CORRISPONDENZA D’AMOROSI SENSI TRA DDL ZAN E AVVENIRE (LGBT?).
2 Luglio 2020
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, ci sembra interessante continuare a parlare della legge liberticida sull’omotransfobia (qualunque cosa essa sia, che la legge stessa ben si guarda dal chiarire, per lasciare la repressione alla vaghezza interpretativa di giudici amici) che, come sapete, a nostro avviso rappresenta il maggiore attacco mai compiuto dal 1945 in poi alla libertà di pensiero, opinione ed espressione. Bene, quello che ci ha colpito – e non solo noi – è la posizione del quotidiano posseduto dalla CEi, Avvenire; che sembra in contrasto con la nota della Presidenza Cei, e con quello che papa Bergoglio ha detto a più riprese sull’ideologia Gender e le sue applicazioni pratiche: cioè quello che il DDL Zan vuole, e Avvenire, come una scheggia LGBT impazzita nel mondo cristiano, avalla. Vi offriamo tre elementi. Il primo è una lettera scritta da Luca Del Pozzo al Foglio; il secondo è un commento di Giuseppe Rusconi; il terzo è un brevissimo video da Cristiani Today, dove Laura Boldrini offre un’inverosimile giustificazione alla legge bavaglio. Buona lettura.
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Ecco, al commento di Luca Del Pozzo vorremmo aggiungere quello che scrive Giuseppe Rusconi sul suo Rossoporpora.
CORRISPONDENZA D’AMOROSI SENSI TRA ZAN E AVVENIRE
Osserva poi Zan:
“Si tratta di una innovazione importante: la Giornata, infatti, viene celebrata dal 2004 ed è stata ufficialmente riconosciuta e proclamata dal Parlamento europeo con la Risoluzione del 26 aprile 2007 sull’omofobia in Europa. Da allora, essa viene celebrata anche in Italia. (…) Già oggi, in occasione della Giornata, si svolgono iniziative – anche presso le amministrazioni pubbliche e nelle scuole – manifestazioni civili e anche religiose (nel 2018, ad esempio, si sono svolte veglie di preghiera nelle diocesi di Palermo, Parma, Sanremo, Lucca, Alessandria, Reggio Emilia, Roma, Trieste, Bologna, Siracusa, Firenze, Torino, Cagliari, Napoli, Genova, Milano, Cremona: cfr. https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/oltre-omofobia-veglie-e-preghiere-guidate-dai-vescovi). L’articolo 5 della proposta di legge, dunque, prende atto di una realtà e di prassi già ampiamente diffuse nel paese (NdR: allora legalizziamo anche spaccio e consumo di droga o le irregolarità nella gestione dei migranti in diverse parti d’Italia, ad esempio nella galassia sedicente cattolica della Caritas di Bergamo?), le riconosce a livello legislativo e ne promuove – con efficacia generale – la prosecuzione” (…)”.
Non può non colpire la citazione elogiativa delle veglie di preghiera tenute in diverse diocesi italiane, con tanto di richiamo al quotidiano della Cei. Evidentemente Zan ha ricambiato il favore che Avvenire – facendo strame della nota diramata il 10 giugno dalla presidenza della Cei – gli ha fatto il 12 giugno pubblicandogli a tutta pagina un’intervista ‘rassicurante’ sul rischio che la legge colpisca la libertà di opinione.
E Avvenire di oggi, mercoledì primo luglio? Affida al Turiferario Guastalamessa, al secolo Luciano Moia il compito di presentare il testo unificato. In prima pagina ecco il titolo “Omotransfobia, restano i dubbi sui reati d’opinione”. Che si può tradurre così: “Sì, la legge ci deve essere… magari si potrebbe migliorare in alcuni punti”.
Dentro, a tutta pagina 9, il titolone: “Omofobia, c’è il testo di partenza”. Nel lungo cappello introduttivo Moia osserva a proposito della ‘Giornata’ e delle altre strategie preventive: “Tutte iniziative ad alto tasso di rischio ideologico che sarebbe però sbagliato bollare subito come propaganda lgbt a senso unico. Con una gestione equilibrata e senza estremismi potrebbero rivelarsi anche ottime occasioni educative. La disponibilità a mettersi in gioco anche, ma non solo, da parte dell’associazionismo familiare sarà la discriminante decisiva”. Moia c’è o ci fa? E’ un ingenuo irrecuperabile oppure un sepolcro arcobaleno? Ai lettori la non ardua risposta, preso atto delle righe deliranti sopra riportate.
Ma il Moia ci ha regalato nella chiusa del cappello un’altra chicca di commento alla relazione introduttiva. Leggere per credere: “Infine una nota curiosa. Nella relazione introduttiva, ricordando l’impegno profuso da tante realtà associative in occasione della giornata contro l’omofobia – che come detto si vorrebbe trasformare in ricorrenza nazionale – sono state ricordate anche le veglie di preghiera organizzate ormai da anni in molte decine di diocesi da Nord a Sud”. Che gioia e che piacere, che graditissima sorpresa per il Moia la citazione elogiativa di Zan… E si ripropone il dilemma: è un ingenuo irrecuperabile oppure un sepolcro arcobaleno? In ambedue i casi è certo un fiore all’occhiello per l’organo della conferenza episcopale cattofluida della chiesa patriottica sino-italica. E il direttore turiferario gli dovrebbe aumentare la paga. Sempre naturalmente che nell’8 per mille ci siano ancora soldi a sufficienza per la bisogna. Altrimenti se li faccia dare da qualche amico… della galassia immigrazionista nell’ambito della Caritas bergamasca… o della galassia immigrazionista che sponsorizza la Festa annuale dell’Avvenire… o addirittura li mendichi da chi dalla nuova legge avrà quattro milioni di euro per elaborare le proprie strategie lgbt…
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Ed ecco il link a CristianiToday con il video di Laura Boldrini.
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Tag: avvenire, cei, del pozzo, lgbt, rusconi, zan
Categoria: Generale
Al parlamento (camera o Senato, non ricordo) è stata messa in calendario per il mese di Luglio solo la discussione della legge elettorale e della legge zan. Come se fossero le leggi più urgenti per mandare avanti lo stato.
Avvenire continua ad osannare un ddl osteggiato dalla CEI.
I casi sono due: o Avvenire e CEI stanno eseguendo il gioco delle parti o Avvenire ha la copertura di Qualcuno che sta più in alto del Presidente della CEI.
Non si spiega, infatti, come mai il PROPRIETARIO del famigerato foglio (la CEI) consenta al SUO Giornale di sbugiardarlo platealmente senza cacciare a pedate il suo equivoco direttore.
“Sepolcro Arcobaleno” è il termine perfetto… Non ci resta che un bel coming out. Ormai si è capito il motivo di un certo continuo interesse giornalistico verso i temi lgbtqetcetc.
…il quotidiano posseduto dalla Cei…Si, il quotidiano è veramente “posseduto”, ma non dalla Cei, da qualcun altro che “possiede” anche la Cei
Ottimo commento, Antonio, lei ha centrato il problema. Ma qui i posseduti sono tanti, intere legioni, di politicanti da strapazzo e falsi ecclesiastici, gli uni e gli altri passati al servizio del Nemico di Dio e dell’umanità intera; mal glie ne incoglierà, però, si accorgeranno di cosa comporta il mettersi contro l’Onnipotente, quando saranno dinanzi a Cristo Giudice.
È in atto una guerra intra-modernista, il partito di Spadaro (vincente), contro quello di Bassetti (ricordate la richiesta di un sinodo italiano?) Il quotifiano, pur essendo espressione della CEI, ora appare schierato sul fronte opposto. Nulla di troppo scandaloso, in sè; qualche gioco di potere, qualche gelosia ec. Lo squallore viene da motivi di contesa come quest’ ultima questione. Personalmente trovo insopportabile l’ accettazione dell’ opinione antiscientifica che la condizione omo- affettiva sia “genetica” e non reversibile; molti adolescenti perdono la possibilità di ritrovare una propria identità sessuale. Solo il parlarne sarà considerato un reato.
Tuttavia, al di là di queste tristezze para-clericali, ripeto un pensiero che mi porto dietro da tempo; se, magari solo come prassi, anche in ambito cattolico, si accetta che il rapporto sessuale abbia un fine (perfezione) separato da quello procreativo, allora sarà difficile convincere qualcuno che quel fine (“scambio affettivo” ? come lo distinguiamo dallo scambio reciproco di semplice “piacere”?) deve per forza raggiungersi con una femminuccia, se si è maschietti, e viceversa?
” L’articolo 5 della proposta di legge, dunque, prende atto di una realtà e di prassi già ampiamente diffuse nel paese”.
Riecco, puntuale, il disgraziato punto 231 di Evangelium Gaudium: “la realtà è superiore all’idea”.
Quindi ” le riconosce a livello legislativo e ne promuove – con efficacia generale – la prosecuzione” (…)”.
Avvenire non è affatto una “scheggia impazzita” in un mondo cattolico sano. Anzi, ne è lo specchio. Se avvenire si comporta e si esprime in questo modo, è perché ha dei precisi ordini dall’alto. Punto. A nulla vale il timido belato (uno di numero peraltro) di bassetti o di qualche altro sparuto “ecclesiastico”,assimilabile ad una flebile quanto ridicola scoreggia. La realtà è che questa sutuazione assurda è voluta, difesa e sostenuta da colui che risponde al nome di giorgio mario bergoglio. È lui la causa di tutto. È lui che vuole tutto ciò. È lui che ha fatto emergere questo oceano di dissenso che era presente sicuramente anche prima con i pontificati precedenti, ma che comunque non era di simili proporzioni e in ogni caso veniva tenuto a bada dalla chiarezza dottrinale che sull’argomento avevano i suddetti pontefici. E che grazie a loro non riusciva ad emergere o quanto meno ad avere la meglio. Con bergoglio invece le sorti si sono ribaltate. Perché bergoglio, è ora di dirlo senza girarci intorno , è uno di loro. Sono troppi gli indizi che lo dimostrano : frasi ambigue, interpretabili in più modi (e non mi si dica x favore che è il suo stile! qualcuno ricorda interventi analogamente ambigui su immigrazione o ecologismo??)… quando non dei veri e propri assist! E ancora : Nomina di vescovi, promozione di sacerdoti e laici solo ed esclusivamente attingendo al serbatoio gay frendly. Atteggiamento estremamente positivo e cortese nei loro confronti (uno su tutti, si ricordi l’udienza concessa con tutti gli onori a p. Martin l’autunno scorso). Silenzio totale nei confronti di chi nella chiesa si dichiara favore all’omosessualità. ( e anche qui non mi si dica please che lui non si immischia!!!.. La reprimenda, non più tardi di due mesi fa verso mons. D’Ercole colpevole di aver (sommessamente peraltro) criticato le limitazioni liturgiche anti covid decise dal governo e’ lì a dimostrarlo. Come si devono interpretare simili segni???. La verità è che bergoglio oltre ad essere probabilmente omosessuale (represso o attivo non è dato sapere) è anche un uomo profondamente corrotto, la cui candidatura in conclave è stata sostenuta da corrotti riusciti non si sa come nell’opera di convincimento a votarlo, che una volta eletto si è scientemente circondato di altrettanti corrotti da lui messi nei posti chiave e che continueranno a essere messi lì. Questo è quanto. La situazione migliorerà?.. Non credo proprio. Anzi, con l’avanzare dell’età e il deterioramento delle condizioni psico fisiche dell’interessato, possiamo solo attendetci un costante peggioramento. L’unica speranza è che il Signore abbia finalmente pietà della sua chiesa ed intervenga. Da parte nostra.. Non resta che pregare.
@Stefano
Semplicemente perfetto , logico e coerente in ogni parte. Post da conservare.
Fate un giro negli oratori, parrocchie, gruppi scout, consigli pastorali vari etc.. etc..e chiedete cosa ne pensano; vi daranno quasi tutti la risposta dell’insegnante di religione citata nell’articolo.
Ah Ah,Ah! MA L’AVVENIRE NON E’ QUEL GIORNALE CHE NEL 2009 LICENZIO’ IL DIRETTORE DINO BOFFO PER SUPPOSTA OMOSESSUALITA’ e supposte molestie ?? E non è stato Tarquinio a beneficiare di questa cacciata ??