanza, al quarto posto dopo i polmoni, il cuore, e l’apparato digerente (intestino compreso, ovviamente). E’ proprio vero che non si finisce mai di imparare.
Sarei molto grato (parlo seriamente) a Stilumcuriale Emerito se volesse dare la sua risposta alle quattro domande che figurano nel finale del mio intervento e che, a mio parere, ci si dovrebbe porre insistentemente.
Stilumcuriale
Mi stavo chiedendo dove era finito, o se era migrato verso altri lidi
Enrico, la leggo spesso con molto interesse tuttavia mi sembra che questa volta Lei sia fuori tema.
La ringrazio.
Soltanto che il “fuori tema” è voluto. Il “minuto di sosta” esprime il tentativo di spezzare un pochino la cappa degli argomenti e relativi commenti (in questo caso l’omosessualità) che tende a diventare, a mio parere, un po’ soffocante e alla lunga costituisce un vortice da cui non si esce.
Ma, ripeto, è un mio parere.
Un saluto.
Il vortice da cui non si esce, è un’eventuale approvazione del decreto in questione.
È una faccenda molto grave, non solo con implicazioni civili, ma anche e soprattutto religiose ed ecclesiali.
Mi creda che molte altre volte non sono intervenuto a commentare i suoi interventi.
Riguardo il suo discernimento sulle persone, sorvoliamo
Boanerghes,
la sua regolare e puntigliosa presa di posizione nei mie riguardi, mi rende sicuro del Suo amore nei miei confronti, secondo il divino precetto: “amate i vostri nemici”.
Enrico,
Il Signore ama TUTTI gli uomini, non solo lei.
E io non sono il suo nemico.
Come lei non è affatto il mio nemico.
Però in passato ho chiesto la sua carità, ma non l’ho avuta.
Facciamo così: ognuno metta avanti la sua umiltà, e poi vediamone i frutti
Mi scusi, Boanerghes, ma che significa per Lei “mettere davanti l’umiltà”?
Se ogni volta che scrivo mi da dell’incoerente, del pesante, del saccente, del dotto, dell’acculturato e via dicendo, sarei io quello che non ha carità?
Per di più Lei scrive: “molte altre volte non sono intervenuto a commentare i suoi interventi”. Ciò significa che abbiamo vedute completamente diverse. E allora, per dimostrarle la mia umiltà dovrei cercare di dire soltanto cose che passano al vaglio positivo del suo giudizio?
Non sto scherzando! Abbia pazienza e mi aiuti a capire!
Intervento davvero interessante Enrico, grazie…con un’avvertenza che mi sento di farLe : non scivoli nella SOLA spiritalita’ di maister Eckart, Cristo, pur avendo insegnato la priorita’ dello spirito sulla materia , era carne e sangue.
Grazie a Lei.
Però, mi corregga se lo ritiene opportuno, mi sembra che il mio intervento sia proprio a favore della rivalutazione del corpo, cioè della “carne e sangue”.
Infatti, una spiritualità che non sia “materiale”, cioè corporea, non può che essere sospetta. E, d’altro canto, non è da confondere la spiritualità con il cerebralismo della testa che pensa, ma è ignara che può farlo grazie a tutto il corpo, e l’ho anche evidenziato:
“Ci salveremo o ci danneremo con tutto il corpo, non con la sola testa” (come ci insegna la nostra Santa Religione).
Un saluto anche a Lei.
La Catholic Encyclopedia ci racconta della capacità interpretativa di taluni papi della castistà e della considerazione sull’esempio di Origene. Esempi :
– Papa Benedetto IX ( 1012-1055) definito da SanPier Damiani come diavolo venuto dall’inferno travestito da prete . Si narra che sia stato il primo papa gay documentato . La Curia romana lo cacciò sostituendolo con Papa Silvestro III , ma lui tornò fece fuori gli oppositori e riconquistò i seggio.
-Papa Giovanni XII ( intorno al 955 ) trasformò il Laterano in scuola di prostituzione . La curia lo cacciò grazie all’appoggio di Re Otto di Sassonia . Ma anche lui ritornò e si vendicò.
-Papa Leone X ( 1513- figlio di Lorenzo deMadici ) famoso sodomita , persino il Guicciardini testimonò le sue perversioni.
-Papa Giulio III ,( 1550) il costruttore di villa Giulia .Idem sodomita anch’egli . .
Il nostro Bergoglio (vedi NBQ del 29-12-2019 -Meglio gay che sovranisti . E vedi Libero 22-12-2019 ) spiega che il peccato di Sodoma era la mancanza di ospitalità verso gli stranieri. O tempora o mores !!
Ho letto questa significativa affermazione nel comunicato della CEI :
Le discriminazioni – comprese quelle basate sull’orientamento sessuale – costituiscono una violazione della dignità umana, che – in quanto tale – deve essere sempre rispettata nelle parole, nelle azioni e nelle legislazioni.
Fermo restando il rispetto nei confronti delle persone, mi domando come si possa conciliare questa affermazione dei Vescovi a proposito dell’ orientamento sessuale, con quanto la Chiesa ha sempre affermato in merito alla pratica omosessuale che è uno dei peccati ‘ che gridano vendetta al cospetto di Dio’.
Ricordare questa verità ed invitare alla conversione è discriminatorio e costituisce una violazione della dignità umana?
E cosa si intende per ‘orientamento sessuale’ visto che Dio ha creato l’uomo maschio e femmina, e che la scienza lo conferma? Non esistono altre combinazioni cromosomiche, impresse in ogni singola cellula umana, che xx=femmina ed xy=maschio. Perciò non esiste ontologicamente la ‘persona omosessuale’ ma semmai la persona che ha tendenze, ed eventualmente pratica, un comportamento omosessuale. Che non è procreativo, e quindi smentisce il dato di fatto naturale della complementarietà dei sessi al fine della procreazione: in altre parole, è contro l’ordinamento naturale voluto da Dio Creatore.
Nella dottrina cattolica era pacifico che la sessualità fosse lecita solo all’interno del matrimonio e che il suo fine primario consistesse nella procreazione e nell’educazione della prole; e che il fine unitivo ed affettivo fosse secondario e ad esso subordinato. Col che ogni ulteriore discorso su omosessualità ed orientamenti sessuali era smarcato a priori.
A partire dalla Gaudium et Spes le due finalità del matrimonio vennero equiparate ed anzi l’aspetto unitivo venne menzionato prima di quello procreativo: in tal modo la sessualità diventa di fatto una questione di gusti soggettivi, un ‘diritto’ da esercitare liberamente e si apre il variegato campo dei plurimi e fantomatici ‘orientamenti sessuali’. Ed anche la ‘genitorialità’ è ormai percepita come un diritto, a prescindere da come e con chi ci si accoppia: non è un caso se, ormai da decenni, ben difficilmente si sente parlare dai pulpiti di temperanza e castità, argomenti ormai banditi e derisi.
Mi sembra evidente che, a causa dell’ambiguità dei documenti e della mutata pastorale prodotti dal concilio, sia venuto meno il nitido riferimento alla dottrina tradizionale generando l’attuale ospedale da campo; e se l’asticella verrà ulteriormente abbassata come di fatto sta avvenendo, l’ospedale da campo avrà sempre più malati…. e sempre più gravi.
Non resta che concordare con Mons. Viganò che l’origine della deriva pastorale e dottrinale sia nei documenti conciliari e nella loro ambiguità.
Io credo che i vescovi scontino la difficoltà di contestare una legge che almeno nominalmente va contro l’istigazione all’odio. È abbastanza intuitivo che l’uomo medio pensi: se contesti è perché vuoi istigare all’odio. Non è difficile capire la difficoltà politica.
Piuttosto, se è vero che la Costituzione salvaguarda la libertà di opinione e pensiero, qualora qualcuno dovesse essere processato per via del nuovo reato (avendo solo espresso un’opinione) solleverà eccezione di incostituzionalità e la Corte Costituzionale dovrà cassare la norma o vincolarne l’interpretazione in modo conforme alla Costituzione. Se si arriva a dire che la tutela costituzionale non c’è, allora il caso diventa politico. Questo è il percorso ordinario.
Origene , Origene …perchè non hai fatto scuola ? Se fosse stato imitato da un McCarrick , probabilmente mons.Viganò si sarebbe occupato solo di neo-luteranesimo bergogliano , oppure di neopaganesimo amazzonico-bergogliano …
chissà che ne pensa Tony Brandi . Speriamo ce lo scriva…